1. CAPITOLO PRIMO Introduzione
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- Giada Brescia
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1 2 1. CAPITOLO PRIMO Introduzione Fra tutti i tipi di reati di cui si può venire a conoscenza nel corso del servizio d Istituto, l omicidio, per il suo intrinseco carattere di brutalità, è sicuramente quello che desta il maggiore allarme sociale, e che maggiormente poi rimane impresso a suggestionare l immaginario collettivo. Anche per questi motivi colui che condurrà tali indagini dovrà dimostrare la massima professionalità, la padronanza assoluta di tutte le tecniche investigative utili ai fini della risoluzione del caso e/o all individuazione del colpevole, la capacità di pianificazione di tutte quelle attività che gli competono e che lo attendono, e che in questa sede andremo ad enucleare. Non a caso la risoluzione di un caso di omicidio è da sempre considerata come la summa di tutte le attività tipiche della Polizia Giudiziaria, la quint essenza dell essere investigatore. E ciò è perché un vero investigatore non può prescindere, oltre che dalla preparazione professionale, da quella componente del tutto personale, innata e congenita, che spesso indirizza subito le indagini sul binario più redditizio: l intuito. Questa indispensabile soluzione fra preparazione professionale ed intuito, si esplica per l Ufficiale di P.G. al momento del SOPRALLUOGO sulla scena del delitto; momento in cui, è risaputo, la tempestività nell indirizzo delle indagini può risultare poi l arma vincente per una pronta risoluzione del caso. Ma l Ufficiale di P.G. non sempre può però portare avanti tutta la mole di lavoro da solo, e sovente necessita della collaborazione di altre figure professionali per perfezionare la propria opera. Nel caso di un omicidio, ci sarà sicuramente un cadavere a cui far riferimento, ed in questo caso è la figura del MEDICO LEGALE a giungere in ausilio dell Ufficiale di P.G. aggiornandolo, tramite un apposito documento chiamato perizia (art. 220 e
2 3 227 cpp, allegato 1), in tutti quei campi di natura medica e biologica che inevitabilmente esulano dalla di lui competenza. Le informazioni che si possono ricavare da un sopralluogo ben condotto, unite alle altrettanto importanti informazioni desumibili dallo stato del cadavere, dall eventuale autopsia, riducono di molto le possibilità d errore nell interpretazione dei fatti da parte dell Ufficiale di P.G. responsabile delle indagini, e questo è un presupposto base per tutta la Criminologia La Simbiosi tra l U.P.G. e il medico legale In particolare, e qui sta il fulcro di questa nostra dissertazione, verranno a trovarsi come vedremo considerevoli legami fra gli atti tipici delle due figure interessate, come cavalcavia virtuali che intersecano due strade sì diverse, ma che potrebbero comunque potenzialmente condizionarsi l una a discapito dell altra, o peggio ancora, esser vanificate l una dall invalidità dell altra. Si può pensare, come esempio, a un repertamento balistico di ogiva da parte dell U.P.G e ad un contestuale esame di balistica forense su cadavere da parte del medico legale, i quali finirebbero per essere incongruenti fra loro in caso di errori commessi nel repertare la fonte di prova. Più in generale, sicuramente ridotto potrà essere l apporto di qualsivoglia perizia medicolegale se dovessero venire alterate, inquinate o comunque non correttamente repertate le tracce presenti sulla scena del delitto. In quest ottica viene ad essere necessario quindi, un continuo coordinamento nell opera dei due Uffici, andando così a gettare le basi di quella SIMBIOSI, in questa tesi intesa come comunione d intenti, fra l operato dell U.P.G. del Medico Legale, condizione necessaria per la buona riuscita di una indagine gravosa ed impegnativa come può essere quella legata ad una caso di omicidio.
3 4 2. CAPITOLO SECONDO La scena del crimine Col termine Sopralluogo si vuole riassumere quell insieme di attività compiute sul luogo ove si è consumato il reato per OSSERVARE, INDIVIDUARE, RACCOGLIERE e FISSARE tutti gli elementi utili alla ricostruzione degli eventi e/o all individuazione del colpevole. Il Codice di Procedura Penale, all articolo 55 (allegato 1), detta le funzioni di P.G., specificando in species..l assicurazione delle fonti di prova.. e..la raccolta di quant altro possa servire all applicazione della Legge Penale... Il successivo articolo 348 (allegato 1), dedicato alla assicurazione delle fonti di prova, stabilisce inoltre che..la P.G. raccoglie ogni elemento utile alla ricostruzione del fatto e all individuazione del colpevole; a tal fine procede, fra l altro, alla ricerca delle cose e delle tracce pertinenti al reato, nonché alla CONSERVAZIONE delle stesse... In pratica, il Legislatore IMPONE alla P.G. non solo di ricercare le tracce sulla scena del delitto tramite i vari tipi di rilievi, ma anche e soprattutto di conservarle, al fine di mantenere inalterato il loro valore probatorio come fonti di prova dopo il prelievo. Di particolare cura debbono godere, quindi, tutte le operazioni inerenti i vari tipi di REPERTAMENTO di tracce utili ai fini delle indagini (art. 354 c.p.p., allegato 1). Ed è proprio su questa particolare operazione che concentreremo la nostra analisi, al fine di evidenziare i legami e le corrispondenze che intercorrono fra alcuni particolari tipi di repertamento e talune branchie della medicina legale; legami che soddisfano la nostra tesi riguardo la complementarietà dell operato dei due Uffici. Del sopralluogo quindi eviteremo di parlare in termini di ispezione e congelamento della scena del delitto, di rilievi planimetrici, fotografici o dattiloscopici; ci soffermeremo piuttosto su quello che è il ruolo dell U.P.G. responsabile che lo coordina, e sull importanza di quelle operazioni di repertamento tracce utili poi anche per il lavoro del medico legale.
4 5 L Ufficiale di P.G. dirige le indagini tramite l intuito (ovvero la predisposizione a comprendere in tempi brevi senso e motivazione dell evento), la conoscenza del territorio (e dei suoi fenomeni delinquenziali più diffusi), la tempestività nell azione (proprio perché i primi elementi raccolti a caldo sono quasi sempre unici ed irripetibili), la tenacia (intesa come la capacità di non scoraggiarsi dinanzi a difficoltà o mancati riscontri), il buon senso e la freddezza nelle analisi. Il partire prevenuto con una idea stereotipata dell accaduto lo fuorvierà di certo, perché egli ha il dovere morale e legale di cercare la verità in tutte le direzioni possibili. L U.P.G. non deve raggiungere la verità assoluta, bensì la verità processuale, ovvero produrre risultati poi utilizzabili in sede dibattimentale. Ovviamente, di concerto con le qualità morali di cui sopra, l U.P.G. dovrà possedere un adeguato e solido bagaglio professionale, perché come disse il Pasteur: La fortuna aiuta solo le menti preparate. E molta preparazione tecnica richiedono, appunto, le varie forme di repertamento, diverse a seconda delle natura della traccia interessata. Il Repertamento è un atto consistente nel prelevamento, nella conservazione e della trasmissione agli organi competenti delle tracce evidenziate sul luogo, in modo tale da mantenere inalterato il loro valore probatorio, da non alterarle o distruggerle. Come accennato poc anzi, le tecniche variano a seconda del materiale trattato; noi in questa sede ci limiteremo ad argomentare di quattro forme in particolare, di quelle che maggiormente offrono spunti di collegamento con l attività del medico legale: il repertamento di materiale biologico, il repertamento balistico, il repertamento di stupefacenti o materiali vari e il repertamento (ove possibile) di tracce o impronte derivate da rilievi sul cadavere. Ed è proprio da quest ultimo caso-limite che inizierà questa nostra rapida escursione nella scena del crimine.
5 Repertamento a seguito di rilievi sul cadavere Un omicidio può avvenire per una serie pressoché infinita di ragioni, più o meno futili. Nella maggior parte dei casi però, specialmente quando prima del decesso è avvenuta una colluttazione, il corpo della vittima porta addosso diversi tipi tracce che possono parlarci di molte cose, se solo ci mettiamo in grado di saperle ascoltare. Innanzitutto, c è da precisare che un cadavere è nell assoluta disponibilità del PM competente, e solo lui può disporre ad esempio, in base all art. 116 delle norme d attuazione, la rimozione dello stesso dalla scena del delitto, indagini per l identificazione o un eventuale autopsia. Nel caso disponga quest ultima, può occasionalmente delegare l U.P.G. ad assistere alla stessa (art. 230 cpp, allegato 1). L autopsia, come la semplice ispezione esterna, sono di competenza del Medico Legale, nelle sue veci di consulente tecnico del PM. Competenza dell U.P.G. restano i rilievi descrittivi sul cadavere (in 16 punti), ed ovviamente il repertamento di quanto può essere utile alla ricostruzione dei fatti. Per questo motivo l U.P.G. compie una prima ispezione esterna sul cadavere, al fine di individuare il potenziale corpo del reato o qualunque altra cosa ritenga utile per le indagini (fibre, oggetti, etc ). Dopodiché, disposta la rimozione dal PM, evita la dispersione di prove sigillando con delle buste di plastica forate le mani della vittima (per proteggere il materiale contenuto sotto le unghie che verrà poi repertato), e compie una nuova ispezione sul punto ove era posto il cadavere per verificare che non sia sfuggito null altro di utile precedentemente coperto dal corpo stesso. In via preventiva vengono compiuti sul cadavere rilievi dattiloscopici (digitali, palmari e plantari) e biologici (sangue e DNA) da confrontare (e nel caso, scartare) con tutte le altre tracce rinvenute sulla scena. Nell ipotesi che risulti essere avvenuta una colluttazione, le tracce della lotta presenti sul corpo vanno prontamente fotografate (con l immancabile striscetta metrica) e protette, possibilmente con della garza sterile.
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