ANALISI DI DATI SPERIMENTALI E MODELLAZIONE DI PIROLISI DI POLIETILENE
|
|
- Vincenzo Scotti
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA FACOLTÀ DI INGEGNERIA DIPARTIMENTO DI PRINCIPI E IMPIANTI DI INGEGNERIA CHIMICA I. Sorgato TESI DI LAUREA IN INGEGNERIA CHIMICA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE ANALISI DI DATI SPERIMENTALI E MODELLAZIONE DI PIROLISI DI POLIETILENE Relatore: Ch.mo Prof. Paolo Canu Correlatrice: Ing. Daniela Dalle Nogare Laureando: Tommaso Melchiori ANNO ACCADEMICO
2 Introduzione L utilizzo di materie plastiche è in continua crescita in tutto il mondo, e in tutti i campi della vita moderna. A seconda della loro natura chimica esse vengono processate per creare materiali dalle proprietà e caratteristiche più svariate: fibre, film, formati, oggetti rigidi, vetrosi o gommosi, che abbinano delle ottime proprietà meccaniche ad un basso peso specifico. La sempre maggiore produzione di plastiche ha inevitabilmente fatto sorgere in questi anni il problema del loro smaltimento: trattandosi di materiali non bio degradabili, questi rimangono chimicamente stabili per un periodo di tempo che va ben oltre al loro comune ciclo di utilizzo, e il loro accumulo in discarica costituisce ormai una soluzione sempre meno sostenibile dal punto di vista ambientale. I processi di riciclo e riutilizzo di plastiche costituiscono dunque un ambito di ricerca e di applicazione fra i più interessanti della moderna ingegneria chimica. Le alternative oggi industrialmente considerate per il trattamento di rifiuti plastici sono sostanzialmente queste: - Riciclo meccanico: prevede in sintesi la rifusione, previa separazione, dei polimeri che poi possono essere riprocessati e lavorati per dare nuovi prodotti. In tutto questo bisogna tenere conto che un polimero riestruso non ha più le stesse caratteristiche di quello vergine, e questo fatto ne limita l impiego in settori come quello alimentare. - Recupero energetico: le plastiche hanno un potere calorifico estremamente elevato, in quanto provengono essenzialmente da idrocarburi polimerizzati. Gli impianti di termovalorizzazione sono ormai una realtà molto diffusa nei paesi industrializzati, e permettono di produrre energia dalla combustione di plastiche. - Riciclo chimico: si tratta del settore più in via di sviluppo, che prevede il trattamento dei polimeri per riottenere i monomeri, che potranno essere ripolimerizzati ottenendo così del materiale vergine, oppure idrocarburi da utilizzare come combustibili. Il riciclo chimico può essere inserito nell ottica di quello che viene chiamato feedstock recycling, ovvero recupero della materia prima. I processi oggi conosciuti per il riciclo chimico di polimeri prevedono dei trattamenti termici ad alta temperatura. Questi sono: - Pirolisi: considera la decomposizione in atmosfera priva di ossigeno ad alta temperatura, per ottenere una miscela di idrocarburi liquidi e gassosi, in particolare olefine. - Idrogenazione: i materiali vengono fatti reagire con idrogeno, per scomporli in idrocarburi liquidi.
3 2 Introduzione - Gassificazione: in questo processo il polimero viene trasformato in CO, H 2 e gas leggeri, per reazione in atmosfera con un agente ossidante in percentuale sotto stechiometrica, tipicamente aria o vapore. Il lavoro di questa tesi è focalizzato su uno studio modellistico del processo di pirolisi di polietilene, uno dei polimeri più diffusi. Modellare un dato sistema di reazione significa innanzi tutto dare un interpretazione fisica e chimica di ciò che avviene al suo interno. Tale interpretazione non è mai omnicomprensiva, né tanto meno dovrebbe esserlo: i fenomeni e le reazioni che vengono presi in considerazione saranno solo quelli che hanno un impatto ingegneristicamente rilevante sul sistema che si vuole descrivere. La valutazione e quindi la scelta dei fenomeni importanti è forse l aspetto più difficile che deve affrontare lo studioso che si appresta ad iniziare un lavoro di modellazione. Il modello fisico elaborato viene tradotto poi in un modello matematico, costituito da un insieme di equazioni che risolte quantificano l evoluzione del sistema in rapporto alle condizioni in cui esso si trova. Poiché la funzione di un modello è quella di rappresentare in modo corretto la realtà, la sua formulazione è quasi sempre legata all osservazione della realtà stessa, quantificata attraverso le misure. La maggior parte dei modelli prevede quindi al suo interno dei parametri, ovvero dei valori numerici costanti che vengono adattati in modo che i risultati delle equazioni siano il più possibile vicini alle evidenze sperimentali. Questo aspetto introduce l importanza di misurare in modo corretto e il più accurato possibile i dati. In questo lavoro di tesi verranno toccate problematiche relative a tutti e tre le fasi di modellazione citate, ovvero parte sperimentale, parte fisico-chimica e parte matematica. Nel primo capitolo verrà affrontato il problema di validare alcuni dati sperimentali di pirolisi di polietilene, per capire quanto possano essere correttamente utilizzati. Nel secondo capitolo si entrerà in dettaglio nella chimica della depolimerizzazione delle poliolefine, e si vedrà in che modo gli autori descrivono questo meccanismo, con diversi gradi di approssimazione e semplificazione. Infine nel terzo capitolo saranno implementati matematicamente alcuni modelli, valutandone in modo critico gli ambiti e i limiti di rappresentatività, e individuandone delle possibili modifiche o aspetti di perfezionamento.
4 Capitolo 1 Analisi dei dati sperimentali E essenziale, ogni qual volta ci si appresta ad effettuare un lavoro di modellazione di dati sperimentali, verificarne prima di tutto la correttezza. Eventuali errori sistematici nelle misure possono portare a conclusioni sbagliate nel caso si vogliano confrontare valori calcolati e valori misurati, e ancora peggiori possono essere le conseguenze se tali dati sono presi come base per un fitting, in quanto si rischia di scaricare sui parametri del modello gli errori sistematici, invalidando di fatto i risultati della regressione. I dati vengono controllati utilizzando strumenti di verifica di consistenza, tipicamente i bilanci di materia. Se la media dell errore dei bilanci non è nulla, si ha la certezza che è presente almeno un tipo di errore sistematico. L individuazione di tali errori è possibile solo passando in rassegna le diverse fasi della procedura sperimentale. In alcuni casi sarà possibile quantificare in modo più o meno preciso l entità degli errori, e al limite proporre una correzione dei dati. La prima parte di questo lavoro di tesi è centrata proprio su questi aspetti. Prima di tutto presentiamo brevemente i dati utilizzati. 1.1 Apparecchiature e procedura sperimentale Le prove sperimentali a cui ci si riferirà in questo studio sono state effettuate da Anna Viel [1] presso i laboratori del DIPIC dell università di Padova. La pirolisi di polietilene viene condotta in un apparecchiatura a due stadi: - Nel primo stadio, il campione di polimero, solido, è posto all interno di un forno di pirolisi in una quantità variabile fra 3 g e 7.5 g (a seconda della prova). Il forno viene inizialmente riscaldato rapidamente (a 500 C/h) fino a 135 C, e mantenuto a tale temperatura per circa mezz ora. Questa fase serve sostanzialmente a fondere completamente il polietilene. In seguito il reattore è riscaldato con una velocità costante di 300 C/h fino alla temperatura finale, che a seconda della prova può variare da 410 C a 450 C. Un gas inerte (elio) viene continuamente flussato all interno dell apparecchiatura ad una portata costante
5 4 Capitolo 1 (solitamente 350 ml/min); questo ha la doppia funzione di mantenere inerte l atmosfera di reazione, e di fungere da carrier per il gas di pirolisi che si libera dal processo di degradazione del polimero fuso. - Nel secondo stadio i gas di pirolisi, trasportati dall elio in uscita dal primo forno, sono inviati ad un secondo reattore, di forma tubolare di lunghezza 60 cm e diametro interno 7 mm, in cui la temperatura è mantenuta costante ad un valore di 800 C. Gli idrocarburi in ingresso sono costituiti da una distribuzione di catene a basso peso molecolare. Questa fase può essere sostanzialmente accomunata ad un processo di cracking: le molecole idrocarburiche sono ulteriormente spezzate, e parzialmente deidrogenate. Si formano fra gli altri i prodotti voluti, cioè olefine come etilene, propilene, butene. Il tempo di permanenza dei gas in questo reattore è di circa 1.3 s (calcolato in base a portata e temperatura dei gas). In uscita dal reattore i gas sono raffreddati rapidamente in un chiller fino a temperatura ambiente; i prodotti condensabili (oli di basso peso molecolare) vengono raccolti in un pallone sotto forma di fase liquida. Nel forno di pirolisi rimarranno invece dei residui solidi carboniosi derivanti dalla plastica che non si è gasificata. I gas in uscita dall impianto passano attraverso dei filtri e sono poi inviati ad uno strumento di analisi µgc (gas cromatografo), che lavora in linea prelevando ed analizzando in continuo dei campioni di gas ad intervalli di 5 minuti. A fine prova vengono anche pesati gli oli depositati, e i residui solidi rimasti nel crogiolo del primo reattore. Riportiamo in fig. 1.1 uno schema dell impianto utilizzato: Figura 1.1: Schema dell'apparecchiatura sperimentale Il polimero caricato è polietilene lineare a bassa densità (LLDPE), e in pochi casi ad alta densità (HDPE). Il materiale è vergine.
6 Analisi dei dati sperimentali 5 La durata delle prove è di 320 minuti. Nei casi in cui la temperatura del forno di pirolisi è stata mantenuta più bassa (410 C), la prova è stata protratta fino a 450 minuti per permettere di arrivare alla conversione massima di polimero. In tutti i casi il tempo zero è assunto nel momento in cui si comincia a scaldare il polimero fuso. 1.2 Misura ed elaborazione dei dati Per ogni campionamento viene analizzata la composizione dei gas in uscita dal micro GC. Il cromatogramma fornisce una serie di picchi, ognuno corrispondente ad una diversa specie chimica, la cui area sottesa è proporzionale alla frazione volumetrica della specie stessa secondo un fattore caratteristico di ciascun composto chimico. Dai valori numerici di integrazione si ottiene dunque: per j 1, 2 NC 1.1 Dove x V ij è la frazione volumetrica della specie i nel campione j, A ij è l area del picco relativo alla specie i nel campione j, e q i è il la costante di calibrazione della specie i, e NC è il numero di campioni. La taratura dello strumento è stata effettuata prima delle prove, ottenendo per ogni specie chimica misurata la relativa retta di calibrazione e il suo coefficiente angolare q i. Le specie che sono state misurate sono tutti gli idrocarburi fino ai C 4 (ovvero gli alifatici presenti allo stato gassoso a temperatura ambiente), idrogeno, ossigeno e azoto e CO 2 e H 2 O. Questi ultimi quattro non dovrebbero essere teoricamente presenti in una miscela di gas di pirolisi. In realtà, come si vedrà in seguito, in molti casi non si è riusciti a mantenere l atmosfera di reazione in condizione assolutamente inerte. E altrettanto importante sottolineare come non siano stati misurati i composti aromatici come benzene e BTX. La portata volumetrica totale di gas in uscita per ogni tempo j è stata calcolata come:, 1 per j 1, 2 NC 1.2 Dove è la portata volumetrica di elio alimentata, e NS è il numero totale di specie misurate. Si noti che il termine al denominatore quantifica la frazione volumetrica di elio in uscita dall impianto. La portata massiva della specie i al tempo j è stata calcolata come:, per i 1, 2 NS; j 1, 2 NC 1.3 Dove v è il volume molare di un gas ideale a temperatura e pressione ambiente, e MW i è il peso molecolare della specie i. E possibile ottenere così i profili di portata delle singole specie nel tempo. La figura 1.2 mostra l esempio di una prova effettuata con campione iniziale di 5.4g di
7 6 Capitolo 1 polietilene, con temperatura finale di 450 C nel forno di pirolisi. Sono riportati i profili per le quattro specie idrocarburiche più abbondanti, ovvero etilene, metano, etano, propilene e 1,3 butadiene. Figura 1.2: Profili di portata dei principali gas di pirolisi Si può notare come ci sia un massimo attorno ai 70 minuti, attorno a cui si ha la fuoriuscita della gran parte dei gas di pirolisi. E interessante ottenere le curve di portate cumulate nel tempo. Queste quantificano per ogni tempo t la massa del gas i uscita fino a t. Matematicamente si ha: 1.4 L integrale viene risolto utilizzando l approssimazione numerica a trapezi, per cui si ottiene: 1 2 per j 1, 2 NC 1.5
8 Analisi dei dati sperimentali 7 In figura 1.3 si riportano le curve cumulate per etilene, etano, metano e propilene relative alla stessa prova presa in considerazione precedentemente. I valori sono normalizzati rispetto alla massa iniziale di polietilene caricata. Figura 1.3: Profili di portate cumulate e normalizzate per tutti gli idrocarburi misurati Queste curve sono sicuramente le più importanti, in quanto forniscono in ogni istante il valore di conversione del polimero nella singola specie. Si può notare che al tempo finale le curve sono a derivata nulla, ad indicare che si ha ragionevolmente raggiunto il massimo della conversione. In questa trattazione non si entrerà nel dettaglio della parte sperimentale se non per gli aspetti che hanno riguardato l analisi dei dati. Per una più completa descrizione di tale parte si rimanda a [1].
9 8 Capitolo Bilanci di materia Bilancio totale Come detto in precedenza, il primo passo per una verifica dei dati sperimentali è la scrittura dei bilanci di materia: in qualsiasi processo chimico, infatti, la massa totale si deve conservare. Nel nostro caso, la massa iniziale di polimero caricato dovrà essere uguale alla somma delle masse di tutti i gas e oli formati e dei residui solidi. Matematicamente si avrà:, 1.6 Dove M PE0 è la massa iniziale di polietilene, M SOL è la massa finale di residui solidi, M LIQ è la massa finale di residui liquidi, NS* è il numero di specie chimiche prodotte dalla reazione di pirolisi, e M i,nc si ottiene dalla (1.5) ponendo j = NC, ovvero integrando la portata di gas fino al tempo finale. In poche parole il termine a sinistra della (1.6) indica la massa totale presente al tempo zero, mentre il termine a sinistra quantifica la massa totale presente a fine esperimento. Si noti che in ogni prova tutti i termini della (1.6) sono stati misurati,e in particolare: - M PE0 è stato pesato ad inizio prova. - M SOL viene misurato a fine prova tramite pesata differenziale del porta campione. - M LIQ viene misurato a fine prova tramite pesate differenziali del pallone di raccolta degli oli e dei filtri posti prima del µgc. - M i,nc vengono misurati tramite il micro gas cromatografo. Le misure di aree vengono rielaborate tramite le (1.1, 1.2, 1.3 e 1.5). Riportiamo in tabella 1.1 il bilancio di materia relativo alla prova a 5.4g di polietilene già presa in esempio precedentemente: Tabella 1.1: Massa totale di gas, liquidi e solidi iniziali e finali per una prova di pirolisi (tutte le quantità sono in grammi) Gas Solidi Liquidi Totale INIZIO FINE m FIN /m PE % 2.22% 0.57% 81.61% Si può notare come ci sia un difetto nel bilancio di circa il 17% della massa finale. Si tratta di una discrepanza piuttosto consistente che deve essere in qualche modo spiegata per riuscire a dare validità a questi dati sperimentali. L errore, in difetto, nel bilancio si mantiene sempre nell ordine del 20-25% per tutte le prove; fanno eccezione alcune prove effettuate con un peso iniziale di polimero di 7.2g-7.5g e a
10 Analisi dei dati sperimentali 9 temperatura finale di pirolisi di 450 C. Riportiamo in tabella 1.2 il rapporto (massa finale)/(massa iniziale) per diverse prove in funzione delle variabili operative modificate (ovvero peso di polimero caricato, temperatura di pirolisi e tipo di polimero): Tabella 1.2: Bilancio di materia totale per diverse prove sperimentali Massa di polimero Temperatura di pirolisi Polimero m FIN /m IN (g) ( C) LLDPE 76.62% LLDPE 79.97% LLDPE 81.61% LLDPE 91.92% LLDPE % HDPE 75.59% HDPE 77.92% LLDPE 73.74% In generale, a parte un caso, la massa finale misurata è sempre inferiore a quella iniziale Bilanci di specie atomiche Un indicazione più precisa su dove può essere concentrato l errore di misura si può avere dai bilanci di specie atomiche. In ogni processo chimico, infatti, la massa totale di ciascun elemento si deve conservare. Vale dunque: 1,2 1.7 Dove α ij è il numero di atomi della specie atomica j nella specie molecolare i, e n i è il numero di moli della specie molecolare i. Può essere riscritto anche in termini massivi: 1,2 1.8 Dove M i è la massa della specie molecolare i, e β ij è la frazione massiva della specie atomica j nella specie molecolare i, e si calcola come: 1.9
Lezione 2. Leggi ponderali
Lezione 2 Leggi ponderali I miscugli eterogenei presentano i componenti distinguibili in due o più fasi, in rapporti di massa altamente variabili e che mantengono le caratteristiche originarie. I miscugli
DettagliAttività sperimentale da laboratorio sul ciclo CaO-CaCO3 per la cattura della CO2 ad alta temperatura
COPERTINA DEF2009-26.RdS:Layout 1 19-06-2009 12:25 Pagina 1 Attività sperimentale da laboratorio sul ciclo CaO-CaCO3 per la cattura della CO2 ad alta temperatura A. Calabrò, S. Stendardo Report RSE/2009/26
DettagliCORSO DI CHIMICA. Esercitazione del 7 Giugno 2016
CORSO DI CHIMICA Esercitazione del 7 Giugno 2016 25 ml di una miscela di CO e CO 2 diffondono attraverso un foro in 38 s. Un volume uguale di O 2 diffonde nelle stesse condizioni in 34,3 s. Quale è la
DettagliLezione 20: Atomi e molecole
Lezione 20 - pag.1 Lezione 20: Atomi e molecole 20.1. Il punto della situazione Abbiamo visto, nella lezione precedente, come il modello atomico sia in grado di spiegare la grande varietà di sostanze che
DettagliCapitolo 5 La quantità chimica: la mole
Capitolo 5 La quantità chimica: la mole 1. La massa di atomi e molecole: un po di storia 2. Le reazioni tra i gas e il principio di Avogadro 3. Quanto pesano un atomo o una molecola? 4. La massa atomica
DettagliCaso studio: L impianto di gassificazione di Malagrotta
SEMINARIO RESIDENZIALE: Analisi e ricomposizione dei conflitti ambientali in materia di gestione del ciclo dei rifiuti e impianti per la produzione di energia, aspetti tecnici, normativi, sociali e sanitari
DettagliFormule empiriche e formule molecolari
COMPLEMENTI A Formule empiriche e formule molecolari Nella prima metà del diciannovesimo secolo J.J. Berzelius, J.B. A. Dumas, Justus Liebig e Stanislao Cannizzaro misero a punto i metodi per la determinazione
DettagliLEGGI PONDERALI DELLA CHIMICA
LEGGI PONDERALI DELLA CHIMICA LEGGE DI LAVOISIER (1743-1794) In ogni reazione la massa totale dei reagenti è uguale alla massa totale dei prodotti. Massa Totale R = Massa Totale P Esempio rame + zolfo
DettagliMassa degli atomi e delle molecole
Dallo studio dei volumi di gas nelle reazioni chimiche alle masse degli atomi e delle molecole Lo stato fisico di di un gas è descritto da tre grandezze fisiche: PRESSIONE (p) VOLUME (V) TEMPERATURA (T)
DettagliCORSO DI PERFEZIONAMENTO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA DIPARTIMENTO DI FISICA CORSO DI PERFEZIONAMENTO PERCORSI DIDATTICI DI FISICA E MATEMATICA: MODELLI, VERIFICHE SPERIMENTALI, STATISTICA ATOMI E CARICA ELETTRICA: PROPOSTA
DettagliStudio e sperimentazione di processi chimico-fisici di trattamento e conversione del syngas
Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile 0 RICERCA DI SISTEMA ELETTRICO Studio e sperimentazione di processi chimico-fisici di trattamento e conversione
Dettagli+ + Corso di Chimica e Propedeutica Biochimica Le equazioni chimiche e la stechiometria. CH 4 (g)+ 2 O 2 (g) CO 2 (g) + 2 H 2 O(l) 1
Corso di Chimica e Propedeutica Biochimica Le equazioni chimiche e la stechiometria + + 1 molecola di metano (CH 4 ) 2 molecole di ossigeno (O 2 ) 1 molecola di biossido di carbonio (CO 2 ) 2 molecole
DettagliValitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu
Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile Chimica concetti e modelli.blu 2 Capitolo 5 La quantità chimica: la mole 3 Sommario 1. La massa di atomi e molecole: cenni storici 2. Quanto pesa un atomo o una molecola
DettagliUn sistema eterogeneo è in equilibrio quando in ogni sua parte è stato raggiunto l equilibrio:
equilibri eterogenei Un sistema eterogeneo è in equilibrio quando in ogni sua parte è stato raggiunto l equilibrio: (a) termico (temperatura uguale dappertutto); (b) meccanico (pressione uniformemente
DettagliINTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta
INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta in un recipiente, ad esempio 5g di ossigeno. Dato l elevato numero di molecole
DettagliFisica per scienze ed ingegneria
Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 19 Temperatura e principio zero della termodinamica I nostri sensi non sono affidabili per definire lo stato termico dei corpi. Ocorre un metodo
DettagliRelazione di Sistemi Energetici: Calcolo semplificato del rendimento di una caldaia con e senza "air-heater" rigenerativo.
Relazione di Sistemi Energetici: Calcolo semplificato del rendimento di una caldaia con e senza "air-heater" rigenerativo. Palagiano, Riccardo matricola 792668 Ostojic, Roberto matricola 811142 Perucchini,
DettagliInquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA. Inquinamento ARIA
COMBUSTIONE: principi Processo di ossidazione di sostanze contenenti C ed H condotto per ottenere energia termica (calore) C,H + O 2 calore + gas comb. COMBUSTIBILE + COMBURENTE CALORE + RESIDUI [ARIA]
DettagliTermodinamica e termochimica
Termodinamica e termochimica La termodinamica è una scienza che studia proprietà macroscopiche della materia e prevede quali processi chimici e fisici siano possibili, in quali condizioni e con quali energie
DettagliVALORIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI: NUOVE SOLUZIONI
VALORIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI: NUOVE SOLUZIONI GIANCARLO BALDI, MILENA BERNARDI Dip.. Scienza dei materiali e Ingegneria Chimica POLITECNICO di TORINO Incontro AEIT 22 maggio 2008 RIFIUTI Problema
DettagliCombustione, Torrefazione, Gassificazione. Dipartimento Ingegneria Civile-Ambientale-Meccanica Università degli Studi di Trento
Progetto Biomassfor: Relazione finale PROCESSI TERMICI SU VARIE TIPOLOGIE DI BIOMASSE LEGNOSE: Combustione, Torrefazione, Gassificazione Gruppo di Ricerca Maurizio Grigiante Dipartimento Ingegneria Civile-Ambientale-Meccanica
DettagliMATERIALI E TECNOLOGIE ELETTRICHE LIQUIDI ISOLANTI
CORSO DI MATERIALI E TECNOLOGIE ELETTRICHE LIQUIDI ISOLANTI Prof. Giovanni Lupò Dipartimento di Ingegneria Elettrica Università di Napoli Federico II Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica III anno II
Dettagli1. CALCOLO DELLA QUANTITÀ D'ARIA NECESSARIA ALLA COMBUSTIONE DI UN DATO COMBUSTIBILE
1. ALL DELLA QUANTITÀ D'ARIA NEESSARIA ALLA MBUSTINE DI UN DAT MBUSTIBILE 1.1. Reazioni di combustione stechiometrica di un idrocarburo m omponente Simbolo Peso molecolare (M) arbonio (12) Idrogeno 2 (2)
DettagliTermodinamica e termochimica
Termodinamica e termochimica La termodinamica è una scienza che studia proprietà macroscopiche della materia e prevede quali processi chimici e fisici siano possibili, in quali condizioni e con quali energie
DettagliGASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE
GASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE La Gascromatografia è una tecnica analitica utile per separare componenti o soluti di una miscela, sulla base delle quantità relative di ogni soluto, distribuite fra un carrier
DettagliEsercizi sui Gas. Insegnamento di Chimica Generale CCS CHI e MAT. A.A. 2015/2016 (I Semestre)
Insegnamento di Chimica Generale 083424 - CCS CHI e MAT A.A. 2015/2016 (I Semestre) Esercizi sui Gas Prof. Dipartimento CMIC Giulio Natta http://iscamap.chem.polimi.it/citterio Esercizio 1 Un campione
DettagliMisure Meccaniche e Termiche
Misure Meccaniche e Termiche Ing. Daniele Bonomi a.s. 2010/2011 1 di 61 MISURA RENDIMENTO DI COMBUSTIONE SECONDO NORMA UNI 10389 DPR 26 agosto 1993, n. 412 (G. U. n.96 del 14/10/1993) (REGOLAMENTO RECANTE
DettagliL'analisi termica come metodo utile per l'identificazione delle plastiche ed il controllo qualità di materiali riciclati
L'analisi termica come metodo utile per l'identificazione delle plastiche ed il controllo qualità di materiali riciclati Desenzano del Garda Food Contact Expert 25 Giugno 2015 Temperature T Cos è l Analisi
DettagliUNITA DI MISURA. Le unità di misura sono molto importanti
Le unità di misura sono molto importanti UNITA DI MISURA 1000 è solo un numero 1000 LIRE unità di misura monetaria 1000 EURO unità di misura monetaria ma il valore di acquisto è molto diverso! 1000 Euro/mese
DettagliI gas e loro proprietà Cap , 9-12, 15-24, 27-28, 31-33, 37-40, 52, 93-96
2016 2017 CCS - Biologia CCS Scienze Geologiche 1 I gas e loro proprietà Cap 11. 1-7, 9-12, 15-24, 27-28, 31-33, 37-40, 52, 93-96 2 Proprietà Generali dei Gas I gas possono essere espansi all infinito.
DettagliClassificazione della materia 3 STATI DI AGGREGAZIONE
Classificazione della materia MATERIA spazio massa Composizione Struttura Proprietà Trasformazioni 3 STATI DI AGGREGAZIONE SOLIDO (Volume e forma propri) LIQUIDO (Volume definito e forma indefinita) GASSOSO
DettagliREFORMING dei COMBUSTIBILI
MODELLAZIONE e SIMULAZIONE dei SISTEMI ENERGETICI REFORMING dei COMBUSTIBILI Ing. Vittorio Tola DIMCM - Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali PRODUZIONE di IDROGENO Negli ultimi
DettagliMetanazione. Vincenzo Barbarossa, Giuseppina Vanga. Report RdS/PAR2013/290 MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l energia e lo sviluppo economico sostenibile MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Metanazione Vincenzo Barbarossa, Giuseppina Vanga Report RdS/PAR2013/290 METANAZIONE
DettagliRelazioni di massa nelle reazioni chimiche. Capitolo 3
Relazioni di massa nelle reazioni chimiche Capitolo 3 Micro mondo atomi & molecole Macro mondo grammi Massa atomica è la massa di un atomo espressa in unità di massa atomica (uma) Per definizione: 1 atomo
DettagliCORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE A.A Prova scritta del corso di Chimica A-K Compito prova
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE A.A. 2012-2013 Prova scritta del corso di Chimica A-K Compito prova Cognome e nome.... n di matricola Nei quesiti a risposta multipla, verranno ANNULLATI i quesiti
DettagliUltima verifica pentamestre. 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!!
Ultima verifica pentamestre 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!!) 2) gruppi dal IV al VIII 3) differenza tra massa atomica e massa atomica
Dettaglireazioni Sostanze Reazioni di sintesi Reazioni di decomposizione
Si consumano nelle reazioni Si formano nelle reagenti Si trasformano con prodotti Sostanze Sostanze semplici Sostanze composte Non ottenibili con Non decomponibili con Reazioni di sintesi Reazioni di decomposizione
DettagliChimica. 1) Il simbolo del Carbonio è: A) C B) Ca. C) Ce D) Cu. 2) Secondo il principio della conservazione della materia:
Chimica 1) Il simbolo del Carbonio è: A) C B) Ca C) Ce D) Cu 2) Secondo il principio della conservazione della materia: A) Durante le reazioni chimiche il numero totale di atomi di ciascun elemento chimico
DettagliModellazione di sistemi ingegneristici (parte 1 di 2)
Corso di Teoria dei Sistemi Modellazione di sistemi ingegneristici (parte 1 di 2) Prof. Ing. Daniele Testi DESTeC, Dipartimento di Ingegneria dell Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni
DettagliLA MATERIA ED I SUOI STATI
LA MATERIA ED I SUOI STATI GAS COMPOSIZIONE DELL ARIA 1. I gas ideali e la teoria cineticomolecolare Nel modello del gas ideale le particelle 1. l energia cinetica media delle particelle è proporzionale
DettagliIl punto di fusione di una sostanza è la temperatura alla quale la fase liquida e quella solida si trovano in equilibrio alla pressione di 1 atm.
Il punto di fusione di una sostanza è la temperatura alla quale la fase liquida e quella solida si trovano in equilibrio alla pressione di 1 atm. Punto di Fusione Il fenomeno della fusione di un solido
DettagliCHIMICA QUANTITATIVA. Massa atomica. Unità di massa atomica. Massa molare
CHIMICA QUANTITATIVA Unità di massa atomica Massa atomica Mole Massa molare 1 L unità di misura della massa è pari a 1/12 della massa dell isotopo 12 6C Questa quantità si chiama unità di massa atomica
DettagliMASSE ATOMICHE. Oggi è possibile misurare accuratamente le masse atomiche tramite uno strumento chiamato spettrometro di massa
Stechiometria MASSE ATOMICHE Dal 1969 si usa una scala basata sull'isotopo 12 C : a tale isotopo è stata arbitrariamente assegnata una massa di 12 unità di massa atomica. Una unità di massa atomica (a.m.u.)=
DettagliLA DIFFUSIONE. M At 1 A. dm dt
LA DIFFUSIONE Il trasferimento di massa, all interno di un solido, di un liquido o di un gas o di un altra fase solida è detto diffusione ( trasporto di materiale mediante movimento di atomi). La diffusione
DettagliCarica e massa di particelle atomiche
Carica e massa di particelle atomiche Protone Elettrone Neutrone Carica (Coulomb) + 1,602. 10-19 - 1,602. 10-19 0 Carica relativa a 1,602. 10-19 + 1-1 0 Massa (Kg) 1,673. 10-27 9,109. 10-31 1,675.10-27
DettagliApplicazione del numero di metano al GPL
Applicazione del numero di metano al GPL Alessandro Bonini Assemblea Plenaria Unichim, 15 Aprile 2015 Definizioni Norma UNI EN ISO 14532:2007 Natural Gas Vocabulary Numero di Metano Valore numerico che
DettagliBagatti, Corradi, Desco, Ropa. Chimica. seconda edizione
Bagatti, Corradi, Desco, Ropa Chimica seconda edizione Bagatti, Corradi, Desco, Ropa, Chimica seconda edizione Capitolo 9. L unità di misura dei chimici: la mole SEGUI LA MAPPA La concentrazione delle
DettagliLaboratorio di Chimica Generale ed Inorganica. Lezione 6. Leggi fondamentali della chimica
Laboratorio di Chimica Generale ed Inorganica Lezione 6 Leggi fondamentali della chimica Dott.ssa Lorenza Marvelli Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche Laboratorio di Chimica Generale ed Inorganica
Dettagli14. Transizioni di Fase_a.a. 2009/2010 TRANSIZIONI DI FASE
TRANSIZIONI DI FASE Fase: qualsiasi parte di un sistema omogenea, di composizione chimica costante e in un determinato stato fisico. Una fase può avere le stesse variabili intensive (P, T etc) ma ha diverse
DettagliUniversità degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze Mat., Fis. e Nat. Corso di Laurea in Matematica
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze Mat., Fis. e Nat. Corso di Laurea in Matematica Appunti del corso di Laboratorio di Fisica 1 Anno Accademico 2008-2009 Prof. Andrea Stefanini Appunti
DettagliModellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2)
Corso di Teoria dei Sistemi Modellazione di sistemi ingegneristici (parte 2 di 2) Prof. Ing. Daniele Testi DESTeC, Dipartimento di Ingegneria dell Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni
DettagliCAPITOLO 20 LA CHIMICA NUCLEARE
CAPITOLO 20 LA CHIMICA NUCLEARE 20.5 (a) La soma dei numeri atomici e la somma dei numeri di massa, da entrambi i lati dell equazione nucleare, deve coincidere. Dalla parte sinistra di questa equazione
DettagliEsercitazione di Meccanica dei fluidi con Fondamenti di Ingegneria Chimica. Scambio di materia (II)
Esercitazione di Meccanica dei fluidi con Fondamenti di Ingegneria himica Esercitazione 6 (FI) - 1 Gennaio 016 Scambio di materia (II) Esercizio 1 Evaporazione di acqua da una piscina Stimare la perdita
DettagliIl prodotto della pressione per il volume di una determinata massa gassosa è direttamente proporzionale alla temperatura assoluta: PV = KT
ESERCITAZIONE 5 LEGGI DEI GAS Le leggi che governano i rapporti che si stabiliscono tra massa, volume, temperatura e pressione di un gas, sono leggi limite, riferite cioè ad un comportamento ideale, cui
DettagliPOLITECNICO DI BARI I FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA E GESTIONALE
POLITECNICO DI BARI I FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA MECCANICA E GESTIONALE TESI DI LAUREA IN MECCANICA DEI MATERIALI DESIGN OTTIMO DI UN ANTENNA
DettagliBilancio di materia in presenza di reazioni chimiche. Termodinamica dell Ingegneria Chimica
Bilancio di materia in presenza di reazioni chimiche Termodinamica dell Ingegneria Chimica 1 Il termine di generazione Mentre la massa generalmente si conserva, le specie chimiche possono reagire e quindi
DettagliCombustione 2H 2 CO 2. Entalpie standard di combustione
La combustione è una reazione di ossidoriduzione esotermica in cui si ha l'ossidazione di un combustibile da parte di un comburente (ossigeno presente nell aria), con sviluppo di calore e radiazioni luminose.
DettagliCorso di Studi in Scienze Naturali Corso di Chimica Generale e Inorganica Dott.ssa Maria Cristina Paganini Prof. Elio Giamello
Corso di Studi in Scienze Naturali Corso di Chimica Generale e Inorganica Dott.ssa Maria Cristina Paganini Prof. Elio Giamello Avvertenza: Le immagini seguenti, proiettate durante le lezioni sono tratte
Dettagli-GAS IDEALI- Le particelle che costituiscono un gas ideale:
-GAS IDEALI- Le particelle che costituiscono un gas ideale: sono in movimento continuo e casuale hanno un volume trascurabile rispetto al volume totale a disposizione del gas non interagiscono fra loro
DettagliEsercizi e problemi tratti dal libro La chimica di Rippa Cap. 14 L'equilibrio chimico
Esercizi e problemi tratti dal libro La chimica di Rippa Cap. 14 L'equilibrio chimico 43. A 723 K in un reattore dal volume di 5,000 L sono presenti all'equilibrio 3,356 mol di azoto, 4,070 mol di idrogeno
DettagliMISCELE DI GAS PERFETTI
Lezione IX 2/04/2014 ora 09.30 12.30 Miscele di gas perfetti Originale di Chiari Giulio, Mannelli Andrea MISCELE DI GAS PERFETTI In questo corso prenderemo in considerazione due miscele di gas perfetti.
DettagliLAVORAZIONE DEI POLIMERI I processi per trasformare granuli e pastiglie in prodotti finiti sono numerosi.
LAVORAZIONE DEI POLIMERI I processi per trasformare granuli e pastiglie in prodotti finiti sono numerosi. Generalmente i polimeri non vengono trasformati allo stato puro, ma miscelati con additivi che
DettagliUniversità degli Studi di Milano. Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
Università degli Studi di Milano Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali Corsi di Laurea in: Informatica ed Informatica per le Telecomunicazioni Anno accademico 2010/11, Laurea Triennale, Edizione
DettagliAspetti formali e ponderali delle reazioni chimiche
i g t c unità g1 obiettivo x + Aspetti formali e ponderali delle reazioni chimiche 1 L equazione chimica Saper rappresentare una trasformazione chimica mediante un equazione che utilizza simboli e formule
DettagliCalore, lavoro e trasformazioni termodinamiche (1)
Calore, lavoro e trasformazioni termodinamiche (1) Attraverso scambi di calore un sistema scambia energia con l ambiente. Tuttavia si scambia energia anche quando le forze (esterne e interne al sistema)
DettagliESERCIZI ESERCIZI. 1) L equazione di stato valida per i gas perfetti è: a. PV = costante b. PV = nrt c. PV = znrt d. RT = npv Soluzione
ESERCIZI 1) L equazione di stato valida per i gas perfetti è: a. PV = costante b. PV = nrt c. PV = znrt d. RT = npv 2) In genere, un gas si comporta idealmente: a. ad elevate pressioni e temperature b.
DettagliDeterminazione dell azoto totale e ammoniacale in spettrofotometria: modalità di calibrazione e confrontabilità nel tempo
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA CORSO DI LAUREA INTERFACOLTÀ IN BIOTECNOLOGIE Determinazione dell azoto totale e ammoniacale in spettrofotometria: modalità di calibrazione e confrontabilità nel tempo Relatore:
DettagliCALCOLO DELLE EMISSIONI DEI GAS AD EFFETTO SERRA (CO 2 ) DA COMBUSTIONE STAZIONARIA DI FUEL GAS
Eni Divisione Refining & Marketing Raffineria di Taranto CALCOLO DELLE EMISSIONI DEI GAS AD EFFETTO SERRA (CO 2 ) DA COMBUSTIONE STAZIONARIA DI FUEL GAS CALCOLO DELLE EMISSIONI DI GHG In generale, per
DettagliRiscaldamento a zero emissioni H 2
Riscaldamento a zero emissioni con IL COMBUSTORE CATALITICO Ydrogem GIACOMINI All interno dell hotel S. Rocco è in funzione un innovativo combustore catalitico denominato ydrogem, frutto della ricerca
DettagliCapitolo IX. Convertitori di dati
Capitolo IX Convertitori di dati 9.1 Introduzione I convertitori di dati sono circuiti analogici integrati di grande importanza. L elaborazione digitale dei segnali è alternativa a quella analogica e presenta
DettagliGrandezze fisiche e loro misura
Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da entità o grandezze misurabili.
DettagliCorso di Macromolecole LO STATO VETROSO
LO STATO VETROSO er studiare lo stato fisico del sistema ed introdurre quindi la discussione sullo stato vetroso si può descrivere come esso varia al variare della temperatura. Ø partendo dal cristallo
DettagliLa frazione lipidica TRIGLICERIDI
Dott. Raffaele Marrone raffaele.marrone@unina.it La frazione lipidica TRIGLICERIDI 1 TRANSESTERIFICAZIONE reazione di sostituzione nucleofila GAS CROMATOGRAFIA La tecnica cromatografica consiste nello
DettagliREAZIONI CHIMICHE: LEGGI CINETICHE, MECCANISMI DI REAZIONE E BILANCI DI MASSA
REAZIONI CHIMICHE: LEGGI CINETICHE, MECCANISMI DI REAZIONE E BILANCI DI MASSA Reazione chimica in condizione di equilibrio: concentrazioni costanti che obbediscono al vincolo determinato dalla costante
DettagliCombustione. Energia chimica. Energia termica Calore. Combustibili fossili
Combustione La combustione è un processo di ossidazione rapido con produzione di luce e calore, con trasformazione di energia chimica in energia termica Energia chimica Combustibili fossili Energia termica
Dettagli2 HCl. H 2 + Cl 2 ATOMI E MOLECOLE. Ipotesi di Dalton
Ipotesi di Dalton ATOMI E MOLECOLE 1.! Un elemento è formato da particelle indivisibili chiamate atomi. 2.! Gli atomi di uno specifico elemento hanno proprietà identiche. 3.! Gli atomi si combinano secondo
DettagliDeterminazione del coefficiente di Joule-Thomson di un gas
Chimica Fisica II Laboratorio A.A. 0-03 Anno Accademico 0 03 Corso di Laurea in Chimica Chimica Fisica II modulo B Esperienza di Laboratorio: Determinazione del coefficiente di Joule-Thomson di un gas
DettagliLa gassificazione della biomassa: teoria del processo e stato dell arte della tecnologia
La gassificazione della biomassa: teoria del processo e stato dell arte della tecnologia Marco Baratieri Bolzano, TIS-Innovation Park 22 ottobre 2010 Cos é la gassificazione COMBUSTIONE GASSIFICAZIONE
DettagliCorso di Chimica Generale CL Biotecnologie
Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie STATI DELLA MATERIA Prof. Manuel Sergi MATERIA ALLO STATO GASSOSO MOLECOLE AD ALTA ENERGIA CINETICA GRANDE DISTANZA TRA LE MOLECOLE LEGAMI INTERMOLECOLARI DEBOLI
DettagliSe la densità assoluta di un gas a 30 C e a 768 mm di Hg è pari a g/l, trovare la sua densità assoluta nelle condizioni normali.
Una certa quantità di idrogeno viene posta in una camera di platino a volume costante. Quando la camera viene immersa in un bagno di ghiaccio che sta fondendo, la pressione assoluta del gas è di 1000 mm
DettagliCorso di Laurea in INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA INDUSTRIALE Corso di Laurea in INGEGNERIA CHIMICA E DEI MATERIALI www.icm.dii.unipd.it Introduzione Questa presentazione ti aiuterà a rispondere a queste domande: Cosa fa l Ingegnere
DettagliESERCITAZIONI di Metodi Fisici in Chimica Organica
ESERCITAZIONI di Metodi Fisici in Chimica Organica PRIMA DI ANALIZZARE GLI SPETTRI DI QUALUNQUE COMPOSTO INCOGNITO BISOGNA SEMPRE DETERMINARE LA SUA FORMULA BRUTA MINIMA E DA QUESTA RICAVARE IL GRADO DI
DettagliLe unità fondamentali SI. Corrente elettrica
ESERITAZIONE 1 1 Le unità fondamentali SI Grandezza fisica Massa Lunghezza Tempo Temperatura orrente elettrica Quantità di sostanza Intensità luminosa Nome dell unità chilogrammo metro secondo Kelvin ampere
DettagliDETERMINAZIONE DELLA TEMPERATURA ED ENTALPIA DI FUSIONE DELLO STAGNO MEDIANTE CALORIMETRIA A SCANSIONE DIFFERENZIALE
DETERMINAZIONE DELLA TEMPERATURA ED ENTALPIA DI FUSIONE DELLO STAGNO MEDIANTE CALORIMETRIA A SCANSIONE DIFFERENZIALE La tecnica della calorimetria a scansione differenziale (DSC) permette di effettuare
DettagliLa taratura di miscele di gas naturale
Torna al programma LASVIL - Laboratori e Sviluppo La taratura di miscele di gas naturale Bruno Viglietti (Snam Rete Gas) 1 SNAM Rete Gas effettua, per conto Terzi, il trasporto di gas naturale tra punti
DettagliISIS A PONTI Gallarate
4 A TCB 1 IL CROMATOGRAMMA: E il tracciato che descrive l andamento del segnale del rivelatore in funzione del tempo o del volume di eluente a partire dall istante in cui la miscela viene introdotta nella
DettagliStati di aggregazione della materia
Stati di aggregazione della materia A seconda della natura dei legami tra gli atomi o delle forze tra le molecole si possono avere diversi stati di aggregazione della materia SOLIDO LIQUIDO GAS PLASMA
DettagliDistribuzione e Temperatura. Pressione di Vapore. Evaporazione
Evaporazione Le molecole del Liquido hanno una distribuzione di energia cinetica. Una frazione di molecole della superficie del liquido ha energia cinetica sufficiente per sfuggire all attrazione attrazione
DettagliAppunti di Stechiometria per Chimica REAZIONI CHIMICHE
Appunti di Stechiometria per Chimica REAZIONI CHIMICHE La reazione chimica è un processo in cui dei composti (reagenti) si trasformano in altri composti (prodotti) mediante una riorganizzazione degli atomi
DettagliRispetta la natura: stampa su carta da recupero
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 ORIZZONTALI 2 Centro nazionale per le ricerche (3) 4 E fonte di energia per l uomo (4) 5 La formula del metano (3) 9 Ragioniere...in breve
DettagliCORSO DI INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE
Universita degli Studi di Pavia - Facolta di Ingegneria CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA-AMBIENTALE Prof. Giordano Urbini TERMODISTRUZIONE DEI RIFIUTI Indice 1. INCENERIMENTO E PIROLISI 2. CAMPO DI APPLICAZIONE
DettagliEsercitazioni di stechiometria - Corso di Chimica Generale ed inorganica C
A.A. 2005/2006 Laurea triennale in Chimica Esercitazioni di stechiometria - Corso di Chimica Generale ed inorganica C ARGOMENTO 1: mole, bilanciamento di equazioni chimiche non redox, formule minime e
DettagliCOCl 2 (g) CO (g) + Cl 2 (g)
Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Scienze MFN Corso di Laurea Triennale in Chimica Applicata, Insegnamento di Chimica Generale Modulo di Stechiometria. AA 2008/2009 Pima prova scritta
DettagliSTATO GASSOSO. parte I a. - GAS PERFETTI - GAS REALI Lucidi del Prof. D. Scannicchio
STATO GASSOSO parte I a - GAS PERFETTI - GAS REALI Lucidi del Prof. D. Scannicchio GAS PERFETTI molecole puntiformi (volume proprio nullo) urti elastici (stesse particelle prima e dopo l'urto) parametri
DettagliCORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE A.A. 2008-2009 Prova scritta del corso di Chimica A-K Compito prova
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE A.A. 2008-2009 Prova scritta del corso di Chimica A-K Compito prova Cognome e nome.... n di matricola Nei quesiti a risposta multipla, verranno ANNULLATI i quesiti
DettagliESERCIZI ESERCIZI. 3) Data la reazione chimica: H 2
ESERCIZI 1) La velocità di una reazione chimica dipende: a. solo dalla temperatura b. solo dalla pressione c. dal fatto che la reazione sia eso- o endotermica d. dalla temperatura, dalle concentrazioni
DettagliATOMI E MOLECOLE. Tutte le varie forme di materia esistenti sono costituite da sostanze semplici (elementi) e da sostanze composte (composti).
1 ATOMI E MOLECOLE Tutte le varie forme di materia esistenti sono costituite da sostanze semplici (elementi) e da sostanze composte (composti). Un elemento (es. il mercurio) è una sostanza che non può
DettagliSIMULAZIONE - 29 APRILE QUESITI
www.matefilia.it SIMULAZIONE - 29 APRILE 206 - QUESITI Q Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione y= della regione di piano delimitata dalla curva di equazione
DettagliCase study. viene espressa in unità µmol per ora per grammo di peso secco.
Vengono studiate due specie diverse (ma dello stesso genere) di piante di interesse agronomico. In particolare, i ricercatori vogliono misurare la capacità dell'apparato radicale di tali piante di assorbire
DettagliESERCITAZIONE 1 ESTENSIMETRIA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA DIPARTIMENTO DI MECCANICA, CHIMICA E MATERIALI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA ESERCITAZIONE 1 ESTENSIMETRIA Relazione del
Dettagli