Prospettive dei Titoli Bancari e Assicurativi in Italia e In Europa

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1 1 From Technical Analysis To Technical Forecasting Prospettive dei Titoli Bancari e Assicurativi in Italia e In Europa E preferibile investire sui singoli titoli Italiani o su ETF degli Indici Europei? Di Corrado M. Cantore Fondatore e Managing Director di TK Trading Knowledge s.r.l. Figura 1) Indice Comit, Indice Comit Bancari, Indice Comit Industriali e Indice Dow Jones Premesse. Come è ben noto a tutti gli operatori di borsa, dal 2007 in avanti sistematicamente il mercato azionario italiano registra performance mediamente inferiori rispetto alle performance degli altri mercati azionari europei con i quali si confronta. La ragione comunemente attribuita a questa prestazione assai poco lusinghiera del mercato italiano è dovuta al peso esercitato dai titoli bancari i quali da quella data in avanti continuano a presentare anno dopo anno delle performance sostanzialmente negative.

2 2 Tabella 1) Variazione Indici nell ultima settimana per mercati di area Euro In tabella 1 si evidenzia la situazione dell'ultimo anno di questo comportamento poco soddisfacente del mercato azionario italiano laddove si osserva come da inizio 2013 a fronte di una performance positiva media dell'ordine di un 13-16% dei mercati azionari mondiali così come espressi dagli indice M.S.C.I. il nostro mercato espresso dall'indice FTSE MIB presenti una flessione superiore al 5%. Spostando l analisi sugli ultimi 12 mesi ad oggi in si osserva anche qui una performance modesta che, seppur positiva in ragione di un 12,5% è comunque inferiore di almeno un 10 punti percentuali rispetto la performance media registrata nel contempo ancora dagli indici M.S.C.I. siano essi in valuta di origine che in dollari. Stante questa situazione di fatto, nel presente lavoro si tende a verificare se sussistano delle ragionevoli condizioni per confidare su una modifica strutturale di questo trend che caratterizza il mercato italiano o non piuttosto sussistano ragionevoli probabilità di sua prosecuzione nel tempo e, se sì, valutare se possa essere opportuno spostare il focus di investimenti da titoli bancari a titoli gli altri settori. Si legge infatti nella parte inferiore della tabella come da inizio anno il comparto bancario qui misurato dall'indice Comit bancari registri una flessione del 6% mentre altri settori presentano variazioni positive o prossime allo zero quale il comparto industriale e come tali meritevoli di interesse in prospettive di un potenziale investimento. La situazione osservata sul comportamento particolarmente pesante del comparto bancario a livello italiano lo si riscontra anche sul fronte del mercato europeo e in questo contesto emerge un comportamento dei titoli bancari europei mediamente inferiore rispetto al comportamento dei titoli di carattere industriali componenti gli indici Stoxx 600 In prospettiva infine anche di un incremento dei tassi di interesse sui mercati finanziari europei che come tale dovrebbero non certo favorire una ripresa del comparto bancario, come conclusione del lavoro emerge l'opportunità di sotto pesare in maniera significativa gli investimenti sul mercato dei titoli bancari a favore viceversa di un maggior sovrappeso del comparto industriale. Anche in termini di collegamenti di queste attese con la realtà economica sottostante si può ritenere che in futuro i titoli del comparto industriale potranno trarre benefici da un trend in via di miglioramento sul fronte delle economia reale mentre saranno meno rilevanti i contenuti positivi che potranno emergere sui titoli bancari da misure di politica monetaria generosa così come si sta provvedendo ormai da anni sul fronte del mercato americano per via delle politiche monetarie cosiddette di Quantitative Easing. 1) Posizionamento relativo dei titoli Bancari e Assicurativi italiani ed europei verso indici Internazionali di riferimento Riprendendo le considerazioni introduttive svolte in premessa voglio qui portare all attenzione del lettore alcune considerazioni di fondo che aiutano a contestualizzare la situazione effettiva del comparto bancario e di altri comparti in relazione ad altri indici di riferimento. Al riguardo ritengo interessante prendere atto del fatto che proprio in questi giorni in termini di valore assoluto dell'indice si assiste ad una sostanziale equivalenza del livello dell'indice Dow Jones e dell'indice FTSE MIB entrambi i quali quotano grosso modo punti.

3 3 È tuttavia interessante il contenuto segnaletico che possiamo leggere in figura 1/1 e in figura 1/2 laddove si osserva la forte flessione registrata dal massimo del 2007 ad oggi del mercato italiano in presenza viceversa di una crescita del mercato azionario americano. Il nostro mercato espresso dall Indice FTSE MIB ha infatti ceduto il 65% mentre in questi sei anni circa la crescita del mercato azionario americano si è attestata prossima al 18%. Figura 1/1) Indice Dow Jones e Indice Sole 24 Figura 1/2) Indice Dow Jones e Indice Sole 24 (Per correttezza occorrerebbe dire che i due indici non sono totalmente confrontabili per via della modalità di capitalizzazione dei dividendi, presente sull'indice Dow Jones e non sull'indice FTSE MIB. Considerando una incidenza dei dividendi dell'ordine di un 3% circa per ogni anno nel periodo l'incidenza complessiva dei dividendi potrebbe ammontare a circa un 20% e quindi in luogo di considerare le nostre quotazioni a potremmo considerare prossime a ma nondimeno le considerazioni di fondo che non muterebbero in maniera rilevante da quanto andiamo esponendo). La lettura di quanto esposto il figura 1/1 ci porterebbe a ritenere che la dinamica assai negativa del mercato italiano sia ascrivibile all'eccesso di correzione prodottasi dal 2007 al 2009 rispetto altri mercati azionari. Purtroppo la situazione non è questa (solo) ma piuttosto, come si legge in figura 1/2 occorre prendere atto del fatto che dai minimi del 2009 ad oggi il

4 4 mercato azionario italiano sia cresciuto solamente di un 22% contro una crescita del 110% espressa dall'indice Dow Jones. Detto in termini diversi dobbiamo quindi preoccuparci non tanto di ciò che era accaduto negli anni di forte flessione quanto piuttosto sulla situazione di difficoltà al recupero che stiamo tuttora vivendo e che vede una efficace rappresentazione del movimento in atto in figura 1/3 laddove si evidenzia il posizionamento dell'indice FTSE MIB all'interno di un canale parabolico moderatamente orientato al ribasso. Figura 1/3) Indice FTSE MIB In figura 1/3 è interessante osservare il forte strappo registrato nei mesi intercorrenti tra Marzo e Ottobre 2009 durante i quali il nostro mercato ha recupero circa un 93% come reazione alla fase di fortissima flessione prodottasi dal 2007 al 2009 e ben descritta dal canale parabolico di sinistra. L'interrogativo di fondo che ci si pone in questo momento e comunque in questo lavoro è di valutare la sussistenza o meno di elementi che possano rendere ragionevole assistere ad un nuovo strappo positivo sul nostro mercato seppur non nella misura così rilevante come visto nel lontano 2009 onde attuare investimenti di Asset Allocation sul nostro mercato o non piuttosto ricercare opportunità su altri mercati (anche europei). La risposta che emerge da quanto qui esposto è purtroppo negativa e si deve infatti ritenere che la evolvente parabolica superiore azzurra componente il canale parabolico nel quale l'indice è attualmente inserito continuerà ad esercitare la sua azione di resistenza impedendo crescite particolarmente rilevanti al nostro indice. È ben evidente che la sussistenza di situazioni di resistenza così estese nel tempo fornirebbe un segnale totalmente opposto in caso di loro superamento ma questo evento non è allo stato delle cose da porre in preventivo (e comunque subordinare su questi la costruzione di Portafogli di Asset Allocation di medio periodo). Tentando di fare una considerazione congiunta tra quanto emerge sul nostro mercato e quanto è atteso (da parte mia ovviamente) sul fronte del mercato azionario americano sì può ritenere che l'eventuale raggiungimento dell obiettivo posto a riguardo dell'indice SP 500 dapprima in zona e più in là (inizio 2014) in zona punti potrebbero favorire il raggiungimento da parte dell'indice FTSE MIB di questa evolvente parabolica superiore di resistenza transitante ora in zona e quindi distante un 9% sopra livello attuale ma, stante queste considerazioni, è difficile al momento ipotizzare un suo superamento con apertura di uno scenario particolarmente positivo.

5 5 Figura 1/4) Indice FTSE MIB Al momento l'indice FTSE MIB riconosce con elevata efficacia il livello di supporto posto a 15,000 punti laddove ha sostanzialmente formato un triplo minimo ben leggibile in figura 1/4. Il quadro generale del mercato internazionale depone a favore di una difesa di questo livello ma non di meno può essere utile fin da ora segnalare il fatto che da un punto di vista meramente di analisi grafica così come rappresentato in figura 1/3 l'eventuale cedimento di questo livello di supporto potrebbe aprire la strada ad una flessione volta alla visitazione delle evolvente parabolica rossa componente il canale parabolico indicato e transitante ora in zona punti pari a un 7,5% sotto i livelli attuali. L'indicazione di questo possibile livello di flessione (di larga massima) del nostro mercato lo presento esclusivamente come una annotazione di carattere grafico ma non costituisce al momento nessuna mia previsione al riguardo. Più in generale sono viceversa importanti i livelli posti in zona e punti all'interno del quale l indice sta oscillando da alcune settimane e potrebbe proseguire nella sua oscillazione ancora per diversi giorni. Seguiremo certamente il giorno dopo giorno l evoluzione dell'indice in questo contesto ma torniamo ora all'argomento di fondo del tema osservando in figura 1/5 quella che può apparire come effettiva distorsione vista in passato circa il comportamento dei titoli bancari rispetto l'evoluzione ordinata del mercato azionario italiano nel suo insieme. Figura 1/5) Indici FTSE MIB e Comit e Indici Comit Bancari e Assicurativi

6 6 In figura 1/5 sono sovrapposti gli andamenti dal 2006 ad oggi dell indice FTSE MIB e dell'indice Comit con gli indici settoriali del comparto bancario e di quello assicurativo avendo cura di porre il valore della sovrapposizione pari 1 le quotazioni attuali del 16 Luglio 2012, data di redazione della presente. Il posizionamento del mercato dei titoli bancari rappresentato in blu ben documenta la rilevantissima flessione che ha interessato il comparto bancario dal 2007 al 2009 ma anche la successiva nuova rilevante flessione prodottasi da Ottobre del 2009 ad oggi e da ultimo la rilevanza del movimento di recupero prodottosi nei sei mesi intercorrenti tra Marzo e Ottobre del Ci troviamo in sostanza in presenza di un andamento del comparto bancario totalmente disallineato dagli altri comparti del mercato italiano e una situazione sostanzialmente simile la si può osservare anche in termini di comportamento degli indici europei bancari rispetto gli altri indici settoriali. Figura 1/6) Indice Dow Jones con Indice FTSE MIB e Indice Comit Abbandonando momentaneamente l'esame del comparto dei titoli bancari è interessante prendere atto in figura 1/6 del disallineamento visto dal 2006 ad oggi del mercato italiano rispetto il mercato azionario americano rappresentato in azzurro dall'indice Dow Jones. Negli anni la flessione del nostro mercato è stata decisamente superiore rispetto quella americana ma, occorre dire, il nostro mercato giungeva da una crescita degli anni superiore rispetto alla crescita del mercato americano. Dal 2009 al 2011 sostanzialmente il mercato italiano e il mercato americano hanno ripreso a crescere in maniera più o meno costante ma con un movimento di crescita nel corso del 2009 da parte del mercato italiano ben superiore rispetto la crescita degli altri mercati azionario occidentali e del Dow Jones in particolare. Come si ricorderà, con la diffusioni di rumors riguardanti la possibile interruzione delle politiche di Quantitative Easing da parte della Fed nell'estate del 2011 si assistette ad una azione correttiva generalizzata che tuttavia sul mercato italiano è stata più rilevante rispetto quella vista sul mercato americano. Da quella data in avanti mentre il mercato americano è ritornato nel suo movimento di regolare crescita, il mercato azionario italiano sia espresso dall'indice FTSE MIB che dell'indice Comit è rimasto sostanzialmente stazionario e di questa stazionarietà dobbiamo prenderne atto nella individuazione di possibili operazioni di investimento per i mesi entranti.

7 7 Figura 1/7) Indice Comit, Indice Comit Bancari, Indice Comit Assicurativi e Indice Dow Jones Un'altra interessante lettura della situazione del nostro mercato ancora posto a confronto con il mercato azionario americano espresso dall'indice Dow Jones si legge in figura 1/7 laddove si osserva una sorta di "volatilità di lungo periodo" del nostro mercato ben superiore rispetto quella riscontrabile sul mercato americano. 1) Dal 2007 al 2009 il nostro mercato ha infatti registrato una flessione ben superiore, 2) nei sei mesi intercorrenti da Marzo a Ottobre 2009 ha registrato una crescita molto più rilevante del mercato americano 3) dall Ottobre del 2009 in presenza di una crescita del mercato americano il nostro mercato ha registrato dapprima una rilevante azione correttiva culminata negli ultimi due anni in una fase sostanzialmente di stabile movimento laterale tuttora in essere e posta tra i livelli di e dell indice SE MIB. Figura 1/8) Indice Comit, Indice Comit Bancari, Indice Comit Industriali e Indice Dow Jones Proprio questa fase apparentemente di stabile movimento laterale registrato dal mercato azionario italiano costituisce la base sulla quale si tenta l'individuazione di trend per prossimi mesi futuri sui quali impostare delle operazioni di Asset Allocation di medio periodo. Una prima utile indicazione emerge in figura 1/8 laddove si osserva che sovrapponendo i diversi indici rappresentati sul minimo del Marzo del 2009, oggi il trend dei titoli bancari è fortemente debole e si pone ben sotto l'indice generale Comit del mercato italiano mentre invece l'indice Comit dei titoli industriali rappresentato

8 8 in nero sostanzialmente dal 2011 in avanti segue il movimento positivo che registra il mercato azionario americano qui rappresentato a dalla Dow Jones. Credo sia questa una prima importante considerazioni sulla quale porre attenzione poiché nulla obbliga di seguire titoli con un andamento di estrema debolezza quali quelli bancari quando invece anche sul nostro mercato sono presenti titoli con trend decisamente più interessanti quali i titoli componenti l'indice settoriale dei titoli industriali. Figura 1/9) Indice Stoxx 600, Indice Stoxx Bancari, Indice Stoxx Assicurativi, Indice Stoxx Industriali e Indice Dow Jones La trasposizione di queste considerazioni relative agli andamenti di mercato dal 2011 dal mercato azionario italiano a quello europeo evidenzia una tendenza dei diversi indici europei a seguire il trend di fondo espresso dall'indice Stoxx 600 il quale a sua volta tende a replicare l'andamento dell'indice Dow Jones. Figura 1/10) Indice Stoxx 600, Indice Comit e Indice Dow Jones In figura 1/10 si pone a confronto l'andamento blandamente laterale del mercato azionario italiano qui espresso dall'indice Comit dal 2011 in avanti con un andamento decisamente in crescita sia delle indice Dow Jones sia del mercato azionario europeo nel suo insieme rappresentato in figura dall'indice Stoxx 600. Il prendere atto di una tendenza alla crescita in questi ultimi due anni grosso modo dello stesso tenore da parte dei due indici qui considerati impone l esigenza non solo di valutare eventuali switch sul mercato italiano da

9 9 titoli bancari a titoli di altri comparti ma anche di valutare switch più radicali che prevedano l uscita dal mercato azionario italiano con investimenti sul fronte del mercato azionario europeo che, da quanto espresso in figura, esprime una tendenza ad una evoluzione negli ultimi due anni sostanzialmente omogenea con quella registrata dall'indice Dow Jones. Figura 1/11) Indice Stoxx 600, Indice Comit, Indice Stoxx Bancari e Indice Comit Bancari In queste ultime tre figure di questa prima sezione evidenzio il trend di fondo del comparto bancario, assicurativo e industriale a livello italiano espresso dai relativi indici settoriali Comit posto a confronto con i trend di fondo degli stessi indici settoriali a livello europeo. Quanto ai comparti azionari descritti in figura 1/11 si osserva la formazione di un movimento laterale per il comparto bancario dal inizio anno e questo comportamento interessa sia i titoli bancari italiani sia i titoli bancari a livello europeo. Un tentativo di traduzione in termini operativi di questa considerazione porta quindi a dire che un eventuale switch da titoli bancari italiani ad E.T.F. su titoli bancari europei non dovrebbe produrre particolari effetti positivi poiché tutti quanti i titoli bancari europei sono tuttora da considerare all'interno di un movimento laterale che verosimilmente proseguirà nei mesi entranti per via di un effetto non positivo che si potrà venire a determinare per via di un innalzamento dei tassi di interesse generalizzato. Figura 1/12) Indice Stoxx 600, Indice Comit, Indice Stoxx Assicurativi e Indice Comit Assicurativi

10 10 Una situazione decisamente diversa da quella vista per il comparto bancario è presente sul fronte dei titoli di assicurativi i quali sia a livello italiano che a livello europeo presentano i relativi indici settoriali bene inseriti in canali fortemente orientati al rialzo. Confrontando anzi il canale lineare delimitante il tasso di crescita delle indice settoriale Comit dei titoli assicurativi con l'indice stoxx assicurativi si osserva una maggior pendenza del primo sul secondo ad indicare una tendenza alla maggior crescita da parte dei titoli assicurativi italiani rispetto la generalità dei titoli assicurativi europei. Stante questa situazione non si era vede quindi alcuna opportunità di fare degli switch da titoli azionari assicurativi italiani verso E.T.F. sull'indice stoxx assicurativi. Sì può viceversa prendere atto della situazione di rilevante differenza tra il mercato dei titoli assicurativi a livello europeo con quelli bancari sempre a livello europeo per eventualmente fare uno switch da investimenti su E.T.F. dei titoli bancari Stoxx verso un E.T.F. sui titoli assicurativi europei. Credo che il trend di robusta crescita di questo comparto potrà proseguire nel futuro ed inoltre è interessante prendere atto della regolarità di formazione di questo trend poiché in presenza di una netta violazione della trend line inferiore si riceverà una indicazione dai contenuti ribassista assai chiara e assai tempestiva che al momento è da considerare come una sorta di Stop Loss. Figura 1/13) Indice Stoxx 600, Indice Comit, Indice Stoxx Industriali e Indice Comit Industriali Figura 1/14) Indice Stoxx 600, Indice Comit, Indice Stoxx Bancari e Indice Stoxx Assicurativi

11 11 L'ultima considerazione qui da fare su questi temi riguarda l'indice del comparto industriali il quale manifesta una tendenza alla crescita di medio periodo lievemente superiore a livello europeo rispetto all'indice Comit industriali e che solo recentemente ha avuto un movimento di sbando con abbandono del trend lineare di crescita che tuttavia dovrebbe continuare a guidare al rialzo questo indice settoriale. L'aspetto che tuttavia merita una ulteriore specifica riflessione riguarda il fatto che sia a livello di mercato azionario italiano sia a livello di mercato azionario europeo le performance del comparto bancario sono deludenti sui due fronti e conseguentemente non può che emergere una indicazione di massima volta ad operare una sotto pesatura dei titoli bancari sia nelle operazioni di breve per il mercato italiano sia nelle operazioni di Asset Allocation di medio periodo ricorrendo ad eventuali E.T.F. del mercato azionario europeo. Il comparto bancario è da considerarsi quindi come un comparto saturo che non presenta rilevanti spazi di ulteriore crescita per i mesi a venire e come tale destinato a sottoperformare le prestazioni sia della l'indice Stoxx 600 e sia anche del già fortemente deludente indice Comit. (Se poi ci sbagliamo saremo ben lieti di rimediare aprendo posizioni long - ) Quanto qui rappresentato costituisce la prima parte di un lavoro assai più articolato suddiviso sui seguenti 10 temi (per complessive 50 pagine) volti sempre a individuare le migliori opportunità di costruzioni di strutture di asset allocation di breve periodo: Premesse. 1) Posizionamento relativo dei titoli Bancari e Assicurativi italiani ed europei verso indici Internazionali di riferimento 2) Indici Generali del Mercato Italiano: Struttura tecnica degli Indici FTSE MIB e Comit 3) Indici Generali del Mercato Europeo: Struttura tecnica degli Indici Eurostoxx 50 e Stoxx 600 4) I comparti Bancari e Assicurativi dell Indice Comit versus il comparto Industriali 5) I comparto Bancari e Assicurativi dell Indice Stoxx 600 versus il comparto Industriali 6) Possibili effetti sui titoli a Reddito Fisso Europei dal Tapering del Quantitative Easing 7) Situazioni e prospettive degli Indici americani Bancari e Assicurativi 8) Situazioni e prospettive di alcuni Titoli Azionari Italiani Bancari e Assicurativi 9) Relazione tra Indice Sox Semiconductor e Indice Stoxx Tecnologici 10) Situazioni e prospettive degli ETF Europei su indici Bancari e Assicurativi Appendice: Accesso ad altri articoli pubblicati e condizioni di fruizione del lavoro previsionale di Cantore Potete accedere alla consultazione dell intero lavoro cliccando su questo link: Assicurativi.pdf Per via del periodo agostano la pubblicazione di altri lavoro monografici tipo il presente e tipo altri fatti in passato si interrompe per alcune settimane e riprenderà il 10 Settembre e si protrarrà fino a fine anno in ragione di un articolo ogni due settimane. In appendice all articolo completo trovate le modalità di Accesso ad altri articoli pubblicati e condizioni di fruizione del lavoro previsionale di Cantore Buone vacanze Puntaldia OT(16 Luglio 2013)

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