BENESSERE E PRODUTTIVITÀ DELL ALLEVAMENTO SUINICOLO: USO DELL ARRICCHIMENTO AMBIENTALE
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- Severino Stefani
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1 BENESSERE E PRODUTTIVITÀ DELL ALLEVAMENTO SUINICOLO: USO DELL ARRICCHIMENTO AMBIENTALE Compatibilità ambientale e benessere animale nella filiera del suino per migliorare la redditività e garantire la sostenibilità Filiera verde del suino
2 Autori Sara Barbieri e Elisabetta Canali Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica Alessandro Gastaldo, Paolo Ferrari e Paolo Rossi Fondazione CRPA Studi Ricerche, Reggio Emilia Matteo Barbari, Stefano Simonini, Marco Togni e Giuseppe Rossi Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Gestione del Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali Fotografie Alessandro Gastaldo, Paolo Ferrari, Silvana Mattiello, Davide Gottardo, Giacomo Bottaini, Marco Togni, Matteo Barbari Stampa Eliocenter, Milano
3 Prefazione Prima ancora che ai ricercatori, è da sempre ben noto agli allevatori che gli animali crescono e producono tanto più quanto meglio stanno. Il suino non fa eccezione in questo e le nuove norme europee in tema di benessere animale, oltre che tutelare gli animali garantendo condizioni di allevamento adeguate, rappresentano di fatto un aiuto indiretto agli allevatori stessi. Il progetto di ricerca Ager Compatibilità ambientale e benessere animale nella filiera del suino per migliorare la redditività e garantire la sostenibilità Filiera verde del suino, che vede coinvolti 8 partner, studia specificatamente problematiche alimentari/nutrizionali e aspetti legati al benessere. È a questi ultimi che la presente pubblicazione si riferisce, trattando l uso dell arricchimento ambientale. Prof. G. Matteo Crovetto Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali
4 Introduzione Le soluzioni di stabulazione adottate nelle porcilaie da svezzamento e ingrasso non sono in grado, generalmente, di soddisfare le esigenze comportamentali dei suini e, in particolare, non permettono la manifestazione del comportamento esplorativo. Tale attività esplorativa, che l animale effettua per la ricerca di cibo o di un luogo di riposo idoneo e per conoscere l ambiente, mantiene una forte motivazione anche in allevamento; ma l ambiente monotono e privo di stimoli delle porcilaie non garantisce la possibilità di manifestare tale comportamento. La mancanza di materiale idoneo da esplorare rappresenta uno dei maggiori problemi di benessere animale e l impossibilità di esprimere il comportamento esplorativo è indicata come la principale causa della comparsa di comportamenti anomali e potenzialmente pericolosi nel suino da svezzamento e da ingrasso, come il cannibalismo e l aggressività eccessiva. Per ridurre l incidenza o la gravità dei comportamenti anomali vengono utilizzati, all interno dei box, degli «arricchimenti ambientali»; quale sia però l arricchimento più efficace per migliorare il livello di benessere dei suini e quale il più sostenibile dal punto di vista economico, nella realtà italiana, sono ancora argomenti assai dibattuti. 1
5 Il comportamento esplorativo: perché il suino grufola I suini sono animali onnivori che in natura vivono e si spostano in un ampio spazio ( ha); essi trascorrono più della metà del tempo alla ricerca del cibo, grufolando e pascolando, con lunghe camminate per esplorare l ambiente e brevi periodi di riposo. I suini hanno sviluppato una strategia alimentare complessa, collegata al comportamento esplorativo, che prevede l uso della bocca e del grugno (grufolare, annusare, morsicare e masticare). Ma il comportamento esplorativo viene rivolto anche verso materiali non commestibili. Esplorare è un bisogno importante del suino ed è un comportamento con un elevata motivazione e differenti obiettivi: ricerca del cibo, ricerca di un luogo confortevole per riposare, raccolta di informazioni sull ambiente circostante. 2
6 Quale è il miglior materiale di arricchimento? L arricchimento ambientale, per avere un effetto positivo sulla salute e sul benessere dei suini, deve soddisfare alcune necessità degli animali: cercare manipolare ingerire Un materiale per essere idoneo deve mantenere il suino occupato in attività positive, evitando comportamenti anomali e pericolosi. La capacità di un materiale di stimolare l animale aumenta in relazione ad alcune proprietà del materiale stesso, che sono indispensabili anche a conservarne la sua funzione nel tempo. Proprietà Complesso Distruggibile e variabile Ingeribile Con proprietà nutrizionali Pulito Descrizione Il suino è un animale estremamente intelligente, con un comportamentale articolato. Un materiale stimola e mantiene l interesse dell animale tanto più lo tiene occupato Un materiale che non può essere distrutto diventa rapidamente poco interessante per il suino, che deve poter modificare l oggetto attraverso la masticazione I suini sono abituati a masticare e ingerire ciò che trovano nell ambiente. La sazietà riduce la motivazione a grufolare I suini potrebbero trarre beneficio dall ingerire o masticare gli oggetti che trovano nel box (fibra, vitamine, sali, ecc.) Se il materiale si trova a terra, va mantenuto pulito. Il suino perde rapidamente interesse per ciò che è imbrattato da feci e urine 3
7 La paglia Tra i possibili arricchimenti ambientali, la paglia distribuita sul pavimento del box in grande quantità (lettiera permanente) è il materiale manipolabile più studiato per la specie suina e quello che meglio stimola il comportamento esplorativo, riducendo l incidenza di comportamenti negativi per il benessere e la produttività, quali il cannibalismo e l aggressività eccessiva. La ricerca in questo campo ha messo in evidenza che in pratica non esiste, ad oggi, un altro arricchimento ambientale in grado di garantire un livello di occupazione superiore a quello della lettiera di paglia. Vantaggi La paglia offre numerosi vantaggi: può essere masticata, grufolata, ingerita. Inoltre, migliora il comfort termico e fisico della zona di riposo. Svantaggi Il costo della paglia, l ingente richiesta di manodopera per la gestione della lettiera e la incompatibilità con alcune tipologie di allevamento (pavimento grigliato o fessurato, in particolare con sistemi di evacuazione rapida delle deiezioni mediante tubazioni), non favoriscono un largo utilizzo di questo materiale nel nostro Paese. 4
8 La paglia funziona meglio peggio se è fresca e aggiunta giornalmente se è umida e sporca quando ha fibra lunga, quando contiene muffe o presenta non trinciata odori sgradevoli 5
9 Altri materiali utilizzati come lettiera Altri materiali da lettiera possono essere utilizzati come arricchimento ambientale, in alternativa alla paglia, alcuni dei quali citati anche dalla normativa (vedi pagina 27): segatura di legno, compost di funghi, torba, fibra di cocco, truciolo di legno, corteccia, carta in strisce e sabbia. Vantaggi Diventa difficile indicare i vantaggi, perché l efficacia di questi materiali è controversa. Svantaggi Il loro utilizzo e la loro diffusione sono strettamente legati alla disponibilità dei materiali stessi e al loro costo di acquisto e di gestione. Esistono pochi studi relativi all efficacia di questi materiali nel ridurre i comportamenti negativi dei suini. Alcuni materiali, come la segatura, sono poco apprezzati per la rapidità con cui diventano inutilizzabili, soprattutto per effetto della dispersione e del calpestio. Spesso presentano un incompatibilità più o meno accentuata con le tipologie di stabulazione su pavimento fessurato e con i sistemi di allontanamento rapido degli effluenti zootecnici. 6
10 Metodi alternativi di somministrazione della paglia È stato ampiamente dimostrato come la paglia sia in grado di stimolare il comportamento esplorativo e ridurre l insorgenza di comportamenti anomali e pericolosi dei suini. Nei sistemi in cui non è possibile prevedere la lettiera permanente, la paglia può essere presentata al suino in modeste quantità, distribuita direttamente sul pavimento del box ( a terra ) o in rastrelliere/dosatori, oppure compressa in blocchi o grossi pellets. Vantaggi I risultati ottenuti sono generalmente inferiori rispetto alla lettiera di paglia, ma hanno evidenziato una certa efficacia nel miglioramento del benessere (aumento del livello di occupazione dei suini e contenimento delle morsicature a code e orecchie) e della produttività, rispetto a oggetti non distruttibili, quali catene, oggetti sospesi, giochi e dispenser di mangime. Tuttavia, nessuno studio è stato in grado di definire quanto sia la quantità minima di paglia in grado di occupare positivamente il suino e prevenire fenomeni come il cannibalismo. Da alcuni lavori è emerso che anche la somministrazione giornaliera di modesti quantitativi di paglia ( g/capo) è in grado di ridurre significativamente fenomeni aggressivi e morsicature verso gli altri suini. 7
11 Svantaggi Il principale svantaggio di questi sistemi è l aumento dei costi, legato all elevata richiesta di manodopera, all eventuale acquisto di attrezzature (per esempio, le rastrelliere) e all elevata quantità di paglia, che spesso si perde nelle fosse sottostanti (con ulteriori problemi ai sistemi di evacuazione), non completamente compensato da una riduzione dei fenomeni di cannibalismo. 8
12 Oggetti per l arricchimento ambientale In molti casi la paglia non può rappresentare una possibilità pratica per l allevatore, che deve ricorrere a soluzioni differenti, ricordando però che l utilizzo di oggetti non distruttibili è notevolmente controverso e in molti casi non è permesso che questi materiali siano utilizzati come unico arricchimento dei box. Si tratta principalmente di arricchimenti fissati a catena e sospesi (oggetti di plastica e tronchetti di legno), sospesi (catene e corde), fissati a muro (tubo con legno) o liberi a terra (mattoni in cotto, cartoni, palle, trottole, ecc.). Vantaggi L aggiunta di oggetti nei box è il metodo di arricchimento ambientale più diffuso, in quanto ha il vantaggio di poter essere attuato in ogni tipologia di box, anche in presenza di pavimento fessurato parziale e totale e con sistemi di allontanamento rapido degli effluenti zootecnici. Generalmente gli oggetti non vengono utilizzati per grufolare, ma possono essere morsi e masticati. Quanto più l oggetto sarà distruttibile e manipolabile dalla bocca e dal grugno del suino, tanto più costante nel tempo sarà l interesse da parte dell animale. Svantaggi Tali soluzioni hanno una minore capacità di mantenere l interesse del suino e di ridurre l aggressività e i fenomeni di cannibalismo; esistono, inoltre, pareri discordanti circa la loro efficacia. 9
13 Oggetti presentati a terra si contaminano velocemente con materiale fecale, soprattutto in relazione al tipo di pavimentazione Oggetti presentati a livello della testa del suino sono più attraenti, perché ne richiamano l attenzione Gli oggetti sospesi sono più interessanti e vengono preferiti Diverse prove sperimentali hanno evidenziato un basso interesse dei suini e un alto livello di morsicature alle code con l utilizzo di un arricchimento di plastica sospeso a catena. Per questa soluzione occorre verificare attentamente anche la sostenibilità economica, visto il costo unitario elevato (se acquistato) e la necessità di sostituire frequentemente le parti deteriorati (tubi). Alcuni oggetti, come i mattoni in cotto o i fogli di cartone, si distruggono nel tempo (chiaramente con tempi diversi in relazione al materiale). Sono economici e consentono al suino di morsicare e masticare, ma vanno sostituiti frequentemente. 10
14 Altri arricchimenti, invece, come catene sospese o palle e trottole a terra, durano nel tempo e possono restare in allevamento per diversi cicli produttivi. Risultano interessanti per l allevatore perché richiedono una limitata manutenzione. Palle e trottole, però, stimolano poco l interesse del suino, che le abbandona rapidamente. Si consiglia l utilizzo di questi oggetti in abbinamento a materiali distruttibili e grufolabili. Una soluzione interessante prevede l utilizzo di corde sospese, le quali, secondo alcune recenti ricerche, risulterebbero efficaci nell'occupare i suini (in particolare, quelli da post-svezzamento), con livelli di interazione paragonabili, addirittura, a quelli della paglia. Si tratta di una soluzione economica, per il basso costo dei materiali utilizzati e per i tempi di lavoro decisamente ridotti (sostituzione della corda circa ogni 15 giorni). 11
15 Una possibilità di arricchimento consiste nell utilizzare un tronchetto di legno sospeso a catena, fissata al soffitto o al muro. Si tratta di una soluzione economica, per il basso costo dei materiali utilizzati e per i tempi di lavoro decisamente ridotti (prevedendo la sostituzione del tronchetto circa ogni 7 10 giorni). Anche la scelta del tipo di legno è importante: utilizzando un legno morbido non si espongono i suini al rischio di ingerire pericolose schegge e, nello stesso tempo, si permette loro di masticare. Un altra soluzione interessante consiste nel fissare al muro (a un altezza dal pavimento di circa cm) un tubo, intero o sezionato per il lungo, al cui interno posizionare un tronchetto di legno. Questo oggetto è libero di muoversi e i suini possono spostarlo in diverse direzioni e morsicarlo; il tronchetto, una volta consumato, può essere facilmente sostituito. Sul mercato è presente un modello di questo tipo, ma si tratta di una soluzione così semplice che è consigliabile l autocostruzione. 12
16 Il legno Il legno è un materiale di origine vegetale prodotto dal cambio di piante perenni, conifere o latifoglie. Si ricava dal taglio di fusti e rami di alberi o arbusti. È un materiale biodegradabile, riutilizzabile ed è una risorsa rinnovabile. Esso rientra tra i materiali manipolabili previsti dalla normativa europea per l arricchimento ambientale negli allevamenti suinicoli. Si compone di fibre di cellulosa ed emicellulose trattenute da una matrice di lignina che assieme determinano la durezza, la resistenza e la flessibilità del materiale. Oltre l acqua, sempre presente, si trovano altre sostanze all interno del legno, quali, tra altro, tannini, sostanze oleaginose, gommose, odorose, che conferiscono caratteristiche diverse al legno a seconda della specie e della varietà delle piante. Alcune di queste sostanze possono essere tossiche o quantomeno nocive. La riduzione dell agricoltura e della zootecnica nei terreni collinari e di montagna degli ultimi decenni ha lasciato posto alla ricostituzione di molti boschi. Per quanto in continuo incremento, il legname cresciuto in Italia è ancora impiegato in misura molto ridotta rispetto alle potenzialità. Il commercio mondiale permette di fatto l accesso a grandi quantità di legname a prezzi ridotti. Il patrimonio forestale italiano continua a crescere, nonostante l Italia sia una forte consumatrice di legno: il nostro Paese importa circa i 3/4 del legno che consuma. L aumento della superficie forestale, anche in alcune zone marginali, dove l agricoltura potrebbe essere utilmente sostituita dalla selvicoltura, costituisce una risorsa che ha un valore e che dovrebbe trovare opportune destinazioni d uso. Tra i vari impieghi che si possono avere, il supporto alla zootecnia come fonte di materiali per l arricchimento ambientale, può essere uno di questi. 13
17 Tannini I tannini sono sostanze presenti negli estratti vegetali capaci di combinarsi con le proteine animali in complessi insolubili. Sono ancora utilizzati per conciare la pelle animale per prevenirne la putrefazione da parte degli enzimi proteolitici e trasformarla in cuoio. Le fonti più ricche di tannini sono le cortecce di piante come quercia, castagno, abete e acacia. Nessuno studio ha evidenziato come l ingestione di tannini da parte degli animali possa condizionarne il metabolismo né tantomeno ridurne l assunzione delle proteine. È stato invece rilevato come negli allevamenti di suini allo stato brado, una dieta ricca di sostanze vegetali contenenti tannini (ghiande, foglie, cortecce, pigne, ecc.) dia alle carni maggiore ricchezza di sapori, conferendo però colorazioni più scure. Ad ogni modo le modeste quantità di legno, spesso scortecciato, inserite nell ambiente di allevamento come materiale manipolabile non devono far preoccupare l allevatore. Le dosi di tannini assumibili singolarmente dagli animali non sono in grado di condizionare le caratteristiche organolettiche delle carni, né positivamente (sapore), né tantomeno negativamente (colore della carne). Mini glossario del legno Alburno: strato legnoso che si forma ogni anno sotto la corteccia degli alberi e degli arbusti; accumulandosi su quello degli anni precedenti, determina l accrescimento in spessore del tronco. Durame: parte interna del fusto degli alberi nella quale le cellule sono morte e non svolgono più funzioni biologiche essenziali. Fibratura: la disposizione degli elementi nella struttura del legno. Umidità (del legno): nei legnami abbattuti dipende dallo stabilirsi di un equilibrio tra l ambiente in cui si trova il legno ed il legno stesso. Stagionatura: essiccazione del legname dallo stato fresco allo stato di equilibrio igrometrico con l'ambiente. Tessitura: aspetto dei tessuti legnosi nei riguardi della dimensione degli elementi cellulari. 14
18 Le specie legnose In Italia crescono diverse specie legnose che possono essere prese in considerazione per utilizzarne il legname come materiale manipolabile di arricchimento ambientale negli allevamenti suinicoli. Le più comuni sono il pioppo in pianura, il castagno nelle zone collinari, il faggio nelle aree montane. In alcune aree specifiche, si possono trovare anche conifere, quali pini e abeti. Questi ultimi legnami si possono reperire generalmente sul mercato a costi contenuti, ma spesso risultano di importazione. Considerata la loro diffusione sul territorio italiano, anche il legno di pioppo e castagno ha prezzi di vendita relativamente bassi, spesso inferiori a quelli delle conifere. La voce di costo che maggiormente incide nella formazione del prezzo è quella relativa al trasporto. Di conseguenza risulta fondamentale per l allevatore poter trovare la fornitura di legno da utilizzare come arricchimento ambientale relativamente vicina al luogo di impiego. Paleria di castagno e faggio 15
19 Specie legnosa (italiano, nome scientifico) Caratteristiche generali del legname Massa volumica a umidità normale (u=12%, valore medio) Massa volumica allo stato fresco (u>30%, valore medio) Proprietà fisiche Stagionatura e ritiri del legno Caratteristiche meccaniche Durabilità Altre caratteristiche Disponibilità Valore di mercato (indicativo) Specie alternative con caratteristiche comparabili Castagno - Castanea sativa Mill. Legno a durame nettamente differenziato che assume varie tonalità del marrone, alburno bianco giallognolo molto sottile. Il durame ha un elevato contenuto di tannini. Anelli spesso ampi, facilmente individuabili. Tessitura grossolana, fibratura tendenzialmente dritta, a volte ad andamento elicoidale. 580 kg/m³ (C.V. ~ 11%) 1000 kg/m³ Discreta resistenza a pressione e tranciatura, ma minore rispetto alla quercia. Essiccazione lenta. Ritiro volumetrico totale ( v) 11,2% - Durezza: da medio a bassa - Resistenza a compressione assiale: 50 N/mm² - Flessione statica: 105 N/mm² - Modulo di elasticità: N/mm² - Resistenza al taglio: 5,7 N/mm²(4,0 N/mm²) Classe 2 (durabile) In presenza umidità elevata (u>20%): 1. a contatto di materiali ferrosi si generano macchie nere e persistenti (ferro-tannato); 2. i materiali ferrosi vanno incontro a rapida ossidazione Il palo di castagno, non scortecciato e non lavorato, è un prodotto ad ampia disponibilità sul territorio Pali: da 60 /t (allo stato fresco) a 557 /t (acquisto al dettaglio); per palo (diametro 10 cm lunghezza 100 cm) da circa 0,47 (allo stato fresco) a 2,54 (acquisto al dettaglio). 1. Varie querce per il contenuto di tannini e la durabilità (cerro, rovere, farnia, roverella, ecc.) 2. Olmo, acero, tiglio per la densità e le caratteristiche meccaniche. 16
20 Specie legnosa (italiano, nome scientifico) Caratteristiche generali del legname Massa volumica a umidità normale (u=12%, valore medio) Massa volumica allo stato fresco (u>30%, valore medio) Proprietà fisiche Stagionatura e ritiri del legno Caratteristiche meccaniche Durabilità Altre caratteristiche Disponibilità Valore di mercato (indicativo) Specie alternative con caratteristiche comparabili Faggio - Fagus sylvatica L. Legno di colore roseo da chiaro a bruniccio, a durame indifferenziato; tessitura fine; fibratura spesso deviata. Anelli di accrescimento di difficile individuazione. 710 kg/m³ kg/m³ (702 kg/m³ C.V. ~ 5%) 1050 kg/m³ (925 kg/m³ C.V. ~ 8%) Eccellente resistenza alla flessione e all urto; compatto e resistente. Ritiro volumetrico (totale) elevato ( v = 17%). Non presenta particolare problemi per l'essiccazione. - Durezza: da media a elevata - Resistenza a compressione assiale: 60 N/mm² - Flessione statica: 120 N/mm² - Modulo di elasticità: N/mm² Classe 5 (non durabile) Facile da lavorare; per la fissilità del legno, tende a spaccarsi nell impiego con chiodi e viti per cui è necessario procedere con preforature. Il legno di questa specie ha una ampia diffusione sul territorio nazionale benché non sia presente sul mercato in forma di pali di piccole dimensioni. Normalmente viene venduto come legna da ardere in forma di legno tondo (lunghezza intorno a 0,5 m) o spaccato. Per la legna da ardere intorno a /t (parzialmente stagionato), pari a 0,94 1,2 /palo (diametro 10 cm lunghezza 100 cm). Non esiste la vendita al dettaglio di questo tipo di assortimenti ma è facilmente ricavabile dalla filiera per la legna da ardere. Carpini, betulla, frassino per la densità, le caratteristiche meccaniche e l assenza di durame differenziato e di estrattivi particolari. 17
21 Prodotto Specie legnosa (italiano, nome scientifico) Ulteriori informazioni Caratteristiche generali del legname Massa volumica a umidità normale (u=12%, valore medio) Massa volumica allo stato fresco (u>30%, valore medio) Proprietà fisiche Stagionatura e ritiri del legno Caratteristiche meccaniche Durabilità Altre caratteristiche Disponibilità Valore di mercato (indicativo) Specie alternative con caratteristiche comparabili Tondello da sfogliatura Pioppo bianco, Pioppo nero, Pioppo ibrido euroamericano (clone I214) - Populus sp.p. Prodotto di scarto dalla sfogliatura dei tronchi di pioppo, cosiddetto "tondello da sfoglia", viene fornito in forma di cilindro perfetto, con midollo incluso. Legno biancastro giallognolo, durame bruno verdastro, con elevata umidità e spesso odore sgradevole per l uomo ma non per i suini. Tessitura da media a grossolana; fibratura generalmente diritta. 340 kg/m³ (380 kg/m³, notevole variabilità. 760 kg/m³ Modeste: poco resistente alla pressione trasversale (simile al legno di conifera). Ritiro volumetrico totale normale ( v = 9,8%), essiccazione normale (ma a causa dell'elevato contenuto di acqua può risultare assai lunga). - Durezza: bassa - Resistenza a compressione assiale: 31 N/mm² - Flessione statica: 55 N/mm² - Modulo di elasticità: 7800 N/mm² - Comportamento all urto assai modesta Classe 5 (non durabile) Trattandosi del tondello risultante dalla attività di sfogliatura, è ricavato dalla parte più interna del tronco, quindi non ha corteccia: è costituito tipicamente dalla parte più scura e a volte accompagnato da un odore organico sgradevole (per l uomo). Il legno di questa specie ha un ampia diffusione sul territorio nazionale benché si trovi principalmente nella Pianura Padana. Come sottoprodotto della sfogliatura è disponibile in grandi quantità presso le aziende di produzione di pannelli di legno compensato, anch esse presenti in gran numero soprattutto nel Nord Italia. Intorno a 0,34 /palo (diametro 10 cm, lunghezza 100 cm). Non esiste vendita al dettaglio. Altre specie di pioppo (P. bianco, tremulo, ecc.), salici, ontani per densità, caratteristiche meccaniche, assenza di estrattivi particolari. 18
22 Gli assortimenti legnosi Gli assortimenti legnosi considerati in Italia sono: legname rotondo o tondame: fusti interi o parte di fusti legname segato: travi e tavole legname squadrato legno per l industria: carta, cellulosa e pannelli vari legname per la produzione di energia: legna da ardere e legno cippato. Tondelli di pioppo 19
23 Il bricchetto di segatura Tra i materiali manipolabili segnalati dalla direttiva europea per l arricchimento ambientale degli allevamenti suinicoli c è anche la segatura di legno. Un modo per utilizzare questo materiale negli allevamenti con pavimentazioni fessurate è l impiego di bricchetti di segatura compressa. Essi sono comunemente venduti come materiale da ardere. Sono molto ricercati dalle pizzerie perché mantengono un calore costante all interno dei forni di cottura. La segatura che li compone proviene da diverse specie legnose, in particolare conifere. I bricchetti sono ottenuti dalla lavorazione a forte pressione delle polveri di segheria e non contengono alcun collante aggiuntivo. Questa caratteristica è favorevole all impiego in allevamento per la salvaguardia della salute degli animali, ma allo stesso tempo ne compromette la funzionalità. Infatti, i bricchetti a contatto con superfici bagnate tendono ad assorbire molto velocemente l acqua e a sfaldarsi. Inoltre la facilità con cui possono essere addentati li rende particolarmente appetibili. In fase di svezzamento, con animali di taglia inferiore ai 20 kg, possono comunque essere considerati una soluzione efficace. Bricchetti di segatura di legno 20
24 Prodotto Specie legnosa (italiano, nome scientifico) Ulteriori informazioni Caratteristiche generali del prodotto Massa volumica a umidità normale (u=12%) Massa volumica allo stato fresco (u>30%) Proprietà fisiche Stagionatura e ritiri del legno Caratteristiche meccaniche Durabilità Altre caratteristiche Disponibilità Valore di mercato (indicativo) Specie alternative con caratteristiche comparabili Bricchetti di segatura di legno Specie varie (conifere e/o latifoglie) prevalentemente ottenute dalla lavorazione di legni chiari, con durame indifferenziato. Molte delle caratteristiche variano in base alla segatura della/e specie impiegate. Prodotto estruso di forma cilindrica da apposite bricchettatrici, ottenuto tramite la compattazione di segatura e trucioli di legno, scarto di altre lavorazioni con asportazione di truciolo. Si presenta in forma di cilindro, di circa 8 cm di diametro e 25 di lunghezza, di circa kg 0, kg/m³ Non disponibile. Facilmente sfaldabile. Può essere venduto in diverse classi di "durabilità meccanica" (EN e CEN/TS ). Materiale venduto a umidità inferiori al 15%. Non note. Da determinare, ove possibile. Non nota. Trattandosi prevalentemente di legni chiari ci si attende un materiale non durabile. Quando sono presenti in gran parte residui di lavorazione di conifere è caratterizzato da un forte odore di resina (gradevole per l'uomo). I bricchetti, quale sottoprodotti delle lavorazioni del legno grezzo, sono presenti e diffusi in tutto il territorio nazionale, soprattutto in prossimità di aziende che si occupano della prima trasformazione del legno. Al dettaglio, intorno a 476 /t, pari a circa 0,38 /bricchetto. Non applicabile. 21
25 Non utilizzare il legno di recupero A parte casi eccezionali non è consigliabile l utilizzo di elementi in legno di recupero: bancali, imballaggi, cassette per frutta e verdura, vecchi recinti, mobili, ecc. Questi materiali spesso non possiedono i requisiti minimi per garantire la salute dell animale. Di seguito sono riportate le caratteristiche di sicurezza consigliate affinché il legno possa essere inserito nello spazio di allevamento: - non deve essere stato trattato con sostanze chimiche dannose per la salute del maiale: vernici, colle, impregnanti, ecc.; - non devono essere presenti chiodi, graffette ed altri componenti metalliche che possono ferire l animale; non deve avere spigoli acuti che possono trafiggere l animale. È sconsigliato inoltre l utilizzo della ramaglia come arricchimento ambientale. Oltre a rappresentare una possibile causa di ferite per gli animali, in caso di allevamenti su pavimento fessurato, i rami spezzandosi e sminuzzandosi potrebbero incastrarsi nelle fessure o intasare i sistemi di allontanamento degli effluenti zootecnici. 22
26 Il progetto «Filiera verde del suino» «Compatibilità ambientale e benessere animale nella filiera del suino per migliorare la redditività e garantire la sostenibilità Filiera verde del suino» è uno dei tre progetti ammessi a contributo per la filiera del suino e finanziati dal Progetto Ager - Agroalimentare e Ricerca. Attraverso Ager, 13 fondazioni bancarie si sono associate per sostenere la ricerca per alcune filiere strategiche del proprio territorio. All interno delle priorità previste da Ager, e riferendosi specificatamente alla produzione del suino pesante tradizionale, il progetto «Filiera verde del suino» si occupa di: - approfondire le conoscenze inerenti le strategie di alimentazione e l'efficienza di utilizzazione dei nutrienti, avendo come target gli elementi che maggiormente impattano sull ambiente: azoto, fosforo e zinco; - valutare le implicazioni tecniche ed economiche dovute agli adempimenti della normativa sul benessere animale. Obiettivi chiari Gli argomenti di studio sono trattati per le fasi di post-svezzamento e ingrasso, in modo sinergico e coordinato tra i gruppi di ricerca coinvolti. Lo scopo è fornire ai produttori indicazioni operative per un alimentazione dei suini a minore impatto ambientale e gli strumenti per orientarsi e operare scelte riferite alle direttive sul benessere animale. Tra i partecipanti, coordinati dal professor G. Matteo Crovetto e dal professor Gianfranco Piva, prestigiose Università del centro-nord Italia (Milano, capofila del progetto, Cattolica del Sacro Cuore, Padova, Udine, Bologna e Firenze) e centri di ricerca specializzati nella suinicoltura (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, unità operativa di Modena, e Fondazione CRPA Studi e Ricerche di Reggio Emilia). Il progetto, partito nell autunno 2011 e attivo per 3 anni, ha un importante valenza territoriale: si svolge nelle regioni italiane a maggiore produzione di suini e dove sono contestualmente attive 10 delle 13 Fondazioni bancarie associate in Ager. 23
27 Azioni nell ambito del benessere animale Le implicazioni della normativa sull utilizzo dell arricchimento ambientale verranno valutate attraverso la realizzazione di azioni specifiche, in particolare: - lo sviluppo di una base informativa aggiornata e accessibile sull utilizzo dei materiali manipolabili nei settori di svezzamento e di ingrasso; - l identificazione delle strategie di arricchimento ambientale più idonee al miglioramento del benessere dei suini in allevamento; - la definizione del rapporto costi/benefici per le diverse strategie indagate. Piano di comunicazione Per garantire un elevato livello di trasferimento delle conoscenze e di applicazione dei risultati ottenuti, il progetto prevede un esteso piano di comunicazione, che fa perno su un sito internet agersuino.crpa.it, nel quale verranno raccolti i risultati e pubblicizzate le attività di divulgazione diretta. 24
28 La ricerca sul legno come materiale manipolabile La ricerca finanziata attraverso il progetto AGER si pone come obiettivo l individuazione di soluzioni per l arricchimento ambientale, economicamente sostenibili e idonee all impiego negli ambienti di allevamento più diffusi nel nord e centro Italia. Tra i materiali presi in considerazione, il legno è quello che offre le maggior possibilità di sviluppo. Nella fase iniziale del progetto sono state individuate i legnami e i tagli più adatti per la manipolazione da parte dei suini e facilmente reperibili a costi contenuti sul territorio italiano. Successivamente si è iniziato a progettare e realizzare dispositivi, che da una parte favorissero la maggiore interazione possibile degli animali e dall altra riducessero al minimo l impegno lavorativo da parte degli allevatori nella gestione del materiale manipolabile. L idea di base è stata quella di sviluppare sistemi costituiti da una componente fissa metallica da inserire nei box, facilmente lavabile, nella quale aggiungere o sostituire il legno, con il minor impegno di manodopera possibile. Di seguito sono riportati le immagini di dispositivi per lo svezzamento e l ingrasso ancora in fase di sperimentazione. Svezzamento 25
29 Ingrasso 26
30 Cosa dicono le normative Decreto legislativo 7 luglio 2011, n Attuazione della direttiva 2008/120/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini [ ] i suini devono avere accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali che consentano loro adeguate attività di esplorazione e manipolazione, quali ad esempio paglia, fieno, legno, segatura, composti di funghi, torba o un miscuglio di questi, salvo che il loro uso possa comprometterne la salute e il benessere; Qualora si manifestino segni di lotta violenta, occorre immediatamente indagare le cause e adottare idonee misure, quali fornire agli animali abbondante paglia, se possibile, oppure altro materiale per esplorazione. [ ] Nota del 2 marzo Procedure per il controllo del benessere animale negli allevamenti di suini applicazione del D.Lgs. 20 febbraio 2004 n.53. I suini [ ] devono avere libero accesso permanente ad una sufficiente quantità di materiale per le attività di esplorazione e manipolazione come paglia, fieno, legno, segatura, composti di funghi, torba, miscugli di questi materiali etc. [ ] per molte Aziende attualmente presenti sul territorio nazionale, di vecchia costruzione, nella scelta del materiale manipolabile, dovrà essere tenuto presente anche il rischio che questo, se non idoneo, possa compromettere la funzionalità delle strutture (per esempio l intasamento del grigliato) e di conseguenza sia di nocumento per la salute ed il benessere degli animali; in tali casi può essere consentito il ricorso a materiali più grossolani o l uso di materiali di arricchimento ambientale di altra natura. Occorre mettere in atto tutte le misure necessarie ad evitare le lotte che eccedano il comportamento normale dei suini in gruppo. Se si evidenziano segni di lotta violenta è necessario indagarne le cause e mettere in atto misure idonee per limitare tali fenomeni, come ad esempio fornire paglia od altro materiale d esplorazione in quantità sufficiente [ ]
31 II edizione aggiornata e ampliata Finito di stampare nell Aprile 2013 Ristampato nell Ottobre 2014
32 Contatti Per ulteriori informazioni sull utilizzo dell arricchimento ambientale Dott. Alessandro Gastaldo Fondazione CRPA Studi Ricerche Viale Timavo 43/ Reggio Emilia - Italia Tel a.gastaldo@crpa.it Dott.ssa Sara Barbieri Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica Via G. Celoria Milano - Italia Tel sara.barbieri@unimi.it Per ulteriori informazioni sul progetto «Filiera verde del suino» Prof. G. Matteo Crovetto Università degli Studi di Milano Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali Via G. Celoria Milano - Italia Tel matteo.crovetto@unimi.it Sito internet del progetto: agersuino.crpa.it
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