NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE. parte 2

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE. parte 2"

Transcript

1 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE parte 2 ADOZIONE 2011

2 INDICE 1. Norme comuni 2. Tabella degli interventi 3. Schede degli interventi

3 1 NORME COMUNI 1. La delimitazione delle aree da sottoporre a Piano attuativo o Pdc Convenzionato potrà subire una variazione, in termini di superficie, fino al 5% rispetto a quella individuata negli elaborati grafici e nelle Schede degli interventi del Regolamento urbanistico per l adeguamento alla configurazione reale dei luoghi o ai confini catastali senza che ciò comporti variante al regolamento stesso. 2. La Sul derivante dalla superficie territoriale dell area in applicazione degli indici previsti per l area stessa non potrà subire variazioni in seguito alla diversa delimitazione dell area come sopra descritto. 3. In sede di presentazione di Piano attuativo dovrà essere verificata l eventuale Sul esistente assentita ai fini dell applicazione del cosiddetto credito edilizio di cui all art. 24 delle presenti N.t.a.. 4. In caso di contrasto tra Sul esistente assentita e Sul esistente indicata nelle Schede degli interventi sono specificate le seguenti condizioni: 4.1 comparti di perequazione urbanistica: potrà subire variazione la ripartizione tra Sul di spettanza del soggetto privato e del soggetto pubblico; nel caso di aree di perequazione urbanistica extracomparto questa variazione potrà modificare l eventuale superficie di cessione di aree esterne al comparto; 4.2. comparti edificatori non perequativi: la Sul massima potrà subire variazioni esclusivamente in ragione della Sul derivante dal credito edilizio. 5. In sede di presentazioni dei Piani attuativi l operatore dovrà, oltre a documentare la Sul esistente assentita, indicare, in relazione all area interessata, le nuove ripartizioni tra Sul di spettanza del soggetto privato e del soggetto pubblico, l eventuale modifica della cessione di aree esterne al comparto o, nel caso di piani non perequativi, la variazione della Sul massima prevista. 6. Gli estratti cartografici allegati alle presenti schede d intervento sono fuori scala. Al fine delle verifiche grafiche sono da considerarsi esclusivamente gli elaborati denominati : B1 - Destinazione d uso del suolo e modalità d intervento, planimetria scala 1/

4 2 TABELLA DEGLI INTERVENTI UTOE DENOMINAZIONE RESIDENZIALE SUP. TERR. SUL alloggi privati ERP TOT alloggi COM DIREZ INDUS SUL SUL SUL TURISTICO 1 Cittadella 1.1 N DN 2 FOSSA ABATE Marco Polo Città Giardino Città Storica Porto Darsena Porto Darsena Porto Darsena Porto Darsena Porto Darsena Porto Darsena POSTI LETTO 2.1 R TR CLAP N DT 2 VIALE EINAUDI R PR AURELIA NORD R PR VIA SAVI R PR VIA GUERRAZZI SUL ATTR SUL TOT Totale spazi pubbl. 6.3 R D 1 EX - FERVET R DN 1 PISANO R ZS R D 1 EX - MERCATO ITTICO ZS1 MERCATO ORTOFRUT Varignano 8.1 R PR VIA PISANA Varignano 8.2 R TR FERROVIA EST Varignano 8.3 R TR VIA DEI PEECCHI Migliarina 9.1 N BC VIA CIABATTINI Migliarina 9.2 N TN VIA MONTE MATANNA Migliarina 9.3 N TN VIA MIGLIARINA Migliarina 9.4 N BC DELLA GRONDA Migliarina 9.5 R 9 Migliarina 9.6 N PR VIA MONTE NONA BC VIA MONTE CAVALLO Migliarina 9.7 N TN VIA DE SIMONE Migliarina 9.8 R 9 Migliarina 9.9 R 9 Migliarina ZS N DN VIA MONTRAMITO PR VIA DI MONTRAMITO ZS2 LARGO RISORGIMENTO Migliarina ZS R ZS1 EX MACELLI Comparini 10.1 R PR COTONE Comparini 10.2 R TR COTONE Comparini 10.3 R TR COTONE Comparini ZS N ZS2 COMPARINI Comparini ZS N ZS2 COMPARINI Comparini ZS N ZS2 COMPARINI Bicchio 11.1 N TN VIA DEI COMPARINI Bicchio 11.2 N BC Aurelia sud ovest Bicchio 11.3 N BC Aurelia sud est Bicchio 11.4 N TN BICCHIO Torre del Lago Torre del Lago Torre del Lago 12.1 R PR VIA AURELIA SUD N BC Via di Vittorio N BC Via Roma

5 Torre del Lago Torre del Lago Torre del Lago Torre del Lago Torre del Lago Torre del Lago 12.4 N BC Via Torbiere N BC Via Giacosa N TN Minghetti N BC Butterfly N BC Schicchi ZS N ZS2 Nuovo Centro

6 3 SCHEDE DEGLI INTERVENTI 1.1 AREA DN2 FOSSA DELL'ABATE UTOE 1 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici Descrizione dell'area St = mq Zona localizzata nei pressi dell'uscita della Variante Aurelia, al confine con il Comune di Camaiore e aperta sul canale Fossa dell'abate. Obiettivi Carichi insediativi massimi Riqualificazione di una delle aree di accesso alla città attraverso il completamento di un polo di servizi commerciali e direzionali localizzati in prossimità della Cittadella del Carnevale. Aumento della dotazione di parcheggi pubblici. Sul max = mq 2 DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO E CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE Strumento di attuazione Piano attuativo Caratteristiche dell'intervento Destinazioni d'uso Parametri urbanistici Aree di cessione Realizzazione di un complesso a destinazione commerciale, direzionale con realizzazione di parcheggi pubblici. Commerciale, direzionale. Intervento di nuova costruzione. Ipmax = Ip + 10% Ip = 0,23 mq/mq (maggiorazione dell'indice applicata nelle aree ad esclusiva destinazione commerciale/direzionale). Sul max = St x Ipmax Sul max = mq h max = 5 m Standard (D.M. 1444/68) = mq (80% della Sul max). Realizzazione e cessione delle aree a verde pubblico e parcheggio; l'80% delle aree a standard dovrà essere destinato a parcheggio. Dovrà essere prevista una fascia di protezione a verde pubblico lungo canale.

7 Condizioni di sostenibilità e mitigazioni ambientali Rifiuti: dovranno essere previsti punti di raccolta per ospitare i contenitori per le varie tipologie di rifiuti solidi urbani (isole ecologiche, cassonetti a scomparsa, ecc.). Risparmio idrico: si prescrive di effettuare la predisposizione all allacciamento all acquedotto duale e/o altre forme di recupero delle acque piovane per usi non potabili. Risparmio energetico: l approvvigionamento energetico dovrà essere attuato mediante l uso di fonti energetiche rinnovabili in riferimento ai disposti della normativa di dettaglio del R.E., del Dlgs 192/05 nonché della L.R. 39/05 e loro successive modifiche e integrazioni. 3 PRESCRIZIONI INERENTI LA FATTIBILITA E LA COMPATIBILITA DELL INTERVENTO CON LA VULNERABILITA DEL SITO PERICOLOSITA IDRAULICA I.4 con tempo di ritorno Tr < 30 Dn2 I.3 con tempo di ritorno 30 < Tr < 200 aree di fondovalle con Tr > 200 Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità idraulica media una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli In relazione a quanto indicato all art. 25 delle norme del P.A.I del Serchio, gli interventi di nuova costruzione dovranno contenere accorgimenti atti a ridurre la vulnerabilità delle opere stesse. Pertanto si prescrive che le quote di calpestio dei piani terra e delle soglie di accesso ai vani interrati (eventuali) siano poste al di sopra della quota delle infrastrutture lineari (viarie o altre) eventualmente presenti a valle e favorenti l instaurarsi di locali condizioni di ristagno. In ogni caso le quote dei piani di calpestio dei piani terra e quelle delle soglie di accesso ai vani interrati dovranno essere rialzate di almeno 20 cm rispetto alle aree esterne. In relazione a tale area va precisato che nella tav. 7 del PAI attualmente vigente, fino alla definitiva approvazione della variante al PAI cui fa riferimento la carta di pericolosità del R.U., la stessa viene classificata come area di pertinenza fluviale e pertanto assoggettata alle prescrizioni, più restrittive, contenute nell art. 23 delle Norme di Piano. Pertanto le valutazioni sulla fattibilità dell intervento e le relative prescrizioni saranno da considerarsi esecutive solo a partire dalla data di Approvazione della suddetta variante; fino ad allora valgono per l area in oggetto le prescrizioni di cui al succitato art. 23 delle norme di Piano. Dn2 PERICOLOSITA GEOMORFOLOGICA G.2 G.2 Aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa Aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto

8 Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità geomorfologica bassa G1 nella porzione nord occidentale e da una pericolosità geomorfologica media G2 nella sua porzione sud orientale una unica classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli Sono prescritte indagini geognostiche estese all intorno geologico significativo e commisurate all importanza delle opere. Le indagini dovranno essere condotte a norma del D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni - e del DPGR n 36/R. PERICOLOSITA SISMICA Dn2 S2 S3 S2 Cedimenti diffusi in terreni particolarmente scadenti (4) Zone con possibile amplificazione stratigrafica (9) in comuni a bassa sismicità (zone 3) Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità sismica media S2 una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli Sono prescritte indagini geofisiche sismiche, condotte secondo i criteri stabiliti dalle istruzioni tecniche del Progetto V.E.L. della regione Toscana, che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare la Categoria di sottosuolo ex D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni o più in generale alla definizione dell azione sismica.

9 2.1 AREA TR VIA MARCO POLO UTOE 2 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici St = mq Sul esistente = mq Descrizione dell'area Obiettivi Carichi insediativi massimi Area da recuperare attualmente destinata a deposito ed officina di autobus. Riqualificazione della zona attraverso la realizzazione di un complesso a destinazione residenziale e commerciale con realizzazione di un parcheggio pubblico di interscambio e di servizio al cimitero. Sul max = mq 2 DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO E CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE Strumento di attuazione Piano di recupero in alternativa Progetto Unitario Convenzionato Caratteristiche dell'intervento Destinazioni d'uso Parametri urbanistici Realizzazione di un insediamento misto residenziale e commerciale e di un parcheggio pubblico lungo via Marco Polo. Residenziale, commerciale e direzionale. Intervento di ristrutturazione urbanistica soggetto a perequazione intracomparto. Sul max = [St x Iut + 10% St x Iut (incremento di Sul commerciale previsto solo nel caso di interventi misti residenziale /commerciale)]. Sul max = mq Destinazione Sul privata (mq) Sul pubblica (mq) Sul tot (mq) Residenziale Commerciale Totale h max = 10,5 m Aree di cessione - Standard (D.M. 1444/68) = mq (24 mq ad abitante, attribuendo ad ogni abitante 100 mc) - 20% della St (art. 77, comma 4 del Piano strutturale) = mq Totale aree da cedere = mq Realizzazione e cessione delle aree a verde pubblico e parcheggio; l'80% delle aree a standard dovrà essere destinato a parcheggio. Dovrà essere prevista una fascia di protezione a verde pubblico tra il parcheggio e

10 Condizioni di sostenibilità e mitigazioni ambientali le nuove costruzioni. Rifiuti: dovranno essere previsti punti di raccolta per ospitare i contenitori per le varie tipologie di rifiuti solidi urbani (isole ecologiche, cassonetti a scomparsa, ecc.). Risparmio idrico: si prescrive di effettuare la predisposizione all allacciamento all acquedotto duale e/o altre forme di recupero delle acque piovane per usi non potabili. Risparmio energetico: l approvvigionamento energetico dovrà essere attuato mediante l uso di fonti energetiche rinnovabili in riferimento ai disposti della normativa di dettaglio del R.E., del Dlgs 192/05 nonché della L.R. 39/05 e loro successive modifiche e integrazioni. Per gli interventi a destinazione residenziale, in sede di Piano attuativo dovranno essere effettuate le valutazioni previste dalle Linee guida per la valutazione della qualità energetica e ambientale degli edifici in Toscana approvate con Del. G.R. 218 del 03 Aprile PRESCRIZIONI INERENTI LA FATTIBILITA E LA COMPATIBILITA DELL INTERVENTO CON LA VULNERABILITA DEL SITO PERICOLOSITA IDRAULICA I.4 I.3 con tempo di ritorno Tr < 30 con tempo di ritorno 30 < Tr < 200 aree di fondovalle con Tr > 200 Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità idraulica media una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. In relazione a quanto indicato all art. 25 delle norme del P.A.I del Serchio, gli interventi di nuova costruzione dovranno contenere accorgimenti atti a ridurre la vulnerabilità delle opere stesse. Pertanto si prescrive che le quote di calpestio dei piani terra e delle soglie di accesso ai vani interrati (eventuali) siano poste al di sopra della quota delle infrastrutture lineari (viarie o altre) eventualmente presenti a valle e favorenti l instaurarsi di locali condizioni di ristagno. In ogni caso le quote dei piani di calpestio dei piani terra e quelle delle soglie di accesso ai vani interrati dovranno essere rialzate di almeno 20 cm rispetto alle aree esterne. PERICOLOSITA GEOMORFOLOGICA G.2 Aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa G.2 Aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità geomorfologica bassa G1 una unica classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli.

11 Sono prescritte indagini geognostiche estese all intorno geologico significativo e commisurate all importanza delle opere. Le indagini dovranno essere condotte a norma del D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni - e del DPGR n 36/R. S2 PERICOLOSITA SISMICA S3 S2 Cedimenti diffusi in terreni particolarmente scadenti (4) Zone con possibile amplificazione stratigrafica (9) in comuni a bassa sismicità (zone 3) Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità sismica media S2 una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geofisiche sismiche, condotte secondo i criteri stabiliti dalle istruzioni tecniche del Progetto V.E.L. della regione Toscana, che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare la Categoria di sottosuolo D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni o più in generale alla definizione dell azione sismica.

12 3.1 AREA DT2 VIALE EINAUDI UTOE 3 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici St = mq Descrizione dell'area Obiettivi Carichi insediativi massimi Area non edificata lungo via Einaudi. Realizzazione di una nuova struttura alberghiera per favorire l'incremento dell'offerta turistica. Sul max = mq 2 DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO E CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE Strumento di attuazione Piano attuativo. Caratteristiche dell'intervento Destinazioni d'uso Parametri urbanistici Aree di cessione Condizioni di sostenibilità e mitigazioni ambientali Realizzazione di una struttura alberghiera e di un parcheggio pubblico alberato. Strutture turistico-ricettive. Intervento di nuova costruzione. Sul max = St x Iut = mq h max = 10,5 m - Standard (D.M. 1444/68) = mq (24 mq ad abitante, attribuendo ad ogni abitante 100 mc). - 20% della St (art. 77, comma 4 del Piano strutturale) = mq Totale aree da cedere = mq Realizzazione e cessione del parcheggio pubblico alberato lungo via Einaudi che dovrà coprire almeno il 80% delle aree da cedere. Rifiuti: dovranno essere previsti punti di raccolta per ospitare i contenitori per le varie tipologie di rifiuti solidi urbani (isole ecologiche, cassonetti a scomparsa, ecc.). Risparmio idrico: si prescrive di effettuare la predisposizione all allacciamento all acquedotto duale e/o altre forme di recupero delle acque piovane per usi non potabili. Risparmio energetico: l approvvigionamento energetico dovrà essere attuato mediante l uso di fonti energetiche rinnovabili in riferimento ai disposti della normativa di dettaglio del R.E., del Dlgs 192/05 nonché della L.R. 39/05 e loro successive modifiche e integrazioni. In sede di Piano attuativo dovranno essere

13 effettuate le valutazioni previste dalle Linee guida per la valutazione della qualità energetica e ambientale degli edifici in Toscana approvate con Del. G.R. 218 del 03 Aprile PRESCRIZIONI INERENTI LA FATTIBILITA E LA COMPATIBILITA DELL INTERVENTO CON LA VULNERABILITA DEL SITO PERICOLOSITA IDRAULICA I.4 I.3 con tempo di ritorno Tr < 30 con tempo di ritorno 30 < Tr < 200 aree di fondovalle con Tr > 200 Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità idraulica media una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. In relazione a quanto indicato all art. 25 delle norme del P.A.I del Serchio, gli interventi di nuova costruzione dovranno contenere accorgimenti atti a ridurre la vulnerabilità delle opere stesse. Pertanto si prescrive che le quote di calpestio dei piani terra e delle soglie di accesso ai vani interrati (eventuali) siano poste al di sopra della quota delle infrastrutture lineari (viarie o altre) eventualmente presenti a valle e favorenti l instaurarsi di locali condizioni di ristagno. In ogni caso le quote dei piani di calpestio dei piani terra e quelle delle soglie di accesso ai vani interrati dovranno essere rialzate di almeno 20 cm rispetto alle aree esterne. PERICOLOSITA GEOMORFOLOGICA G.2 Aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa Aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità geomorfologica bassa G1 una unica classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geognostiche estese all intorno geologico significativo e commisurate all importanza delle opere. Le indagini dovranno essere condotte a norma del D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni - e del DPGR n 36/R.

14 S2 PERICOLOSITA SISMICA S3 S2 Cedimenti diffusi in terreni particolarmente scadenti (4) Zone con possibile amplificazione stratigrafica (9) in comuni a bassa sismicità (zone 3) Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità sismica media S2 una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geofisiche sismiche, condotte secondo i criteri stabiliti dalle istruzioni tecniche del Progetto V.E.L. della regione Toscana, che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare la Categoria di sottosuolo D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni o più in generale alla definizione dell azione sismica.

15 ZS 31 PASSEGGIATA UTOE 4 1. Strumenti di attuazione: Gli interventi previsti sono quelli disciplinati dal Piano Particolareggiato PP5 approvato con delibera G.M. 510 del 23/07/2004 e sue modifiche ed integrazioni. Ulteriori interventi ammessi ed immediatamente prescrittivi sono disciplinati nel comma 3 della presente scheda. 2. Obiettivi: Riqualificazione dei viali a mare, riorganizzazione della circolazione e della sosta, riqualificazione dei servizi di spiaggia. L amministrazione comunale potrà redigere un nuovo e specifico piano attuativo con i seguenti obiettivi:

16 - delimitazione dei passi a mare pubblici e loro disciplina; - delimitazione delle unità minime d intervento e/o unità d intervento per la riqualificazione edilizio-urbanistica; - redazione di schede norma con prescrizioni per le tipologie edilizie e l assetto planivolumetrico; - tutela e miglioramento della qualità degli spazi pubblici e dell arredo; - incentivazione della bio-edilizia e del turismo sostenibile in base alle prescrizioni derivanti dalle schede allegate al Regolamento edilizio e della legislazione regionale e nazionale in materia; - utilizzo delle strutture al fine di garantire il prolungamento delle stagione balneare e l apertura annuale dello stabilimento balneare; - disciplinare la dimensione e gli utilizzi delle strutture interrate, laddove previste dal piano attuativo, in relazione anche alle verifiche geologico/idrauliche derivanti dagli studi allegati al piano stesso; - disciplinare l utilizzo delle strutture provvisorie. 3. Destinazioni e parametri urbanistici L area è articolato nelle seguenti zone: - F1a passeggiata comprende l area della passeggiata, le traverse a mare e le piazze aperte verso il mare e verso il tessuto urbano. - A4* passeggiata comprende la fascia edificata di impianto storico sul lato mare della passeggiata. Per le aree A4* valgono le prescrizioni di cui all'art. 38 della Parte I delle N.t.a. - F1b servizi di spiaggia Comprende la fascia destinata ai servizi di spiaggia. Per gli stabilimenti balneari valgono le norme previste nel Piano particolareggiato dei viali a mare di Viareggio, con le seguenti modifiche o integrazioni: - Sono ammessi per ciascun stabilimento destinazioni compatibili con quanto prescritto dalla legislazione regionale e nazionale in materia di turismo e più precisamente strutture ricettive extra alberghiere (case per ferie, strutture di affittacamere, case e appartamenti per vacanze, ecc.) e locali destinati a pubblico esercizio. - Sono ammessi sia il prolungamento dei vagoni verso mare fino alla linea definita nella tavole B1.1, B1.4, B1.6 che l allargamento dei vagoni fino a m 7 con l unità minima d intervento estesa ad un vagone anche nel caso in cui questo appartenga in parti uguali o diseguali a concessionari diversi. - Gli interventi di ristrutturazione edilizia che prevedono le addizioni funzionali possono essere ammessi a condizione che i progetti riqualifichino gli stabilimenti balneari con le seguenti dotazioni: o spogliatoi e cabine e servizi connessi; o pronto soccorso e salvataggio; o magazzini e depositi; o strutture ed impianti antincendio; o spazi a verde e spazio giochi per bambini; o piscine; o attrezzature igienico-sanitarie adeguate per l attività di somministrazione di alimenti e bevande di pertinenza allo stabilimento. - È consentito utilizzare la copertura come terrazza solarium. - Le caratteristiche costruttive e i materiali devono essere di preferenza in materiale ligneo (pavimentazioni, infissi, ecc.). - La larghezza minima del portico (loggiato) di fronte e a lato delle cabine non potrà essere inferiore a m 1,50. - L altezza utile dei locali interrati dovrà essere pari a m 3, se utilizzati come cucina.

17 - Eventuali recinzioni potranno essere realizzate con staccionate in legno di altezza non superiore a m 1,00; - Fatta eccezione per gli interventi di Manutenzione ordinaria, straordinaria e di Restauro e Risanamento Conservativo, le unità minime di intervento sono costituite dal vagone e/o dal corpo principale dello/degli stabilimento/i balneare/i, anche nel caso in cui questi appartengano in parti uguali o diseguali a concessionari diversi. - F1c arenile Comprende le seguenti aree: le aree in concessione, la fascia di libero transito, i passi a mare pubblici e le spiagge libere, per ciascuna delle quali valgono le disposizioni di legge in materia. PRESCRIZIONI INERENTI LA FATTIBILITA E LA COMPATIBILITA DELL INTERVENTO CON LA VULNERABILITA DEL SITO I.4 I.3 PERICOLOSITA IDRAULICA con tempo di ritorno Tr < 30 con tempo di ritorno 30 < Tr < 200 aree di fondovalle con Tr > 200 I.4 Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità idraulica media In funzione dell intervento previsto e delle condizioni di pericolosità si individua una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. In relazione a quanto indicato all art. 25 delle norme del P.A.I del Serchio, gli interventi di nuova costruzione dovranno contenere accorgimenti atti a ridurre la vulnerabilità delle opere stesse. Pertanto si prescrive che le quote di calpestio dei piani terra e delle soglie di accesso ai vani interrati (eventuali) siano poste al di sopra della quota delle infrastrutture lineari (viarie o altre) eventualmente presenti a valle e favorenti l instaurarsi di locali condizioni di ristagno. In ogni caso le quote dei piani di calpestio dei piani terra e quelle delle soglie di accesso ai vani interrati dovranno essere rialzate di almeno 20 cm rispetto alle aree esterne.

18 PERICOLOSITA GEOMORFOLOGICA G.2 Pericolosità L area risulta interessata prevalentemente da una pericolosità geomorfologica media G2 e secondariamente, nella porzione meridionale, da una pericolosità bassa G1 In funzione dell intervento previsto e delle condizioni di pericolosità si individua una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geognostiche estese all intorno geologico significativo e commisurate all importanza delle opere. Le indagini dovranno essere condotte a norma del D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni - e del DPGR n 36/R. G.2 Aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa Aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto PERICOLOSITA SISMICA S2 Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità sismica media S2 In funzione dell intervento previsto e delle condizioni di pericolosità si individua una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geofisiche sismiche, condotte secondo i criteri stabiliti dalle istruzioni tecniche del Progetto V.E.L. della regione Toscana, che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare la Categoria di sottosuolo D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni o più in generale alla definizione dell azione sismica. S3 S2 Cedimenti diffusi in terreni particolarmente scadenti (4) Zone con possibile amplificazione stratigrafica (9) in comuni a bassa sismicità (zone 3)

19 5.1 AREA PR VIA AURELIA NORD UTOE 5 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici St = mq Sul esistente = mq Descrizione dell'area Obiettivi Carichi insediativi massimi Area da recuperare attualmente destinata ad attività ludico-sportive (bowling). Riqualificazione dell'area, miglioramento della viabilità attraverso lo spostamento e l'ampliamento della rotatoria. Incremento della dotazione di parcheggi. Sul max = 865 mq 2 DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO E CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE Strumento di attuazione Caratteristiche dell'intervento Piano di recupero in alternativa Progetto Unitario Convenzionato. Intervento di ristrutturazione urbanistica ai fini della realizzazione di un complesso misto residenziale, commerciale/direzionale. Destinazioni d'uso Parametri urbanistici Aree di cessione Condizioni di sostenibilità e mitigazioni ambientali Residenziale, commerciale e direzionale. Intervento di ristrutturazione urbanistica. Sul max = [St x Ip + 20% Sul esistente] + 10% [St x Ip + 20% Sul esistente] L'incremento del 10% sopra indicato è previsto per interventi misti residenziale/commerciale. Sul max = 865 mq Sul residenziale = 550 mq Sul commerciale = 315 mq h max = 7,50 m - Standard Zona A (D.M. 1444/68) = 312 mq (12 mq ad abitante, attribuendo ad ogni abitante 100 mc). - 20% della St (art. 77, comma 4 del Piano strutturale) = 420 mq Totale aree da cedere = 732 mq Dovranno inoltre essere cedute le aree ai sensi dell'art. 83 delle presenti N.t.a. Dovrà essere realizzato lo spostamento e l'ampliamento della rotatoria esistente; l'eventuale parte residua di aree da cedere sarà destinata alla realizzazione di un parcheggio pubblico. Rifiuti: dovranno essere previsti punti di raccolta per ospitare i contenitori per le varie tipologie di rifiuti solidi urbani (isole ecologiche, cassonetti a scomparsa, ecc.). Risparmio idrico: si prescrive di effettuare la predisposizione all allacciamento all acquedotto duale e/o altre forme di recupero delle acque piovane per usi non potabili. Risparmio energetico: l approvvigionamento energetico dovrà essere attuato

20 mediante l uso di fonti energetiche rinnovabili in riferimento ai disposti della normativa di dettaglio del R.E., del Dlgs 192/05 nonché della L.R. 39/05 e loro successive modifiche e integrazioni. Per gli interventi a destinazione residenziale, in sede di Piano attuativo dovranno essere effettuate le valutazioni previste dalle Linee guida per la valutazione della qualità energetica e ambientale degli edifici in Toscana approvate con Del. G.R. 218 del 03 Aprile PRESCRIZIONI INERENTI LA FATTIBILITA E LA COMPATIBILITA DELL INTERVENTO CON LA VULNERABILITA DEL SITO PERICOLOSITA IDRAULICA I.4 I.3 con tempo di ritorno Tr < 30 con tempo di ritorno 30 < Tr < 200 aree di fondovalle con Tr > 200 Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità idraulica media una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. In relazione a quanto indicato all art. 25 delle norme del P.A.I del Serchio, gli interventi di nuova costruzione dovranno contenere accorgimenti atti a ridurre la vulnerabilità delle opere stesse. Pertanto si prescrive che le quote di calpestio dei piani terra e delle soglie di accesso ai vani interrati (eventuali) siano poste al di sopra della quota delle infrastrutture lineari (viarie o altre) eventualmente presenti a valle e favorenti l instaurarsi di locali condizioni di ristagno. In ogni caso le quote dei piani di calpestio dei piani terra e quelle delle soglie di accesso ai vani interrati dovranno essere rialzate di almeno 20 cm rispetto alle aree esterne. PERICOLOSITA GEOMORFOLOGICA G.2 Aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa Aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità geomorfologica bassa G1 una unica classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geognostiche estese all intorno geologico significativo e commisurate all importanza delle opere. Le indagini dovranno essere condotte a norma del D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni - e del DPGR n 36/R.

21 S2 PERICOLOSITA SISMICA S3 S2 Cedimenti diffusi in terreni particolarmente scadenti (4) Zone con possibile amplificazione stratigrafica (9) in comuni a bassa sismicità (zone 3) Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità sismica media S2 una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geofisiche sismiche, condotte secondo i criteri stabiliti dalle istruzioni tecniche del Progetto V.E.L. della regione Toscana, che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare la Categoria di sottosuolo D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni o più in generale alla definizione dell azione sismica.

22 5.2 AREA PR - VIA BATTISTI UTOE 5 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici St = 385 mq Descrizione dell'area Edificio dismesso precedentemente destinato a cinema. Obiettivi Carichi insediativi massimi Recupero e riqualificazione del complesso edilizio dismesso. Sul max = Sul esistente 2 DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO E CONDIZIONI PER LA REALIZZAZIONE Strumento di attuazione Caratteristiche dell'intervento Piano di recupero in alternativa Progetto Unitario Convenzionato Recupero del complesso edilizio esistente attraverso la realizzazione di una sala cinematografica e di attività commerciali e direzionali. Destinazioni d'uso Parametri urbanistici Condizioni di sostenibilità e mitigazioni ambientali Cinema, commerciale e direzionale. Intervento di ristrutturazione edilizia. Sul max = Sul esistente h max = pari all'altezza esistente Si dovrà rispettare l'allineamento con gli edifici esistenti sul fronte strada. Risparmio idrico: si prescrive di effettuare la predisposizione all allacciamento all acquedotto duale e/o altre forme di recupero delle acque piovane per usi non potabili. Risparmio energetico: l approvvigionamento energetico dovrà essere attuato mediante l uso di fonti energetiche rinnovabili in riferimento ai disposti della normativa di dettaglio del R.E., del Dlgs 192/05 nonché della L.R. 39/05 e loro successive modifiche e integrazioni. 3 PRESCRIZIONI INERENTI LA FATTIBILITA E LA COMPATIBILITA DELL INTERVENTO CON LA VULNERABILITA DEL SITO PERICOLOSITA IDRAULICA I.4 I.3 con tempo di ritorno Tr < 30 con tempo di ritorno 30 < Tr < 200 aree di fondovalle con Tr > 200

23 Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità idraulica media una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. In relazione a quanto indicato all art. 25 delle norme del P.A.I del Serchio, gli interventi di nuova costruzione dovranno contenere accorgimenti atti a ridurre la vulnerabilità delle opere stesse. Pertanto si prescrive che le quote di calpestio dei piani terra e delle soglie di accesso ai vani interrati (eventuali) siano poste al di sopra della quota delle infrastrutture lineari (viarie o altre) eventualmente presenti a valle e favorenti l instaurarsi di locali condizioni di ristagno. In ogni caso le quote dei piani di calpestio dei piani terra e quelle delle soglie di accesso ai vani interrati dovranno essere rialzate di almeno 20 cm rispetto alle aree esterne. PERICOLOSITA GEOMORFOLOGICA G.2 Aree in cui i processi geomorfologici e le caratteristiche litologiche, giaciturali non costituiscono fattori predisponenti al verificarsi di movimenti di massa Aree con elementi geomorfologici, litologici e giaciturali dalla cui valutazione risulta una bassa propensione al dissesto Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità geomorfologica bassa G1 una unica classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geognostiche estese all intorno geologico significativo e commisurate all importanza delle opere. Le indagini dovranno essere condotte a norma del D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni - e del DPGR n 36/R. S2 PERICOLOSITA SISMICA S3 S2 Cedimenti diffusi in terreni particolarmente scadenti (4) Zone con possibile amplificazione stratigrafica (9) in comuni a bassa sismicità (zone 3) Pericolosità L area risulta interessata da una pericolosità sismica media S2 una classe di fattibilità 2 fattibilità con normali vincoli. Sono prescritte indagini geofisiche sismiche, condotte secondo i criteri stabiliti dalle istruzioni tecniche del Progetto V.E.L. della regione Toscana, che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti al fine di valutare la Categoria di sottosuolo D.M. 14 gennaio 2008 norme tecniche per le costruzioni o più in generale alla definizione dell azione sismica.

8.1 AREA PR VIA PISANA UTOE 8

8.1 AREA PR VIA PISANA UTOE 8 8.1 AREA PR VIA PISANA UTOE 8 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici St = 3.750 mq Sul esistente = 3.150 mq Descrizione dell'area Obiettivi Carichi insediativi massimi Area artigianale dismessa. Recupero di

Dettagli

11.1 AREA TN VIA DEI COMPARINI UTOE 11

11.1 AREA TN VIA DEI COMPARINI UTOE 11 11.1 AREA TN VIA DEI COMPARINI UTOE 11 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici St = 8.450 mq Descrizione dell'area Obiettivi Carichi insediativi massimi Area localizzata lungo la via Aurelia sud, angolo via

Dettagli

ZS2b COMPARINI 1 UTOE 10

ZS2b COMPARINI 1 UTOE 10 Zb COMPARINI 1 UTOE 10 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici Descrizione dell'area Obiettivi Carichi insediativi massimi St = 75.200 mq Area con destinazione pubblica sulla quale si trova una struttura già

Dettagli

NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco

NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - AMBITO DI RIQUALIFICAZIONE N 2: Piano di Recupero N 3 Albergo Trieste - via San Rocco ORTOFOTO PLANIMETRIA AEROFOTOGRAMETRICA (scala 1:1000) Nuclei di antica formazione Criteri

Dettagli

ZS 66 VIA PONCHIELLI UTOE 9

ZS 66 VIA PONCHIELLI UTOE 9 ZS 66 VIA PONCHIELLI UTOE 9 Si confermano le disposizioni della Variante urbanistica per l area di via Ponchielli e per l assetto delle aree ferroviarie dismesse a seguito dell Incidente ferroviario del

Dettagli

1 AMBITO D'INTERVENTO

1 AMBITO D'INTERVENTO Ze NUOVO CENTRO SISTEMA T.D.L. 1 AMBITO D'INTERVENTO Dati metrici St = 56.000 mq Descrizione dell'area Obiettivi Carichi insediativi massimi Area localizzata tra via Manzoni, via Giovanni XXIII, via Carducci

Dettagli

UTOE 5_Latignano. IR_g3 IR_g4(a) IR_g4(b) IR_g1 IR_g5. IR_g2. IR_g7. IR_g6 SCHEDE GUIDA

UTOE 5_Latignano. IR_g3 IR_g4(a) IR_g4(b) IR_g1 IR_g5. IR_g2. IR_g7. IR_g6 SCHEDE GUIDA UTOE 5_Latignano IR_g2 IR_g3 IR_g4(a) IR_g4(b) IR_g1 IR_g5 IR_g6 IR_g7 SCHEDE GUIDA COMUNE DI CASCINA - REDAZIONE DI SCHEDE NORMA E SCHEDE GUIDA PER LE AREE DI RECUPERO (IR) DELL'UTOE 4 - Cascina

Dettagli

VARIANTE AL R.U. PER INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DEL TRATTO DELLA S.R.T. 439 "SARZANESE - VALDERA" IN ATTRAVERSAMENTO DEL C.A.

VARIANTE AL R.U. PER INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DEL TRATTO DELLA S.R.T. 439 SARZANESE - VALDERA IN ATTRAVERSAMENTO DEL C.A. SIMONE STEFANI - GEOLOGO GEOLOGIA ECOLOGIA - AMBIENTE COMUNE DI TERRICCIOLA (Provincia di Pisa) VARIANTE AL R.U. PER INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA DEL TRATTO DELLA S.R.T. 439 "SARZANESE - VALDERA" IN

Dettagli

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio

Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 1 - Principi e scopi Art. 2 - Contenuti delle norme Art. 3 Principi interpretativi Art. 4 Ambito d intervento Art. 5 Suddivisione del territorio Art. 6 Comparti sottoposti a ristrutturazione edilizia

Dettagli

INDICATORI URBANISTICO EDILIZI

INDICATORI URBANISTICO EDILIZI INDICATORI URBANISTICO EDILIZI 1. Superficie territoriale (ST): Superficie totale di una porzione di territorio, la cui trasformazione è generalmente sottoposta a strumentazione urbanistica operativa e

Dettagli

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA

IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA INU Emilia Romagna Istituto Nazionale Urbanistica Summer School 2010 Cesenatico, 23-24-25 settembre 2010 IL PROGETTO URBANO COME FASE INTERMEDIA FRA POC E PUA RELAZIONE GUIDO LEONI P.le Arturo Balestrieri

Dettagli

AGGIORNAMENTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL S.U.A.

AGGIORNAMENTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL S.U.A. AGGIORNAMENTO DELLE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE DEL S.U.A. NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE P.R.G. VIGENTE In base alla tavola di Zonizzazione del P.R.G. vigente l area oggetto dell intervento è normata come

Dettagli

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE

SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE SCHEDE DESCRITTIVE AREE DEGRADATE In adeguamento al Regolamento n.1 di attuazione della legge regionale n. 50/2012, articolo 2 - comma 6, nel Comune di Tezze sul Brenta è stata individuata un area degradata

Dettagli

Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree

Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree Direzione Centrale Sviluppo del Territorio Settore Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree SCHEDA SINTETICA DESCRITTIVA RELATIVA ALL IMMOBILE SITO IN VIALE MONZA 148 Allegata all avviso per l attivazione

Dettagli

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05

AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 AUTORITA DI BACINO DI RILIEVO REGIONALE NORMATIVA-TIPO RELATIVA AGLI AMBITI NORMATIVI DELLE FASCE DI INONDABILITÀ EX DGR 250/05 Documento approvato con DGR 1532 del 2.12.2005 - Allegato 2 - ALLEGATO 2

Dettagli

COMUNE DI MONTEGIORGIO

COMUNE DI MONTEGIORGIO COMUNE DI MONTEGIORGIO (Provincia di ASCOLI PICENO) STUDIO PRELIMINARE DI FATTIBILITA FINALIZZATO ALL AMPLIAMENTO DEL CENTRO COMMERCIALE ROSSETTI Località: Via Faleriense Est, 81 63025 Montegiorgio (AP)

Dettagli

COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE

COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE COMUNE DI NOVENTA DI PIAVE Quarta Variante Parziale al Piano degli Interventi (PRG) modifica dell articolo 34 Parcheggi e servizi pubblici delle N.T.A.. Ai sensi dell'art. 18 della L.R.V. 11/2004 e s.m.i..

Dettagli

ART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti)

ART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti) ART. 19 - G - SERVIZI GENERALI (vigenti) La zona è destinata ad accogliere attrezzature e servizi pubblici o ad uso pubblico di interesse generale su scala territoriale: uffici pubblici o privati di interesse

Dettagli

ALLEGATO 4 ALLA D.C.C. n. del ADOZIONE VARIANTE 4 AL R.U. ADEGUAMENTI DEL MINITORAGGIO DEPOSITO INDAGINI GEOLOGICHE

ALLEGATO 4 ALLA D.C.C. n. del ADOZIONE VARIANTE 4 AL R.U. ADEGUAMENTI DEL MINITORAGGIO DEPOSITO INDAGINI GEOLOGICHE ALLEGATO 4 ALLA D.C.C. n. del ADOZIONE VARIANTE 4 AL R.U. ADEGUAMENTI DEL MINITORAGGIO DEPOSITO INDAGINI GEOLOGICHE CITTA` DI FOLLONICA SETTORE 3 USO E ASSETTO DEL TERRITORIO S.I.T. U.O.C. N. 8 PIANIFICAZIONE

Dettagli

CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO

CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO CITTA DI GORGONZOLA PROVINCIA DI MILANO SETTORE GESTIONE E PIANIFICAZIONE URBANISTICA SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA Piazza Giovanni XXIII, n. 6 DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE PREMESSA Ai

Dettagli

Disposizioni e tabelle per la determinazione del contributo di cui al titolo VII della L.R Toscana 03.01.2005 n.1

Disposizioni e tabelle per la determinazione del contributo di cui al titolo VII della L.R Toscana 03.01.2005 n.1 . Comune di Vicopisano Provincia di Pisa Servizio 3 U.O. 3.3 Tel. 050 796533 - Fax 050 796540 ediliziaprivata@comune.vicopisano.pi.it Disposizioni e tabelle per la determinazione del contributo di cui

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE IN MATERIA DI CESSIONE DI AREE PER STANDARD URBANISTICI

REGOLAMENTO COMUNALE IN MATERIA DI CESSIONE DI AREE PER STANDARD URBANISTICI COMUNE DI BARDONECCHIA Provincia di Torino CAP. 10052 UFFICIO TECNICO EDIIZIA PRIVATA REGOLAMENTO COMUNALE IN MATERIA DI CESSIONE DI AREE PER STANDARD URBANISTICI Maggio 2010 Approvato con deliberazione

Dettagli

IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA

IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA ESTRATTO DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N 13 DEL 05.05.1999 COME MODIFICATA DALLA D.C.C. N. 73 DEL 30.09.2010 E DALLA D.C.C. N. 5 DEL 15.03.2013 A IN RIFERIMENTO AL D.P.G.R. N. 373/98 IL CONSIGLIO

Dettagli

COMUNE DI SANTA CROCE SULL ARNO Provincia di Pisa

COMUNE DI SANTA CROCE SULL ARNO Provincia di Pisa Allegato B COMUNE DI SANTA CROCE SULL ARNO Provincia di Pisa SETTORE 2 GESTIONE DEL TERRITORIO E DEL PATRIMONIO U.O. URBANISTICA EDILIZIA Modifica all Appendice 2 Schede norma dei comparti di trasformazione

Dettagli

SCHEMA DI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SUA

SCHEMA DI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SUA NTA di SUA di iniziativa privata SCHEMA DI NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE SUA.. INDICE ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE... pag. 2 ART. 2 ELABORATI DEL PIANO...» 2 ART. 3 DATI COMPLESSIVI DEL PIANO...» 2 ART.

Dettagli

Comune di Caldogno (VI) Piano degli Interventi L.R. 23 aprile 2004 n 11, art.18

Comune di Caldogno (VI) Piano degli Interventi L.R. 23 aprile 2004 n 11, art.18 Comune di Caldogno (VI) Piano degli Interventi L.R. 23 aprile 2004 n 11, art.18 Bando di raccolta delle proposte di Accordi Pubblico-Privato COMUNE DI CALDOGNO (VI) REDAZIONE DEL PIANO DEGLI INTERVENTI

Dettagli

SCHEDA TECNICA DI CONSISTENZA

SCHEDA TECNICA DI CONSISTENZA SCHEDA TECNICA DI CONSISTENZA CONSISTENZA IMMOBILE DI VIA G. BANDI N 15 ATTUALE SEDE DELLE ATTIVITA DIREZIONALI DELL AZIENDA AMBIENTALE DI PUBBLICO SERVIZIO OHSAS 18001 Livorno, li 19 ottobre 2009 UFFICIO

Dettagli

AREA VERDE TRA VIA BARGAGNA E VIA CISANELLO VARIANTE ALLA SCHEDA 7.5 DEL REGOLAMENTO URBANISTICO

AREA VERDE TRA VIA BARGAGNA E VIA CISANELLO VARIANTE ALLA SCHEDA 7.5 DEL REGOLAMENTO URBANISTICO AREA VERDE TRA VIA BARGAGNA E VIA CISANELLO VARIANTE ALLA SCHEDA 7.5 DEL REGOLAMENTO URBANISTICO Adottata dal Consiglio Comunale il 8 Novembre 2012 COMUNE DI PISA DIREZIONE URBANISTICA REGOLAMENTO URBANISTICO

Dettagli

COMUNE PROVINCIA. Norme di Attuazione. Piano Attuativo PP6 Piazza Fiera su p.f. 168/5 C.C. Cavalese

COMUNE PROVINCIA. Norme di Attuazione. Piano Attuativo PP6 Piazza Fiera su p.f. 168/5 C.C. Cavalese COMUNE PROVINCIA DI CAVALESE DI TRENTO Norme di Attuazione Piano Attuativo PP6 Piazza Fiera su p.f. 168/5 C.C. Cavalese Cavalese, aprile 2014 Il Tecnico EDILSTUDIO Via Coronelle 9 38033 Cavalese Tel. 0462/342820

Dettagli

PIANO DEGLI INTERVENTI

PIANO DEGLI INTERVENTI COMUNE DI MUSSOLENTE Provincia di Vicenza P.R.C. Elaborato Scala PIANO DEGLI INTERVENTI Atto di Indirizzo Criteri perequativi per il Piano degli Interventi IL SINDACO Maurizio Chemello IL SEGRETARIO Maria

Dettagli

Pagina 1 di 6. Allegato A

Pagina 1 di 6. Allegato A Allegato A LIMITI E MODALITÀ APPLICATIVE DEGLI INTERVENTI PREVISTI DAGLI ARTICOLI 2, 3 e 4 DELLA LEGGE REGIONALE N. 14 DEL 08.07.2009 e smi Pagina 1 di 6 Limiti e modalità applicative per gli interventi

Dettagli

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI

Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Schede delle aree di trasformazione MODIFICATA A SEGUITO DELLE CONTRODEDUZIONI Novembre 2012 INDICE Nuove aree di trasformazione... 3 Ambito A - Residenziale e Commerciale... 4 Ambito B - Residenziale

Dettagli

1. INSERIMENTO URBANISTICO

1. INSERIMENTO URBANISTICO A.S.A. Azienda Servizi Ambientali Comune di Pomarance OPERE DI COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AL NUOVO DEPURATORE RELAZIONE INSERIMENTO URBANISTICO Data Aprile 2015 Codice PGI G089-0636-000 Codice Commessa

Dettagli

TABELLE ONERI ANNO 2016

TABELLE ONERI ANNO 2016 TABELLE ONERI ANNO 2016 ALLEGATO A A1) Immobili ad uso residenziale: / mc Urbanizzazione Urbanizzazione Totale Tipo di intervento primaria secondaria oneri 1) Restauro e ristrutturazione edilizia ( ) 6,21

Dettagli

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE : PROCEDURA DI VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO Nelle tavole seguenti si esaminano rispettivamente i valori storico-culturali e il patrimonio storico architettonico con la viabilità storica; in questo caso non si rilevano situazioni di particolare interesse.

Dettagli

DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO

DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO DIREZIONE URBANISTICA SERVIZIO Edilizia Privata, DISCIPLINA DI SALVAGUARDIA DEL REGOLAMENTO URBANISTICO ADOTTATO Deliberazione Consiglio Comunale n. 13/2014 SCHEDA INFORMATIVA Aprile 2014 In data 25 marzo

Dettagli

Articolo originale. Articolo emendato

Articolo originale. Articolo emendato In seguito alla variante per l'area centrale del quartiere "Torri ex Gescal" Marx-Livorno viene inserita nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale vigente - in aggiunta all'invariato

Dettagli

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012 INDICE 1. Elementi costitutivi del... 2 2. Zona S1: aree per l'istruzione pubblica... 2 3. Zona S2: aree per servizi pubblici... 2 4. Zona S3: aree per attrezzature religiose... 2 5. Zona S4: aree pubbliche

Dettagli

159 - Zenit S.r.l. Treviso Piano di Lottizzazione C2/32 _ VARIANTE Località Marocco Mogliano Veneto (TV) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

159 - Zenit S.r.l. Treviso Piano di Lottizzazione C2/32 _ VARIANTE Località Marocco Mogliano Veneto (TV) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE ART. 1 - Oltre ai contenuti prescrittivi delle Tavv. 3 e 4 tutti gli interventi compresi nel perimetro del Piano di Lottizzazione sono soggetti alle norme di cui ai successivi articoli. ART. 2 - Ai fini

Dettagli

C O M U N E D I D E R U T A

C O M U N E D I D E R U T A C O M U N E D I D E R U T A PROVINCIA DI PERUGIA OGGETTO: Piano Attuativo di iniziativa privata in Variante al PRG Parte Operativa, sensi e per gli effetti della L.R. 11/2005, riguardante l ambito urbano

Dettagli

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

RELAZIONE ILLUSTRATIVA COMUNE DI CRESPELLANO (Provincia di Bologna) VARIANTE AL PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PRIVATA IN LOCALITÀ CAPOLUOGO COMPARTO EDIFICATORIO N. 11 (C2) RELAZIONE ILLUSTRATIVA LA PROPRIETÀ: Soc. L.

Dettagli

( testo attuale e modificato)

( testo attuale e modificato) C O M U N E d i C R E S P I N A Servizi al Territorio Variante al Regolamento Urbanistico - Modifica alle Norme Tecniche di Attuazione relative agli impianti e aree cimiteriali ( articoli 61 e 66 ) ( testo

Dettagli

PIANO DI LOTTIZZAZIONE

PIANO DI LOTTIZZAZIONE Settore Urbanistica ed Edilizia Privata Comune di Cittadella Servizio Urbanistica Relazione tecnico descrittiva PIANO DI LOTTIZZAZIONE già denominato Brotto Ianeselli Spazio riservato all Ufficio Protocollo

Dettagli

Edilizia residenziale normale di tipo plurifamiliare /mc 276,84

Edilizia residenziale normale di tipo plurifamiliare /mc 276,84 Tabella H Costi edilizi di riferimento per il calcolo sommario del costo di costruzione riferito ad interventi su edifici esistenti o di nuova edificazione 1 NUOVA EDIFICAZIONE u.m. valore Edilizia residenziale

Dettagli

Garante della Comunicazione Artt. 19 e 20 L.R.T. n. 1/2005

Garante della Comunicazione Artt. 19 e 20 L.R.T. n. 1/2005 Garante della Comunicazione Artt. 19 e 20 L.R.T. n. 1/2005 RAPPORTO ATTIVITA DEL GARANTE PER ADOZIONE NELLA PROSSIMA SEDUTA CONSILIARE del 18.7.2013 DELLE SEGUENTI VARIANTI: - scheda norma 2 - T2 e adeguamento

Dettagli

Riferimento L.R. 65/2014

Riferimento L.R. 65/2014 S ERVI ZI OPI ANI FI CAZI ONEURBANI S TI CA UFFI CI OEDI LI ZI A REVI S I ONEI S T A T2014 Lapr es ent et abel l aèv al i daperl epr at i c heedi l i z i epr es ent at edal1gennai o2015 TABELLA ONERI DI

Dettagli

REGIONE PIEMONTE Provincia di Torino PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE

REGIONE PIEMONTE Provincia di Torino PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE REGIONE PIEMONTE Provincia di Torino COMUNE DI RUEGLIO PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE Approvato con D.G.R. 19.05.1997 n 34-19209 (pubblicato sul B.U. Regione Piemonte n 23 dell 11.06.1997 a pag.

Dettagli

P.TA A MARE VIA DI VIACCIA

P.TA A MARE VIA DI VIACCIA COMUNE DI PISA Ufficio Speciale del Piano REGOLAMENTO URBANISTICO SCHEDA-NORMA PER LE AREE DI TRASFORMAZIONE SOGGETTE A PIANO ATTUATIVO scheda n.23.1 P.TA A MARE VIA DI VIACCIA D.M.1444/68: ZONA OMOGENEA

Dettagli

SPORTELLO UNICO PER L ATTIVITÀ EDILIZIA del COMUNE di VERZUOLO. AUTOCERTIFICAZIONE per la CONFORMITÀ ALLE NORME IGIENICO SANITARIE

SPORTELLO UNICO PER L ATTIVITÀ EDILIZIA del COMUNE di VERZUOLO. AUTOCERTIFICAZIONE per la CONFORMITÀ ALLE NORME IGIENICO SANITARIE SPORTELLO UNICO PER L ATTIVITÀ EDILIZIA del COMUNE di VERZUOLO AUTOCERTIFICAZIONE per la CONFORMITÀ ALLE NORME IGIENICO SANITARIE (D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 e s.m.i., art. 20 comma 1) Allegato A alla

Dettagli

ESTRATTO PLANOVOLUMETRICO DEL PIANO URBANISTICO E DELLE RELATIVE NORME DI ATTTUAZIONE

ESTRATTO PLANOVOLUMETRICO DEL PIANO URBANISTICO E DELLE RELATIVE NORME DI ATTTUAZIONE ESTRATTO PLANOVOLUMETRICO DEL PIANO URBANISTICO E DELLE RELATIVE NORME DI ATTTUAZIONE Norme di Attuazione 1^Variante Generale al PGT approvato con D.C.C. n. 33 dl 23.07.2008 o la modifica della tipologia

Dettagli

Fac Simile Denuncia di inizio attività: Domanda e Relazione (da redigere in carta libera).

Fac Simile Denuncia di inizio attività: Domanda e Relazione (da redigere in carta libera). Fac Simile Denuncia di inizio attività: Domanda e Relazione (da redigere in carta libera). ALLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA DEL COMUNE DI CAMINO OGGETTO: denuncia di inizio attività (D.I.A.) ai sensi

Dettagli

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO

DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE STRADE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLE DIMENSIONI DELLE ED ALLE DISTANZE DI RISPETTO STRADALI E DEI TRACCIATI FERROVIARI DI PROGETTO (articolo 70 della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 articolo 64 della

Dettagli

REGOLAMENTO URBANISTICO

REGOLAMENTO URBANISTICO Provincia di Arezzo COMUNE DI FOIANO DELLA CHIANA REGOLAMENTO URBANISTICO SCHEDE DI FATTIBILITA' (Zona industriale Farniole) Gennaio 2014 Sindaco - Ass. all'urbanistica: Franco Parigi Resp. del Procedimento:

Dettagli

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI PREDAZZO PIANO REGOLATORE GENERALE D E L C O M U N E D I PREDAZZO REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI Arch. Luca Eccheli Via Cavour,

Dettagli

PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA

PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA PIANO CASA FRIULI VENEZIA GIULIA SCHEDA SINTETICA (si veda anche la parte normativa, più sotto) Norme L. 11/11/2009 n. 19; L. 21/10/2010 n. 17 Aumenti massimi (salvo casi particolari) + 35% volume con

Dettagli

REGIONE TOSCANA LIVELLO OTTIMALE DI ESERCIZIO DELL EDILIZIA PUBBLICA PER LA PROVINCIA DI MASSA CARRARA COMUNE DI MASSA

REGIONE TOSCANA LIVELLO OTTIMALE DI ESERCIZIO DELL EDILIZIA PUBBLICA PER LA PROVINCIA DI MASSA CARRARA COMUNE DI MASSA REGIONE TOSCANA LIVELLO OTTIMALE DI ESERCIZIO DELL EDILIZIA PUBBLICA PER LA PROVINCIA DI MASSA CARRARA COMUNE DI MASSA POTENZIAMENTO DELL OFFERTA DI EDILIZIA SOCIALE MODALITA INNOVATIVE DI ACQUISIZIONE

Dettagli

/mc. 16.902 = 8,73. /mc. 51.049 = 26,36. /mq. 22.699 = 11,72

/mc. 16.902 = 8,73. /mc. 51.049 = 26,36. /mq. 22.699 = 11,72 Determinazione dell incidenza degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria di cui agli artt. 3-4- 7 Legge 10/1977 adeguati alle disposizioni di cui alla L.R. 03 Gennaio 2005, n. 1. A TABELLA (COSTI

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA. Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Legge 1986022 Pagina 1 di 5 LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 4-07-1986 REGIONE LOMBARDIA Promozione dei programmi integrati di recupero del patrimonio edilizio esistente Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE

Dettagli

SP- 06 SCHEDA PROGETTO S. BARTOLOMEO. Analisi, Obiettivi e Strategie. Progetto. Parametri progettuali- aree standard (prescrizioni)

SP- 06 SCHEDA PROGETTO S. BARTOLOMEO. Analisi, Obiettivi e Strategie. Progetto. Parametri progettuali- aree standard (prescrizioni) S. BARTOLOMEO SP- 06 Progetto Parametri progettuali- aree standard (prescrizioni) All interno del perimetro del PAC devono essere realizzati/ceduti i seguenti servizi: a) S5g - Servizi per la balneazione

Dettagli

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO

COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO 6 Allegato 1 COMUNE DI FORLI' AREA PIANIFICAZIONE E SVILUPPO DEL TERRITORIO Servizio Pianificazione e Programmazione del Territorio Via delle Torri n. 13 47100 Forlì Unità Segreteria mariateresa.babacci@comune.forli.fo.it

Dettagli

Comune di Venezia. Progetto AEV DESE

Comune di Venezia. Progetto AEV DESE Comune di Venezia Progetto AEV DESE Relazione descrittiva delle opportunita di sviluppo immobiliare di un area destinata ad attrezzature economiche varie, ad uso industriale logistico - commerciale direzionale

Dettagli

Università Roma Tre CdLM Architettura - Progettazione urbana

Università Roma Tre CdLM Architettura - Progettazione urbana Università Roma Tre CdLM Architettura - Progettazione urbana Laboratorio di Urbanistica 1 Titolarità del Laboratorio: Simone Ombuen Anno accademico 2012-2013 secondo semestre Modulo Diritto (4 cfu) Docente:

Dettagli

COMUNE DI FOIANO DELLA CHIANA Prov. di Arezzo TABELLA DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE

COMUNE DI FOIANO DELLA CHIANA Prov. di Arezzo TABELLA DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE COMUNE DI FOIANO DELLA CHIANA Prov. di Arezzo AREA QUALITA URBANA, EDILIZIA, AMBIENTE Servizio Edilizia Privata e Urbanistica TABELLA DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE Allegato Delibera C.C. n. 67 del 29/09/2006

Dettagli

Realizzazione di opere e interventi strutturali

Realizzazione di opere e interventi strutturali Realizzazione di opere e interventi strutturali Elenco normativa di riferimento: L. 1086/71 L. 64/74 D.P.R. 380/2001 D.M. Infrastrutture 14.01.2008 Nuove norme tecniche per le costruzioni (NTC 2008) L.R.

Dettagli

20. DEFINIZIONE DELLE ESIGENZE DI SVILUPPO Il PS individua alcune azioni di particolare rilevanza per le principali SEL e più precisamente: - La riqualificazione dell offerta turistica con particolare

Dettagli

Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio)

Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità Architettonica e il Paesaggio (ai sensi dell art. 18 del Regolamento Edilizio) COMUNE DI FERRARA Città patrimonio dell Umanità Marca da Bollo PG Allo Sportello Unico per l Edilizia PR Ufficio Ricezione Data di arrivo Richiesta del parere preventivo della Commissione per la Qualità

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELL INCIDENZA DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE

REGOLAMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELL INCIDENZA DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE REGOLAMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELL INCIDENZA DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE indice Art. 1 Premessa pag 5 Art. 2 Ambito di applicazione pag 5 Art. 3 Incidenza degli oneri di urbanizzazione: tabella parametrica

Dettagli

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione

2.2. Il modello di denuncia e la documentazione 2.2. Il modello di denuncia e la documentazione Per tutte le opere e gli interventi sottoposti a denuncia e sull intero territorio regionale, la denuncia è redatta ai sensi dell art. 93 del D.P.R. 380/2001

Dettagli

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A

COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A COMUNE DI MONSUMMANO TERME Provincia di Pistoia Settore Servizi Tecnici Pianificazione e Gestione del Territorio Servizio Urbanistica Allegato A REGOLAMENTO ARREDI DELLE AREE PERTINENZIALI Atto collegato

Dettagli

Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica

Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica 20 ottobre 2004 Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica Norme di Attuazione: Titolo 6 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 2 OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO

Dettagli

REGIONE PIEMONTE - BOLLETTINO UFFICIALE N. 12 DEL 25/03/10

REGIONE PIEMONTE - BOLLETTINO UFFICIALE N. 12 DEL 25/03/10 1 REGIONE PIEMONTE - BOLLETTINO UFFICIALE N. 12 DEL 25/03/10 Deliberazione della Giunta Regionale 16 marzo 2010, n. 50-13546 L.R. 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni. Comune di CARIGNANO (TO). Variante

Dettagli

RISOLUZIONE N.350/E. agosto Roma,07 agosto 2008

RISOLUZIONE N.350/E. agosto Roma,07 agosto 2008 RISOLUZIONE N.350/E agosto Roma,07 agosto 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Interpello. - Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. IVA - Cessione di bene immobile a favore di un

Dettagli

Volume Virtuale Art. 11 Regol. Reg. n. 6/1977 TOTALE. Superficie lorda complessiva. RESIDENZIALE Percentuale At IMPORTO TOTALE

Volume Virtuale Art. 11 Regol. Reg. n. 6/1977 TOTALE. Superficie lorda complessiva. RESIDENZIALE Percentuale At IMPORTO TOTALE SERVIZIO URBANISTICA -Sportello Unico Edilizia CALCOLO CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE Pratica edilizia n Anno Richiedente Intervento: in via Oneri di Urbanizzazione: EDILIZIA RESIDENZIALE COMMERCIALE DIREZIONALE

Dettagli

P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34

P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34 P.I.I. VIA FRIGIA, 19 E VIA RUCELLAI, 34 Ricostruzione dell'isolato di via Frigia - via Capelli attraverso la realizzazione di nuova residenza, attività commerciali e un parcheggio pubblico; creazione

Dettagli

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI

INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI L.P. 5 SETTEMBRE 1991, N. 22 articolo 99, comma 1, lettera e bis) INDIRIZZI PER L INSTALLAZIONE DI PANNELLI SOLARI TERMICI E FOTOVOLTAICI (testo approvato con deliberazione della Giunta provinciale n.

Dettagli

ZCD ZONA per CONCESSIONI DEMANIALI ad uso turistico-ricreativo SOTTOZONA NUOVE CONCESSIONI DEMANIALI

ZCD ZONA per CONCESSIONI DEMANIALI ad uso turistico-ricreativo SOTTOZONA NUOVE CONCESSIONI DEMANIALI ZCD ZONA per CONCESSIONI DEMANIALI ad uso turistico-ricreativo (Articolo 3, Comma 2, lettera b delle N.T.A.) SOTTOZONA NUOVE CONCESSIONI DEMANIALI Nella zona demaniale marittima comunale compresa tra il

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE

PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE PROPOSTA DI DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE Enunciato l argomento iscritto al n. dell o.d.g., il Presidente mette in approvazione la seguente proposta di deliberazione: OGGETTO: VARIANTE AL REGOLAMENTO

Dettagli

OGGETTO: PIANO PIANO DI RECUPERO PR3D3 IN LOC. CASAMICCIOLA: ADOZIONE IL CONSIGLIO COMUNALE

OGGETTO: PIANO PIANO DI RECUPERO PR3D3 IN LOC. CASAMICCIOLA: ADOZIONE IL CONSIGLIO COMUNALE Enunciato l argomento iscritto al n. dell o.d.g., il Presidente mette in approvazione la seguente proposta di deliberazione: OGGETTO: PIANO PIANO DI RECUPERO PR3D3 IN LOC. CASAMICCIOLA: ADOZIONE IL CONSIGLIO

Dettagli

PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) Avviso pubblico

PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) Avviso pubblico PUC3 PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO (D.G.R. N. 281 DEL 03/04/2013, art.4) 1. Generalità Avviso pubblico La regione dell Umbria, con DGR 7 aprile 2013, n. 281, ha approvato l avviso per la presentazione

Dettagli

Comunità Alto Garda e Ledro Piano stralcio in materia di programmazione urbanistica del settore commerciale

Comunità Alto Garda e Ledro Piano stralcio in materia di programmazione urbanistica del settore commerciale COMUNITA' ALTO GARDA E LEDRO PIANO TERRITORIALE DELLA COMUNITA' PIANO STRALCIO IN MATERIA DI PROGRAMMAZIONE URBANISTICA DEL SETTORE COMMERCIALE art. 25 bis, comma 1 bis l.p.4 marzo 2008, n.1 NORME TECNICHE

Dettagli

COMUNE DI PALERMO RELAZIONE

COMUNE DI PALERMO RELAZIONE COMUNE DI PALERMO PROGETTO DI PIANO DI LOTTIZZAZIONE. MONDELLO VIA DEIANIRA REDATTO AI SENSI DEL COMMA A ART.12 DELLE N.D.A. DEL P.R.G., RICADENTE IN Z.T.O. CB. RELAZIONE Proprietario: Sig. Maria Carolina

Dettagli

MODELLO PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE

MODELLO PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE CITTÀ DI FOLIGNO AREA GOVERNO DEL TERRITORIO E BENI CULTURALI Servizio Sportello Unico Edilizia Servizio Edilizia Via dei Molini, 20/a Corso Cavour, 89 MODELLO PER IL CALCOLO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE

Dettagli

Aggiornamento degli Oneri di Urbanizzazione Primaria e Secondaria COMUNE DI VIMERCATE SPORTELLO UNICO TECNICO SERVIZIO EDILIZIA PRIVATA ALLEGATO B

Aggiornamento degli Oneri di Urbanizzazione Primaria e Secondaria COMUNE DI VIMERCATE SPORTELLO UNICO TECNICO SERVIZIO EDILIZIA PRIVATA ALLEGATO B COMUNE DI VIMERCATE SPORTELLO UNICO TECNICO SERVIZIO EDILIZIA PRIVATA Determinazione degli oneri di urbanizzazione ai sensi del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 e della L.R. 11 marzo 2005 n. 12 ALLEGATO B Aggiornamento

Dettagli

ART. 29 - ZONA S (servizi ed attrezzature collettive)

ART. 29 - ZONA S (servizi ed attrezzature collettive) ART. 29 - ZONA S (servizi ed attrezzature collettive) A - STATO DI FATTO La zona comprende le parti del territorio comunale destinate ai servizi ed alle attrezzature pubbliche o di uso pubblico. B - OBIETTIVI

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO

LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Legge 1990040 Pagina 1 di 6 LEGGE REGIONALE N. 40 DEL 10-04-1990 REGIONE LAZIO Istituzione dell' osservatorio del sistema abitativo laziale e provvidenze per il recupero del patrimonio edilizio esistente.

Dettagli

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40.

L'altezza dei vani accessori, quali corridoi, disimpegni, bagni, gabinetti e simili, non può essere inferiore metri 2,40. Legge Regione Friuli - Venezia Giulia : Legge regionale 23/08/1985 N. 44 Altezze minime e principali requisiti igienico-sanitari dei locali adibiti ad abitazione, uffici pubblici e privati ed alberghi.

Dettagli

Elementi di casistica per l applicazione degli oneri urbanizzazione e del costo di costruzione. Anno 2013

Elementi di casistica per l applicazione degli oneri urbanizzazione e del costo di costruzione. Anno 2013 Elementi di casistica per l applicazione degli oneri urbanizzazione e del costo di costruzione Anno 2013 Nessuna modifica rispetto all anno 2012 Applicazione degli oneri di urbanizzazione e della quota

Dettagli

DETERMINAZIONE PROT N. 8498 / REP. N. 509 DEL 02.10.2012

DETERMINAZIONE PROT N. 8498 / REP. N. 509 DEL 02.10.2012 AUTORITà DI BACINO DETERMINAZIONE PROT N. 8498 / REP. N. 509 DEL Oggetto: Comune di Arzana - Studio di compatibilità geologica e geotecnica ai sensi dell art. 31 comma 6 lett. a delle N.A. del PAI inerente

Dettagli

SETTORE PIANIFICAZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA

SETTORE PIANIFICAZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA COMUNE DI CASTELNUOVO BERARDENGA (Provincia di Siena) Pianificazione Urbanistica ed Edilizia Privata Via Garibaldi, 4 Tel. 0577 351308/14/22 - Fax 0577/351328 e-mail: urbanistica.edilizia@comune.castelnuovo-berardenga.si.it

Dettagli

Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori

Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori Studio di Geologia Applicata - Dott. Geol. Pier Luigi Amadori Viale della Repubblica, 4-47014 Meldola (FC) Tel-Fax. 0543/49 03 36 - C. F. MDR PLG 44L06 A 565 O - P. IVA 00627450406 PREMESSA La presente

Dettagli

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale.

Quadro normativo delle Regioni e Province Autonome sulla VAS LIGURIA. Disciplina della valutazione di impatto ambientale. L.R. 4/09/1997, n. 36. Pubblicata nel B.U. Liguria 17 settembre 1997, n. 16, L.R. 30/12/1998, n. 38. Pubblicata nel B.U. Liguria 20 gennaio 1999, n. 1. L.R. 4/08/2006, n. 20. Pubblicata nel B.U. Liguria

Dettagli

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE

Padova st innovazione. Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE Padova st innovazione Riconversione e Riqualificazione sostenibile della ZIP nord di Padova PRESENTAZIONE La ZIP Nord 1.500.000 mq di superficie complessiva Oltre 150 lotti attrezzati Oltre 450 proprietari

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE

LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE LEGGE REGIONALE N. 4 DEL 09-03-2007 REGIONE VENETO INIZIATIVE ED INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELL EDILIZIA SOSTENIBILE Fonte: BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE VENETO N. 25 del 13 marzo 2007 Il Consiglio

Dettagli

Zona Elementare 1891 area 03 Stra.llo Fossa Burracchione Accordo art. 18 LR20/2000 in variante al POC

Zona Elementare 1891 area 03 Stra.llo Fossa Burracchione Accordo art. 18 LR20/2000 in variante al POC Zona Elementare 1891 area 03 Stra.llo Fossa Burracchione Accordo art. 18 LR20/2000 in variante al POC Applicazione dell art. 14.1 del Testo Coordinato delle Norme di PSC-POC-RUE RAPPORTO PRELIMINARE (ART.

Dettagli

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna

COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna 1 COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Provincia di Bologna Area Programmazione e Gestione del Territorio ALLEGATO 1 DETERMINAZIONE VALORI DI RIFERIMENTO DELLE AREE INSERITE NEL P.R.G., NEL P.S.C. E NEL R.U.E.

Dettagli

INDICE. VERNIANA Tav. 5 Bc vrn 01 pag. 04. PALAZZUOLO Tav. 6 Bc pal 01 pag. 01

INDICE. VERNIANA Tav. 5 Bc vrn 01 pag. 04. PALAZZUOLO Tav. 6 Bc pal 01 pag. 01 INDICE MONTE SAN SAVINO Tav. 1a e 1b Ap mss 02 pag. 01 Ap mss 03 pag. 04 Ap mss 04 pag. 07 Bc mss 01 pag. 10 Bc mss 02 pag. 13 Bc mss 03 pag. 16 Bc mss 04 pag. 19 Bc mss 05 pag. 22 Bc mss 06 pag. 25 Bc

Dettagli

PERIZIA TECNICO ESTIMATIVA

PERIZIA TECNICO ESTIMATIVA PERIZIA TECNICO ESTIMATIVA RICHIEDENTE: COMUNE DI LARI - UFFICIO TECNICO; OGGETTO: APPARTAMENTO PER CIVILE ABITAZIONE, ANNESSO LOCALE AUTORIMESSA E QUOTA DI UN TERZO SUL RESEDE. ALLEGATI: Estratto di Mappa;

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE C O M U N E D I E M P O L I SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE S E R V I Z I O U R B A N I S T I C A SETTORE AMBIENTE, SICUREZZA E ATTIVITA PRODUTTIVE S E R V I Z I O A M B I E N T E, S I C U R E Z Z

Dettagli

Risposte dell UNI al Ministero dell Ambiente su quesiti posti da ASL

Risposte dell UNI al Ministero dell Ambiente su quesiti posti da ASL Risposte dell UNI al Ministero dell Ambiente su quesiti posti da ASL Quesito 1 Il rispetto dell indice di rumore da calpestio dei solai in opera si applica anche per le strutture poste nella stessa unità

Dettagli

REGOLAMENTO EDILIZIO UNIFICATO

REGOLAMENTO EDILIZIO UNIFICATO COMUNE DI CAPANNOLI REGOLAMENTO EDILIZIO UNIFICATO ALLEGATO A disposizioni diversificate in rapporto alle specificità dei singoli Comuni 1 INDICE TITOLO I Disposizioni diversificate Capo I - Norme specifiche

Dettagli