Introduzione allo sviluppo della programmazione educativa: aree e livelli curriculari. Curriculum preparatorio, i primi apprendimenti e autonomie.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Introduzione allo sviluppo della programmazione educativa: aree e livelli curriculari. Curriculum preparatorio, i primi apprendimenti e autonomie."

Transcript

1 Introduzione allo sviluppo della programmazione educativa: aree e livelli curriculari. Curriculum preparatorio, i primi apprendimenti e autonomie. 22 Ottobre 2016 Monica Mercatelli Psicologa, Analista del Comportamento, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale Per ANGSA Onlus, Bologna

2 Obiettivi della giornata Definizione di curriculum e priorità educative Breve excursus degli strumenti che ci guidano nella definizione di un curriculum Il curriculum preparatorio: prerequisiti e insegnamento delle prime abilità Le prime autonomie personali e il Toilet Training 2

3 Per definire correttamente gli obiettivi è necessario descrivere: Comportamento: tutto ciò che l organismo fa. Comportamento è definito in termini di azioni/movimento in interazione con l ambiente; è quindi misurabile e osservabile. 3

4 Descrizione delle contingenze La gran parte di ciò che facciamo (e pensiamo!) è determinata da avvenimenti e stimoli che hanno luogo prima (antecedenti) e dopo (conseguenze) il nostro comportamento. Le relazioni funzionali tra questi stimoli antecedenti e conseguenti e il comportamento sono state identificate da Skinner nei suoi primi esperimenti e chiamate principi fondamentali del comportamento 4

5 Principi di base A B C Antecedente Comportamento Conseguenza Controllo dello stimolo MO risposte accomunate dall avere lo stesso effetto nell ambiente Rinforzo (Sr condizionati e Schemi di rinforzo) Estinzione Punizione

6 CURRICULUM: una definizione Una descrizione di obiettivi di apprendimento organizzata in maniera sequenziale Buon Curriculum deve avere: chiara descrizione degli obiettivi di apprendimento descrizione delle procedure che portano a generalizzazione/discriminazione organizzazione sequenziale degli obiettivi (verticale e trasversale) sistema di validazione delle procedure utilizzate 6

7 Il disegno di un curriculum Cosa insegnare: obiettivi socialmente significativi basati sullo sviluppo neurotipico e sulla valutazione iniziale abilità di base Come insegnare: utilizzo di procedure e tecniche di insegnamento scientificamente validate. Contesti di insegnamento (DTT, NET) Quando insegnare: il coordinamento educativo, la condivisione degli obiettivi, identificazione di spazi, luoghi e tempi 7

8 Caratteristiche degli Obiettivi educativi Individualizzati Realistici Globali: in tutte le aree dello sviluppo Evolutivi: con lo sviluppo neurotipico come guida 8

9 Priorità educative negli obiettivi di insegnamento: quali domande porsi Individuare obiettivi Realistici: l alunno ha i prerequisiti necessari per l apprendimento? Socialmente significativi: miglioramento immediato nell adattamento dell alunno e della sua famiglia? Aumentano le occasioni di rinforzamento? Offrono la possibilità per ulteriori apprendimenti? 9

10 Priorità educative negli obiettivi di insegnamento: quali domande porsi Sono adeguati all età del bambino? L abilità può essere generalizzata? E volta alla riduzione di eventuali comportamenti problematici? 10

11 Strumenti che ci guidano e supportano nella definizione di un Curriculum 11

12 VB-MAPP (Sundberg, 2008; ed. italiana 2012) il behavioral Milestones Assessment and Placement Program è uno strumento basato sull analisi Skinneriana del comportamento verbale, è progettato per valutare il linguaggio esistente e le abilità ad esso correlate nel repertorio di bambini con disabilità dello sviluppo ideato da Mark Sundberg per determinare le abilità presenti, guidare un programma, monitorare i progressi. 3 livelli curricolari 0-18m /18-30m /30-48m che corrispondono approssimativamente alle abilità di linguaggio e apprendimento di bambini a sviluppo tipico. 12

13 L importanza dell assessment Guida l intervento Definisce una baseline Monitora le acquisizioni Consente aggiornamenti alla programmazione Un assessment inadeguato può compromettere la buona definizione del curriculum 13

14 Le aree curricolari: progressione Livello 1: 0-18 mesi Mand Tact Ecoico Vocale Ascoltatore Imitazione VP/MTS Gioco indipendente Sociale Livello 2: m. Intraverbale Ricettivo FCA Gruppo classe Struttura linguistica Livello 3: m. Lettura Scrittura Matematica 14

15 I livelli curricolari Livello 1: 0-18 mesi Massima intensività e insegnamento rigoroso centrato su competenze comunicative Frequente necessità di un sistema di comunicazione aumentativo Insegnamento estremamente strutturato Documentazione rigorosa di obiettivi, schemi di rinforzo, ritmi di acquisizione 15

16 I livelli curricolari Livello 2: mesi Espansione sistematica delle competenze in tutte le aree comunicative Passaggio alle 2 parole Primi intraverbali (risposta a domande) Generalizzazione delle competenze in ambienti meno strutturati Coinvolgimento dei coetanei 16

17 I livelli curricolari Livello 3: mesi Ampliamento quotidiano del vocabolario di base Richieste per informazione Passaggio alla frase Ragionamento astratto Prime competenze accademiche e di apprendimento in un contesto di gruppo 17

18 Barriere E fondamentale identificare non solo le abilità presenti, ma anche le difficoltà e i problemi che si manifestano Il protocollo identifica 24 barriere relative all apprendimento e all acquisizione del linguaggio Dopo aver identificato una barriera è necessario effettuare un analisi di quel comportamento (descrittiva, funzionale e dettagliata) 18

19 Barriere relative a: comportamenti negativi: impediscono l insegnamento e l apprendimento ( aggressioni, sib; non collaborazione) operanti verbali o abilità correlate che sono assenti, deboli o compromesse (ecolalia, mand carenti etc) difficoltà nei comportamenti sociali: correlate alla compromissione dell area di produzione e comprensione verbale stile di apprendimento (difficoltà della generalizzazione, dipendenza dal prompt) comportamenti specifici che interferiscono con l insegnamento (autostimolazione, iperattività) condizioni fisiche, mediche, biologiche 19

20 ABLLS Valutazione delle abilità comunicative e di apprendimento : (Partington, Sundberg 1998; traduzione italiana a cura di Lucia D Amato, Giugno 2011) Non vi è una divisione curricolare ma è un assessment di competenze 25 domini suddivisi in 4 aree: 1.Valutazione delle abilità di base dell allievo 2.Valutazione di abilità scolastiche 3.Valutazione di abilità di self-help 4.Valutazione di abilità motorie Non fornisce norme di età (età di riferimento), né paragona le abilità dell alunno con quelle di un gruppo definito di pari. Progettato come valutazione e un sistema per tracciare le abilità dei bambini da utilizzare per identificare i primi obiettivi di un intervento educativo 20

21 AFLS (Assessment of Functional Living Skills) Partington-Mueller Assessment and curriculum guide relativo alle abilità essenziali per indipendenza. Lo strumento si suddivide in : - Community Partecipation Skills - Basic Leaving Skills - Home skills Assessment - Schools skills - Vocational skills - Indipendent living skills 21

22 EBIC (Early Behavioral Intensive Curriculum): Degli Espinosa, 2011 Non è uno strumento di valutazione divisione curricolare a 3 livelli (iniziale, intermedio, avanzato) prende in considerazione tutte le aree curricolari fondamentali con traiettorie di sviluppo in ogni area che ripercorrono quelle dello sviluppo tipico. non è presente una divisione per età a disposizione sul sito 22

23 Altri strumenti che non si basano su una classificazione skinneriana del linguaggio ESDM (Early Start Denver Model): metodo completo di intervento precoce per bambini con autismo di età compresa tra i 12 e i 36 mesi 4 livelli di Abilità 12-18m /18-24m /24-36m /36-48m AESP: Assessment, Evaluation and Programming Program for Infants and children (Test and Curriculum 0-3/3-6) Vineland: intervista semi-strutturata 4 domini: comunicazione, abilità quotidiane e socializzazione (fino a 18 anni), motoria (fino 6 anni). 23

24 CURRICULUM AREE CURRICOLARI: sono macrocategorie nelle quali è suddiviso il curriculum. Le aree curricolari sono definite in generale sulla base della fonte di controllo dello stimolo ABILITA : classe di risposte, all interno di un area curricolare da insegnare all alunno. Operazionalmente descrive Sds, materiali, prompt e procedure utilizzate dall adulto in determinate situazioni di insegnamento e le risposte attese dall alunno. PROCEDURA DI INSEGNAMENTO: istruzioni per l adulto per organizzare le contingenze necessarie affinché l alunno raggiunga gli obiettivi di insegnamento (ogni abilità può avere più programmi attivi). TARGET: specifica lo stimolo da utilizzare e la risposta attesa per uno specifico programma. 24

25 Definizioni delle Aree Curricolari Mand: si riferisce alla capacità del bambino di richiedere ciò che desidera. Tact: i riferisce alla denominazione, cioè l etichettamento di nomi, azioni, ecc. su presentazione di stimoli non verbali (immagini, suoni, odori etc.) Ecoico:si riferisce all imitazione vocale, quindi se il bambino ripete esattamente ciò che viene detto dall adulto per es. suoni, parole, frasi etc. Intraverbale: si riferisce alla capacità di rispondere verbalmente unicamente sulla base di un antecedente verbale. Repertorio dell ascoltatore: si riferisce alla comprensione del linguaggio da parte del bambino e si riferisce ad una risposta non verbale sulla base del comportamento verbale di un altra persona 25

26 Definizioni delle Aree Curricolari Risposta dell ascoltatore per classe, funzione e categoria: si riferisce alla capacità del bambino di comprendere, come ascoltatore, parole che descrivono o modificano nomi e verbi mediante la loro funzione, caratteristica e categoria. VP-MTS: si riferisce ad un abbinamento visual to visual (target allo stimolo campione) Imitazione: abilità di imitare azioni grosso o fino motorie con e senza oggetti Gioco: interazioni funzionale con materiale ludico-ricreativo (dal gioco funzionale ad attività più complesse) Sociale: tutte le competenze in cui il mantenimento dell interazione con un altra persona è il rinforzatore. Accademico: di base (prerequisiti per la scuola prima) + lettura, scrittura, matematica 26

27 Altre aree di intervento fondamentali Gestione del Comportamento (Assessment Barriere VB Mapp) Autonomie 27

28 Cosa è necessario definire. - target specifico in insegnamento - procedura di insegnamento - risposta attesa dallo studente - criterio di acquisizione del target - target successivo da inserire - procedura di generalizzazione - criterio di acquisizione dell abilità (abilità cumulativa o generalizzata) - criterio di valutazione della generalizzazione 28

29 Prerequisiti Generali - il bambino sta vicino/accanto all adulto (pairing) e collabora (alternanza istruzione-rinforzo) - definire un sistema di comunicazione - stabilità: seduto al tavolo

30 Pairing Identificazione e controllo dei rinforzatori Associazione dell educatore al rinforzo: il bambino contatta il rinforzatore contingente alla vostra presenza. Il bambino sta intorno/vicino al suo insegnante Accetta rinforzatori dalle sue mani Si avvicina spontaneamente all adulto in presenza della sua attività preferita. Rimane vicino durante l attività, ride, sorride. Fa richieste e accetta istruzioni 30

31 Prerequisiti specifici relativi alle prime abilità non verbali Ricettivo: - si orienta verso i suoni e li discrimina - primi comportamenti e risposte di attenzione: mani giù, contatto oculare prima dell istruzione Imitazione: -tenere oggetti in mano; movimenti motori di base -guardare l adulto -uso funzionale oggetti -lasciarsi guidare

32 Prerequisiti specifici relativi alle prime abilità non verbali Visuo percettiva: - orientamento dello sguardo - guardare stimoli fissi e in movimento - scanning degli oggetti sul tavolo Gioco: abilità motorie di base (prendere, tirare, schiacciare, ruotare, rilasciare, spingere, trasferire oggetti da una mano all altra, presa a pinza) 32

33 Cosa fare se non ci sono??? Insegniamo i Prerequisiti dei Prerequisiti!! CURRICULUM PREPARATORIO: Insegnamento delle competenze di base per permettere l acquisizione delle prime abilità

34 Errorless learning Letteralmente apprendimento senza errori: L obiettivo è rinforzare la risposta corretta, prevenendo eventuali possibilità di errore Come? Fornendo inizialmente tutto l aiuto necessario (prompt), con l obiettivo di sfumare (fading) progressivamente i suggerimenti e ottenere la risposta corretta e indipendente. Uso consapevole del rinforzo. 34

35 Unità di apprendimento di base A B C Antecedente Comportamento Conseguenza Es. Istruzione Selezione/esecuzione SR+ secondo la ratio stabilita Procedura di correzione 35

36 Tecniche per l insegnamento di nuovi comportamenti - uso consapevole del rinforzo - prompting e fading (suggerimento e sfumatura) - shaping - analisi del compito (task analysis) - concatenamento 36

37 Errorless teaching Prompt: stimolo antecedente aggiuntivo che permette di evocare il comportamento target Prompts nella risposta: suggerimenti che richiedono l intervento di un altra persona che evoca la risposta target Fisico (guida) Modello Verbale 37

38 Tipi di prompts Prompts nello stimolo o ambientali: cambiamento nello stimolo (aggiunta o rimozione) che incrementa la probabilità di risposta - di Posizione - nello stimolo stesso 38

39 Prerequisiti Ricettivo Orientamento al suono: 1) Trova la musica - Orientarsi al suono della musica e consegnare il dispositivo - Aumentare gradualmente la distanza del suono - Variare il dispositivo 39

40 Prerequisiti Ricettivo 2)- Discriminazione del suono Unica ricerca ci dice che è più facile discriminare il suono del nome delle parole (Eikeseth-Hayward «The discrimination of object names and object sounds in children with autism: a procedure for teaching verbal comprehension»; 2009) 40

41 Prerequisiti e prime abilità relative all area del ricettivo ABILITA TARGET COMMENTI Attenzione ai suoni si gira e localizza la fonte di un suono si gira alla voce di un adulto familiare sorride alla voce del caregiver risponde al nome Trova la musica Istruzioni individua fonte musicale (aumentare gradualmente la distanza del dispositivo sonoro) esegue istruzioni in contesto Discriminazione del suoni seleziona un oggetto sulla base del suono Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

42 Obiettivi Ricettivo Istruzioni ricettive con e senza oggetto Consegna di Oggetti e Selezione di Immagini su Istruzione verbale 42

43 Prerequisiti Imitazione Insegnamento delle abilità fino-motorie di base: - Rilascio - Aprire, ruotare, strappare, spingere - Presa a pinza - Infilare - Uso funzionale di oggetti

44 Prerequisiti Imitazione Uso Funzionale degli Oggetti Insegnare l uso funzionale di alcuni oggetti: oggetto che «guida» l azione da svolgere Alcuni esempi: -Bicchiere alla bocca -Chiudere/Aprire un libro -Mettere il tappo/coperchio -Avvicinare un telefono all orecchio -Mettere il cappello 44

45 Checklist curriculum preparatorio Movimenti fino- motori ABILITA TARGET COMMENTI Raggiungere/Prendere ruota il polso (piano verticale/orizzontale) afferra gli oggetti con una sola mano usa tutta la mano per afferrare una pallina prende un oggetto con la mano superando la linea mediana trasferisce un oggetto da una mano all altra tiene un oggetto in ogni mano per un periodo di tempo sostenuto Afferrare/Presa afferra oggetti della dimensione di una mano afferra oggetti della dimensione di un fagiolo usa i polpastrelli per prendere un cubetto Rilascio usa indice e pollice (presa a pinza) movimento a graffio (scratching movement) mette in fila gli oggetti rilascia un oggetto sopra un altro (piccoli ed in seguito più grandi) rilascio di oggetti senza aiuto Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

46 Obiettivi Imitazione - Con oggetti (singoli e in discriminazione) - Grosso Motoria - Fino-motoria - Catene - In movimento Generalizzata 46

47 Prerequisiti e prime abilità relative all area visuo percettiva ABILITA TARGET COMMENTI Orientamento sguardo guarda le persone (5 volte in 30 minuti) guarda gli oggetti preferiti (5 volte in 30 minuti) guarda un oggetto che cade guarda un oggetto in movimento indica la luce (piano orizzontale e verticale) indica la luce in due diverse posizioni segue una luce in movimento e a distanza segue l indicazione dell adulto guarda + indicazione guarda l immagine di un libro su indicazione Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

48 Prerequisiti Area Visuo- Percettiva Guardare: - Rinforzatore sul tavolo - Rinforzatore in movimento (es. bolle) - Oggetti non rinforzatori fissi e in movimento - Trova la luce (una posizione/più posizioni) - Figure su un libro

49 Obiettivi Area Visuo-Percettiva Abbinamenti 3d (variare i formati) Abbinamenti 2d 49

50 Prerequisiti Gioco Abilità generali di base e motorie (grosso e fino motorie)

51 Prerequisiti Gioco Motricità grossa Alzarsi e Sedersi Camminare da solo Accovacciarsi e raccogliere un oggetto da terra Salire e scendere le scale Passare sotto un tavolo (dentro ad un tunnel) Saltare Salire e scendere da un ostacolo, scavalcare un ostacolo o aggirarlo 51

52 Checklist curriculum preparatorio Movimenti grossomotori ABILITA TARGET COMMENTI Posizione seduta si mette in posizione seduta da solo rimane seduto in maniera stabile mentre gioca si muove in avanti usando metodi di pre-ambulazione ruota il tronco mentre è seduto Posizione eretta si alza nella posizione in piedi cammina con aiuto cammina da solo cammina da solo con una buona coordinazione si accovaccia sale le scale con aiuto scende le scale con aiuto cammina lateralmente sta sul piede destro o sinistro con aiuto corre salta in avanti salta dall ultimo gradino aggira gli oggetti sul pavimento anziché calpestarli Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

53 Un esempio: Bicicletta Insegnare a pedalare: suddividere un abilità così complessa in piccoli step -stare sulla bicicletta seduto -tenere i piedi sui pedali -accettare di pedalare con guida fisica -sfumare la guida e lavorare su mezza pedalata 53

54 Prerequisiti Gioco Motricità fine Ruotare, Infilare, Aprire, Rilasciare, Presa a pinza Alcuni esempi: - Anelle - Torre - Palline nel portauova - Gettoni - Incastri semplici 54

55 Prerequisiti Gioco: alcune variazioni Svolgere i giochi conosciuti da in piedi Riuscire a portare a termine giochi a distanza Giochi con i compagni 55

56 Prime attività relative alla discriminazione La discriminazione è uno dei più importanti processi di apprendimento - Gioco Forme - Incastri - Discriminazione dei giochi 56

57 Prime abilità nel gioco ABILITA TARGET COMMENTI Primi giochi manipola giochi e oggetti per 10 secondi 5 volte (in 30 minuti) dimostra interesse per giochi causa/ effetto guarda un gioco o un libro per 30 secondi rovescia o tira fuori gli oggetti da una scatola trova un oggetto (es. gioco preferito e due contenitori ) mette 3 cubi in un contenitore, impila 3 cubi, inserisce 3 anelle sul perno Giochi di discriminazione gioco - forme semplice (cerchio, quadrato, triangolo) incastri di legno forme geometriche incastri di legno forme diverse discriminazione del gioco (su presentazione di un anella la inserisce nel gioco corrispondente alla presenza di altre attività) Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

58 Profilo dello studente che possiede i prerequisiti per iniziare il curriculum iniziale Sta accanto al suo insegnante Impara a fare richieste Esegue le transizioni tra i vari contesti di apprendimento Rimane seduto a tavolino a svolgere semplici attività Possiede i prerequisiti per l insegnamento delle prime abilità non verbali 58

59 Profilo dell insegnante Sa come motivare il suo studente e insegnare le prime richieste Alterna compiti e contesti di insegnamento in modo da offrire numerose opportunità di apprendimento Prendi i dati sull apprendimento Conosce come implementare procedure di insegnamento senza errori Conosce come effettuare la task analysis di un abilità e come insegnarne i vari step 59

60 Prime Autonomie Personali 60

61 Prime abilità legate all alimentazione ABILITA TARGET COMMENTI Prime abilità legate all alimentazione beve da una tazza: prende la tazza e la appoggia sul tavolo mangia il cibo usando le dita (afferra e tiene stretto un biscotto) mangia con il cucchiaio mangia con la forchetta mangia restando seduto Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

62 Autonomie personali: mangiare e bere Checklist ESDM : Usa il bicchiere Usa il cucchiaio Usa la forchetta Mangia i pasti e la merenda seduto al tavolo Mangia autonomamente Mangia cibi di varia consistenza, tipo e natura Accetta cibi nuovi nel piatto 62

63 Autonomie personali: mangiare e bere Vineland: Toglie con la bocca il cibo dal cucchiaio Mastica cracker o biscotti Mangia cibo solido Beve da un bicchiere o da una tazza Usa la cannuccia Riempie un bicchiere d acqua 63

64 Prerequisiti Mangiare Tenere la forchetta /cucchiaio in mano Bere -Tenere in mano il bicchiere -Portare il bicchiere alla bocca - Appoggiarlo al tavolo 64

65 Attività Curriculum Preparatorio Mangiare, alcuni prerequisiti: Tenere in mano un oggetto per n secondi Prendere una forchetta e metterla dentro ad un contenitore utilizzando la presa corretta Spingere - attività propedeutiche all inforcare: -inserire penna nel didò (dentro ad un contenitore) -infilare bastoncini in pezzi di didò sul tavolo 65

66 Bere Attività propedeutiche - Sollevare oggetti di diverso peso e grandezza con due mani - Appoggiare oggetti di diverso peso e grandezza Indicazioni per l insegnamento - Utilizzare una tazza grande al fine di facilitare la prensione - Guidare per portare il bicchiere alla bocca e appoggiarlo sul tavolo - Gradualmente sfumare la guida 66

67 Prime abilità nel vestirsi ABILITA TARGET COMMENTI Prime Abilità nel vestirsi tira su e giù i pantaloni allunga il piedino quando richiesto apre lo strep delle scarpe toglie le scarpe mette la maglietta Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

68 Autonomie personali : vestirsi Checklist ESDM: Si toglie tutti i vestiti se aiutato Indossa tutti i vestiti se aiutato Vineland: Si toglie i calzini Si toglie i vestiti aperti sul davanti con aiuto Chiudere bottoni, ganci e cerniere Mettere le scarpe Vestirsi 68

69 Tirare Giù/Su Pantaloni: un esempio di insegnamento - Insegnare come prendere i pantaloni (manine ai lati) - Tirare giù i pantaloni di fronte a sè (pantaloni attorno ad un libro) - Tirare giù i pantaloni di fronte a sé da in piedi - Tirare giù i pantaloni indossati (gradualmente fino ai piedi) - Successivamente lavorare su Tirare su 69

70 Mettere la maglietta: un esempio di insegnamento per step/parte 1 - imparare ad infilare dalla testa un cerchio rigido - imparare ad infilare dalla testa una cintura morbida - imparare ad impugnare una maglietta con lo scotch nel collo - imparare a tenere stretta una maglietta senza scotch - infilare una maglietta del papà (abbassare la maglietta se rimane sugli occhi) - infilare una maglietta della giusta misura 70

71 Mettere la maglietta: un esempio di insegnamento per step/parte 2 Infilare le braccia - impuntare il primo braccio e guidare per infilare - sfumare la guida sul primo braccio - impuntare il secondo braccio e guidare per infilare - sfumare la guida sul secondo braccio - tirare giù la maglietta Step successivi: - stesso movimento da in piedi - stesso movimento con la maglietta appoggiata sulle gambe e non sul tavolo 71

72 Prime abilità legate alla cura della persona ABILITA TARGET COMMENTI Prime abilità legate alla cura della persona accetta e collabora nel lavaggio le mani accetta e collabora per asciugare le mani accetta e collabora nel lavaggio del viso accetta e collabora nel pettinarsi i capelli accetta e collabora nel lavaggio dei denti Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

73 Autonomie Personali : lavarsi Checklist ESDM livello 2-3: Mette le mani sotto l acqua corrente Si asciuga le mani nell asciugamano Strofina la spugna/asciugamano sul corpo Tollera che gli si lavino capelli e denti e gli si soffi il naso Aiuta con la spazzola per i capelli Mette in bocca lo spazzolino Vineland: Farsi il bagno con aiuto Lavarsi i denti Lavarsi mani e faccia 73

74 Lavarsi i denti - accettare di appoggiare lo spazzolino ai denti - accettare di mettere lo spazzolino in bocca - accettare di spazzolare per x secondi gli incisivi - accettare di spazzolare dentro (arcata inferiore e superiore, sopra e sotto) - aumentare i secondi per ogni step - lavare i denti - imparare la catena completa 74

75 Prime abilità di Toilet Training ABILITA TARGET COMMENTI Prime abilità di Toilet Training accetta di essere accompagnato in bagno accetta di rimanere seduto sul water per almeno 2 minuti trattiene la pipì fino a che non viene accompagnato al water trattiene la pipì per intervalli di tempo più lunghi Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

76 Autonomie personali: Toilet Training Checklist ESDM: Usa il gabinetto quando è previsto dal programma agenda In media ha un inconveniente al giorno o meno Defeca da solo nel gabinetto Si pulisce con l'aiuto di qualcuno Tira l'acqua del wc da solo Vineland: Urina nel water o nel vasino Defeca nel water o nel vasino Chiede di andare in bagno Si abbassa le mutande Usa correttamente il bagno durante il giorno 76

77 Autonomie personali: toilet training Accetta di essere portato in bagno a intervalli regolari SR+ per pipì nel wc e dry check Intervalli progressivamente crescenti Iniziativa spontanea per il bagno Richiesta di andare in bagno Progressione adattata dal protocollo di Azrin e Foxx 77

78 Toilet Training: baseline Prendere i dati di Baseline ORA BEVANDE (cl) BASELINE TOILET TRAINING CIBI (tipologia) PIPI' CACCA si no si no si no si no si no si no si no si no si no si no si no si no si no si no si no si no 78

79 Toilet Training Scegliere un rinforzo ESCLUSIVO per la pipì Eliminare il pannolino per tutte le ore di veglia Analizzare i dati di baseline, definire l intervallo di tempo più breve e portare il bambino in bagno Cosa può succedere?? Se fa la pipì rinforzare socialmente e con rinforzo estrinseco Se non fa la pipì diminuire l intervallo Se la fa fuori portare comunque sul water e farlo sedere per alcuni minuti 79

80 Toilet Training: presa dati LUOGO C=casa S=scuola ORA IN BAGNO += se fa la pipì - = se non fa nulla INCIDENTI segnare ora/se fa pipì o cacca COMMENTI 80

81 Toilet Training Quando gli incidenti sono a zero iniziare ad aumentare gradualmente l intervallo di tempo. Non per tutti lo stesso intervallo di tempo Non per tutti la stessa velocità nell acquisire il controllo sfinterico 81

82 Prime autonomie all esterno ABILITA TARGET COMMENTI Autonomie all esterno accetta di dare la mano all adulto e di farsi guidare cammina vicino all adulto (senza correre, girarsi, buttarsi a terra) rimane fermo quando chiesto dall adulto si ferma mentre cammina, quando richiesto dall adulto risponde all istruzione vieni qui accetta di restare seduto sul seggiolino dell'auto nel sedile posteriore e non tenta di slegarsi da solo Tabella tratta da Checklist Curriculum Preparatorio- Mercatelli

83 Ringraziamenti Un grande grazie a Valentina Bandini, Elena Clò e Francesca degli Espinosa per aver condiviso gran parte dei materiali mostrati e delle loro esperienze e per tutto quello che mi hanno insegnato e continueranno ad insegnarmi! Grazie alle colleghe Paola, Silvia e Erika Ai bambini, alle famiglie, e ai loro educatori e insegnanti Buon Lavoro a Tutti!!! 83

ABILITA DI IMITAZIONE

ABILITA DI IMITAZIONE Curriculum di base ABILITA DI IMITAZIONE : 1. saper imitare movimenti grosso motori 2. saper imitare azioni con oggetti 3. saper imitare movimenti fini motori 4. saper imitare movimenti bocco-fonatori

Dettagli

Condivisione di strategie educative fra Scuola e Centro Riabilitativo. Dr. Gianluca Amato Coordinatore Educativo Centro Tice

Condivisione di strategie educative fra Scuola e Centro Riabilitativo. Dr. Gianluca Amato Coordinatore Educativo Centro Tice Condivisione di strategie educative fra Scuola e Centro Riabilitativo Dr. Gianluca Amato Coordinatore Educativo Centro Tice Perché abbiamo bisogno della scuola? Intensività Perché abbiamo bisogno della

Dettagli

L educazione personalizzata

L educazione personalizzata L educazione personalizzata Analista del Comportamento, BCBA Bologna, 17 maggio 2014 Disturbi dello spettro autistico DSM V maggio 2013 Sindrome comportamentale globale causata da un disordine dello sviluppo

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE. Fabrizio De André PESCHIERA BORROMEO -MI- Check List PEI. -Scuola dell Infanzia-

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE. Fabrizio De André PESCHIERA BORROMEO -MI- Check List PEI. -Scuola dell Infanzia- ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Fabrizio De André PESCHIERA BORROMEO -MI- Check List PEI -Scuola dell Infanzia- AREA DELL'AUTONOMIA Autonomia di base: si no Parzialmente si no Parzialmente Si separa dai genitori

Dettagli

Valutazione neuroevolutiva e segnali d allarme

Valutazione neuroevolutiva e segnali d allarme 1 MESE (7-45 giorni) Repertorio di base: si muove bene Controllo del capo su tronco (in braccio, prono, alla trazione) Arti sulla linea mediana (mani alla bocca) Sguardo (fissa e segue il volto o un oggetto)

Dettagli

Coordinamento pedagogico di adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Elena Clò Analista del Comportamento, BCBA

Coordinamento pedagogico di adolescenti con disturbi dello spettro autistico. Elena Clò Analista del Comportamento, BCBA Coordinamento pedagogico di adolescenti con disturbi dello spettro autistico Analista del Comportamento, BCBA Bologna, 4 maggio 2013 Disturbi dello spettro autistico Secondo recenti stime epidemiologiche

Dettagli

TRACCIA PER LA COMPILAZIONE DEL PROFILO

TRACCIA PER LA COMPILAZIONE DEL PROFILO TRACCIA PER LA COMPILAZIONE DEL PROFILO ASSE 1: AFFETTIVO RELAZIONALE atteggiamenti e sentimenti che il soggetto esprime nei confronti degli adulti e familiari, dei compagni, di oggetti e situazioni abitudini

Dettagli

Analisi del comportamento applicata all autismo

Analisi del comportamento applicata all autismo Analisi del comportamento applicata all autismo selezione slides per il corso di secondo livello organizzato da USP 2011 Elena Clò Analista del comportamento, BCBA Primo livello: 5 incontri su Il trattamento

Dettagli

CHECKLIST PER INDIVIDUARE LE DIFFICOLTA DEL SINGOLO ALUNNO

CHECKLIST PER INDIVIDUARE LE DIFFICOLTA DEL SINGOLO ALUNNO CHECKLIST PER INDIVIDUARE LE DIFFICOLTA DEL SINGOLO ALUNNO Non tutti i bambini con disturbo dello spettro autistico hanno le stesse difficoltà. Questa checklist aiuta ad individuare le aree di criticità

Dettagli

La transizione all'età adulta: strumenti per identificare obiettivi di insegnamento

La transizione all'età adulta: strumenti per identificare obiettivi di insegnamento La transizione all'età adulta: strumenti per identificare obiettivi di insegnamento 2 aprile 2014 Percorso di formazione Dall autismo all inclusione sociolavorativa Obiettivi della lezione Presentare strumenti

Dettagli

Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico

Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Elena Clò, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale per ANGSA Onlus, Bologna Analisi del compito e primi apprendimenti in gruppo:

Dettagli

Metodo A.B.A./V.B. (Applied Behavior Analysis/Verbal Behavior)

Metodo A.B.A./V.B. (Applied Behavior Analysis/Verbal Behavior) Metodo A.B.A./V.B. (Applied Behavior Analysis/Verbal Behavior) 18 Maggio 2016 Dott.ssa Sara Bassani Psicologa BCBA (Board Certified Behavior Analyst) Supervisor EIP (Early Intervention Program) INTERVENTO

Dettagli

L educazione è un percorso che porta verso l indipendenza. Educare è portare cambiamenti

L educazione è un percorso che porta verso l indipendenza. Educare è portare cambiamenti L educazione è un percorso che porta verso l indipendenza Educare è portare cambiamenti La persona con disabilità ha bisogno di fare tutte le cose che fanno gli altri Lavorare Avere del tempo libero Avere

Dettagli

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE PROFILO DINAMICO FUNZIONALE DI firme degli estensori COGNOME NOME... SCUOLA... CLASSE... NOME QUALIFICA FIRMA Data ASSE 1: AFFETTIVO RELAZIONALE ASSE 2: AUTONOMIA ASSE 3 E ASSE 4 :COMUNICAZIONALE E LINGUISTICO

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE TEORICO-PRATICO: Autismo e ABA a scuola

CORSO DI FORMAZIONE TEORICO-PRATICO: Autismo e ABA a scuola CORSO DI FORMAZIONE TEORICO-PRATICO: Autismo e ABA a scuola Oggetto: presentazione del progetto formativo su Autismo e ABA a scuola rivolto agli insegnanti. INTRODUZIONE Quest anno l Associazione Amici

Dettagli

E I P Early Intervention Program Metodologia ABA/VB Applied Behavior Analysis/ Verbal Behavior. Corso Applicato

E I P Early Intervention Program Metodologia ABA/VB Applied Behavior Analysis/ Verbal Behavior. Corso Applicato E I P Early Intervention Program Metodologia ABA/VB Applied Behavior Analysis/ Verbal Behavior Corso Applicato Dott.ssa Sara Bassani Psicologa BCBA SUPERVISOR EIP Associazione Pianeta Autismo onlus Attenzione

Dettagli

Scheda di osservazione per il passaggio dalla Scuola dell Infanzia alla Scuola Primaria. Osservazioni relative agli ASPETTI RELAZIONALI

Scheda di osservazione per il passaggio dalla Scuola dell Infanzia alla Scuola Primaria. Osservazioni relative agli ASPETTI RELAZIONALI Allegato n. 5 Scheda di osservazione per il passaggio dalla Scuola dell Infanzia alla Scuola Primaria Osservazioni relative agli ASPETTI RELAZIONALI RAPPORTI CON I COMPAGNI 1. non accetta il rapporto:

Dettagli

SCHEDE DI OSSERVAZIONE SCUOLA DELL INFANZIA Per la compilazione del Piano Educativo Individualizzato

SCHEDE DI OSSERVAZIONE SCUOLA DELL INFANZIA Per la compilazione del Piano Educativo Individualizzato ISTITUTO COMPRENSIVO TIVOLI 2 A. BACCELLI TIVOLI CENTRO SCHEDE DI OSSERVAZIONE SCUOLA DELL INFANZIA Per la compilazione del Piano Educativo Individualizzato Cognome e nome dell alunno.. Data della prima

Dettagli

Prof.ssa Claudia Fenili Corso Formazione Insegnanti 2013

Prof.ssa Claudia Fenili Corso Formazione Insegnanti 2013 Prof.ssa Claudia Fenili Corso Formazione Insegnanti 2013 Sviluppare nuovi comportamen0 con lo shaping Lo shaping, o modellamento, è una procedura che viene utilizzata per sviluppare un comportamento che

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DEGLI OPERANTI VERBALI ELEMENTARI DI SKINNER

CLASSIFICAZIONE DEGLI OPERANTI VERBALI ELEMENTARI DI SKINNER CLASSIFICAZIONE DEGLI OPERANTI VERBALI ELEMENTARI DI SKINNER Appunti tratti da Applied Behavior Analysis di Cooper, Heron ed Heward. Nel 1957 Skinner identificò sei operanti verbali elementari: mand, tact,

Dettagli

LA VALUTAZIONE IN ATTIVITA DI ORTOCOLTURA

LA VALUTAZIONE IN ATTIVITA DI ORTOCOLTURA LA VALUTAZIONE IN ATTIVITA DI ORTOCOLTURA A cura di Giovanna Lenzo METODI E STRUMENTI DELLA RICERCA Il metodo utilizzato per sondare l influenza dell ortocoltura è stato quello di valutare le abilità relazionali,

Dettagli

SCHEDA DI OSSERVAZIONE DEI PREREQUISITI MOTORI FINALIZZATA ALLA SCELTA DEGLI A PREDISPOSIZIONE DELLA POSTAZIONE DI LAVORO

SCHEDA DI OSSERVAZIONE DEI PREREQUISITI MOTORI FINALIZZATA ALLA SCELTA DEGLI A PREDISPOSIZIONE DELLA POSTAZIONE DI LAVORO SCHEDA DI OSSERVAZIONE DEI PREREQUISITI MOTORI FINALIZZATA ALLA SCELTA DEGLI A PREDISPOSIZIONE DELLA POSTAZIONE DI LAVORO Dati Anagrafici Nome Cognome Anno di nascita Classse frequentata Diagnosi Docente

Dettagli

SCHEDA DI OSSERVAZIONE

SCHEDA DI OSSERVAZIONE DATI PERSONALI DELL'ALUNNO COGNOME NOME DATA DI NASCITA LUOGO DI NASCITA RESIDENZA TELEFONO SCOLARITÁ SCHEDA DI OSSERVAZIONE CLASSE FREQUENTATA 1 2 3 4 5 SCUOLA dell'infanzia di primaria di secondaria

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTE SAN SAVINO SCUOLE DELL INFANZIA VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO (anni tre )

ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTE SAN SAVINO SCUOLE DELL INFANZIA VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO (anni tre ) ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTE SAN SAVINO SCUOLE DELL INFANZIA VALUTAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO (anni tre ) Nome del bambino... v IL CORPO IN MOVIMENTO 1. Conosce e denomina le principali parti del corpo

Dettagli

Il ritardo psicomotorio (0-3 anni)

Il ritardo psicomotorio (0-3 anni) Il ritardo psicomotorio (0-3 anni) Diagnosi, presa in carico e riabilitazione precoce Dott. Andrea Faberi Neuropsichiatra Infantile Elena Albani t.n.p.e.e. Estratto del seminario svolto il 18 maggio 2013

Dettagli

CONQUISTARE ABILITA ATTRAVERSO LA MUSICA L esperienza del Children s Music Laboratory (CML) Marco Messina, Francesca Raimondi

CONQUISTARE ABILITA ATTRAVERSO LA MUSICA L esperienza del Children s Music Laboratory (CML) Marco Messina, Francesca Raimondi CONQUISTARE ABILITA ATTRAVERSO LA MUSICA L esperienza del Children s Music Laboratory (CML) Marco Messina, Francesca Raimondi OBIETTIVO PRESENTAZIONE Dimostrare la possibile efficacia di un percorso musicale

Dettagli

I S T I T U T O C O M P R E N S I V O G. M A Z Z I N I P O R T O S. S T E F A N O

I S T I T U T O C O M P R E N S I V O G. M A Z Z I N I P O R T O S. S T E F A N O Pericolo Moduli di ambienti sicuri Attenzione Manutenzione CURRICOLO PER PROGETTI EDUCATIVI INTERDISCIPLINARI PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E NEGLI

Dettagli

Disabilità a scuola: buone prassi per un possibile intervento

Disabilità a scuola: buone prassi per un possibile intervento Seminario Apa La Spezia Disabilità a scuola: buone prassi per un possibile intervento Dott.ssa Elisa Niccolai Psicologa e Analista del comportamento Disabilità Legge 104/92 OMS: E persona handicappata

Dettagli

Unità Didattica 1: Vestirsi e Svestirsi

Unità Didattica 1: Vestirsi e Svestirsi Unità Didattica 1: Vestirsi e Svestirsi In questa unità verranno apprese le tecniche migliori per vestire e svestire il soggetto assistito, seguendo alcuni semplici fasi e tenendo in considerazione alcune

Dettagli

PIANO DI LAVORO ANNUALE

PIANO DI LAVORO ANNUALE MONOENNIO - ITALIANO OBIETTIVI MINIMI 1.PARLARE/ASCOLTARE: usare il codice verbale orale in modo significativo. a. Mantenere l attenzione sul messaggio orale avvalendosi dei diversi linguaggi verbali e

Dettagli

SCHEDA INTERVENTO. Servizio:.

SCHEDA INTERVENTO. Servizio:. PROGETTO DI SPERIMENTAZIONE SUI TRATTAMENTI EDUCATIVO-COMPORTAMENTALI NELLA CURA DEI BAMBINI AUTISTICI Biennio 2006-2007. SCHEDA INTERVENTO USL n: Servizio:. MINORE Cognome Data di nascita Età di accesso

Dettagli

SPORTELLO PROVINCIALE AUTISMO

SPORTELLO PROVINCIALE AUTISMO MIUR - Direzione Generale per il Veneto Ufficio XIII - Ufficio Scolastico di Vicenza Rete dei CTI - Centri Territoriali per l Integrazione della provincia di Vicenza SPORTELLO PROVINCIALE AUTISMO Consulente

Dettagli

Pedagogia e Didattica speciale (1) M-PED/03

Pedagogia e Didattica speciale (1) M-PED/03 Corso di Perfezionamento e Aggiornamento professionale / Master in Didattica e Psicopedagogia per alunni con DISTURBO AUTISTICO Primo modulo [20 CFU] MED/9 M-PSI/04 IUS/09 Classificazione, criteri diagnostici

Dettagli

1 Abilità prerequisite

1 Abilità prerequisite ABILITÀ PREREQUISITE 11 1 Abilità prerequisite Per esser certi che gli studenti riescano in un nuovo compito è importante stabilire se essi possiedono le abilità necessarie per iniziare ad apprenderlo.

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA GRIGLIE DI OSSERVAZIONE

SCUOLA DELL INFANZIA GRIGLIE DI OSSERVAZIONE Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO G.M.SACCHI Scuole dell Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado Via Mazzini n.1 c.a.p. 26034 PIADENA (CR) Tel.: 0375/98294

Dettagli

Codi-Amo con Musica & Gioco

Codi-Amo con Musica & Gioco Codi-Amo con Musica & Gioco Musica & Gioco divertiamoci alla ricerca dell algoritmo Codi-Amo con Musica & Gioco 1 DURATA DELLA LEZIONE : 60 MIN OBIETTIVI DELLA LEZIONE L obiettivo della lezione è scoprire

Dettagli

Analisi del comportamento applicata ai disturbi dello spettro autistico

Analisi del comportamento applicata ai disturbi dello spettro autistico Analisi del comportamento applicata ai disturbi dello spettro autistico Elena Clò, Analista del comportamento, BCBA Ottobre- Novembre 2014 1 Il mestiere più bello del mondo Grazie a Francesca e Morena,

Dettagli

CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA

CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA CLASSE PRIMA COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E TECNOLOGIA DISCIPLINA DI RIFERIMENTO SCIENZE DISCIPLINE TRASVERSALI SCIENZE TRAGUARDI FORMATIVI COMPETENZA CHIAVE EUROPEA COMPETENZE

Dettagli

Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico

Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Federica Battaglia, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale per Comune di Bologna Ottobre-Novembre 2015 Obiettivi della giornata

Dettagli

Analisi del comportamento e autismo. Un trattamento basato sull evidenza

Analisi del comportamento e autismo. Un trattamento basato sull evidenza Analisi del comportamento e autismo Un trattamento basato sull evidenza Disturbi dello spettro autistico Secondo le più recenti stime epidemiologiche 1:150 nati rientra nello Spettro autistico (CDC, 2007)

Dettagli

Documentare. linee guida per la documentazione didattica

Documentare. linee guida per la documentazione didattica Documentare linee guida per la documentazione didattica Che cosa è la documentazione è un'attività di raccolta, catalogazione e diffusione di materiali è un processo comunicativo tra una fonte e un ricevente

Dettagli

ARTE E IMMAGINE COMPETENZE CHIAVE:

ARTE E IMMAGINE COMPETENZE CHIAVE: ARTE E IMMAGINE COMPETENZE CHIAVE: Imparare ad imparare, Consapevolezza ed espressione culturale, Spirito di iniziativa e imprenditorialità, Competenze sociali e civiche Traguardi per lo sviluppo delle

Dettagli

GRIGLIA D OSSERVAZIONE ALUNNO SU BASE ICF *

GRIGLIA D OSSERVAZIONE ALUNNO SU BASE ICF * GRIGLIA D OSSERVAZIONE ALUNNO SU BASE ICF * (Base per definizione obiettivi PDF e PEI) Legenda: 2 = L elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità rilevanti o reiterate 1 = L elemento

Dettagli

Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico

Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Analisi del Comportamento Applicata ai disturbi dello Spettro Autistico Elena Clò, BCBA Pane e Cioccolata Associazione Culturale per Comune di Bologna Ottobre-Novembre 2015 Programma Il comportamento problema:

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

CORSO DI FORMAZIONE DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO CORSO DI FORMAZIONE DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO DOTT.SSA MABEL GIRALDO Università degli Studi di Bergamo mabel.giraldo@unibg.it RICAPITOLANDO CHE COSA E L AUTIMO LE TEORIE SULL AUTISMO PRESUPPOSTI

Dettagli

LA PRESA. Fondamentali ed esercizi

LA PRESA. Fondamentali ed esercizi LA PRESA Fondamentali ed esercizi L abilità della presa Si sviluppa presto ma non per tutti allo stesso livello Iniziare con una palla più grande e progressivamente diminuire il volume Far sviluppare la

Dettagli

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO ISTITUTO COMPRENSIVO Nico Pinna Parpaglia POZZOMAGGIORE Via San Pietro, 37/a - 07018 (SS) - tel. 079/801093 - fax 079/800157 C.F. 80008250906 - e-mail ssic80200l@istruzione.it PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

Dettagli

Analisi del comportamento applicata all insegnamento delle prime competenze accademiche

Analisi del comportamento applicata all insegnamento delle prime competenze accademiche Analisi del comportamento applicata all insegnamento delle prime competenze accademiche Elena Clò, BCBA Ottobre 2015 Programma 17 ottobre 2015 Competenze accademiche: Prerequisiti per una programmazione

Dettagli

CORSO TEORICO PRATICO SULLA VALUTAZIONE DEGLI AUSILI PER IL MIGLIORAMENTO DELL APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA

CORSO TEORICO PRATICO SULLA VALUTAZIONE DEGLI AUSILI PER IL MIGLIORAMENTO DELL APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA CORSO TEORICO PRATICO SULLA VALUTAZIONE DEGLI AUSILI PER IL MIGLIORAMENTO DELL APPROPRIATEZZA PRESCRITTIVA Gli ausili per la vita quotidiana Analisi delle attività quotidiane Obiettivi e bisogni Ausili

Dettagli

PANE E CIOCCOLATA. Summer School ABA-VB 27 giugno - 8 luglio 2016 LABORATORIO DI MUSICA

PANE E CIOCCOLATA. Summer School ABA-VB 27 giugno - 8 luglio 2016 LABORATORIO DI MUSICA Summer School ABA-VB 27 giugno - 8 luglio 2016 LABORATORIO DI MUSICA Referenti: Marco CLASSE 1 e 2 Descrizione del progetto L'obiettivo del laboratorio è di sperimentare in gruppo una breve lezione di

Dettagli

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI SCREENING

PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI SCREENING PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI SCREENING Dott.ssa Isabella Bellagamba Psicologa psicoterapeuta dell età evolutiva isabellabellagamba@libero.it www.psicoterapiainfanziaeadolescenza.it COSA VUOL DIRE SCREENING!

Dettagli

COMPORTAMENTO VERBALE Comportamento diretto ad un altra persona che produce una conseguenza di tipo sociale o concreto

COMPORTAMENTO VERBALE Comportamento diretto ad un altra persona che produce una conseguenza di tipo sociale o concreto IL COMPORTAMENTO VERBALE Centro Autismo e Disturbi dello Sviluppo Azienda USL di Rimini i i U.O. di Neuropsichiatria i dell Infanzia e dell Adolescenza l Formazione insegnanti anno scolastico 2013-1414

Dettagli

CURRICOLO SCUOLA DELL INFANZIA con riferimento alle competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012

CURRICOLO SCUOLA DELL INFANZIA con riferimento alle competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 CURRICOLO SCUOLA DELL INFANZIA con riferimento alle competenze chiave europee e alle Indicazioni Nazionali 2012 I CAMPI DI ESPERIENZA LE COMPETENZE CHIAVE EUROPEE I CAMPI D ESPERIENZA (prevalenti e concorrenti)

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n del 04 agosto 2009 pag. 7/16 PARTE 2/3: LIMITAZIONI DELL ATTIVITA / RESTRIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE E FATTORI AMBIENTALI

ALLEGATOA alla Dgr n del 04 agosto 2009 pag. 7/16 PARTE 2/3: LIMITAZIONI DELL ATTIVITA / RESTRIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE E FATTORI AMBIENTALI giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 2575 del 04 agosto 2009 pag. 7/16 PARTE 2/3: LIMITAZIONI DELL ATTIVITA / RESTRIZIONI DELLA PARTECIPAZIONE E FATTORI AMBIENTALI L Attività è l esecuzione

Dettagli

Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento. Disturbo dello Spettro Autistico

Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento. Disturbo dello Spettro Autistico Spazio, tempo e relazione: strategie di intervento nei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico Mantova, 19 e 21 ottobre 2015 Lucia Nannini - TNPEE Simona Rebecchi - Logopedista Marina Sensati - TNPEE

Dettagli

ORGANIZZARE IL LAVORO DI GRUPPO LABORATORIO GESTIONE DELLA CLASSE

ORGANIZZARE IL LAVORO DI GRUPPO LABORATORIO GESTIONE DELLA CLASSE ORGANIZZARE IL LAVORO DI GRUPPO LABORATORIO GESTIONE DELLA CLASSE A cura di Maria Bruna Orsi Formatrice per la rete di scuole Senza Zaino mariabruna.orsi@gmail.com SCHEDA DI PROGETTAZIONE Dopo aver letto

Dettagli

DOCUMENTO PER IL PASSAGGIO DI INFORMAZIONI DALLA SCUOLA DELL INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA

DOCUMENTO PER IL PASSAGGIO DI INFORMAZIONI DALLA SCUOLA DELL INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA Allegato n.1 DOCUMENTO PER IL PASSAGGIO DI INFORMAZIONI DALLA SCUOLA DELL INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA Nome e cognome del bambino.. Nato/a il. Scuola dell infanzia di provenienza. Anno scolastico 2013

Dettagli

DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO

DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO FORMAT DELL UNITÀ DI APPRENDIMENTO Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO SCHEMA RELAZIONE INDIVIDUALE UDA UNITA DI APPRENDIMENTO Denominazione C'E' TEMPO E TEMPO Prodotti Giornata di

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA. * L alunno sviluppa modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.

SCUOLA PRIMARIA. * L alunno sviluppa modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. SCUOLA PRIMARIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA * L alunno sviluppa modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.

Dettagli

QUESTIONARIO: TI PRESENTO IL MIO BIMBO GRAVIDANZA E PARTO

QUESTIONARIO: TI PRESENTO IL MIO BIMBO GRAVIDANZA E PARTO QUESTIONARIO: TI PRESENTO IL MIO BIMBO GRAVIDANZA E PARTO Com è stata la gravidanza? LA NASCITA DEL BAMBINO è STATA o A termine o Prematura, a settimane o Dopo il termine, a..settimane IL PARTO è AVVENUTO

Dettagli

Analisi del comportamento applicata al trattamento di bambini con autismo: esperienze e possibilità. Monica Mercatelli

Analisi del comportamento applicata al trattamento di bambini con autismo: esperienze e possibilità. Monica Mercatelli Analisi del comportamento applicata al trattamento di bambini con autismo: esperienze e possibilità Monica Mercatelli Pane e Cioccolata Associazione culturale Monteveglio 18 Novembre 2012 Disturbi dello

Dettagli

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA:

PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE PROGETTAZIONE ANNUALE DIDATTICA: PROGETTAZIONE FORMATIVA ANNUALE Docente PICCHI MARIA LETIZIA Plesso Scuola dell'infanzia Giuseppe Giusti Classe.. Sezione A e B (anni 5) Disciplina/Macroarea/Campo d esperienza I DISCORSI E LE PAROLE Tavola

Dettagli

QUESTIONARIO PRIMO COLLOQUIO CON I GENITORI Scuola Infanzia Data Insegnante. Ha frequentato l asilo nido di. Genitori (nome cognome)

QUESTIONARIO PRIMO COLLOQUIO CON I GENITORI Scuola Infanzia Data Insegnante. Ha frequentato l asilo nido di. Genitori (nome cognome) QUESTIONARIO PRIMO COLLOQUIO CON I GENITORI Scuola Infanzia Data Insegnante Genitore/i compilatore/i Alunno Nome Data di nascita Cognome Età (anni e mesi Ha frequentato l asilo nido di DIAGNOSI Padre:

Dettagli

Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo

Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia. Elena Dal Pio Luogo Normativa DSA e BES il ruolo della Scuola dell Infanzia Elena Dal Pio Luogo LEGGE 170 8 ottobre 2010 Art. 1 Riconoscimento e definizione di: Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia. Garantire

Dettagli

RELAZIONE FINALE SOSTEGNO

RELAZIONE FINALE SOSTEGNO Via E. Fermi 24 04011 Aprilia (LT) Tel/Fax: 0692755657 E-mail: LTIC83700B@istruzione.it Cod. fisc. 80008090591 Cod. mecc. LTIC83700B RELAZIONE FINALE SOSTEGNO - VERIFICA DELLA PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA

Dettagli

Punto di partenza dell intervento educativo è l organizzazione di un ambiente scolastico che renda possibile l apprendimento in tutte le forme e le

Punto di partenza dell intervento educativo è l organizzazione di un ambiente scolastico che renda possibile l apprendimento in tutte le forme e le Punto di partenza dell intervento educativo è l organizzazione di un ambiente scolastico che renda possibile l apprendimento in tutte le forme e le modalità che esso assume nelle diverse aree dell esperienza

Dettagli

TOILET TRAINING. Appunti e suggerimenti. L autonomia dei nostri bimbi anche nelle funzioni organiche quotidiane,

TOILET TRAINING. Appunti e suggerimenti. L autonomia dei nostri bimbi anche nelle funzioni organiche quotidiane, TOILET TRAINING Appunti e suggerimenti L autonomia dei nostri bimbi anche nelle funzioni organiche quotidiane, sicuramente li farà sentire più sicuri di sé stessi e meno afflitti nei confronti dei pari

Dettagli

Presentazione eventi

Presentazione eventi Associazione Il Filo dalla Torre Formazione Evolutiva Presentazione eventi 2016-2017 1 WS per Volontari Il WS per Volontari Il Volontariato Consapevole: opportunità di Donare e di Crescere nel rapporto

Dettagli

Quadro di Riferimento di Matematica

Quadro di Riferimento di Matematica PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SULL INDAGINE OCSE-PISA E ALTRE RICERCHE NAZIONALI E INTERNAZIONALI Seminario provinciale rivolto ai docenti del Primo Ciclo Quadro di Riferimento di Matematica -la rilevazione

Dettagli

IL PROGETTO PICCOLISSIMI alla ricerca di un modello efficace e sostenibile S. Antonioli S. Bottini *,

IL PROGETTO PICCOLISSIMI alla ricerca di un modello efficace e sostenibile S. Antonioli S. Bottini *, Palacongressi di Rimini 02-03 Dicembre 2016 IL PROGETTO PICCOLISSIMI alla ricerca di un modello efficace e sostenibile S. Antonioli S. Bottini *, Pedagogista, analista del comportamento, Direttore Tecnico

Dettagli

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO a. s. / Residenza Via CAP Recapito Telefonico PRESENZA A SCUOLA DI UNA A. E. C. SI NO

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO a. s. / Residenza Via CAP Recapito Telefonico PRESENZA A SCUOLA DI UNA A. E. C. SI NO MINISTERO dell ISTRUZIONE, dell UNIVERSITA e della RICERCA Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE LARGO ORIANI SCUOLA STATALE INFANZIA - PRIMARIA SECONDARIA DI I GRADO Largo

Dettagli

STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI. Dott.ssa Erika Belcastro 1

STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI. Dott.ssa Erika Belcastro 1 STRATEGIE DI INTERVENTO PER LO SVILUPPO DELLE ABILITA COGNITIVE E SOCIALI Dott.ssa Erika Belcastro 1 COME INIZIARE IL LAVORO EDUCATIVO? Il lavoro educativo ha il suo punto di avvio con la VALUTAZIONA FUNZIONALE

Dettagli

PIANO DI LAVORO ANNUALE CLASSE I SEZ. A-B

PIANO DI LAVORO ANNUALE CLASSE I SEZ. A-B PIANO DI LAVORO ANNUALE CLASSE I SEZ. A-B A.S. 2014-2015 FINALITA Il progetto pone come finalità prioritaria quella di garantire una presa di coscienza e conoscenza, che permetta al bambino di fare scelte

Dettagli

IC 15 BOLOGNA Scuola dell infanzia : IL FLAUTO MAGICO a.s. 2016/2017

IC 15 BOLOGNA Scuola dell infanzia : IL FLAUTO MAGICO a.s. 2016/2017 IC 15 BOLOGNA Scuola dell infanzia : IL FLAUTO MAGICO a.s. 2016/2017 PROGETTO IL MIO CORPO SUONA Insegnanti : Zonno Angela Maria, Madeo Antonietta, Bandini Marianna Tempi: da ottobre a maggio Alunni: 3

Dettagli

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE. Cognome Nome

PROFILO DINAMICO FUNZIONALE. Cognome Nome MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÁ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI BRESCIA PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Cognome Nome Codice fiscale Data della compilazione Scuola frequentata GRUPPO

Dettagli

Via Liri 10E; Ardea (RM) sesso maschio Data di nascita 23/02/1980 Nazionalità italiana

Via Liri 10E; Ardea (RM) sesso maschio Data di nascita 23/02/1980 Nazionalità italiana INFORMAZIONI PERSONALI Adriano Demofonti Via Liri 10E; 00040 Ardea (RM) 3201972327 adriano.demofonti@gmail.com sesso maschio Data di nascita 23/02/1980 Nazionalità italiana ESPERIENZA PROFESSIONALE 7 16

Dettagli

L analisi del comportamento applicata alla riduzione dei comportamenti problema: l Analisi Funzionale

L analisi del comportamento applicata alla riduzione dei comportamenti problema: l Analisi Funzionale L analisi del comportamento applicata alla riduzione dei comportamenti problema: l Analisi Funzionale 26 Marzo 2015 Psicologa Analista del Comportamento BCBA 1 Gli alunni difficili L alunno disturba, non

Dettagli

PROGETTO LOGICO- MATEMATICO

PROGETTO LOGICO- MATEMATICO PROGETTO LOGICO- MATEMATICO Scuola dell Infanzia Santa Famiglia Anno scolastico 2015/2016 PROGETTO LOGICO MATEMATICO: 3, 2, 1 CIAK SI GIRA ANALISI DELLA SITUAZIONE INIZIALE: il progetto nasce dal desiderio

Dettagli

Pina Filippello, Università di Messina

Pina Filippello, Università di Messina Pina Filippello, Università di Messina Limiti riscontrati nello sviluppo delle abilità linguistiche (Carr, 1985) Evoluzione di forme di linguaggio appropriate solo all interno del setting terapeutico Ha

Dettagli

DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO : SCHEMA ANALISI DISCIPLINA - LINGUE COMUNITARIE- INGLESE

DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO : SCHEMA ANALISI DISCIPLINA - LINGUE COMUNITARIE- INGLESE DALLE INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO : SCHEMA ANALISI DISCIPLINA - LINGUE COMUNITARIE- INGLESE COMPETENZA CHIAVE (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006). LA

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO SCUOLA DELL INFANZIA SCHEDA PERSONALE. Dati anagrafici. Cognome Nome. Nato a il. Residente in via. Componenti della famiglia

CIRCOLO DIDATTICO SCUOLA DELL INFANZIA SCHEDA PERSONALE. Dati anagrafici. Cognome Nome. Nato a il. Residente in via. Componenti della famiglia CIRCOLO DIDATTICO SCUOLA DELL INFANZIA SCHEDA PERSONALE Dati anagrafici Cognome Nome Nato a il Residente in via N Tel Componenti della famiglia Padre Madre Fratelli/Sorelle Altri Anno Scolastico LE INSEGNANTI

Dettagli

CORREZIONI E CORRETTIVI NELL INSEGNAMENTO DEL TENNIS

CORREZIONI E CORRETTIVI NELL INSEGNAMENTO DEL TENNIS CORREZIONI E CORRETTIVI NELL INSEGNAMENTO DEL TENNIS di Daniele Reggianini DANIELE REGGIANINI Tecnico Nazionale AICS, IS2 FIT, Special Instructor, Istruttore Tennis Fitness, Preparatore Fisico 1 Livello

Dettagli

COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA

COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA COMPORTAMENTI PROBLEMA E COMUNICAZIONE NELLA SINDROME AUTISTICA comunicazione forma di relazione sociale con cui le persone interagiscono fra loro, si scambiano infor mazioni, mettono in comune esperienze.

Dettagli

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione

Chiarezza obiettivo Riflessione Controllo di sé Autovalutazione Progetto x competenza EMOZIONANDO Competenza imparare ad imparare: è l abilità di perseverare nell apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo

Dettagli

Imparare ad usare le forbici. Marta Cappello. Guide per un apprendimento consapevole

Imparare ad usare le forbici. Marta Cappello. Guide per un apprendimento consapevole 1 Imparare ad usare le forbici Marta Cappello Guide per un apprendimento consapevole M. 9 anni In queste immagini M. alza ed indietreggia forzatamente il braccio per tagliare ed impugna infilando il pollice

Dettagli

DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO SASSUOLO (MO) PROGETTO INTEGRATIVO SCUOLE DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2011 / 2012

DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO SASSUOLO (MO) PROGETTO INTEGRATIVO SCUOLE DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2011 / 2012 DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO SASSUOLO (MO) PROGETTO INTEGRATIVO SCUOLE DELL INFANZIA ANNO SCOLASTICO 2011 / 2012 IL LABORATORIO DEL CORPO MOTIVAZIONE L arco temporale che va dai 2 ai 6 anni, è di importanza

Dettagli

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale del Veneto

Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale del Veneto Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale del Veneto Istituto Comprensivo di Bosco Chiesanuova Piazzetta Alpini 5 37021 Bosco Chiesanuova Tel 045 6780 521-

Dettagli

MAGIC WORLD MAGIC ENGLISH. Laboratorio di inglese per bambini della scuola dell infanzia

MAGIC WORLD MAGIC ENGLISH. Laboratorio di inglese per bambini della scuola dell infanzia MAGIC WORLD MAGIC ENGLISH Laboratorio di inglese per bambini della scuola dell infanzia PERCHÉ UN LABORATORIO? Un laboratorio è «il luogo del fare e dell imparare facendo» Lo strumento ideale per dare

Dettagli

Alla c.a. del Dirigente. Alla c.a. del Referente Gruppo H. Gentilissimo Dirigente,

Alla c.a. del Dirigente. Alla c.a. del Referente Gruppo H. Gentilissimo Dirigente, Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. Alla c.a. del Dirigente Alla c.a. del Referente Gruppo

Dettagli

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente

Dettagli

PIANO DIDATTICO SUSTAIN

PIANO DIDATTICO SUSTAIN PIANO DIDATTICO SUSTAIN Titolo dell Unità Nome, Scuola e Paese dell insegnante Gruppo target Obiettivi RISPETTO Beyza AYDIN Doğa Koleji, Turchia beyzaydin@hotmail.com 5 anni, asilo Rispetto reciproco e

Dettagli

Laboratorio linguistico-fonologico nella Scuola dell Infanzia. Dott.ssa Luciana Ventriglia Insegnante- Pedagogista clinico

Laboratorio linguistico-fonologico nella Scuola dell Infanzia. Dott.ssa Luciana Ventriglia Insegnante- Pedagogista clinico Laboratorio linguistico-fonologico nella Scuola dell Infanzia Dott.ssa Luciana Ventriglia Insegnante- Pedagogista clinico Scrittura Aspetti comunicativi Aspetti costruttivi Aspetti linguistici e metalinguistici

Dettagli

MODENA, OTTOBRE 2011 KATIA TONNINI PEDAGOGISTA PROGRAMMA AUTISMO, AUSL RAVENNA

MODENA, OTTOBRE 2011 KATIA TONNINI PEDAGOGISTA PROGRAMMA AUTISMO, AUSL RAVENNA Insegnare a comunicare: il training PECS MODENA, 15-22 OTTOBRE 2011 KATIA TONNINI PEDAGOGISTA PROGRAMMA AUTISMO, AUSL RAVENNA Insegnare a comunicare: il sistema PECS Sistema di Comunicazione Aumentativa

Dettagli

Appunti per i Corsi istruttori FSN-DSA di 1 livello

Appunti per i Corsi istruttori FSN-DSA di 1 livello Metodologia dell'insegnamento sportivo Appunti per i Corsi istruttori FSN-DSA di 1 livello a cura di Cristina Caprile http:// 11 1 Unità di apprendimento Obiettivi di apprendimento: Conoscere e riconoscere

Dettagli

L Applied Behavior Analysis Analisi comportamentale applicata. Corso teorico pratico per operatori

L Applied Behavior Analysis Analisi comportamentale applicata. Corso teorico pratico per operatori Sede legale Via don bianchi 9 Terrazzano di Rho (MI) Tel. 347 5197749 Email. info@stellapolareaba.org Sito Web: www.stellapolareaba.org 1 incontro: Autismo e analisi del comportamento 1. Introduzione:

Dettagli

Obiettivo principale AREA MENTALE AREA TATTICA AREA TECNICA. Interazione tra Preparatore fisico e Insegnante di tennis

Obiettivo principale AREA MENTALE AREA TATTICA AREA TECNICA. Interazione tra Preparatore fisico e Insegnante di tennis Interazione tra Preparatore fisico e Insegnante di tennis - Divertimento Esercitazione n 1: Gli allievi disposti a - Entusiasmo coppie, si scambiano la palla di gommapiuma (lanciandola dal basso AREA MOTORIA

Dettagli

A CIRCA 6 ANNI, IL BAMBINO E PRONTO PER LA SCUOLA PRIMARIA? La risposta è SI

A CIRCA 6 ANNI, IL BAMBINO E PRONTO PER LA SCUOLA PRIMARIA? La risposta è SI A CIRCA 6 ANNI, IL BAMBINO E PRONTO PER LA SCUOLA PRIMARIA? La risposta è SI Infatti a 6 anni Maturano le competenze linguistiche Le abilità cognitive La percezione visiva La motricità IL LINGUAGGIO Dai

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA : STRUTTURA DELLE ELABORAZIONI

SCUOLA DELL INFANZIA : STRUTTURA DELLE ELABORAZIONI SCUOLA DELL INFANZIA : STRUTTURA DELLE ELABORAZIONI INDICE Le Competenze essenziali Descrittori generali Esempio di strutturazione I CAMPI DI ESPERIENZA Il sé e l altro Il corpo e il movimento Linguaggi,

Dettagli

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI.

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI. OPUSCOLO N.02 MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI. DOTT.ING. STEFANO RODA COME ORGANIZZARE ADEGUATAMENTE IL LAVORO DI MOVIMENTAZIONE MANUALE DURANTE LA GIORNATA - EVITARE DI CONCENTRARE IN BREVI PERIODI

Dettagli

Febbraio 2017

Febbraio 2017 Ente accreditato dal MIUR con D. M. n. 90 del 1/12/2003, nell'elenco dei Soggetti accreditati/qualificati per la Formazione del personale della Scuola. II Modulo 13-17-20 Febbraio 2017 Presso: Istituto

Dettagli