Lavoro a turni e notturno: dall evidenza del pericolo alla valutazione del rischio Giovanni Costa
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1 Lavoro a turni e notturno: dall evidenza del pericolo alla valutazione del rischio Giovanni Costa Dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità, Università of Milano, e IRCCS Fondazione Ca Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Milano
2 Evidenza del pericolo Aspetti (crono)biologici Ritmi circadiani Sonno, vigilanza Riscontri epidemiologici e clinici Effetti a breve termine Performance, errori, incidenti, infortuni Disturbi del sonno, digestivi, psichici e sociali Effetti a lungo termine Incidenza e prevalenza di malattie
3 Assetto biologico circadiano Uomo animale diurno Transducer Environmental Synchronizers Multifrequency Rhythmic and Random Input Mediator a Pacemaker Mediator b Secondary Oscillators Mediator c Target Overt Rhythm
4 Effetti della perturbazione dell orologio biologico
5 Effetti della perturbazione dell orologio biologico
6 Rischio di incidenti alla guida Sonnolenza/fatica responsabili di +8 volte il rischio di incidente grave non messa in atto di azioni appropriate per evitare l incidente (microsonni) Incidenti da veicolo singolo maggiore probabilità di notte in USA 35% dei 4400 casi annuali di morte di autisti di camion Dipartimento dei Trasporti USA ha indicato la fatica come il principale problema per la sicurezza nel trasporto con un costo di 12 miliardi di dollari all anno (2000)
7 Rischio clinico Da a pazienti morti all anno per errore medico (Sexton et al, BMJ 2006) L ottava causa più frequente di morte Il 70% dei chirurghi e il 47% degli anestesisti (contro il 26% dei piloti di aereo) negano l effetto della fatica sulla performance Un terzo del personale di terapia intensiva non riconosce di fare errori Nei medici con turni di lunga durata (24 ore e più) aumento del 300% di eventi avversi prevenibili, dovuti a fatica e/o deprivazione di sonno, con decesso del paziente Tra gli infermieri un significativo aumento degli errori, tali da mettere a repentaglio la sicurezza dei pazienti, in relazione alla durata del turno oltre le 8 ore, al lavoro straordinario e al lavoro notturno
8 a breve termine Sindrome del Jet-lag Disturbi del sonno Disturbi digestivi Disturbi psiconevrotici Alterazioni mestruali > rischio infortunistico > rischio tossicologico Effetti sulla salute a medio-lungo termine Patologie gastrointestinali Gastroduodenite Ulcera duodenale Colon irritabile Patologie neuropsichiche Insonnia e fatica cronica Sindromi ansioso-depressive Sindrome metabolica Malattie cardiovascolari Cardiopatia ischemica Tumori Giovanni Costa
9 IARC Monograph 98: Carcinogenicity of shift-work, painting, and fire-fighting (2010) On the basis of limited evidence in humans for the carcinogenicity of shift-work that involves nightwork, and sufficient evidence in experimental animals for the carcinogenicity of light during the daily dark period (biological night), the Working Group concluded that shift-work that involves circadian disruption is probably carcinogenic to humans (Group 2A)
10 IARC Monograph 98: Carcinogenicity of shift-work, painting, and fire-fighting (2010) On the basis of limited evidence in humans for the carcinogenicity of shift-work that involves nightwork, and sufficient evidence in experimental animals for the carcinogenicity of light during the daily dark period (biological night), the Working Group concluded that shift-work that involves circadian disruption is probably carcinogenic to humans (Group 2A)
11 IARC Monograph 98: shift-work that involves circadian disruption is probably carcinogenic to humans (Group 2A)
12 Valutazione del rischio Incidence of shift work by work sector in Europe (27 countries) Fourth European Working Conditions Survey Source: European Foundation, Dublin, 2007
13 NORMATIVA DIRETTIVA 2003/88/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 4 novembre 2003 «concernente taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro» Capo 1: Campo d applicazione e definizioni 4) «lavoratore notturno»: a) qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno 3 ore del suo tempo di lavoro giornaliero, impiegate in modo normale; e b) qualsiasi lavoratore che possa svolgere durante il periodo notturno una certa parte del suo orario di lavoro annuale, definita a scelta dello Stato membro interessato: i) dalla legislazione nazionale, previa consultazione delle parti sociali; o ii) da contratti collettivi o accordi conclusi fra le parti sociali a livello nazionale o regionale. Decreto Legislativo n. 66 del 8 aprile 2003 "Attuazione delle direttive 93/104/CE e 2000/34/CE concernenti taluni aspetti dell'organizzazione dell'orario di lavoro" art. 1: Finalità e definizioni «lavoratore notturno» 1) qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale; 2) qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dai contratti collettivi di lavoro. In difetto di disciplina collettiva è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga per almeno 3 ore lavoro notturno per un minimo di 80 giorni lavorativi all'anno; il suddetto limite minimo è riproporzionato in caso di lavoro a tempo parziale. D.Lgs. 67/2011, lavori usuranti: Obblighi per lavori in orario notturno o "a catena" Art. 1: Lavoratori addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti 1) lavoratori a turni (art.1, c.2, l.g) del D. Lgs. 66/2003, che prestano la loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore per un numero minimo di giorni lavorativi all'anno non inferiore a 78 per coloro che maturano i requisiti per l'accesso anticipato nel periodo e e non inferiore a 64 per coloro che maturano i requisiti per l'accesso anticipato dal 1 luglio 2009
14 Fattori che influenzano il rischio del lavoro a turni Fattori connessi con il tipo di turno Continuo, discontinuo Direzione/velocità di rotazione No. di Notti /ciclo e notti/anno No. di Notti consecutive Collocazione dei giorni di riposo Durata del turno Orari di inizio/fine turno Week-ends liberi Lunghezza/Regolarità del ciclo
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16 Stevens RG, Hansen J, Costa G, Haus E, Kauppinen T, Aronson KJ, et al. Considerations of circadian impact for defining 'shift work' in cancer studies: IARC Working Group Report. Occup Environ Med 2011;68:154-62
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18 Azioni compensative CONTRAPPESI CONTROMISURE > retribuzione > igiene del lavoro < carichi di lavoro Job enrichment < turni notturni < orario di lavoro > riposi e ferie > pause per pasti e pisolini > servizi sociali > sorveglianza sanitaria passaggio al lavoro diurno
19 Fattori che influenzano la tolleranza del lavoro a turni Condizioni familiari e sociali Stato coniugale No ed età dei figli Atteggiamenti della famiglia Lavoro del partner Entrate economiche Abitazione Condizioni sociali Supporto sociale Pendolarismo Servizi sociali Coinvolgimento sociale Tradizione di lavoro a turni Organizzazione della comunità Caratteristiche individuali Età Sesso Struttura circadiana Personalità / comportamenti Strategie di sonno Stato di salute Condizioni di lavoro Misure compensative Indennizzo monetario Organizzazione del lavoro Soddisfazione Carichi di lavoro Counselling Orari di lavoro Schemi di turno Orari dei turni Lavoro straordinario Quantità di lavoro notturno Orari flessibili Partecipazione all organizzazione
20 Soggetti più vulnerabili: LAVORATORI ANZIANI Ridotta efficienza psico-fisica Maggiore rigidità mentale Minore potere ristorativo del sonno (quantità e qualità) Maggiore tendenza alla desincronizzazione interna Resistenza al cambiamento Salute compromessa
21 DONNA e Lavoro a turni Disturbi mestruali Ridotta fertilità Maggiore abortività Sviluppo fetale disturbato Fatica cronica Tumori mammari (?) Problemi familiari
22 Possibili effetti combinati Maggiore stress (lavorativo e sociale) Più sfavorevoli condizioni di vita Conciliazione casa/lavoro, Relazioni parentali e sociali Più disagiate condizioni di lavoro Orari di lavoro prolungati, Straordinario Tempi di pendolarismo (sonno, incidenti in itinere) Secondo lavoro Stili di vita a rischio (alimentazione, fumo, alcool)
23 Stress associato al lavoro a turni e notturno Effetto indiretto Fattore eziologico trigger Fattore prognostico Fattori di rischio Processi preclinici Manifestazioni patologiche Mortalità Es. obesità, fumo, sedentarietà, LDL-Colesterolo Es. ridotta tolleranza glicidica, flogosi endotelio Es. diabete, angina, infarto, ansia, depressione Fattori confondenti, bias, causalità inversa Stress associato al lavoro a turni e notturno Kivimaki et al. 2006, mod
24 Principali implicazioni pratiche per il Medico del Lavoro Conseguenze Efficienza della performance (errori, incidenti) Salute Benessere sociale Interazioni Caratteristiche personali Condizioni di lavoro Interessi sociali Condizioni generali di salute Interventi Organizzazione degli orari di lavoro Informazione e formazione Sorveglianza sanitaria Contromisure / terapia
25 Analisi e Valutazione del rischio DIMENSIONE DI GRUPPO DIMENSIONE INDIVIDUALE Organizzazione del lavoro Organizzazione degli orari Organizzazione sociale Rilevanza epidemiologica Frazione eziologica Implicazioni sociali Sorveglianza sanitaria Ergonomia degli orari Strategie di prevenzione primaria COSTO / EFFICACIA Ritmi biologici, Sonno Stili di vita Disturbi e malattie Diagnosi probabilistica Livello di trattamento Valore prognostico Malattia profess. o job-related Selezione/Compensazioni Strategie di coping RISCHIO/ BENEFICIO
26 Homo semper vigilans? nella Società delle 24 ore G. De Chirico Le muse inquietanti
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