LA MANIFATTURA MADE IN ITALY PER UNA POLITICA INDUSTRIALE EUROPEA

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1 LA MANIFATTURA MADE IN ITALY PER UNA POLITICA INDUSTRIALE EUROPEA Intervento di Marco Fortis Università Cattolica; Vicepresidente Fondazione Edison 11 ottobre 2010

2 I GRANDI PAESI MANIFATTURIERI MANUFACTURING VALUE ADDED (current billions US dollars) United States Japan China Germany Italy United Kingdom 270 France Korea, Rep. of Spain Mexico Brazil Russian Federation India Turkey Netherlands, The Indonesia Australia Switzerland Sweden Thailand 61 Source: World Bank

3 L UE-27, GRAZIE SOPRATTUTTO A GERMANIA E ITALIA, È IL PIÙ GRANDE PRODUTTORE MANIFATTURIERO DEL MONDO MANUFACTURING VALUE ADDED (current billions US dollars) UE Euroarea United States China Japan Source: World Bank

4 PER PRODUZIONE INDUSTRIALE PRO CAPITE L ITALIA E SECONDA SOLO ALLA GERMANIA Giugno 2010

5 I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELL ITALIA NEL MANIFATTURIERO L Italia presenta un rilevante surplus commerciale complessivo con l estero per i manufatti non alimentari: è quinta al mondo dietro Cina, Germania, Giappone e Corea. Solo questi 5 Paesi del G-20 si caratterizzano per un surplus manifatturiero strutturale. Gli altri Paesi sono tutti in deficit. Nel 2009 l attivo con l estero dell Italia per i manufatti è diminuito di meno di quelli di Germania e Giappone e grosso modo come quello della Cina.

6 L ITALIA È TRA I GRANDI PAESI ESPORTATORI NETTI DI MANUFATTI Esportazioni di manufatti non alimentari (SITC ): anni 2008 e 2009 (miliardi di dollari) Var. % Import Export Saldo Import Export Saldo saldo Cina ,6% Germania ,3% Giappone ,9% Corea del Sud ,3% Italia ,3% Francia Canada Gran Bretagna Stati Uniti Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati UN Comtrade In azzurro i Paesi con un surplus commerciale con l estero; in arancione quelli in deficit.

7 I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELL ITALIA NEL MANIFATTURIERO PUNTI DI FORZA Meccanica (SITC ) Altri manufatti (SITC 6+8) PUNTI DI DEBOLEZZA Chimica-farmaceutica (SITC 5) Elettronica-tlc-mezzi di trasporto (SITC ) Tra parentesi sono indicati i numeri dei settori della classificazione SITC a cui corrispondono le 4 grandi categorie in cui si possono suddividere i manufatti non alimentari.

8 L ITALIA E COMPETITIVA SOPRATTUTTO CON I SETTORI DI PMI E DISTRETTI Distinguendo i manufatti non alimentari in quattro grandi categorie, l Italia è in surplus strutturale con l estero in 2 categorie di manufatti (meccanica e altri manufatti) ed in deficit strutturale nelle altre 2 categorie (elettronica-tlcmezzi di trasporto e chimica-farmaceutica). Le prime due categorie corrispondono alle classiche specializzazioni italiane basate su PMI e distretti, le seconde due alle specializzazioni di grande impresa.

9 I PUNTI DI FORZA DELL ITALIA NELLE GRANDI CATEGORIE DI MANUFATTI Nella meccanica (SITC ) l Italia presenta il terzo più grande surplus commerciale con l estero al mondo, dopo Germania e Giappone. Negli altri manufatti (SITC 6+8), grazie soprattutto alla nostra specializzazione nei beni per la persona e la casa, l Italia è terza al mondo per attivo con l estero dopo Cina e Germania. Nel 2009 il surplus con l estero dell Italia è diminuito di meno di quello dei principali Paesi concorrenti sia nella meccanica sia negli altri manufatti.

10 NELLA MECCANICA L ITALIA HA TENUTO MEGLIO DEGLI ALTRI DURANTE LA CRISI Esportazioni di macchine e apparecchi per l'industria e utilizzi generali (SITC ): anni 2008 e 2009 (miliardi di dollari) Var. % Import Export Saldo Import Export Saldo saldo Germania 107,7 244,88 137,18 78,24 179,88 101,64-25,9% Giappone 36,88 136,84 99,96 27,26 91,49 64,23-35,7% Italia 43,23 113,54 70,31 29,15 84,07 54,92-21,9% Gran Bretagna 56,34 62,86 6,52 40,06 47,96 7,9 Francia 67,03 71,67 4,64 49,73 53,42 3,69 Stati Uniti 167,73 179,15 11,42 122,05 124,1 2,05 Cina 101,73 112,71 10,98 89,27 91,31 2,04 Corea del Sud 35,45 34,34-1,11 30,17 28,71-1,46 Canada 50,44 31,79-18,65 38,85 24,41-14,44 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati UN Comtrade In azzurro i Paesi con un surplus commerciale con l estero; in arancione quelli in deficit.

11 ANCHE NEGLI ALTRI MANUFATTI L ATTIVO COMMERCIALE DELL ITALIA È CALATO DI MENO Esportazioni di altri manufatti vari (SITC 6+8): anni 2008 e 2009 (miliardi di dollari) Var. % Import Export Saldo Import Export Saldo saldo Cina 204,61 597,62 393,01 192,66 483,75 291,09-25,9% Germania 283,24 341,36 58,12 217,76 263,49 45,73-21,3% Italia 145,92 201,6 55,68 101,04 146,46 45,42-18,4% Corea del Sud 93,53 96,74 3,21 66,47 84,97 18,5 Giappone 151,63 152,8 1,17 120,79 119,36-1,43 Canada 99,18 83,3-15,88 80,92 57,59-23,33 Francia 187,07 141,41-45,66 146,86 108,56-38,3 Gran Bretagna 173,43 110,56-62,87 135,28 80,22-55,06 Stati Uniti 545,52 258,9-286,62 415,8 214,36-201,44 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati UN Comtrade In azzurro i Paesi con un surplus commerciale con l estero; in arancione quelli in deficit.

12 I PUNTI DI DEBOLEZZA DELL ITALIA NELLE GRANDI CATEGORIE DI MANUFATTI Nell elettronica-tlc-mezzi di trasporto (SITC ) l Italia è in passivo negli scambi con l estero ma il suo deficit è di gran lunga inferiore a quello di Canada, Gran Bretagna e Stati Uniti. Anche nella chimica-farmaceutica (SITC 5) l Italia presenta un disavanzo con l estero, assieme a Canada e Cina. Nel 2009 il passivo estero dell Italia nell elettronica-tlc-mezzi di trasporto si è aggravato, ma non di molto, mentre è calato quello della chimica-farmaceutica.

13 LA CRISI HA COLPITO DURAMENTE I GRANDI ESPORTATORI DI AUTOVEICOLI Esportazioni di elettronica, tlc, mezzi di trasporto (SITC ): anni 2008 e 2009 (miliardi di dollari) Var. % Import Export Saldo Import Export Saldo saldo Cina 340,19 561,3 221,11 318,94 499,78 180,84-18,2% Giappone 121,93 347,52 225,59 99,6 246,23 146,63-35,0% Corea del Sud 79,14 199,33 120,19 66,73 177,61 110,88-7,7% Germania 277,75 432,34 154,59 231,5 322,03 90,53-41,4% Francia 162,04 156,14-5,9 132,16 121,51-10,65 Italia 107,34 89,2-18,14 84,63 64,35-20,28 Canada 116,68 82,12-34,56 90,38 59,78-30,6 Gran Bretagna 146,62 85,79-60,83 107,33 62,44-44,89 Stati Uniti 568,88 377,7-191,18 458,36 242,81-215,55 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati UN Comtrade In azzurro i Paesi con un surplus commerciale con l estero; in arancione quelli in deficit.

14 ANCHE I GRANDI ESPORTATORI NETTI DI PRODOTTI CHIMICI HANNO SOFFERTO Esportazioni di prodotti chimici e farmaceutici (SITC 5): anni 2008 e 2009 (miliardi di dollari) Var. % Import Export Saldo Import Export Saldo saldo Germania 142,65 214,29 71,64 120,32 172,08 51,76-27,7% Giappone 54,54 69,13 14,59 48,66 61,41 12,75-12,6% Gran Bretagna 68,57 74,61 6,04 59,48 68,08 8,6 Francia 88,99 99,98 10,99 78,22 86,48 8,26 Corea del Sud 36,52 42,7 6,18 31,38 37,41 6,03 Stati Uniti 180,91 178,88-2,03 153,95 159,4 5,45 Canada 41,46 37,91-3,55 36,59 27,9-8,69 Italia 68,44 53,62-14,82 58,23 44,84-13,39 Cina 118,99 79,31-39,68 111, ,97 Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati UN Comtrade

15 L EXPORT DELL ITALIA STA AL PASSO DI QUELLO DELLA GERMANIA ITALIA E GERMANIA dinamica trimestrale comparata delle esportazioni in dollari correnti variazioni % rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati WTO Q1 2006Q2 2006Q3 2006Q4 2007Q1 2007Q2 2007Q3 2007Q4 2008Q1 2008Q2 2008Q3 2008Q4 2009Q1 2009Q2 2009Q3 2009Q4 2010Q Italia Germania

16 IL CONTRIBUTO DELL EXPORT ALLA RIPRESA È PIÙ FORTE IN GERMANIA E ITALIA Fonte: OCSE

17 LA RIPRESA PIÙ LENTA DEL PIL ITALIANO NON DIPENDE PERCIÒ DALLA COMPETITIVITÀ

18 INFATTI, PER COMPETITIVITA L ITALIA E SECONDA SOLO ALLA GERMANIA UNCTAD/WTO Trade Performance Index: i 10 Paesi più competitivi del G-20, anno 2008 (numero di posizionamenti nei primi 10 posti delle classifiche mondiali di competitività del commercio estero di 14 settori*) Primi posti Secondi posti Terzi posti Quarti posti Quinti posti Sesti posti Settimi posti Ottavi posti Noni posti 1 Germania ITALIA Cina Australia Francia Russia 1 6 Stati Uniti 1 8 Turchia Canada Giappone * I settori sono: alimenti freschi; alimenti trasformati; legno e carta; tessili; chimica e farmaceutica; cuoio e calzature; manufatti di base; meccanica non elettronica; IT ed elettronica di consumo; componenti ed apparecchi elettrici ed elettronici; mezzi di trasporto; abbigliamento; altri manufatti diversi; minerali Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati International Trade Centre UNCTAD/WTO Decimi posti

19 OCCORRE GUARDARE OLTRE IL PIL: I PAESI MANIFATTURIERI SONO CRESCIUTI DI MENO Dinamica del reddito disponibile delle famiglie in termini reali (indici 2000=100) Fonti: elaborazione Fondazione Edison su dati Eurostat e delle banche centrali GERMANIA ITALIA STATI UNITI

20 MA SONO DIVENTATI PIÙ RICCHI DI QUELLI DINAMICI Dinamica della ricchezza delle famiglie in termini reali (indici 2000=100) Fonti: elaborazione Fondazione Edison su dati Eurostat e delle banche centrali GERMANIA ITALIA STATI UNITI

21 LA FORZA DELL EUROPA STA DUNQUE NELLA SUA MANIFATTURA Saldo commerciale con l'estero per i manufatti (milioni di euro) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Eurostat UE-27 STATI UNITI CINA

22 GERMANIA, ITALIA E FRANCIA SONO I PILASTRI DEL COMMERCIO ESTERO DELL UE-27 Bilancia commerciale extra UE per i manufatti: anno 2009 (miliardi di euro) Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Eurostat UE-27 Germania Italia Francia Spagna UK -40

23 C E PERO UN PROBLEMA DI MARGINI IN CONTRAZIONE DURANTE LA CRISI Le imprese europee ed in particolare italiane stanno difendendo con le unghie e coi denti le loro quote di mercato ma i margini si sono fortemente contratti. C è un rischio oggettivo che solo le imprese più patrimonializzate e più forti riescano a superare una crisi che dovesse rivelarsi più lunga e complessa del previsto, con un andamento altalenante ed incerto della ripresa. C è un rischio oggettivo di un accelerazione dei processi di delocalizzazione favoriti dagli attuali squilibri globali commerciali, dei cambi, ecc.

24 OCCORRE UNA POLITICA EUROPEA DI SUPPORTO AL MANIFATTURIERO (1) L Europa deve tutelare il suo più prezioso patrimonio in campo economico: la manifattura, che occupa circa 34 milioni di persone, senza considerare l indotto. L Europa deve tutelare la manifattura dalla concorrenza asimmetrica dei Paesi concorrenti. L Europa deve tutelare le proprie produzioni interne dalla concorrenza asimmetrica e favorire la trasparenza sul mercato e una migliore conoscenza dei prodotti da parte dei consumatori introducendo senza ulteriori indugi il made in obbligatorio sui beni importati da Paesi extra-ue.

25 OCCORRE UNA POLITICA EUROPEA DI SUPPORTO AL MANIFATTURIERO (2) L Europa deve pretendere che sul suo mercato i prodotti importati da Paesi extra UE possiedano tutti i requisiti e gli standard qualitativi, di sicurezza, durata, non tossicità, risparmio energetico, basso impatto ambientale che sono richiesti alle produzioni realizzate in Europa. L Europa deve battersi per un riequilibrio dei cambi, che oggi favoriscono in modo smaccato l export cinese ed inducono le imprese a delocalizzare in Cina e in altri Paesi a basso costo del lavoro e deboli tutele e regole sindacali ed ambientali.

26 OCCORRE UNA POLITICA EUROPEA DI SUPPORTO AL MANIFATTURIERO (3) L Europa deve preservare l integrità delle sue filiere. Ad es. se vuole conservare una forte industria meccanica deve conservare anche una forte metallurgia. E poiché questa è oggi in buona parte una metallurgia di seconda fusione, cioè basata sul riciclo dei rottami, l Europa deve considerare i rottami come materie prime strategiche ed impedirne l esodo da nostro continente come invece sta accadendo in questi anni con l accaparramento dei rottami stessi da parte della Cina.

27 OCCORRE UNA POLITICA EUROPEA DI SUPPORTO AL MANIFATTURIERO (4) L Europa deve favorire una maggiore liberalizzazione del mercato energetico ed investimenti importanti nel settore per accrescere la sua competitività, ridurre i costi energetici e la sua dipendenza dall estero per gli idrocarburi. L Europa, finita l era dei consumi a debito, deve favorire un rilancio della sua economia attraverso un grande programma di investimenti sostenuto dagli Eurobond che preveda anche la rottamazione dei macchinari industriali.

28 OCCORRE ANCHE UNA POLITICA ITALIANA A SUPPORTO DELLA MANIFATTURA L Italia deve battersi compatta a Bruxelles per l introduzione del made in obbligatorio sui prodotti extra UE. L Italia deve ridurre i suoi costi energetici, che penalizzano le nostre imprese. Devono essere rimossi il più possibile gli ostacoli burocratici che frenano l attività di impresa. Va rapidamente favorita l internazionalizzazione produttiva delle imprese del Quarto capitalismo italiano anche attraverso fondi ed iniziative comuni pubblico-privato a supporto di acquisizioni all estero.

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