Testi di referimento: Luchino Brucchi 2001, manuale di economia del lavoro, il Mulino (capp. 3-4)

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1 Testi di referimento: Luchino Brucchi 2001, manuale di economia del lavoro, il Mulino (capp. 3-4)

2 Il mercato del lavoro: concetti introduttivi Il lavoro ha un importanza fondamentale nella vita degli esseri umani ed influisce in modo determinante sulle loro decisioni economiche e sul loro benessere. Il funzionamento del mercato del lavoro risulta fondamentale per comprendere le caratteristiche e le performances dei sistemi sociali, e come tale, riveste un ruolo centrale nell analisi economica. Dato che il rapporto di lavoro coinvolge in maniera molto profonda la persona, il mercato del lavoro si configura come un mercato molto particolare e alquanto diverso dagli altri mercati in cui vengono scambiati beni e servizi. È un mercato che spesso non opera secondo le leggi concorrenziali della domanda e dell offerta e nel quale le imperfezioni informative, le peculiarità sociali e le istituzioni svolgono un ruolo rilevante.

3 Il mercato del lavoro: concetti introduttivi Nel mercato del lavoro gli individui offrono energie, talento e tempo disponibile per produrre i beni e servizi utili alla società, conseguendone sia uno status sociale sia un reddito che nella maggior parte dei casi, costituisce la principale fonte di sostentamento per loro stessi e per le loro famiglie. La rilevanza delle decisioni che interessano l attività lavorativa non è limitata al tempo dedicato al lavoro retribuito ma coinvolge l intero ciclo di vita di un individuo: scelte di istruzione e formazione, decisioni di pensionamento, utilizzo del tempo libero. L allungamento della vita attesa degli individui e la possibilità di disporre di un reddito pensionistico rendono l abbandono della vita lavorativa anche una scelta economica. Dal lato dell impresa, il lavoro rappresenta una risorsa strategica per il successo o il fallimento di un progetto di investimento. L impresa per poter attirare gli individui più capaci, deve incentivarli ad impegnarsi nel lavoro ed impedire che abbandonino l impresa per passare alla concorrenza.

4 Il mercato del lavoro: il modello standard! La domanda di lavoro dipende dal salario pagato: se il salario diminuisce la domanda dovrebbe essere stimolata, ragion per cui la curva di domanda è inclinata negativamente. Dall altro lato, l offerta di lavoro può essere derivata sulla base del calcolo dei costi e dei benefici dello status di lavoratore: un salario elevato compensa l uso del lavoro, nel senso che un numero elevato di lavoratori è incentivato ad entrare nel mercato del lavoro. Per questa ragione la curva di offerta è inclinata positivamente. Il punto di intersezione tra la domanda e l offerta fornisce il salario di equilibrio w. La teoria standard mostra che il mercato sarà pulito al livello del salario offerto che equivale al costo opportunità del lavoratore: se il lavoratore viene licenziato o non può accedere ad un determinato impiego, egli troverà comunque lavoro presso qualsiasi altro datore di lavoro, oppure nel caso in cui egli sia disoccupato la possibilità di trascorre il tempo a disposizione a proprio piacimento crea una utilità che compensa la mancanza di salario. "

5 Il mercato del lavoro: il modello standard Il punto di intersezione tra la domanda e l offerta fornisce il salario di equilibrio w. Se il salario fosse superiore a quello di equilibrio l offerta eccederebbe la domanda di lavoro e le forze di mercato spingerebbero verso il punto di equilibrio e viceversa.!!! " #

6 Determinazione del salario dell occupazione nel mercato del lavoro $%&! " $% & Il mercato del lavoro, come qualunque mercato concorrenziale, è rappresentato da una curva di domanda e da una curva di offerta: le imprese domandano lavoro in modo da massimizzare i loro profitti; gli individui offrono lavoro con l obiettivo di massimizare la loro utilità.

7 Determinazione del salario dell occupazione nel mercato del lavoro $%&! " $% & Il punto di incontro delle due curve determina la quantità di lavoro occupata nel settore di riferimento L e ed il salario a cui il lavoro viene retribuito w e. La domanda di lavoro è una relazione inversa tra quantità di lavoro e salario poiché quando aumenta il costo del lavoro le imprese ne domandano di meno. L offerta di lavoro è una relazione positiva tra salario e quantità di lavoro poiché tanto maggiore è la retribuzione tanto più gli individui saranno incentivati ad offrirne.

8 L offerta di lavoro

9 L offerta di lavoro Gli individui nel decidere quanto lavorare massimizzano la loro utilità che dipende dal consumo di tempo libero q L e dal consumo di altri beni q c. Il modello di base è quello della domanda di consumo di beni che in questo caso prendono la forma di tempo libero e beni acquistati con i propri guadagni. Quando si sceglie quanto tempo libero domandare si sceglie implicitamente quanto lavoro offrire. Le ore di lavoro H risultano definite dalla differenza tra il tempo complessivo a disposizione del consumatore T e la sua domanda di tempo libero q L H = T Ore di lavoro q L In generale l offerta di lavoro può essere espressa in funzione delle seguenti variabili: P c Prezzo dei beni di consumo acquistati sul mercato w salario orario o Prezzo del tempo libero (o costo opportunità) R Risorse a disposizione (R=wT+V) H = g( p, w, R) c

10 L offerta di lavoro: massimizzazione dell utilità Il problema standard di massimizzazione viene descritto dalla seguente espressione: Max U(q c,t) s.t. pq c + wh wt + V Vincolo di bilancio Reddito potenziale pieno In cui p Prezzo dei beni di consumo acquistati sul mercato w salario orario o Prezzo del tempo libero (o costo opportunità) R Risorse a disposizione (R=wT+V) T il tempo totale a disposizione del consumatore V redditi non da lavoro L espressione a sinistra rappresenta il vincolo di bilancio, che può essere rappresentato come una retta con inclinazione w, la quale interseca l asse delle ascisse al suo reddito non da lavoro. L espressione a destra del vincolo rappresenta il Reddito potenziale pieno ottenuto se il lavoratore dedica tutto il suo tempo al mercato del lavoro.

11 Decisione di partecipazione al mercato del lavoro Alla base della decisione di lavorare c è la domanda che riguarda il tasso a cui il tempo libero può essere scambiato con il consumo. Se l individuo decide di non lavorare si ferma al punto A. Il punto A indica quanto reddito disponibile ha un individuo che non lavora. L inclinazione della retta AB è data dal cosiddetto salario di riserva W* che rende l individuo indifferente tra rimanere nel punto A o lavorare la prima ora. Il livello di utilità ottenuta è U 0. Supponiamo ora che il salario sia dato da w. La decisione di lavorare è basata sul confronto tra i salari: l individuo lavora quando w>w*, e non lavora se il salario di mercato è inferiore al salario di riserva w<w* che indica quanto l individuo richiede per essere convinto a lavorare la prima ora. q C C -W P U 1 B -W* A U 0 t Tempo libero Ore di lavoro

12 L offerta di lavoro L individuo sceglie l ammontare di ore di lavoro che gli permettono di raggiungere la più alta curva di indifferenza ottenibile dato questo particolare vincolo di bilancio. L individuo sceglie dunque il punto P caratterizzato dalla combinazione di H e q c ottima (H*, q* c ). Il consumo dei beni e del tempo libero è dato dal punto in cui la retta di bilancio è tangente alla curva di indifferenza, cioè hanno la stessa inclinazione. consumi C q C W q* C P U 1 q L H* A t Tempo libero Ore di lavoro

13 Effetto reddito ed effetto sostituzione consumo P Q V= reddito non da lavoro w resta costante Ore di lavoro t Tempo libero Per derivare graficamente l offerta di lavoro ipotizziamo un aumento del reddito non da lavoro V ed il salario w resta costante. L aumento di V aumenta le opportunità del lavoratore attraverso una traslazione verso l alto della retta di bilancio, dato che il salario w, ovvero l inclinazione della curva, resta costante. L individuo diventa più ricco e, se il tempo libero è un bene normale, questo lo porterà a domandare più tempo libero e a lavorare di meno ed a consumare più beni (punto Q sulla figura). Se il tempo libero è un bene normale (il che è coerente con l evidenza empirica) l impatto di una variazione del reddito non da lavoro sulle ore di tempo libero è positivo: questo impatto è detto effetto reddito.

14 B q C C W W* Effetto reddito ed effetto sostituzione R U 1 w V= reddito non da lavoro costante U 0 P A Ore di lavoro Tempo libero Vediamo ora cosa accade quando è il salario a variare. L aumento salariale ha effetti ambigui sulle ore di lavoro. La ragione dell ambiguità risiede nel fatto che, da un lato l aumento del salario aumenta l insieme delle opportunità del lavoratore spostandolo su una curva di utilità più alta, aumentando il reddito a disposizione, e quindi la domanda di tutti i beni normali incluso il tempo libero. La conseguenza è una diminuzione delle ore di lavoro (effetto reddito). D altro canto l incremento salariale fa aumentare anche il prezzo del tempo libero. Ad un salario più elevato il lavoratore dovrà rinunciare ad una somma più elevata tutte le volte che dedica un ora in più alle attività di tempo libero. L ovvio risultato è che l aumento salariale farà crescere il lavoro offerto (effetto sostituzione).

15 Prevale l effetto reddito consumo 192 C w U 0 R 128 B P W=12 U 1 W=8 A Tempo libero Ore di lavoro La figura illustra la situazione in cui prevale l effetto reddito. Partiamo dalla retta di bilancio AB, in cui il salario w=8. Su questa retta il lavoratore massimizza la sua utilità scegliendo la combinazione di beni e tempo libero in P in corrispondenza del quale lavora 8 ore. Se il salario aumenta da 8 a 12, il vincolo ruota e prendiamo in considerazione la nuova retta AC. Il punto di ottimo sarà dato da R sulla curva di indifferenza U1, dove l individuo avrà ridotto le ore di lavoro da 8 a 6.

16 Prevale l effetto sostituzione consumo 192 C R U 1 w 128 B P U 0 A Tempo libero Ore di lavoro La figura illustra la situazione in cui prevale l effetto sostituzione. Sulla nuova retta AC il punto di tangenza è R, dove l individuo ha aumentato le ore di lavoro da 8 a 10 (ossia ha ridotto le ore di tempo libero da 8 a 6). In generale, l effetto che prevale, a parità di altre condizioni, dipende dal numero di ore lavorate. Per gli individui che hanno orari di lavoro più lunghi prevale l effetto reddito mentre prevale l effetto sostituzione per chi lavora meno ore o non lavora affatto.

17 q C Derivazione dell offerta di lavoro $&& L effetto reddito domina Curva di offerta q L ' L effetto di sostituzione domina Ma può anche succedere che in un primo momento prevalga l effetto sostituzione mentre per livelli del salario più elevati prevalga l effetto reddito. Normalmente sono presenti entrambi gli effetti. La teoria economica non po predire quale effetto sarà maggiore. La curva di offerta presenta la relazione tra ore di lavoro e salario. Le ore di lavoro saranno zero per ogni salario al di sotto del salario di riserva W*. Il consumatore entra sul mercato del lavoro quando il salario di mercato supera il salario di riserva e le ore di lavoro sono positive per i livelli salariali che superano W*: l offerta di lavoro aumenta al crescere del salario finchè i salari sono bassi. Nel primo tratto l offerta di lavoro avrà una pendenza positiva (l effetto sostituzione domina sull effetto reddito). Ma se la remunerazione aumenta ulteriormente, può darsi che prevalga l effetto reddito e la pendenza della curva diventi negativa: le ore di lavoro diminuiscono al crescere del salario. Generalmente si ipotizza che l effetto reddito possa prevalere per livelli medio-alti del salario: a bassi livelli un aumento di salario stimola a lavorare di più; quando i salari sono più elevati (e gli individui sono più ricchi) ulteriori aumenti indurranno a lavorare di meno ed a consumare più tempo libero. Nei casi che andremo a studiare considereremo il primo tratto: La curva sarà inclinata positivamente poiché dominerà l effetto sostituzione visiti i bassi livelli di retribuzione.

18 La domanda di lavoro

19 Teoria statica della domanda di lavoro ) >0 ) ( (' ( ( Si supponga che quando muta il contesto economico, l impresa possa alterare con rapidità il livello dei fattori produttivi impiegati, sostenendo solo i costi o i risparmi legati alle unità di input tolte o aggiunte nel processo produttivo. Supponiamo che i fattori impiegati siano il lavoro L ed il capitale K, e per semplicità di rappresentazione consideriamo il breve periodo in cui supponiamo che non sia possibile modificare il livello di capitale K impiegato. Si ipotizza, dunque, l esistenza di un solo fattore produttivo variabile, il lavoro.

20 La domanda di lavoro nello sport!!! " # I servizi del fattore lavoro costituiscono un fondamentale input del processo produttivo. Dal momento che sono gli individui a detenere una certa dotazione di tali servizi, l impresa si rivolge ad essi domandando lavoro. Si tratta di un input cosiddetto primario o fondamentale, in quanto a differenza di altri beni intermedi (energia, etc.) non è il risultato di altra produzione. La teoria tradizionale di base della domanda di lavoro tratta tale input in maniera del tutto analoga a qualsiasi altro fattore produttivo. La teoria della domanda di lavoro, dunque, non gode di un apparato analitico suo proprio ma è quasi interamente mutuata dalla teoria microeconomica.

21 Derivazione della domanda di lavoro ) ) La domanda di lavoro da parte di un impresa si deriva ipotizzando che essa voglia massimizzare il proprio profitto. Il profitto è dato dalla differenza tra ricavi totali e costi totali: =R t (q)-c t (q) PROFITTO Se ipotizziamo che il prezzo sia funzione inversa della quantità, i ricavi totali crescono al crescere della quantità, a ritmo decrescente per poi eventualmente decrescere (cfr. fig.). I costi totali, invece, crescono al crescere della quantità prima a ritmo decrescente e poi a ritmo crescente (cfr. fig.). (

22 ) >0 MR MC ) ( (' ( ( Graficamente riportando le curve dei ricavi totali e dei costi totali in uno stesso grafico, l area del profitto è quella compresa tra le due curve e con riferimento alla figura, il profitto risulta positivo (>0) per quantità comprese tra q b e q c. Il profitto sarà massimo per la quantità q* in corrispondenza della quale le due curve hanno pari pendenza, ovvero, quando il ricavo marginale MR, che rappresenta la pendenza della curva del ricavo totale, è pari al costo marginale MC che rappresenta la pendenza della curva del costo totale: MR=MC

23 Massimizzazione del profitto e produttività marginale: nel mercato dei fattori produttivi Nel mercato dei fattori produttivi (lavoro), per determinare se il livello di input di lavoro corrente (quantità di lavoro impiegato) è quello ottimale ci si deve porre la seguente domanda: come varia il profitto aumentando o riducendo il lavoro di una unità? Tale variazione comporta un maggior ricavo ma anche un aggravio di costi. Vediamo in dettaglio cosa accade, introducendo il concetto di funzione di produzione e produttività marginale.

24 * * Funzione di produzione e produttività marginale: MP Y La funzione di produzione è tracciata nel pannello superiore della fig. ed è rappresentata per un dato livello di capitale. Il grafico mostra che l impiego di una quantità crescente di lavoro fornisce una quantità crescente di prodotto. Questa ragionevole relazione tra le due variabili caratterizza la produttività del lavoro. La produttività marginale indica il contributo aggiuntivo in termini di output ottenibile impiegando una unità di lavoro in più. Il grafico in basso mostra che per bassi livelli di produzione siano possibili consistenti guadagni di produttività derivanti dal lavoro; tuttavia l impiego continuato di unità aggiuntive di lavoro produce guadagni di produzione via via meno che proporzionali: graficamente la produttività marginale dapprima cresce e poi decresce.

25 Massimizzazione del profitto e produttività marginale: nel mercato dei fattori produttivi L Aumento (riduzione) di lavoro di una unità implica un maggior (minor) ricavo pari al prodotto tra il prezzo e la produttività marginale (pmp L )ma anche un aggravio (riduzione) di costi pari al salario w: ricavo aggiuntivo = pmp L = valore del prodotto marginale costo aggiuntivo = w Se la differenza tra il ricavo aggiuntivo e costo aggiuntivo è positiva (o negativa) è evidente che il livello corrente non è ottimale ed è meglio aumentare (oppure diminuire) il livello di input. Solo quando si verifichi l uguaglianza tra costo aggiuntivo e ricavo aggiuntivo dell unità di lavoro in più l impresa massimizza il profitto. La condizione di massimo profitto richiede che al livello ottimo di lavoro si abbia pmp L =w

26 Curva di domanda del lavoro La funzione di domanda di lavoro rappresenta il luogo delle coppie di valori lavoro e salario reale (w/p) per cui è soddisfatta la condizione di massimizzazione: MP L =w/p La curva di domanda di lavoro mostra l ammontare di lavoro che massimizza il profitto associato a ciascun livello di salario reale. La domanda di lavoro avrà lo stesso andamento della produttività marginale ma risulterà traslata verso l alto perché sarà moltiplicata per il prezzo (o per il ricavo marginale nel caso di concorrenza non perfetta). Essa sarà inclinata negativamente e decresce al crescere del salario reale. "

27 Dunque, la domanda di lavoro da parte di un impresa si deriva ipotizzando che essa domandi quella quantità di lavoro che permetta di eguagliare il valore del prodotto marginale al costo marginale: pmp L =w. Nel caso in cui nel mercato dei beni non ci fosse concorrenza perfetta (pmr), la condizione di massimo diviene: MR MP L =w La domanda di lavoro quando sul mercato dei beni c è concorrenza meno che perfetta giacerà all interno della domanda di lavoro tracciata per il caso di concorrenza perfetta perché il ricavo marginale MR è inferiore al prezzo. Prendiamo in considerazione il caso del MONOPOLIO e ne diamo una spiegazione intuitiva: ,8 41,8 3,5 42 prezzo 4 3,8 3,5 Ricavo totale 4x10=40 3,8x11=41,8 3,5x12=42 1,8 0,2 MR " ( In regime di monopolio, la vendita di ogni unità aggiuntiva implica la riduzione del prezzo. Il ricavo marginale (MR) è inferiore al prezzo in quanto la riduzione viene applicata a tutte le unità vendute senza discriminazione.

28 Quantità di lavoro scambiata all equilibrio. La posizione della curva di domanda di lavoro, data l offerta di lavoro, determinerà la quantità di lavoro scambiata in equilibrio. A parità di offerta di lavoro si nota che la quantità di lavoro utilizzata in un settore sarà maggiore se nei mercati c è concorrenza perfetta rispetto alla situazione di concorrenza imperfetta o di monopolio.!! D concorrenza D monopolio

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