Acque marino costiere e marine

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1 Acque marino costiere e marine Lo stato ecologico e lo stato trofico dei 19 corpi idrici che compongono le acque di pertinenza regionale è generalmente buono o elevato, fatta eccezione l areale del Golfo di Panzano, influenzato dal Fiume Isonzo e dagli insediamenti monfalconesi. L'ambiente marino presenta uno stato generalmente buono per le acque di balneazione e di buona qualità per quelle destinate alla vita dei molluschi. Il rischio della presenza di nuove sostanze pericolose, l'incremento della temperatura, la presenza di specie alloctone (microalghe tossiche) richiede un elevato grado di attenzione.

2 Laguna e mare CLASSIFICAZIONE STATO ECOLOGICO QUALITÀ DELLE ACQUE MARINO COSTIERE E DI TRANSIZIONE <

3 Mercurio Tutti i sedimenti fini dell'alto adriatico sono contaminati da concentrazioni significative di mercurio dovuto alle attività minerarie risalenti al 1500 e terminate da oltre 10 anni. Nonostante le elevati contaminazioni delle foci dell Isonzo, delle peliti del golfo di Trieste e della laguna di Marano e di Grado, ove si sovrappongono gli apporti industriali terminati all'inizio degli anni 90, le acque marine e lagunari non presentano superamenti degli standard ambientali di riferimento europeo. Concentrazioni significative di mercurio si evidenziano solo nei grandi pesci predatori pelagici. In assenza di possibilità di bonifica e di evidenzia di rischio sanitario significativo per la popolazione, occorre comunque assumere particolare attenzione nel consumo di prodotti ittici da parte delle gestanti.

4 MATTASSI - ARPA F.V.G. 4

5 MERCURIO NEI SEDIMENTI LAGUNARI

6 Mercurio Mercurio nei sedimenti marini e lagunari REMTECH Remediation Technologies

7 MERCURIO IN ARIA NEI SITI CONTAMINATI BASSO ISONZO E LAGUNA

8 Rumore Il rumore è un fenomeno tipico della nostra società, che va governato per prevenire il danno alla salute umana. I comuni del Friuli Venezia Giulia hanno iniziato ad elaborare i piani di zonizzazione acustica al fine di mitigare gli impatti del rumore, soprattutto lungo gli assi viari ad elevato scorrimento, o in prossimità di aree industriali.

9 Sostanze pericolose prioritarie Non si rilevano superamenti degli standard di qualità per le acque superficiali interne, di transizione lagunari e marine, nonostante la presenza significativa di sostanze prioritarie (mercurio, idrocarburi policiclici aromatici, diossine) nei sedimenti lagunari e marini. La rilevazione di concentrazioni significative di residui di farmaci dagli scarichi degli impianti di depurazione pone il problema dell adeguamento degli stessi impianti a tal fine.

10 Rischio industriale l rischio industriale si sta mitigando grazie all attuazione di nuove normative che rendono maggiormente mirati i controlli, anche a fronte di una crescente responsabilizzazione dei gestori delle aziende. Si registra, inoltre, l adozione di procedure di gestione ambientale e di sicurezza per il rischio di incidente rilevante.

11 Nitrati di origine agricola Continuano le coltivazione a mais in vaste aree delle zone vulnerabili delle provincie di Udine, Pordenone e Gorizia, con perdita del 50-60% delle concimazioni. La riemersione di alte concentrazioni di nitrati attraverso le acque sotterranee e nelle risorgive, condiziona significativamente la qualità delle acque dei corsi di risorgiva, mentre l'ambiente lagunare e marino, nonostante le alte concentrazioni di nitrato, non presentano gravi effetti dovuti all inquinamento, grazie alla notevole diminuzione del fosforo scaricato nelle acque superficiali.

12 Copri idrici sotterranei FVG: NITRATI Monitoraggio 2010: risultato PMAS Titolo 2 Testo 2 QUALITÀ DELLE ACQUE SOTTERRANEE <

13

14 Acque destinate al consumo umano Il controllo delle acque potabili è svolto con puntualità dai gestori degli acquedotti al fine di garantire il rispetto dei limiti di potabilità previsti dalla legge. La maggior parte dei grandi acquedotti deriva e distribuisce acqua di elevata qualità (nitrati inferiori a 10 mg/l), solo alcune captazioni di acquedotti locali che prelevano da falde presenti sotto terreni permeabili e condizionate dall attività agricola distribuiscono acque con elevato contenuto di nitrati.

15 Sorgenti orfane e radionuclidi nei rifiuti Un elevato impegno da parte dell ARPA FVG è rappresentato dai controlli sulla presenza di materiali radioattivi nei rifiuti ferrosi destinati al recupero, nonché nelle sorgenti non sigillate utilizzate per scopi diagnostici e terapeutici. Tali sorgenti non costituiscono, per il momento, un pericolo per l'ambiente o la salute dell'uomo.

16 radon Cancerogeno di gruppo 1

17 Come entra il radon nelle case? Piccole differenze di pressione tra terreno ed interno dell'edificio sono responsabili dell'ingresso di radon dal sottosuolo Fessure nei pavimenti Fessure nei muri sotterranei Fessure nelle pareti Cavità nei muri Giunzioni nella costruzione Vani sotto pavimenti sospesi Spazi lasciati attorno alle tubature

18 RADON INDOOR NELLE SCUOLE STRUTTURE SCOLASTICHE E NEGLI ASILI NIDO Comuni con scuole che presentano almeno un locale con concentrazione media di radon superiore rispettivamente a 200, 400 e 500 Bq/m 3 Distribuzione della concentrazione media di radon nelle scuole del Friuli Venezia Giulia (interpolazione dei dati mediante SURFER)

19 La situazione italiana e regionale La media della concentrazione di radon nelle abitazioni del Friuli-Venezia Giulia (96 Bq/m 3 ) è superiore a quella del resto d Italia (che si colloca comunque, con un valore medio pari a 75 Bq/m 3, nella fascia medio alta in Europa (media europea: 59 Bq/m 3 ; media mondiale 40 Bq/m 3) Nella regione il 4% delle abitazioni ha concentrazioni di radon superiori a 400 Bq/m 3 (valore -soglia raccomandato dalla Unione Europea per l adozione delle azioni di rimedio per le abitazioni già costruite)

20 Campi elettromagnetici A seguito dell'introduzione del digitale terrestre i campi elettromagnetici, dopo una prima diminuzione, sono di nuovo in aumento per la moltiplicazione delle emittenti televisive, per la diffusione di reti di nuova generazione e di reti locali. Dopo l'allarme dell International Agency for Research on Cancer(IARC) sui possibili effetti cancerogeni, occorre sensibilizzare la popolazione alla diminuzione dell'utilizzo del telefonino soprattutto nell'infanzia e nell adolescenza.

21 DETERMINANTI DELLA SALUTE UMANA fattori socio-economici e gli stili di vita: 40-50%, l eredità genetica : 20-30% i servizi sanitari : 10-15% lo stato e le condizioni dell ambiente OUTDOOR: < 20 %

22 Gli IMPATTI del PM Impatti sanitari QUALITÀ DELL ARIA < Gli IMPATTI del PM I resti dei polmoni di Oetzi (3200 a.c) mostrano chiaramente i segni legati ad alte concentrazioni di PM carboniosa

23 NEGLI ULTIMI 150 ANNI LA SPECIE UMANA HA MODIFICATO IL PIANETA TERRA INFLUENDO SU TUTTI I SUOI EQUILIBRI 6 MILIARDI DI INDIVIDUI 2 MILIARDI DI INDIVIDUI (30%) CONSUMANO L 80% DELLE RISORSE MATERIALI ED ENERGETICHE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO GENERATO DAL 20% DELLA POPOLAZIONE HA CONSEGUENZE SU TUTTO IL PIANETA DETERMINANDO UN GRAVE PROBLEMA DI PERDITA DI BIODIVERSITA DI ADATTAMENTO DEI SISTEMI NATURALI DI ADATTAMENTO DELLE POPOLAZIONIASSOCIATE AI TERRITORI

24 QUALE FUTURO PER L HOMO SAPIENS SAPIENS CACCIATORE RACCOGLITORE?

25 CHE FARE? Rianimare la prevenzione primaria : promuovere salute attraverso la lotta ai cambiamenti climatici, alla povertà, alla tutela dei servizi ecosistemici. Qualificare i Combustibili e l efficienza dei sistemi di trasporto e di riscaldamento Integrare la filiera dei controlli ambiente - alimentazione e respiro.

26 Integrare le conoscenze per promuovere azioni coordinate in materia di Igiene ambientale Riportare la tutela della salute umana al centro delle azioni per la tutela dell ambiente Inquinamento indoor Nuove sostanze chimiche nell ambiente e negli alimenti Chiarire che il principio di precauzione non significa dire di no a tutto

27 Tematiche ambientali in primo piano nel Friuli Venezia Giulia Rapporto SULLO STATO DELL AMBIENTE 2012 Conoscere per

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