Il ruolo degli interscambi marittimi per la crescita economica dell Europa

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Evangelista Garofalo
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1 Il ruolo degli interscambi marittimi per la crescita economica dell Europa Carlo Altomonte (Università Bocconi & Bruegel) Convegno Geopolitica e economia del mare Il ruolo per la crescita del Paese Università Bocconi Milano, 25 maggio 2015

2 Commercio internazionale e crescita del PIL Il commercio mondiale oggi è al massimo storico del suo peso rispetto al PIL mondiale Commercio Crescita La crisi ha avuto un impatto negativo che è stato però progressivamente riassorbito (in media nel mondo )

3 Commercio internazionale e trasporto marittimo La containerizzazione ha avuto un ruolo chiave nel primo shock positivo del commercio mondiale nel dopo-guerra (tra metà anni 70 e metà anni 90) Da valutare se, ed in che modo, il trasporto marittimo ha avuto un ruolo nella crescita del commercio mondiale anche per gli anni dal 2000 in poi (globalizzazione) Source: Bernhofen et al. (2013)

4 Source: the Economist, 2008 La globalizzazione degli anni 2000

5 La globalizzazione degli anni 2000 Source: OECD, 2013 Trade in intermediates nowadays dominates trade flows, representing 56% of trade in goods and 73% of trade in services in OECD countries. Brazil, China & India each has a share of intermediates in total imports of more than 70%, well above the OECD average of 56%

6 Globalizzazione e commercio marittimo Al giorno d oggi circa il 90% di tutto il commercio mondiale non-bulk si muove attraverso containers e relative navi, di sempre maggiori dimensioni Pescaggio min. necessario nei porti >12.5 mt Deep Water Harbor >15 mt Very Large Container Ship (VLCS) Ultra Large Container Vessel (ULCV) 161 navi 51 porti nel mondo

7 Globalizzazione e commercio marittimo Questo determina due tipi di vincoli allo sviluppo del commercio internazionale: Capacità dei porti di accogliere VLCS/ULCV (Deep Water Harbors) Capacità dei porti di gestire logisticamente in tempo utile il carico (ICT) ICT ICT ICT

8 Le determinanti del commercio internazionale Per spiegare il commercio internazionale gli economisti usano di solito l analogia con la legge della gravitazione universale di Newton Il commercio tra due paesi i e j (TV i,j ) cresce con il prodotto delle masse R (il PIL / popolazione) dei due paesi, e decresce con la distanza d Nella legge gravitazionale, α=β=1, θ=2, δ = costante gravitazionale Nell evidenza economica la potenza θ è 1.2, e la distanza è caratterizzata non solo da distanza in Km. ma anche da altre caratteristiche geografiche (accesso al mare, confine comune, etc.) ed economiche (aree di libero scambio, rapporti storici, etc.) Questo modello è in grado di spiegare in media oltre l 85% della variazione del commercio internazionale tra due paesi

9 Globalizzazione, commercio, ICT e crescita Come abbiamo visto, il commercio tra due paesi dipende anche dal loro PIL (ergo dalla crescita). In realtà la relazione funziona nelle due direzioni. Come fare dunque ad identificare con certezza un (possibile) effetto del commercio (della globalizzazione ) sulla crescita economica? Se pensiamo alle determinanti classiche del commercio internazionale (modelli di tipo gravity), possiamo utilizzare i vincoli alla crescita del commercio internazionale marittimo precedentemente identificati (presenza di Deep Water Harbors e sviluppo dell ICT) per identificare esogenamente una variazione di commercio che non dipende dalla crescita del paese considerato Idea: se il mio partner è dotato di una geografia che consente Deep Water Harbor e gode di sviluppo tecnologico, data la natura della globalizzazione io commercerò di più con lui nel tempo => a questo punto ho uno strumento esogeno (dipende dalle caratteristiche del mio partner, non dalle mie) che predice il mio commercio internazionale con un paese partner indipendentemente dalla mia crescita passata Posso allora usare questo strumento per capire se il commercio influenza la mia crescita economica!

10 Vincoli al commercio marittimo ed esportazioni Export: esportazioni bilaterali tra 40 paesi, DVA: quota di valore aggiunto delle esportazioni prodotto localmente FVA: quota di valore aggiunto delle esportazioni importato dall estero Source: Altomonte, Colantone and Plaku (2015)

11 Commercio e crescita economica Source: Altomonte, Colantone and Plaku (2015) Effetto positivo del commercio (sia esportazioni che componenti domestiche o importate da estero) sulla crescita economica Se il livello di commercio (media dei 3 anni precedenti) aumenta di 1%, la crescita del PIL aumenta del +0.2 / +0.3%

12 Conclusioni Il commercio internazionale oggi dipende in larga parte dal commercio marittimo: circa il 90% del commercio internazionale in volume, ad esclusione del bulk ha luogo attraverso containers Quest ultimo può essere influenzato nella sua crescita e direzione, in particolare negli ultimi anni, da vincoli di carattere geografico (la possibilità di avere Deep Water Harbors in grado di ospitare ULCV e VLCS) e tecnologico (la necessità di integrare ICT e intermodalità nella logistica di gestione delle grandi navi da carico) E possibile sfruttare opportunamente questa distorsione generata nel commercio internazionale marittimo per creare uno strumento esogeno di commercio internazionale che prescinda dalla crescita del paese considerato Questo ci consente di testare in maniera corretta la relazione tra commercio e crescita internazionale => positiva e significativa Peraltro, nel mondo globale, più commercio = più crescita non vuol dire solo più esportazioni di prodotti domestici (DVA) ma anche più capacità di importare valore aggiunto dall estero (FVA)

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