La qualità delle Acque destinate al consumo umano. Attualità e prospettive

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1 CONVEGNO NAZIONALE La qualità delle Acque destinate al consumo umano Attualità e prospettive Roma, 15 aprile 2015 Pier Giuseppe Calà e Franco Gallori Il DLgs. 31/2001: sorveglianza della qualità delle acque e riflessioni per una migliore efficienza dei controlli e per una più efficace tutela dei consumatori 1

2 Organizzazione della presentazione CONTROLLI: D.Lgs. 31/2001 e DM 1991 ARSENICO e BORO TALLIO AMIANTO AZIONI INTRAPRESE DALLA REGIONE TOSCANA 3 CONTROLLI: CONTROLLO: - Acquifero (DM 1991) - Dalla captazione fino alla distribuzione (DM 1991; DLgs 31/2001) - Acque confezionate (DLgs 31/2001) - Acque trattate (DM 25/2012 DLgs 31/2001) CONTROLLO: - Interno (Gestori SII) - Esterno (ASL) GESTIONE DELLA NON CONFORMITÀ: ORDINARIA ASL informa il Sindaco e l Ente di Ambito per limitazione / divieto d uso Il gestore individua ed attua gli interventi per il rientro dei valori entro al CMA L Ente di Ambito, d intesa con i gestore del SII, individua le risorse necessarie all attuazione degli interventi che il gestore deve eseguire DEROGHE Temporanee per periodi limitati Strutturate (2 cicli triennali MS e 1 ultimo triennio CE) 4 2

3 ARSENICO e BORO Alla data di pubblicazione del DLgs 31/2001 gestori ARSENICO > 10 mg/l BORO > 1 mg/l COMUNI Utenti (residenti) COMUNI Utenti (residenti) Acquedotto del Fiora (GR-SI) ASA (LI) Totale la quasi totalità dei comuni interessati sono a forte fluttuazione stagionale. Si pensi ad esempio che negli 8 comuni dell' Isola d Elba, serviti dal gestore ASA di Livorno, aventi una popolazione residente inferiore a abitanti, nel periodo estivo soggiornano anche fino a turisti. 5 ARSENICO e BORO Strategie: ricorrendo alle deroghe triennali ex D.Lgs. 31/2001 Interventi per rimozione As nei comuni dell Acquedotto del Fiora e in alcuni comuni di ASA Interventi per Boro: approvvigionamento alternativo per gli altri comuni di ASA Al 31/12/2009: realizzata tutta la prima serie di interventi (installazione 6 impianti di abbattimento) con risoluzione dei problemi di Arsenico in tutti i comuni dell Acquedotto del Fiora nei quali il problema era strutturale e non risolvibile con modifiche degli schemi di approvvigionamento LUGLIO 2010 DICEMBRE 2012: vista l impossibilità di realizzare lo schema di approvvigionamento alternativo, sono stati concertati, programmati, progettati e realizzati impianti per la rimozione del Boro e dell Arsenico (20,5 Mln : RT 8,5 Mln - Tariffa 8,5 Mln - Comuni 3,5 Mln ) in tutti i comuni di ASA ( doppio trattamento delle acque ) 6 3

4 Impianti abbattimento ARSENICO Asa in totale ha installato n. 6 impianti di abbattimento dell arsenico di cui quello di Franciana a Piombino che serve Elba e Val di Cornia è il più grande L impianto PRINCIPALE è costituito da 7 filtri in parallelo. Ogni filtro è in grado di trattare una portata media pari a 37,2 l/s, per un totale di 260 l/s. L impianto non prevede l uso di flocculanti per facilitare la rimozione di arsenico. Il procedimento per l'eliminazione dell'arsenico avviene attraverso l adsorbimento da parte di idrossidi ferrici. Gli idrossidi ferrici controllano la concentrazione e la mobilità di molti metalli in tracce, dell'arsenico e di fosfati presenti nelle acque e nei terreni. Il processo avviene tramite adsorbitori a letto fisso che lavorano senza aggiunte chimiche, non producono sedimenti e possono funzionare senza dispendiose tecniche di regolazione e comando. L adsorbente, Idrossido ferrico granulare (APTH08) riesce ad adsorbire, a seconda delle condizioni operative, fino a 30 g di arsenico per kg di adsorbente, soprattutto grazie alla sua alta densità, porosità e superficie specifica. Nello specifico il sistema prevede la rimozione sia di AS (V) sia di AS (III). Tale tecnologia è stata sperimentata ed adottata da AdF fin dal 2006 su tutti i comuni del territorio 7 Impianti abbattimento BORO ASA Caratteristiche impianto: PORTATA INGRESSO IMPIANTO l/s 350,0 mc/y ,00 PORTATA USCITA IMPIANTO l/s 343,0 mc/y ,00 N FILTRI n 7 PORTATA SINGOLO FILTRO l/s 70 Ph 7,9 VALORE CONCENTRAZIONE B(in) mg/l ~4 VALORE CONCENTRAZIONE B(out) mg/l <0,3 VELOCITÀ DI FILTRAZIONE m/h 36 Asa in totale ha installato n. 2 impianti di abbattimento del boro di cui quello di Franciana a Piombino che serve Elba e Val di Cornia è il più grande Il mezzo filtrante scelto nel presente progetto è una particolare resina a scambio ionico specifica unicamente progettata per la rimozione dell acido borico e del borato dall acqua. 8 4

5 TALLIO È un metallo pesante non incluso tra quelli da controllare nel DLgs 31/2001 Maggio 2013 Caratterizzazione per la Bonifica di una ex-miniera, emerge un elevato quantitativo di Tallio nelle acque superficiali di un torrente Individuata la captazione di una sorgente prossima alla miniera che alimentava un distretto idrico Controlli sulle acque potabili a Pietrasanta e Valdicastello a Settembre 2014 Emerge la presenza di Tallio con concentrazioni >2 µg/l Costituita una unità di crisi: ASL-Comune-ARPAT-RT-Gestore SII-AIT Assunzione di un limite di Tallio < 2 µg/l (EPA) Ordinanze sindacali di divieto e/o limitazione d uso Approvvigionamento idrico di emergenza (autobotti) Progettazione interventi a breve/medio termine Definizione di una campagna epidemiologica sulla popolazione interessata 9 TALLIO Ottobre Gennaio 2015 interventi urgenti ed indifferibili per un totale di oltre per garantire acque conformi a tutta la popolazione coinvolta sostituiti m di tubazioni dell acquedotto di Valdicastello Carducci al cui interno era depositato il tallio ripristino erogazione a norma Entro Giugno 2015 completamento degli interventi di medio periodo (compensare le risorse «perse», non più utilizzabili per l acquedotto di Pietrasanta) per un totale di 1,2 milioni Controlli ASL-Gestore sulle acque in rete e ai rubinetti degli utenti dopo interventi urgenti. Il Gestore ha eseguito dall inizio della crisi al mese di marzo oltre analisi per la ricerca del tallio Campagna epidemiologica in corso 10 5

6 AMIANTO MAGGIO 2014: A seguito di una tesi di laurea, si enfatizza il rischio sanitario connesso alla presunta presenza di fibre di amianto nelle acque circolanti in conduttore di cemento amianto SETTEMBRE 2014: costituito un gruppo di lavoro tra RT-ISPO-AIT-Gestori OTTOBRE 2014: la Regione Toscana richiede a MATTM e MS la fissazione di un limite per le fibre di amianto, non essendo questo un parametro ricompreso nella tabella I del D.Lgs. 31/2001 Obiettivi Acquisizione di ogni informazione/documentazione sul rischio di amianto nelle acque Individuazione delle reti in cemento-amianto e rilevazione della presenza di fibre di amianto nelle acque Impegno dell AIT: attivazione di monitoraggi differenti per criticità e priorità, sostituzione delle reti laddove fosse necessario 11 AMIANTO Sono state individuate e caratterizzate tutte le reti in cemento-amianto (totale Km su Km di rete idrica, pari al 5,96%) È stato stilato per ciascuno dei 6 gestori della Toscana la graduatoria di rischio (vetustà condotte aggressività delle acque) secondo la metodologia indicata nella circolare del Ministero della Sanità n. 42 del 1 agosto 1986, e con un numero di punti di analisi dipendente dalla lunghezza delle condotte Effettuata una prima campagna di prelievi ed analisi (quasi sempre a 0 fibre/litro, un solo caso con circa fibre/litro) In corso di emanazione un documento di ricognizione delle conoscenze a livello mondiale sui rischi derivanti dalla presenza di fibre di amianto nelle acque, elaborato da ISPO/Dipartimenti di Prevenzione Definita ed approvata dall Autorità Idrica Toscana una seconda campagna estesa di controlli da parte dei gestori, condivisa con ASL, con analisi condotte secondo la bozza di linee guida di metodica e metodologia per la rilevazione delle fibre di amianto nelle acque: analisi su tutti i tratti in cemento-amianto analisi ripetute sulle reti a maggior rischio Definita una campagna di controlli ASL e linee guida per la rimozione in sicurezza delle condotte in MCA 12 6

7 REGIONE TOSCANA Riorganizzazione del sistema dei controlli ASL Laboratorio unico regionale, altamente specifico Sistema di trasferimento dei campioni da tutti i dipartimenti ASL al laboratorio entro 24 ore dal prelievo con sistema regionale integrato trasporto campioni (ASL/IZS/ARPAT) Sistema informativo regionale unico (SISPC) tra ASL e Laboratorio per la gestione registrazione rendicontazione delle attività di campionamento ed analisi e comunicazione automatizzata dei risultati in modalità digitale tra Laboratorio, ASL e Gestori SII Pubblicizzazione dei dati sui controlli (4.335 punti di controllo ASL) INTERNI: tutti i gestori hanno realizzato sui propri siti web una sezione dove chiunque può accedere e controllare i risultati dei controlli sulla rete ESTERNI: la Regione (SISPC) sta completando un sistema per pubblicizzare i dati dei controlli ASL (ricostruzione dal 2003 al 2013, archiviazione dei nuovi controlli in automatico) Riesame in termini di appropriatezza della rete dei punti di controllo ASL e dei parametri oggetto di indagine Linee di indirizzo per la prevenzione e gestione degli eventi di superamento dei valori di parametro delle acque destinate al consumo umano, di cui al D. Lgs 31/2001, utilizzate dalle imprese alimentari (DGRT 1121/2011) Linee Guida per l'espressione del giudizio di qualità e idoneità all'uso e per l'esecuzione dei controlli sulle acque destinate al consumo umano nelle situazioni di emergenza in eventi calamitosi (DGRT 1048/2012) 13 REGIONE TOSCANA Piano Nazionale per la Prevenzione Macro Obiettivo 8 Ambiente e salute Obiettivo Realizzare attività di supporto alle politiche ambientali di miglioramento qualità aria, acqua, suolo secondo il modello della Salute in tutte le politiche Piano Regionale per la Prevenzione Programma 4 Ambiente e salute Realizzazione della valutazione e gestione del rischio nella filiera delle acque destinate al consumo umano secondo il modello del Water Safety Plan nell Area Vasta Centro (Firenze-Prato-Pistoia) Realizzazione di piani regionali integrati di controllo ASL/ARPAT in materia di fitosanitari anche per la prevenzione e verifica della contaminazione delle risorse idriche 14 7

8 RIFLESSIONI FINALI Al lavoro per una maggiore efficienza dei controlli e per una più efficace tutela dei consumatori/utenti avviando, anche mediante incentivi, l applicazione dei water safety plans nei sistemi con maggior valore del pericolo o del danno atteso Possibili e auspicati indirizzi di revisione normativa Stipula di disciplinari di autocontrollo (controlli interni) così che questi possano essere riconosciuti alla stregua dei controlli esterni delle ASL (disciplinare tecnico vincolante per obblighi del gestore, metodica e metodologia dei campionamenti ed analisi, requisiti per l accreditamento dei laboratori dei gestori, procedure e procedimento di intercalibrazione). Auspicato sostegno dell AEEGSI (competenze alla definizione del metodo tariffario per il costo dell acqua ad uso potabile) all incentivazione alla qualificazione dei laboratori dei gestori. Vantaggi per gli utenti per la maggior affidabilità dei controlli dei gestori e per le ASL che potrebbero ottimizzare i propri programmi di controlli. Diversificazione dei programmi dei controlli. Per ogni distretto idrico una volta ogni XXX volte un controllo completo, esteso anche a parametri non ricompresi nel D. Lgs. 31/2001 e/o derivanti dal WSP Pubblicizzazione strutturata dei risultati dei controlli ASL, analogamente a quanto già imposto dall AEEGSI ai gestori del SII (obbligatorietà di un metodo simil SISPC) Almeno una minima regolamentazione delle situazioni di emergenza (siccità per nuove risorse ed utilizzare senza attendere 1 anno di campionamenti, alluvioni, contaminazioni particolari). Revisione delle CMA ed armonizzazione tra valori del D.Lgs. 31/01 e D.Lgs. 152/06 (vedi Cromo e THM) 15 Grazie per l attenzione! 16 8

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