Gestione dell autocontrollo nel diabete mellito di tipo 2
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- Agostino Fedele
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1 DISTRETTO SANITARIO n 62 SARNO PAGANI Direttore Responsabile: Dr. Pio Vecchione Progetto Gestione dell autocontrollo nel diabete mellito di tipo 2
2 Referenti del Progetto Dr. Pio Vecchione-Direttore Responsabile DSB n. 62 Dr. Giuseppe Ferraiolo Resp. U.O.M.I. Dr. Raffaela Russo Resp. Ass. San. di Base Dr. Maria Grazia Di Nardi Dirigente Medico U.O.M.I. Dr. Albina Tiano - Resp. Servizio Socio-Sanitario Dr.Antonietta Roscigno - Dirigente Medico Ass. San.di Base Dr. Raffaela Barbuto Resp. Comunicazione e Marketing Silvana Ambruosi Coord. Servizio Infermieristico
3 Argomento: il diabete mellito Diabete mellito: malattia del ricambio caratterizzata da alterazioni del metabolismo dei carboidrati. Il paziente diabetico, per una carenza assoluta o relativa di insulina, non riesce a utilizzare gli zuccheri. Pertanto questi restano in circolo e determinano un aumento della glicemia. L OMS ha proposto nel 1985 una classifica del diabete mellito in tipo 1 (diabete mellito insulino dipendente) e tipo 2.
4 Argomento: il diabete di tipo 2 Nel diabete di tipo 2 il pancreas è in grado di produrre insulina, ma le cellule dell organismo non riescono a utilizzarlo. Nel diabete di tipo 2 i sintomi (polidispsia, poliuria, pelle secca, frequenza di infezioni) sono più sfumati e non consentono una diagnosi rapida. Perciò la glicemia<126 mg/die a digiuno (mancata assunzione di cibo da almeno 8 ore) provoca una situazione di pre-diabete.
5 Motivazione/Ragioni del Progetto Oltre il 90% della popolazione diabetica a livello nazionale è affetta da diabete di tipo 2. Poiché non esiste una cura definitiva del diabete, è di vitale importanza, per una diagnosi precoce della malattia, mantenere un buon controllo della glicemia attraverso l autocontrollo. E necessario verificare anche l efficacia del Piano terapeutico (regime alimentare, farmaci assunti, esercizio fisico, regolare visite mediche, controllo della pressione arteriosa e colesterolo).
6 Obiettivi del Progetto mantenere la glicemia il più possibile all interno di intervallo di normalità praticare l autocontrollo della glicemia da parte del paziente, importante per la gestione della malattia ottenere salute, benessere e qualità della vita del paziente ritardare o ridurre le complicanze dei problemi futuri legati alla malattia ridurre la spesa del S.S.N.
7 Target del Progetto Soggetti che non hanno mai fatto un controllo o che sono già affetti da tale patologia o che non sanno di esserne affetti; donne diabetiche in stato di gravidanza; soggetti che assumono farmaci ipoglicemizzanti orali; soggetti che facilmente vanno incontro a ipoglicemia.
8 Metodologia L autocontrollo della glicemia si esegue con l ausilio di uno strumento elettronico. Un buon metodo consiste nell eseguire l autocontrollo in diverse ore del giorno. Le ore consigliate sono: prima della colazione a digiuno; due ore dopo la colazione; prima del pranzo; due ore dopo il pranzo (post prandiale); prima della cena; due ore dopo la cena.
9 Data di avvio del Progetto In collaborazione e su invito dei MMG e PLS si sceglie un campione di pazienti a rischio di diabete 2. Essi, una volta al mese, si recheranno presso il Distretto Sanitario di Sarno, nelle ore pomeridiane, sia per l autocontrollo glicemico del diabete di tipo 2, che per la progettazione di un Piano terapeutico. Il Progetto potrebbe essere operativo da ottobre 2011.
10 Aforismi di Ippocrate, medico greco ( a.c.) Descrivere il passato,comprendere il presente, prevedere il futuro: questo è il compito della medicina. Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo.
11 Fasi del Progetto secondo le regole europee del PDCA PLAN (o pianificazione ): serve a proporre strategie e fini DO (o implementazione): corrisponde all attuazione delle azioni pianificate CHECK (o verifica): è il monitoraggio delle azioni intraprese per valutare eventuali scarti rispetto agli obiettivi ipotizzati ACT (o consolidamento dei risultati raggiunti).
12 Fasi/procedure del Progetto PLAN: Pianificazione per individuare il problema, gli obiettivi del Progetto, i fattori determinanti della patologia e per pubblicizzare (informare i cittadini sulla esistenza di una struttura presso cui praticare i controlli) DO: Scelta e contatti con i pazienti (attraverso il diabetologo del Distretto e i MMG e PLS) e presa in carica dei pazienti CHECK: Monitoraggio dei risultati e valutazione della ricaduta del Progetto ACT: si adottano azioni per migliorare ulteriormente i risultati raggiunti
13 Classificazione per sesso e totale diabetici (esenzione 013) del Distretto Sanitario n.62 Pazienti diabetici DSB n anni M. F. T anni M. F. T anni M. F. T. 75 oltre M. F. T. Sarno Pagani S. Marzano s/s S. Valentino T TOT. per Comuni Tot. diabetici (su )=3.7%
14 1.Percentuali nel 2010 dei diabetici nei 4 Comuni del DSB 12. Le n. sei 62 sul funzioni totale (3.303) (F.) degli del esenti linguaggio 013 Sarno ; 11,14% 1390; 42,08 % Pagani ; 12,53% 1131; 34,24% San Marzano s/s 414 San Valentino T. 368
15 2. Percentuali nel 2010 dei diabetici nella fascia di età (su un totale di 1.519) nei 4 Comuni del DSB n. 62 Sarno ; 12,57% 176; 11,58% 512; 33,70% 640; 42,13% Pagani 512 San Marzano s/s 191 San Valentino T.176
16 3.Percentuale di diabetici (esenzione 013) in base alla popolazione dei Comuni SARNO Tot. Popolazione: Tot. diabetici: (4.4%) S.MARZANO s/s Tot. Popolazione: Tot. Diabetici: 414 (4%) S.VALENTINO T. Tot. Popolazione: Totale diabetici: 368 (3.5%) PAGANI Tot.Popolazione: Tot. diabetici: (3.1%)
17 4.Sarno: percentuale di diabetici (con esenzione 013) per fasce di età su un totale di 1390 Da 0 a 14 anni: 4 diabetici = 0,2% Da 15 a 64 anni: 640 diabetici = 46,2% Da 65 a 74 anni: 378 diabetici = 27,2% Da 75 a oltre: 368 diabetici = 26,4%
18 5. Percentuale donne diabetiche (esenzione 013) nel Distretto Sanitario n.62 Pazienti diabetici DSB n anni M. F. T anni M. F. T anni M. F. T. 75 oltre M. F. T. Sarno Pagani S. Marzano s/s S. Valentino T TOT. per Comuni Tot. diabetici % 42% 52% 63%
19 Aforismi di Ippocrate, medico greco ( a.c.) Quando qualcuno desidera la salute, occorre chiedergli se è disposto a sopprimere le cause della malattia. Allora soltanto è possibile aiutarlo. Il corpo umano è un tempio e come tale va curato e rispettato. Sempre. Grazie per l attenzione
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