Brunetto Piochi Università di Firenze. Perché insegnare Matematica? Cosa insegnare? Come? Dalle indicazioni Nazionali alla costruzione del curricolo

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1 Brunetto Piochi Università di Firenze Perché insegnare Matematica? Cosa insegnare? Come? Dalle indicazioni Nazionali alla costruzione del curricolo

2 CULTURA SCUOLA PERSONA (Dalle Indicazioni Nazionali) In un tempo molto breve, abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità. Questo nuovo scenario è ambivaente: per ogni persona, per ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi che le opportunità.

3 FRAMMENTAZIONE DELLE ESPERIENZE Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contraddittori. Oggi l apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesiti scolastici La scuola non può abdicare al compito di promuovere la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti.

4 PLURALITA DELLE CULTURE L orizzonte territoriale della scuola si allarga. Ogni specifico territorio possiede legami con le varie aree del mondo. Anche ogni singola persona, nella sua esperienza quotidiana, deve tener conto di informazioni sempre più numerose ed eterogenee e si confronta con la pluralità delle culture Nel suo itinerario formativo ed esistenziale lo studente si trova a interagire con culture diverse, senza tuttavia avere gli strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con la propria. Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un identità consapevole e aperta.

5 Il saper stare al mondo Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso, Le funzioni educative sono meno definite di quando è sorta la scuola pubblica. In particolare vi è una attenuazione della capacità adulta di presidio delle regole e di senso del limite. Sono anche mutate le forme della socialità spontanea, dello stare insieme e crescere fra bambini e ragazzi Sono diventati più faticosi i processi di identificazione e differenziazione da parte di chi cresce e anche i compiti della scuola in quanto luogo dei diritti di ognuno e delle regole condivise. La scuola è investita da una domanda che comprende insieme l apprendimento e il saper stare al mondo [ ] e è da tempo chiamata a occuparsi anche di altre delicate dimensioni dell educazione.

6 Le tecnologie dell informazione La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione è una grande opportunità. Si tratta di una rivoluzione epocale, non riconducibile a un semplice aumento dei mezzi implicati nell apprendimento. La scuola non ha più il monopolio delle informazioni e dei modi di apprendere. Le discipline sono tutte accessibili ed esplorate in mille forme attraverso risorse in continua evoluzione Sono chiamati in causa l organizzazione della memoria, la presenza simultanea di molti e diversi codici, la compresenza di procedure logiche e analogiche, la relazione immediata tra progettazione, operatività, controllo, tra fruizione e produzione. Il fare scuola oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento. Al contempo significa curare e consolidare le competenze e i saperi di base, che sono irrinunciabili perché sono le fondamenta per l uso consapevole del sapere diffuso e perché rendono precocemente effettiva ogni possibilità di apprendimento nel corso della vita.

7 MONDO DEL LAVORO STANDARDIZZAZIONE E INDIVIDUALIZZAZIONE Anche le relazioni fra il sistema formativo e il mondo del lavoro stanno rapidamente cambiando. Ogni persona si trova nella ricorrente necessità di riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie competenze e persino il proprio stesso lavoro. Le tecniche e le competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni. Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate L obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri La scuola è chiamata a realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.

8 NUOVE (?) FINALITA DELLA SCUOLA (Dalle Indicazioni Nazionali) In tale scenario, alla scuola spettano alcune finalità specifiche: - offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base; - far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; - promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; - favorire l autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi.

9 La Matematica èl unica scienza che viene insegnata in tutte le scuole del mondo e per tutte le etàdegli studenti, spesso con gli stessi contenuti. Perché si insegna la matematica?

10 Le ragioni che si dicono sono diverse insegna a ragionare meglio è utile nella vita e nel lavoro fa parte delle nostre radici culturali è il linguaggio della scienza insegna a risolvere i problemi è formativa

11 insegna a ragionare meglio E la risposta più comune. Si associa allo studio della matematica l acquisizione della capacità di esaminare fatti e fenomeni con rigore logico

12 è utile nella vita e nel lavoro E la risposta che identifica lo studio della matematica con il far di conto.

13 Perché insegnare matematica? Le risposte a questa domanda non sono indifferenti ai fini dei processi didattici che un insegnante attiva con i suoi alunni. Ogni idea in proposito determina atteggiamenti e procedure didattiche specifiche e condiziona i processi di valutazione. L immagine della stessa matematica ne è condizionata Umberto Cattabrini

14 Matematica: Perché? Cosa? Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione culturale delle persone e delle comunità, sviluppando le capacità di mettere in stretto rapporto il pensare e il fare e offrendo strumenti adatti a percepire, interpretare e collegare tra loro fenomeni naturali, concetti e artefatti costruiti dall uomo, eventi quotidiani. In particolare, la matematica dà strumenti per la descrizione scientifica del mondo e per affrontare problemi utili nella vita quotidiana; contribuisce a sviluppare la capacità di comunicare e discutere, di argomentare in modo corretto, di comprendere i punti di vista e le argomentazioni degli altri. (Indicazioni Nazionali)

15 Matematica: Perché? Cosa? La competenza matematica è la capacità di un individuo di identificare e comprendere il ruolo che la matematica gioca nel mondo reale, di operare valutazioni fondate e di utilizzare la matematica e confrontarsi con essa in modi che rispondono alle esigenze della vita di quell individuo in quanto cittadino che esercita un ruolo costruttivo, impegnato e basato sulla riflessione. (OCSE-PISA)

16 Caratteristica della pratica matematica è la risoluzione di problemi, che devono essere intesi come questioni autentiche e significative, legate spesso alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere ripetitivo o quesiti ai quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola. Gradualmente, stimolato dalla guida dell insegnante e dalla discussione con i pari, l alunno imparerà ad affrontare con fiducia e determinazione situazioni-problema, rappresentandole in diversi modi, conducendo le esplorazioni opportune, dedicando il tempo necessario alla precisa individuazione di ciò che è noto e di ciò che si intende trovare, congetturando soluzioni e risultati, individuando possibili strategie risolutive. (Indicazioni Nazionali)

17 Quale Matematica? un oggetto sociale, da condividere con altri al pari di ogni altro sapere, uno strumento che serva a collegare / modellizzare / interpretare / comunicare, un mezzo essenziale all autonomia personale e all esercizio della cittadinanza.

18 dunque una matematica dove la sintassi è secondaria rispetto alla semantica, dove le formule sono mezzi e non fini, dove anche la mediazione narrativa è centrale per l apprendimento non parcellizzata, dove i diversi registri comunicativi si illuminano e chiariscono a vicenda.

19 Occorre spostare il focus dell insegnamento (alcuni esempi ) Da: A: Abilità di calcolo scritto Studio di figure standard Studio di definizioni e formule Memorizzazione e riproduzione di procedure standard Problemi Calcolo orale Calcolo automatico Riconoscimento di figure dinamiche e non standard e studio delle loro proprietà Appropriazione di un linguaggio Ragionamento Metacognizione Elaborazione di ipotesi e loro verifica Generalizzazione Modellizzazione Problem posing e Problem solving

20 Indicazioni Nazionali : il laboratorio In matematica, come nelle altre discipline scientifiche, è elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo fisico sia come momento in cui l'alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati, negozia e costruisce significati, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture la costruzione delle conoscenze personali e collettive. Nella scuola primaria si potrà utilizzare il gioco, che ha un ruolo cruciale nella comunciazione, nell educazione al rispetto di regole condivise, nell elaborazione di strategie adatte a contenuti diversi.

21 Il laboratorio di matematica Il laboratorio di matematica NON E necessariamente un luogo fisico diverso dalla classe, è piuttosto un insieme strutturato di attività volte alla costruzione di significati degli oggetti matematici. Il laboratorio, coinvolge persone (studenti e insegnanti), strutture (aule, strumenti, organiz-zazione degli spazi e dei tempi), idee (progetti, piani di attività didattiche, sperimentazioni, GIOCO). L ambiente del laboratorio di matematica è in qualche modo assimilabile a quello della bottega rinascimentale, nella quale gli apprendisti imparavano facendo e vedendo fare, comunicando fra loro e con gli esperti.

22 Laboratorio di Matematica Riferimenti teorici IBS Inquiry Based Education RME Realistic Mathematics Education Peer education tutoring

23 La didattica laboratoriale: alla ricerca di un equilibrio Costruzione negoziata della conoscenza Discussione Trasmissione della conoscenza Lezione/Spiegazione

24 La didattica laboratoriale: alla ricerca di un equilibrio Contestualizzazione / Decontestualzizazione Pensiero divergente, critico e creativo / Omologazione Cooperazione / Competizione

25 La didattica laboratoriale: alla ricerca di un equilibrio Ricerca Raccolta di documentazione, dati, testimonianze, fonti di riferimento per avviare un lavoro. La ricerca si svolge in un varietà di contesti (culturali, antropologici, sociali e linguistici). Applicazione Compiti a casa Metacognizione Riflessione, relazione,.

26 Gli strumenti del laboratorio di matematica Gli strumenti possono essere di tipo tradizionale oppure tecnologici Il cervello, gli altri,la parola (discussioni in classe, lavori di gruppo, relazioni) I materiali poveri ; le mani ; I giornali, le ricerche su Internet; la storia della matematica I software: fogli elettronici, geometria o manipolazione simbolica Le calcolatrici grafico-simboliche Le macchine matematiche

27 Esempi dai test INVALSI 5^ primaria ^ e 3^ sc. Sec I grado 2012

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