SOGNARE PROGETTARE REALIZZARE!

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "SOGNARE PROGETTARE REALIZZARE!"

Transcript

1 Sognare Progettare Sognare Progettare Progettare a 09 - Progetto 13 di Zona o Sondrio Como Lecco Sondrio

2

3 Priorità e azioni Formarci per educare AGESCI Zona Como Lecco Sondrio SOGNARE PROGETTARE REALIZZARE! Progetto di Zona Educazione, comunicazione e nuove tecnologie. Alcool, droga e dipendenze: la sfida dell educazione. Sessualità: quali attenzioni educative? Territorio, chiesa e istituzioni locali: come esser parte di una rete in educazione? Formazione permanente: Capi Gruppo, Assistenti Ecclesiastici e Capi di provenienza extra associativa. Sviluppo e consolidamento reti Zona: luogo di condivisione di esperienze, intenzionalità educative e risorse per le attività. Costruzione di una memoria storica della Zona. Vivibilità della struttura zonale Zona che offre forti occasioni di confronto e conoscenza. Il sito web di Zona. Pluralità di eventi tra cui scegliere. L analisi della situazione I numeri della Zona Como Lecco Sondrio. I Capi. Le Comunità Capi. Le Comunità Capi e i Ragazzi: i progetti educativi. Le Comunità Capi e la loro azione educativa. I Capi e la Zona. I Capi e la Zona: la formazione nelle Branche. 3

4 PRIORITÀ E AZIONI FORMARCI PER EDUCARE Formarci per educare significa dedicare spazio al confronto su temi educativi che riteniamo possano aiutarci a rispondere meglio alle esigenze dei bambini, ragazzi e giovani che oggi ci sono affidati. I percorsi che verranno attuati partiranno dalla conoscenza di ciascun tema, per poi fermarsi a riflettere sul nostro ruolo di Capi e, infine, trovare occasione di sperimentazione concreta anche attraverso la proposta degli eventi per i ragazzi. 1. Educazione, comunicazione e nuove tecnologie La tematica ritenuta prioritaria tra le nuove sfide che il nostro impegno educativo oggi ci propone è quella legata al rapporto con le nuove tecnologie, diversi e nuovi modi di comunicare che i nostri ragazzi hanno a disposizione e che, non di rado, irrompono all interno della nostra relazione educativa. Come Capi Educatori, vogliamo: mettere a fuoco gli strumenti che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione attraverso la rete internet (social network, messaggistica istantanea) e non (telefonia mobile, televisione); comprenderne il lato efficace e gli aspetti rischiosi ; affrontare, nella specificità delle età a cui ci rivolgiamo, l influenza che queste esercitano sulle relazioni tra i ragazzi e sulla relazione capo ragazzo; comprendere le potenzialità ed i limiti di condividere in rete aspetti legati alle nostre attività (ad esempio i siti web dei Gruppi, della zona, ); rispettare le regole ed educare alla legalità anche nell ambito nuove tecnologie (privacy, pirateria ). 4

5 2. Alcool, droga e dipendenze: la sfida dell educazione La relazione con i nostri ragazzi pone in evidenza l emergere di alcuni fenomeni che entrano o possono entrare facilmente a far parte della loro vita: la dipendenza da droghe e l abuso di sostanze alcoliche. Come Capi Educatori vogliamo: approfondire la tematica delle dipendenze dal punto di vista medicopsicologico; comprendere come affrontare nella relazione educativa, con particolare riferimento al contesto dello scoutismo, temi legati ad alcool e droga; comprendere eventuali potenzialità e limiti della nostra proposta educativa nell affrontare tali problematiche. 3. Sessualità: quali attenzioni educative? L analisi della realtà dei ragazzi della Zona ha evidenziato un vissuto talvolta non sereno della propria sessualità. Come Capi Educatori vogliamo: comprendere i percorsi di maturazione dell identità affettiva e sessuale di ragazze e ragazzi immersi negli stimoli del giorno d oggi; comprendere come affrontare nella relazione educativa, con particolare riferimento al contesto dello scoutismo, temi legati alla sessualità; comprendere eventuali potenzialità e limiti della nostra proposta educativa nell affrontare questo tema. 4. Chiesa, territorio e istituzioni locali: come esser parte di una rete in educazione? Il nostro servizio di educatori all interno delle Comunità Capi vuole essere la concretizzazione della nostra azione politica sul territorio in cui viviamo, come membra vive della Chiesa di Cristo. Ci rendiamo sempre più conto che una rete di relazioni all interno del tessuto in cui siamo inseriti può essere di supporto al nostro servizio di educatori e alla proposta che facciamo ai ragazzi. Occorre però conoscere le potenzialità offerte dal territorio in cui operiamo, unitamente ai tempi e ai modi con cui entrare in relazione nei diversi ambiti. Come Capi Educatori vogliamo: 5

6 divenire consapevoli di cosa significhi essere associazione ecclesiale e quali siano tempi, modi e interlocutori per la costruzione di una relazione con le Chiese locali; costruire una relazione duratura con le Chiese locali; focalizzare le possibili relazioni con i vari attori che, nel territorio, si interessano di educazione, così da avviarle, costruirle e rafforzarle. 5. Formazione permanente: Capi Gruppo, Assistenti Ecclesiastici e Capi di provenienza extra associativa Vogliamo impegnarci affinché la Zona continui ad essere una risorsa per i Gruppi, affiancandoli e offrendo un sostegno: alla formazione nel ruolo dei Capi Gruppo attraverso il Consiglio di Zona; nella formazione e nella costruzione di una rete con/tra gli Assistenti Ecclesiastici; nell offerta di adeguati spazi di formazione per coloro che si avvicinano al servizio nello scoutismo da adulti. 6

7 SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO RETI L impegno della Zona nello sviluppo e nel consolidamento delle reti continuerà sia con l affiancamento nelle politiche di mantenimento e di apertura di nuovi Gruppi (alcune delle quali già avviate), sia con particolare attenzione alla rete interna tra i Gruppi. 1. Zona: luogo di condivisione di esperienze, intenzionalità educative e risorse per le attività nel Consiglio di Zona (per la successiva condivisione nelle Co.Ca.): regolari momenti di condivisione della vita quotidiana dei Gruppi; nel Consiglio di Zona (per la successiva condivisione nelle Co.Ca.): elaborazione e condivisione dei progetti di collaborazione e di sostegno tra i Gruppi e dei progetti di apertura di nuove realtà; all interno e tra le Branche: diffusione delle esperienze delle unità (cacce/voli, imprese, veglie rover, attività di Gruppo ); costruzione di un database delle risorse del territorio (persone, strutture e logistiche) a disposizione per le attività dei Gruppi e a supporto del servizio educativo. 2. Costruzione di una memoria storica della Zona utilizzo del sito web come strumento di mantenimento della memoria costruita. 7

8 VIVIBILITÀ DELLA STRUTTURA ZONALE 1. Zona che offre forti occasioni di confronto e conoscenza La Zona deve offrire momenti significativi per la crescita di tutti i Capi e divenire sempre più uno spazio di confronto attivo sulle questioni educative e di conoscenza delle realtà dei Gruppi vicini. Questo attraverso: una sempre maggiore partecipazione attiva da parte di tutti i Capi ai momenti formativi e di democrazia associativa; la progettazione delle occasioni formative. 2. Sito web di Zona Al fine di favorire la comunicazione e la costituzione della rete interna ed esterna, si avvierà la costruzione di un sito web, unitamente ad una gestione coordinata degli strumenti di comunicazione della Zona (es. riorganizzazione delle mailing list ora gestite in maniera autonoma dalle Branche). Lo sviluppo del sito web sarà occasione di attuazione di quanto elaborato nel corso del cammino di formazione sulle nuove tecnologie. 3. Pluralità di eventi tra cui scegliere La necessità espressa dai Capi che l offerta formativa della Zona sia più a misura di ognuno e calibrata sul proprio cammino di formazione permanente risulta essere un esigenza primaria affinché la Zona divenga luogo di formazione efficace per ciascuno. In via sperimentale si propone quindi, per i temi di carattere formativo, un articolazione della vita di Zona secondo il seguente modello: - partecipazione ad un incontro comune sugli aspetti più generali, legati alla conoscenza della tematica di progetto; - partecipazione ad altri due incontri (scelti da ogni singolo Capo tra una rosa di proposte) che ne approfondiscano aspetti specifici, definiti sulla base delle emergenze educative dei Gruppi, espresse dalle Co.Ca. L organizzazione e la promozione di questi incontri avverrà attraverso il Consiglio di Zona. 8

9 In occasione della presentazione del programma annuale si stabiliranno tempi e modalità per l iscrizione agli incontri proposti. L articolazione degli incontri dell anno per i Capi che offrono servizio nelle Branche sarà quindi: inizio ottobre: uscita di Zona; novembre: Assemblea e momento di Branca; dicembre gennaio aprile: durante questi mesi il Consiglio di Zona proporrà rosa di eventi a cui i Capi saranno invitati a partecipare ad almeno due; febbraio: FAFoMeZ (Finesettimana di Aggiornamento Formativo e Metodologico di Zona) per la contestualizzazione del tema nella Branca; maggio: verifica dell anno. La gestione logistica degli eventi di Zona, qualora previsti dal programma, avverrà ritagliando degli spazi all interno dei momenti di Branca previsti per la condivisione dello stato dei lavori, ed eventualmente nel mese di marzo. Il Consiglio di Zona invece programmerà un calendario, in linea di massima mensile. Tale modello, in virtù del suo carattere di novità rispetto al vissuto della Zona di questi anni, sarà sottoposto a verifica nell Assemblea di novembre 10, durante la quale potranno essere attuate le necessarie modifiche sulla base del primo anno di esperienza. 9

10

11 L ANALISI DELLA SITUAZIONE La Zona Como Lecco Sondrio è costituita dai Gruppi di Cantù, Cernusco Lombardone, Como 1, Como 3, Como 45, Lecco 1, Lecco 2, Lecco 3, Mariano Comense, Morbegno e Sondrio. La Zona si estende su due diocesi: l arcidiocesi di Milano a cui afferiscono Cernusco Lombardone, Lecco 1, Lecco 2, Lecco 3 (Zona Pastorale III Lecco), Cantù e Mariano Comense (Zona Pastorale V Monza) e la diocesi di Como a cui fanno riferimento i Gruppi di Como1, Como 3, Como 45, Morbegno e Sondrio. MORBEGNO SONDRIO COMO 1 COMO 3 COMO 45 CANTU` MARIANO COMENSE LECCO 1 LECCO 2 LECCO 3 CERNUSCO LOMBARDONE Diocesi COMO MILANO 11

12 I paragrafi seguenti, al fine di mantenerne la memoria e di consentirne un eventuale futuro approfondimento, riportano la sintesi dei documenti preparatori del Convegno Capi di Zona, a partire dalla quale sono state elaborate e votate le priorità inserite nel progetto. 1. I numeri della Zona Como Lecco Sondrio La distribuzione territoriale dei Ragazzi e dei Capi nell anno 09 nei differenti comuni conferma che i Gruppi della Zona hanno bacini di utenza che si estendono al di là della città sede del Gruppo. MORBEGNO SONDRIO COMO 1 COMO 3 COMO 45 CANTU` MARIANO COMENSE LECCO 1 LECCO 2 LECCO 3 CERNUSCO LOMBARDONE Censiti per comune

13 Inoltre i valori numerici rapportati al totale della popolazione ci mostrano come lo scoutismo raggiunga mediamente l 1% della popolazione del nostro territorio nella fascia di età cui è potenzialmente rivolto. L/C UNITA' Ragazzi E/G R/S Tot Branca L/C Branc a E/G Branca R/S Tot Capi M F Mix M F Mix M F Mix M F M F M F M F AE Tot COM ZONA CANTU CERNUSCO COMO COMO COMO LECCO LECCO LECCO MARIANO MORBEGNO SONDRIO TOTALE TOT. I dati numerici relativi ai singoli Gruppi e alle Unità (Anno 09) pongono in evidenza come la maggiore richiesta arrivi dalle famiglie dei Ragazzi in età L/C ed E/G mentre si ha un significativo calo nella branca R/S. L analisi degli ultimi 16 anni ci mostra che da un paio d anni si è interrotto il trend di decrescita della presenza dei Ragazzi mentre, viceversa, non si arresta quello dei Capi. Censiti Totale Ragazzi nelle unità LC EG RS Anno 13

14 Totale Numero delle unità LC EG RS Censiti Anno Media ragazzi Totale LC EG RS Media ragazzi per unità Anno 2 Numero capi Capi Anno 14

15 I numeri, le liste di attesa presenti in alcuni Gruppi e l inversione di tendenza possono pertanto indicare che la richiesta da parte delle famiglie nel sostegno al percorso educativo risulta essere ancora viva nella nostra realtà. 2. I Capi I Capi della Zona Como Lecco Sondrio sono mediamente giovani (la loro età media nel 08 è pari a 29,5 anni), sebbene negli ultimi anni vi siano stati dei consistenti ingressi di provenienza extra associativa. La partecipazione dei Capi agli eventi dell iter istituzionale, per la quale mostrano difficoltà nel reperire il tempo, sembra avere un trend migliorativo: FoCa 08 FoCa 09 NOMINA 14% NOMINA 17% CFA 12% NULLA 41% CFA NULLA 37% 14% CFM 32% CFM 31% 3. Le Comunità Capi L analisi dello status delle Comunità Capi dei Gruppi ha portato a rilevare che: le Co.Ca. molto numerose si trovano a Como, Mariano Comense e Cantù (circa persone) mentre negli altri Gruppi i Capi presenti sono mediamente 10 e non sempre sono sufficienti a ricoprire i ruoli di Capo Unità: conseguentemente alcuni Capi svolgono un doppio ruolo (Capo Gruppo + Capo Unità); l ingresso degli extra associativi (anche di età adulta) è una realtà rilevante di qualche Gruppo della Zona che ne ha permesso la sopravvivenza ; tutte le Co.Ca. hanno un progetto educativo; due Comunità Capi (Lecco 1 e Lecco 2) lavorano insieme, supportate da un progetto che si propone di riportare i due Gruppi ad una completa 15

16 autonomia, prospettiva che, tuttavia, non viene vista attuabile in tempi brevissimi; l Assistente Ecclesiastico è nominato in tutte le Co.Ca. tranne una, sebbene siano presenti realtà in cui tale nomina non riesca sempre a tradursi in una presenza effettiva. 4. Le Comunità Capi e i Ragazzi: i progetti educativi L analisi dei progetti educativi che orientano le azioni delle Comunità Capi presenta alcune delle sfide educative su cui i Capi ritengono prioritario porre l accento nell ambito della proposta dello scoutismo. L ampia diffusione territoriale della Zona non impedisce di trovare alcuni elementi, comuni a numerosi Gruppi, che mirano al superamento di alcune difficoltà e criticità: nella gestione delle relazioni: - all interno delle unità tra coetanei; - con l esterno; - nell appartenenza al Gruppo (felicità di appartenere al Gruppo); nell instaurare relazioni di qualità e legami duraturi basati sulla fiducia reciproca e in cui si è capaci di ascoltare l altro; nel vivere serenamente e consapevolmente la propria maturazione sessuale e il rapporto con l altro sesso; in un espressione efficace di autonomia e progettualità: - nel porsi degli obiettivi intermedi; - nel portarli avanti con costanza e impegno; nell adesione alla proposta di fede: - nella scoperta della dimensione comunitaria; - nella maturazione delle scelte di fede; nel mantenere uno stile scout nelle diverse attività ed esserne testimoni all esterno; legate all incontro con ciò che può creare dipendenza (alcool, droghe, tecnologia); nella gestione del tempo: - ragazzi che fanno tante cose ma che non mettono in gioco l individualità e le proprie potenzialità; 16

17 - soprattutto nelle realtà in cui sono presenti R/S che studiano lontano dalla propria casa. 5. Le Comunità Capi e la loro azione educativa L analisi numerica non può prescindere da un analisi del vissuto dei Capi riguardo al proprio servizio. Questa analisi ha permesso di identificare punti di forza e nodi critici. NEL COMPITO EDUCATIVO PUNTI DI FORZA entusiasmo dei Capi; proposta del servizio extra associativo ai Ragazzi come apertura al territorio; AE che partecipa alle attività; campo di Gruppo (nei Gruppi in cui è stato effettuato); apertura di nuove Unità in alcuni Gruppi. NODI CRITICI difficoltà nell affrontare episodi di devianza all interno delle attività (Campi Estivi) e degli eventi di Zona (droga, educazione sessuale, ); problemi/dubbi nella gestione della proposta per Ragazzi di altre religioni; gestione del servizio extra associativo che molto spesso non si riesce a fare nei dintorni del territorio in cui si fa servizio; corretta gestione e presenza di bambini/ragazzi diversamente abili all interno delle Unità; come affrontare in maniera efficace la questione fede in Clan e che tipo di proposta di fede fare?; corretta proposta della Partenza ai R/S: aspetti metodologici e pratici; alcune situazioni di conflitto su questioni educative all interno della Co.Ca.: come dirimerle?; difficoltà nella calibrazione del rapporto educativo tra Capi Unità e R/S in servizio; corretta gestione della relazione Capo Ragazzo; sicurezza e modo corretto di comportarsi in campi e uscite. 17

18 NELL AMBITO DELLE RELAZIONI INTERNE ALLA COMUNITÀ CAPI E DELLA SUA GESTIONE PUNTI DI FORZA attenzione crescente per la formazione; le Co.Ca. stanno bene insieme; diversità delle opinioni dei Capi sulle tematiche educative. NODI CRITICI i Capi si fermano al primo anno di servizio; i Capi giovani si trovano a fare fin da subito i Capi Unità; discontinuità generazionale dei Capi (annate buche); corresponsabilità educativa della Co.Ca.: dubbi su cosa è, cosa significa e come gestirla correttamente; coinvolgimento dei Capi giovani nell azione educativa della Co.Ca.: come arrivare a condividere la corresponsabilità educativa, specialmente con coloro che arrivano da un esperienza extra associativa?; passaggio da progetto educativo a programma di Unità: poco chiara la relazione tra questi due strumenti; Capi che studiano lontano dalle realtà di servizio e gestione dei tempi; garanzia della diarchia all interno di tutte le Unità; a volte poco passaggio di informazioni Capo Gruppo Co.Ca.; diversità di opinioni dei Capi sulle tematiche educative e di scelta; alcune Co.Ca. evidenziano una difficoltà ad individuare il corretto equilibrio nella gestione del tempo con difficoltà nel bilanciare correttamente quello da dedicare alle attività con i ragazzi con quello da dedicare alla vita della Co.Ca. 18

19 NELL AMBITO DEI RAPPORTI CON IL TERRITORIO, I GENITORI PUNTI DI FORZA voglia dei genitori di relazionarsi con il Gruppo; momenti forti dedicati ai genitori, anche di durata di un giorno; relazione con istituzioni civili locali; richiesta di proposta dello scoutismo dalla scuola; attività in collaborazione con CNGEI; attività in collaborazione con MASCI; presenza ad eventi diocesani/decanali quali ad esempio la marcia della pace; spinta all apertura verso altri Gruppi. NODI CRITICI scarso legame con le Parrocchie, legato alla presenza di pochi Gruppi parrocchiali; difficoltà dei rapporti con le Parrocchie anche nei Gruppi parrocchiali; ampio bacino di utenza dei Gruppi, che si estende molto al di fuori del comune; mancanza della sede e gestione del suo reperimento; liste d attesa molto lunghe per entrare in branca L/C; in alcuni casi, cooperazione difficile con le famiglie e i genitori. 6. I Capi e la Zona I Capi riconoscono la Zona come luogo importante della propria formazione. Affinché però la proposte della Zona siano utili e proficue, i Capi, nella fase di verifica del progetto precedente, hanno evidenziato: la necessità di un progetto semplice/pratico con un tema che segue ogni anno una struttura precisa; la necessità di affrontare ogni tema partendo da una sua analisi anche attraverso l ausilio e il sostegno di esperti esterni; la necessità di una concretizzazione del percorso formativo attraverso un azione concreta e la sperimentazione nella prassi educativa che può e deve cominciare dagli eventi di Zona per i Ragazzi; la necessità di utilizzare maggiormente Progetto di Zona nei cammini di Comunità Capi, come occasione di ulteriore approfondimento; la necessità di creare un corretto bilanciamento tra il tempo dedicato alla formazione rispetto a quello per l organizzazione degli eventi, che è auspicabile sia più limitato; 19

20 la validità del FAFoMeZ come occasione formativa; il bisogno di affrontare temi legati alla formazione anche metodologica; uno scarso interesse per le riunioni assembleari, in particolare per quelle gestite in modo frontale, soprattutto quando a tali incontri non seguono la discussione e il confronto sulle tematiche affrontate; una preferenza per la modalità di lavoro di gruppo, in Branca ed eventualmente interbranca, che rende possibile maggiore scambio e discussione: è molto importante il confronto sulle attività di Branca tra i diversi Gruppi per avere poi delle ricadute pratiche con l obiettivo di raccogliere le esperienze esistenti; la necessità di maggiore spazio di condivisione delle situazioni quotidiane e delle emergenze delle varie Comunità Capi; il ruolo della Zona come necessario supporto ai Gruppi; la necessità di una Zona che sia vicina alle Comunità Capi; l importanza che la Zona sia di sostegno alla presentazione della proposta dello scoutismo alle altre realtà ecclesiali e non del territorio; l opportunità di valutare altre modalità per gli eventi formativi, anche garantendo la possibilità gli scegliere le tematiche a cui partecipare; l esigenza di costruire una rete per comunicazione e memoria collettiva e una condivisione di esperienze che sia una cassetta degli attrezzi per i Capi. 7. I Capi e la Zona: la formazione nelle Branche L analisi effettuata all interno delle Branche sottolinea la sempre crescente necessità di avere occasioni di confronto sulle tematiche formative, non solamente legate all organizzazione degli eventi di Zona. Gli argomenti che i Capi hanno evidenziato essere per loro di principale interesse sono: l utilizzo della progressione personale come strumento fondamentale per la crescita del Ragazzo; l uso dei nuovi mezzi di comunicazione (sms, messenger, facebook, tv ed internet) che portano alla perdita del contatto diretto e a vivere le relazioni in modo superficiale;

21 la corretta modalità di attrarre i Ragazzi in mezzo a mille stimoli, nella consapevolezza di svolgere un servizio da volontari; la costruzione di un pensiero critico che possa aiutare i Ragazzi a fare delle scelte consapevoli, responsabili e non basate su quello che viene passato dai mass media. 21

22

23 GRUPPI AGESCI ZONA COMO LECCO SONDRIO Comitato di Zona COMO LECCO SONDRIO Via Risorgimento Lecco CANTU 1 CERNUSCO 1 COMO 1 COMO 3 COMO 45 LECCO 1 LECCO 2 LECCO 3 MARIANO 1 MORBEGNO 1 SONDRIO 1 cantu1@lombardia.agesci.it cernusco1@lombardia.agesci.it Piazza Medaglie d'oro Como como1@lombardia.agesci.it via D'Annunzio 46 C Località Prestino Como como3@lombardia.agesci.it via M. Colonna 14 Località Camerlata Como como45@lombardia.agesci.it Via Risorgimento Lecco lecco1@lombardia.agesci.it Via per Montalbano Lecco lecco2@lombardia.agesci.it Via Risorgimento Lecco lecco3@lombardia.agesci.it mariano1@lombardia.agesci.it Piazza Mattei Morbegno morbegno1@lombardia.agesci.it Via Cesare Battisti Sondrio sondrio1@lombardia.agesci.it

24 Sognare AGESCI Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani Zona Como Lecco Sondrio Progetto di Zon Como Lecc

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO. Genova Levante

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO. Genova Levante PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO Genova Levante 2013-2016 PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO Un PEG è il progetto che la Comunità Capi costruisce attorno alle priorità educative per le quali considera necessaria

Dettagli

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO. Cos è e a cosa serve? Chi lo scrive? La comunità capi. Come è strutturato? Gruppo Scout AGESCI Savona 3

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO. Cos è e a cosa serve? Chi lo scrive? La comunità capi. Come è strutturato? Gruppo Scout AGESCI Savona 3 PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO Gruppo Scout AGESCI Savona 3 Cos è e a cosa serve? Progetto : ci aiuta a pianificare le attività su base triennale Educativo : per rendere la nostra azione educativa più efficace

Dettagli

PROGETTO EDUCATIVO di GRUPPO LAGO di VARESE 7 ANNO

PROGETTO EDUCATIVO di GRUPPO LAGO di VARESE 7 ANNO PROGETTO EDUCATIVO di GRUPPO LAGO di VARESE 7 ANNO 2009-2012 STORIA DEI GRUPPI LAGO DI VARESE E VARESE 7 Alle origini: il gemellaggio delle comunità R/S Nel 2005 il clan del Gruppo Lago di Varese accoglie

Dettagli

AGESCI. CO.CA. Costermano 1 ZONA Verona Monte Baldo. Nome: Data: Branca:

AGESCI. CO.CA. Costermano 1 ZONA Verona Monte Baldo. Nome: Data: Branca: AGESCI CO.CA. Costermano 1 ZONA Verona Monte Baldo Nome: Data: Branca: Il progetto del capo Nasce dall'esigenza di migliorare il nostro essere capi, d'altronde non si comincia da lupetti a fare del nostro

Dettagli

ZONA MONVISO. Progetto di Zona

ZONA MONVISO. Progetto di Zona ZONA MONVISO Progetto di Zona 2008-2011 La zona Monviso, riunita in Convegno il 4-5 ottobre 2008, a seguito di un analisi del Consiglio iniziata a gennaio 2008, ritiene che sia importante riscoprire e

Dettagli

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO 1 PERCHE UN P.E.G. OFFRE UNA LETTURA DELLA REALTA INDIRIZZA LA LINEA EDUCATIVA DEL GRUPPO SI CONCRETIZZA NEI PROGRAMMI LA CRESCITA DEL RAGAZZO E : 1. GLOBALE 2. UNITARIA 3. GRADUALE Scoutismo come Palestra

Dettagli

Fe F de d S co c u o t u Scout di Fede

Fe F de d S co c u o t u Scout di Fede Fede Scout Scout di Fede Cosa c entra la Religione con lo Scoutismo? Non c è un lato religioso del Movimento. L insieme di esso è basato sulla religione, cioè sulla presa di coscienza di Dio e sul suo

Dettagli

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO AGESCI. "Quando la strada non c'è, inventala!" B.-P. ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI

PROGETTO EDUCATIVO DI GRUPPO AGESCI. Quando la strada non c'è, inventala! B.-P. ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI AGESCI ASSOCIAZIONE GUIDE E SCOUTS CATTOLICI ITALIANI Gruppo Desenzano 1 Via San Zeno Borgata, 1-25015 Desenzano d/g (BS) www.desenzano1.it - desenzano1@lombardia.agesci.it "Quando la strada non c'è, inventala!"

Dettagli

2 dicembre 2015, Parma Assemblea Provinciale del Servizio Civile

2 dicembre 2015, Parma Assemblea Provinciale del Servizio Civile Primo gruppo: Luis Cesar Cesari Composto da 10 ragazzi Argomento di discussione: organizzazione e formazione. Non coincidenza dei progetti, discrepanza nelle responsabilità affidate ai volontari, scarso

Dettagli

PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME

PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME PROGETTO DEL CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE TEMPO INSIEME Il C.A.G. Tempo insieme è un luogo/spazio educativo, di inclusione sociale, di aggregazione e di sostegno rivolto alla fascia di età 6/18 anni,

Dettagli

Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo

Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo Come nasce l idea di DivertInMente Doposcuola creativo Analisi del bisogno L idea guida di questo progetto è l attivazione di un Doposcuola per creare un luogo e uno spazio che accolga bambini e genitori

Dettagli

Convegno Zona Cassiopea. Scautismo & Handicap

Convegno Zona Cassiopea. Scautismo & Handicap Convegno Zona Cassiopea Scautismo & Handicap Matrice Branca R/S Rispetto all età Rispetto all ambiente Rispetto alla struttura Rispetto agli strumenti Difficoltà - Relazionalità - Contenuti - Strada -

Dettagli

Pratica di cittadinanza e Legami di comunità nel volontariato ANTEAS 9 Incontro annuale di confronto fra i gruppi ANTEAS della Regione

Pratica di cittadinanza e Legami di comunità nel volontariato ANTEAS 9 Incontro annuale di confronto fra i gruppi ANTEAS della Regione Pratica di cittadinanza e Legami di comunità nel volontariato ANTEAS 9 Incontro annuale di confronto fra i gruppi ANTEAS della Regione 26/06/2014 San Giovanni al Natisone 1 Programma h 9.00 Accoglienza

Dettagli

POLO EDUCATIVO CITTADINO Analisi degli ostacoli AREA CULTURA (problem setting)

POLO EDUCATIVO CITTADINO Analisi degli ostacoli AREA CULTURA (problem setting) POLO EDUCATIVO CITTADINO Analisi degli ostacoli AREA CULTURA (problem setting) 1 Quali sono le dimensioni rilevanti di questo ostacolo: MANCANZA DI VISIONE STRATEGICA DEL VALORE SCUOLA A DIVERSI LIVELLI?

Dettagli

Questionari compilati: 123

Questionari compilati: 123 I questionari sono stati distribuiti ai genitori degli alunni delle scuola primaria di Lomagna e della scuola secondaria di primo grado presso la Scuola Consortile di Cernusco Lombardone nel mese di Ottobre

Dettagli

Il Vescovo al Terzo Settore: «Condivisione e dialogo per affrontare le sfide di oggi»

Il Vescovo al Terzo Settore: «Condivisione e dialogo per affrontare le sfide di oggi» Il Vescovo al Terzo Settore: «Condivisione e dialogo per affrontare le sfide di oggi» Erano presenti molti dei rappresentanti del mondo delle associazioni che sabato 30 aprile hanno illustrato il volto

Dettagli

Giovani e cittadinanza partecipata: Quali ostacoli e quali opportunità?

Giovani e cittadinanza partecipata: Quali ostacoli e quali opportunità? AVIS Nazionale Progetto Se.Ci.Coinvol.Gi! Giovani e cittadinanza partecipata: Quali ostacoli e quali opportunità? Paolo Guiddi Maura Pozzi e Elena Marta Paolo Guiddi, Maura Pozzi e Elena Marta Università

Dettagli

BRANCA ROVER/SCOLTE - Programma anno scout 2012/2013

BRANCA ROVER/SCOLTE - Programma anno scout 2012/2013 Regione Emilia Romagna Via Rainaldi, 2-40139 Bologna tel. +39 051 490065 - fax +39 051 540104 emiro.agesci.it - segreg@emiro.agesci.it BRANCA ROVER/SCOLTE - Programma anno scout 2012/2013 Ecco le varie

Dettagli

PROGETTO DI PROSSIMITÀ. Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del But

PROGETTO DI PROSSIMITÀ. Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del But PROGETTO DI PROSSIMITÀ Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del But Panificio Cooperativo Alto But, Paluzza 03/02/2016 PROGETTO DI PROSSIMITÀ Percorsi di domiciliarità leggera nella Valle del

Dettagli

10 gennaio 2016 Incontro con la presidenza nazionale TESTIMONIANZE. Diocesi di Gorizia Azione Cattolica di Cervignano del Friuli

10 gennaio 2016 Incontro con la presidenza nazionale TESTIMONIANZE. Diocesi di Gorizia Azione Cattolica di Cervignano del Friuli TESTIMONIANZE Diocesi di Gorizia Azione Cattolica di Cervignano del Friuli TESTIMONIANZE Diocesi di Gorizia Azione Cattolica di Cervignano del Friuli ACR come itinerario differenziato di Iniziazione Cristiana

Dettagli

Strumenti per comunicare lo sviluppo rurale: l esperienza del GAL Marghine

Strumenti per comunicare lo sviluppo rurale: l esperienza del GAL Marghine Strumenti per comunicare lo sviluppo rurale: l esperienza del GAL Marghine Il Gal Marghine Il GAL Marghine coinvolge 10 comuni del Centro Sardegna (Prov. Nuoro), per un area di 534 Kmq ed una popolazione

Dettagli

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA

PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA INSEGNANTI DI RIFERIMENTO: Chiara Fiorini PREMESSA - L INGRESSO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA. L ingresso alla Scuola dell Infanzia è una tappa fondamentale di crescita

Dettagli

Scheda di progetto prevista dall art. 2 comma 6 del DECRETO 1º febbraio 2001, nº44

Scheda di progetto prevista dall art. 2 comma 6 del DECRETO 1º febbraio 2001, nº44 CONVITTO NAZIONALE STATALE "GIORDANO BRUNO" FONDATO NEL 1807 SCUOLE ANNESSE: PRIMARIA SECONDARIA DI I GRADO - LICEO CLASSICO LICEO CLASSICO EUROPEO 81024 MADDALONI (CE) Via S. Francesco d Assisi, 119 Tel.

Dettagli

Anno Pastorale Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia PERCORSI. Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia 1

Anno Pastorale Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia PERCORSI. Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia 1 Anno Pastorale 2010-2011 Consulta Diocesana per la Pastorale della Famiglia PERCORSI 1 I Dialoghi di pastorale familiare Un occasione per avviare percorsi di consulta 1. Perché Percorsi 2. Cosa sviluppare

Dettagli

ITC-PACLE «V. BACHELET» FERRARA A.S. 2015/2016

ITC-PACLE «V. BACHELET» FERRARA A.S. 2015/2016 ITC-PACLE «V. BACHELET» FERRARA A.S. 2015/2016 Il Progetto vuole promuovere la «Salute» mediante interventi che consentano ai giovani di riflettere sui molteplici aspetti connessi al concetto di salute

Dettagli

PROGETTO I CARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EUGENIO MONTALE

PROGETTO I CARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EUGENIO MONTALE PROGETTO I CARE ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE EUGENIO MONTALE LA RETE DI SCUOLE IIS MONTALE Cinisello Balamo IC ZANDONAI Cinisello Balsamo IC BUSCAGLIA Cinidello Balsamo Progetto "I Care" - I.I.S. "E.

Dettagli

ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO -

ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO - AMBIENTAMENTO PROGETTO EDUCATIVO COLLEGIALITA FORMAZIONE DOCUMENTAZIONE SPAZI- AMBIENTE PARTECIPAZIONE DELLE FAMIGLIE ELEMENTI FONDANTI L IDENTITA DEI SERVIZI o-6 - PRINCIPI QUALITATIVI DEL PROGETTO EDUCATIVO

Dettagli

INDAGINE SUI DOPOSCUOLA

INDAGINE SUI DOPOSCUOLA INDAGINE SUI DOPOSCUOLA Il seguente questionario viene somministrato allo scopo di poter predisporre una mappatura aggiornata dei doposcuola della Diocesi Ambrosiana, che abbiano qualche legame con la

Dettagli

PROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI

PROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI ISTITUTO COMPRENSIVO DI CURNO SCUOLA PRIMARIA DI MOZZO «Mosè del Brolo» PROGETTO FARO PERCORSI FORMATIVI PER I GENITORI Relatrice Insegnante Elisabetta Bonati PROGETTO FARO Presso Scuola Secondaria I grado

Dettagli

PROGRAMMA di UNITA LO STAFF

PROGRAMMA di UNITA LO STAFF PROGRAMMA di UNITA 2011-2012 LO STAFF Andrea LIBERTINO Lorenzo SONAGLIA Introduzione Il Noviziato-Clan è attualmente composto da (circa) 11 ragazzi. Il numero esatto è ancora da definire visto che dopo

Dettagli

SCUOLA DELL INFANZIA SAN FRANCESCO DI SALES PROGETTO EDUCATIVO

SCUOLA DELL INFANZIA SAN FRANCESCO DI SALES PROGETTO EDUCATIVO SCUOLA DELL INFANZIA SAN FRANCESCO DI SALES PROGETTO EDUCATIVO 1 L identità della scuola e la sua funzione educativa La carta di identità della Scuola Materna San Francesco di Sales è il PIANO EDUCATIVO

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente Ufficio V

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente Ufficio V Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente Ufficio V INTERVENTI PER LA VALORIZZAZIONE E IL POTENZIAMENTO DELL'EDUCAZIONE

Dettagli

Per una scelta consapevole

Per una scelta consapevole Per una scelta consapevole L Istituto Scuole Cristiane con la Scuola dell Infanzia Paritaria (18.11.04) e la Scuola Primaria Parificata e Paritaria (D.M.18.12.2000), è una risposta alle esigenze educative

Dettagli

Progetto Educativo di Gruppo

Progetto Educativo di Gruppo Progetto Educativo di Gruppo AGESCI Conegliano 1 Triennio 2015-2017 Dopo un attenta analisi d ambiente, scaturita anche dalla collaborazione con i genitori dei ragazzi, la Comunità Capi del Gruppo AGESCI

Dettagli

La famiglia va aiutata a recuperare il ruolo generativo dell educazione

La famiglia va aiutata a recuperare il ruolo generativo dell educazione La famiglia va aiutata a recuperare il ruolo generativo dell educazione Numerosa la partecipazione al Convegno diocesano dei catechisti che ha offerto una buona opportunità di studio, riflessione e confronto

Dettagli

NUOVE PRATICHE FORMATIVE: LA COMUNITA DI PRATICA NELLE DIVERSE ORGANIZZAZIONI 26 FEBBRAIO 2010

NUOVE PRATICHE FORMATIVE: LA COMUNITA DI PRATICA NELLE DIVERSE ORGANIZZAZIONI 26 FEBBRAIO 2010 NUOVE PRATICHE FORMATIVE: LA COMUNITA DI PRATICA NELLE DIVERSE ORGANIZZAZIONI 26 FEBBRAIO 2010 Il contesto di riferimento Nel 2008 l AUSL di Aosta ha avviato un progetto di benchmarking della formazione

Dettagli

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle

Dettagli

PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo

PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo PUZZLE 2008 per la Scuola Primaria di Edolo Il progetto PUZZLE - Educare alla Diversità nasce da una serie di riflessioni ed esperienze educative promosse e sperimentate dalla cooperativa Il Cardo sul

Dettagli

PERCHE questi incontri

PERCHE questi incontri 20 Febbraio 2015 PERCHE questi incontri La vita di un individuo e della sua famiglia è fatta di momenti, passaggi, trasformazioni. I ragazzi stanno crescendo e a volte, per non dire spesso, i genitori

Dettagli

PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA

PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA PROMOZIONE DEL BENESSERE E PREVENZIONE DEL RISCHIO IN ADOLESCENZA Servizio Salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza Franca Francia

Dettagli

Consiglio Comunale dei Ragazzi Comune di S. Giorgio delle Pertiche Istituto Comprensivo Statale di S. Giorgio delle Pertiche

Consiglio Comunale dei Ragazzi Comune di S. Giorgio delle Pertiche Istituto Comprensivo Statale di S. Giorgio delle Pertiche Consiglio Comunale dei Ragazzi Comune di S. Giorgio delle Pertiche Istituto Comprensivo Statale di S. Giorgio delle Pertiche Obiettivi Contribuire alla formazione dei ragazzi e avvicinare la società civile

Dettagli

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO 16 20 Luglio 2007 ( Maddaloni ) Nell ambito delle azioni previste in attuazione dei Protocolli d intesa stipulati il 23 novembre 2006 e il 13 marzo 2007 rispettivamente,

Dettagli

ACCORDO QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE AL PROGETTO GLI STRUMENTI DELLA LEGALITA DEI CENTRI DI PROMOZIONE DELLA LEGALITA (CPL)

ACCORDO QUADRO PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE AL PROGETTO GLI STRUMENTI DELLA LEGALITA DEI CENTRI DI PROMOZIONE DELLA LEGALITA (CPL) Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Ufficio V A.T. Como - Settore regionale Ordinamenti e Politiche per gli Studenti Via Pola, 11 20124

Dettagli

Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus)

Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus) Progetto di azioni formative rivolte alla famiglia ( parte sperimentale del Programma Domus) Premessa Il progetto presentato si muove nell ambito di una strategia di sostegno delle famiglie romane, realizzando:

Dettagli

A SCUOLA NESSUNO E STRANIERO Percorso di educazione interculturale

A SCUOLA NESSUNO E STRANIERO Percorso di educazione interculturale A SCUOLA NESSUNO E STRANIERO Percorso di educazione interculturale Questo progetto nasce dall esigenza di poter incontrare ed inserire nella maniera più idonea possibile i bambini non italofani che ogni

Dettagli

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO

I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO I^ SCUOLA ESTIVA DI BENI CULTURALI TERRITORIO 16 20 Luglio 2007 ( Maddaloni ) Nell ambito delle azioni previste in attuazione dei Protocolli d intesa stipulati il 23 novembre 2006 e il 13 marzo 2007 rispettivamente,

Dettagli

Idee in cammino: quali interventi innovativi in ambito povertà

Idee in cammino: quali interventi innovativi in ambito povertà Idee in cammino: quali interventi innovativi in ambito povertà Quali azioni, quale welfare in tempo di crisi Una proposta di metodo per elaborare, ordinare, mettere in comune contenuti e prassi : dai territori

Dettagli

1^ ASSEMBLEA PROGRAMMATICA. focus group

1^ ASSEMBLEA PROGRAMMATICA. focus group 1^ ASSEMBLEA PROGRAMMATICA focus group Nella seconda parte dell Assemblea abbiamo previsto 4 gruppi di lavoro per condividere le priorità e le direzioni di lavoro dell Associ. I gruppi saranno condotti

Dettagli

PROGETTO PARI DIVERSITÀ Commissione Provinciale per le Pari Opportunità di Vicenza

PROGETTO PARI DIVERSITÀ Commissione Provinciale per le Pari Opportunità di Vicenza PROGETTO PARI DIVERSITÀ Commissione Provinciale per le Pari Opportunità di Vicenza DIVERSITA DI GENERE NELL ANIMAZIONE DEGLI ADOLESCENTI GUIDA DI RIFERIMENTO PER GLI ANIMATORI ALLEGATO A - Guida Animatori1

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado SAN GIOVANNI TEATINO (CH)

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado  SAN GIOVANNI TEATINO (CH) ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado www.istitutocomprensivosgt.it SAN GIOVANNI TEATINO (CH) Dalla parte dell Educazione Progetto di Formazione Scuola-

Dettagli

Una questione complicata

Una questione complicata Una questione complicata mettere in ordine Documenti MIUR MIUR.AOODPIT.REGISTRO UFFICIALE(U).0000035.07-01-2016 OGGETTO: Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione

Dettagli

EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE

EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE EDUCAZIONE ALLA CONVIVENZA CIVILE QUANTE EDUCAZIONI NELLA SCUOLA ITALIANA? Alla legalità Alle pari opportunità Alla differenza di genere Alla pace Alla salute (droghe, fumo ) Alla mondialità Alla cooperazione

Dettagli

PROFILO DI SALUTE DELLA SCUOLA

PROFILO DI SALUTE DELLA SCUOLA RETE SHE PIEMONTE Rete Regionale delle Scuole che promuovono Salute PROFILO DI SALUTE DELLA SCUOLA Istituto di Istruzione Superiore Q. Sella Biella LA RETE EUROPEA DELLE SCUOLE CHE PROMUOVONO SALUTE (SHE)

Dettagli

PROGRAMMA BRANCA EG 2016/2017

PROGRAMMA BRANCA EG 2016/2017 PROGRAMMA BRANCA EG 2016/2017 PROGRAMMA BRANCA EG 2016/2017 CAMPI DI SPECIALITA QUANDO CHI 13-14 maggio 2017 Ragazzi in cammino sulla tappa della scoperta PERCHE Offrire l occasione di vivere un momento

Dettagli

Educazione alimentare: il punto di vista di COOP

Educazione alimentare: il punto di vista di COOP Educazione alimentare: il punto di vista di COOP Pisa 5-10-2010 Presentazione progetto MIUR Scuola e cibo Cristina Del Moro Responsabile Educazione al Consumo Consapevole Unicoop Tirreno Educazione al

Dettagli

1. Tra rischio e trasgressione

1. Tra rischio e trasgressione 23 gennaio 2015 ore 21.00 Oratorio di S. Stefano - Parabiago ADOLESCENZA: PROBLEMA O RISORSA? 1. Tra rischio e trasgressione dott.ssa Luisa Santoro NODI CRUCIALI DELLA CRESCITA Separazione dalla famiglia

Dettagli

Progetto Giovani per il Sociale INTEGRAL...MENTE Pianeta giovani: mondi e culture diverse, conoscere il disagio e vivere l integrazione

Progetto Giovani per il Sociale INTEGRAL...MENTE Pianeta giovani: mondi e culture diverse, conoscere il disagio e vivere l integrazione MACROFASE 1 - Pianeta giovani: Conoscere e sensibilizzare il contesto per conoscere il disagio Attività 1 (durata 18 mesi) Cancelleria allegata 1 Screening del territorio 100 ore - Acquisizione degli immigrati

Dettagli

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA

PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Comitato Unico di Garanzia Servizio Risorse Sportello Donna PROGETTO DI INDAGINE SULLA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DEL PERSONALE DEL COMUNE DI CERVIA Novembre 2012 / Maggio 2013 1 PREMESSA

Dettagli

Linee guida per il contingente AGESCI

Linee guida per il contingente AGESCI Linee guida per il contingente AGESCI dal 27 luglio al 7 agosto 2011 in Svezia, a Rinkaby, nella provincia di Skane, vicino a Kristianstad, nel Sud della Svezia www.worldscoutjamboree.se Il motto vuole

Dettagli

LA RELIGIONE IN PROSPETTIVA INTERCULTURALE Conoscere per comprendere e rispettarsi

LA RELIGIONE IN PROSPETTIVA INTERCULTURALE Conoscere per comprendere e rispettarsi LA RELIGIONE IN PROSPETTIVA INTERCULTURALE Conoscere per comprendere e rispettarsi AREA TEMATICA Religione, intercultura. FORMAZIONE DOCENTI 03/ 05/ 09 settembre 2003 All inizio di ogni anno scolastico

Dettagli

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI

LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI 1) Il corso ha corrisposto, in linea di massima, alle Sue aspettative iniziali? Sì LIFE SKILLS - SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL CORSO DA PARTE DEI PARTECIPANTI Si 11 Abbastanza 1 No 0 Non risponde 1 Perché

Dettagli

Oratorio San Luigi Gonzaga Sesto Fiorentino

Oratorio San Luigi Gonzaga Sesto Fiorentino Oratorio Es*vo In Pieve Esperienza di Campo Scuola Prima Se)mana 14 / 18 Giugno Seconda Se)mana 21 / 25 Giugno Morello I Turno 20 / 24 Giugno Terza Se)mana 28 Giugno / 2 Luglio Morello II Turno 27 Giugno

Dettagli

Una prospettiva innovativa sul lavoro

Una prospettiva innovativa sul lavoro La vocazione professionale in Poste Italiane Una prospettiva innovativa sul lavoro novembre 2008 Premessa Nell incontro del 20 maggio 2008 l Osservatorio sulla Responsabilità Sociale d Impresa ha iniziato

Dettagli

Rete Biblioteche aumentative. Premessa

Rete Biblioteche aumentative. Premessa Rete Biblioteche aumentative Premessa QUADRO INIZIALE Negli ultimi anni sta crescendo in diverse parti di Italia la richiesta di biblioteche, prevalentemente pubbliche, di poter creare una sezione con

Dettagli

Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda

Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Spunti, esempi, logiche del comunicare nelle organizzazioni La comunicazione in azienda Marina Maderna L incontro è l occasione per Esplorare il tema della comunicazione nelle organizzazioni: Perché si

Dettagli

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI

Dott.ssa Enrica Locati, psicologa INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI INCONTRI RIVOLTI ALLE EDUCATRICI L INTELLIGENZA EMOTIVA Descrizione: le emozioni sono alla base sia dello sviluppo cognitivo che di quello sociale. Il corso, attraverso esercitazioni teoriche e pratiche,

Dettagli

COMUNE DI GAVIRATE Varese

COMUNE DI GAVIRATE Varese COMUNE DI GAVIRATE Varese P.zza Matteotti n. 8 21026 Gavirate C.F. 00259850121 PATTO EDUCATIVO 2014/2015 SCUOLE PRIMARIE I.C. DI GAVIRATE INSIEME VERSO UNA NUOVA AVVENTURA Premessa Il passaggio dalla quinta

Dettagli

Scheda di descrizione del progetto aderente a ConCittadini

Scheda di descrizione del progetto aderente a ConCittadini Scheda di descrizione del progetto aderente a ConCittadini TITOLO DEL PROGETTO (indicare anche l area di approfondimento individuata tra Memoria, Diritti, Legalità ): SOGGETTO COORDINATORE ( denominazione

Dettagli

Programmazione Didattica Scuola dell'infanzia

Programmazione Didattica Scuola dell'infanzia Programmazione Didattica Scuola dell'infanzia Istitituti Comprensivi 15 e 17 di Bologna a.s. 2015-2016 Ins. Cice Maria Rosa Le attività in ordine all insegnamento della Religione Cattolica, per coloro

Dettagli

Progetto:

Progetto: Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte Ufficio IV - Ambito Territoriale di Asti Partners Progetto: INFORMI@MOCI Associazione Mani Colorate

Dettagli

Divenire cittadino de mondo Competenze:

Divenire cittadino de mondo Competenze: UNITA DI APPRENDIMENTO Direzione Didattica 17 Circolo via Castiglione Scuola Via Machiavelli classe 5 A / 5C Tematica affrontata La diversità come ricchezza, secondo il punto di vista dei bambini io, l

Dettagli

NOTA: il prospetto che segue va ovviamente a sostituire quello precedente che è superato.

NOTA: il prospetto che segue va ovviamente a sostituire quello precedente che è superato. Progetto di ricerca-azione ANFFAS NOTA: il prospetto che segue va ovviamente a sostituire quello precedente che è superato. Articolazione del progetto e tempi di realizzazione Il progetto si articola sulle

Dettagli

STATI GENERALI DEL FARE CULTURA IN CITTA'

STATI GENERALI DEL FARE CULTURA IN CITTA' DESIO, 9/11/2011 SALA PERTINI STATI GENERALI DEL FARE CULTURA IN CITTA' LE ASSOCIAZIONI SI INCONTRANO. Conosciamoci! tempo 0 - BENVENUTI! Primo momento di conoscenza reciproca: Le associazioni si presentano!

Dettagli

Indice. Università Telematica Pegaso. 2 di 6. 1 L adultità... 3

Indice. Università Telematica Pegaso. 2 di 6. 1 L adultità... 3 L ADULTITÀ PROF. NICOLA PAPARELLA Indice 1... 3 2 di 6 1 In questa lezione riprenderemo un tema già annunciato: il tema dell adultità. Nella prima lezione abbiamo detto che sotto la nozione di adulto c

Dettagli

Servizio Educazione Affettiva e Sessuale UOC Area Famiglia. Consultorio Familiare

Servizio Educazione Affettiva e Sessuale UOC Area Famiglia. Consultorio Familiare Servizio Educazione Affettiva e Sessuale UOC Area Famiglia Consultorio Familiare I CONSULTORI FAMILIARI - ULSS 20 Via Poloni 1, Verona Via del Capitel 22, Verona Via Siracusa 4d, Verona Via Volturno 20,

Dettagli

Gli esperti Ismu. Mariagrazia Santagati. Progetto Interculture - Fondazione Cariplo

Gli esperti Ismu. Mariagrazia Santagati. Progetto Interculture - Fondazione Cariplo Gli esperti Ismu Mariagrazia Santagati Progetto Interculture - Fondazione Cariplo Ruolo e funzioni - Garanti del contenuto che qualifica il Progetto Interculture - sulla base dell assunzione e della condivisione

Dettagli

L opportunità della co-progettazione

L opportunità della co-progettazione L opportunità della co-progettazione Mariagrazia Santagati Fondazione Ismu Centro Congressi Cariplo, 15.10.2007 Piste di riflessione - Specificità del progetto Interculture - Il ruolo degli operatori -

Dettagli

G L E S. Gruppo di lavoro per l educazione sessuale nella scuola

G L E S. Gruppo di lavoro per l educazione sessuale nella scuola G L E S Gruppo di lavoro per l educazione sessuale nella scuola GLES 1 Gruppo di lavoro interdipartimentale DECS-DSS 2004-2006 Linee guida per l educazione sessuale nelle scuole con indicazioni specifiche

Dettagli

PROGETTO ORIENTAMENTO

PROGETTO ORIENTAMENTO PROGETTO ORIENTAMENTO anno scolastico 2014.15 Finalità: - L orientamento è un processo di apprendimento contestuale all attività curricolare, struttura non accessoria ma centrale dell azione formativa:

Dettagli

Reg.n. 750/b CONVENZIONE PER IL SOSTEGNO DELL ATTIVITA DI CENTRO. L anno duemilatredici, il giorno 29 del mese di maggio. Tra

Reg.n. 750/b CONVENZIONE PER IL SOSTEGNO DELL ATTIVITA DI CENTRO. L anno duemilatredici, il giorno 29 del mese di maggio. Tra CONVENZIONE PER IL SOSTEGNO DELL ATTIVITA DI CENTRO ESTIVO PRESSO L ORATORIO DI MARESSO L anno duemilatredici, il giorno 29 del mese di maggio Tra il Comune di Missaglia in persona del Responsabile del

Dettagli

LINEE GUIDA PER L ORGANIZZAZIONE

LINEE GUIDA PER L ORGANIZZAZIONE Croce Rossa Italiana Comitato Nazionale 1. DESCRIZIONE 1.1 Il Percorso GiovenTÙ è un percorso di crescita mirato al raggiungimento della consapevolezza delle potenzialità di un giovane, e del modo in cui

Dettagli

La scuola che progetta

La scuola che progetta La scuola che progetta Corso di formazione per docenti neo-assunti Con contratto a tempo indeterminato Anno scolastico 2009/2010 Trento/Rovereto 20 gennaio 2010 Aldo Gabbi Contratto di formazione Definire

Dettagli

RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 2012

RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 2012 Direzione Politiche Sociali Partecipative e dell Accoglienza RAPPORTO INDAGINE DI SODDISFAZIONE 212 CENTRO PER L AFFIDO E LA SOLIDARIETA FAMILIARE a cura del Servizio Politiche Cittadine per l Infanzia

Dettagli

Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO SCHEMA RELAZIONE INDIVIDUALE

Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO SCHEMA RELAZIONE INDIVIDUALE UNITÀ DI APPRENDIMENTO Faccio attività fisica perché Comprendente: UDA CONSEGNA AGLI STUDENTI PIANO DI LAVORO SCHEMA RELAZIONE INDIVIDUALE Pagina 1 di 6 UDA Denominazione Prodotti Competenze mirate Comuni/cittadinanza

Dettagli

LA TIPOLOGIA DEL NOSTRO PROGETTO

LA TIPOLOGIA DEL NOSTRO PROGETTO Siamo un gruppo da anni impegnato con iniziative culturali che mettono al centro della vita locale dei territori e dell iniziativa sociale il valore dei giovani che si riconoscono nei principi di libertà,

Dettagli

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA

PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA PROGETTO DI EDUCAZIONE SOCIO-AFFETTIVA Rendimi il tempo della mia adolescenza Quando ancora non ero me stesso, se non come attesa. Rendimi quei desideri che mi tormentano la vita, Quelle pene strazianti

Dettagli

«Cyberbullismo e cittadinanza digitale»

«Cyberbullismo e cittadinanza digitale» «Cyberbullismo e cittadinanza digitale» FIDAE «Cyberbullismo: una sfida educativa» Istituto Gonzaga, Milano Simona Chinelli, referente cyberbullismo per l USR Lombardia L intervento 1. I documenti di riferimento

Dettagli

CAMPO GIOCHI Associazione Papa Giovanni XXIII

CAMPO GIOCHI Associazione Papa Giovanni XXIII I Campi gioco dell sono organizzati e progettati tramite la Cooperativa Libera-mente, fondata dalla stessa Associazione. Sono rivolti a bambini e ragazzi dai 4 ai 12 anni. La metodologia pedagogica attiva

Dettagli

Protocollo d intesa. tra

Protocollo d intesa. tra Protocollo d intesa tra Società Expo 2015 Spa, con sede in Milano, Via Rovello 2, codice fiscale e numero iscrizione nel Registro delle imprese di Milano: 06398130960, iscritta nel Repertorio Economico

Dettagli

Relazione di monitoraggio mensile

Relazione di monitoraggio mensile Relazione di monitoraggio mensile Della Rete Informagiovani del Comune di Napoli effettuata nell ambito dei progetti: Coordinamento e progettazione esecutiva Rete Informagiovani Piano di comunicazione

Dettagli

Ufficio Europa. Provincia di Campobasso

Ufficio Europa. Provincia di Campobasso Ufficio Europa Provincia di Campobasso perché nasce l Ufficio Europa L Ufficio Europa è un laboratorio dove ripensare alla cultura europea come fattore da valorizzare e dove attivare processi di crescita

Dettagli

Relazione attività Punto Ascolto Anno Scolastico 2013/2014. Sezione Interventi Educativi

Relazione attività Punto Ascolto Anno Scolastico 2013/2014. Sezione Interventi Educativi Relazione attività Punto Ascolto Anno Scolastico 2013/2014 Sezione Interventi Educativi Il Punto di Ascolto, che fa capo all Ufficio Interventi Educativi dell Ufficio Scolastico Territoriale di Padova,

Dettagli

Comitato Unico di Garanzia e Senato degli Studenti: logiche di collaborazione

Comitato Unico di Garanzia e Senato degli Studenti: logiche di collaborazione Comitato Unico di Garanzia e Senato degli Studenti: logiche di collaborazione Davide Gabriele Senato degi Studenti 8 marzo 2016 Monica Martignon 2 Il Comitato unico di garanzia: La possibilità di essere

Dettagli

PROGETTO ORA ALTERNATIVA ALL I.R.C.

PROGETTO ORA ALTERNATIVA ALL I.R.C. PROGETTO ORA ALTERNATIVA ALL I.R.C. SCUOLA PRIMARIA LIA DE VECCHI FISOGNI ISTITUTO COMPRENSIVO PADERNO DUGNANO - FISOGNI PROGRAMMAZIONE DI ATTIVITA ALTERNATIVA ALLA RELIGIONE CATTOLICA A. S. 2013/2014

Dettagli

Hanno però dato anche sempre spazio ai sogni, al desiderio di cambiare, di contribuire a dare vita ad un mondo diverso.

Hanno però dato anche sempre spazio ai sogni, al desiderio di cambiare, di contribuire a dare vita ad un mondo diverso. Sogni e bisogni Le cooperative sono nate per rispondere a bisogni anche molto concreti. Hanno però dato anche sempre spazio ai sogni, al desiderio di cambiare, di contribuire a dare vita ad un mondo diverso.

Dettagli

DIRETTIVA 2007/60/CE e D. LGS. 49/2010 PERCORSO PARTECIPATIVO. CICLO DI INCONTRI TECNICI CON GLI ENTI (27 febbraio 17 aprile 2014)

DIRETTIVA 2007/60/CE e D. LGS. 49/2010 PERCORSO PARTECIPATIVO. CICLO DI INCONTRI TECNICI CON GLI ENTI (27 febbraio 17 aprile 2014) DIRETTIVA 2007/60/CE e D. LGS. 49/2010 PERCORSO PARTECIPATIVO CICLO DI INCONTRI TECNICI CON GLI ENTI (27 febbraio 17 aprile 2014) PERCORSO PARTECIPATIVO Franca Ricciardelli Servizio Difesa del Suolo, della

Dettagli

Com. N. 39 COMUNE Allegato 1 Venezia,

Com. N. 39 COMUNE Allegato 1 Venezia, ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIROLAMO Venezia, Cannaregio 3022/A, CAP 30121 Tel. 041 717336 fax 041 721789 e mail VEIC84200T@istruzione.it VEIC84200T@pec.istruzione.it Codice Scuola VEIC84200T VENEZIA Com.

Dettagli

L Assemblea Regionale dell Emilia Romagna, riunita per delegati in data Aprile 2010 a Modena,

L Assemblea Regionale dell Emilia Romagna, riunita per delegati in data Aprile 2010 a Modena, Mozione n. 1 Legalità Condividendo le riflessioni della commissione sui progetti di educazione alla legalità, considerando l importanza del difficile compito di educare alla legalità impegna i Responsabili

Dettagli

Facendo s impara! Perché l alternanza scuola lavoro è occasione di pastorale. Servizio per la Pastorale Scolastica

Facendo s impara! Perché l alternanza scuola lavoro è occasione di pastorale. Servizio per la Pastorale Scolastica Perché l alternanza scuola lavoro è occasione di pastorale. 18 aprile 2016 Curia Arcivescovile - Salone Congressi Servizio per la Pastorale Scolastica Perché siamo qui? La Diocesi di Milano, in accordo

Dettagli

SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI DEL PROGETTO E PER LA VALUTAZIONE - SCHEDA B Traccia per la scuola capofila

SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI DEL PROGETTO E PER LA VALUTAZIONE - SCHEDA B Traccia per la scuola capofila Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Progetto Nazionale I CARE GRUPPO DI LAVORO REGIONALE SCHEDA PER IL MONITORAGGIO DELLE FASI FINALI

Dettagli