PSICOLOGIA DELL ETA EVOLUTIVA

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1 PSICOLOGIA DELL ETA EVOLUTIVA DALL INFANZIA ALLA PREADOLESCENZA Cinzia Mion 1

2 LE AREE DI SVILUPPO E LA LORO INTERDIPENDENZA Benché la personalità costituisca una totalità essenzialmente unitaria, essa si presenta anche come articolata in diverse aree e a tali aree della vita mentale corrispondono altrettante forme di sviluppo: Sviluppo cognitivo (attività percettiva, delle strutture intellettuali di base, degli aspetti del linguaggio come organizzatori dell esperienza ) Sviluppo affettivo e motivazionale Sviluppo emotivo Sviluppo sociale e morale C è una profonda interrelazione tra queste forme di sviluppo (rapporto molto stretto tra sviluppo cognitivo e affettivo) 2

3 LE FASI DELLO SVILUPPO Una delle conclusioni delle ricerche degli ultimi cinquant anni è la dimostrazione che il bambino non è un uomo in miniatura, il cui sviluppo sarebbe solo un processo di crescita quantitativa (semplice aumento del numero delle conoscenze,delle parole utilizzate,delle abilità possedute) è un essere qualitativamente diverso dall adulto. L analisi delle varie fasi che deve attraversare per diventare adulto, e dei momenti di crisi, ovvero di rapido passaggio da una fase alla successiva, è il tema della psicologia dell età evolutiva. 3

4 I NEURONI SPECCHIO E L EMPATIA Le recenti ricerche delle neuroscienze che hanno rivelato che la nascita dell intersoggettività si colloca nelle interazioni e negli scambi continui e reciproci fin dai primi giorni di vita, tra madre e bambino, hanno confermato alcune teorie e ridimensionato altre. I neuroni specchio sono dei particolari neuroni che si attivano quando compiamo un azione intenzionale e che si attivano nello stesso modo in chi osserva questa azione. Gallese chiama questa esperienza simulazione incarnata. Questa è la base dell empatia e dell intersoggettività su cui siamo tutti programmati. 4

5 SVILUPPO PERCETTIVO La percezione è una delle più semplici forme di attività cognitiva. Per quanto attiene i processi percettivi più elementari: del movimento, dei colori, delle forme, della tridimensionalità, c è identità tra la percezione dell adulto e del bambino molto piccolo. Differenze notevoli invece appaiono dopo i 5/6 anni. Si passa infatti dal sincretismo percettivo (percezione della struttura d insieme di un oggetto o di una situazione) alla capacità di identificare gli elementi costitutivi. Questo rende difficile prima dei 5/6 anni sia l apprendimento della lettura che quello della scrittura. 5

6 SVILUPPO COGNITIVO : JEAN PIAGET Un contributo decisivo è stato dato dallo psicologo svizzero Jean Piaget le cui ricerche (condotte spesso con B.Inhelder) si sono sviluppate per oltre un cinquantennio in modo molto sistematico ed hanno caratterizzato la scuola di Ginevra. Per la sua fecondità e le possibilità di raccordo interdisciplinare offerte dal suo modello teorico è stato considerato più che uno psicologo un epistemologo, cioè uno studioso dei principi e dei metodi della conoscenza. L ipotesi di partenza è che l idea di sviluppo proceda attraverso un lento processo di adattamento alla realtà, frutto dell alternarsi del meccanismo di assimilazione dell esperienza e di accomodamento. 6

7 PIAGET E GLI STADI DI SVILUPPO Intelligenza senso-motoria O-4 mesi = comportamenti riflessi (suzione, fonazione, prensione, ecc.): reazioni circolari primarie 4-6 mesi = reazioni circolari secondarie (comportamenti intenzionali ma scoperti per caso) 8-9 mesi= costanza dell oggetto, si perfezionano le nozioni spaziali, temporali e causali,. 7

8 PIAGET E GLI STADI DI SVILUPPO 12- mesi: primi veri e propri atti intelligenti, comprensione improvvisa della soluzione di un problema. Sperimentazioni continue con tutto ciò che trova (dentro-fuori, sopra-sotto, ecc.). Reazioni circolari terziarie : nuovi schemi senso motori = scoperta volontaria, non fortuita, di nuove relazioni tra gli oggetti (oggetti però che risultino sempre presenti) 8

9 PIAGET: INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA PREOPERATORIA (2-4 ANNI)-scuola dell infanzia Solo dopo i 18 mesi appare il pensiero simbolico attraverso: - imitazione differita (in assenza del modello da imitare) - gioco simbolico (fare finta) - linguaggio verbale - immagine mentale (risultano da imitazioni interiorizzate) 9

10 INTELLIGENZA RAPPRESENTATIVA:PERIODO INTUITIVO (4-7 anni circa)-primo biennio scuola primaria Il periodo intuitivo è così chiamato perché sostituisce il ragionamento logico, l intuizione è intesa come semplice interiorizzazione mentale delle realtà percepite, senza che ci sia una coordinazione razionale tra queste diverse immagini mentali.(es.seriazione iniziale: piccole serie non coordinate tra loro) Il pensiero intuitivo rappresenta il punto di passaggio fra il pensiero preconcettuale e il pensiero operatorio. Tutto il periodo preconcettuale o preoperatorio è caratterizzato da irreversabilità ed egocentrismo 10

11 PIAGET:IL PENSIERO OPERATORIO CONCRETO (7/8-11/12 ANNI- scuola primaria) Piaget usa il termine operazione per indicare processi mentali altamente organizzati che compaiono nei bambini intorno ai sette anni di età.(classificazione, seriazione,ecc) La reversibilità del pensiero è data dalla competenza del bambino che diventa in grado di tenere in considerazione contemporaneamente, di coniugare, due azioni successive e la capacità di tener presenti mentalmente due fasi diverse di un evento. (Es.conservazione, invarianza della lunghezza, di quantità di liquido, ecc.) (Es.trasformazione data dalla stessa quantità di liquido in contenitori percettivamente diversi) 11

12 IL PENSIERO IPOTETEICO-DEDUTTIVO (11/14 ANNI) SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Il soggetto cresce, fissa il valore dell astrazione, definisce i rapporti formali che regolano le attività di pensiero (categorie logiche). Il ragazzino diventa capace di operare addizioni e moltiplicazioni di classi e relazioni anche su idee e conoscenze astratte, cioè non raffigurabili mediante immagini mentali. Elabora ipotesi e possiede il pensiero ipoteticodeduttivo, caratterizzato dalla capacità di sviluppare un ragionamento non più solo coordinando aspetti della realtà ma prendendo in considerazione anche situazioni puramente possibili. 12

13 SVILUPPO EMOTIVO: (GOLEMAN E L INTELLIGENZA EMOTIVA) In rapporto con lo sviluppo della vita mentale si viene attuando anche lo sviluppo emotivo. Mentre il bambino piccolo non può dominare le tensioni che si creano in lui (paura, impulsi di rabbia, dolore,ecc) e dà spesso ad esse immediato sfogo motorio con azioni aggressive, fuga o scoppi di pianto, i bambini più grandi, soprattutto se legittimati a provarle, attraverso un alfabetizzatizzazione emotiva, divengono capaci di esprimere e non agire le loro emozioni, imparando a distinguerle, denominarle e un po alla volta a fare la richiesta sociale adeguata. Le intelligenze personali di Howard Gardner (intrapersonale e interpersonale). 13

14 SVILUPPO AFFETTIVO E stata analizzata la formazione, durante l infanzia, dei primi rapporti oggettuali, soprattutto nei confronti della figura materna e sono stati presi in considerazione gli effetti negativi che la mancanza di una figura materna stabile può avere sul bambino (R.Spitz e J.Bowlby) Bowlby ha soprattutto analizzato il processo di attaccamento-separazione (esplorazione) che diversi stili di interazione affettiva provocano nei bambini con ripercussioni nella vita di relazione futura. La teoria degli attaccamenti plurimi apre scenari significativi a partire dal nido e dalla scuola dell infanzia. 14

15 LA RELAZIONE E L ATTACCAMENTO Attaccamento e separazione: Bowlby individua 3 tipologie di attaccamento: Attaccamento sicuro.(madre rassicurante) Attaccamento ansioso-ambivalente.(madre ondivaga, ora rassicurante, ora scostante) Attaccamento evitante. (madre rifiutante) Nella vita adulta rimangono le caratteristiche nella modalità relazionale delle primitive esperienze di attaccamento separazione sperimentate con la madre. 15

16 DIPENDENZA O ATTACCAMENTO? La gran parte degli studi sul rapporto genitore-bambino durante l età prescolare e scolare risale ad un periodo in cui il concetto di attaccamento non era ancora entrato a far parte del repertorio degli psicologi. Alcuni dei comportamenti che vengono oggi interpretati come testimonianza di attaccamento erano invece interpretati come dipendenza. La dipendenza non era vista in termini positivi come invece è l attaccamento. La dipendenza era una situazione tipica del bambino non ancora socializzato 16

17 SVILUPPO SOCIALE Lo studio dello sviluppo sociale ha permesso di identificare una prima fase in cui la socializzazione ha luogo solo nella forma della graduale assunzione di abitudini o regole presenti nell ambiente in cui il bambino cresce (apprendimento lingua materna,accettazione e interiorizzazione di norme proposte dagli adulti, con graduale formazione del Super-Io). Fino ai 5/6 anni il bambino è centrato sull adulto e ha rapporti con i coetanei che costituiscono per lui compagni di gioco ma è nella gestione del gioco libero che il bambino impara anche a gestire relazioni sociali comprese quelle conflittuali. Durante una seconda fase (fra i 6 e gli anni) matura la capacità di porsi dal punto di vista degli altri, di elaborare norme fondate sul mutuo consenso e di stabilire rapporti di amicizia all interno di gruppi di coetanei (però ancora sotto l influenza dei genitori). Più tardi nasce la necessità di fare esperienze sociali fuori dalla famiglia in gruppi di coetanei ( bande nella preadolescenza e compagnie nell adolescenza). Molto interessante la ricerca di Mc Clelland sul bisogno di affiliazione, di potere e di successo alla base dell adattamento sociale e alla base successivamente della motivazione all attività lavorativa. 17

18 FREUD E LA PSICOANALISI Non si può ignorare l apporto dato da Freud e dalla psicoanalisi i cui fondamenti non possono essere qui affrontati se non correndo il rischio di una eccessiva semplificazione (rischio comunque che corre tutto il lavoro qui presentato). Ricorderemo solo che la psicoanalisi ( Freud, i suoi allievi, i postfreudiani, Lacan, ecc) hanno valorizzato, nell ambito del funzionamento psichico e nell ambito dello sviluppo del soggetto, l importanza dell Inconscio e quella capitale delle pulsioni. L elaborazione è avvenuta in termini di conflitto. interazioni o opposizioni di forze presenti contemporaneamente,(es: principio del piacere e principio di realtà, ecc) Fondamentali sono le tre istanze o sistemi della personalità : il sistema dell ES, il sistema dell IO, il sistema del SUPER- IO (ideale dell IO aspirazioni coscienti, mentre il Super IO ne copre gli aspetti inconsci corrispondenti). Notissime le fasi dello sviluppo psico-sessuale :orale, sadico-anale, fallico,. fase della latenza (tutte fasi pregenitali) poi stadio genitale o della maturazione affettivo-sessuale. 18

19 BAMBINI E BAMBINE OGGI in famiglia Superstimolati cognitivamente Nativi digitali Campioncini Iperprotetti Tiranni Fragili emotivamente 19

20 BAMBINI E BAMBINE OGGI a scuola Poco autonomi Diversi Informati ma in difficoltà ad organizzare le conoscenze Con difficoltà attentive e di concentrazione Iconici e digitalizzati precocemente Senza regole Non sopportano frustrazioni, impegno e fatica. Non tollerano di sbagliare 20

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