Aspetti organizzativi della gestione del paziente oncologico/ematologico diabetico: la proposta della rete oncologica
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- Ottaviana Lucia Cara
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1 Aspetti organizzativi della gestione del paziente oncologico/ematologico diabetico: la proposta della rete oncologica Marco Gallo SCDU Endocrinologia Oncologica AOU Città della Salute e della Scienza di Torino Molinette - COES
2 dimensioni del problema 8-18% dei pazienti oncologici è affetto anche da diabete ~38% dei pazienti ricoverati in oncologia ha iperglicemia DM noto 26% 12% iperglicemia nuovo riscontro normoglicemia esiti di trattamenti chirurgici effetti diretti del tumore effetti delle terapie antitumorali effetti delle terapie di supporto American Cancer Society, 2008, Umpierrez GE; JCEM 2002
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4 DM nel paziente oncologico DM & cancro: condizioni sempre più comuni, la cui gestione nello stesso individuo presenta spesso importanti difficoltà presenza di diabete aumento del rischio di sviluppare varie neoplasie incremento del rischio di mortalità per numerosi tumori problemi di gestione clinica: Quali obiettivi di compenso? Quale monitoraggio e con che intensità? Quale terapia? Quando sospenderla? Quali possibili limitazioni per i trattamenti antitumorali? Quali ripercussioni dei trattamenti antitumorali sul metabolismo?
5 effetti del diabete sulle terapie antitumorali impatto sulla scelta di schemi, timing e posologie antitumorali riduzione funzionalità renale (es. cisplatino) insufficienza cardiaca / ischemia (es. antracicline) neuropatia periferica (es. taxani, platino, vincristina) ipertensione arteriosa (TyrK-I, Ab-antiVEGFR) maggiore incidenza complicanze CT mucositi neutropenia, infezioni, sepsi neuropatie disidratazione, disturbi elettroliti peggioramento funzionalità renale
6 Perché un PDTA?
7 PDTA percorso diagnostico-terapeutico assistenziale Strumento operativo delle aziende sanitarie per poter gestire meglio, in maniera integrata e qualificata, l iter assistenziale e di cura del paziente, altrimenti frazionato e casuale nei tempi e nei contenuti Sequenza di azioni che devono essere svolte dai diversi professionisti che potenzialmente possono intervenire nella gestione di uno specifico problema di salute Identifica le responsabilità di ciascuna figura professionale e gli standard clinici e organizzativi da seguire nell erogazione delle prestazioni assistenziali Lega F, Management della Sanità, Egea Ed. 2013
8 PDTA percorso diagnostico-terapeutico assistenziale Rappresenta lo strumento con il quale si ricostruisce l iter complessivo che un paziente segue all interno di una o più strutture sanitarie per risolvere un problema di salute Favorisce una maggiore integrazione tra gli aspetti clinici e quelli organizzativi Lega F, Management della Sanità, Egea Ed. 2013
9 PDTA percorso diagnostico-terapeutico assistenziale
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11 La presenza di DM (o di complicanze diabetiche) peggiora nella tua esperienza l'esito delle terapie antitumorali? (infezioni, sepsi, disturbi elettrolitici, effetti tossici, altro) Survey AMD DM&Tumori 2015
12 Quali sono, in base alla tua esperienza, le principali complicanze acute nella gestione di un paziente oncologico? Survey AMD DM&Tumori 2015
13 Quali ritieni siano le principali difficoltà nella gestione di un paziente oncologico con DM? Survey AMD DM&Tumori 2015
14 PDTA: utilizzo applicativo 1. Rappresenta un momento di presa di coscienza e di autovalutazione dell azienda delle modalità di gestione di determinate situazioni cliniche 2. Una volta identificato un primo PDTA di riferimento, viene progressivamente perfezionato attraverso il circolo di miglioramento continuo (ciclo dell audit) Non deve essere la descrizione del trattamento ideale, ma avere attinenza con quanto effettivamente praticabile nell azienda sanitaria stante le risorse disponibili Lega F, Management della Sanità, Egea Ed. 2013
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16 situazioni cliniche più consuete 1) trattamento di un paziente oncologico con diabete mellito (T1 o T2) noto e pre-esistente; 2) turbative dell omeostasi endocrino-metabolica in corso di terapia oncologica di soggetti senza malattia diabetica nota (DM 2ario) visita ambulatoriale consulenza durante passaggio presso DH oncologico consulenza durante degenza presso reparto oncologico attività di ricovero presso reparto endocrino-diabetologico
17 valutazione specialistica: anamnesi diabetologica DM precedentemente noto (e familiarità) In caso di diabete noto: tipo di diabete e durata di malattia diabetica complicanze di rilievo ai fini della gestione diabeto-oncologica (cardiopatie, neuropatia, nefropatia severa) terapia antidiabetica in atto compenso metabolico recente possibilità di autogestione precedenti episodi di scompenso acuto (ipo- e iperglicemie severe, chetoacidosi) Precedenti patologici e comorbilità di rilievo ai fini della gestione diabeto-oncologica PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
18 valutazione specialistica: anamnesi oncologica Tipo di neoplasia: sede estensione (grading, TNM, sede delle metastasi) stadio (gravità e aspettativa di vita) Trattamenti oncologici pregressi, in atto, in programma: effetti potenziali sulla glicemia effetti potenziali sulla pressione arteriosa effetti potenziali su altri aspetti metabolici Trattamenti di supporto, sp. terapia steroidea: schema e dosi (continua, on & off ) tipo di steroide utilizzato (PD, PK) Disponibilità di caregiver, condizioni psicosociali PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
19 motivo della visita e valutazione attuale Condizioni generali, idratazione, stato nutrizionale (performance status [es.: ECOG, Karnofsky]) Peso attuale, variazioni ponderali recenti Alimentazione attuale: appetito abitudini nutrizionali (fattori economici, culturali, religiosi) presenza di limitazioni (impedimenti masticazione/deglutizione, disgeusia, mucositi, candidosi, ecc.) NA: parziale/totale enterale/parenterale timing e durata dell infusione quantità di carboidrati e di insulina PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
20 motivo della visita e valutazione attuale Condizioni generali, idratazione, stato nutrizionale (performance status [es.: ECOG, Karnofsky])
21 performance status
22 motivo della visita e valutazione attuale Condizioni generali, idratazione, stato nutrizionale (performance status [es.: ECOG, Karnofsky]) Peso attuale, variazioni ponderali recenti Alimentazione attuale: appetito abitudini nutrizionali (fattori economici, culturali, religiosi) presenza di limitazioni (impedimenti masticazione/deglutizione, disgeusia, mucositi, candidosi, ecc.) NA: parziale/totale enterale/parenterale timing e durata dell infusione quantità di carboidrati e di insulina PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
23 motivo della visita e valutazione attuale compenso glicemico attuale: HbA1c : non sempre necessaria o attendibile (scompenso recente, anemie, elevato fabbisogno trasfusionale) SMBG (pattern glicemico) segni/sintomi di scompenso glicemico (disidratazione, poliuria, capacità di percezione delle ipoglicemie anche in relazione all eventuale terapia con oppioidi in atto) funzionalità d organo (epatica/renale/respiratoria) PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
24 Impostazione del target glicemico
25 approccio alla gestione dell iperglicemia position statement ADA/EASD 2015 Diabetes Care 2015;38: ; Diabetologia 2015;58:
26 position statement ADA/EASD 2015 Approach to the Management of Hyperglycemia more stringent Life expectancy Long Figure 1. Modulation of the intensiveness of glucose lowering therapy in T2DM HbA1c 7% less stringent Short Diabetes Care 2015;38: ; Diabetologia 2015;58:
27 position statement ADA/EASD 2015 Approach to the Management of Hyperglycemia more stringent Important comorbidities Absent Figure 1. Modulation of the intensiveness of glucose lowering therapy in T2DM HbA1c 7% Few / Mild less stringent Severe Diabetes Care 2015;38: ; Diabetologia 2015;58:
28 position statement ADA/EASD 2015 Approach to the Management of Hyperglycemia more stringent Resources and support systems HbA1c less stringent 7% Readily available Limited P O T E N T I A L LY M O D I F I A B L E Figure 1. Modulation of the intensiveness of glucose lowering therapy in T2DM Diabetes Care 2015;38: ; Diabetologia 2015;58:
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30 impostazione target glicemico Generalmente, in questa fase l obiettivo NON è la prevenzione delle complicanze a lungo termine, ma il supporto alle esigenze nutrizionali/metaboliche sul breve/medio termine e il mantenimento di adeguati comfort/qualità di vita Fondamentale considerare: aspettativa di vita evitare ipo/iperglicemie severe limitare disagi aggiuntivi e sintomi ragionevole un target glicemico tra 120 e 270 mg/dl PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
31 target glicemico in oncologia HbA1c % HbA1c mmol/mol Glicemia M (range) 5, (76-120) 6, ( ) 7, ( ) 8, ( ) 9, ( ) 10, ( ) 11, ( )
32 situazioni particolari: il paziente ospedalizzato In un soggetto ricoverato per un intervento chirurgico, un trattamento neoadiuvante per una neoplasia neo-diagnosticata o un trapianto (es.: trapianto di cellule staminali ematopoietiche per neoplasie ematologiche), con buone possibilità di successo e ampio spazio di manovra terapeutica, è raccomandata l adozione di un atteggiamento più aggressivo anche nella gestione dell iperglicemia nel corso del ricovero In questi casi, analogamente a quanto raccomandato per i pazienti diabetici non oncologici ospedalizzati, vengono raccomandati obiettivi glicemici differenziati a seconda del setting operativo target glicemico mg/dl nel paziente acuto (glicemia pre-prandiale <130mg/dl; post-prandiale <180mg/dl, se raggiungibili senza un rischio elevato di ipoglicemia) e tra mg/dl nel paziente critico.
33 Standard AMD-SID
34 situazioni particolari: il paziente in palliazione prognosi di mesi: 120 e 270 mg/dl prognosi di settimane (o pochi mesi): 180 e 360 mg/dl (riducendo frequenza dei controlli glicemici al minimo) prognosi di giorni: valutare interruzione dei controlli glicemici e semplificare la terapia antidiabetica; somministrare insulina rapida se glicemia >360mg/dl, tenendo conto del grado di coscienza del paziente paziente pre-terminale/terminale: valutare interruzione terapia antidiabetica tenendo conto del grado di coscienza del paziente (considerare aspetti etici nel paziente con diabete tipo 1 o pancreasectomizzato!) PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
35 Quale terapia antidiabetica?
36 elementi da prendere in considerazione obiettivo del trattamento time frame (prognosi individuale) aspettativa di vita obiettivi e target terapeutici funzionalità epatica e renale funzionalità cardiaca e respiratoria
37 terapia insulinica nella maggioranza dei casi è la terapia antidiabetica più appropriata, perché: Iperglicemia generalmente severa; scarsa efficacia e flessibilità delle terapie non insuliniche; limitazioni d impiego delle terapie non insuliniche: effetti collaterali necessità di adeguata funzionalità d organo interferenza con procedure diagnostiche/terapeutiche (es.: metformina e mdc!) l insulina ha un effetto anabolico/anticatabolico vantaggioso nel paziente oncologico con cachessia o decadimento organico
38 tra le possibili eccezioni: soggetti con T2DM noto e in buon compenso con altra terapia, senza controindicazioni In questi casi, privilegiare farmaci a basso rischio di effetti collaterali (metformina, pioglitazone, inibitori DPP-4, inibitori SGLT-2, sulfoniluree a breve durata d azione [es. gliclazide, glipizide, gliquidone], glinidi) PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
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40 terapia insulinica privilegiare gli analoghi rapidi o long-acting/lenti alle insuline umane e alle pre-miscelate per la maggiore comodità e prevedibilità di effetto. In particolare: educare il paziente alla somministrazione degli analoghi rapidi al momento o anche subito dopo il pasto in caso di alimentazione imprevedibile/erratica (nausea/vomito, disgeusia); nei pazienti in terapia steroidea, l esigenza primaria è generalmente la copertura delle iperglicemie ai pasti principali PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
41 terapia insulinica partire con analogo insulinico rapido ai pasti principali; titolare la quantità di insulina prandiale sulla base delle glicemie post-prandiali + preprandiali del pasto successivo; considerare successivamente l introduzione di insulina basale con schemi basal-bolus o basal-plus, soppesandone la necessità con l esigenza di limitare il disagio per il paziente; in tal caso, preferire analogo insulinico lento titolando la dose sulla base dei valori glicemici basali dei giorni precedenti; in alternativa, valutare l uso di sole insuline lente con durata inferiore alle 24h (detemir, lispro protaminata) o intermedie al mattino per consentire una miglior copertura delle iperglicemie post-prandiali ed evitare ipoglicemie notturne PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
42 Somministrazione sera vs mattino sera FPG mattino evitare ipoglicemie notturne
43 flessibilità di somministrazione glargine U300, degludec Riddle MC et al. Diabetes Technol Ther 2016
44 Therapeutic options: Insulins Insulin level Rapid (Lispro, Aspart, Glulisine) Short (Regular) NPH Long (Detemir) (Degludec) Long (Glargine U100, U300) Hours Hours after injection
45 terapia insulinica scoraggiare l uso dell insulina al bisogno (sliding scale) dose insulinica iniziale BMI fattori induttivi di insulino-resistenza (steroidi, febbre, NA) rivalutare a breve i profili glicemici
46 schemi di autotitolazione N.B.: la quantità di insulina basale (levemir, glargine, NPH) NON deve essere variata sulla base delle glicemie pre-prandiali, ma rivalutata sulla base della glicemia al risveglio: se glicemia per 2-3 giorni superiore a 200 mg/dl, aumentare l insulina basale di 2-3 U se glicemia per 2-3 giorni inferiore a 120 mg/dl, ridurre l insulina basale di 2-3 U PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
47 boli di correzione delle iperglicemie Regola del 1700 FC = 1700/dose totale giornaliera es. DTG 56 U: FC 1700/56 = 30 1 unità ridurrà di 30 mg/dl la glicemia Regola del peso FC = 3000/peso in kg es. peso kg 70: FC 3000/70= 42 1 unità ridurrà di 42 mg/dl la glicemia
48 gestione delle ipoglicemie PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
49 triggering events leading to iatrogenic hypoglycemia sudden reduction of corticosteroid dose altered ability of the patient to self-report symptoms reduction of oral intake emesis new NPO status inappropriate timing of short/rapid-acting insulin vs. meals reduction of rate of administration of intravenous dextrose unexpected interruption of enteral feeding or parenteral nutrition ADA Standards of medical Care in Diabetes
50 utilizzo del periodo di ricovero per: educare il paziente/caregiver all autocontrollo della glicemia, con la collaborazione del personale infermieristico di Reparto; educare il paziente/caregiver alla gestione della terapia insulinica, con la collaborazione del personale infermieristico di Reparto; educare il paziente/caregiver alla gestione delle ipoglicemie e delle iperglicemie severe; coinvolgere i familiari (spiegando gli obiettivi e le finalità dell assistenza diabetologica in relazione alla fase di malattia). PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
51 educazione alla terapia insulinica:
52 Scompenso iperglicemico acuto
53 schemi infusionali semplificati PDTA - Rete Oncologica Piemonte Valle d Aosta
54 Criticità & richieste I diabetologi dagli oncologi Tempo per organizzare la presa in carico Gli oncologi dai diabetologi Consulenza/presa in carico entro 48 ore lavorative
55 Criticità & richieste I diabetologi verso i pazienti Concordare presa in carico (anche temporanea) e continuità cure Educazione all autogestione Agevolare i controlli
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57 ! e i z a r G Aspetti organizzativi della gestione del paziente oncologico/ematologico diabetico: la proposta della rete oncologica Marco Gallo SCDU Endocrinologia Oncologica AOU Città della Salute e della Scienza di Torino Molinette - COES
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