Programma di recupero ittiofaunistico della Trota lacustre e possibilità di un suo impiego in acquacoltura. Relazione sintetica della ricerca

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1 Programma di recupero ittiofaunistico della Trota lacustre e possibilità di un suo impiego in acquacoltura Relazione sintetica della ricerca

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3 PRESENTAZIONE Al di là delle disquisizioni fra gli ittiologi per la sua classificazione, ecotipo o semispecie, la trota di lago rappresenta una specie fondamentale nell equilibrio del popolamento ittico lacustre. Infatti questa specie pelagica si situa all apice della catena alimentare in quanto ittiofaga. Nei nostri laghi subalpini era considerata dai pescatori professionisti la regina del lago sia per le ragguardevoli dimensioni che poteva raggiungere sia per le sue caratteristiche organolettiche. Negli ultimi lustri questa specie ha subito una grave diminuzione, soprattutto a causa dell impossibilità di andare a deporre le uova negli areali elettivi di frega, siti lungo gli immissari, per gli sbarramenti che ne impediscono la risalita. Considerando l importanza non solo faunistica e naturalistica, ma anche economica ed alieutica, si è deciso di approfondire con questa prima ricerca le esigenze biologiche della specie finalizzate ad un suo recupero negli habitat naturali elettivi, e contemporaneamente di verificare le sue capacità zootecniche in un ottica di una sua possibile valorizzazione acquacolturale. Questa sintetica relazione fornisce le esperienze finora raccolte, consapevoli che ulteriori e nuove linee di studio scientifico e zootecnico debbano essere indagate. ERSAF Servizi per la Pesca, la Fauna e l Acquacoltura

4 PREMESSA Il recupero dell ecotipo autoctono di trota lacustre (Salmo trutta lacustris) riveste un importante valenza ecologica per la funzione svolta nel suo ambiente d elezione e, nello stesso tempo, può rappresentare un interessante e valida opzione nel settore dell acquacoltura d acqua dolce in alternativa alle altre trote comunemente allevate (trota iridea e trota fario). La riproduzione e l allevamento della trota lacustre per produrre materiale da semina nell ambito di programmi di ripopolamento di alcune Amministrazioni provinciali lombarde attività praticata dall Azienda Agricola Pisani Dossi fin dal 1994 ha messo in evidenza eccezionali caratteristiche e qualità zootecniche della specie che potrebbero risultare estremamente interessanti per lo sfruttamento in acquacoltura. Infatti questa specie ha dimostrato: rapida crescita, ottima conversione dell alimento, raggiungimento di taglie ragguardevoli (> 5 Kg), buona rusticità e domesticità, resistenza alle patologie, adattamento a temperature dell acqua di valore elevato (24-25 C), eccellenti qualità organolettiche. 4

5 PROGRAMMA Il programma di recupero della trota lacustre è stato indirizzato su diverse tematiche: Analisi comparativa, a parità di condizioni ambientali, di lotti di trota lacustre, trota iridea e trota fario dallo stadio di uovo embrionato fino al raggiungimento della taglia adulta e circa 30 mesi di allevamento intensivo. Valutazione del tasso di sopravvivenza, accrescimento, conversione del mangime. Indagine sul corrispondente valore di mercato. Prova di allevamento della trota lacustre presso una troticoltura commerciale abitualmente impegnata con altri salmonidi. Valutazione sull efficacia dell introduzione di soggetti giovanili di trota lacustre, opportunamente marcati, in ambiente naturale controllato Ricerca applicata relativamente alle manifestazioni patologiche più ricorrenti nell allevamento della trota lacustre; in particolare intervento mirato alla prevenzione della foruncolosi sostenuta dal batterio Aeromonas salmonicida con trattamento vaccinale praticato sia su riproduttori sia su avannotti in allevamento. 5

6 1. ANALISI COMPARATIVA IN ALLEVAMENTO INTENSIVO DI TROTE LACUSTRI, IRIDEE E FARIO L analisi comparativa nel corso dell allevamento intensivo di tre lotti di trota, lacustri iridea fario, ha evidenziato le seguenti considerazioni: Durante i primi 12 mesi di allevamento intensivo è stato osservato un maggior accrescimento corporeo della trota iridea rispetto alle altre due specie. Nei successivi 12 mesi si è potuto osservare un recupero nella crescita delle trote lacustri rispetto alle trote iridee ed un rallentamento nelle trote fario. Elaborando i dati dei campionamenti e fissando per tutte e tre le specie un determinato giorno dall inizio dell alimentazione si può ottenere la seguente tabella di accrescimento: GIORNI DI ALIMENTAZIONE 1 DELTA 2 (g) PESI INDIVIDUALI MEDI (g) (%) LACUSTRI IRIDEE FARIO IRI FAR 100 5,34 7,53 6, ,20 55,51 33, ,65 119,47 83, ,93 208,43 133, ,99 275,99 226, ,38 g 408,33 345, % % % % % % + 1,6 + 30% + 3,6 + 12% % % % % 1 Giorni di alimentazione delle trote a partire dal riassorbimento del sacco vitellino. 2 Sono indicate nella riga superiore le differenze in grammi (+ o -) e nella riga inferiore le differenze in valore percentuale (+ o -) tra il peso individuale medio delle trote iridee (IRI) oppure trote fario e le trote lacustri (FAR). 6

7 La tendenza al progressivo aumento nella crescita della trota lacustre rispetto alle altre due specie è particolarmente evidente se le differenze di peso vengono esaminate nei valori percentuali. È da sottolineare che la prova comparativa è stata eseguita a parità di condizioni di allevamento ma in un range di temperatura dell acqua (13,5 14,5 C) che favorisce le specie frigostenoterme piuttosto di quelle, come la trota lacustre, in grado di esprimere ottime performance di crescita anche a valori di temperatura di C. Per quanto concerne la conversione del mangime questa si mantiene prevalentemente nell ordine del rapporto 1/1,2 : 1. Fanno eccezione solo alcuni periodi per la trota iridea (n 3), lacustre (n 2) e fario (n 3). Tuttavia calcolando le medie di conversione del mangime in tutto il periodo di prova si ottengono i seguenti valori: trota lacustre 0,98 : 1 trota iridea 1,38 : 1 trota fario 1,41 : 1. Il tasso di mortalità, calcolato nel periodo di prova, mostra i seguenti risultati calcolati in medie percentuali: trota lacustre 2,23% trota iridea 4,56% trota fario 3,36%. 2. ALLEVAMENTO DI TROTA LACUSTRE PRESSO UNA TROTICOLTURA COMMERCIALE Nel mese di maggio 2005 sono stati portati presso una troticoltura lombarda dedita da oltre 50 anni all ingrasso di trote iridee n avannotti di trota lacustre, 6/9 cm - peso medio di 3,3 g, prodotti nel corso della riproduzione di novembre Nell allevamento gli avannotti sono stati immessi in un unica vasca in cemento, tipo raceway, di (50 x 4) m e livello d acqua di circa 50 cm (figura 1). Il flusso di ricambio, con acqua di fiume, è stato pari a circa 50 l/s che ha assicurato un rinnovo totale in circa 30 minuti. Dopo quattro mesi di allevamento il peso individuale medio delle trote è stato misurato pari a 60 g e la conversione del mangime è stata calcolata pari a 0,8 : 1. Di seguito sono riportate le principali considerazioni relative ai primi mesi di crescita degli avannotti di trota lacustre con osservazioni comparative rispetto alle trote iridee: la mortalità degli avannotti di lacustre è stata molto modesta e concentrata in un periodo nel quale le trote sono state erroneamente spinte nell alimentazione; riportato 7

8 il quantitativo di mangime a dosaggi consueti, la mortalità è immediatamente cessata. Non sono state evidenziate patologie di alcun genere; le trote non hanno mostrato né sofferenza né flessioni nell assunzione del mangime durante il periodo estivo quando la temperatura dell acqua ha fatto registrare valori anche di 24 C; la maggiore adattabilità delle trote lacustri alle temperature estive dell acqua ha avuto come immediato beneficio la mancata interruzione della distribuzione del mangime che gli allevatori devono scrupolosamente rispettare con le trote iridee. La caratteristica di adattamento della trota lacustre a temperature dell acqua superiori a C, con immutata disposizione alla cattura dell alimento, lascia prevedere un loro conveniente utilizzo anche nelle pesche sportive dove, nei mesi più caldi, le trote comunemente rilasciate (iridee e fario) devono necessariamente essere sostituite con altre specie ittiche termofile. Figura 1 Vasche raceways in vetroresina (50x4)m Figura 2 Alimentazione di giovanili di trota lacustre 3. VALUTAZIONE SULL EFFICACIA DELL INTRODUZIONE DI SOGGETTI GIOVANILI DI TROTA LACUSTRE IN AMBIENTE NATURALE CONTROLLATO L obiettivo di questa parte del programma di ricerca è quello di seguire lo sviluppo di alcune trote lacustri seminate in ambiente naturale o simili e quindi sottoposte sia alle 8

9 condizioni climatico-idrologiche di un sistema non controllato come quello di allevamento, sia alla dieta costituita esclusivamente da catture. Per raggiungere questo scopo è stato necessario individuare un bacino che soddisfi i seguenti requisiti: sito nella Regione Lombardia; estensione limitata (5 10 ettari); profondità massima di oltre 10 m; condizioni idrobiologiche naturali o equiparabili a queste; livello qualitativo delle acque più che buono; a controllo sicuro delle catture. Il bacino idrico selezionato è un ex cava di estrazione creata negli anni 60, alimentata dalla falda superficiale ed il cui livello risente dalle oscillazioni della stessa. Nel corso degli anni sono state introdotte in questo lago numerose specie ittiche molte delle quali si sono perfettamente acclimatate riproducendosi con successo e consentendo quindi la vita di una comunità ittica piuttosto complessa e ben diversificata. Attualmente il lago ricopre esclusivamente un ruolo di località ricreativa grazie all attività di agriturismo che è stata sviluppata nei suoi pressi ed al suo valore naturalistico. Il lago prescelto ha le seguenti caratteristiche: superficie: circa m 2 profondità massima: 13 m profondità media: 6,6 m volume : circa m 3 escursione termica dell acqua: 15/23 C (estate, fondo/superficie) 6 C (inverno, minima) classificazione trofica del lago: oligo-mesotrofo. Prima dell introduzione degli avannotti nel lago è stata eseguita un indagine conoscitiva finalizzata alla scelta del sistema di marcatura più efficace a cui sottoporre il materiale da seminare. 9

10 Dei vari sistemi di marcatura è stato provato con successo il sistema VI Alpha (Visible Implant Alphanumeric Tags). Questo è costituito da un marchio alfanumerico fluorescente, di materiale plastico, che viene inserito mediante un apposita siringa in un area di tessuto trasparente, per esempio nella parte adiacente all occhio del pesce (figura 3). I marchi sono leggibili esternamente con una lampada a raggi UV mentre i pesci sono anestetizzati. Nel mese di aprile 2005 sono stati introdotti n. 20 esemplari di trota lacustre del peso individuale medio di circa 130 g. Dopo un anno di permanenza nel lago sono attese le prime catture ed i relativi riscontri biometrici. Figura 3 Marchio VI Alpha : esemplare F05 10

11 4. PROVE DI VACCINAZIONE CONTRO LA FORUNCOLOSI IN TROTA LACUSTRE La Foruncolosi è una malattia batterica che colpisce soprattutto i Salmonidi d allevamento, può manifestarsi con andamento iperacuto, soprattutto nel novellame dove la mortalità è elevata e non si possono notare sintomi caratteristici della patologia, oppure con tipico andamento cronico con formazione dei caratteristici foruncoli cutanei. In questo caso la mortalità è a stillicidio e causa perdite ingenti soprattutto nel parco riproduttori. Il germe origine di tale patologia è Aeromonas salmonicida, patogeno primario dei pesci. Sul mercato internazionale esistono già dei presidi immunizzanti utili per la profilassi vaccinale, ma in Italia, attualmente, non è registrato alcun vaccino per la foruncolosi. In accordo con l Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d Aosta di Torino (IZS), che vanta esperienze sulla vaccinazione dei pesci per via intraperitoneale, è stato elaborato un programma di ricerca applicata che ipotizza l utilizzo di un vaccino stabulogeno iniettabile (vaccino spento) contro la foruncolosi, da inoculare su un lotto di pesci appartenenti alla specie trota lacustre. Il programma di ricerca, che ha preso avvio nel settembre 2004, è stato svolto secondo il seguente schema: Sono stati allestiti 3 lotti sperimentali costituiti da 70 soggetti ciascuno, omogenei per taglia, mantenuti in vasche separate con le medesime condizioni ambientali di ricambio idrico, livello di ossigeno disciolto, temperatura dell acqua, e illuminazione. La somministrazione dell alimento è stata omogenea per tutti i lotti in sperimentazione. Il primo lotto ha avuto funzione di controllo negativo (bianco) ed è stato inoculato con una quantità standard di soluzione fisiologica sterile; il secondo lotto è stato inoculato per via intraperitoneale, previa anestesia totale dei soggetti, con 0,2 ml di una soluzione vaccinale contenente 10 g/l di batteri; il terzo lotto è stato inoculato con una soluzione vaccinale contenente 60 g/l di batteri. Il vaccino è stato preparato presso i laboratori di produzione dell IZS utilizzando un ceppo di A. salmonicida isolato presso l allevamento dell Azienda Agricola Pisani Dossi, previa sua identificazione fenotipica, biochimica, sierologica e genotipica, effettuata presso la Sezione di Torino, Ittiopatologia e Acquacoltura dell IZS di Torino. 11

12 RISULTATI Non è ancora stato possibile calcolare la DL 50 in trota lacustre, in quanto i soggetti si presentano particolarmente resistenti al germe e, se non coesistono fattori stressanti, è particolarmente difficile riprodurre la malattia in vasca. Sono attualmente allo studio sistemi per operare un adeguato stress nei pesci sottoposti a sperimentazione. Al momento non è stato quindi ancora possibile effettuare stimolazioni con dosi di germi (ufc/ml) che risultino significative. Tutti i soggetti vaccinati non hanno presentato problematiche o mortalità riconducibili a foruncolosi, così come anche i pesci presenti nella vasca di controllo. In allevamento invece sono esitati almeno due episodi di foruncolosi in vasche non in sperimentazione, nelle quali le condizioni di densità risultavano ben superiori a quella presente nelle tre vasche in sperimentazione. In tal modo la mancata comparsa della patologia può essere riconducibile non solamente alla immunizzazione, ma anche al mancato stress della popolazione di vasca. 12

13 TROTA LACUSTRE NOME LATINO: Salmo trutta lacustris (Linnaeus, 1758) FAMIGLIA: Salmonidae ORDINE: Salmoniformes NOME INGLESE: Lake trout NOME TEDESCO: Seeforelle NOME FRANCESE: Truite de lacs Figura 4 Trota lacustre MORFOLOGIA Di forma slanciata in gioventù, tende a diventare più tozza e ad aumentare l altezza del corpo con l età. La pinna caudale è incavata nei soggetti giovani, quasi diritta negli adulti. La colorazione è molto variabile: il dorso è grigio-verde, blu-grigio scuro o bruno-grigio. I fianchi sono dapprima argento chiaro, poi grigio-verdi. Il ventre varia da grigio chiaro a bianco. Sui fianchi sono distribuite numerose macchie nere a volte a forma di X. Macchie nere sono presenti anche ai lati della testa e sulle branchie. La pinna dorsale e la caudale sono macchiettate (figura 4). DIMENSIONI Pesce di grande statura raggiunge e supera la lunghezza di 1 m ed il peso di 10 Kg (figura 5). 13

14 DISTRIBUZIONE Abita i laghi profondi, freschi e ricchi di ossigeno (Orta, Maggiore, Como, Iseo, Idro, Garda, ecc.). HABITAT La giovane trota di lago è pesce di acque libere che vive negli strati superiori dell acqua, anche in prossimità delle rive, vicino agli sbocchi, presso rive ombreggiate da alberi dove però l acqua non sia troppo bassa. Con l avanzare dell età la trota di lago si sposta a maggiore profondità fino a 100 m nelle giornate estive. ALIMENTAZIONE Da giovane la trota di lago si ciba di piccoli organismi, di insetti e della loro forma larvale trasformandosi con l età in un avido predatore che si nutre quasi esclusivamente di pesci. Spesso alla mattina e alla sera grosse trote che attaccano branchi di alborelle producono, nello sfrenato inseguimento, un onda di superficie. La caccia ai coregoni si svolge invece più in profondità. RIPRODUZIONE Le femmine, in natura, raggiungono la maturazione sessuale al quinto anno (a volte già al quarto), i maschi un anno prima. Il ventre dei maschi nel periodo di frega può assumere una colorazione rossastra. In autunno (da ottobre a dicembre) la trota sessualmente matura si sposta negli emissari dei laghi, a volte anche negli immissari. Eccezionalmente depone le sue uova (fig. 3) anche nei laghi stessi, in prossimità di sorgenti sublacustri. Su fondali ghiaiosi le femmine possono deporre da 500 a uova per ogni Kg di peso corporeo. La durata dell incubazione è di circa 400 gradi/giorno. Dopo la deposizione delle uova i genitori fanno ritorno nei laghi mentre i giovani pesci li seguiranno uno o due anni dopo. Non sono rare le ibridazioni tra trote di lago e trote fario. Gli incroci presentano una crescita rapida tuttavia non raggiungono le dimensioni delle trote di lago di razza pura. 14

15 Figura 5 Trota lacustre di circa 60 cm Figura 6 Uova di trota lacustre 15

16 Figura 7 Larve in riassorbimento del sacco vitellino Figura 8 Avannotti di 9-12 cm 16

17 Coordinamento progetto ERSAF Giovanni Arlati Coordinamento editoriale ERSAF Giovanni Arlati Testi Stefano Marturano Realizzazione grafica ERSAF Sara Raimondi Evalli Foto copertina ERSAF Giovanni Arlati Foto interne Stefano Marturano Il progetto è stato realizzato con il finanziamento della Regione Lombardia D.G. Agricoltura nell ambito dell obiettivo settoriale ERSAF n. 10: Valorizzazione della biodiversità Ricerche sull ittiofauna autoctona lombarda (V Piano Nazionale Pesca misura 4) Per saperne di più: ERSAF Struttura Dirigenziale Servizi per la Pesca, la Fauna e l Acquacoltura Via Copernico, MILANO tel /688 Azienda Agricola Pisani Dossi s.s. Cascinello Oldani Cisliano (MI) tel

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