8. Indici sintetici ecologici e socioeconomici
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- Aldo Cortese
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1 PARTE II INDICI SINTETICI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA TERRITORIALE
2 8. Indici sintetici ecologici e socioeconomici Il modello statistico-matematico presentato è una proposta di lettura della configurazione ambientale di un territorio che individua, su base statistica, le caratteristiche delle diverse tipologie di struttura presenti nell area ed il modo in cui esse si distribuiscono, anche con elementi di contiguità territoriale. Le analisi conducono ad un articolazione territoriale che permette di: Valutare la qualità ecologica del territorio attraverso una determinazione del livello di vulnerabilità, misura indiretta del grado di metastabilità degli ecosistemi e della loro capacità di evolversi e adattarsi ai cambiamenti ambientali. Disporre di un informazione sulla validità e/o livello di sufficienza/efficienza delle politiche di gestione ambientale attuate. Ciò permette di orientare le amministrazioni locali verso politiche di gestione del territorio e/o la realizzazione di interventi mirati sugli indicatori interessati, senza imporre vincoli di contiguità territoriale e nel rispetto dei confini amministrativi. 8.1 Metodologia utilizzata Il set di indicatori di base è stato classificato in categorie/subset che esprimono aspetti ambientali e caratteristiche ecologiche specifici del territorio. Per la stima degli indici ecologici oppure aspetti socioeconomici specifici per la stima degli indici socioeconomici. Su ogni subset di indicatori sono effettuati: 1) Analisi di correlazione, finalizzata a individuare eventuali relazioni esistenti tra gli indicatori e ad eliminare le variabili ridondanti, caratterizzate da un coefficiente di correlazione r -0,8 oppure r 0,8 (p < 0,001). 2) Standardizzazione degli indicatori rimanenti. 3) Analisi delle componenti principali (PCA): per stimare il numero di fattori necessari (componenti principali in grado di spiegare almeno il 60% della varianza totale) a rappresentare l intero set di dati costituito dai singoli subset di indicatori standardizzati e, successivamente, a quantificarne il valore in forma sintetica (indici sintetici per ogni unità territoriale). La quantificazione dei fattori si effettua attraverso una combinazione lineare delle variabili originarie. Per una data unità territoriale c (ad es. un comune), il valore del j-esimo fattore F sarà pari a: k jc = i= 1 F w X = w X + w X w ij i 1j 1 2j 2 k j X k Consorzio Mario Negri Sud - Centro di Scienze Ambientali 180
3 dove: i = 1,2, 3 k, con k = n. totale indicatori; j = 1,2,3 n, con n = n. fattori considerati; w ij è il peso assunto dal fattore j per la variabile i (indicatore) e X i è il valore originario assunto dall indicatore i espresso in forma standardizzata. Una volta stimati i valori dei fattori relativi a ciascuna unità territoriale, l indice sintetico di qualità per ogni subset di indicatori e per ogni unità territoriale sarà dato da: sc n I = j=1 F jc dove I sc rappresenta l indice sintetico s per l unità c, F jc è il fattore j (j=1,2,3 n) per l unità c ed n il numero di fattori ottenuti. Dalla combinazione degli indicatori (PCA) si ottengono gli indici parziali di qualità ecologica o di qualità socioeconomica. 4) Stima dell indice sintetico finale (IVE, ISSE): calcolato come media pesata tra gli indici parziali e il numero di indicatori da cui si sono generati: I f C = m k sc=1 m i=1 I m n i n i i con k = 1,2,3, m e i = 1,2,3, n; c sono le unità amministrative considerate, I k rappresentano i singoli indici sintetici per l unità amministrativa c; n è il peso dato a ciascun indice (pari al numero di indicatori da cui origina) ed m è il numero di indici considerato. Dalla combinazione degli indici ecologici parziali si originano invece gli indici sintetici finali di Vulnerabilità Ecologica (IVE) e di Sviluppo Socioeconomico (ISSE). Il range di variazione di ciascun indice è poi suddiviso in opportune classi di intervallo, costituite da valori con una scala a numeri interi (1-5) che esprimono il livello di qualità ecologica o di livello di sviluppo socioeconomico dell unità territoriale di riferimento (Tab. 8.1). Consorzio Mario Negri Sud - Centro di Scienze Ambientali 181
4 8.2 Indici sintetici ecologici Il set di indicatori base è stato classificato in 5 categorie/subset che esprimono aspetti ambientali e caratteristiche ecologiche specifici del territorio, quali chiavi di lettura dell articolazione e della qualità ambientale dello stesso: naturalità territoriale, disturbo delle attività antropiche sul territorio (perturbazione), pressione esercitata sulle risorse naturali, protezione territoriale, compatibilità ambientale. Ciascun subset di indicatori, sottoposto a PCA, darà origine ad un indice ecologico parziale specifico; dalla combinazione degli indici parziali si origineranno degli indici ecologici finali secondo lo schema che segue. Impatto ambientale generato dalle attività umane Attuazione di politiche di gestione ambientale Stabilità del sistema ambientale Tipo di indice Indice di pressione sulle risorse Indice di disturbo del sistema ambientale Indice di antropizzazione (IA) Indice di naturalità del territorio Indice di protezione del territorio Indice di compatibilità ambientale delle attività antropiche INDICE DI VULNERABILITÀ ECOLOGICA (IVE) Informazione fornita Livello di sovra/sotto utilizzo delle risorse del territorio da parte delle comunità locali, misurato indirettamente come grado di antropizzazione, attività economiche e produttive esistenti. Livello di perturbazione del sistema generato da fattori di disturbo naturali o antropici. Esprimono, quindi, il livello di compromissione dei processi ecologici. Combinazione di pressione sulle risorse e disturbo territoriale. Presenza, estensione, configurazione e funzionalità degli ambienti naturali. Grado di centralità o di marginalità delle singole realtà territoriali rispetto ad interventi diretti di protezione degli ambiti naturali. Livello di compatibilità degli interventi antropici o, in altri termini, livello di attuazione di interventi di mitigazione/compensazione. Capacità di resistenza a eventi perturbanti di origine naturale o antropica e di resilienza, ritorno ad un punto di equilibrio al termine dell evento. In particolare, l Indice di Antropizzazione deriva dalla media pesata degli indici di disturbo e di pressione sulle risorse; l Indice di Vulnerabilità Ecologica, dalla combinazione dei 5 indici ecologici parziali. Quest ultimo esprime la sensibilità intrinseca del sistema ambientale alle pressioni esterne e la sua rinnovabilità, cioè la capacità di riprendere autonomamente la condizione di equilibrio dopo un disturbo. La valutazione della vulnerabilità del territorio rappresenta un aspetto importante perché, ad alti livelli della stessa, anche fenomeni naturali e prevedibili si possono trasformare in calamità, amplificando gli effetti di eventi naturali che altrimenti avrebbero un impatto minimo o nullo. Inoltre, la vulnerabilità è una misura indiretta del livello di metastabilità degli ecosistemi e della loro capacità di evolversi e adattarsi ai cambiamenti ambientali. Il range di variazione di ciascun indice è poi raggruppato in 5 classi di qualità (Tab. 8.1). Consorzio Mario Negri Sud - Centro di Scienze Ambientali 182
5 La suddivisione degli indici in 5 classi di qualità permette una rappresentazione delle informazioni su mappe tematiche che consentono di semplificare la lettura cartografica, di valutare l andamento spaziale degli indici e di mettere in evidenza l esistenza di eventuali gradienti geografici. Le analisi conducono ad un articolazione territoriale che localizza e contestualizza la relazione tra: fabbisogni e criticità emergenti sul territorio e possibili settori di intervento, per la creazione di linee di indirizzo del sistema di azioni per la realizzazione di un sistema di pianificazione e gestione del territorio costiero. Tab. 8.1 Classi di qualità degli indici ecologici Livello Classi di qualità indici Pressione, Disturbo; Naturalità, Protezione, Compatibilità Antropizzazione; Vulnerabilità Molto basso 1 1 Basso 2 2 Medio 3 3 Alto 4 4 Molto alto Gli indici ecologici per il SA Si è raccolto un set di 161 variabili con scala di dettaglio comunale; dopo l analisi di correlazione gli indicatori sono stati ridotti a 154. I risultati sono riportati in Tab L IVE dell intera area è di classe media. Il livello di naturalità è buono (classe media), mentre protezione e compatibilità risultano ridotte (classe bassa). Il territorio del SA è infatti caratterizzato da aree di notevole pregio naturalistico e da una superficie ad aree protette all incirca pari al 35%: tra SIC, riserve regionali e parchi nazionali (d Abruzzo nella porzione sudovest del bacino e Majella nella parte occidentale: Fig. 8.1B). L impatto delle attività umane è dovuto sostanzialmente al consumo di risorse (classe media); scarsa influenza hanno invece i fattori di disturbo (classe bassa). Tab. 8.2 Numero di indicatori utilizzati, fattori ricavati dal metodo PCA per l analisi ambientale con la varianza totale spiegata e valori medi degli indici per l intero bacino del. Tipo di indice N di indicatori N di fattori Varianza totale Valore medio Deviazione considerati spiegata (%) indice standard Naturalità ,48 0,21 Protezione ,27 0,23 Compatibilità ,24 0,18 Pressione ,46 0,21 Perturbazione ,35 0,23 Antropizzazione 108 Vulnerabilità 161 0,55 0,21 E presente un andamento a gradiente geografico costa-interno per tutti e 6 gli indici, ma con direzione inversa tra quelli che esprimono qualità positive (naturalità, protezione, compatibilità) che aumentano Consorzio Mario Negri Sud - Centro di Scienze Ambientali 183
6 in senso costa-interno (Fig. 8.1 A-B) e quelli che esprimono qualità negative (pressione, disturbo), che incrementano in senso inverso (Fig. 8.1 C). Il livello di vulnerabilità ecologica risultante decresce dalla costa verso l interno (Fig. 8.2). L IVE, in particolare, è maggiore nei Comuni della fascia costiera e del basso Sangro: indici alti si riscontrano, ad es., per il comune di Atessa (IVE=1), dotato dell area industriale più grande della Regione e per Lanciano (IVE=0,79), il maggiore centro del comprensorio. Altri comuni con indice elevato sono Rocca San Giovanni (Iv=0,82) in classe 5 e Fossacesia (IVE=0,74) in classe 4. L alto Sangro, completamente compreso all interno del P.N. d Abruzzo, è quello a minore vulnerabilità (Fig. 8.2). In parte di quest area, tuttavia, il livello di vulnerabilità sale: probabilmente dovuto al notevole sviluppo delle attività turistiche, soprattutto quelle di tipo invernale, come nel caso della cittadina di Roccaraso, principale località sciistica della Regione, con un indice delle attività turistiche in classe 5. Le attività turistiche sono, con tutta probabilità, anche le principali responsabili del valore in classe 4 dell indice di pressione sulle risorse per lo stesso Comune e per quelli limitrofi. L area con i valori tendenzialmente più elevati è comunque quella costiera, che ha anche un indice demografico altomolto alto (classi 4-5). Alto livello di disturbo è presente nel comune di Atessa (Idis=1; Fig. 8.1C), per l interferenza generata da insediamenti e da infrastrutture. Il primato per l alta compatibilità delle attività antropiche (Fig. 8.1B) è raggiunto da 3 comuni del medio Sangro: Villa Santa Maria, Roio del Sangro e Monteferrante tutti in classe 5, per un elevato uso di energie rinnovabili (fotovoltaico e idroelettrico). Consorzio Mario Negri Sud - Centro di Scienze Ambientali 184
7 Fig. 8.1 Rappresentazione cartografica per comune delle classi di qualità degli indici ambientali sintetici di: A. naturalità; B. protezione; C. compatibilità. Consorzio Mario Negri Sud - Centro di Scienze Ambientali 185
8 Fig. 8.2 Rappresentazione cartografica per comune delle classi di qualità degli indici ambientali sintetici di: A. pressione; B. perturbazione. Consorzio Mario Negri Sud - Centro di Scienze Ambientali 186
9 Fig. 8.3 Rappresentazione cartografica per comune delle classi di qualità dell indice finale di vulnerabilità ecologica. Consorzio Mario Negri Sud - Centro di Scienze Ambientali 187
8.3 Indici sintetici socioeconomici
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