LA PRIMA INFANZIA LO SVILUPPO COGNITIVO

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1 LA PRIMA INFANZIA LO SVILUPPO COGNITIVO

2 La teoria di Jean Piaget La conoscenza non deriva dalla ricezione passiva di stimoli o informazioni, ma dall azione Le azioni motorie comportano soltanto percezioni immediate e movimenti del corpo Le azioni mentali consistono nel riprodurre col pensiero immagini o eventi e operare su essi con confronti, calcoli e in molti altri modi Nel corso della crescita le azioni diventano sempre più differenziate e coordinate

3 Gli stadi di Piaget (1) Stadio sensomotorio (0-2 anni) Le interazioni con l ambiente sono guidate da schemi sensomotori: piani di azione che collegano percezioni e movimenti. Gli schemi si coordinano progressivamente. Stadio preoperatorio (2-7 anni) Le azioni vengono interiorizzate e formano gli schemi mentali per rappresentare oggetti e eventi. Compaiono linguaggio, disegno e gioco di finzione. Il pensiero è ancora limitato dall egocentrismo intellettuale.

4 Gli stadi di Piaget (2) Stadio operatorio concreto (7-11 anni) Gli schemi mentali si coordinano in strutture d insieme I bambini ragionano in termini logici davanti a problemi concreti Sanno cooperare con i coetanei nei giochi con regole Stadio operatorio formale (da anni) Tappa più avanzata dello sviluppo dell intelligenza È possibile risolvere anche problemi astratti Ogni stadio si integra nel successivo; nessuno può essere saltato o apparire in ordine diverso

5 Invarianti funzionali organizzazione riguarda le relazioni tra l organismo e le sue parti; si manifesta nella tendenza a creare totalità costituite da un numero crescente di parti interconnesse adattamento riguarda le relazioni tra l organismo e l ambiente; comprende due processi: assimilazione, azione con cui l organismo incorpora qualcosa (materialmente o mentalmente) dall ambiente accomodamento, azione con cui l ambiente costringe l individuo a cambiare le sue azioni (materiali o mentali) su di esso

6 Schemi, assimilazione, accomodamento Accomodamento Cane Assimilazione Schema

7 Schemi, assimilazione, accomodamento Accomodamento Cane Gatto Nuovo schema

8 Il periodo sensomotorio I bambini interagiscono con l ambiente solo con azioni e percezioni; non sono in grado di evocare oggetti o eventi non presenti percettivamente; assimilazione e accomodamento sono indifferenziati Nel I stadio il neonato sa esercitare solo alcuni schemi riflessi non coordinati: considera l immagine che osserva come l estensione, se non il prodotto, del suo sforzo di vedere egocentrismo assoluto o integrale Reazione circolare: ripetizione di un azione inizialmente eseguita per caso che ha dato risultati interessanti Nel VI stadio il bambino ha: permanenza dell oggetto, causalità psicologica e fisica, nozione del tempo e dello spazio

9 I 6 stadi del periodo sensomotorio (1) I. (0-1 mesi): il neonato si limita a esercitare gli schemi riflessi, alcuni dei quali rimangono immutati nel corso della vita, altri scompaiono o si modificano. II. (1-4 mesi): l infante acquisisce nuovi schemi grazie alle reazioni circolari primarie; inizia anche la coordinazione di più schemi. III.(4-8 mesi): grazie alle reazioni circolari secondarie si formano gli schemi secondari che consentono di produrre effetti sul mondo esterno (ad es. visivi o sonori scuotendo un oggetto); l infante non comprende ancora i nessi causali, quindi utilizza dei procedimenti anche inadeguati per far durare gli spettacoli interessanti. Compare la reazione circolare differita: si riprende l azione su un oggetto dopo averla momentaneamente interrotta. Presentazione 2\O período sensório-motor.mp4 Presentazione 2\Lucille - Piaget's sensorimotor.mp4 Presentazione 2\Piaget's Theory of Development_ Sensorimotor Ella.mp4

10 I 6 stadi del periodo sensomotorio (2) IV. (8-12 mesi): gli schemi secondari sono coordinati in modo che uno funga da fine e l altro da mezzo: ora il comportamento si può dire intenzionale. Il bambino inizia a cercare un oggetto quando qualcuno lo ha nascosto davanti ai suoi occhi, però commette l errore A non B. Presentazione 2\Object Permanence Experiment.mp4 Presentazione 2\a-not-b error.mp4 V. (12-18 mesi): il bambino si impegna attivamente nella ricerca di nuovi mezzi e cerca di scoprire nuovi aspetti delle azioni tramite le reazioni circolari terziarie. La causalità diventa obiettiva e esteriorizzata. Il bambino non commette più l errore A non B, ma non sa rappresentare gli spostamenti che non vede.presentazione 2\A not B test.mp4 VI. (18-24 mesi): compare la funzione simbolica (o rappresentativa). Il bambino può evocare mentalmente oggetti o situazioni non presenti ed effettuare azioni non solo corporee, ma anche mentali.

11 Il gioco e l imitazione Il gioco assicura il consolidamento degli schemi ed è gratificante prevalenza dell assimilazione sull accomodamento L imitazione ha la funzione di arricchire il patrimonio di schemi preconfezionati ed è necessaria per l acquisizione del linguaggio prevalenza dell accomodamento sull assimilazione Presentazione 2\Typical 2 year old play development.mp4 Presentazione 2\Codifica gioco.wmv

12 Sviluppo di gioco e imitazione Stadio Gioco Imitazione I Assente Assente II Di esercizio Azione che imita la sua III Di esercizio Azione visibile che già padroneggia IV Inizio ritualizzazione Azioni invisibili che già padroneggia Azioni visibili nuove V Ritualizzazione Azioni nuove anche invisibili VI Gioco simbolico Imitazione differita

13 Le ricerche recenti Metodo della violazione dell aspettativa: abituazione evento possibile evento impossibile permanenza dell oggetto già a 4 mesi a 6 mesi, nozione di causa-effetto sorpresa! I risultati di queste ricerche sono controversi Spelke: nativismo dello stato finale vs Meltzoff: nativismo dello stato iniziale

14 Spiegazioni alternative delle condotte osservate da Piaget Perché prima di 8-10 mesi i bambini non cercano l oggetto? Limiti nella capacità di pianificare azioni Quali sono le cause dell errore A non B? Coinvolgimento della memoria a breve termine non basta a spiegare l errore Inibizione della risposta prevalente (divenuta tale per i precedenti successi nel trovare l oggetto) Non c è una risposta definitiva

15 L elaborazione delle informazioni (HIP) Usa la metafora del computer per spiegare i processi cognitivi Ha richiamato l attenzione sui diversi magazzini di memoria: R. in uscita Generatore risposta S. in entrata REG. SENSORIALE (Reiterazione) MAGAZZINO A BREVE TERMINE MAGAZZINO A LUNGO TERMINE Processi di controllo

16 Lo sviluppo secondo l HIP: l attenzione Gli studi sulla percezione dimostrano che esiste attenzione selettiva (esplorazione visiva di parti interne degli stimoli) Con la maturazione delle strutture cerebrali inizia ad aumentare l attenzione sostenuta, ossia la capacità di resistere a stimoli distraenti; è una capacità che continuerà a crescere fino all adolescenza Possibilità di esplorare a lungo e approfonditamente gli oggetti, combinazioni di schemi, crescita di interessi

17 Lo sviluppo secondo l HIP: la memoria Metodi di studio: ricerche indirette abituazione e disabituazione condizionamento operante Presenza precoce della memoria implicita (che si manifesta solo nel comportamento) Più difficile stabilire se negli infanti è presente la memoria esplicita, perché gli studi comportano prove di rievocazione La memoria di rievocazione per Piaget compare al IV stadio; per altri studiosi è già presente alla fine del primo anno

18 La categorizzazione La memoria contiene soprattutto informazioni su categorie a cui si riferiscono la maggior parte dei concetti Le categorie sono organizzati in gerarchie o tassonomie: le più generali includono le più specifiche; questo ci permette di ricondurre a categorie note entità individuali nuove I concetti lessicali danno significato a parole singole: questo ha indotto a far coincidere l acquisizione dei concetti con lo sviluppo del linguaggio nel secondo anno di vita (e secondo Piaget e Vygotskij addirittura con l età scolare)

19 Studi recenti sulla categorizzazione La capacità di categorizzare compare molto presto (già a tre mesi gli infanti distinguono immagini di animali) Sono presenti precocemente sia categorie specifiche che globali non si sa però se queste nei bambini piccoli sono di natura concettuale Secondo alcuni studiosi i concetti nascono da categorie percettive Secondo altri le categorie di livello intermedio derivano da una schematizzazione percettiva, quelle globali da processi di astrazione concettuali

20 Soluzione di problemi Robbie Case: i bambini fin dalla nascita sono solutori di problemi ogni comportamento è guidato da strutture di controllo esecutivo che comprendono tre componenti: rappresentazione stato esistente Schemi rappresentazione stato desiderato di Piaget strategia per raggiungere il secondo le strategie diventano sempre più lunghe e complesse Presentazione 2\Problem solving 101.mp4 Presentazione 2\12 months - Problem solving.mp4

21 Periodo sensomotorio secondo Case 0. Consolidamento: i bambini esercitano le strutture già presenti alla nascita 1. Coordinazione unifocale: due strutture vengono coordinate in una nuova 2. Coordinazione bifocale: la coordinazione avviene anche se bisogna spostare l attenzione da un oggetto a un altro 3. Coordinazione elaborata: viene inserita un ulteriore azione

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