Health Impact Assessment. L impatto ambientale e sanitario da diossine e PCB in Valle di Susa. Roma, 8 e 9 Novembre 2010

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1 Dipartimento di Prevenzione S.C. Igiene e Sanità Pubblica Health Impact Assessment L impatto ambientale e sanitario da diossine e PCB in Valle di Susa Roma, 8 e 9 Novembre 2010 Ambiente e Salute Enrico Procopio 1

2 Sul territorio della Bassa Val di Susa, nei comuni di San Didero e Bruzolo è situato uno stabilimento di seconda fusione per la produzione di acciaio, attivo dagli anni '50. Le emissioni prodotte dal forno fusore e da altre sorgenti del ciclo produttivo hanno destato già da alcuni anni molta preoccupazione tra i residenti nella zona, per i possibili effetti negativi sulla salute derivanti da sostanze nocive contenute nelle emissioni. 2

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6 Venaus Bussoleno Chianocco Bruzolo San Didero 6

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9 Per rispondere in modo adeguato alle istanze e preoccupazioni espresse dalla popolazione residente e dalle autorità locali ARPA Piemonte e ASL 5, hanno condotto studi di monitoraggio e approfondimento della contaminazione a carico di diverse matrici: 9

10 E' stato necessario, oltre alla valutazione dei dati statistici correnti, un approccio particolare per comprendere le alterazioni nella popolazione. L'analisi delle fonti di pressione ha indotto una strategia di intervento volta alla Valutazione di I mpatto sulla Salute nella popolazione residente nella Bassa Valle di Susa. 10

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12 Lo studio ha comportato l estrazione di un campione di circa 120 soggetti residenti nei comuni prossimi all acciaieria che, dalle rilevazioni ambientali, sono risultati caratterizzati dai livelli più elevati di contaminazione ambientale da PCB e diossine e di un campione di altri 120 soggetti residenti in altre aree della Valle di Susa, quali soggetti di controllo. 12

13 La prima fase dello studio è consistita nella stesura del progetto scientifico e del protocollo operativo. L indagine, di tipo caso controllo, è stata effettuata su due campioni (rispettivamente esposti e non esposti) selezionati in modo randomizzato e stratificato per residenza, per sesso e per 6 fasce d età (comprese tra i 20 e i 79 anni), nella popolazione residente da almeno 5 anni. 13

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15 RAPPORTO DELLE ATTI VI TA SVOLTE Le tappe principali della pianificazione degli interventi sono state le seguenti: 1. Selezione dei campioni di popolazione (esposti non esposti) per lo studio epidemiologico. 2. I ndividuazione e formazione del personale per la somministrazione del questionario. 3. I nformazione, motivazione e coinvolgimento della popolazione mediante:. lettera informativa ed invito di adesione al progetto individuali;. coinvolgimento dei medici di famiglia;. coinvolgimento delle Amministrazioni Locali; 4. Prelievi ematici. 5. Predisposizione e somministrazione del questionario per la raccolta delle informazioni anamnestiche. 6. Stesura, coordinamento, gestione e supervisione del protocollo operativo. 15

16 Tab2.Distribuzione soggetti in studio per sesso ed esposizione maschi 58(48,7%) 60 (51,3%) 118 (100,0%) non esposti esposti totale femmine 61 (48%) 65 (52%) 126 (100%) tot soggetti 119 (48,4%) 125 (51,6%) 244 (100%) Tab3.Distribuzione soggetti in studio per sesso e zona di residenza zona di controllo zona media esposizione zona alta esposizione totale Susa, Venaus, Novalesa, Mompantero Chianocco, San Giorio, Villarfocchiardo Bruzolo, San Didero, Borgone maschi femmine tot soggetti

17 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per esposizione e zona di esposizione Nota: valore rif. 7 ug/l (25 ug/l - occupazionale) 2,5 2,3 1,9 1, ,5 1, ,5 0,5 0 n media dev std range 2,4 2,5 0 Mediana Esposti Non esposti ,9 Mediana Zona alta esposizione Zona media esposizione Zona di controllo media dev std n range 17

18 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per genere e fasce di età 2,3 2,25 2,5 2,2 2 2,1 2,3 2,5 1,5 1,5 2 1,9 1 1,9 0,5 1,8 1,7 n media dev std range 0 Mediana Maschi Femmine Mediana anni anni anni media dev std n range 18

19 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per consumo di alimenti di produzione locale Manzo 2,9 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Pesce di acqua dolce 2,5 2,4 2 1,9 1 0,5 0 Mediana prodotto altri comuni valle prodotto non locale n media dev std range 1,9 1,8 1,5 prodotto zona esposta n 2,3 Mediana prodotto zona prodotto altri esposta comuni valle prodotto non locale media dev std range 19

20 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per consumo di alimenti di produzione locale Latte fresco Formaggi 3,8 4 2,5 2 2,45 1,5 1, ,5 0 0 Mediana prodotto zona esposta prodotto altri comuni valle prodotto non locale media dev std range 2,25 1,9 3 n 2,35 n Mediana prodotto zona prodotto altri esposta comuni valle prodotto non locale media dev std range 20

21 Distribuzione valori Pcb ematico totale (ug/l) per consumo di alimenti di produzione locale Uova 2,4 2,5 Burro 2,5 2,3 2 1,5 1, ,5 0,5 0 0 Mediana prodotto zona esposta prodotto altri comuni valle prodotto non locale n media dev std n range 2,5 1,9 1,9 2 2,5 Mediana prodotto zona esposta prodotto altri comuni valle prodotto non locale media dev std range 21

22 I valori mediani più elevati di PCB sono stati riscontrati nei soggetti con una patologia riferita. Tale riscontro non trova anche qui quasi mai il conforto della significatività statistica, tranne nel caso dell endometriosi, peraltro ben conosciuta in letteratura (in cui il valore medio di un gruppo supera del 50% quello del gruppo di confronto). 22

23 Distribuzione valori pcb ematico totale (ug/l) per presenza di alcune patologie riferite dai soggetti esaminati Neoplasie Si No n media mediana dev std range Kruskal-Wallis test: p-value=0.23 Infertilità Si No Kruskal-Wallis test: p-value=0.48 Disturbi mestruali Si No Kruskal-Wallis test: p-value=0.97 Endometriosi Si No Kruskal-Wallis test: p-value=0.02 Aborti spontanei Si No Kruskal-Wallis test: p-value=

24 I l risultato depone per un effetto di disturbo sulla funzione di regolazione endocrina del PCB, già segnalato in letteratura (in cui tale sostanza è classificata tra gli endocrine disruptor). Sono state riscontrate infine ripetute differenze per titolo di studio rispetto a molti parametri ormonali ed ematochimici di base 24

25 ENDOMETRIOSI PROGETTAZIONE DI INTERVENTI DI PREVENZIONE IN VALLE DI SUSA Dipartimento di Prevenzione ASL TO3 25

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27 Dall'Aggiornamento delle Analisi delle dimissioni ospedaliere risulta un incremento dei ricoveri per endometriosi (55 casi vs 54 casi ). A nda m ento nel tem po del ris c hio rela tivo (i.c. a l 95% ), c o ntro lla to per età (Fonte: Epidemiologia Ambiente e Salute ARPA Piemonte 27

28 R is c hi B a yes ia ni m edi (B Y M ), c o ntrolla ti per età, (qua ntili di a ree) (eterog eneità (s ig n.(99% )), c lus tering (pros s im ità ) (s ig n.(99% ) Fo nte: E pidem iolog ia A m biente e S a lute A R P A P iem onte 28

29 L endometriosi è un disordine genetico, poligenico e multifattoriale che si caratterizza per la presenza di tessuto endometriale ectopico (cioè al di fuori della cavità uterina) che determina una reazione infiammatoria locale cronica. E una patologia benigna tipica dell età fertile ad insorgenza spesso precoce (perfino in età adolescenziale). Per la maggior parte delle donne la malattia risulta seriamente invalidante per l insorgenza di sintomi quali: 29

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31 IPOTESI DI STUDIO 31

32 INTERVENTI DI I LIVELLO attivazione di una collaborazione con i medici di famiglia del territorio e istituzione di programmi formativi volti alla migliore conoscenza della malattia, diagnosi e prospettive terapeutiche. Individuazione dei casi potenzialmente affetti mediante: segnalazione di sintomatologia da parte della paziente ed individuazione di segnali quali richiesta di prescrizione di antidolorifici ( approccio passivo alla diagnosi - medici di base); somministrazione attiva di questionari ad hoc ( approccio attivo alla diagnosi - medici di base); registrazione da parte del medico di famiglia su apposito database dei casi valutati con esplicita indicazione circa l eleggibilità o la non eleggibilità per l'invio presso l'ambulatorio di endometriosi; invio delle pazienti selezionate come potenziali casi all ambulatorio di endometriosi presso la S.C. Ginecologia dell'ospedale di Rivoli per una valutazione specialistica adeguata. 32

33 INTERVENTI DI II LIVELLO ambulatorio endometriosi con accesso diretto e gratuito; conferma della diagnosi mediante anamnesi +visita+ ecografia T/V di 2 livello per la ricerca di foci endometriosici; laparoscopia etc; somministrazione di consenso informato alla paziente circa l accettazione della determinazione dei livelli sierici di PCB dioxin-like. 33

34 Strutture coinvolte: Medici di Medicina Generale della Media e Bassa Valle di Susa Dipartimento di Prevenzione ASL TO3 Epidemiologia Ambientale dell'arpa Piemonte Dipartimento Materno Infantile - S.C. Ostetricia e Ginecologia Ospedale di Rivoli - ginecologia Miniinvasiva (Ambulatorio Endometriosi): Struttura Laboratorio Analisi accreditata Consorzio Socio-Assistenziale Distretto Sanitario 34

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