Dichiarazione Ambientale 2010

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1 Dichiarazione Ambientale 2010 Regolamento n. 1221/2009/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2009 sull adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di ecogestione e audit. EMAS III Pagina 1 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

2 INDICE 1 LA STORIA ANAGRAFICA AZIENDALE ORGANIGRAMMA AZIENDALE POLITICA PER L AMBIENTE IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE INFORMAZIONI GENERALI SUL SITO E SULLE ATTIVITÀ SVOLTE DESCRIZIONE DEL SITO Inquadramento territoriale Zone limitrofe al sito Inquadramento urbanistico SENSIBILITÀ DEL TERRITORIO CIRCOSTANTE Qualità del suolo IL PROCESSO DI LAVORAZIONE Descrizione delle attività svolte dall impianto INFRASTRUTTURE Dimensioni e organizzazione dell impianto Descrizione infrastrutture impianto e aree di stoccaggio ASPETTI AMBIENTALI DELLE ATTIVITÀ DEL SITO SIGNIFICATIVITÀ DEGLI ASPETTI AMBIENTALI ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI ASPETTO 1: Energia elettrica ASPETTO 2: uso risorse naturali - Acqua ASPETTO 3: Gas metano ASPETTO 4 : Consumo materie prime e ausiliarie ASPETTO 5: Uso gasolio ASPETTO 6: Rifiuti ASPETTO 7: Emissioni in atmosfera Emissioni Dirette Emissioni Indirette ASPETTO 8: Acque di scarico ASPETTO 9: Rumore / impatto acustico esterno ASPETTO 10: Prodotti pericolosi ASPETTO 11: Altri prodotti pericolosi (HFC) ASPETTO 12: Sversamenti e perdite ASPETTO 13: Odori molesti ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI Aspetto indiretto 1: Comportamento ambientale dei fornitori Aspetto indiretto 2: Problemi legati al trasporto OBIETTIVI E PROGRAMMA AMBIENTALE ALTRI ELEMENTI DI EFFICIENZA AMBIENTALE SCADENZA DI PRESENTAZIONE DELLA SUCCESSIVA DICHIARAZIONE AMBIENTALE E CONVALIDA DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE...45 Pagina 2 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

3 PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE AMBIENTALE Ecocentro Soluzioni Ambientali S.r.l., acquisita nel giugno 2010 da Falck Renewables S.p.A. (Società del Gruppo Falck, fortemente impegnata nella salvaguardia ambientale e che ha come core business lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili), riconferma il proprio impegno per una politica di sviluppo sostenibile che permetta di conciliare evoluzione industriale e salvaguardia dell ambiente, ha deciso di aderire volontariamente al Regolamento comunitario EMAS per quanto riguarda il processo di stoccaggio, trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti non pericolosi. Tale impegno si traduce in una scelta sistematica di tecnologie produttive che permettano di minimizzare l impatto ambientale, nell adozione di sistemi di monitoraggio che consentano di misurare e valutare le prestazioni ambientali e nella definizione di obiettivi di miglioramento continuo, tutto ciò nel pieno rispetto della legislazione applicabile e con la massima trasparenza verso il pubblico, le autorità ed i diversi soggetti presenti sul territorio. L adozione di un Sistema di Gestione Ambientale, già certificato a fronte della Norma UNI EN ISO 14001, è considerata uno dei punti fondamentali per la nostra crescita e la Dichiarazione Ambientale, richiesta dalla registrazione EMAS, vuole essere lo strumento di riferimento per un proficuo dialogo e confronto con tutti i soggetti coinvolti nel nostro sviluppo. La Direzione e tutto il personale che collabora con noi, sia esso dipendente o esterno, è artefice e promotore affinché tale impegno rappresenti un punto di partenza per sviluppare un onesto e trasparente rapporto alla ricerca di un continuo miglioramento dell'ambiente in cui opera l impianto. Sesto San Giovanni, 24/03/2011 ECOCENTRO SOLUZIONI AMBIENTALI S.r.l. C. A. Bianchini Pagina 3 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

4 1 LA STORIA La Ecocentro Soluzioni Ambientali Srl nasce nel 2004 dal volere della Direzione del Gruppo Esposito, presente già da quarant'anni nel settore della gestione dei rifiuti. La società offre i propri servizi ad aziende private e amministrazioni pubbliche, organizzando gli stessi sulla base dell'esperienza maturata e sulla professionalità acquisita. La collaborazione nel periodo 1993/98 del Gruppo Esposito con Waste Management, la più importante società multinazionale presente nel settore, ha permesso alla Società di crescere ulteriormente. La ECOCENTRO SOLUZIONI AMBIENTALI SRL ha improntato la propria politica gestionale al raggiungimento di obbiettivi ambientali specifici basati su di una corretta gestione del ciclo del rifiuto, nel pieno rispetto dell'ambiente e delle norme che lo tutelano. La società ha quindi sviluppato e certificato nell aprile 2009 un sistema di gestione aziendale che comprende la salvaguardia contestuale dell ambiente alle norme che regolamentano questo tipo di attività, allo scopo di dimostrare e garantire che i processi aziendali e i servizi e prodotti forniti siano realizzati rispettando tutte le prescrizioni legali in campo ambientale. Gli uffici e l impianto (2.200 mq, di cui coperti mq) della società hanno sede in Gorle (BG), su di un area industriale di circa mq. di cui mq. coperti. L impianto, autorizzato con D.D del dall Amministrazione Provinciale di Bergamo, vuole essere la sintesi tra l'esperienza maturata nella gestione dei rifiuti, abbinata a tecnologia e continua innovazione, coniugando l'interesse economico con una seria possibilità di riutilizzo del rifiuto. Pagina 4 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

5 2 ANAGRAFICA AZIENDALE Ragione sociale Sede legale Sede operativa Figure di Riferimento per le informazioni al Pubblico Ecocentro Soluzioni Ambientali Srl Via Alberto Falck 4/ Sesto S. Giovanni (MI) Via Maestri del Lavoro, Gorle (BG) Sig. Alessandro Salvoldi Ing. Matteo Ghezzi Telefono Fax Codice fiscale e partita IVA Codice ISTAT Codice NACE Numero REA Personale occupato 8 Autorizzazioni d impianto Certificazioni volontarie Certificazioni di conformità CE degli aggregati Autorizzazione all esercizio rilasciata dalla Provincia di Bergamo D.D del 14 maggio 2009 Rinnovo dell autorizzazione ai sensi dell art. 210 del Dlgs 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni all esercizio delle operazioni di recupero (R3, R5, R13) e smaltimento (D9, D15) di rifiuti urani e rifiuti speciali non pericolosi UNI EN ISO 14001:2004 a partire dal 28 aprile Certificato n IT09/0281 Campo di applicazione del Sistema di Gestione Ambientale: stoccaggio, trattamento, recupero e smaltimento rifiuti non pericolosi, allo stato solido e liquido, derivanti principalmente dallo spazzamento stradale e dalla bonifica di terreni. Certificazione EMAS: certificato di registrazione n IT del 23 ottobre 2009 per l attività di recupero dei materiali selezionati Certificazione ai sensi della Direttiva CE 89/106 Direttiva del Consiglio del 21 Dicembre 1988 relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione. Certificato n 0099/CPD/A60/0740 del 8 maggio 2008 Tabella Scheda anagrafica aziendale Pagina 5 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

6 3 ORGANIGRAMMA AZIENDALE DIREZIONE GENERALE (DG) CONSIGLIERE DELEGATO AMBIENTE E SICUREZZA RSPP RAPPRESENTANTE DELLA DIREZIONE (RD) SQUADRA PRIMO SOCCORSO SQUADRA ANTINCENDIO RESPONSABILE AMMINISTRATIVO (RA) RESPONSABILE IMPIANTO (RI) RESPONSABILE COMMERCIALE (RC) ADDETTO REGISTRAZIONE RIFIUTI (ARR) RESPONSABILE OPERATIVO (RO) PERSONALE OPERATIVO (PO) Pagina 6 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

7 4 POLITICA PER L AMBIENTE Ecocentro Soluzioni Ambientali S.r.l. fa propria la missione di Falck Renewables S.p.A che ricerca la creazione di valore sviluppando progetti innovativi e competitivi nell ambito della produzione di energia da fonti rinnovabili, che offrano soluzioni eccellenti ai problemi ambientali del territorio e di specifici settori industriali secondo i criteri dello sviluppo sostenibile. L obiettivo della presente Politica, in coerenza con i principi riportati nella Politica di Falck Renewables S.p.A., è la valorizzazione e lo sviluppo di attività per la conduzione di impianti di trattamento rifiuti. Ecocentro Soluzioni Ambientali S.r.l., nel rispetto rigoroso delle leggi e dei requisiti volontari sottoscritti, ha adottato e mantiene in atto un Sistema di Gestione al fine di garantire la Gestione Ambientale (conforme alla norma UNI EN ISO 14001:2004 e al Regolamento EMAS III), cercando di ridurre in maniera significativa l impatto ambientale, prevenendo, in ogni caso, eventuali rischi ambientali, anche al di là di quanto previsto dalle leggi; Ecocentro Soluzioni Ambientali S.r.l. mette a disposizione tutti i mezzi e le risorse necessarie per una corretta attuazione del Sistema di Gestione Ambientale e pertanto chiede a tutti i dipendenti e i collaboratori il massimo coinvolgimento per la concretizzazione dei principi del Sistema e per il raggiungimento degli obiettivi di volta in volta definiti nell ambito delle seguenti linee generali di politica: ottimizzazione dei processi produttivi, assicurazione del raggiungimento degli obiettivi di qualità ed economici desiderati attraverso una gestione eccellente delle attività aziendali; miglioramento del livello di qualità dei servizi forniti; miglioramento dei comportamenti in tema ambientale, tenendo conto del progresso tecnico, della conoscenza scientifica, delle esigenze delle parti interessate e dei clienti in particolare, considerando come punto di partenza l impegno al rispetto del quadro legislativo della normativa; svolgimento di attività che non rechino danno all ambiente, minimizzando emissioni in atmosfera, scarichi idrici, produzione di rifiuti e risorse utilizzate; raggiungimento della piena collaborazione con tutti i fornitori ed i clienti che svolgono attività presso i siti controllati da Ecocentro Soluzioni Ambientali S.r.l., affinché svolgano le stesse in conformità alla Politica della società; assunzione di comportamenti che privilegino la soddisfazione e la crescita professionale dei propri dirigenti, impiegati e operai; mantenimento della massima trasparenza nei confronti delle Autorità competenti e della Comunità esterna; attivazione di programmi di diffusione di questa Politica, di sensibilizzazione e di coinvolgimento di tutti verso la qualità, la tutela e il rispetto dell ambiente, la sicurezza diretti ai dipendenti, ai collaboratori, alle funzioni di Gruppo, ai fornitori e ai clienti. Ecocentro Soluzioni Ambientali S.r.l. ha istituito la funzione direttiva di Rappresentante della Direzione cui ha conferito tutti i poteri necessari per assicurare, a tutti i livelli, lo sviluppo ed il mantenimento del Sistema di Gestione. Ecocentro Soluzioni Ambientali S.r.l. controlla, tramite periodiche verifiche e riesami, il reale stato di applicazione del sistema per permettere l impostazione di adeguati piani di miglioramento. Sesto San Giovanni, 11/01/2011 l Amministratore Delegato dott. Carlo Alberto Bianchini Pagina 7 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

8 5 IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Il Sistema di Gestione Ambientale adottato da ECOCENTRO SOLUZIONI AMBIENTALI SRL, realizzato sulla base del Regolamento 1221/2009/CE e della norma ISO14001, presenta una struttura a vari livelli. I Documenti principali del sistema di gestione ambientale sono: L analisi ambientale Iniziale Il Manuale di Gestione Ambientale Le Procedure Le Istruzioni Operative L Analisi Ambientale iniziale è un esauriente analisi iniziale dei problemi ambientali, degli effetti e dell efficienza ambientale relativi alle attività svolte in un sito. L analisi ambientale di ECOCENTRO ha preso in considerazione l intera gamma delle situazioni operative dell azienda al fine di identificare tutti gli aspetti ambientali delle sue attività in modo da poter determinare quali di essi avessero o potessero avere un impatto ambientale significativo e su quali fosse motivabile un impegno in termini di obbiettivi e programma ambientale. All interno del Manuale è definita la struttura gestionale di ECOCENTRO attraverso un organigramma con funzioni nel quale vengono specificate le responsabilità ed i compiti delle persone direttamente coinvolte nei processi e nelle attività. Inoltre, è stato compilato un registro degli aspetti ambientali utilizzato per definire obiettivi e traguardi nell ambito della programmazione del miglioramento continuo. La corretta gestione di un impatto ambientale è garantita dalla predisposizione di procedure e istruzioni operative dedicate: esse definiscono compiti, responsabilità e modalità operative per l esecuzione delle attività tese a mitigare gli effetti ambientali. Il Manuale prevede anche un continuo follow-up delle azioni intraprese. Apposite procedure regolano il controllo della documentazione e delle registrazioni necessarie a dimostrare l efficacia e l efficienza del Sistema di Gestione Ambientale. La fase di predisposizione del Sistema di Gestione Ambientale è stata condivisa da tutto il Personale dipendente al quale è stata fornita l informazione relativa allo studio ed all approfondimento delle varie tematiche ambientali e la formazione per applicare correttamente il sistema di gestione. Il Sistema di Gestione Ambientale è periodicamente sottoposto ad audit interno, al fine di controllare la regolare applicazione delle procedure previste. La responsabilità in merito all attuazione di quanto disposto nel sistema è stata affidata al Rappresentante della Direzione, nominato dalla Direzione Generale. Pagina 8 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

9 6 INFORMAZIONI GENERALI SUL SITO E SULLE ATTIVITÀ SVOLTE 6.1 Descrizione del sito Inquadramento territoriale Il Piano Territoriale Paesistico Regionale inserisce l'area in esame nella fascia della pianura bergamasca, zona dei paesaggi delle fasce fluviali, per le quali sono previsti la tutela degli elementi geomorfologici e il mantenimento ed incremento degli elementi di naturalità presenti lungo le rive dei fiumi. Il PTCP della Provincia di Bergamo [D.C.P. n. 40 del ] inserisce il comparto industriale in questione tra gli insediamenti produttivi di interesse provinciale, di completamento e/o riqualificazione (art. 95 della N.T.A.). Si tratta di un'area urbanizzata situata sulla sponda occidentale del fiume Serio che ne traccia il confine e dista 2 km a nord-est del capoluogo orobico. Per tale zona non sono definite prescrizioni particolari, salvo il richiamo al vincolo paesaggistico (art. 44). Su scala più ampia, il PTCP individua alcune limitazioni relativamente a specifiche componenti ambientali, quali la puntuale verifica di compatibilità geologica degli interventi di trasformazione territoriale o limitazioni dell'edificazione. \ Figura 6.1 Ubicazione del Sito Con riguardo ai caratteri paesistici più rilevanti del territorio, la porzione ad est del sito si qualifica per la presenza del Parco del fiume Serio, area di rilevanza ambientale classificata come "contesto di elevato valore naturalistico e paesistico", sulla quale è prevista l'istituzione di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS), tra i Comuni con termini di Villa di Serio, Scanzorosciate, Gorle, Pedrengo e Seriate. Riguardo alla pianificazione comunale, il sito dell'impianto, che insiste sul mappale n. 612 del foglio 2 di Gorle, ricade in zona D1 - industriale e commerciale di completamento, di sostituzione-ristrutturazione ; tale area è localizzata in prossimità di edifici industriali (lati sud ed est), aree agricole (a nord) ed edifici misti residenziali - industriali (ad ovest). L'area dell'impianto è vincolata per motivi paesistici - limitatamente alla porzione più ad est del lotto aziendale - ai sensi dell'art , lett.c), del D.Lgs 42/2004; il rilascio dell'autorizzazione ad operare in tale area compete al Comune, ai sensi della L.R. 12/2005. Pagina 9 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

10 Il sito non è sottoposto a vincolo idrogeologico, ai sensi del R.D. 3267/1923, e non è interessato da fasce fluviali come delimitate dal Piano per l assetto idrogeologico del bacino del Po (PAI), né da aree naturali protette così come definite dalla L. 394/1991, o da Parchi Regionali. Abitanti Superficie Densità abitativa Altezza sul livello del mare 2.41 kmq 2.618,7 ab./kmq Tabella 6.1 Dati sul Comune di Gorle [Fonte: metri (Altezza minima: 247 metri. Altezza massima: 275 metri. Escursione altimetrica: 28 metri) Figura 6.2 Ubicazione dell Impianto Pagina 10 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

11 6.1.2 Zone limitrofe al sito Figura 6.3 Ubicazione dell Impianto Il comune di Gorle (BG) confina con 6 comuni di prima corona: a nord con il comune di Ranica a nord-est con il comune di Scanzorosciate a sud-est con il comune di Pedrengo e Seriate a sud-ovest con il comune di Bergamo a nord-ovest con il comune di Torre Boldone Il confine est del paese di Gorle è interamente tracciato dal fiume Serio Inquadramento urbanistico Il sito è regolamentato urbanisticamente dal Piano Regolatore Generale approvato dalla Giunta Regionale della Lombardia con D.G.R. n del 13/12/1994 e dell ultima variante adottata con Delibera Consigliare n.14 del 14/05/2008 e approvata da Consiglio Comunale n. 45 del 21/11/2008, ed è catastalmente identificato nel Comune di Gorle (BG), al Foglio n.2 mappale 612 di mq. Destinazione di zona: zona industriale e commerciale di completamento e/o di sostituzione-ristrutturazione (classe D1). Costruzioni ammesse: attività commerciali, depositi artigianali, piccole e medie industrie non nocive e non moleste, uffici al servizio dell attività produttiva, mense e servizi sociali, eventuali abitazioni per custode e proprietario o gestore di ogni singola attività, locali a disposizione del prodotto lavorato o commerciato. Pagina 11 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

12 La zona è inquadrata nelle ZONE OMOGENEE D per insediamenti produttivi, che comprendono parti del territorio destinate agli insediamenti produttivi (industriali, artigianali, commerciali o ad essi assimilati, di deposito e stoccaggio materie prime). Si riporta qui di seguito l estratto della piantina generale dell azzonamento urbanistico del Comune di Gorle. Figura 6.4 Piantina generale dell azzonamento urbanistico del Comune di Gorle (Non in scala) Pagina 12 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

13 Figura 6.5 Sito oggetto della registrazione 6.2 Sensibilità del territorio circostante Sotto il profilo della sensibilità del territorio abbiamo analizzato e raccolto informazioni sulle infrastrutture sociali, sugli elementi naturali di pregio naturalistico, aree di interesse storico e culturale, nonché sui vincoli paesistici e idrogeologici della zona circostante il sito. L impianto è situato nella parte ovest di un comparto industriale appartenente al medesimo gruppo imprenditoriale, cui appartiene la limitrofa azienda Esposito Servizi Ecologici Srl; le due aziende, sono indipendenti sotto il profilo degli impianti e della gestione. Ecocentro Soluzioni Ambientali Srl si trova nel settore nord del Comune di Gorle, al confine con i Comuni di Ranica e Torre Bordone, nelle vicinanze della SP38 -Seriale - Ranica, della SP35 - Bergamo-Nembro, e della SP37 - Bergamo- Torre Boldone. Prima dell installazione e avviamento dell impianto a partire dal 2005, il capannone era adibito al rimessaggio di veicoli. Come evidenziato nell estratto del piano regolatore il sito di Ecocentro Soluzioni Ambientali Srl confina: A ovest: A nord: una fascia di zona verde di proprietà, delimitata dalla roggia Morlana (derivata dal fiume Serio all altezza del comune di Nembro e sfocia nella Morla in zona Boccaleone-Bergamo) e più all esterno zona industriale (presente azienda di commercializzazione, sabbia, cemento e mattoni) un capo agricolo incolto Pagina 13 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

14 A est: A sud: impianto di selezione e trattamento rifiuti speciali non pericolosi Esposito Servizi Ecologici Srl e stabile uffici di proprietà. parcheggio comune e zona industriale, in cui sono presenti aziende di impianti elettrici, di scavi e movimentazione terra, ingrosso fiori. L insediamento produttivo si trova al di fuori dell abitato di Gorle, lontano quindi dalle aree abitative; nonostante ciò, allontanandoci anche solo di pochi chilometri dall area in questione si trova il Parco del Fiume Serio, di Interesse sovracomunale, che rappresenta una zona particolarmente sensibile. Dall analisi dell inquadramento generale del sito, si è potuto constatare l assenza di fattori rilevanti. Riportiamo di seguito una sintesi dei risultati dell indagine relativa alla sensibilità del territorio circostante (Zone limitrofe nel raggio di m) all impianto Ecocentro Soluzioni Ambientali. Pagina 14 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

15 Fattori rilevanti presenti nell intorno del sito SI NO Note Localizzazione Area industriale Area artigianale Area residenziale Area rurale Siti industriali Rilevanti per dimensioni Rilevanti per potenziali rischi tecnologici Infrastrutture Rete viaria Rete ferroviaria Porto commerciale Aeroporto Tipologia di rete Autostrade Strade statali Presenza di Strade provinciali e comunali Impianti di trattamento acque reflue Impianti di stoccaggio/trattamento/smaltimento rifiuti Insediamenti residenziali Infrastrutture sociali sensibili (scuole, ospedali. ) Località di interesse turistico Infrastrutture turistiche (alberghi, residence.) Visibilità del sito da Insediamenti residenziali Località di interesse storico culturale Aree protette e parchi Percorsi turistici Presenza di Aree protette, parchi Flora, fauna, ecosistemi sensibili Mare Lago Fiume Terreno agricolo incolto confinante a nord dell impianto SP 671 Val Seriana a 3 km SP35 "Bergamo-Nembro-Albino" a circa 1,5 km Consorzio di depurazione acque di Ranica a 800m Esposito Servizi Ecologici Srl impianto di stoccaggio, selezione e cernita, recupero e smaltimento rifiuti confinante a nord-est Torrente Fosso in area prossima Roggia Morlana a 100m Uso del suolo Agricolo Forestale Presenza di aree sensibili A scopi ricreativi Per falde rilevanti (di interesse regionale) Tabella 6.2 Sensibilità del Territorio Circostante Qualità del suolo Per falde superficiali utilizzate (di interesse locale) Per terreni con permeabilità elevata L ambito territoriale di riferimento presenta superfici pianeggianti, sviluppate su due livelli; la continuità morfologica del territorio di Gorle è infatti interrotta dalla scarpata, con direzione media N-S, del fiume Serio; i terreni sono di origine fluvioglaciale, costituiti in prevalenza da ghiaie, sabbie con ciottoli a prevalenza calcarea, come conglomerati ed arenarie di età Permiana. Pagina 15 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

16 La pianura bergamasca a sud dei rilievi prealpini è costituita prevalentemente da depositi ghiaioso-sabbiosi (alta pianura ghiaiosa). I suoli appartenenti a questa definizione sono profondi, ricchi di materiali grossolani permeabili, vulnerabili pertanto al passaggio degli inquinanti verso la falda idrica. L'utilizzo più diffuso di questi suoli è legato alla produzione di cereali autunno vernini, colture industriali e foraggere. Provincia di Bergamo Alpi Retiche Alpi Orobiche Prealpi Orobiche settentrionali Prealpi Orobiche meridionali Anfiteatri morenici recenti Terrazzi e Morene antiche Alta pianura Media pianura Valli fluviali Figura 6.6 Carta dell Uso del Suolo I tematismi relativi alle cartografie derivate che si è scelto di citare sono due: la capacità d'uso dei suoli e la capacità produttiva dei suoli. La capacità d'uso dei suoli ha come obiettivo l'individuazione dei suoli agronomicamente più pregiati e quindi più adatti all'attività agricola, consentendo in sede di pianificazione territoriale, se possibile e conveniente, di preservarli da altri usi. Esistono otto classi di capacità d'uso dei suoli. Le aree appartenenti a Ecocentro Soluzioni ambientali Srl presentano un suolo di classe II e III, dove per classe II si intendono suoli con moderate limitazioni o che richiedono un'opportuna scelta delle colture e/o pratiche agricole conservative; con il termine classe III invece, si intendono suoli con severe limitazioni che impongono una riduzione delle colture applicabili e l'adozione di speciali pratiche conservative. La capacità produttiva dei suoli riflette la capacità di controllare il trasporto di inquinanti: con le acque di scorrimento superficiali, in soluzione o adsorbiti sulle particelle solide, in direzione delle risorse idriche di superficie (protezione nei confronti delle acque superficiali). in profondità, con le acque di percolazione, in direzione delle risorse idriche sottosuperficiali (protezione nei confronti delle acque profonde) Esistono tre classi con decrescente capacità protettiva: elevate, moderata, bassa. Il sito dell azienda sorge su di un suolo di classe moderata in relazione alle acque superficiali, di classe elevata in relazione a quelle profonde. 6.3 Il processo di lavorazione L impianto è costituito da una linea industriale capace di trattare in completa automazione i rifiuti provenienti dalla spazzatura delle strade, dalla pulizia delle caditoie, dall eliminazione della sabbie dei depuratori; ed è in grado di Pagina 16 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

17 trasformare tali rifiuti, in materie prime differenziate e di qualità, certificate CE e conformi alla normativa dell Unione Europea, impiegate nel settore edile. L impianto, autorizzato con D.D. n del , dall Amministrazione Provinciale di Bergamo, è destinato allo stoccaggio, trattamento, recupero e smaltimento di rifiuti non pericolosi, allo stato solido e liquido. Le operazioni di trattamento attualmente condotte, con riferimento alla classificazione di cui agli allegati B e C alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., posso essere così sintetizzate: o o o o o D9: trattamento fisico-chimico, che dia origine a composti o miscugli eliminati secondo uno dei procedimenti da D1 a D12 D15: deposito preliminare prima delle operazioni di smaltimento (da D1 ad14) R3: riciclo e recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi R5: riciclo e recupero di altre sostanze inorganiche (diverse da metalli o composti metallici); R13: messa in riserva di rifiuti per sottoporli ad operazioni di recupero (da R1 a R12); per un totale di t/anno di rifiuti in ingresso Descrizione delle attività svolte dall impianto I rifiuti vengono conferiti all impianto da trasportatori esterni autorizzati secondo una programmazione gestita settimanalmente in funzione delle capacità dell impianto dal Responsabile Impianto. I rifiuti vengono movimentati, all'interno dell azienda, per mezzo di macchine operatrici (pale meccaniche gommate) e caricati su nastri trasportatori. Le operazioni di trattamento eseguite all interno del capannone sono così organizzate: 1. Trattamento dei rifiuti solidi: I rifiuti sono separati mediante prevagliatura, effettuata a mezzo di un vaglio stellare; la frazione di granulometria inferiore è caricata, mediante ruspa, nella tramoggia di carico, quindi inviata, attraverso un nastro trasportatore, all unità di lavaggio, consistente in un tamburo rotante nel quale viene immessa acqua di processo per la pulizia del materiale da recuperare; le sostanze organiche, dopo l'operazione di lavaggio, sono sottoposte a disidratazione mediante compattatore a coclea; la frazione inorganica continua il processo di lavaggio mediante ciclonatura e separazione granulometrica con vaglio. 2. Trattamento della torbida e dei rifiuti liquidi: Le acque di processo, dei colaticci, quelle provenienti dalla pavimentazione e dagli scarichi di troppo pieno, nonché i liquidi e i fanghi conferiti da terzi, sono avviati all'impianto chimico-fisico, che è dimensionato per una portata di 70 mc/h; i fanghi in uscita sono disidratati mediante filtropressa a piastre; le acque depurate sono parzialmente reinserite nel ciclo tecnologico aziendale, e le eccedenze inviate allo scarico in fognatura collegata direttamente con il Consorzio trattamento acque. L intera linea di trattamento usa acqua di ricircolo appositamente trattata sull impianto che ne permette il suo riutilizzo e quindi non spreca un bene così prezioso. I prodotti in uscita dai trattamenti si distinguono tra: a. materiali inorganici recuperati (R5) costituiti dalle seguenti frazioni: materiali grossolani lavati Pagina 17 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

18 ghiaietto: granulometria 4/20, conforme alla norma UNI EN 13242: ghiaia eterogenea originata da operazioni di recupero, spazzamento stradale, bonifiche, ripristini ambientali e altri rifiuti a matrice prevalentemente inorganica. ghiaino: granulometria 2/8, conforme alle norme UNI EN 12620, UNI EN e UNI EN 13242: ghiaia eterogenea originata da operazioni di recupero, spazzamento stradale, bonifiche, ripristini ambientali e altri rifiuti a matrice prevalentemente inorganica. sabbia: granulometria 0/2, conforme alle norme UNI EN 12620, UNI EN e UNI EN 13139: sabbia eterogenea originata da operazioni di recupero, spazzamento stradale, bonifiche, ripristini ambientali e altri rifiuti a matrice prevalentemente inorganica. Tali materiali non hanno controindicazioni relativamente alle condizioni di stoccaggio e conservazione, anche in relazione all esposizione ad agenti atmosferici. Per evitare contaminazione tra aggregati aventi caratteristiche granulometriche diverse viene costantemente mantenuta una separazione fisica tra i cumuli di diversi aggregati, con particolare cura della pulizia delle apparecchiature di movimentazione e delle aree di stoccaggio (benne e cassoni). Ricavare inerti significa inoltre ridurre di una pari quantità l escavazione degli alvei, con considerevoli benefici ambientali. b. materiali organici potenzialmente recuperabili (R3) sono costituiti da: materiali separati dal pretrattamento preliminare (vagliatura a secco) > 40 mm; frazione organica da 2 a 30 mm (dopo separazione meccanica e lavaggio); frazione fine < 2mm (dopo separazione meccanica e lavaggio). c. rifiuti da avviare al recupero/smaltimento sono : metalli ferrosi (dal separatore magnetico) fanghi disidratati (da filtropressatura) materiali organici e inorganici decadenti dall impianto che non presentino le caratteristiche definite per i prodotti ottenuti dalle attività di recupero. 6.4 Infrastrutture Dimensioni e organizzazione dell impianto Gli uffici e l impianto (2.200 mq, di cui coperti mq) della società hanno sede in Gorle (BG) presso il centro di proprietà del Gruppo Esposito, su di un area industriale di circa mq. di cui mq. coperti. L impianto è costituito da un capannone, realizzato con elementi prefabbricati in cls, parzialmente aperto sui lati sud e nord per lo svolgimento dell attività. La superficie complessiva del manufatto, pari a mq, è ripartita tra gli uffici e l area di stoccaggio e trattamento di rifiuti solidi e liquidi. La superficie esterna, pari a 400 mq, è realizzata con pavimento industriale lisciato al quarzo, con spessore di 20 cm e trattato con prodotti impermeabilizzanti al fine di evitare la dispersione di percolati nel terreno; tale area è destinata al transito degli automezzi. Le aree dell impianto sono ripartite come di seguito: 943,60 mq: n.1 Campata capannone 31,02 mq: n.2 ripostiglio + caldaia p.t mq: n.8 servizi igienici + spogliatoi p.t. 57,92 mq: n.1 Piano ammezzato 68,81mq: n.6 Uffici + servizi + hall p.p. 11,73 mq: n.1 vano scala Pagina 18 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

19 Oltre alle operazioni di trattamento dei rifiuti solidi, l azienda è dotata di un impianto chimico-fisico collocato nella zona sud-est del capannone, per il trattamento della torbida e delle acque Descrizione infrastrutture impianto e aree di stoccaggio L impianto è costituito da: o o o o o o o o vaglio stellare mobile per la prevagliatura; griglione posto sopra la tramoggia di carico dell impianto per la grigliatura grossolana (che trattiene i materiali con dimensioni > 120 mm); nastro alimentatore all impianto con separatore magnetico per la separazione dei materiali ferrosi; unità di lavaggio con separazione di differenti granulometrie (lavaggio con acqua e dosaggio di Ipoclorito di Sodio); vaglio vibrante per la separazione dall acqua della frazione organica grossolana 2 30 mm; idrociclone e separatori a spirali per la separazione dalla torbida della frazione sabbiosa fra 2 e 0,063 mm e della frazione organica fine; vibroasciugatore per l asciugatura della frazione sabbiosa e della frazione organica fine; impianto di trattamento chimico fisico per la depurazione della torbida; è previsto il riutilizzo nel ciclo di lavaggio delle acque depurate. e dotato di: o o o n.2 reattori, costituiti da vasche rettangolari di acciaio per la coagulazione, flocculazione e precipitazione di metalli pesanti che fanno parte dell impianto chimico fisico di depurazione acque n.1 sedimentatore a pacchi lamellari, con volume pari a 20 mc n.6 serbatoi (TK101+TK106) di stoccaggio dei reagenti per un volume complessivo di 10 mc, ubicati in vasche di contenimento separate realizzate in c.a. impermeabilizzato con resina antiacido. Nel settore sud-est del capannone sono inoltre, posizionati un serbatoio di accumulo fanghi (TK 107) e le filtropresse (FP 101, FP102), appoggiate su un impalcato in profilato d'acciaio sotto il quale è ubicato il box (di volume pari a 100 mc) del fango disidratato; il secondo serbatoio di accumulo fanghi (TK 108) si trova al centro del capannone. Nel settore nord-est è individuata un'area specifica per lo stoccaggio dei rifiuti liquidi, composta da un cestello di carico dei rifiuti in ingresso (CS101), realizzato in acciaio inox e alloggiato in una vasca completamente chiusa, dalla coclea di estrazione sabbie, dalla pompa di sollevamento delle acque reflue, dalla pompa per il dosaggio delle acque reflue e da due cisterne (TK109, TK110) - di 30 mc ciascuna - collocate entro una vasca di contenimento. Le zone di stoccaggio della frazione solida sono suddivise, secondo la loro destinazione, come di seguito riportato: 1. rifiuti solidi e/o palabili in ingresso: nel settore nord del capannone, su una superficie di 176,74 mq (capacità complessiva di 500 mc), suddivisa in 4 box (A1, A2, A3, B), chiusi sui tre lati con pareti in c.a. dello spessore di 30 cm; l'ultimo box (B), destinato allo stoccaggio di rifiuti solidi, palabili e/o sgocciolanti o allo stato di poltiglia, e utilizzabile in alternativa per il deposito della frazione organica, è dotato di griglia di drenaggio delle acque, che convoglia i colaticci in un pozzetto (PZ101) dal quale, mediante pompa sommersa, vengono inviati alla sezione di trattamento; l'area in questione è dotata di portone ad impacchettamento sul lato di accesso; 2. rifiuti solidi e/o palabili in uscita: nella zona nord-ovest del capannone; i materiali grossolani e quelli ferrosi sono stoccati in containers di metallo (ST101, ST102), la frazione organica in un box (ST103) di 46,72 mq, suddiviso all'occorrenza in due parti per mezzo di una parete mobile; 3. fanghi in uscita: in una zona (ST 109) nel settore sud-est del capannone; consiste in un box di 51 mq, chiuso su tre lati da pareti in c.a. dello spessore di 30 cm; Pagina 19 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

20 4. materiali recuperati: nel settore sud del capannone; si tratta di tre box chiusi sui tre lati e distinti per granulometria del materiale [sabbia (ST108), ghiaino (ST104), ghiaietto (ST105)] per una capacità totale di stoccaggio pari a 220 mc; il materiale grossolano viene raccolto in un container metallico della capacità di 6 mc (ST106), posto al centro del capannone. Lo stoccaggio di liquidi e fanghi avviene in due serbatoi di capacità pari a 30 mc ciascuno, posti all'interno di un bacino di contenimento con volume pari a 35 mc. L area coinvolta è completamente impermeabilizzata. Stoccaggio spazzamento Tramoggia di carico e nastro alimentatore Separatore a spirali Depuratore Chimico fisico, sedimentatore lamellare e stoccaggio 7 ASPETTI AMBIENTALI DELLE ATTIVITÀ DEL SITO Il Regolamento EMAS richiede che l azienda che voglia registrarsi effettui uno studio dettagliato di tutti gli impatti ambientali connessi alle proprie attività produttive, denominato Analisi Ambientale Iniziale. L Analisi Ambientale Iniziale deve coprire cinque settori chiave, che il Regolamento EMAS individua come segue: prescrizioni legislative, regolamentari e di altro tipo cui l organizzazione si conforma identificazione di tutti gli aspetti ambientali che hanno un impatto ambientale significativo *omiss.+, qualificati e quantificati se del caso, e compilazione di un registro per quelli individuati come «importanti» descrizione dei criteri secondo cui valutare l importanza dell impatto ambientale *omiss.+ esame di tutte le pratiche e procedure gestionali esistenti in materia di ambiente valutazione dell insegnamento tratto dall analisi di incidenti precedenti. Nel paragrafo seguente verranno elencati e descritti gli aspetti ambientali individuati assieme alla valutazione della loro significatività. Pagina 20 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

21 Per meglio comprendere quanto esposto, vengono date le seguenti definizioni: Ambiente: contesto nel quale un organizzazione opera; comprendente l aria, l acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni. Aspetto Ambientale: ogni elemento di un attività, prodotto o servizio di un organizzazione che può interagire con l ambiente. Impatto Ambientale: modificazione dell ambiente, negativa o positiva, totale o parziale, conseguente ad attività, prodotti o servizi di un organizzazione. 7.1 Significatività degli Aspetti Ambientali L azienda non deve agire a caso nella gestione degli impatti ambientali, ma definire dei criteri per selezionare tra i vari impatti quelli ritenuti significativi, al contenimento e alla riduzione dei quali dovrà dedicare il massimo sforzo in termini di risorse umane e materiali. Per selezionare tali impatti e quindi gli aspetti correlati, la nostra azienda ha valutato ognuno di essi, in condizioni operative normali (N), anomale (A), come per esempio le fasi di avviamento e di arresto, e di emergenza (E), ragionevolmente prevedibili, considerando i seguenti fattori: o o o o disposizioni legislative vigenti vastità, severità, durata degli impatti in rapporto all ambiente rischio che l impatto si verifichi capacità di controllo e rimozione dell impatto da parte dell organizzazione Sulla base di questi criteri sono stati calcolati degli indici numerici composti, il cui valore consente di determinare gli impatti ambientali su cui concentrare la nostra attenzione. Il valore di tali indici aumenta con l aumentare della significatività dell impatto, oscillando dal valore minimo di 1 (minima significatività) a quello massimo di 64 (massima significatività). Si richiamano le definizioni degli indici numerici e dei livelli di significatività adottati da Ecocentro Soluzioni Ambientali Srl nell Analisi Ambientale Iniziale: I = I 1 x I 2 I 1 = conformità legislativa (valori da 1 a 4) Nel caso specifico di Ecocentro Soluzioni Ambientali il fattore di conformità legislativa è uguale a 1 (piena conformità de jure, de facto, e gestionale) come richiesto dal Regolamento EMAS. Il fattore I 2 racchiude in se 3 diversi parametri, ed è costruito come segue: I 2 = E x R x CC (per aspetti ambientali diretti) I 2 = E x R x CI (per aspetti ambientali indiretti) dove: E: vastità, severità, durata dell impatto (valori da 1 a 4) R: probabilità (valori da 1 a 4) CC: capacità di gestione/controllo (valori da 1 a 4) CI: capacità di influenza sugli impatti (valori da 1 a 4) Pagina 21 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

22 Gli intervalli numerici sulla base di quali è stabilita la significatività degli Aspetti Ambientali sono così definiti: ASPETTO AMBIENTALE SIGNIFICATIVO: I > 6 ASPETTO AMBIENTALE NON SIGNIFICATIVO: I 6 In seguito alla classificazione degli aspetti ambientali, sono stati identificati i seguenti gruppi: ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI: che sono presi in considerazione dall azienda, oltre che per effettuare controlli operativi, per intervenire in merito al miglioramento delle prestazioni ambientali e in fase di attuazione del Sistema di Gestione Ambientale sono utilizzati per selezionare gli opportuni obiettivi e traguardi ambientali, e cioè quegli aspetti per i quali siano applicabili prescrizioni cogenti e /o soggetti a controlli operativi/sorveglianza. ASPETTI AMBIENTALI NON SIGNIFICATIVI: che per l entità dell impatto misurato e per l importanza dimostrata ai fini del rispetto della conformità normativa dell azienda, non danno origine ad impatti ambientali che necessitano di particolari procedure operative di controllo e attività di monitoraggio. Nel caso in cui un aspetto ricada sotto norme di legge o sia sottoposto a sorveglianza/controllo operativo è automaticamente considerato SIGNIFICATIVO al di là del valore assegnato. Di seguito si riporta la tabella riepilogativa di tutti gli aspetti ambientali considerati dall azienda come significativi con la relativa valutazione. ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI Aspetti soggetti a leggi e norme * * ASPETTO 1. Energia elettrica 2. Uso delle risorse naturali - Acqua 3. Uso delle risorse naturali - Metano 4. Consumo materie prime e ausiliarie IMPATTO Consumo di risorse naturali non rinnovabili Contributo all inquinamento dell aria (CO 2) Consumo di risorse naturali non rinnovabili Modifica superficie piezometrica ed depauperamento della falda acquifera Consumo di risorse naturali non rinnovabili Contributo all inquinamento dell aria Impatto sulla produzione di rifiuti Consumo di risorse naturali non rinnovabili Inquinamento dell aria Condizioni I 2 operative I 1 N A E E R CC I CHIAVE DI LETTURA IMPATTO SIGNIFICATIVO: il consumo di energia elettrica è legato al solo funzionamento dell impianto, che lavora per 10 ore al giorno ininterrottamente e per 5 giorni alla settimana. Risorsa energetica che al momento non è sostituibile. è obiettivo primario continuo della direzione ottimizzare i consumi energetici tramite sensibilizzazione del personale. IMPATTO SIGNIFICATIVO: l attività principale dell impianto consiste nel lavaggio dei rifiuti. Tale attività comporta larghi consumi di mc di acqua estratta da un pozzo privato. L acqua utilizzata viene trattata e riutilizzata nel ciclo produttivo. Al momento non si ravvedono soluzioni alternative. IMPATTO NON SIGNIFICATIVO: legato al riscaldamento degli uffici e degli spogliatoi degli operatori e alla produzione di acqua calda per i bagni prodotto dall installazione di una caldaia con potenza nominale 26,6KW correttamente mantenuta e tenuta sotto controllo. IMPATTO SIGNIFICATIVO legato alle materie prime in ingresso rappresentate dai rifiuti ritirati presso l impianto; legato alle materie prime ausiliarie quali : quantità di calce impiegata per la disidratazione dei fanghi e all esigua quantità di olio e grasso utilizzato in un anno per effettuare la manutenzione interna dell impianto e delle attrezzature. Pagina 22 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

23 ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI Aspetti soggetti a leggi e norme ASPETTO IMPATTO Condizioni I 2 operative I 1 N A E E R CC I CHIAVE DI LETTURA 5. Uso gasolio Consumo di risorse naturali non rinnovabili Contributo all inquinamento dell aria IMPATTO NON SIGNIFICATIVO legato all utilizzo della idropulitrice e dei mezzi di movimentazione interna e stoccaggio rifiuti e prodotti. Sottoposto a monitoraggio. * 6. Rifiuti Consumo di risorse ed energia per il trasporto Inquinamento del suolo IMPATTO SIGNIFICATIVO: legato allo smaltimento/recupero dei fanghi e dei rifiuti derivanti dal trattamento del materiale in ingresso all impianto. è obiettivo primario continuo della direzione di recuperare maggiori % di rifiuto prodotto, tramite la ricerca e/o la progettazione e realizzazione di nuovi impianti ecocompatibili. * 7. Emissioni in atmosfera Inquinamento atmosferico Contributo alle modiche climatiche IMPATTO SIGNIFICATIVO: Emissioni legate all utilizzo di mezzi per la movimentazione interna dei rifiuti e prodotti e all utilizzo della idropulitrice a gasolio utilizzata per la pulizia dell impianto. Al momento l impianto di abbattimento emissioni non viene utilizzato in quanto non vengono ritirati rifiuti liquidi. * 8. Acque di scarico Contaminazione della falda per perdite dalla struttura Non rispetto dei limiti di scarico in pubblica fognatura e nel collettore intercomunale UNIACQUE IMPATTO SIGNIFICATIVO legato agli scarichi delle acque trattate dal depuratore ed eccedenti dal riutilizzo nel ciclo produttivo, che vengono direttamente convogliate nel collettore intercomunale di Ranica UNIACQUE e regolarmente monitorato il rispetto dei limiti di scarico. Le acque di prima pioggia e acque nere sono immesse in pubblica fognatura previa autorizzazione. * 9. Rumore / impatto acustico esterno Inquinamento acustico IMPATTO SIGNIFICATIVO: legato al funzionamento dell impianto e all utilizzo dei mezzi di movimentazione e delle attrezzature per la manutenzione all esterno del capannone. Dalle indagini fonometriche eseguite si rispettano i valori dei limiti imposti dal piano di zonizzazione comunale. Non si sono ricevuti reclami in merito da soggetti interessati. * 10. Prodotti pericolosi Inquinamento del suolo / sottosuolo IMPATTO SIGNIFICATIVO: legato all uso dei reagenti chimici per il funzionamento del depuratore. Buone le modalità di stoccaggio in sicurezza e gestite e rese disponibili le relative schede di sicurezza. Formato adeguatamente il personale in merito al loro utilizzo e intervento in caso di primo soccorso. 11. Altri prodotti pericolosi (HFC) Inquinamento atmosferico IMPATTO NON SIGNIFICATIVO: sono utilizzati 5 condizionatori caricati con gas R22 per un totale di 3,01 kg in aggiunta ad un condizionatore contente 1,2kg di R410A presso l ufficio di RI. 12. Sversamenti e perdite Inquinamento del suolo / sottosuolo Produzione di rifiuti derivanti da raccolta sversamenti IMPATTO NON SIGNIFICATIVO: legato al funzionamento anomalo dell impianto di condizionamento e di eventuali sversamenti accidentali da parte dei fornitori in fase di scarico reagenti. 13. Odori molesti Inquinamento olfattivo IMPATTO NON SIGNIFICATIVO: probabilità di odori legati alla presenza stagionale di foglie tra i rifiuti stoccati, e alla fuoriuscita o sovradosaggio dell ipoclorito di sodio. Pagina 23 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

24 ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI Aspetti soggetti a leggi e norme ASPETTO 1. Comportamento ambientale dei fornitori 2. Problemi legati al trasporto IMPATTO Consumo di risorse naturali non rinnovabili Contributo all inquinamento dell aria Inquinamento del suolo / sottosuolo Impatto sulla produzione di rifiuti Inquinamento acustico Emissioni gas di scarico Consumo di risorse naturali non rinnovabili - GASOLIO Condizioni I 2 operative I 1 N A E E R CC I CHIAVE DI LETTURA IMPATTO SIGNIFICATIVO: legato allo stato degli automezzi, alle modalità di consegna reagenti, alla tipologia di imballo e al suo smaltimento utilizzato per i reagenti forniti, al rispetto delle norme comportamentali da tenere mentre si opera per conto dell azienda presso il ns sito o presso gli impianti di smaltimenti/recupero rifiuti, al rispetto della normativa vigente in campo ambientale, alla capacità di recupero dei prodotti e rifiuti. Sottoscritta da parte dei fornitori una dichiarazione di operare in conformità della normativa vigente in campo ambientale. Informati in merito alle norme comportamentali da tenere presso il ns sito mediante consegna di specifiche istruzioni operative. IMPATTO SIGNIFICATIVO: legato a: conferimento rifiuti presso ns impianto e impianti di smaltimento/recupero e per vendita prodotti, in cui si possono verificare incidenti ed eventuali versamenti del carico. L entità dell impatto è legato al numero degli automezzi in ingresso e in uscita dal sito (circa 15 mezzi/giorno) che provocano emissioni in atmosfera e consumano una risorsa naturale non rinnovabile. Informati in merito alle norme comportamentali da tenere presso il ns sito e presso gli impianti esterni, mediante consegna di specifiche istruzioni operative. Tabella 7.1 Valutazione della Significatività degli Aspetti Ambientali Diretti e Indiretti Verranno di seguito riportati i valori del monitoraggio annuale degli aspetti ambientali considerati significativi dall azienda. Per ogni aspetto è indicata l attività che lo genera (origine), una breve descrizione, l impatto ambientale che provoca, il livello di significatività di questo impatto (calcolata tramite gli indici numerici descritti in precedenza) e, se disponibili, sono riportate le unità di misura utilizzate per quantificare l impatto (indicatori) e le medie annue o i valori assoluti rilevati (anni ); infine, viene presentata una descrizione della modalità di gestione dell aspetto ambientale considerato. 7.2 Aspetti ambientali diretti ASPETTO 1: Energia elettrica Il consumo di energia elettrica in azienda risulta essere uno degli impatti ambientali maggiori ed è legato quasi esclusivamente al funzionamento dell impianto trattamento rifiuti. Il consumo di energia elettrica per trattare una tonnellata di rifiuto è rimasto negli anni costante nella fascia tra il 0,007 e l 0,008 MWh/ton, pur evidenziando nell ultimo biennio una lieve riduzione dei consumi. Pagina 24 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

25 Anno Consumi [MWh] Rifiuti trattati [ton] Consumi specifici [MWh/ton rifiuti trattati] , ,30 0, , ,50 0, , ,86 0, , ,83 0, , ,3 0, , ,50 0, ,00 300,00 250,00 200,00 150,00 100,00 50,00 0, Consumi [MWh] 0,012 0,010 0,008 0,006 0,004 0,002 0, Consumi Specifici [MWh/ton] L energia elettrica, a partire febbraio 2010, è stata fornita da Repower. Il monitoraggio del consumo di energia elettrica avviene grazie al controllo mensile delle fatture. L incaricato del controllo è il Responsabile Impianto che, mensilmente, effettua le registrazioni sul file Monitoraggio dei MWh consumati e del cosφ rilevato. Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 24 Indicatori Consumo energia elettrica [MWh] Consumi specifici [MWh consumati/tonn rifiuti trattati] ASPETTO 2: uso risorse naturali - Acqua Il fabbisogno idrico dell'azienda, determinato da servizi igienici, uffici e spogliatoi, è garantito dall'acquedotto comunale; le acque necessarie per l'attività produttiva sono invece garantite dal pozzo esistente, situato nella parte ovest dell'insediamento, per il quale è stata ottenuta dalla Provincia di Bergamo la Concessione per la derivazione di acque sotterranee per uso industriale, con una portata media di 7 l/s e con un limite annuo di estrazione di mc, mai superato. L acqua utilizzata nel processo lavorativo viene appositamente depurata e riutilizzata nell impianto. Solo l acqua in esubero che non viene utilizzata dall impianto per il suo normale processo di lavaggio viene scaricata nel collettore collegato direttamente con il Consorzio di depurazione acque, UNIACQUE SpA. Pagina 25 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

26 Anno Acqua prelevata da pozzo [mc] Acqua scaricata nel collettore [mc] Rifiuti trattati [tonn] Consumi specifici [mc acqua prelevata /tonn rifiuti trattati] ,50 1, ,86 1, ,83 0, ,30 1, ,50 1,23 Nell anno 2010, come si evidenzia dai grafici sotto riportati, si è registrato un aumento del fabbisogno di acqua prelevata da pozzo per il processo di lavaggio dei rifiuti, dovuto esclusivamente all aumento di rifiuti in ingresso rispetto agli scorsi anni. Di contro, il consumo specifico di acqua rispetto alle tonnellate di rifiuto trattate ha visto una leggera diminuzione, rientrando nell intervallo solitamente registrato. Va comunque precisato che l impiego d acqua risulta essere l aspetto meno governabile, in quanto soggetto alla qualità dei rifiuti ricevuti ,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0, Consumi Idrici [mc/anno] Consumi Idrici Specifici [mc/tonn rifiuto] Vengono monitorate e registrate mensilmente dal responsabile di impianto RI, le quantità di acqua prelevate e confrontate con le quantità di acqua scaricate, per garantire il rispetto dei limiti imposti, tenere sotto controllo il bilancio di massa delle entrate e uscite e identificare eventuali mal funzionamenti dell impianto. Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 16 Indicatori Acqua prelevata [mc] Acqua scaricata nel collettore [mc] Consumi specifici [mc acqua prelevata/tonn rifiuti trattati] ASPETTO 3: Gas metano Il consumo di metano è legato a due applicazioni: riscaldamento locali ufficio produzione di acqua calda sanitaria tramite l utilizzo di una nuova caldaia di recente installazione di potenza nominale di 32 kw. La fornitura del gas metano, così come la manutenzione della caldaia ed il controllo del suo rendimento ed emissioni è a carico del locatario, mentre la ns. azienda verifica annualmente la corretta esecuzione dei controlli di legge. A fronte del valore limite ammissibile di rendimento di combustione della caldaia pari a 84%, nel 2010 si è rilevato un valore pari a 92%. Pagina 26 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

27 Significatività dell indice NON SIGNIFICATIVO Valore dell indice 6 Indicatori % di rendimento di combustione della caldaia ASPETTO 4 : Consumo materie prime e ausiliarie La materia prima utilizzata dall azienda è costituita dai rifiuti che vengono conferiti per il loro trattamento e recupero, quali: CER Descrizione Rifiuti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento Terre e rocce, diverse da quelle di cui alla voce Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione Rifiuti dell'eliminazione della sabbia Minerali (ad esempio sabbia, rocce) Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce Residui della pulizia stradale Rifiuti della pulizia delle fognature Nella tabella che segue riportiamo i consumi complessivi (ton/anno) delle materie prime di cui sopra, i cui dati sono stati registrati a partire dall avviamento dell impianto (gennaio 2005): CODICE CER ,00 24,05 112,35 106,45 57, ,66 0,00 0,00 0,00 0, ,00 0,00 0,00 0,00 716, ,26 704, , , , , ,52 0,00 31, ,73 0,00 690, ,00 0,00 138, , , , , , , , , ,47 0,00 12,34 142,64 454,18 347,92 TOTALE PER ANNO [TONN] , , , , , ,67 I quantitativi trattati annui non possono superare attualmente le ton come da D.D. n.1601 del 14/05/2009. L addetto alla registrazione rifiuti si occupa giornalmente della registrazioni degli ingressi, effettuati tramite Formulari di Identificazione Rifiuti, e mensilmente controlla i quantitativi in entrata per garantire a fine anno il rispetto del limite imposto. Come dimostra la tabella riassuntiva sotto riportata, il valore massimo riscontrato nelle analisi eseguite negli ultimi dodici mesi, rispetta ampiamente i limiti prescritti. Pagina 27 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

28 Parametri Valori limite imposti dall'autorizzazione D.D. 1601/09 Valore massimo riscontrato per Codice CER [ppm] Fenoli 200 ppm 7,00 <1 <0,1 / <0,1 / / IPA 10 ppm <4,3 <1 <1 / <1 / / HC totali 1000 ppm / 327 / / Solventi aromatici e clorurati 200 ppm <10 <0,1 <0,1 / <0,1 / / Le determinazioni analitiche sui CER , e non sono state effettuate perché non sono stati conferiti nel corso del 2010 Le analisi vengono eseguite, come da prescrizioni autorizzative vigenti, con frequenza semestrale per tutti i CER diversi dal (residui della pulizia stradale) per il quale vengono invece eseguite analisi ogni ton in ingresso e comunque con frequenza mensile. La calce viene impiegata per favorire la disidratazione dei fanghi prodotti. I quantitativi consumati negli ultimi anni sono: ANNO Calce utilizzata [tonn] Rifiuti trattati [tonn] Consumi specifici [tonn calce/tonn rifiuti trattati] , ,30 0, , ,50 0, , ,86 0, , ,83 0, , ,30 0, , ,50 0, ,014 0,012 0,010 0,008 0,006 0,004 0,002 0, Consumi di Calce [tonn/anno] Consumi Specifici di Calce [tonn/tonn rifiuto] Il rapporto tra la quantità di calce impiegata e quella di rifiuti trattati dall impianto è aumentato nei primi tre anni (periodo di prova di dosaggio calce), stabilizzandosi poi intorno al valore di 0,01. Si ricorda che il consumo specifico di calce è in larga parte legato alla qualità del rifiuto in ingresso. La calce viene stoccata all interno di silos a tenuta evitando eventuali impatti ambientali legati alle emissioni in atmosfera e ad eventuali sversamenti accidentali. Pagina 28 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

29 Vengono impiegati, oli e grassi prevalentemente per l esecuzione della manutenzione interna dell impianto e delle attrezzature. Tale sostanze sono opportunamente stoccate in sicurezza e dotate di relativa scheda di sicurezza. I loro consumi non sono rilevanti e non creano impatti significativi sull ambiente. Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 8 Indicatori Consumi specifici [tonn calce impiegata/tonn rifiuti trattati] ASPETTO 5: Uso gasolio L uso del gasolio è legato alla movimentazione delle materie prime, dei prodotti e dei rifiuti all interno dell impianto. Attualmente sono presenti in azienda n. 2 movimentatori gommati (pale), 1 muletto, 1 vaglio mobile ed 1 motoscopa. Anno Gasolio consumato [litri] Rifiuti trattati [tonn] Consumi specifici [litri gasolio/ton rifiuti trattati] ,30 0, ,50 0, ,86 0, ,83 0, ,30 0, ,50 0, ,90 0,80 0,70 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 0, Consumi di Gasolio [litri/anno] Consumi Specifici di Gasolio [litri/tonn rifiuto] Nel corso del 2010 il consumo assoluto di gasolio è aumentato di circa il 15% rispetto all anno precedente; tale aumento è imputabile alla maggiore quantità di rifiuti trattata con conseguente aumento dell utilizzo di mezzi per la loro movimentazione. Il consumo specifico è invece rimasto pressoché costante. Inoltre, pur essendo macchine operatrici di recente costruzione, non va trascurata la naturale usura ed invecchiamento delle stesse. Il rifornimento dei mezzi avviene presso la pompa di proprietà della società Esposito Servizi Ecologici S.r.l., il quale si occupa della sua gestione e provvede a fornire i relativi consumi registrati per ciascun mezzo (litri/ore lavorate). Significatività dell indice: NON SIGNIFICATIVO Valore dell indice 4 Indicatori Quantità impiegata [l] Consumi specifici [l consumati/tonn di rifiuti trattati] Pagina 29 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

30 7.2.6 ASPETTO 6: Rifiuti La produzione dei rifiuti è inevitabilmente legata ai quantitativi dei prodotti in ingresso trattati. Nonostante il continuo impegno nella ricerca di impianti per il recupero dei rifiuti, il mercato offre al momento poche possibilità in tal senso. L addetto alla registrazione rifiuti si occupa giornalmente della registrazione delle uscite, effettuate tramite Formulari di Identificazione Rifiuti e documenti di trasporto, e mensilmente controlla i quantitativi destinati a recupero e a smaltimento per valutare le prestazioni ambientali dell azienda. Di seguito è indicata la descrizione dei rifiuti recuperati e smaltiti in ton per anno. CER Descrizione RIFIUTI RECUPERATI DESTINO miscugli o scorie di cemento,mattoni, mattonelle e ceramiche diverse da quelle di cui alla voce ,90 94,89 234,64 145,62 0,00 0,00 R metalli misti 18,80 20,46 9,90 0,00 0,00 0,00 R parte di rifiuti animali e vegetali non compostata fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi di quelli di cui alla voce fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi di quelli di cui alla voce ,40 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 R3 392,38 0,00 0,00 0,00 31,94 0,00 R5 0,00 0, , , , ,48 R metalli ferrosi 0,00 0,00 9,55 25,04 25,44 28,46 R altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce ,00 0,00 0,00 0,00 0, ,10 R13 0,00 0,00 0,00 557,31 765,90 0,00 R rifiuti biodegradabili 327,64 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 R13 SABBIA 5.599, , , , , ,93 - GHIAINO 7.202, , , , , ,73 - GHIAIETTO 850, , , , , ,80 - AMMENDANTE 3.088, , , , , ,12 - Totale Rifiuti recuperati [tonn] , , , , , ,62 Pagina 30 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

31 CODICE CER Descrizione RIFIUTI SMALTITI DESTINO fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti, diversi da quelli di cui alla voce fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi di quelli di cui alla voce fanghi prodotti da altri trattamenti delle acque reflue industriali, diversi di quelli di cui alla voce altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce ,60 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 D15 492,76 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 D , , , , , ,56 D1 0,00 0,00 0,00 0,00 650,04 0,00 D , , , , , ,22 D1 0,00 0,00 0,00 6,84 481,45 465,46 D15 0,00 0,00 0,00 0,00 795, ,18 D5 Totale Rifiuti smaltiti [tonn] 4.016, , , , , ,42 Nella tabella sotto riportata sono indicate le percentuali di rifiuti recuperarti e smaltiti nell anno rispetto al totale dei rifiuti prodotti Rifiuti recuperati/rifiuti prodotti [%] 82,24 72,73 77,41 83,96 82,36 80,33 Rifiuti smaltiti/rifiuti prodotti [%] 17,76 27,27 22,59 16,04 17,64 19,67 Di seguito si riporta la tabella in cui sono indicate le percentuali di frazione recuperata e smaltita in riferimento ai rifiuti in ingresso. Il lieve incremento della % di rifiuti destinati a smaltimento nell anno 2010 non si ritiene significativo, poiché dipende sia dalla disponibilità degli impianti esterni a ricevere materiale, sia dalla tipologia del materiale in ingresso Rifiuti recuperati/rifiuti in ingresso [%] Rifiuti smaltiti/rifiuti in ingresso [%] 77,35 71,58 74,44 82,79 82,58 79,32 16,70 26,84 21,72 15,82 17,69 19,42 Nota: il complemento a 100 è dato dalle perdite di processo (acqua) Pagina 31 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

32 Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 24 Indicatori Quantità in ton di rifiuti smaltiti o recuperati nell anno rispetto ai ton di rifiuti prodotti Quantità in ton di rifiuti smaltiti o recuperati nell anno rispetto ai ton di rifiuti in ingresso ASPETTO 7: Emissioni in atmosfera Emissioni Dirette Le emissioni in atmosfera legate al sito sono originate da: eventuale stoccaggio di rifiuti non pericolosi liquidi e solidi sgocciolanti (da impianto di captazione) entrata/uscita di automezzi utilizzo di macchinari per la movimentazione interna dei materiali Sul lato est del capannone è situato il punto di emissione (E1) relativo allo scrubber, autorizzato con decreto regionale n del ai sensi dell'art. 7 dell ex- D.P.R. 203/88. L abbattimento degli inquinanti presenti nella corrente gassosa, originati da eventuale stoccaggio di rifiuti non pericolosi liquidi, è ottenuto a mezzo di una torre ad umido con reagenti (NaOH e NaOCl ) in grado di intervenire sul contenuto in COV e sugli odori. Al momento l impianto di aspirazione non viene utilizzato perché non vengono ritirati rifiuti liquidi o rifiuti solidi sgocciolanti, ma viene garantita comunque l efficienza tramite l esecuzione di una regolare manutenzione. Annualmente viene eseguita, come richiesto dall autorizzazione, una verifica delle emissioni in atmosfera previa accensione dello scrubber per due giorni prima dei rilievi, utilizzando come materia prima l ammendante prodotto in impianto. Vengono analizzate i seguenti composti: fenoli composti ridotti dell azoto acido solfidrico COV ammine aldeidi i cui risultati valori sono di seguito riassunti: Parametri controllati Valori limite CONCETRAZIONE [mg/nm 3 ] Valori rilevati (medie delle 2 prove effettuate su ogni parametro - mg/nm 3 ) Fenoli 5 <0,01 1,51 <2,13 <3,3 <3,27 <1,6 Composti ridotti dell'azoto (come NH 3) 5 0,35 <0,24 <0,43 <0,62 <0,67 <0,8 Composti ridotti dello zolfo (come H 2S) 5 0,02 <1,21 <2,13 <3,09 <3,37 <4,2 COV 5 <0,1 <0,3 <0,54 0,48 0,3 <0,5 Ammine 5 <0,01 <2,21 <4,55 <1,33 <1,18 <2,1 Aldeidi 5 <0,01 0,069 <0,08 0,09 <0,03 0,02 Pagina 32 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

33 Per convenzione ECOCENTRO ha adottato come limiti di riferimento i valori di cui alla Parte II dell Allegato I alla Parte V del D.Lgs 152/06 e s.m.i.. E compito del Responsabile Impianto verificare che tutti i valori rilevati risultino conformi rispetto ai limiti di legge Emissioni Indirette Il numero degli autocarri afferenti all impianto è variabile nel corso della giornata e dipende dalla tipologia dei rifiuti trasportati; sulla base di considerazioni logistiche di dettaglio, tale flusso è stato stimato in un massimo di 15 mezzi/giorno tra ingresso e uscita, di cui 10 autotreni per il conferimento del rifiuto e 5 per l allontanamento del materiale recuperato. Circa il flusso veicolare indotto, si evidenzia l'impegno di Ecocentro Soluzioni Ambientali ad evitare il transito degli automezzi nei centri abitati. L accesso allo stabilimento avviene quindi da via Trento per i mezzi in ingresso e da via Maestri del Lavoro per i mezzi in uscita e non è previsto l attraversamento del centro abitato di Gorle, bensì l utilizzo della SP38 e/o della SP35. Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 8 Indicatori Valori analitici delle emissioni in atmosfera rispetto a quelli autorizzati ASPETTO 8: Acque di scarico Gli scarichi idrici dell azienda sono costituiti da: scarico con terminale direttamente allacciato al collettore intercomunale consortile di acque reflue industriali (derivanti dalle acque in eccesso rispetto a quelle ricircolate per il riutilizzo nelle operazioni di lavaggio); scarico con terminale collegato alla fognatura comunale di Gorle di acque meteoriche di prima pioggia dei piazzali a nord e sud del sito, dopo essere state trattate nella vasca di prima pioggia; scarico su suolo attraverso pozzo perdente di acque meteoriche da copertura e meteoriche eccedenti la prima pioggia dei piazzali acque nere (servizi igienici uffici e abitazione): recapitano in pubblica fognatura acque bianche (provenienti dagli uffici e abitazione): recapitano nel pozzo perdente. Le acque nere e quelle provenienti dalla vasca di prima pioggia sono recapitate in pubblica fognatura, rispettando i valori limite imposti dal D.Lgs. n.152/06 s.m.i.. L esito delle analisi effettuate su un campione prelevato in vasca di prima pioggia rilevano il pieno rispetto dei limiti di legge. E stata effettuata regolarmente la denuncia annuale a UNIACQUE S.p.A. della quantità e qualità delle acque di scarico reflue industriali scaricate nel collettore. L impianto è regolarmente autorizzato allo scarico di acque reflue industriali (scarico acque di depuratore) nella pubblica fognatura (Prot. n. 2905) e allo scarico diretto nel collettore fognario intercomunale di gestione di UNIACQUE S.p.A. (Prot. n.7224 del 08 Luglio 2010). Come da autorizzazione, il Responsabile Impianto provvede alla verifica di: rispetto dei limiti di legge senza diluizione per SST, COD, BOD 5, cloruri, azoto ammoniacale (NH 4 ), azoto nitroso (N), azoto nitrico (N). acque scaricate fino ad un massimo di mc/anno. mantenuto idoneo strumento per la misurazione e registrazione della portata dell acqua scaricata e dei quantitativi di acqua prelevata (contatore). UNIACQUE esegue 4 volte/anno le analisi su campioni prelevati dall impianto di trattamento chimico-fisico e contemporaneamente si preleva e analizza un contro campione. Pagina 33 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

34 UNIACQUE ha stabilito per ECOCENTRO dei valori limite in deroga (riportati in tabella) per i parametri da rispettare al momento dello scarico nel collettore. Vengono effettuate analisi con frequenza mensile per il controllo interno del rispetto di tali limiti il cui valore massimo riscontrato nel corso dell ultimo anno è riportato di seguito: PARAMETRI Unità di misura Valori limite imposti da Uniacque Spa Valore massimo ph - 5,5-9,5 8,07 Solidi sospesi totali mg/l 400* 290 BOD 5 (come O 2) mg/l 2000* COD (come O 2) mg/l 3000* Alluminio mg/l 2 1,80 Boro mg/l 4 0,51 Cromo totale mg/l 4 <0,05 Cromo esavalente mg/l 0,2 <0,05 Ferro mg/l 4 3,80 Manganese mg/l 4 1,60 Nichel mg/l 4 0,25 Piombo mg/l 0,3 0,09 Rame mg/l 0,4 0,36 Zinco mg/l 1 0,95 Cloro Attivo Libero (come Cl 2) mg/l 0,3 <0,1 Solfuri (come H 2S) mg/l 2 <0,1 Solfiti (come SO 3) mg/l 2 <0,1 Solfati (come SO 4) mg/l Cloruri (come Cl) mg/l 3000* Fosforo Totale (come P) mg/l 10 3,80 Azoto Ammoniacale (come NH 4) mg/l 120* 80,10 Azoto Nitroso (come N 2) mg/l 5* 0,68 Azoto Nitrico (come N 2) mg/l 50* 6,80 Idrocarburi totali mg/l 10 1,40 Fenoli mg/l 1 <0,1 Solventi organici aromatici mg/l 0,4 <0,01 Solventi organici azotati mg/l 0,2 <0,01 Tensioattivi totali mg/l 4 3,30 Solventi Clorurati (esclusi pesticidi) mg/l 2 <0,01 * valori in deroga al D.Lgs n.152/06 Come si evidenzia dalla tabella, nel rinnovo dell autorizzazione agli scarichi idrici è stato aggiunto il limite di mg/l di O 2 per BOD 5. Per il 2010 sono stati rispettati tutti i limiti imposti. Significatività dell indice: SIGNIFICATIVO Valore dell indice: 16 Indicatore: conformità dei valori di analisi delle acque reflue in uscita dall impianto Pagina 34 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

35 7.2.9 ASPETTO 9: Rumore / impatto acustico esterno Il piano di zonizzazione acustica del Comune di Gorle, adottato dalla Delibera Consigliare n. 02 del 02/02/2001 e approvato dalla Delibera Consigliare n. 40 del 28/09/2001, inserisce il sito in Classe III - AREE DI TIPO MISTO, con limiti diurno e notturno (L eq ) riportati di seguito: Classe Zonizzazione Emissione Immissione Qualità diurno notturno diurno notturno diurno notturno I Aree particolarmente protette II Aree prevalentemente residenziali III Aree di tipo misto IV Aree di intensa attività umana V Aree prevalentemente industriali VI Aree esclusivamente industriali Il piano di zonizzazione acustica del Comune di Gorle inserisce l'area oggetto d'intervento in Classe III - aree di tipo misto, con limiti diurno e notturno (L eq ) rispettivamente di 55 e 45 db(a); le aree al confine con il sito sono classificate dai piani di zonizzazione acustica dei confinanti Comuni di Ranica e Torre Boldone- zona a ovest in Classe III - aree tipo misto (55 e 45 db(a), e Classe II - aree di intensa attività umana - zona a nord (60 e 50 db(a)). Le maggiori fonti di rumore provenienti dal sito sono originate dal traffico veicolare in entrata e in uscita e ai confini dalla presenza della SP 38 e dalle attività artigianali ubicate a sud ed ovest della ditta committente I 3 recettori sensibili più prossimi sono localizzati nei due Comuni confinanti: Recettore 1: nel Comune di Torre Boldone edificio residenziale posto a 120 m ovest, inserito in Classe III - aree di tipo misto [con limiti diurno e notturno di 55 e 45 db(a)], successivamente a sud-ovest Classe IV - aree a intensa attività umana [con limiti diurno e notturno di 60 e 50 db(a)]; e area a sud-ovest inserita in Classe V area prevalentemente industriale *con limiti diurno e notturno di 65 e 55 db(a)+; Recettore 2: edificio residenziale ubicato 300 m a nord-est, in Classe III - Aree di tipo misto [con limiti di 55 e 45 db(a)], nel Comune di Ranica; Recettore 3: palazzina uffici del depuratore consortile Serio Gestione Acque S.p.A., situato 500 m a nord-est, in Classe IV - aree di intensa attività umana [con limiti pari a 60 e 50 db(a)], nel Comune di Ranica. L azienda ha provveduto all esecuzione di una prima specifica valutazione di impatto acustico in data 25/03/08, emettendo la relativa Relazione tecnica di valutazione di impatto acustico ai sensi della L. 447/1995, L.R. n.13/2001 e DGR n.7/8313 del 8/03/2002 in cui si evidenzia il rispetto dei limiti di legge imposti. Successivamente, a seguito di integrazioni richieste dall ARPA è stata effettata una seconda indagine fonometrica in data 05/10/2009, confermando il rispetto dei limiti di legge. Dall indagine fonometrica è risultato che gli impianti dell attività in esame influenzano in modo poco significativo il clima acustico in facciata ai recettori sensibili ubicati nelle vicinanze e comunque rispetta il limite di immissione ed emissione diurno, ed inoltre il limite differenziale di immissione diurno viene rispettato. Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 8 Indicatore conformità dei valori misurati con i limiti di legge ASPETTO 10: Prodotti pericolosi L azienda utilizza i reagenti solo all interno del capannone dove il pavimento è completamente impermeabilizzato, inoltre sono presenti tombini collegati a circuito chiuso al depuratore, per cui la contaminazione del suolo con prodotti pericolosi può avvenire solo nell eventualità di sversamenti di olio o reagenti durante l attività di movimentazione dei prodotti. Per far fronte a eventuali situazioni di emergenze in tal senso, è stata definita un istruzione per le corrette modalità di carico messe a conoscenza anche dei fornitori incaricati. Pagina 35 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

36 Di seguito si riporta un riepilogo dei consumi annui dei principali reagenti utilizzati: ANNO Sodio Ipoclorito [ton] Alluminio Policloruro [ton] Coaugulante [ton] Polielettrolita [ton] Cloruro Ferrico [ton] Antischiuma [ton] Acido Solforico [ton] ,55 36,54 20,00 2,60 29,76 0, ,07 34,67 35,00 1,20 41,95 2, ,20 32,64 42,93 1,00 56,23 2, ,02 18,73 44,00 2,00 40,81 2, ,61 16,43 34,00 1,00 34,39 2,35 13, ,45 18,99 37,00 1,00 31,20 1,95 36,62 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 Sodio Ipoclorito Alluminio Policloruro Coagulante organico Acido Solforico Polielettrolita Cloruro Ferrico Antischiuma 0, Dal monitoraggio dei consumi di reagenti in rapporto alle tonnellate di rifiuti trattati all anno come per i consumi di calce, si denotano consumi instabili solo nei primi anni di funzionamento dell impianto a seguito di prove di dosaggio. ANNO Reagenti utilizzati [tonn] Rifiuti trattati [tonn] Consumi specifici [tonn reagenti/tonn rifiuti trattati] , ,30 0, , ,50 0, , ,86 0, , ,83 0, , ,30 0, , ,50 0,0034 Il consumo specifico di sostanze è leggermente aumentato riportandosi sui valori dell anno Sull aumento di quest aspetto va osservata l introduzione di un ulteriore prodotto (Acido Solforico) per la regolazione del ph nel II reattore dell impianto chimico/fisico di depurazione delle acque che negli anni precedenti non veniva impiegato. Tutte le sostanze sono conservate in serbatoi o in contenitori dotati di adeguate vasca di contenimento. Sono correttamente conservate le relative schede di sicurezza nell ultima versione aggiornata presso l ufficio del Responsabile Impianto. Pagina 36 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

37 Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 8 Indicatori Consumi specifici [tonnellate di reagenti /tonnellate rifiuti trattati] ASPETTO 11: Altri prodotti pericolosi (HFC) Nell impianto di condizionamento degli uffici sono utilizzati 6 impianti di condizionamento di cui 5 utilizzano come refrigerante R22, sostanza lesiva per l ozono, per un quantitativo totale di 3 kg e uno funzionante con R410A. Gli uffici in cui sono installati i condizionatori con refrigerante R22 sono diventati operativi a dicembre 2010; nessuna macchina contiene singolarmente una quantità di gas superiore a 3 kg. Significatività dell indice NON SIGNIFICATIVO Valore dell indice 4 Indicatori Nessuno ASPETTO 12: Sversamenti e perdite Internamente al capannone, completamente impermeabilizzato, è presente una rete di raccolta delle acque provenienti dalle varie sezioni di impianto ed a quelle dovute da eventuali sversamenti accidentali; i liquidi sono raccolti in una vasca di rilancio e pompati all'unità di lavaggio; i punti di raccolta di tali reflui sono localizzati in prossimità di tutte le zone critiche connesse con il processo tecnologico oltre che presso le zone di carico e scarico rifiuti/materiali. L area di stazionamento dei veicoli di cui sopra è comunque totalmente impermeabilizzata, e non consente l infiltrazione di sostanze liquide. In caso di eventuale sversamento è messo a disposizione materiale assorbente che viene successivamente smaltito come rifiuto. Il personale di impianto è dotato di adeguate procedure di intervento sulle quali viene formato. Periodicamente vengono eseguite prove di simulazione. Nel sito non sono presenti serbatoi interrati in uso. Il pozzo perdente non è collegato a reti in cui sia possibile versare sostanze pericolose. Ogni anno viene verificato lo stato di impermeabilizzazione della pavimentazione da personale qualificato. Significatività dell indice NON SIGNIFICATIVO Valore dell indice 6 Indicatori n. sversamenti o perdite ASPETTO 13: Odori molesti Non sono attualmente presenti in azienda: attività produttive che generano odori fastidiosi aree di stoccaggio di materiali o rifiuti maleodoranti recettori sensibili, direttamente confinanti con il perimetro aziendale Le possibili fonti di odori molesti sono legate esclusivamente alle tipologia di rifiuti stoccati all interno del sito nella stagione autunnale, dove la presenza di materiale verde putrescibile può causare emissioni odorigene. Non sono comunque presenti nelle vicinanze recettori sensibili e non si sono ricevuti reclami. Pagina 37 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

38 All'interno dell'unità di lavaggio è prevista l'adozione di una soluzione di ipoclorito di sodio (all'11% di cloro attivo) per l'abbattimento delle sostanze odorigene e dei COV. Significatività dell indice NON SIGNIFICATIVO Valore dell indice 2 Indicatori nessuno 7.3 Aspetti ambientali indiretti Ecocentro Soluzioni Ambientali S.r.l., nella sua attenzione e analisi approfondita delle modalità con cui la sua attività produttiva e il prodotto commercializzato interagiscono con l ambiente, non ha trascurato di identificare anche gli aspetti ambientali indiretti, vale a dire quegli aspetti sui quali non è in grado di effettuare un controllo gestionale diretto/totale, dovendosi rapportare a soggetti esterni. Inoltre è consapevole che solo attraverso il coinvolgimento di queste parti terze o soggetti intermedi/esterni che l aspetto ambientale può essere valutato, gestito e migliorato Aspetto indiretto 1: Comportamento ambientale dei fornitori La Ecocentro Soluzioni Ambientali Srl è costantemente impegnata ad assicurarsi che i propri fornitori di merci e servizi si conformino alla politica ambientale dell organizzazione quando svolgono attività oggetto di controlli specifici. In particolare ritiene importanti gli impatti ambientali riconducibili a: fornitori di materie prime e materie sussidiarie aziende manutentrici presso la sede che effettuano interventi sugli impianti e sulle attrezzature all interno dell azienda trasportatori / smaltitori dei rifiuti prodotti dall azienda L azienda si assicura che tutti i fornitori rispettino la normativa ambientale per quanto loro compete, con diversi sistemi di controllo: sensibilizzazione dei fornitori alle problematiche ambientali attraverso lettere informative o incontri in azienda istruzioni di norme comportamentali presso gli impianti di conferimento rifiuti controlli sulle modalità con cui viene svolto il lavoro in sede da parte del responsabile aziendale sottoscrizioni dichiaranti l esecuzione, da parte del fornitore, delle proprie attività nel rispetto della normativa ambientale invio di istruzioni per il carico e scarico rifiuti Inoltre, l azienda ha provveduto a definire e consegnare ai fornitori opportune istruzioni in merito al comportamento da tenere all interno del sito. Il responsabile rifiuti si assicura che i fornitori di trasporto e di smaltimento/recupero rifiuti siano in possesso delle previste autorizzazioni di legge in corso di validità. Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 8 Indicatori nr. non conformità a carico dei fornitori Aspetto indiretto 2: Problemi legati al trasporto Sotto questo aspetto ambientale indiretto ricadono i problemi legati al trasporto determinati dal traffico veicolare indotto (sia dal traffico da e verso l azienda). Pagina 38 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

39 Inoltre rientrano sotto questo aspetto ambientale tutte le problematiche di eventuali incidenti o emergenze stradali. Per quanto riguarda i problemi legati al traffico veicolare in azienda concorrono principalmente: il numero la tipologia di automezzi che entrano ed escono dal perimetro aziendale, tra cui anche quelli di terzi (visitatori e/o clienti) e/o fornitori di merci o servizi. Si sottolinea che il numero dei veicoli di fornitori che entrano ed escono dall azienda è di circa 15 unità al giorno. Significatività dell indice SIGNIFICATIVO Valore dell indice 16 Indicatori n. segnalazioni o reclami imputabili al fornitore n. incidenti o sversamenti durante il trasporto Pagina 39 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

40 8 OBIETTIVI E PROGRAMMA AMBIENTALE Sulla base dei nostri intenti definiti nella politica ambientale e considerando i risultati emersi dalla Analisi Ambientale Iniziale, la nostra società si è prefissa dei precisi obiettivi ambientali, e ha definito un programma di attuazione finalizzato al mantenimento e/o miglioramento dell efficienza ambientale relativamente agli aspetti ambientali significativi identificati. L azienda perseguendo il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali intende investire annualmente un budget adeguato al perseguimento dei propri obiettivi ambientali. Il programma è operativo dal Gennaio 2009 e ha validità fino al 30 giugno In considerazione della necessità di disporre di una base dati più precisi rispetto alla quale effettuare valutazioni dettagliate nel corso del tempo, si rimanda la definizione di obiettivi quantitativi legati alla riduzione/ottimizzazione dei consumi (energia elettrica, acqua, reagenti, gasolio). Pagina 40 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

41 Giugno 2009 Dicembre 2012 Gennaio 2010 Dicembre 2010 Gennaio 2010 Dicembre 2010 Data Partenza Data Scadenza N. Descrizione Obiettivo Indicatore Traguardo Programma Ambientale Scadenza Intermedia Responsabilità & Risorse Data Chiusura & Valore raggiunto 1 Potenziare la sensibilizzazione ambientale del pubblico OBIETTIVO NON RAGGIUNTO N. visite presso impianto/anno n.05 visite/anno In collaborazione con l Amministrazione Provinciale di Bergamo, organizzazione di visite guidate presso l impianto di scolaresche delle scuole superiori. Partecipazione alla fiera ECOMONDO di Rimini, come finestra di presentazione e di interscambio con il Pubblico di nuove tecnologie mirate al risparmio energetico. In continuo Novembre 2010 DG, Amministrazione Prov. di BG, Personale interno DG, Personale interno,circa per operazioni di marketing Nessuna visita effettuata Alla fiera ha partecipato la vecchia proprietà come ECOCENTRO TECNOLOGIE AMBIENTALI 2 3 Ridurre la quantità di materiale destinato allo smaltimento in discarica OBIETTIVO RAGGIUNTO Ridurre la logistica legata alla vendita della frazione inorganica destinata all utilizzo per la produzione in loco di cls. Aumentare del 25% la quantità di materiale in ingresso da trattare Percentuale recuperata di frazione inorganica Ridurre le emissioni in atmosfera e i consumi di gasolio legati all utilizzo di automezzi per il trasporto Raggiungere i ton di materiale in ingesso da trattare Utilizzare il 30% della frazione inorganica recuperata per produrre in proprio (presso il sito) manufatti in cls Diminuire del 20% il nr. di mezzi mobilizzati per il conferimento presso gli impianti di smaltimento Aumentare la quota di clienti acquisiti che conferiscono rifiuti recuperabili dall impianto Studio sulla composizione del materiale (caratteristiche chimico-fisico, qualità,...); studio sulla ricerca della tipologia di manufatto da realizzare, normative di settore e analisi chimiche e tecniche. Ricerca dell impiantistica più idonea. Gestione pratiche: individuazione norme di riferimento, richiesta autorizzazioni, ricerca della dislocazione dell impianto ed esame della sua fattibilità Realizzazione dell impianto che produca e venda manufatti in cemento Definire accordi con le Amministrazioni Comunali per fabbricare presso il sito e vendere manufatti in cls utilizzando la frazione inorganica recuperata dai rifiuti da spazzamento di strada da loro consegnati Giugno 2010 Dicembre 2009 Dicembre 2010 Giugno 2012 Giugno 2012 DG Progettista esterno, Fornitori esterni, DG, circa per la realizzazione dello studio di fattibilità e per lo studio dell impiantistica; per la realizzazione impiantistica ,82 Ton pari ad un incremento del 26,2 % Incremento della quota clienti circa 2 % 31/12/09 OBIETTIVO SOSPESO A causa del crollo del mercato dell edilizia si è annullata di conseguenza la richiesta di manufatti in cemento, per cui per il momento non si ritiene vantaggiosa la realizzazione di un impianto che riutilizzi la frazione inorganica prodotta. Pagina 41 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

42 Gennaio 2010 Dicembre 2010 Gennaio 2011 Dicembre 2011 Gennaio 2009 Dicembre 2009 Gennaio 2009 Dicembre 2011 Data Partenza Data Scadenza N. Descrizione Obiettivo Indicatore Traguardo Programma Ambientale Scadenza Intermedia Responsabilità & Risorse Data Chiusura & Valore raggiunto 4 Informare il pubblico sulle tematiche ambientali e loro risoluzione legate alla gestione del territorio N. visite presso impianto/anno n.05 visite/anno In collaborazione con l Amministrazione Provinciale di Bergamo, organizzazione di visite guidate presso l impianto di scolaresche delle scuole elementari e medie. Partecipazione alla fiera ECOMONDO di Rimini, come finestra di presentazione e di interscambio con il Pubblico di nuove tecnologie mirate al risparmio energetico. Pubblicizzazione mirata tramite la gestione aggiornata dei siti internet In continuo Novembre 2010 (annuale) Dicembre 2009 DG, Amministrazione Prov. di BG, Personale interno DG 31/12/10 OBIETTIVO SOSPESO Nessuna classe ospitata nel 2010 Non partecipato alla Fiera di Ecomondo a Rimini Aggiornata la presentazione aziendale nel sito internet del Gruppo 5 Ridurre le quantità di materiale destinato allo smaltimento in discarica Aumentare del 33% la quantità di materiale in ingresso da trattare Raggiungere i ton di materiale in ingresso da trattare Aumentare la quota di Clienti acquisiti che conferiscono rifiuti provenienti da spazzamento strade per il loro trattamento Luglio 2009 DG OBIETTIVO NON RAGGIUNTO e RIPROPOSTO PER L ANNO Mantenere la quantità di materiale destinato allo smaltimento in discarica Aumentare del 25% la quantità di materiale in ingresso da trattare Raggiungere le ton di materiale in ingesso da trattare Aumentare al livello più basso possibile la quantità di materiale inviato in discarica Giugno 2010 DG 7 Ridurre la quantità di materiale destinato allo smaltimento in discarica Mantenere la quantità di materiale in ingresso rispetto al 2010 Raggiungere i ton di materiale in ingesso da trattare Mantenere la quota di clienti acquisiti che conferiscono rifiuti recuperabili dall impianto Giugno 2011 DG Pagina 42 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

43 Gennaio 2011 Dicembre 2011 Gennaio 2010 Dicembre 2010 Gennaio 2010 Dicembre 2010 Data Partenza Data Scadenza N. Descrizione Obiettivo Indicatore Traguardo Programma Ambientale Scadenza Intermedia Responsabilità & Risorse Data Chiusura & Valore raggiunto 8 Ridurre i consumi energia elettrica su ton rifiuti trattati (MWh/ton) Consumo specifico di energia elettrica < MWh/ton rifiuto Sensibilizzare il personale in merito ad un comportamento mirato al risparmio energetico presso i reparti dell impianto Marzo 2010 RI 31/12/10 OBIETTIVO RAGGIUNTO 9 Ridurre i consumi di calce rispetto ai rifiuti trattati Consumo specifico di calce consumata < 0,0102 ton calce/ton rifiuto Controllo settimanale dei consumi di calce a cura di RI ed eventuale intervento sull impianto d dosaggio. In continuo RI 31/12/10 OBIETTIVO NON RAGGIUNTO Viste le performance dell impianto non risulta possibile portarsi sotto i 0,01 ton/ton rifiuto trattato. Si propone il mantenimento nel range 0,010 0, Mantenere i consumi di calce rispetto ai rifiuti trattati entro un range stabilito Consumo specifico di calce consumata Consumo all interno del range 0,010 0,013 ton calce/ton rifiuto Controllo settimanale dei consumi di calce a cura di RI ed eventuale intervento sull impianto d dosaggio In continuo RI Pagina 43 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

44 9 ALTRI ELEMENTI DI EFFICIENZA AMBIENTALE Fra le altre azioni programmate per il miglioramento dell efficienza ambientale si segnalano: Piano delle emergenze: l azienda ha adottato un piano delle emergenze per affrontare, con mezzi e personale, le possibili situazioni di emergenza del sito (incendio, sversamenti accidentali di sostanze pericolose oli, reagenti, R22). Sono state previste esercitazioni pratiche. Piano della manutenzione nel quale sono organizzati gli interventi sistematici e documentati riguardanti tutte le attrezzature, impianti e macchine al cui funzionamento sono collegati anche aspetti/impatti ambientali. Per raggiungere il coinvolgimento e la consapevolezza di tutto il personale sugli aspetti ambientali, Ecocentro Soluzioni Ambientali prevede azioni di formazione, informazione e addestramento del personale attraverso riunioni periodiche, verifiche e corsi. In particolare tali attività sono mirate ad assicurare che tutto il personale abbia compreso le implicazioni ambientali delle proprie attività e sia adeguatamente istruito sulle implicazioni operative del sistema di gestione ambientale. Persone che lavorano per l organizzazione o per conto di essa. In particolare, esigere che coloro che effettuano trasporti per conto di Ecocentro o che provvedono al recupero/smaltimento dei rifiuti consegnati, operino sempre in conformità della normativa ambientale in vigore. Pagina 44 di 45 2 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale Rev. 01 del 24/03/2011

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