Health Impact Assessment. L impatto ambientale e sanitario da diossine e PCB in Valle di Susa. Roma, 8 e 9 Novembre 2010
|
|
- Carla Martino
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Dipartimento di Prevenzione S.C. Igiene e Sanità Pubblica Health Impact Assessment L impatto ambientale e sanitario da diossine e PCB in Valle di Susa Roma, 8 e 9 Novembre 2010 Ambiente e Salute Enrico Procopio 1
2 Sul territorio della Bassa Val di Susa, nei comuni di San Didero e Bruzolo è situato uno stabilimento di seconda fusione per la produzione di acciaio, attivo dagli anni '50. Le emissioni prodotte dal forno fusore e da altre sorgenti del ciclo produttivo hanno destato già da alcuni anni molta preoccupazione tra i residenti nella zona, per i possibili effetti negativi sulla salute derivanti da sostanze nocive contenute nelle emissioni. 2
3 3
4 4
5 5
6 Venaus Bussoleno Chianocco Bruzolo San Didero 6
7 7
8 8
9 Per rispondere in modo adeguato alle istanze e preoccupazioni espresse dalla popolazione residente e dalle autorità locali ARPA Piemonte e ASL 5, hanno condotto studi di monitoraggio e approfondimento della contaminazione a carico di diverse matrici: 9
10 E' stato necessario, oltre alla valutazione dei dati statistici correnti, un approccio particolare per comprendere le alterazioni nella popolazione. L'analisi delle fonti di pressione ha indotto una strategia di intervento volta alla Valutazione di I mpatto sulla Salute nella popolazione residente nella Bassa Valle di Susa. 10
11 11
12 Lo studio ha comportato l estrazione di un campione di circa 120 soggetti residenti nei comuni prossimi all acciaieria che, dalle rilevazioni ambientali, sono risultati caratterizzati dai livelli più elevati di contaminazione ambientale da PCB e diossine e di un campione di altri 120 soggetti residenti in altre aree della Valle di Susa, quali soggetti di controllo. 12
13 La prima fase dello studio è consistita nella stesura del progetto scientifico e del protocollo operativo. L indagine, di tipo caso controllo, è stata effettuata su due campioni (rispettivamente esposti e non esposti) selezionati in modo randomizzato e stratificato per residenza, per sesso e per 6 fasce d età (comprese tra i 20 e i 79 anni), nella popolazione residente da almeno 5 anni. 13
14 14
15 RAPPORTO DELLE ATTI VI TA SVOLTE Le tappe principali della pianificazione degli interventi sono state le seguenti: 1. Selezione dei campioni di popolazione (esposti non esposti) per lo studio epidemiologico. 2. I ndividuazione e formazione del personale per la somministrazione del questionario. 3. I nformazione, motivazione e coinvolgimento della popolazione mediante:. lettera informativa ed invito di adesione al progetto individuali;. coinvolgimento dei medici di famiglia;. coinvolgimento delle Amministrazioni Locali; 4. Prelievi ematici. 5. Predisposizione e somministrazione del questionario per la raccolta delle informazioni anamnestiche. 6. Stesura, coordinamento, gestione e supervisione del protocollo operativo. 15
16 Tab2.Distribuzione soggetti in studio per sesso ed esposizione maschi 58(48,7%) 60 (51,3%) 118 (100,0%) non esposti esposti totale femmine 61 (48%) 65 (52%) 126 (100%) tot soggetti 119 (48,4%) 125 (51,6%) 244 (100%) Tab3.Distribuzione soggetti in studio per sesso e zona di residenza zona di controllo zona media esposizione zona alta esposizione totale Susa, Venaus, Novalesa, Mompantero Chianocco, San Giorio, Villarfocchiardo Bruzolo, San Didero, Borgone maschi femmine tot soggetti
17 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per esposizione e zona di esposizione Nota: valore rif. 7 ug/l (25 ug/l - occupazionale) 2,5 2,3 1,9 1, ,5 1, ,5 0,5 0 n media dev std range 2,4 2,5 0 Mediana Esposti Non esposti ,9 Mediana Zona alta esposizione Zona media esposizione Zona di controllo media dev std n range 17
18 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per genere e fasce di età 2,3 2,25 2,5 2,2 2 2,1 2,3 2,5 1,5 1,5 2 1,9 1 1,9 0,5 1,8 1,7 n media dev std range 0 Mediana Maschi Femmine Mediana anni anni anni media dev std n range 18
19 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per consumo di alimenti di produzione locale Manzo 2,9 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Pesce di acqua dolce 2,5 2,4 2 1,9 1 0,5 0 Mediana prodotto altri comuni valle prodotto non locale n media dev std range 1,9 1,8 1,5 prodotto zona esposta n 2,3 Mediana prodotto zona prodotto altri esposta comuni valle prodotto non locale media dev std range 19
20 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per consumo di alimenti di produzione locale Latte fresco Formaggi 3,8 4 2,5 2 2,45 1,5 1, ,5 0 0 Mediana prodotto zona esposta prodotto altri comuni valle prodotto non locale media dev std range 2,25 1,9 3 n 2,35 n Mediana prodotto zona prodotto altri esposta comuni valle prodotto non locale media dev std range 20
21 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per consumo di alimenti di produzione locale Uova 2,4 2,5 Burro 2,5 2,3 2 1,5 1, ,5 0,5 0 0 Mediana prodotto zona esposta prodotto altri comuni valle prodotto non locale n media dev std n range 2,5 1,9 1,9 2 2,5 Mediana prodotto zona esposta prodotto altri comuni valle prodotto non locale media dev std range 21
22 I valori mediani più elevati di PCB sono stati riscontrati nei soggetti con una patologia riferita. Tale riscontro non trova anche qui quasi mai il conforto della significatività statistica, tranne nel caso dell endometriosi, peraltro ben conosciuta in letteratura (in cui il valore medio di un gruppo supera del 50% quello del gruppo di confronto). 22
23 Distribuzione valori pcb ematico totale (ug/l) per presenza di alcune patologie riferite dai soggetti esaminati Neoplasie Si No n media mediana dev std range Kruskal-Wallis test: p-value=0.23 Infertilità Si No Kruskal-Wallis test: p-value=0.48 Disturbi mestruali Si No Kruskal-Wallis test: p-value=0.97 Endometriosi Si No Kruskal-Wallis test: p-value=0.02 Aborti spontanei Si No Kruskal-Wallis test: p-value=
24 I l risultato depone per un effetto di disturbo sulla funzione di regolazione endocrina del PCB, già segnalato in letteratura (in cui tale sostanza è classificata tra gli endocrine disruptor). Sono state riscontrate infine ripetute differenze per titolo di studio rispetto a molti parametri ormonali ed ematochimici di base 24
25 ENDOMETRIOSI PROGETTAZIONE DI INTERVENTI DI PREVENZIONE IN VALLE DI SUSA Dipartimento di Prevenzione ASL TO3 25
26 26
27 Dall'Aggiornamento delle Analisi delle dimissioni ospedaliere risulta un incremento dei ricoveri per endometriosi (55 casi vs 54 casi ). A nda m ento nel tem po del ris c hio rela tivo (i.c. a l 95% ), c o ntro lla to per età (Fonte: Epidemiologia Ambiente e Salute ARPA Piemonte 27
28 R is c hi B a yes ia ni m edi (B Y M ), c o ntrolla ti per età, (qua ntili di a ree) (eterog eneità (s ig n.(99% )), c lus tering (pros s im ità ) (s ig n.(99% ) Fo nte: E pidem iolog ia A m biente e S a lute A R P A P iem onte 28
29 L endometriosi è un disordine genetico, poligenico e multifattoriale che si caratterizza per la presenza di tessuto endometriale ectopico (cioè al di fuori della cavità uterina) che determina una reazione infiammatoria locale cronica. E una patologia benigna tipica dell età fertile ad insorgenza spesso precoce (perfino in età adolescenziale). Per la maggior parte delle donne la malattia risulta seriamente invalidante per l insorgenza di sintomi quali: 29
30 30
31 IPOTESI DI STUDIO 31
32 INTERVENTI DI I LIVELLO attivazione di una collaborazione con i medici di famiglia del territorio e istituzione di programmi formativi volti alla migliore conoscenza della malattia, diagnosi e prospettive terapeutiche. Individuazione dei casi potenzialmente affetti mediante: segnalazione di sintomatologia da parte della paziente ed individuazione di segnali quali richiesta di prescrizione di antidolorifici ( approccio passivo alla diagnosi - medici di base); somministrazione attiva di questionari ad hoc ( approccio attivo alla diagnosi - medici di base); registrazione da parte del medico di famiglia su apposito database dei casi valutati con esplicita indicazione circa l eleggibilità o la non eleggibilità per l'invio presso l'ambulatorio di endometriosi; invio delle pazienti selezionate come potenziali casi all ambulatorio di endometriosi presso la S.C. Ginecologia dell'ospedale di Rivoli per una valutazione specialistica adeguata. 32
33 INTERVENTI DI II LIVELLO ambulatorio endometriosi con accesso diretto e gratuito; conferma della diagnosi mediante anamnesi +visita+ ecografia T/V di 2 livello per la ricerca di foci endometriosici; laparoscopia etc; somministrazione di consenso informato alla paziente circa l accettazione della determinazione dei livelli sierici di PCB dioxin-like. 33
34 Strutture coinvolte: Medici di Medicina Generale della Media e Bassa Valle di Susa Dipartimento di Prevenzione ASL TO3 Epidemiologia Ambientale dell'arpa Piemonte Dipartimento Materno Infantile - S.C. Ostetricia e Ginecologia Ospedale di Rivoli - ginecologia Miniinvasiva (Ambulatorio Endometriosi): Struttura Laboratorio Analisi accreditata Consorzio Socio-Assistenziale Distretto Sanitario 34
35 35
Health Impact Assessment. L impatto ambientale e sanitario da diossine e PCB in Valle di Susa. Cuneo, 18 Giugno 2010
Dipartimento di Prevenzione S.C. Igiene e Sanità Pubblica Health Impact Assessment L impatto ambientale e sanitario da diossine e PCB in Valle di Susa Cuneo, 18 Giugno 2010 Ambiente e Salute Enrico Procopio
DettagliDiossine: episodi di contaminazione - Valle Susa
Diossine: episodi di contaminazione - Valle Susa Ennio Cadum Simona Soldati Dip. Epidemiologia e Salute ambientale Arpa Piemonte Torino, Cancerogeni alimentari e inquinamento chimico 5 dicembre 2011 Studio
DettagliDiossine: episodi di contaminazione
CANCEROGENI ALIMENTARI E INQUINAMENTO CHIMICO Torino, 5 Dicembre 2011 Diossine: episodi di contaminazione Giuseppe Ru, Elisa Baioni, Rosanna Desiato BEAR - Biostatistica, epidemiologia, analisi del rischio
DettagliIl caso PCB-Brescia: l impatto sulla salute
Brescia, 22 maggio 2015 Il caso PCB-Brescia: l impatto sulla salute Francesco Donato Unità di Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica Dipartimento di Specialità Medico Chirurgiche Scienze Radiologiche
DettagliPiano di attività 2015 ex AUSL 6 - Livorno. Centro di Coordinamento Aziendale per la Salute e la Medicina di Genere
Piano di attività 2015 ex AUSL 6 - Livorno Centro di Coordinamento Aziendale per la Salute e la Medicina di Genere 25 febbraio 2016 Piano di attività (Delibera DG n.67 del 29.01.2015) A) Azioni prioritarie
DettagliMALATTIA DI PARKINSON NELL ASL DI BRESCIA - anno
MALATTIA DI PARKINSON NELL ASL DI BRESCIA - anno 2011 - - Gennaio 2013 - U.O. Tecniche Epidemiologiche e gestionali per l'organizzazione sanitaria, Dipartimento PAC Malattia di Parkinson nell ASL di Brescia
DettagliMETODI UTILIZZATI NEL SITO ATLANTEONLINE.ASLMI1.MI.IT
METODI UTILIZZATI NEL SITO ATLANTEONLINE.ASLMI1.MI.IT SOMMARIO Indicatori... 2 Residenti, indici demografici... 2 Ricoveri Ordinari... 2 Cronicità... 3 Tumori maligni... 3 Mortalità... 3 Tempi e distanze
DettagliL attività di prevenzione nelle città italiane: risultati censimento estate 2007
Dipartimento di Epidemiologia ASL RME Centro di Competenza Nazionale Dipartimento della Protezione Civile Ministero della Salute Centro per la Prevenzione e Controllo delle Malattie L attività di prevenzione
DettagliSCOMPENSO CARDIACO IN PIEMONTE E VALLE D AOSTA: Risultati dell indagine del gruppo infermieri ANMCO Regionale.
CONVENGO REGIONALE CONGIUNTO PIEMONTE VALLE D AOSTA ANMCO SIC TORINO, 31 Marzo 2017 SCOMPENSO CARDIACO IN PIEMONTE E VALLE D AOSTA: Risultati dell indagine del gruppo infermieri ANMCO Regionale. CPSI Boldrin
DettagliI Centri di Assistenza Primaria (CAP) nella Regione Piemonte. e i percorsi per patologia: Il modello di Castellamonte
I Centri di Assistenza Primaria (CAP) nella Regione Piemonte e i percorsi per patologia: Il modello di Castellamonte Dott.ssa Lavinia Mortoni IL DISTRETTO PROTAGONISTA E I PROTAGONISTI DEL DISTRETTO Convegno
DettagliCentro Sanitario Amianto Impatto epidemiologico del mesotelioma e presa in carico globale del paziente
Centro Sanitario Amianto Impatto epidemiologico del mesotelioma e presa in carico globale del paziente Massimo D Angelo Italia Produzione e utilizzo dell amianto Uno dei maggiori produttori ed utilizzatori
DettagliI tumori emergenti e quelli sommersi.
I tumori emergenti e quelli sommersi. Paolo Crosignani, Roberto Audisio, Giovanni Chiappino, Plinio Amendola UO Registro Tumori ed Epidemiologia Ambientale Fondazione IRCCS Istituto dei Tumori, Milano
DettagliLa definizione dell anagrafe dei suscettibili: L esempio di Roma. Mariangela D Ovidio Dipartimento di Epidemiologia ASL RM/E
La definizione dell anagrafe dei suscettibili: L esempio di Roma Mariangela D Ovidio Dipartimento di Epidemiologia ASL RM/E Definizione dell anagrafe dei suscettibili: Introduzione Diversi studi hanno
DettagliL INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE
L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto
DettagliU.O. Epidemiologia Registro Tumori ASL Lecce. Dati di incidenza e Mortalità
U.O. Epidemiologia Registro Tumori ASL Lecce Dati di incidenza e Mortalità Popolazione Provincia di Lecce Popolazione: 806.412 (ISTAT: 1/1/2014) Superficie: 2.759 km 2 Densità: 293 abitanti/km 2 Numero
DettagliLa qualità e le modificazioni delle matrici ambientali sono solo una parte dei determinanti non sanitari di salute
Definizione del WHO di salute ambientale: Conseguenze sulla salute d interazioni tra la popolazione e il complesso di fattori ambientali d origine naturale e antropica La qualità e le modificazioni delle
DettagliScreening di popolazione
Piano regionale di prevenzione Programma 5 Screening di popolazione Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Screening oncologici: - Copertura della
DettagliEffetti sulla salute di una coorte esposta ad Arsenico e Mercurio
Effetti sulla salute di una coorte esposta ad Arsenico e Mercurio 24 Novembre 2016 - Firenze Francesco Profili Osservatorio di Epidemiologia Agenzia Regionale di Sanità della Toscana francesco.profili@ars.toscana.it
DettagliLA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLE ONDATE DI CALORE
SEMINARIO Organizzato dal Ministero della Salute LA PREVENZIONE DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DELLE ONDATE DI CALORE Roma, 18 Aprile 2007 PIANO DI PREVENZIONE SOCIO-SANITARIA Enesto Palummeri Dip. Assistenza
DettagliQuestionario sulla Comunicazione Interprofessionale in Sanità
Questionario sulla Comunicazione Interprofessionale in Sanità Elaborazione Unità di Epidemiologia e Medicina di Comunità Dipartimento di Pediatria - Università degli Studi di Padova L INDAGINE Inchiesta
DettagliServizio Analisi della Domanda e della Offerta di Salute e Flussi Informativi
Servizio Analisi della Domanda e della Offerta di Salute e Flussi Informativi Bari, 29 gennaio 2016 Al Direttore Dipartimento Promozione della salute, del benessere sociale e dello sport per tutti Regione
DettagliRETE DELLE CRONICITÀ IN ETÀ PEDIATRICA DELLA REGIONE LIGURIA
Partecipanti: RETE DELLE CRONICITÀ IN ETÀ PEDIATRICA DELLA REGIONE LIGURIA Prof. Renata Lorini, Responsabile Gruppo Orizzontale 3 - Rete delle Cronicità in età Pediatrica, Clinica Pediatrica, IRCCS G.Gaslini,,
DettagliLa gestione integrata del Diabete Tipo 2 in Piemonte
Prevenire le complicanze del diabete: dalla ricerca di base all assistenza Roma, Istituto Superiore di Sanità 18-19 Febbraio 2008 La gestione integrata del Diabete Tipo 2 in Piemonte Roberto Sivieri Azienda
DettagliImpatto psicologico e comportamentale dopo ricovero in terapia intensiva: il valore di un servizio di follow up post intensivo
Impatto psicologico e comportamentale dopo ricovero in terapia intensiva: il valore di un servizio di follow up post intensivo 31 Congresso Nazionale Aniarti Riva del Garda, 14-16 novembre 2012 Monica
DettagliPresentazione del Protocollo di intesa per la valorizzazione dei farmacisti e delle farmacie territoriali nell educazione terapeutica
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE U.O. Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030/3838315 Fax 030/3838280 E-mail: comunicazione@aslbrescia.it CONFERENZA
DettagliDieci anni di sorveglianza delle malattie professionali nel quadro delle attività della Regione Lombardia
Dieci anni di sorveglianza delle malattie professionali nel quadro delle attività della Regione Lombardia Il registro raccoglie i casi di malattie correlate al lavoro conosciuti dai Servizi di Prevenzione
Dettagli4. I PRINCIPALI GRUPPI DI PATOLOGIE
4. I PRINCIPALI GRUPPI DI PATOLOGIE 4.1 LE MALATTIE CARDIO E CEREBROVASCOLARI (Papa R) Le malattie cardiovascolari, essendo responsabili del 44% di tutti i decessi, rappresentano ancora oggi la principale
DettagliPaolo Ricci, Linda Guarda Osservatorio Epidemiologico -ASL Mantova
L utilizzo dei flussi sanitari correnti afferenti al Registro Tumori per la valutazione dell impatto sulla salute prodotto dai siti contaminati nella popolazione residente. L esperienza di Mantova Paolo
DettagliIncidenze e letalità: Ictus
ARS Dipartimento di Sanità Pubblica Università di Firenze Firenze 4 Novembre 2011 Convegno La gestione delle cronicità sul territorio in Toscana: evidenze dalla banca dati MaCro Incidenze e letalità: Ictus
DettagliScreening mammografico Proposta di piano di riconversione
DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE N.3 ASL 5 10 ASO S.LUIGI DI ORBASSANO Screening mammografico Proposta di piano di riconversione UVOS Dr. Michele Ciminale D.ssa Maita Sartori 12 giugno 2007 DGR N.111-3632 DEL
DettagliSBOCCHI PROFESSIONALI, ASPETTATIVE E GRATIFICAZIONI DEI NEO SPECIALISTI IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA Risultati di un indagine nazionale
LAST MINUTE SESSION SBOCCHI PROFESSIONALI, ASPETTATIVE E GRATIFICAZIONI DEI NEO SPECIALISTI IN IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA Risultati di un indagine nazionale Soncini F 1, Odone A 2, Lalic T 2, Miduri
DettagliMigrazione e approccio organizzativo per la gestione assistenziale della persona con tubercolosi
Tubercolosi, HIV e migrazione: una reale emergenza? Istituto Superiore di Sanità Roma, 19 maggio 2011 Migrazione e approccio organizzativo per la gestione assistenziale della persona con tubercolosi Stefania
DettagliRELAZIONE DI ATTIVITA DEL REGISTRO TUMORI INFANTILI DELLA REGIONE CAMPANIA
RELAZIONE DI ATTIVITA DEL REGISTRO TUMORI INFANTILI DELLA REGIONE CAMPANIA INCIDENZA E MORTALITA ONCOLOGICA RELATIVA ALLA POPOLAZIONE INFANTILE CAMPANA (0-19 ANNI) NEL QUINQUENNIO 2008-2012 1 2 Rete di
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE NICCHI, PIAZZONI, AIELLO
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 627 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI NICCHI, PIAZZONI, AIELLO Disposizioni per il riconoscimento dell endometriosi come malattia
DettagliESPERIENZE DI VIS IN PIEMONTE(LA TAV)
ESPERIENZE DI VIS IN PIEMONTE(LA TAV) Dip.to Epidemiologia e salute Ambientale ARPA Piemonte Titolo intervento LA VALUTAZIONE DI IMPATTO SULLA SALUTE IN ITALIA: SCENARI, STRUMENTI, STRATEGIE L avvio del
DettagliSOSTIENI IL. Promosso da
SOSTIENI IL Promosso da Predisposizione di una Unità Mobile Odontoiatrica (odontoambulanza) equipaggiata con specialisti odontoiatri, con personale sanitario qualificato, vetture dotate di strumentazione
DettagliLa salute degli immigrati: un linguaggio comune per parlarne La salute materno-infantile
La salute degli immigrati: un linguaggio comune per parlarne La salute materno-infantile Silvia Candela, Unità Epidemiologia Azienda USL Reggio Emilia Silvia Casagrande, Laziosanità Agenzia di Sanità Pubblica
DettagliIl ruolo dell Istituto Superiore di Sanità nella produzione delle Linee Guida Nazionali
Loredana Musmeci,M.Eleonora Soggiu Dipartimento Ambiente e prevenzione primaria Istituto Superiore di Sanità Roma LA VALUTAZIONE DI IMPATTO SULLA SALUTE IN ITALIA: SCENARI, STRUMENTI, STRATEGIE L avvio
DettagliIl CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA.
Il CAP di Castellamonte del Distretto di Cuorgnè (ASL TO4) come modello di gestione della BPCO e di costruzione di PDTA. Anselmo E., Dellarole F., Varello G., Testa A., Toso C., Mortoni L. DISTRETTO di
DettagliOGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nella popolazione nata in Italia, residente a S. Polo e nel resto del comune di Brescia.
OGGETTO: Ricoveri ospedalieri per patologie respiratorie nella popolazione nata in Italia, residente a S. Polo e nel resto del comune di Brescia. Introduzione I risultati ottenuti dall indagine precedente
Dettagliin Umbria Giuseppe Traversa Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Prevenzione della Salute
Stima della prevalenza dei pazienti con Epatite C in Umbria Giuseppe Traversa Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Prevenzione della Salute Istituto Superiore di Sanità, Roma Gli argomenti
Dettaglidott. Simone Gnecco Medico di Medicina Generale- Convenzionato S.S.N.
dott. Simone Gnecco Medico di Medicina Generale- Convenzionato S.S.N. Alois Alzheimer 1901 Auguste Deter ... da allora??? ADI (Alzheimer s disease international) 24,3 milioni persone affette da demenza
DettagliIl calcolo dei costi assistenziali del nuovo modello organizzativo
Il calcolo dei costi assistenziali del nuovo modello organizzativo Marisa De Rosa 1 Congresso Nazionale SIFaCT Milano, 13 settembre 2013 CORE H24 per il riordino dell assistenza territoriale E un progetto
DettagliLE PROBLEMATICHE CAUSATE DALL INQUINAMENTO ACUSTICO: POPOLAZIONE ESPOSTA AL RUMORE
LE PROBLEMATICHE CAUSATE DALL INQUINAMENTO ACUSTICO: POPOLAZIONE ESPOSTA AL RUMORE Il rumore rappresenta una criticità ambientale fortemente percepita dalla popolazione. Si stima che nell ambito dei paesi
DettagliCENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE LEGIONELLA RELAZIONE DELLE ATTIVITÀ 2012
CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE LEGIONELLA RELAZIONE DELLE ATTIVITÀ 2012 L AQUILA, 21 MARZO 2013 1. Introduzione, informazioni sulla legionellosi e sulla sua incidenza Il Centro di Riferimento Regionale
DettagliINCONTRO PUBBLICO. GEOTERMIA e SALUTE Al via l indagine di popolazione. 24 Febbraio Saletta Comunale, Comune di Piancastagnaio
INCONTRO PUBBLICO GEOTERMIA e SALUTE Al via l indagine di popolazione 24 Febbraio 2017 16.00-18.30 Saletta Comunale, Comune di Piancastagnaio Osservatorio di epidemiologia Agenzia regionale di sanità della
DettagliMortalità e Incidenza patologie cardiovascolari e respiratorie nei comuni di Rodengo Saiano, Gussago, Castegnato e Ospitaletto - Settembre
Mortalità e Incidenza patologie cardiovascolari e respiratorie nei comuni di Rodengo Saiano, Gussago, Castegnato e Ospitaletto - Settembre 2012 - A cura dell Osservatorio Epidemiologico, ASL di Brescia
DettagliScheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione e Proroga 2013
Scheda per la stesura dei piani attuativi aziendali ASL RMB Piano Regionale di Prevenzione 2010-12 e Proroga 2013 LINEA DI ATTIVITA E TITOLO DEL PROGETTO: 20-3.5.1 Prevenzione della progressione dell artrite
DettagliSorveglianza PASSI e Osservatorio del Rischio Cardiovascolare: un confronto tra dati riferiti e misurati
Sorveglianza PASSI e Osservatorio del Rischio Cardiovascolare: un confronto tra dati riferiti e misurati Giuliano Carrozzi 1, Carlo Alberto Goldoni 1, Simona Giampaoli 2 1 Dipartimento di Sanità Pubblica
DettagliCENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE LEGIONELLA
CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE LEGIONELLA RELAZIONE DELLE ATTIVITÀ ANNO 2016 1. Introduzione, informazioni sulla legionellosi e sulla sua incidenza Il Centro di Riferimento Regionale per la ricerca di
DettagliLO STUDIO VIADANA 2. Studio di genotossicità su un campione (~600) della coorte esaminata costituita da 4130 bambini (studio Viadana 1)
LO STUDIO VIADANA 2 Studio di genotossicità su un campione (~600) della coorte esaminata costituita da 4130 bambini (studio Viadana 1) Sorveglianza epidemiologica di tutta la coorte DA DOVE SI PARTE? Da
DettagliRelatore: Michelangelo mirabello
PROPOSTA Di legge n. 15/10^ Di Iniziativa del consigliere REGIONALe G. Giudiceandrea, recante: DISPOSIZIONI PER IL RICONOSCIMENTO DELLA RILEVANZA SOCIALE DELL ENDOMETRIOSI ED ISTITUZIONE DEL REGISTRO REGIONALE.
DettagliDISEGNO DI LEGGE. Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 15. Istituzione del Registro nazionale dell endometriosi
Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 15 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori BIANCONI, CARRARA e MALAN COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 29 APRILE 2008 Istituzione del Registro nazionale dell endometriosi
DettagliIl PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo
RIORGANIZZAZIONE DELLE CURE PRIMARIE IN RETE Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo Significativo
DettagliL ESPERIENZA LIGURE DI APPROCCIO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE PAZIENTI:
L ESPERIENZA LIGURE DI APPROCCIO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE PAZIENTI: quali risultati? Annamaria Polimeni, Maria Adelia Rossi Bologna, 26/05/2010 Dal 2006 ad oggi, la Regione Liguria,
DettagliSEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica
SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica Il PDTA nelle demenze: una proposta innovativa Intervento dott.ssa Fausta Podavitte Direttore Dipartimento Assi Brescia 16 Dicembre 2011 dal progetto regionale alla
DettagliIl registro nazionale dell ADHD. Modalità di prescrizione e distribuzione Metilfenidato e Atomoxetina
Il registro nazionale dell ADHD Modalità di prescrizione e distribuzione Metilfenidato e Atomoxetina Domenica Di Benedetto U.O. FARMACIA Azienda Ospedaliera SAN PAOLO (MI) Milano, 11Dicembre 2007 ISTITUTO
DettagliDiagnosi precoce delle neoplasie della mammella
Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella Il cancro della mammella occupa tra le donne il primo posto in termini di frequenza: in Italia rappresenta il 29% di tutte le nuove diagnosi tumorali; nel
DettagliLa Relazione sullo Stato di salute della Popolazione: uno strumento per la programmazione sanitaria. Valeria Fano
Malattie croniche e telemedicina - 29 Novembre 2013 La Relazione sullo Stato di salute della Popolazione: uno strumento per la programmazione sanitaria Valeria Fano UOC Programmazione, Sistemi Informativi
DettagliL UVOS e la mission della funzione DIREZIONE INTEGRATA DELLA PREVENZIONE
L UVOS e la mission della funzione DIREZIONE INTEGRATA DELLA PREVENZIONE Dr.ssa Fiorella GERMINETTI Responsabile UVOS Vercelli 18 dicembre 2014 FONTE: SSD UVOS dicembre 2014 La S.S.D. Unità Valutazione
Dettagli5. Approfondimento: confronto stime Banca Dati Assistiti vs Sistema di Sorveglianza Passi 9 per Diabete e Cardiovasculopatia
5. Approfondimento: confronto stime Banca Dati Assistiti vs Sistema di Sorveglianza Passi 9 per Diabete e Cardiovasculopatia Il diabete e le malattie cardiovascolari sono condizioni di salute a forte impatto
DettagliIl diabete in Italia: esperienze nell analisi di dati di popolazione. I dati del Piemonte
Il diabete in Italia: esperienze nell analisi di dati di popolazione I dati del Piemonte Roberto Gnavi, Graziella Bruno ASL 5, Servizio Regionale di Epidemiologia Università di Torino, Dipartimento di
DettagliAPPLICAZIONE DEL PIANO REGIONALE DI CONTROLLO DELLA LEISHMANIOSI CANINA NEL TERRITORIO DELL ASL DI BOLOGNA
APPLICAZIONE DEL PIANO REGIONALE DI CONTROLLO DELLA LEISHMANIOSI CANINA NEL TERRITORIO DELL ASL DI BOLOGNA Francesca Matteucci Azienda USL di Bologna OBIETTIVI Sorveglianza e controllo nelle strutture
DettagliL ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità
L ostertrica viene individuata come la professionista che può accompagnare la donna nel suo percorso di maternità garantendo continuità assistenziale durante tutto il percorso gravidanza, parto, puerperio
DettagliScuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni)
Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro (durata corso: 4 anni) Dipartimento di Scienze Biomediche Metaboliche e Neuroscienze Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Coordinatore Prof.
DettagliRegione Molise L INFORMAZIONE SCIENTIFICA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE
Regione Molise L INFORMAZIONE SCIENTIFICA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE Progetto Informazione medico-scientifica aziendale Servizio Programmazione ed Assistenza Farmaceutica Dir. resp. Antonella Lavalle
DettagliRisultati! Tabella 1 Tabella 2 Figura 1 Figura tratto cervicale dorsale arto superiore lombare Tabella Figura regressione logistica multinomiale
Materiali e Metodi Lo studio è stato condotto presso il servizio di assistenza domiciliare (SAD) della Cooperativa Sociale Coopselios (PC) e presso i reparti di degenza della Casa di Cura San Clemente
DettagliProt. n.(prc/08/30289)
Deliberazione n. 236 del 25 febbraio 2008 RECEPIMENTO DELL'INTESA STATO, REGIONE E PROVINCE AUTONOME DEL 20 DICEMBRE 2007 E APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA REGIONALE DI VACCINAZIONE ANTI-HPV. Prot. n.(prc/08/30289)
DettagliSede legale ARPA PUGLIA
Sede legale ARPA PUGLIA Corso Trieste 27, 70126 Bari Agenzia regionale per la prevenzione Tel. 080 5460111 Fax 080 5460150 e la protezione dell ambiente www.arpa.puglia.it C.F. e P.IVA. 05830420724 Direzione
DettagliOsservatorio Epidemiologico Regionale Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali in Sardegna Stime di Incidenza e Prevalenza al 31 Dicembre 2011
Direzione generale della Sanità Servizio Sistema informativo, Osservatorio epidemiologico umano, controllo di qualità e gestione del rischio Osservatorio Epidemiologico Regionale Le Malattie Infiammatorie
DettagliPICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera
12 a Conferenza Nazionale GIMBE Per una sanità al centro dell agenda politica Bologna, 3 marzo 2017 PICASSO: Progetto di Integrazione delle Continuità e Appropriatezza Socio-Sanitaria e Ospedaliera Elide
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE
MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.1.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Registro regionale mesoteliomi Il Registro regionale dei casi di mesotelioma, istituito con Delibera della
DettagliQuesta tesi, presentata dal Dipartimento della Prevenzione della ASL 9 è errata e fuorviante.
Scarlino 13 luglio 2015 Note alle considerazioni del Dipartimento della Prevenzione della ASL 9 presentate in Conferenza dei Servizi in riferimento alle osservazioni presentate dalla Associazione. Di seguito,
DettagliSistema di Sorveglianza PASSI
ASSESSORADU DE S IGIENE E SANIDADE E DE S ASSISTÈNTZIA SOTZIALE ASSESSORATO DELL IGIENE E SANITA E DELL ASSISTENZA SOCIALE Direzione Generale della Sanità Osservatorio Epidemiologico Regionale Sistema
DettagliRT e l integrazione con i servizi assistenziali: la Melanoma Unit
RT e l integrazione con i servizi assistenziali: la Melanoma Unit Dott. Fabrizio Quarta Dott.ssa Anna Melcarne Registro Tumori Puglia Sezione di Lecce Fiera del levante Padiglione Istituzionale Regione
DettagliSabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche
AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche Responsabile del corso Dr. : Tesei Fiorenzo
DettagliUNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO
UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO 1/10 Attività L attività delle unità operative di Geriatria dell Azienda USL di Bologna è diretta a garantire la cura della persona anziana nelle diverse
DettagliRelazione attività scientifica ott-dic 2007: Dott.ssa Carmen Ferrajolo. Progetto
Relazione attività scientifica ott-dic 2007: Dott.ssa Carmen errajolo Progetto Valutazione sull uso e sulle reazioni avverse dei farmaci antipsicotici nel trattamento della demenza associata a disturbi
DettagliDiagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno
Diagnosi precoce delle neoplasie del colon-retto nell Azienda ULSS 1 Dolomiti Distretto di Belluno Dati del sistema di sorveglianza Passi 01-015 Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica
DettagliAmbulatorio Infermieristico Telemedicina
Ambulatorio Infermieristico Telemedicina Dott. Orsatti Vincenzo Direttore N.O.D. Distretto n. 1 ASL 2 Abruzzo Dott. Falasca Pasquale Responsabile U.O. Integrazione Ospedale Territorio ASL 2 Abruzzo IL
Dettaglidella provincia di Sondrio Esperienza di una ASL
Il Registro Tumori della provincia di Sondrio Esperienza di una ASL Brescia, 9 novembre 2007 Storia del Registro Il Registro Tumori di Sondrio è previsto nell ambito del RT della Lombardia (RTL) dalla
DettagliIl sistema di valutazione della performance della sanità toscana
Il sistema di valutazione della performance della sanità toscana ed i dati MaCRO di ARS Sara Barsanti Laboratorio Management e Sanità Scuola Superiore Sant Anna di Pisa Dicembre 2015 La storia del sistema
DettagliCENTRO SCREENING DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA
CENTRO SCREENING DIPARTIMENTO SANITÁ PUBBLICA 1/9 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie, promuovere, proteggere e migliorare la
DettagliServizio Igiene e SanitàPubblica
Servizio Igiene e SanitàPubblica PROFILASSI MALATTIE INFETTIVE IGIENE DEL TERRITORIO E DELL AMBIENTE COSTRUITO TUTELA E PROMOZIONE DELL ATTIVITA FISICA E MEDICINA DELLO SPORT MEDICINA LEGALE Servizio Igiene
DettagliPrevalenza di DIABETE MELLITO
ARS Dipartimento di Sanità Pubblica Università di Firenze Firenze 4 novembre 2011 Convegno La gestione delle cronicità sul territorio in Toscana: evidenze dalla banca dati MaCro Prevalenza di DIABETE MELLITO
DettagliALTERAZIONI IATROGENE DEL PARENCHIMA TIROIDEO: STUDIO RETROSPETTIVO E PROSPETTICO DI 468 PAZIENTI
ALTERAZIONI IATROGENE DEL PARENCHIMA TIROIDEO: STUDIO RETROSPETTIVO E PROSPETTICO DI 468 PAZIENTI Massimino M, Gandola L, Mattavelli F, Seregni E, Spreafico F, Marchianò A e Collini P Esposizione incidentale
DettagliUn esperienza di indagine a livello aziendale
La Sindrome del Tunnel Carpale in Piemonte: stime di occorrenza e possibili modelli di sorveglianza. Torino settembre Un esperienza di indagine a livello aziendale Dr Carlo PROIETTI Servizio Prevenzione
DettagliIDI. Rassegna Stampa del 16/12/2014
IDI Rassegna Stampa del 16/12/2014 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto
Dettagliobiettivi di miglioramento: AREA PREVENZIONE
DPCS 2012 Il documento di programmazione sottolinea in particolare le aree e gli obiettivi di miglioramento. Gli obiettivi di miglioramento riferiti al Cittadino, sono stati costruiti con riferimento alla
DettagliVALUTAZIONE DELL DELL IMPATTO IMPATTO DELLA IMPATTO
LA VALUTAZIONE DELL IMPATTO DELLA FORMAZIONE ASL 5 SPEZZINA 1 Titolo del corso PROGETTO FORMATIVO AZIENDALE BASE sulla SICUREZZA DEI PAZIENTI E GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO: LINEE GUIDA REGIONE LIGURIA
DettagliIl trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contenenti Amianto: situazione italiana
Il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti contenenti Amianto: situazione italiana ISS Roma 12 dicembre 2013 Dr.ssa Loredana Musmeci Direttore del Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria
DettagliL esperienza di una Unità Opera2va di Medicina del Lavoro Ospedaliera della Regione Lombardia
L esperienza di una Unità Opera2va di Medicina del Lavoro Ospedaliera della Regione Lombardia Dr. Raffaele Latocca Centro per la Valutazione ed il Controllo dello Stress Lavora2vo - ASST-Monza, PO Monza
DettagliHPH nella governance delle strutture sanitarie
GOVERNO CLINICO DEI PERCORSI RIABILITATIVI IN ESITI DI INTERVENTO DI ELEZIONE DI HPH nella governance delle strutture sanitarie ASS1: S.S.D. Riabilitazione Casa di Cura Salus: Ornella Livic, R. I. U.O.
DettagliESPOSIZIONE A PCB NELLA POPOLAZIONE DEI COMUNI DI BRESCIA, CASTEL MELLA E CAPRIANO DEL COLLE:
Dipartimento Prevenzione Medico ESPOSIZIONE A PCB NELLA POPOLAZIONE DEI COMUNI DI BRESCIA, CASTEL MELLA E CAPRIANO DEL COLLE: PCB SIERICI NELLA POPOLAZIONE DEL COMUNE DI BRESCIA E IN ALCUNE AREE LIMITROFE
DettagliAssemblea del Dipartimento di Prevenzione Asl 3 Genovese
Assemblea del Dipartimento di Prevenzione Asl 3 Genovese Genova, 28 ottobre 2014 - Palazzo della Salute Doria Da dove ripartiamo? Il Dipartimento e la salute dei residenti di Asl 3 Genovese Rosamaria Cecconi
DettagliDIREZIONE SANITARIA SERVIZIO EPIDEMIOLOGICO. Follow-up delle persone con elevato PCB ematico
DIREZIONE SANITARIA SERVIZIO EPIDEMIOLOGICO Follow-up delle persone con elevato PCB ematico PREMESSA Negli ultimi due anni e mezzo l ASL ha condotto numerose indagini per rilevare possibili esposizioni
DettagliRiabilitazione dopo frattura femore
ARS Dipartimento di Sanità Pubblica Università di Firenze Firenze 4 Novembre 2011 Convegno La gestione delle cronicità sul territorio in Toscana: evidenze dalla banca dati MaCro Approfondimenti descrittivi
DettagliProfilo complesso di assistenza
Regioni a confronto Profilo complesso di assistenza Fasi principali del percorso di screening Test di screening (I livello): Mammografia Pap-test FOBT Approfondimento (II livello): Citologia/istologia
DettagliINTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA CON METODICA FARMACOLOGICA (RU 486)
INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA CON METODICA FARMACOLOGICA (RU 486) Dottor Roberto Gherzi II Divisione ginecologia ostetricia Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità Novara L interruzione
DettagliASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA
ASSESSORATO DELL'IGIENE E SANITA' E DELL'ASSISTENZA SOCIALE Allegato 2. PIANO OPERATIVO DEL PRP REGIONE SARDEGNA 2010-2012 1) Regione: Regione Autonoma della Sardegna 2) Titolo del progetto o del programma:
Dettagli