Modelli Matematici e Calcolo Numerico

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Modelli Matematici e Calcolo Numerico"

Transcript

1 Modelli Matematici e Calcolo Numerico Calcolo Numerico Massimiliano Martinelli martinelli@imati.cnr.it Università di Pavia Facoltà di Ingegneria Ottobre 2011

2 Introduzione La matrice del sistema non viene modificata migliore sfruttamento della sparsità Soluzione come limite di una successione si pone il problema della convergenza (e anche della velocità di convergenza) Per matrici piene O(n 2 ) operazioni ogni iterazione metodi iterativi meno costosi dei metodi diretti se si ottiene la convergenza in un numero di iterazioni che dipende da n in modo sublineare Possibilità di utilizzare approcci matrix-free I metodi iterativi si possono applicare anche alla risoluzione di sistemi non-lineari

3 Principio dei metodi iterativi Data una stima iniziale x (0) della soluzione del problema, si costruisce una successione di vettori x (k) che verifica la proprietà di convergenza lim k x(k) = x Il metodo iterativo può essere scritto nella forma x (k+1) = ϕ k+1 (x (k),x (k 1),...,x (k m),a,b) per k m dove ϕ k e x (0),...,x (m) sono rispettivamente funzioni e vettori dati. m è chiamato ordine del metodo se le funzioni ϕ k non dipendono dal passo k, il metodo è detto stazionario, altrimenti non-stazionario se le funzioni ϕ k dipendono linearmente dai vettori x (0),...,x (m) il metodo è chiamato lineare, altrimenti non-lineare

4 lineari Consistenza con il sistema lineare Sia B R n n (matrice di iterazione). Il metodo iterativo lineare x (k+1) = Bx (k) + f è detto essere consistente con il sistema lineare Ax = b se x = Bx + f o, equivalentemente f = (I B)A 1 b La sola consistenza non è sufficiente per la convergenza Esempio di metodo consistente ma non convergente Considerare il metodo iterativo x (k+1) = x (k) + b per la soluzione del sistema lineare 2Ix = b

5 lineari Convergenza di un metodo iterativo consistente La sequenza di vettori x (k) converge alla soluzione x del sistema lineare Ax = b per qualsiasi scelta di x (0) se e solo se ρ(b) < 1 Dimostrazione Sia e (k) = x x (k) l errore al passo k, quindi e (k+1) = Be (k) = B k e (0) La condizione per la convergenza equivale a lim k e (k) = 0 ( ) Se ρ(b) < 1 allora esiste una norma consistente di matrice tale che B ρ(b) + ε < 1. Poiché B k B k < 1 e dalla definizione di convergenza, si ha che lim k B k = 0 ( ) Sia lim B k = 0 e sia λ un autovalore di B. Poiché Bx = λx, si ha che k lim λ k = 0. Ovvero λ < 1. Poiché questo è vero per un generico autovalore, k si ha ρ(b) < 1.

6 lineari Tecnica dello splitting Scegliere due matrici P e N tali che A = P N (quindi N = P A) P (matrice di precondizionamento) deve essere non singolare e facilmente invertibile Dato x (0), un metodo iterativo lineare e consistente si può scrivere come Px (k+1) = Nx (k) + b k 0 ovvero, introducendo il residuo al passo k r (k) = b Ax (k) si ottiene x (k+1) = x (k) + P 1 r (k) La matrice di iterazione è B = P 1 N = (I P 1 A) f = P 1 b

7 Scriviamo A = D E F D è la matrice diagonale uguale agli elementi diagonali di A, e sia D invertibile (ovvero d ii = a ii 0 per i = 1,...,n) E è la matrice di elementi e ij = a ij se i > j, e ij = 0 se i j F è la matrice di elementi f ij = a ij se j > i, f ij = 0 se j i a 11 a a 1n a 11 0 a 21 a a 2n a 22 = a n1 a n2... a nn 0 a }{{} nn }{{} A D a a 1n a a1,n 1 a n1... a n,n 1 0 }{{} 0 0 }{{} E F

8 lineari Metodo di Jacobi: P = D e N = E + F Px (k+1) = Nx (k) + b dove A = P N Dx (k+1) = (E + F)x (k) + b ovvero x (k+1) = x (k) + D 1 r (k) (D 1 ) ii = 1 d ii B J = D 1 (E + F) = I D 1 A Equivale a i = 1 i 1 (b i a ij x (k) j a ii x (k+1) j=1 n j=i+1 ) a ij x (k) j con i = 1,...,n

9 lineari Px (k+1) = Nx (k) + b dove A = P N Metodo di Gauss-Seidel: P = D E e N = F (D E)x (k+1) = Fx (k) + b ovvero x (k+1) = x (k) + (D E) 1 r (k) (D E) è la parte triangolare inferiore di A (invertibile perché gli elementi diagonali non sono nulli) B GS = (D E) 1 F Equivale a i = 1 i 1 (b i a ij x (k+1) j a ii x (k+1) j=1 n j=i+1 ) a ij x (k) j con i = 1,...,n

10 Tecniche di accelerazione della convergenza Metodo di rilassamento Si introduce nei metodi precedenti il parametro di rilassamento ω da scegliere opportunamente Metodo di Jacobi con rilassamento (JOR) x (k+1) = x (k) + ωd 1 r (k) B Jω = ωb J + (1 ω)i = I ωd 1 A Equivale a x (k+1) i = 1ω ( b i a ii i 1 j=1 a ij x (k) j n j=i+1 ) a ij x (k) j + (1 ω)x (k) i con i = 1,...,n Consistente per ogni ω 0 (ω = 1 metodo di Jacobi)

11 Tecniche di accelerazione della convergenza Metodo di Gauss-Seidel con rilassamento (SOR) x (k+1) = x (k) + ( 1 ω D E) 1 r (k) B GS = (D E) 1 FB GSω = ( ω 1 D E) 1[ ( ω 1 1)D + F] Equivale a x (k+1) i = 1ω ( b i a ii i 1 j=1 a ij x (k+1) j n j=i+1 ) a ij x (k) j +(1 ω)x (k) i con i = 1,...,n Consistente per ogni ω 0 (ω = 1 metodo di Gauss-Seidel)

12 Alcuni risultati di convergenza Se A è strettamente diagonale dominante per righe, i metodi di Jacobi e Gauss-Seidel sono convergenti Se A è simmetrica e definita positiva, il metodo JOR è convergente con 0 < ω < 2/ρ(D 1 A) Se il metodo di Jacobi è convergente, allora il metodo JOR converge per 0 < ω 1 Per ogni ω R si ha ρ(b GSω ) ω 1 ; perciò il metodo SOR non converge se ω 0 o ω 2 (Teorema di Ostrowski) Se A è simmetrica e definita positiva, allora il metodo SOR converge se e solo se 0 < ω < 2. Inoltre, la sua convergenza è monotona rispetto ad A (ovvero x (k+1) x A < x (k) x A )

13 Metodi di Richardson Il metodo iterativo x (k+1) = x (k) + P 1 r k può essere generalizzato da x (k+1) = x (k) + α k P 1 r k con α k R La matrice di iterazione è R(α k ) = I α k P 1 A Se α k = α metodo di Richardson stazionario I metodi di Jacobi e Gauss-Seidel sono metodi di Richardson stazionari Algoritmo per il metodo di Richardson 1 x (k) soluzione approssimata al passo k 2 Calcolo del residuo: r (k) = b Ax (k) 3 Soluzione del sistema lineare Pz (k) = r (k) 4 Calcolo del parametro di accelerazione α k 5 Aggionamento della soluzione al passo k + 1: x (k+1) = x (k) + α k z (k)

14 Metodo di Richardson: analisi di convergenza Per ogni matrice invertibile P, il metodo di Richardson stazionario è convergente se e solo se 2 Reλ i α λ i 2 > 1 dove λ i C sono gli autovalori di P 1 A. i = 1,...,n Se P 1 A ha autovalori reali e positivi, allora il metodo di Richardson stazionario è convergente se e solo se 0 < α < 2 λ max inoltre, il raggio spettrale della matrice di iterazione I αp 1 A è minimo per 2 α opt = λ min + λ max

15 Scelta della matrice di precondizionamento P Il metodo di Richardson non specifica come scegliere P e, in generale α k Mancanza di risultati teorici riguardo alla scelta ottimale di P Scegliendo P = A si ha convergenza in una iterazione (ma l obiettivo è proprio risolvere Ax = b) In pratica, si cercano matrici di precondizionamento P tali che P 1 A I dove P è facilmente invertibile Diverse strategie per la scelta (e il calcolo) di P: Matrice di precondizionamento diagonale (analoga a quella usata nel metodo di Jacobi) Fattorizzazione LU Incompleta (ILU) Precondizionatori polinomiali (polinomiale di Neumann, minimi quadrati,... )

16 Fattorizzazione ILU(p) ILU(0) Sia A una matrice tale che la fattorizzazione LU non richiede il pivoting Si costruiscono due matrici L triangolare inferiore e Ũ triangolare superiore tali che: L e Ũ abbiano la stessa struttura di sparsità di D E e D F ( LŨ) ij = a ij se a ij 0 Stessa quantità di memoria necessaria per A (nessun fill-in) Permettendo il fill-in si ha una fattorizzazione di A più accurata Per esempio si può considerare la fattorizzazione ILU(0) della matrice LŨ ILU(1) e cosi via ILU(p) L esistenza della fattorizzazione ILU non è garantita per tutte le matrici invertibili Esistenza per matrici a diagonale dominante, M-matrici,... Esistono varianti per la riduzione del fill-in (ILUT, MILU,... )

17 Domanda Sia A simmetrica e definita positiva e sia Φ(y) = 1 2 yt Ay y T b x è soluzione di Ax = b Φ(x) = min y R n Φ(y) Come determinare x R n che minimizza Φ(y), partendo da un punto x (0)? Metodo del gradiente (o Steepest Descent) Si calcola la direzione di massima pendenza (locale): Φ(x (k) ) = Ax (k) b = r (k) Si cerca un minimo di Φ lungo la direzione x (k) + α k r (k) differenziando Φ(x (k+1) ) = Φ(x (k) + α k r (k) ) rispetto ad α k ed uguagliando a zero si ha: α k = r(k),r (k) r (k),ar (k)

18 Metodo del gradiente: algoritmo Dato x (0) R n, per k = 0,1,... 1 r (k) = b Ax (k) 2 α k = r(k),r (k) r (k),ar (k) 3 x (k+1) = x (k) + α k r (k) Metodo del gradiente: convergenza Sia A una matrice simmetrica e definita positiva. Allora il metodo del gradiente è convergente per ogni scelta del dato iniziale x (0) e e (k+1) A K 2(A) 1 K 2 (A) + 1 e(k) A Il metodo del gradiente può essere abbastanza lento se K 2 (A) = λ max λ min è grande

19 Metodo del gradiente Scelta di una direzione di discesa ( Φ(x (k) ) = r (k) ) + minimizzazione lungo quella direzione Possibili altre scelte per la direzione di discesa Ottimalità rispetto ad una direzione Una direzione x (k) è detta essere ottimale rispetto ad una direzione p 0 se Φ(x (k) ) Φ(x (k) + λp) λ R Se x (k) è ottimale rispetto a p allora Φ ammette un minimo locale lungo p per λ = 0, e quindi 0 = Φ λ (x(k) + λp) = λ=0 = p,r (k) [ ] p,(ax (k) b) + λ p,ap λ=0 x (k) è ottimale rispetto a p p è ortogonale al residuo r (k)

20 Nel metodo del gradiente x (k+1) è ottimale rispetto a r (k) (ovvero r (k+1) r (k) ), infatti r (k+1),r (k) = b Ax (k+1),r (k) [ = b A x (k) + r(k),r (k) ] r (k),ar (k) r(k),r (k) = r (k),r (k) r(k),r (k) r (k),ar (k) Ar(k),r (k) = r (k),r (k) r (k),r (k) = 0 La iterata successiva x (k+2) non è più ottimale rispetto a r (k) Domanda Esiste una direzione di discesa che mantiene l ottimalità delle iterate?

21 Condizione di ottimalità delle iterate Sia x (k+1) = x (k) + q e sia p ottimale rispetto a x (k) Imponiamo che x (k+1) sia ottimale rispetto a p e cerchiamo quale condizione dobbiamo avere su q 0 = r (k+1),p = b Ax (k+1),p [ ] = b A x (k) + q,p = b Ax (k),p Aq,p = r (k),p Aq,p = Aq,p Per mantenere l ottimalità tra iterate successive, le direzioni di discesa devono essere mutualmente A-ortogonali (o A-coniugate), ovvero Aq,p = p T Aq = 0

22 Costruzione delle direzioni A-coniugate Sia p (0) = r (0), e cerchiamo le direzioni A-coniugate della forma con β k R da determinare e tali che p (k+1) = r (k+1) β k p (k) Ap (k+1),p (j) = 0 per j = 0,...,k La condizione Ap (k+1),p (k) = 0 ci da β k = Ap(k),r (k+1) Ap (k),p (k) Per induzione si dimostra che, scegliendo β k = Ap(k),r (k+1) Ap (k),p (k), le direzioni p (0),...,p (k) sono mutualmente A-coniugate

23 Metodo del Gradiente Coniugato (CG) Direzioni di discesa A-coniugate + parametro di accelerazione α k (come nel metodo di gradiente) Algoritmo Dato x (0), sia r (0) = b Ax (0) e p (0) = r (0). Per k = 0,... 1 α k = pk,r k p k,ap k = r(k) 2 2 p k,ap k 2 x (k+1) = x (k) + α k p (k) 3 r (k+1) = r (k) α k Ap (k) 4 β k = Ap(k),r (k+1) Ap (k),p (k) = r(k+1) 2 2 r (k) p (k+1) = r (k+1) β k p (k)

24 Metodo del Gradiente Coniugato (CG) Sia A R n n una matrice simmetrica e definita positiva. Qualsiasi metodo che utilizzi le direzioni coniugate per risolvere Ax = b termina al massimo dopo n passi, fornendo la soluzione esatta. Convergenza per il metodo del Gradiente Coniugato Sia A R n n una matrice simmetrica e definita positiva. Il metodo del Gradiente Coniugato converge al massimo in n passi, ed inoltre l errore alla k-esima iterazione e (k) (con k < n) è ortogonale a p (j) per j = 0,...,k 1 e e (k) A 2ck 1 + c 2k e(0) A con c = K2 (A) 1 K2 (A) + 1

25 Metodo del Gradiente Coniugato Precondizionato (PCG) Invece di risolvere Ax = b si risolve PAx = Pb con P simmetrica e definita positiva (e facilmente invertibile) Algoritmo Dato x (0), sia r (0) = b Ax (0), z (0) = P 1 r (0) e p (0) = z (0). Per k = 0,... 1 α k = pk,r k p k,ap k 2 x (k+1) = x (k) + α k p (k) 3 r (k+1) = r (k) α k Ap (k) 4 z (k+1) = P 1 r (k+1) 5 β k = Ap(k),z (k+1) Ap (k),p (k) 6 p (k+1) = z (k+1) β k p (k)

26 Gradiente Coniugato per matrici qualsiasi Se la matrice A non è simmetrica e definita positiva, non si può più applicare il metodo del Gradiente Coniugato Considerare allora A T Ax = A T b (chiamato sistema di equazioni normali) Se A è non singolare, allora A T A è simmetrica e definita positiva L algoritmo converge sempre al più in n iterazioni Per tale algoritmo il costo per iterazione è superiore ed inoltre K 2 (A T A) = [ K 2 (A) ] 2

27 Metodi di Krylov Introduzione Risolvere Ax = b equivale a risolvere Az = r (0) dove z = x x (0) Si chiamano metodi di Krylov tutti i metodi che permettono di ottenere la soluzione del sistema Az = r (0) per proiezione sui sottospazi di Krylov K m (A;v) = span(v,av,...,a m 1 v), ovvero tramite il procedimento iterativo seguente x (k) = x (0) + y (k) con y (k) K k (A;r (0) ) I diversi metodi si differenziano nel modo in cui viene calcolato y (k) (e quindi x (k) ) In particolare, il metodo di Richardson non precondizionato e il metodo del gradiente coniugato sono metodi di Krylov Per un m fissato, è possibile costruire una base ortonormale di K m (A;r (0) ) utilizzando l Algoritmo di Arnoldi

28 Algoritmo di Arnoldi Si tratta di costruire una base ortonormale v 1,...,v m per lo spazio K m (A;v 1 ) utilizzando la procedura di Gram-Schmidt Il primo elemento della base è v 1 = r(0) r (0). Per k = 1,...,m 2 1 h ik = v i,av k, i = 1,...,k 2 w k = Av k k i=1 3 h k+1,k = w k 2 4 v k+1 = w k h k+1,k h ik v i

29 Sia V m è la matrice le cui colonne sono i vettori (v 1,...,v m ), allora ogni vettore y (m) K m (A;r 0 ) può essere scritto come y (m) = V m z (m) con V m R n m, z (m) R m e m n Sia Ĥ m R (m+1) m la matrice di Hessemberg superiore in cui gli elementi non nulli sono definiti dall algoritmo di Arnoldi { hik = v i,av k k = 1,...,m e i = 1,...,k h k+1,k = Av k k i=1 h 2 ikv i k = 1,...,m e sia H m R m m la matrice ottenuta da Ĥ m eliminando l ultima riga. Allora valgono le seguenti relazioni: 1 AV m = V m+1 Ĥ m 2 V T mav m = H m 3 V T m+1 AV m = Ĥ m

30 Due diverse strategie per calcolare x (k) = x (0) + y (k) Calcolare y (k) K k (A,r (0) ) imponendo che il residuo r (k) sia ortogonale a ogni vettore in K k (A,r (0) ), ovvero v,b Ax (k) = 0 v K k (A,r (0) ) Full Orthogonalization Method (FOM) Calcolare y (k) K k (A,r (0) ) minimizzando la norma Euclidea del residuo r (k), cioè: b Ax (k) 2 = min b A(x (0) + y (k) ) 2 y (k) K k (A,r (0) ) Generalized Minumun RESidual (GMRES) In assenza di errori di arrotondamento, FOM e GMRES forniscono la soluzione di Ax = b in al più n iterazioni Possibilità di precondizionamento per accelerare la convergenza

31 GMRES Introduzione Calcolare y (k) K k (A,r (0) ) minimizzando la norma Euclidea del residuo r (k) : b Ax (k) 2 = dove e 1 = (1,0,...,0) T R k+1 min y (k) K k (A,r (0) ) b A(x (0) + y (k) ) 2 = min z (k) R k b A(x (0) + V k z (k) ) 2 = min z (k) R k r (0) AV k z (k) 2 = min z (k) R k v1 r (0) 2 V k+1 Ĥ k z (k) 2 = min z (k) R k Vk+1 ( r (0) 2 e 1 Ĥ k z (k)) 2 = min z (k) R k r (0) 2 e 1 Ĥ k z (k) 2

32 GMRES (continua) r (k) 2 2 = r (0) 2 e 1 Ĥ k z (k) 2 2 = r (0) 2 e 1 Ĥ k z (k), r (0) 2 e 1 Ĥ k z (k) = r (0) r (0) 2 e 1,Ĥ k z (k) + Ĥ k z (k),ĥ k z (k) Il minimo di r (k) 2 2 è un punto stazionario, perciò differenziamo rispetto a z(k) e uguagliamo a zero: ovvero (sistema di equazioni normali) 0 = z (k) r(k) 2 2 = 2 r (0) 2 Ĥk T e 1 + 2Ĥk T (k) Ĥkz Ĥ T k Ĥkz (k) = r (0) 2 Ĥ T k e 1

33 Criteri di convergenza Controllo dell incremento L algoritmo iterativo si ferma se viene verificata la condizione in cui ε è una tolleranza prefissata x (k+1) x (k) ε b Nel caso di un metodo basato sullo splitting additivo, in cui B è la matrice di iterazione, abbiamo la seguente stima dell errore commesso Controllo del residuo x (k+1) x B 1 B x(k+1) x (k) B ε 1 B b L algoritmo iterativo si ferma quando r (k) ε oppure r(k) r (0) ε

METODI ITERATIVI PER SISTEMI LINEARI

METODI ITERATIVI PER SISTEMI LINEARI METODI ITERATIVI PER SISTEMI LINEARI LUCIA GASTALDI 1. Metodi iterativi classici Sia A R n n una matrice non singolare e sia b R n. Consideriamo il sistema (1) Ax = b. Un metodo iterativo per la soluzione

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica

Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 2013-14 Pivoting e stabilità Se la matrice A non appartiene a nessuna delle categorie precedenti può accadere che al k esimo passo risulti a (k) k,k = 0, e quindi il

Dettagli

Esercizio 1. Esercizio 2

Esercizio 1. Esercizio 2 Sia data la matrice A A(α) = Esercizio α 2 2α 2 2, α R.) determinare per quali valori del parametro reale α é verificata la condizione necessaria e sufficiente di convergenza per il metodo di Jacobi;.2)

Dettagli

RICHIAMI PER IL CORSO DI ANALISI NUMERICA

RICHIAMI PER IL CORSO DI ANALISI NUMERICA RICHIAMI PER IL CORSO DI ANALISI NUMERICA Anno accademico 211 212 1 RICHIAMI: PRECISIONE FINITA (USO DI UN COMPUTER) IN UN COMPUTER UNA QUALUNQUE INFORMAZIONE VIENE RAPPRESENTATA COME UNA SEQUENZA FINITA

Dettagli

Esercitazione 6: Metodi iterativi per sistemi lineari.

Esercitazione 6: Metodi iterativi per sistemi lineari. Esercitazione 6: Metodi iterativi per sistemi lineari. Richiami di Teoria Iterazione di Jacobi e Gauss Seidel. I metodi iterativi sono basati sul calcolo della soluzione x del sistema lineare Ax = b come

Dettagli

Osservazione. Convergenza dei metodi di Gauss-Seidel e di Jacobi. Condizioni sufficienti per la convergenza. Definizione

Osservazione. Convergenza dei metodi di Gauss-Seidel e di Jacobi. Condizioni sufficienti per la convergenza. Definizione Osservazione Convergenza dei metodi di Gauss-Seidel e di Jacobi Fallimento dei metodi. (Es. Gauss- Seidel Condizioni sufficienti; teoremi di localizzazione degli autovalori; dimostrazione di convergenza

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Calcolo Numerico Dottssa MC De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Calcolo Numerico - Dottssa MC De Bonis

Dettagli

Universita degli Studi di Ancona - Facolta di Ingegneria Laurea in Ing. Elettronica (VO) Ing. Informatica e Automatica - Ing. delle Telecomunicazioni

Universita degli Studi di Ancona - Facolta di Ingegneria Laurea in Ing. Elettronica (VO) Ing. Informatica e Automatica - Ing. delle Telecomunicazioni Universita degli Studi di Ancona - Facolta di Ingegneria Laurea in Ing. Elettronica (VO) Ing. Informatica e Automatica - Ing. delle Telecomunicazioni ANALISI NUMERICA - Primo Parziale - TEMA A (Prof. A.M.Perdon)

Dettagli

2. Risolvere con il metodo di eliminazione di Gauss con pivoting parziale il seguente sistema lineare:

2. Risolvere con il metodo di eliminazione di Gauss con pivoting parziale il seguente sistema lineare: Esercizi sui metodi diretti per la risoluzione di sistemi lineari 1. Data la matrice 1 0 2 1 3 1 5 2 1 determinare la sua fattorizzazione P LR. Risolvere il sistema Ax = b con b = (3, 5, 6) T mediante

Dettagli

Esercitazione di Calcolo Numerico 1 22 Aprile Determinare la fattorizzazione LU della matrice a 1 1 A = 3a 2 a 2a a a 2 A =

Esercitazione di Calcolo Numerico 1 22 Aprile Determinare la fattorizzazione LU della matrice a 1 1 A = 3a 2 a 2a a a 2 A = Esercitazione di Calcolo Numerico 22 Aprile 29. Determinare la fattorizzazione LU della matrice a A = 3a 2 a 2a a a 2 ed utilizzarla per calcolare il det(a). 2. Calcolare il determinante della matrice

Dettagli

Autovalori ed autovettori di una matrice

Autovalori ed autovettori di una matrice Autovalori ed autovettori di una matrice Lucia Gastaldi DICATAM http://www.ing.unibs.it/gastaldi/ Indice 1 Definizioni di autovalori ed autovettori Autovalori ed autovettori 2 Metodo delle potenze 3 Calcolo

Dettagli

Motivazione: Come si fa? Matrici simmetriche. Fattorizzazioni di matrici speciali

Motivazione: Come si fa? Matrici simmetriche. Fattorizzazioni di matrici speciali Motivazione: Fattorizzazioni di matrici speciali Diminuire la complessità computazionale = evitare operazioni inutili = risparmiare tempo di calcolo Diminuire l occupazione di memoria Come si fa? Si tiene

Dettagli

Sistemi lineari. 2x 1 + x 2 x 3 = 2 x 1 x 2 + x 3 = 1 x 1 + 3x 2 2x 3 = 0. x 1 x 2 x 3

Sistemi lineari. 2x 1 + x 2 x 3 = 2 x 1 x 2 + x 3 = 1 x 1 + 3x 2 2x 3 = 0. x 1 x 2 x 3 Sistemi lineari 2x 1 + x 2 x 3 = 2 x 1 x 2 + x 3 = 1 x 1 + 3x 2 2x 3 = 0 2 1 1 1 1 1 1 3 2 x 1 x 2 x 3 = 2 1 0 n j=1 a i,jx j = b i, i = 1,, n Ax = b A = (a i,j ) R n n matrice invertibile (det(a) 0) b

Dettagli

3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici

3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici 3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici Vettori e Spazi Vettoriali Operazioni tra vettori Basi Trasformazioni ed Operatori Operazioni tra Matrici Autovalori ed autovettori Forme quadratiche, quadriche e

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a

Corso di Matematica per la Chimica. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 2013-14 Autovalori ed Autovettori di una matrice Siano Se A = (a i,j ) i,j=1,...,n R n n, 0 x = (x i ) i=1,...,n R n λ R Ax = λx (1) allora λ è detto autovalore di

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Laurea in Ingegneria Gestionale Sede di Fermo Corso di 7 - CALCOLO NUMERICO CON MATRICI Richiami teorici Operazioni fondamentali Siano A = {a ij } e B = {b ij }, i = 1,..., m, j = 1,..., n due

Dettagli

Sapienza Università di Roma Corso di laurea in Ingegneria Energetica Geometria A.A ESERCIZI DA CONSEGNARE prof.

Sapienza Università di Roma Corso di laurea in Ingegneria Energetica Geometria A.A ESERCIZI DA CONSEGNARE prof. Sapienza Università di Roma Corso di laurea in Ingegneria Energetica Geometria A.A. 2015-2016 ESERCIZI DA CONSEGNARE prof. Cigliola Consegna per Martedì 6 Ottobre Esercizio 1. Una matrice quadrata A si

Dettagli

Esercizi su algebra lineare, fattorizzazione LU e risoluzione di sistemi lineari

Esercizi su algebra lineare, fattorizzazione LU e risoluzione di sistemi lineari Esercizi su algebra lineare, fattorizzazione LU e risoluzione di sistemi lineari 4 maggio Nota: gli esercizi più impegnativi sono contrassegnati dal simbolo ( ) Esercizio Siano 3 6 8 6 4 3 3 ) determinare

Dettagli

Corso di Analisi Numerica - AN1. Parte 2: metodi diretti per sistemi lineari. Roberto Ferretti

Corso di Analisi Numerica - AN1. Parte 2: metodi diretti per sistemi lineari. Roberto Ferretti Corso di Analisi Numerica - AN1 Parte 2: metodi diretti per sistemi lineari Roberto Ferretti Richiami sulle norme e sui sistemi lineari Il Metodo di Eliminazione di Gauss Il Metodo di Eliminazione con

Dettagli

0.1 Spazi Euclidei in generale

0.1 Spazi Euclidei in generale 0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo

Dettagli

La soluzione approssimata consiste nella soluzione di un problema pi u facile che approssima quello dato. Nella tecnica di rilassamento l'approssimazi

La soluzione approssimata consiste nella soluzione di un problema pi u facile che approssima quello dato. Nella tecnica di rilassamento l'approssimazi Tecniche di soluzione di sistemi di equazioni non-lineari Le tecniche di rilassamento riguardano principalmente la soluzione per via numerica di sistemi di equazioni. Risultano particolarmente semplici

Dettagli

Applicazione dei metodi del gradiente, del gradiente coniugato, GMRES e TSVD alla modellazione di una colonna di distillazione

Applicazione dei metodi del gradiente, del gradiente coniugato, GMRES e TSVD alla modellazione di una colonna di distillazione UNIVERSIÀ DEGLI SUDI DI CAGLIARI SCUOLA DI DOORAO IN INGEGNERIA INDUSRIALE Applicazione dei metodi del gradiente, del gradiente coniugato, GMRES e SVD alla modellazione di una colonna di distillazione

Dettagli

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI

Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI È ben noto che in VO 3 si possono considerare strutture più ricche di quella di spazio vettoriale; si pensi in particolare all operazioni di prodotto scalare di vettori.

Dettagli

Metodi numerici per la risoluzione di Sistemi Lineari

Metodi numerici per la risoluzione di Sistemi Lineari Metodi numerici per la risoluzione di Sistemi Lineari Dipartimento di Matematica tel. 011 0907503 stefano.berrone@polito.it http://calvino.polito.it/~sberrone Laboratorio di modellazione e progettazione

Dettagli

Prova di ammissione al Dottorato di Ricerca in Matematica XXVIII ciclo. Universitá del Salento, 9 Aprile 2013

Prova di ammissione al Dottorato di Ricerca in Matematica XXVIII ciclo. Universitá del Salento, 9 Aprile 2013 Prova di ammissione al Dottorato di Ricerca in Matematica XXVIII ciclo Universitá del Salento, 9 Aprile 2013 1 1 TEMA I Il candidato svolga una ed una sola delle dissertazioni proposte, illustrando sinteticamente

Dettagli

Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A

Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A Facoltá di Scienze MM.FF.NN. Corso di Studi in Informatica- A.A. 5-6 Corso di CALCOLO NUMERICO / ANALISI NUMERICA : Esempi di esercizi svolti in aula 5//5 ) Dato un triangolo, siano a, b le lunghezze di

Dettagli

Matrici elementari e fattorizzazioni

Matrici elementari e fattorizzazioni Matrici elementari e fattorizzazioni Dario A Bini, Università di Pisa 19 ottobre 2015 Sommario Questo modulo didattico introduce ed analizza la classe delle matrici elementari Tale classe verrà usata per

Dettagli

SISTEMI LINEARI QUADRATI: METODI ITERATIVI

SISTEMI LINEARI QUADRATI: METODI ITERATIVI SISTEMI LINEARI QUADRATI: METODI ITERATIVI CALCOLO NUMERICO e PROGRAMMAZIONE SISTEMI LINEARI QUADRATI:METODI ITERATIVI p./54 RICHIAMI di ALGEBRA LINEARE DEFINIZIONI A R n n simmetrica se A = A T ; A C

Dettagli

APPROSSIMAZIONE di FUNZIONI

APPROSSIMAZIONE di FUNZIONI APPROSSIMAZIONE di FUNZIONI Francesca Pelosi Dipartimento di Sc. Matematiche ed Informatiche, Università di Siena CALCOLO NUMERICO a.a. 26 27 APPROSSIMAZIONE di FUNZIONI p.1/3 APPROSSIMAZIONE di FUNZIONI:

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Calcolo Numerico Dott.ssa M.C. De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Risoluzione di Equazioni Algebriche Le equazioni

Dettagli

Calcolo Numerico Informatica Manolo Venturin A.A. 2010 2011 Guida all esame

Calcolo Numerico Informatica Manolo Venturin A.A. 2010 2011 Guida all esame Calcolo Numerico Informatica Manolo Venturin A.A. 2010 2011 Guida all esame Testo aggiornato al 23 maggio 2011. L esame consiste in una prova scritta della durata di 2 ore. Tale prova è composta da tre/-

Dettagli

Esercitazione di Geometria I 13 dicembre Esercizio 1. Esercizio 2. Esercizio 3

Esercitazione di Geometria I 13 dicembre Esercizio 1. Esercizio 2. Esercizio 3 Esercitazione di Geometria I 13 dicembre 2008 a. Completa la seguente definizione: i vettori v 1, v 2,..., v n del K-spazio vettoriale V si dicono linearmente dipendenti se... b. Siano w 1, w 2, w 3 vettori

Dettagli

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I

TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I TEMI D ESAME DI ANALISI MATEMATICA I Corso di laurea quadriennale) in Fisica a.a. 003/04 Prova scritta del 3 aprile 003 ] Siano a, c parametri reali. Studiare l esistenza e, in caso affermativo, calcolare

Dettagli

Geometria BIAR Esercizi 2

Geometria BIAR Esercizi 2 Geometria BIAR 0- Esercizi Esercizio. a Si consideri il generico vettore v b R c (a) Si trovi un vettore riga x (x, y, z) tale che x v a (b) Si trovi un vettore riga x (x, y, z) tale che x v kb (c) Si

Dettagli

a + 2b + c 3d = 0, a + c d = 0 c d

a + 2b + c 3d = 0, a + c d = 0 c d SPAZI VETTORIALI 1. Esercizi Esercizio 1. Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi sono sottospazi: V 1 = {(x, y, z) R 3 /x = y = z} V = {(x, y, z) R 3 /x = 4} V 3 = {(x, y, z) R 3 /z = x } V 4 = {(x,

Dettagli

6. Spazi euclidei ed hermitiani

6. Spazi euclidei ed hermitiani 6. Spazi euclidei ed hermitiani 6.1 In [GA] 5.4 abbiamo definito il prodotto scalare fra vettori di R n (che d ora in poi chiameremo prodotto scalare standard su R n ) e abbiamo considerato le seguenti

Dettagli

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I)

Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I) Metodi e Modelli per l Ottimizzazione Combinatoria Ripasso sulla Programmazione Lineare e il metodo del Simplesso (parte I) Luigi De Giovanni Giacomo Zambelli 1 Problemi di programmazione lineare Un problema

Dettagli

Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite

Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite 3 Sistemi lineari 3 Generalità Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite ovvero, in forma matriciale, a x + a 2 x 2 + + a n x n = b a 2 x + a 22 x 2 + + a 2n x

Dettagli

SISTEMI LINEARI. x 2y 2z = 0. Svolgimento. Procediamo con operazioni elementari di riga sulla matrice del primo sistema: 1 1 1 3 1 2 R 2 R 2 3R 0 4 5.

SISTEMI LINEARI. x 2y 2z = 0. Svolgimento. Procediamo con operazioni elementari di riga sulla matrice del primo sistema: 1 1 1 3 1 2 R 2 R 2 3R 0 4 5. SISTEMI LINEARI Esercizi Esercizio. Risolvere, se possibile, i seguenti sistemi: x y z = 0 x + y + z = 3x + y + z = 0 x y = 4x + z = 0, x y z = 0. Svolgimento. Procediamo con operazioni elementari di riga

Dettagli

Le matrici. Sia K un campo con elemento neutro dell addizione 0 ed elemento neutro della moltiplicazione 1.

Le matrici. Sia K un campo con elemento neutro dell addizione 0 ed elemento neutro della moltiplicazione 1. Le matrici Sia K un campo con elemento neutro dell addizione 0 ed elemento neutro della moltiplicazione 1. Siano m, n N\{0}. Una matrice m n a coefficienti in K è una tabella di m n elementi di K disposti

Dettagli

Precorso di Matematica

Precorso di Matematica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA DI ARCHITETTURA Precorso di Matematica Anna Scaramuzza Anno Accademico 2005-2006 4-10 Ottobre 2005 INDICE 1. ALGEBRA................................. 3 1.1 Equazioni

Dettagli

Corso di Matematica e Statistica 3 Algebra delle matrici. Una tabella rettangolare: la matrice. Una tabella rettangolare: la matrice

Corso di Matematica e Statistica 3 Algebra delle matrici. Una tabella rettangolare: la matrice. Una tabella rettangolare: la matrice Pordenone Corso di Matematica e Statistica 3 Algebra delle UNIVERSITAS STUDIORUM UTINENSIS Giorgio T. Bagni Facoltà di Scienze della Formazione Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Udine

Dettagli

RICHIAMI DI ALGEBRA LINEARE E NORME DI MATRICI E VETTORI. a 11 a 12 a 1n a 21 a 22 a 2n. a m1 a m2 a mn

RICHIAMI DI ALGEBRA LINEARE E NORME DI MATRICI E VETTORI. a 11 a 12 a 1n a 21 a 22 a 2n. a m1 a m2 a mn RICHIAMI DI ALGEBRA LINEARE E NORME DI MATRICI E VETTORI LUCIA GASTALDI 1. Matrici. Operazioni fondamentali. Una matrice A è un insieme di m n numeri reali (o complessi) ordinati, rappresentato nella tabella

Dettagli

Quale delle seguenti rappresentazioni del numero reale è in virgola mobile normalizzata?

Quale delle seguenti rappresentazioni del numero reale è in virgola mobile normalizzata? Quale delle seguenti istruzioni MATLAB esegue il calcolo del raggio spettrale di una matrice quadrata A? a. max(eig(abs(a))) b. max(abs(eig(a))) c. abs(max(eig(a))) d. max(abs(eig(a *A))) Il raggio spettrale

Dettagli

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1 MATRICI E SISTEMI SISTEMI LINEARI Sistemi lineari e forma matriciale (definizioni e risoluzione). Teorema di Rouché-Capelli. Sistemi lineari parametrici. Esercizio Risolvere il sistema omogeneo la cui

Dettagli

Vettori e matrici. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Vettori e matrici. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara Vettori e matrici Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utentiunifeit/lorenzopareschi/ lorenzopareschi@unifeit Lorenzo Pareschi Univ Ferrara

Dettagli

Decomposizione LU di una matrice quadrata

Decomposizione LU di una matrice quadrata Appendice al Cap. 5 Decomposizione LU di una matrice quadrata Una qualunque matrice quadrata M = {m ij } di ordine N, reale, invertibile, i cui minori principali siano tutti non nulli, si può sempre decomporre

Dettagli

INTERPOLAZIONE. Francesca Pelosi. Dipartimento di Matematica, Università di Roma Tor Vergata. CALCOLO NUMERICO e PROGRAMMAZIONE

INTERPOLAZIONE. Francesca Pelosi. Dipartimento di Matematica, Università di Roma Tor Vergata. CALCOLO NUMERICO e PROGRAMMAZIONE INTERPOLAZIONE Francesca Pelosi Dipartimento di Matematica, Università di Roma Tor Vergata CALCOLO NUMERICO e PROGRAMMAZIONE http://www.mat.uniroma2.it/ pelosi/ INTERPOLAZIONE p./8 INTERPOLAZIONE Nella

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA Cognome Nome Matricola FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA Ciarellotto, Esposito, Garuti Prova del 21 settembre 2013 Dire se è vero o falso (giustificare le risposte. Bisogna necessariamente rispondere

Dettagli

Equazioni non lineari

Equazioni non lineari Capitolo 2 Equazioni non lineari 2.1 Richiami di teoria Prerequisiti: teorema di Gauss, nozioni elementari di calcolo differenziale. In generale, per risolvere una equazione della forma f(x) = 0 dove f

Dettagli

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016

Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Esercizi di Complementi di Matematica (L-Z) a.a. 2015/2016 Prodotti scalari e forme bilineari simmetriche (1) Sia F : R 2 R 2 R un applicazione definita da F (x, y) = x 1 y 1 + 3x 1 y 2 5x 2 y 1 + 2x 2

Dettagli

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Sistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)

Dettagli

Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria

Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria Complementi di Algebra e Fondamenti di Geometria Capitolo 3 Forma canonica di Jordan M. Ciampa Ingegneria Elettrica, a.a. 29/2 Capitolo 3 Forma canonica di Jordan Nel Capitolo si è discusso il problema

Dettagli

15 luglio Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI

15 luglio Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI 15 luglio 01 - Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a. 01-01 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura ore. ISTRUZIONI Ti sono

Dettagli

Corso di Matematica B - Ingegneria Informatica Testi di Esercizi

Corso di Matematica B - Ingegneria Informatica Testi di Esercizi A. Languasco - Esercizi Matematica B - 1. Sistemi lineari e Matrici 1 A: Sistemi lineari: eliminazione gaussiana Corso di Matematica B - Ingegneria Informatica Testi di Esercizi A1. Determinare, con il

Dettagli

Per esempio, una matrice 4 4 triangolare alta ha la forma. 0 a. mentre una matrice di ordine 4 triangolare bassa è del tipo

Per esempio, una matrice 4 4 triangolare alta ha la forma. 0 a. mentre una matrice di ordine 4 triangolare bassa è del tipo Matrici triangolari Prima di esporre il metodo LU per la risoluzione di sistemi lineari, introduciamo la nozione di matrice triangolare Ci limiteremo al caso di matrici quadrate anche se l estensione a

Dettagli

( ) TEORIA DELLE MATRICI. A. Scimone a.s pag 1

( ) TEORIA DELLE MATRICI. A. Scimone a.s pag 1 . Scimone a.s 1997 98 pag 1 TEORI DELLE MTRICI Dato un campo K, definiamo matrice ad elementi in K di tipo (m, n) un insieme di numeri ordinati secondo righe e colonne in una tabella rettangolare del tipo

Dettagli

Approssimazione di dati e funzioni

Approssimazione di dati e funzioni Dipartimento di Matematica tel. 011 0907503 stefano.berrone@polito.it http://calvino.polito.it/~sberrone Laboratorio di modellazione e progettazione materiali Generalità Problema 1 Dati (x i, y i ) i =

Dettagli

= elemento che compare nella seconda riga e quinta colonna = -4 In generale una matrice A di m righe e n colonne si denota con

= elemento che compare nella seconda riga e quinta colonna = -4 In generale una matrice A di m righe e n colonne si denota con Definizione di matrice Una matrice (di numeri reali) è una tabella di m x n numeri disposti su m righe e n colonne. I numeri che compaiono nella tabella si dicono elementi della matrice. La loro individuazione

Dettagli

Corso di Calcolo Numerico

Corso di Calcolo Numerico Corso di Calcolo Numerico Dottssa MC De Bonis Università degli Studi della Basilicata, Potenza Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica Corso di Calcolo Numerico - Dottssa MC De Bonis

Dettagli

4.5 Metodo del simplesso

4.5 Metodo del simplesso 4.5 Metodo del simplesso min z = c T x s.v. Ax = b x PL in forma standard Esamina una sequenza di soluzioni di base ammissibili con valori non crescenti della funzione obiettivo fino a raggiungerne una

Dettagli

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ.

I. Foglio di esercizi su vettori linearmente dipendenti e linearmente indipendenti. , v 2 = α v 1 + β v 2 + γ v 3. α v 1 + β v 2 + γ v 3 = 0. + γ. ESERCIZI SVOLTI DI ALGEBRA LINEARE (Sono svolti alcune degli esercizi proposti nei fogli di esercizi su vettori linearmente dipendenti e vettori linearmente indipendenti e su sistemi lineari ) I. Foglio

Dettagli

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n SPAZI E SOTTOSPAZI 1 SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n Spazi di matrici. Spazi di polinomi. Generatori, dipendenza e indipendenza lineare, basi e dimensione. Intersezione e somma di sottospazi,

Dettagli

Metodi iterativi per sistemi lineari

Metodi iterativi per sistemi lineari Metodi iterativi per sistemi lineari Dario A. Bini, Università di Pisa 30 ottobre 2013 Sommario Questo modulo didattico contiene risultati relativi ai metodi iterativi per risolvere sistemi di equazioni

Dettagli

Richiami di algebra delle matrici

Richiami di algebra delle matrici Richiami di algebra delle matrici (S. Terzi) 1. SPAZI VETTORIALI I. ALCUNE DEFINIZIONI 1) Definizione di spazio vettoriale Sia S un insieme di vettori di ordine n. S è detto spazio lineare se e' un insieme

Dettagli

QUADERNI DIDATTICI. Dipartimento di Matematica. Esercizi di Geometria ealgebralinearei Corso di Studi in Fisica

QUADERNI DIDATTICI. Dipartimento di Matematica. Esercizi di Geometria ealgebralinearei Corso di Studi in Fisica Università ditorino QUADERNI DIDATTICI del Dipartimento di Matematica E Abbena, G M Gianella Esercizi di Geometria ealgebralinearei Corso di Studi in Fisica Quaderno # 6 - Aprile 003 Gli esercizi proposti

Dettagli

1 Massimi e minimi per funzioni di n variabili

1 Massimi e minimi per funzioni di n variabili Corso di laurea in Fisica A.A. 2008/09 Contenuto sintetico del corso di Analisi Matematica II-B 1 Massimi e minimi per funzioni di n variabili 1.1 Massimi e minimi relativi 1.1.1 Condizioni al primo ordine

Dettagli

Ripasso di Calcolo Scientifico: Giulio Del Corso

Ripasso di Calcolo Scientifico: Giulio Del Corso Ripasso di Calcolo Scientifico: Giulio Del Corso Queste dispense sono tratte dalle lezioni del Prof. Gemignani e del Prof. Bini del corso di Calcolo Scientifico (2014/2015) dell università di Pisa. Non

Dettagli

Sistemi di equazioni lineari

Sistemi di equazioni lineari Capitolo 3 Sistemi di equazioni lineari In questo capitolo si studiano due tipi di metodi risolutivi per sistemi di equazioni lineari, solitamente detti metodi diretti e metodi iterativi. Nei metodi diretti

Dettagli

Introduzione al Metodo del Simplesso. 1 Soluzioni di base e problemi in forma standard

Introduzione al Metodo del Simplesso. 1 Soluzioni di base e problemi in forma standard Introduzione al Metodo del Simplesso Giacomo Zambelli 1 Soluzioni di base e problemi in forma standard Consideriamo il seguente problema di programmazione lineare (PL), relativo all esempio di produzione

Dettagli

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni

Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test : soluzioni k Esercizio Data la matrice A = k dipendente dal parametro k, si consideri il k sistema lineare omogeneo AX =, con X = x x. Determinare

Dettagli

Slides estratte dalla tesi: EMT: UNA LIBRERIA MATLAB PER METODI DI ESTRAPOLAZIONE ED APPLICAZIONI

Slides estratte dalla tesi: EMT: UNA LIBRERIA MATLAB PER METODI DI ESTRAPOLAZIONE ED APPLICAZIONI Slides estratte dalla tesi: EMT: UNA LIBRERIA MATLAB PER METODI DI ESTRAPOLAZIONE ED APPLICAZIONI Corso di Laurea in Matematica Laureanda: Elena De Cia Relatore: Prof. Michela Redivo Zaglia Università

Dettagli

4.11 Massimi e minimi relativi per funzioni di più variabili

4.11 Massimi e minimi relativi per funzioni di più variabili 5. Determinare, al variare del parametro a R, la natura delle seguenti forme quadratiche: (i) Φ(x, y, z) = x 2 + 2axy + y 2 + 2axz + z 2, (ii) Φ(x, y, z, t) = 2x 2 + ay 2 z 2 t 2 + 2xz + 4yt + 2azt. 4.11

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica

Corso di Matematica per la Chimica Corso di Matematica per la Chimica Dott.ssa Maria Carmela De Bonis Dipartimento di Matematica, Informatica e Economia Università della Basilicata a.a. 2014-15 Propagazione degli errori introdotti nei dati

Dettagli

Università Politecnica delle Marche - Facoltà di Ingegneria Ing. Informatica e Automatica - Ing. Logistica e Produzione

Università Politecnica delle Marche - Facoltà di Ingegneria Ing. Informatica e Automatica - Ing. Logistica e Produzione ANALISI NUMERICA - Primo Parziale - TEMA A PARTE I. Si chiede allo studente di trattare i seguenti argomenti nel modo più completo possibile. 1. Propagazione degli errori nel caso di operazioni elementari

Dettagli

MATRICI E SISTEMI LINEARI

MATRICI E SISTEMI LINEARI - - MATRICI E SISTEMI LINEARI ) Calcolare i seguenti determinanti: a - c - d - e - f - g - 8 7 8 h - ) Calcolare per quali valori di si annullano i seguenti determinanti: a - c - ) Calcolare il rango delle

Dettagli

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x.

1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: c) x + 1 d)x sin x. Funzioni derivabili Esercizi svolti 1) Applicando la definizione di derivata, calcolare la derivata in x = 0 delle funzioni: a)2x 5 b) x 3 x 4 c) x + 1 d)x sin x. 2) Scrivere l equazione della retta tangente

Dettagli

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Sistemi di equazioni lineari. Rango di matrici Come è noto (vedi [] sez.0.8), ad ogni matrice quadrata A è associato un numero reale det(a) detto determinante

Dettagli

SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI

SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI Appunti presi dalle lezioni del prof. Nedo Checcaglini Liceo Scientifico di Castiglion Fiorentino (Classe 4B) January 17, 005 1 SISTEMI LINEARI Se a ik, b i R,

Dettagli

Appendice 1. Spazi vettoriali

Appendice 1. Spazi vettoriali Appendice. Spazi vettoriali Indice Spazi vettoriali 2 2 Dipendenza lineare 2 3 Basi 3 4 Prodotto scalare 3 5 Applicazioni lineari 4 6 Applicazione lineare trasposta 5 7 Tensori 5 8 Decomposizione spettrale

Dettagli

POTENZE DI MATRICI QUADRATE

POTENZE DI MATRICI QUADRATE POTENZE DI MATRICI QUADRATE In alcune applicazioni pratiche, quali lo studio di sistemi dinamici discreti, può essere necessario calcolare le potenze A k, per k N\{0}, di una matrice quadrata A M n n (R)

Dettagli

Endomorfismi e matrici simmetriche

Endomorfismi e matrici simmetriche CAPITOLO Endomorfismi e matrici simmetriche Esercizio.. [Esercizio 5) cap. 9 del testo Geometria e algebra lineare di Manara, Perotti, Scapellato] Calcolare una base ortonormale di R 3 formata da autovettori

Dettagli

Corso di Analisi Numerica

Corso di Analisi Numerica Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Analisi Numerica 8 - METODI ITERATIVI PER I SISTEMI LINEARI Lucio Demeio Dipartimento di Scienze Matematiche 1 Norme e distanze 2 3 4 Norme e distanze

Dettagli

Esercizi svolti sui sistemi lineari

Esercizi svolti sui sistemi lineari Francesco Daddi - www.webalice.it/francesco.daddi Esercizi svolti sui sistemi lineari Esercizio 1. Risolvere il seguente sistema lineare al variare del parametro reale t: tx+(t 1)y + z =1 (t 1)y + tz =1

Dettagli

Inversa di una matrice

Inversa di una matrice Geometria Lingotto. LeLing: La matrice inversa. Ārgomenti svolti: Inversa di una matrice. Unicita e calcolo della inversa. La inversa di una matrice. Il gruppo delle matrici invertibili. Ēsercizi consigliati:

Dettagli

Equazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti

Equazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti Equazioni, funzioni e algoritmi: il metodo delle secanti Christian Ferrari 1 Introduzione La risoluzione di equazioni in R ci ha mostrato che solo per le equazioni polinomiali di primo e secondo grado,

Dettagli

Analisi Matematica e Geometria 1

Analisi Matematica e Geometria 1 Michele Campiti Prove scritte di Analisi Matematica e Geometria 1 Ingegneria Industriale aa 2015 2016 y f 1 g 0 La funzione seno e la funzione esponenziale Raccolta delle tracce di Analisi Matematica e

Dettagli

Forme quadratiche e coniche. Nota Bene: Questo materiale non deve essere considerato come sostituto delle lezioni.

Forme quadratiche e coniche. Nota Bene: Questo materiale non deve essere considerato come sostituto delle lezioni. Forme quadratiche e coniche. Nota Bene: Questo materiale non deve essere considerato come sostituto delle lezioni. Argomenti: Prodotto scalare. Matrici simmetriche e forme quadratiche. Diagonalizzazione

Dettagli

Progetto di Geometria Computazionale: simulazione del movimento ondoso di un fluido utilizzando Kass e Miller

Progetto di Geometria Computazionale: simulazione del movimento ondoso di un fluido utilizzando Kass e Miller Progetto di Geometria Computazionale: simulazione del movimento ondoso di un fluido utilizzando Kass e Miller Stefano Ceroni, Sara Toia Luglio 2011 1 Introduzione Il metodo di Kass e Miller [1] per la

Dettagli

Esercitazione 5: Sistemi a risoluzione immediata.

Esercitazione 5: Sistemi a risoluzione immediata. Esercitazione 5: Sistemi a risoluzione immediata. Ipotesi: Supponiamo le matrici non singolari. Nota: Per verificare che si ha risolto correttamente il sistema lineare Ax = b basta calcolare la norma del

Dettagli

MODELLI A TEMPO CONTINUO IN EQUAZIONI DI STATO. Sistema lineare stazionario a tempo continuo in equazioni di stato. = Cx(t) + Du(t) x(0) = x 0

MODELLI A TEMPO CONTINUO IN EQUAZIONI DI STATO. Sistema lineare stazionario a tempo continuo in equazioni di stato. = Cx(t) + Du(t) x(0) = x 0 MODELLI A TEMPO CONTINUO IN EQUAZIONI DI STATO Sistema lineare stazionario a tempo continuo in equazioni di stato ẋ(t) y(t) = Ax(t) + Bu(t) = Cx(t) + Du(t) x() = x Risposta completa (risposta libera e

Dettagli

Calcolo delle Probabilità 2

Calcolo delle Probabilità 2 Prova d esame di Calcolo delle Probabilità 2 Maggio 2006 Sia X una variabile aleatoria distribuita secondo la densità seguente ke x 1 x < 0 f X (x) = 1/2 0 x 1. 1. Determinare il valore del parametro reale

Dettagli

Forma canonica di Jordan

Forma canonica di Jordan Capitolo INTRODUZIONE Forma canonica di Jordan Siano λ i, per i =,, h, gli autovalori distinti della matrice A e siano r i i corrispondenti gradi di molteplicità all interno del polinomio caratteristico:

Dettagli

REGISTRO DELLE LEZIONI

REGISTRO DELLE LEZIONI UNIVERSITA DEGLI STUDI DI GENOVA FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI REGISTRO DELLE LEZIONI del Corso UFFICIALE di GEOMETRIA B tenute dal prof. Domenico AREZZO nell anno accademico 2006/2007

Dettagli

ALGEBRA LINEARE PARTE II

ALGEBRA LINEARE PARTE II DIEM sez. Matematica Finanziaria Marina Resta Università degli studi di Genova Dicembre 005 Indice PREMESSA INVERSA DI UNA MATRICE DETERMINANTE. DETERMINANTE DI MATRICI ELEMENTARI................. MATRICI

Dettagli

Esercizi Riepilogativi Svolti. = 1 = Or(v, w)

Esercizi Riepilogativi Svolti. = 1 = Or(v, w) Universita degli Studi di Roma - "Tor Vergata" - Facolta Ingegneria Esercizi GEOMETRIA (Edile-Architettura e dell Edilizia FORMULE DI GEOMETRIA IN R TRASFORMAZIONI DI R CIRCONFERENZE Docente: Prof F Flamini

Dettagli

Applicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti

Applicazioni lineari e diagonalizzazione. Esercizi svolti . Applicazioni lineari Esercizi svolti. Si consideri l applicazione f : K -> K definita da f(x,y) = x + y e si stabilisca se è lineare. Non è lineare. Possibile verifica: f(,) = 4; f(,4) = 6; quindi f(,4)

Dettagli

Rilassamento Lagrangiano

Rilassamento Lagrangiano RILASSAMENTO LAGRANGIANO 1 Rilassamento Lagrangiano Tecnica più usata e conosciuta in ottimizzazione combinatoria per il calcolo di lower/upper bounds (Held and Karp (1970)). Si consideri il seguente problema

Dettagli

Esercitazione n 6. Esercizio 1: Determinare i punti di massimo e minimo relativo delle seguenti funzioni: (b)f(x, y) = 4y 4 16x 2 y + x

Esercitazione n 6. Esercizio 1: Determinare i punti di massimo e minimo relativo delle seguenti funzioni: (b)f(x, y) = 4y 4 16x 2 y + x Esercitazione n 6 1 Massimi e minimi di funzioni di più variabili Esercizio 1: Determinare i punti di massimo e minimo relativo delle seguenti funzioni: (a)f(x, y) = x 3 + y 3 + xy (b)f(x, y) = 4y 4 16x

Dettagli

SISTEMI LINEARI, METODO DI GAUSS

SISTEMI LINEARI, METODO DI GAUSS SISTEMI LINEARI, METODO DI GAUSS Abbiamo visto che un sistema di m equazioni lineari in n incognite si può rappresentare in forma matriciale come A x = b dove: A è la matrice di tipo (m, n) dei coefficienti

Dettagli