CORSO DI FORMAZIONE DI ECOGRAFIA INTERNISTICA IN MEDICINA GENERALE. Bolzano 28/29/

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1 CORSO DI FORMAZIONE DI ECOGRAFIA INTERNISTICA IN MEDICINA GENERALE Bolzano 28/29/

2 NOZIONI INTRODUTTIVE TASTI PRINCIPALI DELL ECOGRAFO TIPI DI SONDE CENNI DI SEMANTICA ECOGRAFICA ARTEFATTI CHE E IMPORTANTE CONOSCERE

3 BASI FISICHE ULTRASUONI Per una corretta comprensione delle immagini ecografiche è necessaria una se pur minima conoscenza delle basi fisiche degli ultrasuoni (US) Gli ultrasuoni sono delle onde sonore, simili a quelle del suono udibile, sono differenti da questo solo per la diversa frequenza

4 Il suono è costituito da onde di compressione e rarefazione del mezzo (es. aria o acqua) attraverso il quale le onde viaggiano. Mentre il suono udibile ha una frequenza compresa fra 20 e Hz, gli ultrasuoni impiegati a scopo diagnostico hanno frequenze generalmente comprese fra 1 e Milioni di Hz (MHz)

5 La velocità di propagazione degli US in un determinato mezzo è costante ma varia a seconda del mezzo in cui si propagano

6 ECOGRAFIA: PRINCIPI FISICI Ogni apparecchio ecografico è dotato di una sonda (trasduttore) dotata di cristalli ceramici sintetici piezoelettrici in grado di convertire il segnale elettrico che li fa vibrare in onde ultrasonore (energia meccanica) e di ricevere i segnali di ritorno (onde riflesse) trasformandoli in energia elettrica che, elaborata da computer viene trasformata mediante scale di grigi, in immagine.

7 RIFLESSIONE ONDA ULTRASONORA a partire dalla cute per arrivare alle strutture corporee più profonde, tutto il nostro corpo è costituito da successive microscopiche inomogeneità che determinano il fenomeno alla base della diagnostica US: la riflessione dell onda ultrasonora verso la sonda che la ha generata L onda ultrasonora, quindi, ogni volta che nel suo cammino raggiunge una differenza d impedenza acustica del mezzo di propagazione (interfaccia) viene in parte riflessa verso la sonda e in parte prosegue il suo cammino verso la profondità. Differenti interfacce provocheranno differenti percentuali di riflessione/trasmissione dell onda ultrasonora: l osso o l aria determineranno una riflessione pressoché completa dell onda mentre i liquidi come il sangue o la bile vengono attraversati con minima riflessione

8 Il segnale riflesso dalle differenti interfacce ritorna alla sonda che l ha emesso ma il tempo fra l emissione del segnale US ed il ritorno dello stesso sarà diverso a seconda della distanza fra la sonda e l interfaccia tissutale che lo ha generato A questa informazione (distanza) va aggiunto il parametro dell intensità Maggiore sarà la differenza di impedenza maggiore sarà l intensità del segnale di ritorno Questo parametro determinerà sullo schermo un'immagine tanto più chiara (o iperecogena) tanto maggiore sarà l intensità del segnale e tanto più scura (o ipoecogena) tanto minore sarà la sua intensità

9 PARAMETRI FISICI US FREQUENZA (NUMERO DI CICLI NELL UNITA DI TEMPO) LUNGHEZZA D ONDA (DISTANZA TRA DUE CICLI SUCCESSIVI) VELOCITA DI PROPAGAZIONE (PRODOTTO TRA FREQUENZA E LUNGHEZZA D ONDA IN RELAZIONE ALLA DENSITA DEL MEZZO ATTRAVERSATO)

10 gli US impiegati in diagnostica per immagini hanno un range generalmente compreso fra 1 e 20 MHz Più elevata è la frequenza impiegata più corta sarà la lunghezza d onda del fascio di US. Questo comporta che quanto minore sarà la lunghezza d onda (e maggiore la frequenza) tanto più piccolo sarà l oggetto in grado di determinare una riflessione dell onda US e viceversa Nella pratica sonde a più elevata frequenza permetteranno di identificare oggetti o dettagli anche di piccolissime di dimensioni maggiore è la frequenza impiegata e maggiore sarà l attenuazione del fascio di US nel percorso verso la profondità

11 FATTORI CHE REGOLANO LA PROPAGAZIONE DEGLI ULTRASUONI IMPEDENZA ACUSTICA: resistenza alla propagazione-densità-rays (Kg/ms ASSORBIMENTO: trasferimento di energia da fascio al mezzo attraversato RIFLESSIONE: in presenza di interfaccia acustica. Differenza di impedenza acustica RIFRAZIONE: deviazione degli ultrasuoni in relazione a diversa velocità di propagazione nei due mezzi ATTENUAZIONE: riduzione di intensità per assorbimento, riflessione e rifrazione INTERFACCIA ACUSTICA

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13 COMPONENTI SISTEMA ECOGRAFICO TRASDUTTORE AMPLIFICATORE DEGLI ECHI (tgc) CONVERTITORE ANALOGICO-DIGITALE AMPLIFICATORE VIDEO MONITOR SISTEMA DI STAMPA

14 I tasti principali dell ecografo PATIENT DISTANCES FREEZE DEPTH FOCUS COLOR POWER M-MODE

15 PATIENT O NUOVO ESAME Inizia un nuovo esame e cancella tutte le informazioni del paziente precedente Il tasto PATIENT deve essere premuto prima di iniziare con lo studio di ciascun paziente. Inserire i dati del paziente con la tastiera alfanumerica.

16 DEPTH, FREEZE, MISURAZIONI La profondità del campo di vista dipende dalla frequenza impiegata. Nei moderni apparecchi ecografici è possibile ridurre il campo di vista e, contemporaneamente, ingrandire l immagine nel campo vicino o di aree profonde selezionate.

17 Un comando sempre presente negli apparecchi ecografici è il FREEZE fermo-immagine. Blocca la successione di frame dell esame, in tempo reale, nel momento in cui, a giudizio dell operatore, si sta visualizzando meglio un certa struttura od organo Di solito agendo sulla trackball è possibile selezionare l immagine migliore da freezare con la possibilità di scegliere tra gli ultimi frames memorizzati, quello migliore (cine-scroll) Sull immagine congelata è possibile eseguire una serie di misurazioni, inserire delle note scritte, delle frecce o dei simboli, ecc.

18 TRACKBALL-SET-BODY MARK TRACK BALL Si usa per muovere il cursore nella posizione desiderata o per fissare la lunghezza di un asse mentre si disegna un ellisse Puo variare la dimensione e la posizione del volume di campionamento e cambiare la posizione del cursore modalità Doppler SET Si usa per selezionare le opzioni e stabilire il punto di partenza e di arrivo durante la misurazione BODY MARK Mostra le zone del corpo e il tipo di scansione

19 TASTO GAIN= OBIETTIVO GAIN UNIFORME Aumentando il guadagno aumenterà l intensità degli echi prodotti e, quindi, l ecogenicità delle strutture esaminate Aumentando l intensità aumenta l energia degli ultrasuoni e, quindi, le eventuali modificazioni nei tessuti, indotte dagli ultrasuoni E possibile regolare il guadagno di tutta la superfice scansionata e solo su alcuni settori

20 FOCUS Le linee di scansione del fascio di ultrasuoni tendono ad allargarsi poco dopo essere fuoriusciti dalla sonda. Essi restano paralleli fra loro solo per un breve tratto: il fascio resta coerente (cioè, con diametro pari a quello del cristallo) fino ad una distanza che è proporzionale al diametro del cristallo. Il tratto nel quale il fascio è coerente viene detto zona di Fresnel ; quello successivo, zona di Fraunhofher Il punto di passaggio tra le due zone rappresenta la zona focale del fascio ultrasonoro. Le sonde elettroniche attuali consentonodi ottenere più di un punto di focalizzazione a profondità variabili

21 Modalita di acquisizione immagini

22 B (brightness = luminosità) -MODE gli echi vengono rappresentati in sequenza lungo una linea a seconda della loro distanza dalla sorgente (determinata sulla base del ritardo con cui ritornano alla sonda) la loro intensità viene presentata in scala di grigi: il bianco corrisponde al massimo dell intensità mentre il nero all assenza di echi; le sfumature intermedie rappresentano i vari livelli di intensità. modalità B in Real Time è la naturale evoluzione del B-mode. Nel B-mode RT, la singola linea di scansione è affiancata a molte altre così da formare un pennello o un ventaglio che fornirà, quindi, immagini bidimensionali di sezioni di un organo o di un tessuto Gli echi dei singoli fasci ultrasonori arrivano ai cristalli della sonda, con una sequenza opportunamente temporizzata, continuamente processati ed elaborati, così da fornire frame che, se in numero adeguato (almeno 15 per secondo), daranno una sensazione di fluidità alle immagini visualizzate sul monitor. Negli attuali apparecchi ecografici il segnale analogico degli echi viene convertito in segnale digitale prima di formare l immagine

23 TASTO Time Motion-MODE Negli organi provvisti di movimenti continui può essere utile visualizzare questi movimenti lungo una linea di scansione fissa, soprattutto per effettuare misurazioni Il modo TM (Time Motion = movimento nel tempo) è praticamente un B-mode in cui lungo una linea di scansione fissa si hanno continui refresh della posizione dei vari echi che si affiancano in successione l uno all altro dando così informazioni sulla motilità della parte indagata lungo quella singola linea di scansione nel tempo. Questa modalità di visualizzazione è molto utilizzata in ecocardiografia. Per comprendere attraverso quale linea di scansione si sta ottenendo la sequenza, nei moderni apparecchi ecografici è possibile visualizzare contemporaneamente l immagine in B-mode Real Time, nella quale si individua la linea di scansione, e quella in TMmode, dove poi verranno effettuate le valutazioni e le misurazioni del caso

24 TASTO COLORDOPPLER COLOR FLOW Il flusso sanguigno viene visualizzato come una mappa di colore sovrapposta all immagine in B- mode Il colore è codificato, di solito, in maniera tale che il rosso è assegnato al flusso diretto verso la sonda, mentre l azzurro è assegnato a quello che se ne allontana. Questa modalità non è in grado di dare informazioni quantitative ma solo qualitative sul flusso: un rosso molto intenso o un blu molto intenso significheranno flussi molto veloci in avvicinamento o in allontanamento; la presenza di un mosaico di colori in un vaso, testimonieranno un flusso di tipo turbolento La modalità CD viene comunemente utilizzata per individuare i vasi per poi posizionare su di essi il gate per campionare il flusso con lo spettro PW

25 TASTO POWERDOPPLER POWER FLOW Questa modalità di visualizzazione Doppler permette di evidenziare flussi anche piuttosto lenti, perché considera solo l integrale dell energia posseduta dall eco In questo modo è possibile visualizzare come una mappa di colori l intensità del segnale Doppler (come nel caso del Color Doppler) però a prescindere dalla direzione in cui lo spostamento avviene Di solito la scala di colore va dal giallo al rosso magenta Questa modalità è utile per visualizzare circoli sanguigni periferici con velocità ridotte in cui, appunto, più che la velocità, è importante evidenziare o meno la presenza di vasi (caratterizzazione di masse tumorali, distinzione tra lesioni strutturate o coaguli, ecc.)

26 DOPPLER PULSED WAVE Il doppler pulsato viene visualizzato su un piano cartesiano, come dei grafici (Spettro Doppler). L asse delle ordinate rappresenta la velocità (m/sec o cm/sec) mentre l asse delle ascisse rappresenta il tempo

27 Stampa e digitalizzazione immagini L immagine può essere stampata Solitamente, la stampa viene effettuata su carta termica, in bianco e nero Le immagini e il video dell esame ecografico potranno essere memorizzati sull hard disk dell apparecchio o su altri supporti digitali (dischi MO, DVD, CD

28 LE SONDE ECOGRAFICHE Per permettere uno studio adeguato sia delle strutture superficiali, con frequenze elevate, sia delle strutture profonde, con basse frequenze, è necessario disporre di diversi trasduttori o sonde dotati di cristalli piezoelettrici in grado di emettere ultrasuoni alla frequenza più adeguata alle diverse necessità Esistono, pertanto, sonde adeguate allo studio degli organi profondi con frequenze comprese fra 2 e 5 MHz e sonde dedicate allo studio delle strutture anatomiche più superficiali con frequenze comprese fra 7 e 15 MHz

29 Nelle sonde elettroniche non esiste un solo cristallo ma bensì una serie o array molto numerosa (da 256 a diverse migliaia) di cristalli disposti uno vicino all altro ed eccitati elettronicamente uno dopo l altro in modo tale da produrre una immagine ecografica La forma della superficie del trasduttore su cui sono disposti i cristalli può variare a seconda dell uso che se ne intende fare

30 SONDE SONDE: Lineari Convex Endocavitari e Settoriali

31 SONDA CONVEX FORMATO DELL IMMAGINE A TRONCO DI CONO Nel caso di un trasduttore convex i cristalli vengono eccitati esattamente come nel trasduttore lineare, ma il campo di vista sarà a tronco di cono, dato che i cristalli ( ) sono posizionati su una superficie curva. La frequenza di emissione varia, in genere, da 2 a 7 MHz per la valutazione di strutture in profondità

32 SONDA MICROCONVEX la scansione viene data tramite un sistema di ingranaggi che fa oscillare il cristallo di un settore (normalmente 90 ). Durante l'oscillazione il cristallo viene eccitato con una certa tempistica, in maniera da inviare gli impulsi ultrasonori, ricevere gli echi di ritorno e quindi permettere di creare l'immagine ultrasonoro all'interno del campo di vista.

33 SONDA LINEARE FORMATO DELL IMMAGINE RETTANGOLARE Gruppi di elementi (da 5 o 6) facenti parte di una cortina di cristalli ( ) posti in maniera contigua, vengono eccitati in successione in maniera da formare una scansione lineare su un campo rettangolare. La frequenza di emissione varia, in genere, da 7 a 12 MHz. Scarsa penetrazione e studio di strutture superficiali

34 SONDA LINEARE FORMATO DELL IMMAGINE RETTANGOLARE PREGI RIDOTTO CAMPO DI VISTA BUONA RISOLUZIONE SUI PIANI SUPERFICIALI DIFETTI SCARSA MANEGGEVOLEZZA RISOLUZIONE INFERIORE IN PROFONDITA

35 Orientamento della sonda

36 ORIENTARSI PER CAPIRE

37 ORIENTAMENTO

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39 CENNI DI SEMANTICA ECOGRAFICA Si distinguono 4 gradi di ecogenicità rispetto ad un parenchima di riferimento: Strutture ANECOGENE Strutture IPOECOGENE Strutture ISOECOGENE Strutture IPERECOGENE

40 Cenni di semantica ecografica Struttura ANECOGENA LIQUIDA Assoluta mancanza di riflessione di echi Struttura IPOECOGENA SOLIDA Riflette echi di intensità minore rispetto al parenchima di riferimento Struttura ISOECOGENA SOLIDA Riflette echi di intensità uguale a quelli del parenchima di riferimento Struttura IPERECOGENA SOLIDA Riflette echi di intensità maggiore rispetto al parenchima di riferimento.

41 IPERECOGEN O IPOECOGEN O ANECOGEN O

42 KEY POINTS CONOSCI BENE L ANATOMIA VISUALIZZA LE STRUTTURE SU DUE PIANI DI SCANSIONE DEFINISCI I CONFINI SCEGLI IL TRASDUTTORE ADATTO SCEGLI LA FINESTRA ACUSTICA MIGLIORE PER LA VISUALIZZAZIONE OTTIMIZZA PROFONDITA, GUADAGNO E FREQUENZA

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44 GLI ARTEFATTI IN ECOGRAFIA Giulia Fichera

45 Gli artefatti sono degli echi che appaiono alterati nell immagine ecografica così da produrre un immagine che può indurre in errore, oppure al contrario rendere più facile e sicura la diagnosi.

46 Devi imparare a conoscere bene gli artefatti per riuscire ad interpretare in maniera corretta le immagini senza incorrere in grossolani errori che possono essere indotti da false immagini.

47 So che è noioso, ma dovresti ripassare la fisica degli ultrasuoni ed i meccanismi di interazione tra ultrasuoni e tessuti per capire i meccanismi di formazione dell immagine ecografica.

48 La creazione degli artefatti non è in alcun modo legata al tipo di apparecchiatura utilizzata ma è direttamente correlata alla fisica degli ultrasuoni

49 ARTEFATTI UTILI Riverberazione Artefatto a coda di cometa Ring down artifact Cono d ombra posteriore Ombre acustiche laterali Rinforzo posteriore Segno dello scintillio o Twinkling artifact Artefatto da variazione della velocità di propagazione ARTEFATTI FONTE DI ERRORE Artefatto dei lobi (fasci) laterali Effetti di volume parziale Sdoppiamento dell immagine Effetto specchio Artefatto da variazione della velocità di propagazione

50 Artefatti utili alla diagnosi

51 riverberazioni sono prodotte da strutture (gas, osso), che producono una forte riflessione degli US questi colpiscono il trasduttore e da questo vengono inviati nuovamente nei tessuti più volte, dando origine a riflessioni multiple tra oggetto e trasduttore Queste determinano una serie di bande ecogene distanziate tra loro da un intervallo costante, pari alla distanza tra oggetto e sonda, e con intensità decrescente RIVERBERAZIONI

52 RIVERBERAZIONI Prodotte quando il fascio ultrasonoro emesso dalla sonda incontra perpendicolarmente sul suo percorso strutture altamente riflettenti (es: interfaccia tessuti molli-aria o le ossa). Cosa vedi? Serie di linee di echi di intensità decrescenti

53 RIVERBERAZIONI EFFETTO PIOGGIA: Si produce quando il fascio ultrasonoro investe tessuti posti prima di una formazione a contenuto liquido Es: la vescica piena Cosa Vedi?.

54 L effetto pioggia è una riverberazione diffusa ma è da considerare un artefatto che può indurre in errore RIVERBERAZIONI EFFETTO PIOGGIA Cosa Vedi?.

55 CODA DI COMETA Serie di echi paralleli orientati perpendicolarmente alla direzione del fascio ultrasonoro, che corrispondono alle piccole dimensioni della struttura che li ha generati dando luogo ad un immagine che ricorda la coda di una cometa. E determinato dalla presenza di interfacce fortemente ecogena (es: bile-colesterolo) in strutture generalmente di piccole dimensioni ( es: piccole calcificazioni, cristalli di colesterolo, ecc.).

56 CODA DI COMETA artefatto da riverberazione che si produce in seguito a riflessioni multiple che avvengono tra parete posteriore ed anteriore di un oggetto ( ringing = vibrare come un campanello elettrico). Queste riflessioni multiple producono una serie di echi paralleli e assai vicini tra loro, realizzando un immagine assai caratteristica detta a coda di cometa si verifica quando viene «insonata» una struttura di piccole dimensioni e ad elevata impedenza acustica quali microcalcificazioni, cristalli di colesterolo.

57 RING DOWN ARTIFACT Artefatto che si manifesta sotto forma di una striscia continua iperecogena. Il meccanismo fisico si basa su bolle di liquido poste a contatto con microbolle gassose che entrano in risonanza quando colpite da ultrasuoni. È caratteristico delle raccolte gassose. MA Non confondere con la coda di cometa!!!!! Ricorda la coda di cometa è immobile mentre nel ring down artifact le linee ecogene appaiono fluttuanti e mobili.

58 CONO D OMBRA POSTERIORE Fenomeno tipico dei calcoli di diametro > 3 mm Si crea quando il fascio ultrasonoro incontra strutture (es: osso, formazioni calcifiche, cicatrici) che possono provocare la riflessione del fascio. L ombra acustica si crea perché i piani posteriori alle strutture non vengono raggiunti dal fascio.

59 CONO D OMBRA POSTERIORE STRUTTURE AD ALTA IMPEDENZA ACUSTICA CHE RIDUCONO DRASTICAMENTE GLI ECHI POSTERIORMENTE AD ESSE

60 RIFRAZIONE Quando un ultrasuono attraversa un interfaccia devia dalla sua direzione rettilinea con un angolo che presenterà una deflessione verso il versante dell impedenza maggiore. Nelle immagini ecografiche i fenomeni di rifrazione si rendono evidenti in corrispondenza dei profili laterali di strutture rotondeggianti od ovalari, solide o liquide, determinando la comparsa delle cosiddette ombre acustiche laterali

61 OMBRE ACUSTICHE LATERALI In presenza di strutture rotondeggianti a contenuto (liquido o solido) differente rispetto ai parenchimi circostanti. Cisti: gli ultrasuoni nel mezzo fluido rallentano rispettano ai tessuti parenchimali. Metastasi.

62 OMBRE ACUSTICHE LATERALI Cosa vedi? Fasci d ombre provenienti dai margini della struttura

63 RINFORZO POSTERIORE Gli US che attraversano una raccolta liquida omogenea non producono echi. A lato della raccolta liquida, invece, il fascio subisce i normali fenomeni di riflessione, rifrazione e attenuazione. Quindi i tessuti situati posteriormente alla raccolta liquida emetteranno echi molto più intensi rispetto ai circostanti apparendo più ecogeni. Rinforzo di parete posteriore Rinforzo posteriore

64 RINFORZO DI PARETE POSTERIORE gli ultrasuoni incontrano strutture a bassa impedenza acustica rispetto ai tessuti circostanti e cio determina un aumento degli echi posteriormente ad esse. può essere utile da usare come finestra acustica per strutture vicine

65 RINFORZO POSTERIORE Questo artefatto può aiutare a distinguere (non sempre!) una lesione cistica da un nodulo solido ipoecogeno. Cosa vedi? Fascio con maggiore intensità, rinforzato, posteriormente alla struttura.

66 SEGNO DELLO SCINTILLIO o TWINKLING ARTIFACT O Segno di Arlecchino Interazione tra un fascio US e una formazione calcifica. Consiste in una serie di pixel colorati all interno, intorno e spesso lungo il cono d ombra posteriore della formazione calcolotica.

67 SEGNO DELLO SCINTILLIO o TWINKLING ARTIFACT Arlecchino e la calcolosi. Cosa vedi?

68 Artefatti fonte di errore

69 Artefatto dei lobi (o fasci) laterali Il fascio US è formato da un fascio principale e da più fasci laterali di minore intensità disposti lateralmente al fascio principale. Fasci Secondari I fasci secondari interagendo con superfici riflettenti inclinate raggiungono prima il trasduttore e lo traggono in inganno creando false immagini.

70 Artefatto dei lobi (o fasci) laterali I fasci secondari interagendo con superfici riflettenti inclinate raggiungono prima il trasduttore e lo traggono in inganno creando false immagini. Fasci Secondari

71 Artefatto dei lobi (o fasci) laterali

72 Artefatto dei lobi (o fasci) laterali Problema: Può causare diagnosi di falsi sedimenti o lesioni occupanti spazio. IMPORTANTE: puoi ovviare a questo artefatto eseguendo più scansioni!!!! Cosa vedi?

73 Artefatto dei lobi (o fasci) laterali ERRORE: Nella colecisti si potrebbe visualizzare del materiale inesistente (pseudo-fango). immagine Differenza: -Fango biliare vero si dispone orizzontalmente. -Pseudo-fango si dispone con concavità verso l alto.

74 Effetto di volume parziale Assenza del cono d ombra dietro i calcoli di piccole dimensioni Perché? Quando un fascio US colpisce un piccolo calcolo insieme ai tessuti vicini una parte degli echi riflessi da questi tessuti si sovrappone agli echi di ritorno che originano da dietro la formazione litiasica. Il piccolo cono d ombra viene mascherato.

75 Artefatto di variazione della velocità degli ultrasuoni Gli ecografi sono tarati per la velocità media di propagazione degli US nei tessuti fissata a 1540 m/sec. Ma la velocità di propagazione degli ultrasuoni nel corpo umano presenta variazioni. Se gli echi di ritorno arrivano in un tempo più lungo (es: raccolte fluide) l immagine riprodotta sarà leggermente più ALLUNGATA della realtà. Se i tessuti hanno maggiore velocità di trasmissione l immagine sarà leggermente più SCHIACCIATA della realtà.

76 Artefatto di variazione della velocità degli ultrasuoni Immagine schiacciata Osso o Calcolo Cisti Immagine allungata

77 Artefatto di variazione della velocità degli ultrasuoni Attraversando velocemente un calcolo il fascio raggiunge velocemente la sua parete posteriore. Perciò il calcolo sembrerà più vicino del reale con una forma ovalare e con diametro maggiore trasversale al fascio US.

78 Artefatto di variazione della velocità degli ultrasuoni Osso o Calcolo Immagine schiacciata immagine

79 Artefatto di variazione della velocità degli ultrasuoni Quando il fascio attraversa una raccolta liquida raggiunge più lentamente la parete posteriore, la raffigura più lontana. L immagine avrà una forma ovalare con diametro maggiore parallelo al fascio US. Cisti Immagine allungata

80 Artefatto di spostamento laterale dell immagine L ecografo calcola: Tempo totale= tempo di andata + tempo di ritorno. Se giungono al trasduttore echi rallentati da altre strutture le immagini visualizzate saranno spostate lateralmente rispetto alla loro sede reale nel tessuto esplorato.

81 Artefatto di spostamento laterale dell immagine Problema: Simula la presenza di una lesione di continuo su una superficie iperriflettente come quella del diaframma.

82 Artefatto di spostamento laterale dell immagine Cosa vedi? Una interruzione della linea diaframmatica

83 EFFETTO SPECCHIO Strutture poste presso interfacce ricurve e a forte riflessione sono riprodotte sia nella loro posizione reale che al di là dell interfaccia che ha agito come specchio Si produce a causa di riflessioni multiple, che avvengono tra la superficie che agisce da specchio e la struttura posta a ridosso di essa, con conseguente allungamento del tragitto del fascio e allungamento del tempo impiegato dagli US per ritornare alla sonda L ecografo interpreta gli echi riflessi una seconda volta come posti più profondamente e, ricostruisce un immagine al di là della superficie specchio, in sede speculare a quella reale

84 Effetto specchio Artefatto che si origina in presenza di interfacce RICURVE. Più comune = Diaframma

85 Effetto specchio Differenza: Un immagine reale sarà visibile in TUTTE le scansioni, un artefatto da effetto specchio NO. Cosa Vedi?Un immagine al di là della superficie specchio, in sede speculare a quella reale.

86 Thanks for your attention!

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