Innesto erbaceo in orticoltura, espansione a due velocità

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1 I RISULTATI PER IL 5 DELL INDAGINE CRA-ISPORT-L INFORMATORE AGRARIO Innesto erbaceo in orticoltura, espansione a due velocità Boom della Sicilia che diventa il principale polo produttivo assieme al Centro Italia. In frenata invece l area metapontina e soprattutto Lombardia e Veneto. La produzione di piante orticole innestate arriva a quasi 5 milioni di unità. Notevole l exploit della melanzana Luigi Morra, Maurizio Bilotto Dopo quasi tre anni (Morra et al., 3a) dall ultima analisi sulla diffusione nazionale della tecnica dell innesto erbaceo in orticoltura, presentiamo un aggiornamento della situazione nell anno segnato dalla messa a bando del bromuro di metile. L anno corrente ha, infatti, sancito l inizio del passaggio da un epoca di forte dipendenza da questo geosterilizzante per le coltivazioni intensive (nei comparti orticolo, frutticolo e floricolo) a una fase di ricerca e definizione di nuovi prodotti, tecniche e soprattutto strategie mediante le quali articolare l impiego di strumenti che solo se integrati tra loro possono garantire una protezione delle colture analoga a quanto assicurato per anni dal bromuro di metile (Minuto e Gasparrini, 3; Morra et al., a). L innesto ha cominciato a diffondersi più decisamente in Italia dal 997 passando da circa 4 milioni di piantine prodotte da vivai ai 4 milioni del prodotte da 8 vivai (Morra e Bilotto, 998; Zerbinati et al., ). Successivamente è proseguita una fase di consolidamento in cui la diffusione dell innesto è stata legata a determinate specie ortive (ad esempio anguria piuttosto che peperone) per le quali erano disponibili portinnesti più affidabili. Come già sottolineato in altri interventi, uno dei fattori chiave per l adottabilità di questa tecnica è rappresentato dalla disponibilità di portinnesti validi da un punto di vista fitosanitario e agronomico. In assenza di questi l innesto ha scarse possibilità di crescita nel settore professionale e resta confinato al settore hobbistico. Quanto sin qui affermato ha ricevuto un evidente conferma proprio dai dati raccolti nell indagine 5 che di seguito verranno discussi. Il questionario è stato inviato a 3 vivai distribuiti su tutto il territorio nazionale e in buona parte già coinvolti nelle precedenti indagini. Sono state ottenute 4 schede informative da altrettanti vivai (elencati nel box in questo articolo) per cui è stato possibile ricostruire uno spaccato del settore rappresentativo dell evoluzione occorsa in questi ultimi anni. Va detto, comunque, che la produzione complessiva italiana è superiore a quella calcolata sulla base dei dati raccolti poiché non sono state ricevute risposte da almeno quattro vivai (in Sicilia, Sardegna, Basilicata e Puglia) sicuramente attivi e con una produzione totale dell ordine di almeno.5. pezzi (stima prudenziale). Distribuzione territoriale e capacità produttive dei vivai Attraverso la figura viene mostrata in modo sintetico la collocazione geografica dei vivai oggetto dell indagine. Questo elemento mette in evidenza una prima Figura - Distribuzione geografica dei vivai produttori di piante innestate (*) 3 (*) La figura si riferisce solo ai vivai che hanno partecipato alla presente indagine. 7 caratteristica del settore che è andata consolidandosi negli anni. Infatti nella sola Sicilia sud-orientale sono concentrati ben sette vivai che costituiscono, di fatto, il principale polo produttivo del settore. Al Nord hanno risposto cinque vivai concentrati tra Lombardia e Veneto in aree storicamente legate alla produzione del melone innestato. Nelle restanti aree dell Italia sono presenti - vivai. Nell arco jonico che va dalla Puglia alla Calabria insistono 5 vivai (più non presenti in questa indagine) il cui sviluppo è stato finora fortemente legato alla diffusione e al successo dell anguria innestata. La produzione totale di piante innestate nel 5 ha raggiunto i pezzi contro i circa 4 milioni del (tabella ). Ciò indica il persistere di un tasso di crescita elevato (+7%). Se alla distribuzione geografica dei vivai è associata la produzione totale disaggregata per aree e per settore mercantile di destinazione (professionale o hobbistico), si possono fare ulteriori considerazioni (tabella ). Innanzittutto il 9% degli Tabella - Numero complessivo di piante innestate prodotte in Italia dal 998 al 5 ripartito per aree geografiche (*) Area Nord Centro Italia (*) Valori.. La crescita è concentrata in Sicilia e nel Centro. Tabella - Ripartizione della produzione totale 5 per settore di destinazione mercantile al variare dell area geografica (*) Area Settore professionale hobbistico Totale Nord Centro Italia (*) Valori.. Il 9% della produzione è destinato all agricoltura professionale. L I N F O R M A T O R E A G R A R I O 45/5 33

2 oltre 4 milioni di piantine prodotte è destinato all agricoltura professionale. Oltre la metà della produzione proviene dalle, segnatamente dal blocco di vivai siciliani come lasciava già intuire la loro forte concentrazione in Sicilia; esiste, però, un secondo polo produttivo in Centro Italia che copre il 3% del totale, mentre i vivai del Nord e Italia sono attestati su livelli produttivi molto più bassi. Un ultima considerazione mutuata dalla tabella è che almeno il 6% del prodotto destinato all hobbistica proviene dai vivai del Centro a conferma di una tradizione emersa già nelle precedenti indagini. Allo scopo di descrivere meglio le dinamiche di sviluppo per ciascuna area territoriale negli ultimi cinque anni, sono stati confrontati i livelli produttivi dichiarati nel e nel 5 da alcuni vivai presenti in entrambe le indagini (grafico ). In Nord Italia la dimensione produttiva dei vivai è rimasta contenuta (max 5. pezzi) e, in particolare, il vivaio più grande ha mantenuto invariata la quantità prodotta negli ultimi cinque anni. Pertanto, in ragione del più basso livello produttivo evidenziato in tabella e della stazionarietà della crescita dei vivai è possibile affermare che il settore non cresce in questa zona. Passando al Centro, le informazioni ottenute dagli stessi quattro vivai presenti nell ultimo quinquennio hanno evidenziato la generale crescita delle dimensioni produttive; oltre l 8% del prodotto è però concentrato in un unico vivaio, che ha raddoppiato la produzione passando da poco meno di 3 milioni di pezzi del ai 6,5 milioni del 5. Incrementi produttivi medi del 5% sono stati conseguiti, comunque, anche negli altri vivai che hanno raggiunto e superato il mezzo milione di piante innestate in due casi su tre. Ciò è indicativo di un clima di fiducia nei riguardi della diffusione delle ortive innestate. Nel, sulla base di quanto accaduto per tre vivai, sembra possibile parlare di una stasi dopo uno sviluppo che fino al aveva fatto registrare i ritmi maggiori a livello nazionale. Persistono dimensioni aziendali medie con capacità produttive di 5-8. piantine ma non vi è crescita accentuata. Il vero boom è da registrare per le, in particolare per la Sicilia, divenuta il principale polo produttivo italiano. Le dimensioni assunte da ben cinque strutture vivaistiche rispetto al mettono in evidenza una crescita che non si concentra più su un solo vivaio dominante, ma vede l ascesa di numerose altre strutture; in generale questi vivai hanno raggiunto capacità produttive che vanno da un minimo di mezzo milione fino a 6,5 milioni di piantine. Grafico - Evoluzione delle produzioni di piante innestate in alcuni vivai dal al 5 nelle diverse aree geografiche (*) Nord Sulla base di quanto emerso sin qui è possibile affermare che il settore vivaistico orientato alla produzione di piante innestate ha assunto una fisionomia molto precisa. Esistono due poli produttivi: in Centro Italia e in Sicilia che occupano buona parte del mercato nazionale. Evidenza indiretta di ciò è la stasi rilevata nei vivai del Nord e del. In particolare i due poli summenzionati si identificano in buona parte con due vivai che producono almeno il 5% del totale nazionale; questa tendenza era stata già rilevata nell ultima indagine del. Un elemento di forte novità è però rappresentato dalla crescita di un gruppo di vivai concentrato nella Sicilia sud-orientale, che è in grado di produrre oltre la metà del totale nazionale. Specie innestate 3 Centro 3 4 Vivai Vivai (*) Vengono considerati i vivai più rappresentativi inclusi sia nell indagine del che nella presente. Al Nord la dimensione produttiva degli operatori è rimasta contenuta, nel Centro l 8% della produzione è concentrata in un unico produttore, nel si registra una stasi, mentre la Sicilia cresce sia come numero di operatori che come dimensioni medie. Passiamo ora all esame dell evoluzione dell innesto per le specie orticole a esso interessate: melone, anguria, zucchino e cetriolo per le cucurbitacee; pomodoro, melanzana e peperone per le solanacee. Nel grafico è presentato, per ciascuna ortiva, un confronto tra i quantitativi prodotti nel e nel 5 a livello nazionale, disaggregati per area geografica. Il melone è passato da poco più di 3,7 milioni di piantine innestate nel a circa 4,5 milioni nel 5. Questo moderato incremento del dato complessivo è da ascriversi totalmente alla forte crescita della produzione nelle dove il numero di piante innestate è passato da 98. a circa,8 milioni, diventando più della metà del totale nazionale. Decrementi sostenuti sono registrati al Nord, che ormai sembra perdere competitività rispetto a questa produzione di cui è stato precursore. Scarsa crescita o regressione sono registrate al Centro e al rispettivamente. L anguria ha mostrato incrementi produttivi molto più consistenti poiché è passata da 5,5 milioni di pezzi a circa 8,5 milioni. Questo incremento è legato ancora una volta alla crescita produttiva delle e, in minor misura, del Centro, mentre nel, ove era concentrata la maggiore quota fino al, si è registrata una netta diminuzione. Il cetriolo e lo zucchino rappresentano tuttora un mercato del tutto marginale con 65. piante prodotte totalmente dai vivai del Centro. Passando alle solanacee, per quanto concerne il pomodoro è stata rilevata una crescita della produzione di piantine di circa l 8% rispetto al dopo una stasi rilevata nell indagine del. Questo balzo in avanti è sempre legato ai cospicui incrementi di produzione dei vivai siciliani e del Centro Italia, che hanno triplicato e raddoppiato, rispettivamente, le quote prodotte nel giro di cinque anni. La melanzana ha rappresentato la 34 L I N F O R M A T O R E A G R A R I O 45/5

3 Grafico - Ripartizione della produzione totale di piante innestate per area geografica e specie orticola Nord Centro Melone Anguria Altro (cetriolo, zucchino) Italia Nord Centro Pomodoro Melanzana Peperone Italia La differenza tra una specie e l altra dipende dalla disponibilità di validi portinnesti. La crescita è quasi sempre concentrata nel Centro e in Sicilia, dove si sta spostando anche la produzione del melone un tempo esclusiva del Nord. vera novità del quadro delineato con la presente indagine. Infatti, le piante innestate da milione del sono arrivate ai 5,3 milioni del 5. Fino a tutto il l innesto della melanzana aveva una destinazione quasi esclusiva per il settore hobbistico, mentre negli ultimi tre anni il boom di richieste è venuto dal settore professionale. Ci troviamo, in questo caso, davanti alla dimostrazione lampante di quanto espresso nella premessa: l avvento di portinnesti validi può determinare il rapido successo della pratica dell innesto nell orticoltura specializzata. Più avanti sarà discusso in dettaglio cosa è cambiato nel panorama dei portinnesti per la melanzana. Va ancora osservato che questo boom di produzione è localizzato sempre in Sicilia e in Centro Italia. La situazione emersa per il peperone è, all opposto, ferma su livelli produttivi di poco superiori alle 3. piantine, in diminuzione rispetto a cinque anni fa. In questo caso è proprio l assenza di portinnesti validi a frenare una domanda che certamente esiste data la congiuntura creata dal bando del bromuro di metile. Portinnesti impiegati È opportuno a questo punto ampliare la discussione analizzando quali sono i portinnesti che i vivaisti stanno impiegando. Nel grafico 3, sulla base dell intera produzione nazionale, sono mostrati alcuni grafici relativi ai quantitativi dei diversi portinnesti utilizzati per le Solanacee. Nel caso del pomodoro, oltre il 99% delle piantine sono innestate su quattro portinnesti. Tra questi un solo portinnesto, il Beaufort, è scelto per l innesto di oltre 3/4 delle piantine. Considerato Anguria innestata in fase di ambientamento su bancale Melanzana innestata su Solanum torvum, impostata a due branche L I N F O R M A T O R E A G R A R I O 45/5 35

4 Grafico 3 - Portinnesti più impiegati per le principali solanaceee innestate nel 5 (*) Pomodoro (Lycopersicon esculentum) Energy (,9%) Altri (,9%) Maxifort (5,7%) He Man (3,6%) Beaufort (76,9%) Melanzana (Solanum melongena) Kyndia (6,%) Altri (,7%) Energy (7,9%) Beaufort (5,7%) Solanum torvum (76,6%) Peperone (Capsicum annuum) ES 98- (3%) Osir (3%) Snooker (6%) Tresor (%) (*) I dati sono espressi come quote percentuali sul totale dell innestato di ciascuna specie. Per l innesto del pomodoro si utilizzano soprattutto ibridi interspecifici. La crescita della melanzana è legata all espansione dell impiego di selezioni di Solanum torvum. che i portinnesti He Man e Maxifort, ibridi interspecifici come il Beaufort, sono risultati il secondo e il terzo nella graduatoria, è evidente che l innesto su portinnesti ibridi di pomodoro (come Energy) è stato ampiamente ridotto nel corso degli anni. La situazione della melanzana merita qualche considerazione in più poiché rappresenta la vera novità del settore. La massiccia espansione dell impiego di selezioni di Solanum torvum (specie selvatica) è direttamente correlata con la diffusione della melanzana innestata nelle aziende agricole. Pertanto, pur se approssimativamente, si può affermare che il 76% di piante innestate su S. torvum sono destinate al settore professionale, mentre il restante quantitativo, innestato su ibridi di pomodoro (Kyndia, Energy, Beaufort) va al settore hobbistico. Non a caso i vivai siciliani, il cui prodotto è destinato quasi esclusivamente al settore professionale, impiegano S. torvum, mentre nei vivai del centro Italia, ove maggiore è la quota produttiva per l hobbistica, sono impiegati anche i suddetti ibridi di pomodoro. Gli studi condotti dall Istituto sperimentale per l orticoltura sin dal 99 e successivamente in Sicilia presso strutture regionali di assistenza tecnica hanno ampiamente dimostrato l affidabilità di S. torvum quale portinnesto per la melanzana (Morra et al., 99, ; Serges et al., ; Donzella et al., 4). Parimenti sono state raccolte sufficienti evidenze che l innesto di melanzana su pomodoro ha presentato nel giro di 5-6 mesi problemi gravi di incompatibilità (Morra e Bilotto, b). Nel momento in cui questa massa di informazioni è stata tradotta in scelte precise da parte delle aziende vivaistiche, l innesto della melanzana da curiosità amatoriale è diventata una tecnica di interesse applicativo in agricoltura. Per quanto concerne il peperone, il mercato dei portinnesti è ripartito tra quattro varietà con prevalenza di Snooker (6%). Le esigue quantità totali prodotte rendono chiaro, comunque, che per questa specie l innesto ha un ruolo del tutto marginale in campo professionale. La messa a punto, da parte dell Istituto sperimentale per l orticoltura, di alcuni portinnesti apparsi affidabili in 4 anni di prove in aziende agricole campane potrebbe costituire una premessa per una futura espansione del mercato delle piante innestate (Morra et al., 3b, 5). Nel grafico 4 sono mostrati dei grafici in cui sono riportati come valori percentuali i quantitativi dei diversi portinnesti utilizzati per le Cucurbitacee dalle aziende vivaistiche. Il 47% delle piante di melone innestate ha come portinnesto il Dinero; se a questo quantitativo si aggiunge la quota del portinnesto Jador, si ottiene che il 53% dei meloni viene innestato su portinnesti che sono ibridi della stessa specie; è interessante notare, però, che per la restante quota di innestato sono impiegati portinnesti ibridi di zucca tra i quali spiccano RS 84, un non meglio precisato ibrido di «Zucca» e lo Shintoza. Questa evoluzione rappresenta una novità rispetto a tre anni fa. Gli ibridi di zucca stanno evidentemente riscuotendo un interesse crescente per Grafico 4 - Portinnesti più impiegati per le principali cucurbitacee innestate nel 5 (*) Dinero (47%) Melone (Cucumis melo) Strongtosa (,9%) Altri (,%) F 9 (,9%) Shintoza (6,%) Elsi (6,6%) Shintoza (,3%) Altri (3,5%) RS 84 (3,3%) Macis (,%) il maggiore vigore e per la produttività che possono conferire alle varietà usate come nesti. Per l anguria è confermata una certa diversificazione del panorama varietale di portinnesti ma è evidente che la scelta si è concentrata principalmente su due soggetti che coprono il 54,4% dell innestato: RS 84 (ibrido di zucca) e Macis (ibrido di Lagenaria), rappresentativi dei due gruppi di portinnesti impiegati per questa ortiva. Prezzi e grado di meccanizzazione RS 84 (5,9%) Jador (6%) Zucca (3,3%) Anguria (Citrullus lanatus) Nun 6 (,8%) Mostarda (,9%) Zucca (,8%) Forza (3%) PS 99 (3,3%) Vita (3,4%) Lagenaria (5,9%) Emphasis (9,7%) (*) I dati sono espressi come quote percentuali sul totale dell innestato di ciascuna specie. Per il melone si utilizzano in egual numero ibridi della stessa specie e ibridi di zucca. Per l anguria sono preferite due distinte tipologie (un ibrido di zucca e uno di lagenaria). Per completare il quadro sullo stato del mercato delle piante ortive innestate, va segnalato che i prezzi delle piantine sono, in media (prescindendo dalla specie ortiva), più elevati al Nord (,83 euro), scendono a,6 euro nei vivai del Centro,,53 in quelli del e,68 36 L I N F O R M A T O R E A G R A R I O 45/5

5 I vivai che hanno collaborato all indagine Az. Agr. Bottenghi Giuseppe - Via Volta, /3-469 Viadana (MN) - Tel Fax Az. Agr. Dal Pezzo Gianbattista - Via Mottone, Zevio (VR) - Tel. e fax dalpe978@hotmail.com Az. Agr. Melani - Via Arno, loc. Levane, Montevarchi (AR) - Tel. e fax Az. Agr. Nigro Giuseppa - C.da Valle Fondo Ispica (RG) - Tel. e fax Az. Agr. Pacini Maurizio - Via De Gasperi, 3/A - 56 Rigoli di San Giuliano Terme (PI) - Tel Fax azienda@agricolapacini.com Basso Valter - Via Asiago, Loc. Barbasso, Roncoferraro (MN) - Tel. e fax Centro Seia e Cavi - Via Palestro, Vittoria (RG) - Tel Fax centroseia@centroseia.it - Chiera Giuseppe - Loc. Cottura S. Caterina Jonio (CZ) - Tel. e fax vivaichiera@libero.it Ecofaber di Scollo C. e Ristuccia F. - C.da Cammaratini, Modica (RG) - Tel. e fax info@ecofaber.it - wvw.ecofaber.it Il vivaio - Associazione tra produttori agricoli - S.S. Scoglitti, Vittoria (RG) - Tel. e fax il vivaio@tin.it Leopardi di Guido Leopardi Dittaiuti & C. - Via Linguetta, - 67 Osimo (AN) - Tel Fax leopardi.osimo@libero.it Pensalfine Giulio - Loc. Magazzini, 9 Pescia Romana - Montalto di Castro (VT) - Tel Fax Vivai Antonino La Malfa - Via Nazionale, Policoro (MT) - Tel. e fax Vivai Centro Piante - Via Manzoni, 8-7 Torchiarolo (BR) - Tel. e fax vivaicentropiante@telem aticaitalia.it Vivai Piante Perrone Cosimo - Via Tenuta Canisi Leverano (LE) - Tel. e fax resiaperrone@libero.it Vivaio Peterle - Strada 4 Ovest - 99 Arborea (OR) - Tel Fax ripeterle@tiscali.it Agri Mignano di Michele Mignano e F.lli - Via Maranda, 7 Ponticelli - Napoli - Tel Fax azmignano@libero.it Cristofoletto Stefano e Andrea - Via Riva 8 Giugno, 48-3 Meolo (VE) - Tel Fax Gerace e Russotto e C. (Sicilplant) - S.S. Via Amendolara, Vittoria (RG) - Tel Fax Serra Verde di Zambreri F.lli Vivaio Piante - Via Matteotti, San Giorgio di Mantova (MN) - Tel. e fax Vivaio Verde Più - Contrada Pianetti Pachino (SR) - Tel Fax Azienda agricola Tecno Vivai - Via Empedocle, 4-97 Ragusa. Az. Agr. Ferrarini - Via Bulgarelli, 4-43 Rivara (MO) - Tel Fax in quelli delle dove però si oscilla da,5 di alcuni vivai a,8 di altri. È presumibile che proprio i prezzi più alti praticati al Nord abbiano costituito un motivo di progressiva riduzione della domanda di piante innestate ai vivai locali lasciando spazio all ingresso di piante provenienti da vivai che riescono a offrire prezzi più bassi. Un altro specifico aspetto oggetto dell indagine è stata la verifica del grado di meccanizzazione delle operazioni di innesto. Ebbene, solo tre vivai hanno dichiarato di usare macchine agevolatrici in particolari fasi (non specificate) dell innesto; inoltre, queste macchine sono impiegate per innestare solo piccole quote di piante anche se si tratta di vivai grandi. Pertanto, sembra evidente che per il momento i vivaisti preferiscono l innesto manuale, a spacco o con taglio obliquo (alla giapponese), che consente di manipolare piante anche se di dimensioni non uniformi. Conclusioni L indagine relativa alla produzione di piante orticole innestate in Italia nel 5 ha permesso di descrivere un settore in crescita, ove la maggioranza dei vivaisti intervistati si è dichiarata ottimista per le prospettive di espansione del mercato nonostante il costo delle piantine sia un forte freno specie in una congiuntura economica difficile per l agricoltura. Il settore ha visto l affermarsi di un polo produttivo nella Sicilia sud-orientale basato su 7-8 vivai, mentre l altro polo forte nazionale è nel Centro, ma è costituito fondamentalmente da un solo vivaio. Nel, pur interessato da forte crescita nel periodo 997-, sembra subentrata una fase di stasi, mentre nel Nord il settore appare in contrazione. La crescita complessiva del numero di piante di pomodoro, melanzana, melone e anguria innestate lascia intendere che l innesto sta sicuramente destando interesse in questa fase di ricerca di alternative al bromuro di metile. Questa crescita potrà continuare se la gamma dei portinnesti disponibili non resterà troppo ristretta e se la tecnica dell innesto verrà integrata con l adozione di altri interventi di controllo dei fenomeni parassitari nel suolo. Luigi Morra Maurizio Bilotto Cra - Istituto sperimentale per l orticoltura di Pontecagnano (Salerno) luigi.morra@entecra.it I dati del presente lavoro sono stati raccolti dalla redazione de L Informatore Agrario ed elaborati dagli autori. Punto di innesto tra melanzana cv Dalia e Solanum torvum La bibliografia verrà pubblicata negli estratti. L I N F O R M A T O R E A G R A R I O 45/5 37

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