Stefano Benemeglio: Il LINGUAGGIO DELL INCONSCIO
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- Antonio Casadei
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1 Stefano Benemeglio: Il LINGUAGGIO DELL INCONSCIO Convegno delle Discipline Analogiche Brindisi 12 e 13 giugno 2010 ( Sintesi a cura di Alessandra Bertelli) Presso il centro Mater Carmeli, nell agreste e tranquilla cornice, fonte di relax ed al contempo di spiritualità, della zona di Jaddico, vicino a Brindisi, il 12 e 13 giugno 2010 si è svolto il Convegno Il Linguaggio dell inconscio e la gestione delle emozioni per una nuova filosofia di vita, organizzato dalla Accademia delle Discipline Analogiche (A.I.D.A) di Roma. Protagonista assoluto delle due giornate di studio è stato il prof. Stefano Benemeglio, padre delle Discipline Analogiche, che ha progressivamente introdotto i partecipanti nella dimensione analogica, cioè emozionale, del comportamento umano definendo le modalità del linguaggio che la caratterizza. Sin dal suo primo intervento, infatti, il noto psicologo ed ipnologo, creatore del modello pragmatico dell ipnosi dinamica, ha sottolineato come la componente emotiva presente nella nostra mente si presenti al pari della parte logica con un sistema organizzato, intelligente, che ha quale obiettivo primario la ricerca delle emozioni da rivivere in chiave comparativa col passato, secondo il processo della coazione a ripetersi di eventi oggettuali che sono fonti di stimolazioni emotive. Rispetto all istanza razionale, caratterizzata dal sillogismo, la parte inconscia si fonda sull analogia, che non segue la consequenzialità, ma tende a riproporre il passato nel presente. In tale prospettiva gli atti cerimoniali, nella prospettiva della 1
2 coazione a ripetere, rappresentano un mezzo concreto per rivivere le medesime condizioni emotive vissute anche tramite semplici elementi simbolici. Nella misura in cui siamo in grado di vivere le relazioni armonizzando in noi stessi l istanza logica con l emotiva, si consegue il benessere e l armonia interiore. Nella vita di ciascuno di noi la relazione originaria più significativa è proprio quella genitoriale esplicitata nel duplice modello rispettivamente di madre e di femmina per la mamma e di padre e di maschio per il papà. A tale asse paradigmatico fa riferimento, dunque, il nostro comportamento anche odierno, tramite l appagamento e la rigenerazione delle emozioni; sotto questo aspetto l ipnosi dinamica attiva costituisce il mezzo attraverso cui è possibile ricercare l evento originario e rivivere le emozioni del passato, liberandosi di disagi e problemi, del cosiddetto socialmente male oscuro ossia del sintomo che blocca l individuo. Alternando momenti teorici ad esemplificazioni pratiche mediante l impiego dell ipnosi attiva dinamica ( come colloquio diretto con l inconscio dell individuo) il prof. Benemeglio ha ricostruito le modalità con cui si sviluppa il conflitto genitoriale con i relativi effetti che comporta, presentando gli ultimi aggiornamenti quale frutto della sua appassionata e costante ricerca di studio. Essere armonizzati con se stessi significa non essere privi di conflitti, bensì vivere dei conflitti relativi e gestirli con buone emozioni che stimolano la motivazione e con essa l azione. Invece il conflitto con se stessi si presenta di tipo assoluto e in quanto tale è assai problematico. Infatti in tale condizione si soffre e non si è in grado di definirne la causa, perché l origine è da ritrovare in se stessi e di riflesso nel genitore. Di per sé i genitori amano il proprio figlio e cercano di agire sempre per il suo bene; è anche vero però che il trovare in lui difetti ed errori significa per il genitore vedere fallito il proprio operato. Per tale motivo il comportamento genitoriale si esprime come giudizio indicativo sulla vita ( profezia)nei confronti della prole ma, se 2
3 incalzante, può essere interpretato come un modo da parte del genitore di nascondere il proprio fallimento ed al contempo, per effetto, spinge invece il figlio a vivere una situazione conflittuale che può articolarsi in tre diverse modalità a seconda dell età: da 0 a 5 anni si sviluppa, infatti il conflitto di natività con il corrispondente complesso del rifiuto, da 6 a 10 anni, in età scolare e preadolescenziale nasce il conflitto di comparazione fallimentare con il relativo complesso della vergogna; oltre i 10 anni invece il comportamento genitoriale sviluppa nell individuo il conflitto di scelta con il relativo complesso del condizionamento. Questa prima ed originaria distonia, o conflitto genitoriale, rappresenta la prima reazione dell individuo per effettuare il passaggio dalla patria potestà genitoriale al rapporto di tipo parentale (egli vuole dare corpo alla sua libertà di scelte, percorsi autorealizzativi inerenti ai propri interessi ) comporta una scelta di libertà che però mette in agitazione il genitore ( cosa vuoi fare? Non devi sbagliare in quelle cose in cui ho errato ) Il figlio, desideroso di agire per ottenere l autonomia, commette una ribellione rispetto al pensiero genitoriale per gestire la propria vita e da qui deriva il primo vero distacco del genitore, che può essere consumato nell ambito di uno dei tre punti distonici ( dal 2 sent. aff./3 sess./ al 4 autorealiz.). Se, per esempio, il figlio ritiene che il padre abbia fallito a livello sentimentale affettivo l atto di ribellione si esplicherà proprio a livello sentimentale affettivo, per evitare di essere come lui. Da questa prospettiva emerge fondamentale la necessità che il genitore non si sottragga alle proprie responsabilità. Non dimentichiamo che ogni problema scaturisce dal dinamismo evolutivo più importante dell uomo, cioè dalla legge dell emulazione del mito genitoriale, che incide sul comportamento della persona e ch si esplica nelle due seguenti modalità e regole per chi si presenta eterosessuale : a) tutto ciò che di negativo (vizi e difetti) hai giudicato nel genitore del medesimo sesso temer idi vederlo incarnato in te 3
4 stesso; b) tutto ciò che di negativo ( vizi e difetti) hai giudicato nel genitore di sesso diverso temerai di vederlo incarnato nell oggetto del tuo desiderio (es. partner). Per le persone omosessuali vale la regola inversa. Da tale paura derivano tutti i meccanismi di difesa che bloccano la celebrazione emozionale (coazione a ripetere) e quindi il relativo servizio emotivo. È proprio tale paura, espressione come visto in precedenza del pensiero genitoriale sulla vita, a generare nell individuo, a seguito dell atto di ribellione compiuto e fallito, l immagine del sé in relazione al punto distonico (area della vita) in cui viene ad essere vissuto dalla persona. Progressivamente sono state così delineate le varie componenti caratterizzanti il processo mentale della persona: dall atto di ribellione compiuto dall individuo contro il pensiero profetico del genitore, al suo fallimento e relativo pentimento per ciò che è stato commesso, agli effetti sia del presagio ( inteso come disgrazia improvvisa che distrugge gli intenti personali), sia dell incapacità personale di conquistare gli obiettivi prefissati o di superare gli ostacoli che si incontrano prima del loro raggiungimento ( a cui si collega la condizione di indegnità, ritenendosi non meritevoli di conseguire gli scopi della propria vita) o dell impedimento (cioè il timore che qualcuno possa ostacolare le proprie scelte e azioni), per giungere ai sigilli, ossia le paure che vincolano l azione. Tutti e quattro i tipi di paure o recettori analogici/emotivi, distinguibili in anatemici ( paura dell abbandono affettivo e sensi di colpa) e sindromici (paura del giudizio negativo degli altri e disistima personale), sono presenti nell individuo, tuttavia la prevalenza di uno sugli altri è tale da bloccarlo nell azione e da porlo in posizione ferma, definita ortostatica nel linguaggio analogico. Tramite l induzione analogica, che aumenta la tensione emotiva, si può rivivere il turbamento base per analogia celebrativa e parallelamente decomprimere i sigilli. In tale dimensione il prof. Benemeglio ha sottolineato l importanza del concetto di 4
5 analogia che è in funzione del processo mentale fondato, come delineato precedentemente, sulla paura dell emulazione del mito genitoriale. Essa costituisce uno strumento importante per il riequilibrio emozionale l individuo, ossia l intervento compiuto dalla persona, supportata dall operatore per celebrare, ossia rendere un servizio all inconscio, rivivendo le emozioni significative, belle e brutte, del passato al fine di recuperare la consapevolezza di sé e soprattutto nei casi sintomatici, per superarli ritrovando la relazione di causa effetto del proprio soffrire. A partire dalla prima fase di delineazione del focus obiettivo per cui operare l intervento, si delinea l intesa con l Io Bambino puntando sul negoziato per ottenere un risultato positivo. Si effettua così, in una seconda fase, il servizio con atto celebrativo degli eventi passati in riferimento ad una delle possibili cause di fallimento ( il genitore, se stesso, gli altri) iniziando dall antefatto comprensivo dell atto di ribellione attuato dall individuo nei confronti della profezia genitoriale 1 per giungere alle corrispettive dinamiche: il presagio fallimentare (inteso come disgrazia improvvisa che distrugge gli intenti e gli obiettivi della persona) collegato al pentimento 2 per l azione compiuta(nel caso si denunci il conflitto con la famiglia d origine); l incapacità personale (esplicabile come riflessione personale espressa dall individuo stesso sulla propria incapacità di conquistare l obiettivo prefissato o di superare ostacoli per conseguirlo) connessa ad un pregiudizio egocentrico di indegnità 3 (quando si denunci il conflitto con se stessi); l impedimento oggettuale ( inteso 1 La profezia non necessariamente deve essere espressa a parole; può pure venire manifestata dal genitore stesso tramite il proprio comportamento. Per es. il genitore che ha paura di non riuscire ad ottenere successo la trasmette al figlio che la introietta e la fa propria nella misura in cui non riesce a superarla. 2 Il pentimento porta la persona a ritenere che la conquista, ossia il raggiungimento del proprio successo, provochi del male ai propri cari; pertanto l individuo, che attribuisce al genitore la causa dell insuccesso, a seguito della profeziaavvertimento genitoriale ricevuto, per tutta la vita tenderà a non rischiare, a non raggiungere la sua felicità, restando facilmente preda spesso di stati depressivi. 3 Nel caso della indegnità la persona si giudica non meritevole di poter conseguire l obiettivo della propria vita, ritenendosi incapace di agire positivamente. 5
6 come timore da parte dell individuo che qualcuno lo ostacoli nel raggiungimento del proprio obiettivo e quindi della felicità) che, legato al tradimento subito, spinge alla demotivazione (nel caso in cui si denunci il conflitto con altri). Ponendosi in questa prospettiva si comprende allora come alla base di ogni nostro comportamento vi sia la paura di soffrire come i nostri genitori e la cosiddetta paura dell emulazione del mito genitoriale che è paura di fallire nell azione. Si tratta di un aspetto fondamentale della nostra dimensione emotiva, che permette di spiegare la dinamica caratterizzante l individuo dalla nascita determinandone i problemi sia assoluti che relativi. Il processo identificativo nei confronti del genitore assume così risvolti determinanti per ciascuno di noi: rispetto a modelli comportamentali genitoriali positivi si verifica una identificazione di tipo attrattivo che favorisce l introiezione; rispetto invece al genitore conflittuale, l identificazione emulativa si presenta prevalentemente come repulsiva (perché non si vogliono subire le medesime sofferenze provate dal genitore e perciò si evitano i suoi vizi e difetti). Nel momento in cui l atto di ribellione, espresso contro il genitore conflittuale, fallisce, la persona prende atto di essersi comportata proprio come lo stesso genitore che non voleva emulare: l aspetto comparativo comporta di conseguenza che l individuo se, per esempio, ha subito un blocco genitoriale si aggancerà sempre nei confronti di coloro che lo faranno soffrire e pentirsi con sensi di colpa. Tenderà invece ad aggrapparsi a chi la farà sentire indegna di coronare il proprio amore la persona caratterizzata dal complesso di indegnità; mentre colui che ha esperito l impedimento con relativo tradimento dell intesa, troverà una fonte di stimolo emotivo esterno in tutti coloro che lo sapranno demotivare. Celebrato dunque l antefatto collegato all atto di ribellione, in chiave rigenerante, si prosegue il servizio emozionale in forma stavolta appagante, individuando, in una terza fase, le conseguenze derivanti da tale evento storico, i cosiddetti sigilli, ossia le 6
7 paure che vincolano l individuo nel suo comportamento. Si tratta di recettori analogici presenti alla base del turbamento, ossia del problema denunciato dalla persona, che possono essere istituzionali di tipo sindromico (quali la paura dell abbandono affettivo ed i sensi di colpa) o anatemici di tipo trasgressivo, come conseguenza della scelta compiuta dall individuo ed effetto del meccanismo della sanzione (quali la paura del giudizio da parte degli altri e la disistima personale ). Il colloquio con il proprio inconscio attraverso l iniziale sensibilizzazione e la successiva celebrazione delle emozioni vissute, in un percorso mirante al riequilibrio analogico emozionale, rappresenta pertanto un concreto mezzo per sbloccare situazioni sintomatiche o per evitare che una condizione di disagio si trasformi in sintomo bloccando anche la motivazione. Negoziando, infatti, col proprio inconscio si sostiene la motivazione, la persona può pertanto ritrovare questo elemento basilare per giungere all azione e alla assunzione di responsabilità personale. In tal modo si realizza l armonizzazione con se stessi, cioè si consegue benessere interiore per poi saper bene comunicare con gli altri ottenendo assenso e consenso e di conseguenza qualità della vita. A supporto delle proprie spiegazioni teoriche il Padre delle Discipline Analogiche ha progressivamente guidato i convegnisti nel momento applicativo, effettuando con alcuni partecipanti, resisi disponibili, degli interventi di comunicazione con l inconscio ed in particolare di riequilibrio analogico emozionale, funzionali allo sblocco di disagi e di disturbi dell emotività e del comportamento tramite la decompressione di limiti percepiti e sigilli che vincolavano i soggetti. Nel pomeriggio l intervento della dott.ssa Lucianella Corbeddu, analogista in Discipline Analogiche, ha contribuito a rilevare anzitutto l originale caratteristica 7
8 delle Discipline Analogiche: sostenere un analogica filosofia di vita, significa considerare e vivere anche un sistema emozionale che porta ciascuno a saper individuare sia le nostre esigenze emotive sia quelle degli altri. Da questo punto di vista il ruolo di ognuno consiste nell essere attivi, ossia nel conoscere l inconscio e nell entrare in contatto a fine di governare tale sistema evitando di esserne condizionati. Tutto ciò implica una responsabilità del proprio benessere, da non delegare ad altri. Ripercorsi brevemente aspetti significativi come l analogia del vissuto, l importanza degli stati tensionali e i progressivi studi benemgliani che, tramite l ipnosi dinamica e il simbolismo comunicazionale, hanno permesso di compiere un salto qualitativo in chiave paragmatica nell approccio con l inconscio ed il suo linguaggio, la dott.ssa Corbeddu ha ribadito la necessità per la figura dell analogista di aiutare la persona a colloquiare con se stessa, portandola alla consapevolezza di compiere scelte di vita volute non legate a paure o limiti percepiti come vincolanti. È assai importante fare amicizia con le nostre emozioni e gli stati tensionali anche se negativi: infatti il nostro inconscio non può stare senza di essi, diversamente li ricerca, soprattutto in relazione alle nostre paure e ad una in particolare, quella dell emulazione del mito genitoriale. Sin dall infanzia l individuo vive aspettative che possono essere deluse: conseguente alla distonia fra esigenza ed appagamento è la condizione ortostatica, che se da un lato vede l adattamento alla situazione con prevalenza della istanza logica, dall altra porta alla compressione della emotività e alla conseguente ricerca di emozioni anche negative. È così che nella vita quotidiana e nel relazionarsi con gli altri la persona viene spinta inconsciamente a rivivere le stesse sofferenze del passato ( coazione a ripetere ): se ciò è penalizzante per la ragione, al contrario per l Io bambino è fonte tensionale, dunque rigenerante di emozioni. 8
9 Sapere quando e in quale modo dare emozioni al proprio Io bambino, come pure calibrare penalizzazioni (ciò che piace alla parte emotiva e non a quella logica) e gratificazioni (ciò che consente di scaricare la tensione, gratificando la ragione, ma non alimenta l emotività) costituisce dunque la chiave di volta di una corretta azione da perseguire per sé oltre che nel rapporto con gli altri: in questa prospettiva le conoscenze delle Discipline Analogiche, quali anzitutto la Comunicazione Non Verbale, la Comunicazione Simbolica e la Comunicazione Analogica, consentono a ciascuno di noi di crescere e dialogare con la parte più profonda di sé ed al contempo di saper interagire emotivamente in modo efficace con gli altri per ottenere assenso e consenso nel rispetto di principi etici (e non certo manipolativi). In tale prospettiva la figura dell analogista, quale esperto nelle Discipline Analogiche che sa porsi correttamente in linea con il suo interlocutore, si presenta come una guida significativa, in grado di offrire un supporto concreto sia nel ritrovamento della consapevolezza di sé e del proprio equilibrio interiore, sia nel miglioramento della qualità della vita personale e delle relazioni comunicative con gli altri. L intensa prima giornata di studio si è conclusa con la proiezione del film su Freud Passioni segrete del 1962 diretto dal regista statunitense John Huston. La visione filmica ha permesso agli spettatori di riflettere sui meccanismi mentali oltre che sull esperienza di Freud che nel 1885, come neurologo all ospedale di Vienna, impiegò l ipnosi con alcuni pazienti difficili, trovando però l ostilità di molti colleghi 9
10 medici scandalizzati dal suo particolare metodo. Dopo la visione filmica si è sviluppata una conversazione fra i presenti che hanno considerato alla luce del presente come le stesse innovazioni benemegliane siano frutto di un progressivo cammino di ricerca e sperimentazione che, a partire da alcuni fondamenti teorici freudiani, ha sviluppato l originale sistema della ipnosi attiva. Alla ripresa dei lavori nella mattinata del giorno successivo, domenica 13 giugno, il Convegno brindisino, per completare l aggiornamento degli analogisti partecipanti, ha offerto loro uno specifico incontro con i rappresentanti della SINAPE FeLSa CISL, in particolare il Segretario Generale, Antonio Ieroschi Consiglio Nazionale Gerarda Buoninconti. e la Presidente del La FeLSa, Federazione Lavoratori Somministrati Autonomi Atipici, all interno della più grande struttura sindacale Sinape Sindacato Italiano Naturopatia Prano Pratica Estetologia CISL, è una Federazione di prima affiliazione monocomposta, con organi unici ai vari livelli, che intende dare organicità e sviluppo organizzativo nel mondo lavorativo alla presenza dei lavori non standard, come quello dell analogista o consulente analogico, al fine di offrirgli identità sindacale e professionale, tutele 10
11 contrattuali e servizi. Al proprio interno la FeLSa, proprio per le sue caratteristiche peculiari, si è dotata di un articolazione interna in 4 comparti contrattuali e professionali con articolazioni funzionali: lavoratori somministrati, collaborazioni coordinate e a progetto, sindacati di settore e associazioni professionali. Dare identità alle diverse tipologie ed offrire una struttura organizzata in grado di operare in modo incisivo ed adeguato sono gli obiettivi fondamentali perseguiti da tale struttura sindacale assai dinamica. Il Segretario Generale ha delineato anzitutto la struttura amministrativa in cui si inserisce la FELSA, la quale a sua volta comprende il SINAPE, che ha dato il proprio patrocinio all Accademia Stefano Benemeglio delle Discipline Analogiche (AIDA) e tutela l attività degli analogisti o consulenti analogici. Questa nuova professione, affermatasi di recente e ben distinta per la sua specificità da quella di psicologi e psicoterapeuti, in quanto opera con le persone solo in chiave supportiva e maieutica aiutandole a ritrovare il proprio benessere e qualità della vita, evitando qualsiasi intervento di tipo terapico, necessita di essere considerata a sé stante e in quanto tale va garantita nei suoi vari aspetti. A definire le azioni specifiche del Sinape e dei suoi tutelati professionisti è intervenuta direttamente la Presidente del Consiglio Nazionale la sig. ra Gerarda Buoninconti, che ha presentato in particolare la funzione del sindacato a tutela del nuovo operatore analogico, chiamato ad agire specificatamente nell ambito di competenze ben definite, nel rispetto di un proprio codice deontologico, evitando di interferire in alcun modo con l attività di psichiatri e psicologi. Successivamente, proprio riferendosi agli analogisti ed al loro percorso di formazione, il prof. Benemeglio ne ha sottolineato l evoluzione a spirale, ribadendo la necessità di continuare a fare esperienza per migliorare la ricerca e lo studio 11
12 evitando di sentirsi arrivati. Il cammino delle Discipline analogiche richiede di essere costantemente seguito e continuato perché guardando avanti ci sono sempre nuovi traguardi da raggiungere. Arricchendo i propri interventi di conoscenze ed approfondimenti con concreti esempi di applicazione dell ipnosi dinamica, funzionale al riequilibrio analogico emotivo, sistema impiegato con alcuni dei presenti, il Professore ha poi concluso i lavori della giornata con una riflessione sull importanza delle Discipline Analogiche differenziandole dalla tradizionale Psicologia o dalla Psichiatria. Sottolineando come qualsiasi modello psicologico, tendente ad abbattere un problema di tipo conservativo o sintomatico abbia una sua validità, poiché è fondamentale saper gestire i problemi, che determinano le persone nelle loro scelte, egli ha tuttavia posto l accento sulla specificità delle Discipline Analogiche. Esse, infatti, si contraddistinguono in modo originale promuovendo l ipnosi attiva, ossia una modalità semplice ed efficace per gestire la comunicazione con se stessi, interagire direttamente col proprio Io Bambino, realizzando dei negoziati, alla stregua del Do ut des per conseguire obiettivi precisi: si tratta di una grande innovazione che, tramite induzione analogica, consente di operare concreti cambiamenti nel comportamento personale, funzionali ad un miglioramento quantitativo e qualitativo del rapporto fra istanza emotiva ed istanza razionale. In questa prospettiva risulta allora fondamentale assumere una filosofia di vita realistica e tendente a migliorare sé stessi come viene offerta dalle Discipline Analogiche che sono impiegate e proposte dall analogista o consulente analogico: egli, infatti, a seguito di una corposa formazione triennale, comprensiva di tirocinio operativo, insegna alle persone a saper gestire il rapporto con se stesse e con gli altri, ossia a superare le difficoltà che possono incontrare nella vita quotidiana, assumendo così un ruolo attivo. In tal modo favorisce l assunzione di responsabilità 12
13 nei confronti del benessere personale, che si esprime concretamente nella capacità decisionale del singolo di vivere apertamente le proprie emozioni al fine di migliorarsi costantemente 4. Alla luce delle suddette considerazioni, seguite da un momento di confronto in cui convegnisti hanno richiesto precisazioni oppure offerto personali contributi riflessivi, i lavori del convegno brindisino si sono chiusi nel tardo pomeriggio. A conclusione di questo cammino di conoscenza ed al contempo di esperienze condivise in un atmosfera amicale e rigenerante a livello emozionale, i saluti finali hanno suggellato per tutti l intenzione di considerare questo interessante convegno come l inizio di ulteriori prossimi incontri formativi nella bella località brindisina. 4 La crescita personale che non si chiude mai può essere felicemente rappresentata nella metaforica immagine di una spirale. 13
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