facoltà di architettura luigi vanvitelli corso di analisi e tecniche di pianificazione urbanistica docente enrico formato
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- Liliana Berardino
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1 facoltà di architettura luigi vanvitelli docente Fondamenti, modelli, tendenze. Lezione n.1 La malattia urbana, l urbanistica come cura. Prime codifiche
2 L urbanistica come cura Opera per migliorare la città. Origina dai regolamenti d igiene e dai grand travoux nella Parigi di Napoleone III. Si basa sul tentativo di razionalizzare le funzioni e la densità delle concentrazioni urbane sorte con la Rivoluzione industriale. Lavora per ingrandimenti lineari e codifiche di parti urbane standardizzate.
3 TERRITORIO E CITTA PRIMA DELL URBANIZZAZIONE INDUSTRIALE
4 > governo spontaneo del territorio preindustriale Stralcio del catasto gregoriano, Roma, sec. XVII In epoca pre-industriale la pianificazione del territorio non urbanizzato e il progetto della città sono due attività sostanzialmente disgiunte. Le città hanno dimensione molto modesta e la pianificazione del territorio aperto è un attività legata soprattutto alla gestione delle risorse (agricole), alla loro razionalizzazione, alla massimizzazione della produzione nell ambito di un dato e costante modello sociale di produzione e consumo. Si tratta di un attività routinaria di tipo gestionale, comunque non attinente la progettazione formale ed architettonica, ben fissato nell icononografia del paesaggio bucolico preindustriale.
5 > la città tradizionale come manufatto Schema per la città di Sforzinda del Filarete Il progetto della città preindustriale è un attività sostanzialmente artistica fondata su una pratica intuitiva di tipo formale-rappresentativo, oltre che sulla razionalizzazione funzionale. Leon Battista Alberti parla della città come di una grande casa : la città è un oggetto, limitato nello spazio, interamente disegnabile oltre che sostanzialmente stabile nel tempo. Fare un piano per una città (o una sua ben definita parte) è da considerarsi come ricerca di un surplus rappresentativo, riservato, dai detentori del potere e delle risorse economiche, alle capitali, alle città di fondazione, alle colonie in ambito straniero. C è un legame immediato tra disegno della città e sua realizzazione.
6 > la città tradizionale come manufatto Esiste un equilibrio millenario che fissa i rapporti tra città e campagna. Le modalità di costruzione e rinnovamento delle parti urbane hanno cicli centenari, legati alle grandi epoche stilistiche : esiste una città gotico-mercantile, una città rinascimentale, una città barocca, ecc. La città è pensabile come un manufatto isolato in un piano aperto (la campagna), collegato da esili trame (i percorsi consolari) alle altre città e alle emergenze edilizie isolate (conventi, fortezze, ecc.). E quello che Michel Foucault chiama il principio della localizzazione.
7 LA MALATTIA: ESPLOSIONE URBANA, CONGESTIONE, DEGRADO
8 > Industrializzazione ed esplosione urbana (disegni di Carlo Aymonino) L esplosione della città industriale, la frenetica urbanizzazione che porta le città a crescere in pochi decenni molto più che in molti secoli di storia la popolazione urbana in Europa è di 19 milioni nel 1800 e di 127 milioni nel mette in crisi le pratiche tradizionali di governo del territorio e di progetto della città: regolamentare la crescita e la trasformazione della città diventa una esigenza ineludibile ed impellente.
9 > l esplosione urbana La nuova, sconosciuta, urbanizzazione in pochi anni stravolge la dimensione, il ruolo e la struttura delle antiche capitali e fa nascere una moltitudine di nuove città, spesso in prossimità delle fabbriche. Si tratta di una crescita caotica e disordinata che genera corpi malati il cui antidoto è secondo l ipotesi di Benevolo (1963) - proprio la nascita dell urbanistica moderna.
10 > 1850: necessità dell urbanistica Sventramenti a Parigi durante il II impero Haussmann, 1853 Separazione / rafforzamento delle parti Howard, 1902 L urbanistica moderna prova a porre rimedio all esplosione urbana attraverso due strade: 1) Ampliando di scala gli elementi classici della città: viali, piazze e parchi. Facendo corrispondere, con logica lineare, all espansione urbana l espansione delle sue tradizionali componenti. 2) Abbandonando la pretesa di riformare la città tradizionalmente intesa e concentrandosi su soluzioni alternative, generalmente improntate alla moltiplicazione delle parti, più che alla loro infinita espansione
11 RIFORMARE LA CITTA LA PROSPETTIVA DELL INFINITO : DAL PARCO BAROCCO ALLA CITTA
12 > 1) deformare gli elementi seguendo l aumento della scala L urbanistica riformatrice fa corrispondere all espansione urbana l espansione delle sue tradizionali componenti. Il salto di scala è operato in nome della illusione del controllo totale, del mito panoticco della massima visibilità di Bentham. Controllare e punire anche come reazione alle rivolte urbane del
13 > la tecnica dello sventramento Questo modo si basa sulla messa in tensione di punti lontani attraverso assi diretti, tracciati indifferentemente all orografia e le altre persistenze.
14 > la tecnica dello sventramento (disegni di Carlo Aymonino)
15 > la tecnica dello sventramento Napoli, Interventi di risanamento, 1885
16 > la tecnica dello sventramento Il riferimento compositivo per il salto di scala sono i grandi parchi barocchi di Le Notre e Vanvitelli, con i loro assi, rondò e radure.
17 > la città / tunnel Robert: La scoperta di Lacoonte Ciò che dà forma a queste esperienze di regolarizzazione e continuità è il tema del tunnel ovvero della distanza minima tra due punti: quelle rette decise, quelle rotonde di cui Robert dipinge frammenti cospicui, serviranno da modello a una nuova teoria della città. * + Quest arretramento dell orizzonte * + non annuncia l apertura metafisica * + sulla natura spiritualizzata, bensì gli squarci di un Haussmann nel tessuto urbano di Parigi. Nessun intento mistico: unicamente l illimitato del libero scambio (Corboz, 1998).
18 > la città / tunnel La conseguenza estrema del tunnel urbano sono: la creazione di Via della Conciliazione a Roma (1922) ed il piano di Speer per Berlino (fondazione della città di Germania, 1933) Via della Conciliziazione a Roma (Piacentini) e, a destra, plastico per la città di Germania di Speer
19 > la città / tunnel La tecnica del tunnel arriva anche negli USA con il movimento detto City beautiful : il piano McMillan di Burnham per Washington (1902) e quello per Chicago (1909) conducono verso un nuovo monumentalismo la lezione di Haussmann.
20 RIFORMARE LA CITTA PRIME CODIFICHE: VIALI, ISOLATI, MISURE STANDARD PER I SERVIZI PUBBLICI
21 > Dal piano di riforma al piano di espansione Piano per l espansione di Barcellona, Cerdà, 1859 Con i piani della città ottocentesca nasce l urbanistica moderna volta a regolamentare il grande numero di interventi per garantire reciprocamente gli attori delle trasformazioni; una disciplina autonoma, fondata sulla standardizzazione delle pratiche e la codifica di modelli di intervento. I modelli ottocenteschi sono fondati sul principio della infinita possibilità di espansione urbana, sulla iterazione dell isolato come principio di espansione residenziale, sulla connessione dei tracciati viabilistici interni e sulla loro sostanziale equivalenza dei percorsi a griglia, sull espansione radiocentrica della città.
22 > Dal piano di riforma al piano di espansione Piano per l espansione di Barcellona, Cerdà, 1859
23 > l isolato come regola Secondo il progetto di Cerdà per Barcellona (1859) una nuova maglia si sovrappone al tessuto esistente. La città moderna deve essere il più possibile omogenea per assicurare l equivalenza di tutti i lotti edificabili. L innovazione di Cerdà è soprattutto nella concezione delle strade e degli isolati Le strade sono larghe 20 mt salvo gli assi principali di mt. Gli isolati hanno un lato di 113 mt con quattro smussature di 20 mt che formano gli spazi di relazione pubblica e facilitano la circolazione viabilistica
24 > la codifica degli standard L edificabilità inizialmente è prevista da Cerdà solo su due lati dell isolato nelle diverse possibili combinazioni. Il 65% del lotto è destinato a verde ottenendo una densità insediativa di circa 250 ab/ha. Ogni 25 isolati si definisce un quartiere, ogni 4 quartieri un distretto, ogni 4 distretti un settore: 1 scuola ogni quartiere, un mercato ogni 4 quartieri, un parco urbano ogni 8 quartieri. Nasce il concetto di standard urbanistico ripreso dalla Legge italiana n. 765/1967.
25 > l isolato come regola
26 > isolati e boulevard: un espansione infinita Molti sono i piani di cura o di espansione ispirati alla Parigi di Haussmann e alla Barcellona di Cerdà. Si tratta di piani che Giancarlo De Carlo (1964) definisce piani delle infrastrutture, dove la logica della distribuzione e della circolazione viene prima di quella dei materiali urbani: la stessa forma degli isolati è infatti determinata dalla geometria del disegno urbano, astrattamente calato sul territorio preesistente, sia esso edificato o meno.
27 > isolati e boulevard: un espansione infinita Piano per l espansione di Berlino, Hobrecht, 1862 Planimetria
28 > isolati e boulevard: un espansione infinita Piano per l espansione di Berlino, Hobrecht, 1862 Schema delle infrastrutture
29 > isolati e boulevard: un espansione infinita Piano per l espansione di Firenze Capitale (Poggi, 1864) Planimetria
30 > isolati e boulevard: un espansione infinita Piano per l espansione di Roma (Viviani, 1873) Planimetria con indicazione degli sventramenti e delle aggiunte
31 Riferimenti bibliografici Aymonino C., 1971, Origini e sviluppo della città moderna, Marsilio, Venezia Benevolo L., 1963, Le origini dell urbanistica moderna, Laterza, Bari Benevolo L., 1991, La prospettiva dell infinito, Laterza, Bari Calabi D., 2004, Storia dell urbanistica europea, Bruno Mondadori, Milano De Carlo, G., 1964, Questioni di architettura e di urbanistica, Argalia, Urbino Secchi, B., 2000, Prima lezione di urbanistica, Laterza, Bari Sica P., 1977, Storia dell urbanistica. L ottocento 1, Laterza, Bari Zucconi G., 2001, La città dell ottocento, Laterza, Bari
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