EVOLUZIONE DEI TEMPI DI GIOCO SULLE DIFFERENTI SUPERFICI NEL TENNIS MASCHILE

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1 EVOLUZIONE DEI TEMPI DI GIOCO SULLE DIFFERENTI SUPERFICI NEL TENNIS MASCHILE Autori: Massimo Franzetti,Marco Morucchio, Matteo Pifferi III Corso Nazionale di Specializzazione per tecnici F.I.T. (equivalente al IV Livello Europeo) Scuola dello Sport CONI Roma, 7-8 novembre 2006 Supervisore:Dott. Roberto Lombardi

2 ABSTRACT Nel tennis, come in tutti gli altri sport, è di fondamentale importanza che l allenatore, soprattutto quando lavora nella fascia dell alta specializzazione, possieda un approfondita conoscenza del modello di prestazione del gioco di alto livello al fine di organizzare nel modo corretto i mezzi e i contenuti dell allenamento. In questo progetto di lavoro, attraverso il monitoraggio cronometrico dei tempi di gioco e di pausa di alcuni incontri, sono stati raccolti numerosi dati con lo scopo di registrare i parametri fondamentali del modello di prestazione (durata media del punto e della pausa, numero di colpi giocati in uno scambio, tempo effettivo e velocità del gioco) e di verificare se, nel corso degli anni, ci sia stata un evoluzione di questi parametri. I dati, raccolti analizzando 21 incontri giocati dai migliori tennisti della classifica ATP nelle annate 2005 e 2006 nei tornei del Grande Slam, sono stati elaborati separatamente per ciascuna superficie (terra battuta, erba e cemento). L analisi dei risultati ci indica come la durata media delle azioni di gioco si sia allungata rispetto a ricerche svolte nel 1992 e nel 2003 e come ci sia stato un rallentamento della velocità con cui viaggia la palla. Il dato più interessante riguarda l erba naturale: le precedenti ricerche ci descrivevano l erba come la superficie di gran lunga più veloce; i dati in nostro possesso ci inducono ad ipotizzare che l erba si stia avvicinando al cemento nei parametri principali del gioco (durata del punto, velocità della palla e tempo effettivo), mentre la terra battuta sia rimasta marcatamente più lenta rispetto alle altre superfici. Ci sembra perciò di poter affermare che sia parzialmente riuscita la normalizzazione del gioco sulle differenti superfici voluta dall I.T.F. ed attuata attraverso la scelta di palle con differenti caratteristiche di velocità in rapporto alla rapidità del terreno di gioco. 1

3 INDICE ABSTRACT 1 INDICE... I 1) INTRODUZIONE LE SUPERFICI DI GIOCO LE RICERCHE SUI TEMPI DI GIOCO LA SPECIALIZZAZIONE LA CLASSIFICAZIONE DELLE PALLE ATTUATA DALL I.T.F ) OBBIETTIVI DELLA RICERCA ) MATERIALI E METODI DELLA RICERCA 13 4) ANALISI DEI RISULTATI I TEMPI DI GIOCO LA DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE AZIONI DI GIOCO I TEMPI DI PAUSA E LE PERCENTUALI DI GIOCO EFFETTIVO ) CONCLUSIONI E INDICAZIONI PER L ALLENAMENTO CONCLUSIONI INDICAZIONI UTILI PER L ALLENAMENTO.35 6) LISTA DEI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI.37 7) ALLEGATI.38

4 1. INTRODUZIONE Il tennis, a differenza di alcune altre discipline sportive, è uno sport che richiede un elevatissima adattabilità ai giocatori di alto livello. In particolare, è forse l unico sport nel quale il periodo competitivo occupa praticamente l intero anno solare (48 settimane su 52) e dove l ambito di gara ha una variabilità molto elevata. Nel corso della stagione si comincia infatti con un periodo di competizioni su superfici sintetiche all aperto con temperature elevate (Rebound Ace in Australia e Nuova Zelanda ad inizio anno), per passare alla terra battuta outdoor del Sudamerica in contemporanea alla stagione indoor europea su terreno duro. A questi tornei segue la stagione americana sul cemento sempre all aperto (Las Vegas, Indian Wells e Miami). In primavera l attività si sposta di nuovo in Europa sulla terra rossa (Montecarlo, Valencia, Barcellona, Estoril, Roma ed Amburgo) fino al Roland Garros. Dopo una breve stagione (1 mese circa) sull erba culminante con il torneo di Wimbledon, in estate i giocatori tornano a dividersi tra il cemento americano e la terra Europea prima degli Open Usa. La stagione prosegue con una serie di tornei indoor, per terminare con la Tennis Master Cup e la finale di Coppa Davis. Naturalmente, questa variabilità di superfici e di condizioni ambientali determina caratteristiche differenti nel gioco e nel modello funzionale di prestazione. 1.1 LE SUPERFICI DI GIOCO Le superfici di gioco presenti nei tornei del Grande Slam sono 4: erba naturale (Wimbledon), terra battuta (Parigi), Rebound Ace (Melbourne) e Deco Turf (US Open). Se poi consideriamo anche i tornei dell ATP troviamo altre superfici sintetiche di vario tipo definite dall A.T.P col termine generico di hard (campi in duro). 2

5 Per meglio comprendere le differenze tra le superfici e la loro influenza sul gioco, è opportuno capire cosa succede al momento del contatto tra la palla ed il campo al momento del rimbalzo. Alcuni interessanti studi di Howard Brody (fig. 1) ci suggeriscono di analizzare due coefficienti: il COR (coefficiente orizzontale di restituzione) ed il COF (coefficiente orizzontale di attrito). COEFFICIENTI E SUPERFICI COEFF. FRICTION (COF) COEFF. RESTITUTION (COR) ERBA BASSO BASSO DECO-TURF BASSO ALTO REBOUND ACE MEDIO MEDIO TERRA BATTUTA ALTO ALTO Fig.1 : classificazione delle superfici dei tornei dello Slam in base ai due coefficienti di Friction (COF) e Restitution (COR). ( Howard Brody) In particolare il COR è definito come il rapporto tra la velocità verticale della palla dopo il rimbalzo e la stessa velocità prima del rimbalzo. In pratica un COR elevato significa un rimbalzo alto della pallina dopo il contatto col terreno. Il COF misura invece la forza di attrito esercitata dal terreno sulla palla al momento del rimbalzo. Più elevato è questo coefficiente e maggiore è la diminuzione di velocità della palla dopo il rimbalzo a terra e di conseguenza la lentezza del campo. 3

6 La tabella (fig. 1) ci suggerisce come, a parità di condizioni, la terra battuta sia la superficie più lenta e l erba la più veloce; ciò spiega come mai, nelle ricerche effettuate fino ad ora, i modelli di prestazione riferiti a queste due superfici siano risultati molto distanti tra loro. 1.2 LE RICERCHE SUI TEMPI DI GIOCO In letteratura non sono numerosi gli studi e le ricerche che indagano sul modello di prestazione del tennis di alto livello e di come la prestazione stessa sia influenzata dalle superfici di gioco. La prima ricerca relativa ai tempi di gioco risale alla metà degli anni 70 con il monitoraggio di undici incontri relativi agli internazionali di Roma. I principali dati trovati in questo lavoro riguardano la durata media di una azione di gioco (7 6), il numero di colpi giocati in media in un punto (4,8) e l intervallo medio di tempo tra due colpi successivi (1 56). Un lavoro molto dettagliato è stato elaborato nel 1992 dal Dr. Claudio Gallozzi che ha preso in considerazione 15 incontri di giocatori di alto livello della classifica A.T.P. equamente distribuiti su tre superfici (erba, terra e sintetico senza distinzione tra indoor-outdoor, rebound ace e deco turf o hard ). Tra i numerosi dati raccolti in questa ricerca, quelli relativi ai tempi di gioco e di pausa forniscono un idea precisa della elevata variabilità del modello di prestazione in rapporto alle superfici di gioco. Ad esempio la durata media di uno scambio sull erba era stato misurato in 3 5 a fronte di una durata di 6 8 sulle superfici veloci, per salire a 7 5 sulla terra battuta. Un indagine successiva, altrettanto approfondita, è stata svolta nel 2004 da Fabio Grismondi che ha analizzato 24 match giocati in tornei del Grande 4

7 Slam nelle stagioni 2001, 2002 e Rispetto al lavoro di Gallozzi, si evidenziano un aumento della durata media del punto sull erba (4 16), una diminuzione della durata sulla terra (da 7 5 a 6 8) e una significativa diminuzione sul cemento (da 6 8 a 4 9). Esistono in letteratura altri lavori seppur di validità scientifica molto limitata per l esiguo numero di incontri considerati: ci riferiamo ad una ricerca di Mark S. Kovacs che ha messo a confronto la finale degli U.s. Open del 1988 e quella del 2003 trovando che nel 1988 il tempo medio di durata del punto era di 12 2 contro i 5 99 del Il tempo medio di pausa tra due punti successivi era passato da 30 circa a e circa il 93% dei punti durava meno di 5. Un altro lavoro interessante, seppur limitato alle 4 finali dei tornei dello Slam del 2001, è stato elaborato da Ales Filipcic. I principali dati relativi possono essere riassunti dalla seguente tabella (fig. 2): TORNEO AUS OPEN ROLAND WIMBLEDON U.S. OPEN GARROS INCONTRO Agassi Clement Kuerten Corretja Ivanisevic Rafter Hewitt Sampras Durata media dello scambio 7,3 8,2 2,7 3,8 Durata media della pausa tra punti Rapporto riposo/tempo di gioco 19,06 23,1 18,7 19,9 1:2,6 1:2,8 1:5,9 1:5,2 Percentuale di azioni sotto i 10 di durata 76,40 68, ,60 Fig. 2: Elaborazione dei principali parametri delle quattro finali dello Slam del 2001 (Ales Filipcic) E doveroso ribadire che, la validità degli ultimi due lavori citati risulta molto limitata per l esiguo numero di incontri analizzati nelle indagini. Tutti questi lavori, seppure in misura differente per il fatto di non possedere la medesima rilevanza scientifica, ci porterebbero a pensare che, almeno 5

8 fino al 2003, esistessero modelli di prestazione alquanto distanti tra una superficie e l altra ed in particolare modo tra l erba e la terra battuta, che sono i due terreni di gioco più dissimili tra quelli utilizzati nel circuito. Questo fatto ha portato fino ad oggi la maggior parte dei giocatori a risultare più competitivi su alcune superfici rispetto ad altre, in pratica a specializzarsi a seconda delle proprie caratteristiche. 1.3 LA SPECIALIZZAZIONE La specializzazione è un fenomeno molto evidente soprattutto in quelle nazioni nelle quali i giocatori si allenano prevalentemente od esclusivamente su un unica superficie: ad esempio, i giocatori spagnoli, anche grazie al clima favorevole ed alla diffusione capillare di campi in terra battuta, risultano, a parte rarissime eccezioni, molto più competitivi sulla terra rispetto alle altre superfici. Basti pensare che, nelle ultime dieci stagioni, i giocatori spagnoli hanno collezionato cinque vittorie al Roland Garros (Ferrero, Moya, A. Costa, due volte Nadal) e quattro finali (Ferrero, Bruguera e due volte Corretja) contro le zero vittorie e due finali ottenute mettendo insieme gli altri tre tornei dello Slam. Lo stesso discorso, anche se a livelli qualitativamente inferiori, può essere fatto per gli argentini, molto competitivi sulla terra battuta e meno sulle rimanenti superfici, con la recente eccezione di Nalbandian, giocatore competitivo su tutti i terreni. La scuola australiana, che tradizionalmente ha cresciuto i propri atleti sull erba fino alla conversione al rebound ace della maggior parte dei propri campi avvenuta nel 1988, ha sempre trovato difficoltà ad esprimere atleti competitivi sulla terra battuta. All infuori di alcune nobili eccezioni (Agassi, Chang e Courier) i giocatori USA hanno 6

9 storicamente avuto un migliore rendimento sulle superfici rapide (cemento in particolare) piuttosto che sulla terra. Molti giocatori si sono fino ad ora orientati verso una specializzazione settoriale, trascurando alcune terreni, oppure utilizzandoli più come preparazione e completamento per lo scorcio di stagione sul terreno preferito. Al momento nel tennis solamente Roger Federer è ritenuto in grado di aggiudicarsi tutte e 4 le prove del Grande Slam pur non essendo ancora riuscito ad imporsi a Parigi. Anche Nadal, con la recente prestazione fornita a Wimbledon e con alcune interessanti performance sul cemento, sembra potersi proporre come un giocatore duttile e competitivo su qualsiasi terreno di gioco. Se studiamo la storia del tennis degli ultimi 30 anni ( ), balza all occhio l estrema difficoltà a vincere su tutte le superfici. Vediamo qualche dato a conferma di questa tesi. Da otto anni a livello femminile e da 37 anni a livello maschile nessun giocatore è in grado di aggiudicarsi il Grande Slam. Tra le femmine Stefi Graf è stata l ultima atleta a vincere i quattro maggiori tornei nella stessa stagione nel 1988, mentre tra i maschi bisogna risalire a Rod Laver vincitore del Grande Slam nel Inoltre gli ultimi giocatori a vincere anche in anni differenti tutti i quattro tornei sono stati Serena Williams tra le femmine (Wimbledon 2003, U.S. Open e Roland Garros 2002 e Australian Open 2005) e Andrè Agassi tra i maschi (Wimbledon 1992, U.S. Open e Roland Garros 1999 e Australian Open 2003). Se vogliamo approfondire ulteriormente l argomento possiamo consultare le tabelle seguenti (fig. 3 e 4) che mostrano i giocatori e le giocatrici in grado di vincere almeno due differenti tornei dello slam negli ultimi 30 anni. 7

10 Tra i maschi (fig. 3), quattordici giocatori si sono aggiudicati almeno due prove, dieci di essi ne hanno vinte tre ed uno solo (Agassi), seppur in anni, differenti ha fatto il poker. E interessante notare però, come solo due giocatori siano stati in grado di primeggiare sia a Wimbledon che al Roland Garros: Agassi e Borg (peraltro con cinque vittorie sull erba e sei sulla terra, notevole anomalia nel panorama tennistico maschile). AGASSI BECKER BORG CONNORS COURIER EDBERG FEDERER HEWITT LENDL MC ENROE NEWCOMBE SAMPRAS VILAS WILANDER RG WIM AUS US OP Fig. 3: giocatori in grado di aggiudicarsi in carriera almeno 2 differenti tornei dello Slam Passiamo ora al tennis femminile (fig. 4). Quattordici giocatrici sono riuscite nell impresa di vincere almeno due tornei dello Slam e, tra queste, quattro hanno vinto tutti e quattro i tornei almeno una volta (Evert, Graf, Navratilova, Williams S.), sei si sono 8

11 imposte in almeno tre diversi tornei e cinque (Evert, Graf, King, Navratilova, Williams V.), sono state in grado di prevalere sia a Wimbledon che al Roland Garros. CAPRIATI DAVENPORT EVERT GOOLAGONG GRAF HENIN HINGINS KING MANDLIKOVA NAVRATILOVA PIERCE SELES WILLIAMS V WILLIAMS S RG WIM AUS US OP Fig. 4: Giocatrici in grado di aggiudicarsi in carriera almeno 2 differenti tornei dello Slam Con l evoluzione del gioco e l incremento di velocità evidenziatosi negli ultimi 20 anni in concomitanza con l avvento delle racchette in graphite e con l allargamento del numero di nazioni presenti nella classifica mondiale, si è poi verificato un altro problema. L aumento della potenza dei giocatori si esprime in un elevatissima velocità del servizio, fenomeno che, soprattutto sulle superfici veloci indoor e sull erba, ha spesso trasformato le partite in una guerra di battute riducendo all osso il numero di scambi giocati ed il numero di colpi nello scambio. Il tutto a discapito della spettacolarità del gioco 9

12 1.4 LA CLASSIFICAZIONE DELLE PALLE ATTUATA DALL I.T.F. Per ovviare a questi aspetti del tennis moderno e venire maggiormente incontro alle esigenze dello spettacolo, l ITF ha cercato di porre rimedio intervenendo sulla scelta del tipo di palle di gioco da utilizzare in rapporto alle superfici. Lo scopo è quello di normalizzare le caratteristiche degli incontri e consentire così agli attaccanti di poter competere sulla terra battuta con i difensori grazie a palle più rapide, ed ai difensori di poter competere con gli attaccanti sul veloce grazie all utilizzo di palle più lente. Dopo 2 anni di sperimentazione cominciata con il gennaio 2002, l I.T.F. ha deciso di introdurre due nuove tipologie di palle rispetto alle classiche, per cui ora ci troviamo ad avere 3 tipi di palle da gioco: Tipo 1: (palle veloci) sono identiche alle palle standard eccetto per il fatto di essere più dure, dal rimbalzo più basso Tipo 2: (palle medie): sono quelle tradizionali ed hanno un rimbalzo di altezza media Tipo 3: (palle lente): sono identiche alla tradizionali eccetto che per un diametro del 6% circa più largo (vedi allegato N 1) Per determinare quali palle usare sui differenti terreni, la ITF ha introdotto uno schema ufficiale di classificazione delle superfici di gioco (fig. 5) con cui poter definire una superficie lenta (categoria 1), media o medio-veloce (categoria 2) e veloce (categoria 3) 10

13 Fig. 5: classificazione delle superfici di gioco in base alla velocità (ITF) E da rilevare come le palle di tipo 3 (lento) siano consigliate anche per i tornei giocati in altura, indipendentemente dalla superficie di gioco. Sempre nella direzione di normalizzare il gioco, è opportuno segnalare che gli organizzatori del torneo di Wimbledon hanno deciso, da alcuni anni a questa parte, di modificare la tipologia di erba per rallentare il gioco e, sempre allo stesso scopo, i tubi di palline vengono aperti due giorni prima del loro utilizzo per favorire una leggera perdita di pressione. 11

14 2. OBIETTIVI DELLA RICERCA Attraverso l analisi di 21 incontri giocati nei tornei del Grande Slam durante le stagioni , abbiamo raccolto una serie di dati che, una volta elaborati, ci hanno fornito indicazioni utili ad indagare alcuni aspetti del gioco che andiamo di seguito ad elencare: 1) I principali parametri del modello di prestazione del tennis maschile di alto livello con particolare riferimento a: a) la durata media, minima e massima del punto b) i tempi di pausa (tra punti, tra game e tra set) c) il numero di colpi giocati nello scambio e la velocità del gioco d) la distribuzione percentuale delle azioni di gioco in base alla durata e) la percentuale di gioco effettivo rispetto alla durata totale. 2) L evoluzione dei tempi di gioco e della velocità del gioco stesso rispetto ai dati relativi alle ricerche effettuate negli anni 70, 90 e inizio anni ) In quale misura l I.T.F. abbia o meno raggiunto il proprio obbiettivo di avvicinare le caratteristiche del gioco sulle diverse superfici ed in particolare di allungare lo scambio sull erba. 4) L incidenza degli scambi di lunga durata (oltre i 30 ) L analisi dei dati in questione si propone di fornire agli allenatori indicazioni utili relativamente all intervento dei differenti metabolismi energetici utilizzati durante l incontro per poter scegliere in maniera mirata i tempi delle esercitazioni dell allenamento 12

15 3. MATERIALI E METODI DELLA RICERCA L indagine è stata condotta monitorando 21 incontri giocati nelle stagioni 2005 e 2006 nei tornei del Grande Slam. Di seguito nelle tabelle n 6, 7, 8, e 9, elenchiamo gli incontri analizzati con i relativi risultati, il torneo di appartenenza ed il turno WIMBLEDON INCONTRO RISULTATO ANNO TURNO Federer b. Roddick Finale Nadal b.nieminen Quarti Federer b. Hewitt Semifinale Federer b. Ancic Quarti Federer b. Bjorkman Semifinale Nadal b. Baghdatis Semifinale Federer b. Nadal Finale Fig. 6: elenco degli incontri monitorati relativi al torneo di Wimbledon ROLAND GARROS Nadal b. Federer Finale Nadal b. Puerta Finale Nadal b. Federer Semifinale Nadal b. Ljubicic Semifinale Federer b. Nabaldian rit 2006 Semifinale Fig. 7: elenco degli incontri monitorati relativi al torneo del Roland Garros 13

16 AUSTRALIAN OPEN Safin b. Hewitt Finale Hewitt b. Roddick Semifinale Federer b. Baghdatis Finale Baghdatis b. Nalbandian Semifinale Fig. 8: elenco degli incontri monitorati relativi agli Australian Open U.S. OPEN Federer b. Agassi Finale Davydenko b. Haas Quarti Federer b. Davydenko Semifinale Federer b. Roddick Finale Roddick b. Youzny Semifinale Fig. 9: elenco degli incontri monitorati relativi agli U.S. Open In totale sono stati analizzati un totale di 76 set, 733 games e 4568 punti. Gli incontri, registrati su videocassetta VHS oppure su DVD o Cd, sono stati successivamente visionati tramite computer o TV per il monitoraggio di alcuni parametri che venivano riportati direttamente in un foglio di calcolo di Excel ( allegato n 2). Per il cronometraggio delle azioni è stato utilizzato un cronometro con una particolare funzione per cui, una volta avviato, alla prima pressione del pulsante viene visualizzato il tempo dell azione conclusa, mentre il cronometraggio stesso riparte per misurare la durata dell azione seguente. In questo modo il cronometro veniva fatto partire una sola volta all inizio della partita e successivamente era possibile misurare e visualizzare tutti i tempi parziali delle azioni, riportandoli poi nella griglia di Excel. 14

17 Il cronometraggio è stato effettuato da un unica persona al fine di avere un unico errore di misurazione standard su tutte le azioni cronometrate. Analizziamo ora singolarmente i dati che venivano inseriti nella tabella di rilevazione. 1. N AZIONI: il numero progressivo delle azioni di gioco monitorate. 2. TEMPO GIOCO: il tempo che intercorre tra l inizio del movimento del lancio della palla del giocatore al servizio e il momento in cui la palla tocca la rete, rimbalza out o fa il secondo rimbalzo in campo o in ogni caso quando non è più giocabile (fine del punto). 3. N COLPI: il numero di volte che la palla viene toccata dai giocatori compreso il servizio e l ultimo tocco. 4. PAUSA PUNTI: tempo di pausa tra la fine di un punto e l inizio del successivo (inizio del movimento di lancio di palla del battitore). 5. PAUSA SERVIZI: tempo che intercorre tra la prima palla di battuta sbagliata e l inizio del movimento di lancio sulla seconda palla di battuta. 6. PAUSA 1 GAME/TIE: tempo di pausa che intercorre tra il 1 ed il 2 game di ogni set oppure dopo 6 punti giocati nel tie break. In pratica è una pausa nella quale il regolamento non consente ai giocatori che cambiano campo di fermarsi. 7. PAUSA CAMBIO CAMPO: pausa tra due games con cambio di campo e riposo. 8. PAUSA SET: pausa tra la fine di un set e l inizio del successivo. 9. PAUSA SENZA CAMBIO CAMPO: pausa tra la fine di un game e l inizio del successivo senza cambio di campo. 10. VARIE: pause di vario genere (ad esempio intervento medico, intervallo tra un servizio che ha colpito il nastro ed è andato in campo e la sua ripetizione ecc.). 15

18 Va sottolineato come alla voce tempo di gioco venisse segnata una durata convenzionale di 1.50 in caso di servizio vincente, mentre nella casella pausa tra servizi, nel caso di una prima palla di servizio out o in rete, venisse registrato il tempo visualizzato dal cronometro tra l inizio del servizio e la fine della pausa diminuito di 1. I risultati raccolti confluivano in parte automaticamente ed in parte manualmente in una tabella del foglio di calcolo (allegato n 3) dove venivano rielaborati per completare le seguenti voci: 1. n azioni monitorate 2. n cambi campo 3. n pause tra set 4. n pause tra i game senza cambi campo 5. n pause tra game con cambio senza riposo 6. n pause varie 7. pausa totale in secondi 8. pausa totale tra servizi in secondi 9. pausa totale tra punti in secondi 10. pausa totale tra game senza cambio in secondi e in minuti 11. pausa totale tra game con cambio in secondi e in minuti 12. pausa totale dopo il 1 game o nel tie-break in secondi e in minuti 13. pausa totale tra set in secondi e in minuti 14. pause varie in secondi e in minuti 15. media pausa tra punti in secondi 16. media pausa tra games con cambio campo 17. media pause tra set 18. media pause tra game senza cambi campo 19. media pausa tra game con cambio campo senza riposo 20. tempo di gioco effettivo in secondi e in minuti 21. n colpi totali 16

19 22. media palle toccate in uno scambio 23. rapporto tempo gioco/tempo pausa 24. durata media di un set 25. durata media di uno scambio 26. intervallo tra due colpi successivi 27. durata totale in secondi e in minuti 28. n games giocati 29. durata media di un game 30. n pause tra servizi 31. media pause tra servizi 32. media punti giocati in un game 33. n azioni concluse entro tre colpi (compreso servizio) Successivamente, sempre con l aiuto del foglio di calcolo di Excel, le azioni venivano ordinate in base alla durata per verificare la distribuzione delle stesse all interno degli intervalli 0-5, 5-10, 10-15, 15-20, 20-25, e oltre i 30 ed infine le stesse azioni venivano raggruppate secondo la durata 0-10, 10-20, Per ogni incontro veniva occupato un foglio di calcolo per poi far confluire tutte le partite di una stessa superficie all interno di una tabella riepilogativa. 17

20 4. ANALISI DEI RISULTATI Premessa: come già accennato, la nostra ricerca prevede la distinzione dei dati relativi all erba (Wimbledon), al Rebound Ace ( Australian Open), al Deco Turf (U.S. Open) ed alla terra battuta (Roland Garros); tuttavia, per consentire la possibilità di confrontare questi dati con quelli delle precedenti ricerche di Gallozzi e Grismondi, in alcuni casi i dati relativi agli Australian Open e agli US Open sono stati accorpati sotto la voce generica di cemento. Ogni voce verrà dapprima analizzata separatamente e in seguito confrontata con quelle dei precedenti lavori del Dr. Claudio Gallozzi (1992) e di Fabio Grismondi (2003) anche con l ausilio di grafici e tabelle. Per capire meglio se alcuni parametri assumono caratteristiche molto vicine su superfici differenti faremo anche riferimento all allegato n 15 nel quale sono riportati i principali parametri della ricerca e la significatività degli stessi tra le diverse superfici. Di seguito (fig.10) troviamo la tabella che mostra i principali dati scaturiti dalla ricerca. 18

21 N Media Deviaz. Errore Minimo Massimo standard standard Cemento ,71 5,24 0,11 1,50 42,99 TEMPO DI GIOCO Erba ,48 4,88 0,14 1,50 33,28 Terra ,21 5,59 0,17 1,50 35,43 Total ,01 5,27 0,08 1,50 42,99 Cemento ,59 317,36 6,85 1, ,00 N AZIONI Erba ,50 364,45 10,26 1, ,00 Terra ,00 311,63 9,49 1, ,00 Total ,49 332,39 4,96 1, ,00 Cemento ,89 3,92 0, Erba ,82 3,60 0, N COLPI Terra ,65 3,91 0, Total ,05 3,85 0, Cemento ,75 5,86 0,14 9,18 55,17 PAUSA TRA PUNTI Erba ,39 6,98 0,21 10,46 57,21 Terra ,90 7,11 0,24 11,75 73,77 Total ,21 6,71 0,11 9,18 73,77 Cemento 788 7,55 1,80 0,06 5,03 24,49 PAUSA TRA Erba 487 8,72 1,98 0,09 5,15 17,91 SERVIZI Terra 356 8,13 2,46 0,13 5,05 25,11 Total ,02 2,08 0,05 5,03 25,11 Cemento 39 49,58 16,12 2,58 35,33 131,25 PAUSA 1 GAME/ Erba 26 53,69 17,56 3,44 40,40 110,53 TIE/BREAK Terra 21 60,94 12,62 2,75 43,60 86,19 Total 86 53,60 16,28 1,76 35,33 131,25 Cemento ,57 15,77 1,76 91,99 156,74 PAUSA CAMBIO Erba ,37 13,96 1,57 72,32 137,31 CAMPO Terra ,37 18,30 3,19 94,75 167,85 Total ,89 17,24 1,24 72,32 167,85 Cemento ,78 43,55 10,89 124,73 224,63 Erba ,34 32,41 8,66 79,25 203,72 PAUSA SET Terra 7 155,81 30,69 11,60 107,36 204,78 Total ,29 36,98 6,08 79,25 224,63 Cemento ,13 7,10 0,59 19,16 61,47 PAUSA SENZA Erba 84 38,36 27,31 2,98 21,12 270,30 CAMBIO CAMPO Terra 72 39,71 11,05 1,30 19,55 76,22 Total ,19 16,42 0,95 19,16 270,30 Fig. 10: principali dati rilavati nella ricerca effettuata su 21 match giocati nei tornei dello Slam nelle stagioni Cerchiamo ora di analizzare queste ed altre voci nel dettaglio con l ausilio di alcuni grafici. 19

22 4.1 TEMPI DI GIOCO Durata media del punto: la ricerca evidenzia (fig.11) come la durata media di un punto sulle superfici rapide (d ora in avanti con questo termine andremo ad indicare erba, rebound ace e deco turf) siano molto vicine tra loro ( rispettivamente 6 48 a Wimbledon, 6 86 all Australian Open e 6 76 all U.S. Open). Questo dato ci è confermato dall allegato n 15 (coeff. di significatività 0,451 tra erba e cemento) La terra battuta rimane la superficie dove lo scambio dura di più, con una durata superiore di circa il 15% rispetto al veloce (8 21). DURATA MEDIA AZIONI DI GIOCO ( RICERCA 2006) 14,00 TEMPO (IN SEC) 12,00 10,00 8,00 6,00 4,00 2,00 8,21 6,86 6,76 6,48 0,00 ROLAND GARROS AUS OPEN US OPEN WIMBLEDON Fig. 11: Durata media delle azioni di gioco (ricerca 2006) Rispetto alle precedenti ricerche (vedi fig. 12) si conferma la tendenza all aumento della durata dello scambio sull erba (da 3 5 del 1992 a 4 12 del 2003 per arrivare ai 6 48 del 2006); questa durata risulta quasi raddoppiata negli ultimi 15 anni sull erba mentre registra un ritorno verso valori più vicini a quelli del 1992 che a quelli del 2003 per cemento e terra battuta. 20

23 DURATA MEDIA AZIONI DI GIOCO (ANALISI COMPARATA) 14,00 12,00 TEMPO (IN SEC) 10,00 8,00 6,00 4,00 7,50 6,49 8,21 6,80 4,89 6,71 3,50 4,12 6,48 2,00 0,00 ROL GAR 92 ROL GAR 03 ROL CEM 92 CEM 03 CEM 06 WIMB GAR WIMB 03 WIMB 06 Fig. 12: Durata media delle azioni di gioco (analisi comparata) Numero di colpi giocati in un punto. Per questa voce (fig. 13), risultano molto vicini i valori su erba (4,82 ) e cemento (4,98 rebound ace e 4,94 deco turf) (coeff. di significatività 0,872), mentre al Roland Garros la media si attesta sui 5,63 colpi per scambio. NUMERO COLPI GIOCATI IN UN PUNTO (RICERCA 2006) ROLAND GARROS 5,63 4,98 4,94 4,82 AUS OPEN US OPEN WIMBLEDON Fig. 13: numero medio di colpi giocati in un punto (ricerca 2006) 21

24 Il confronto con le precedenti ricerche (fig. 14) evidenzia per la terra un ritorno ai valori sovrapponibili alla ricerca del 92 (5,6), mentre sono sensibilmente aumentati i valori relativi all erba (3,1 nel 1992, 3,79 nel 2003 e 4,82 nel 2006). Il cemento (4,89) si attesta su valori medi tra le due ricerche precedenti (5,20 nel 1992 e 4,30 nel 2003). NUMERO COLPI GIOCATI IN UN PUNTO (ANALISI COMPARATA) ,60 5,24 5,63 5,20 ROL GAR 92 ROL GAR 03 4,31 4,89 ROL CEM 92 CEM 03 CEM 06 WIMB GAR ,10 3,80 WIMB 03 4,82 WIMB 06 Fig. 14: numero medio di colpi giocati in un punto (analisi comparata) La velocità del gioco: l intervallo di tempo tra due colpi successivi (fig.15) ci dà indicazioni sulla velocità del gioco. La superficie più veloce risulta essere l erba dove l intervallo è di 1 34, mentre la superficie più lenta è la terra battuta con Nel mezzo si collocano il rebound ace con 1 38 e il deco turf con

25 INTERVALLO DI TEMPO TRA DUE COLPI (RICERCA 2006) 2,00 1,46 1,38 1,37 1,34 TEMPO (IN SEC 1,50 1,00 0,50 0,00 ROLAND GARROS AUS OPEN US OPEN WIMBLEDON Fig. 15: intervallo di tempo tra due colpi successivi (ricerca 2006) L analisi comparata (fig.16) mostra un aumento dell intervallo di tempo tra due colpi su tutte e tre le superfici; la velocità del gioco dell erba si colloca vicina a quella del cemento che, dal canto suo si assesta su valori che erano caratteristici della terra nella ricerca del 2003 (intervallo 1 37) INTERVALLO DI TEMPO TRA DUE COLPI (ANALISI COMPARATA) 2,00 1,80 1,60 1,34 1,37 1,46 1,32 1,28 1,37 1,34 TEMPO (IN SEC 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 1,12 1,20 0,40 0,20 0,00 ROL GAR 92 ROL GAR 03 ROL GAR 06 CEM 92 CEM 03 CEM 06 WIMB 92 WIMB 03 WIMB 06 Fig. 16: intervallo di tempo tra due colpi successivi (analisi comparata) 23

26 Durata massima del punto. Il valore registrato sul rebound ace (42 99) si discosta sensibilmente da quello trovato sulle altre superfici dove i valori si assestano tutti intorno ai 35 (fig.17). Rispetto al 2003 si registra un sensibile aumento della durata massima del punto su tutte le superfici in accordo con l allungamento della durata media ed il rallentamento del gioco. DURATA MAX SCAMBIO ( confronto ) Aus. Open US Open Wimbledon Roland Garros Fig. 17: durata massima di una azione di gioco nelle ricerche effettuate nel 2003 e LA DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE AZIONI DI GIOCO Per quanto riguarda la distribuzione percentuale delle azioni di gioco (fig.18), possiamo notare come, per le tre superfici più veloci, circa la metà delle azioni della partita sia compresa tra 0 e 5, mentre sulla terra battuta queste azioni si limitano a circa 1/3 del totale. 24

27 DISTRIBUZIONE PERCENTUALE AZIONI PER INTERVALLLI DI 5" ( ) 15,40% 12,49% ( RICERCA ,90% ) 11,90% 100% 90% TOTALE AZIONI (%) 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 37,70% 34,20% 28,15% 51,11% 33,90% 46,40% 33,54% 48,14% 10-15" 5-10" 0-5" 10% 0% ROLAND GARROS AUS OPEN US OPEN WIMBLEDON Fig 18: distribuzione percentuale delle azioni di gioco per intervalli di 5 (ricerca 2006) Le azioni di durata comprese tra i 5 e 10 secondi (fig. 19) si attestano intorno al 30% circa del totale sulle superfici veloci, mentre sulla terra salgono al 37%. E interessante rilevare come la terra battuta sia l unica superficie dove la percentuale di azioni comprese tra 5 e 10 secondi supera la percentuale di azione tra 0 e 5 secondi; Le azioni di durata da 10 a 15 secondi si collocano intorno al 12% circa del totale, eccetto che per la terra battuta dove la percentuale si avvicina al 15%. 25

28 DISTRIBUZIONE PERCENTUALE PER INTERVALLI DI 5" ( >30) (RICERCA 2006) TOTALE AZIONI (%) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 0,90% 0,20% 3,20% 7,50% 0,41% 0,92% 1,02% 5,83% 0,13% 0,40% 1,70% 5,20% 0,16% 0,79% 1,27% 4,20% >30" 25-30" 20-25" 15-20" 10% 0% ROLAND GARROS AUS OPEN US OPEN WIMBLEDON Fig 19: distribuzione percentuale delle azioni di gioco per intervalli di 5 (ricerca 2006) Le azioni di durata oltre i 15 secondi hanno incidenza che va dal 4% di Wimbledon al 7,50% del Roland Garros; le azioni oltre i 20 sono molto rare su tutte le superfici. Se analizziamo la distribuzione percentuale delle azioni per intervalli di 10 secondi (fig. 20), notiamo che l 80% delle azioni di gioco sulle superfici rapide e il 70% sulla terra non superano i 10 secondi, mentre la percentuale oltre i 20 secondi di durata risulta di poco superiore al 2% sul rapido e al 4% sulla terra. 26

29 DISTRIBUZIONE PERCENTUALE AZIONI PER INTERVALLI DI 10" (RICERCA 2006) 4,45 2,35 2,48 2,22 TOTALE AZIONI (%) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 22,91 71,80 18,32 79,32 17,21 80,31 16,10 81,68 >20" 10-20" 0-10" 0% ROLAND GARROS AUS OPEN US OPEN WIMBLEDON Fig 20: distribuzione percentuale delle azioni di gioco per intervalli di 10 (ricerca 06) Confrontando questi dati con quelli relativi alle ricerche precedenti (fig. 21), il fenomeno più rilevante è la conferma della tendenza alla diminuzione delle percentuali di azioni comprese tra 0 e 5 secondi sull erba (87% nel 1992, 74% nel 2003 e 48% nel 2006); anche sulla terra battuta queste azioni passano dal 51% del 1992 e del 2003 al 34 % del 2003 e infine sul cemento la percentuale delle stesse azioni scende dal 65% circa al 48%. DISTRIBUZIONE PERCENTUALE AZIONI 0-5" (ANALISI COMPARATA) TOALE AZIONI (%) 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 51,50% 51,60% ROL GAR 92 ROL GAR 03 34,20% ROL GAR 06 64,60% 66,38% 48,55% CEM 92 CEM 03 CEM 06 87% WIMB 92 74,78% WIMB 03 48,14% WIMB 06 Fig 21: distribuzione percentuale delle azioni di gioco 0-5 (analisi comparata) 27

30 Questo andamento è naturalmente compensato da un aumento delle azioni comprese tra 5 e 10 secondi e tra 10 e 15 secondi (fig. 22). In particolare le azioni comprese tra 5 e 10 secondi hanno un incremento significativo sul cemento (+72%) e sulla terra battuta (+ 30%) ed in particolare sull erba dove il proprio valore viene triplicato (+ 200% passando dall 11% del 1992 al 33% attuale) DISTRIBUZIONE PERCENTUALE AZIONI DI GIOCO 5-10" (ANALISI COMPARATA) 50% TOTALE AZIONI (%) 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 26,30% 28,02% ROL GAR 92 ROL GAR 03 37,70% 18,80% 19,65% 31,25% ROL CEM 92 CEM 03 CEM 06 WIMB GAR ,70% 15,87% WIMB 03 33,54% WIMB 06 Fig 22: distribuzione percentuale delle azioni di gioco 5-10 (analisi comparata) Infine la percentuale di azioni che si concludono entro tre colpi (fig. 23) si avvicina al 45% sulle superfici veloci ed si colloca intorno al 35% sulla terra. 28

31 PERCENTUALE CONCLUSIONI ENTRO 3 COLPI (RICERCA 2006) TOTALE CONCLUSIONI (% ,06 47,54 44,87 45,12 0 ROLAND GARROS AUS OPEN US OPEN WIMBLEDON Fig. 23: percentuale conclusioni entro tre colpi (ricerca 2006) 4.3 TEMPI DI PAUSA E PERCENTUALI DI GIOCO EFFETTIVO L allegato 15 ci segnala come le differenze tra le varie pause sui differenti terreni siano significative in quasi tutti i casi, se si escludono le pause tra set. Analizziamole ora in modo più dettagliato. Pausa media tra punti. Il valore di questa voce (fig.24) si colloca tra i degli US Open e i del Roland Garros. DURATA MEDIA PAUSA TRA PUNTI (RICERCA 2006) 30 23,90 21,86 19,93 21,39 25 TEMPO (SEC) ROLAND GARROS AUS OPEN US OPEN WIMBLEDON Fig. 24: durata media pausa tra punti (ricerca 2006) 29

32 Pausa tra game con cambio di campo. La pausa relativa al cambio di campo (fig. 25) risulta mediamente superiore a quella consentita dal regolamento (90 ) passando dai 101 di Wimbledon per arrivare ai 121 del Roland Garros (agli Australian Open non è stato possibile rilevarla in quanto le registrazioni si interrompevano durante i cambi di campo). DURATA MEDIA TRA GAME CON CAMBIO CAMPO ( RICERCA 2006 ) TEMPO (sec) ROL GARROS US OPEN WIMBLEDON Fig. 25: durata media pausa tra game con cambio campo (ricerca 2006) La percentuale di gioco effettivo. La percentuale del tempo effettivo di gioco (fig. 26) si attesta su valori di 16,15% sull erba, 17,65% per il deco turf e 17,59% sulla terra (solo tre incontri monitorati ) mentre non è stata rilevata agli Australian Open.. 30

33 PERCENTUALE GIOCO EFFETTIVO (RICERCA 2006) DURATA TOTALE (%) ,59 17,65 16,15 ROL GARROS US OPEN WIMBLEDON Fig. 26: percentuale di gioco effettivo (ricerca 2006) Il confronto con le precedenti ricerche evidenzia soprattutto una tendenza all aumento del tempo di gioco effettivo a Wimbledon conseguente alla maggior durata dello scambio rispetto alle stagioni precedenti. PERCENTUALE GIOCO EFFETTIVO (ANALISI COMPARATA) DURATA TOTALE (%) 20% 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% 16,90% 18,61% 17,59% 15,60% 15,89% ROL GAR 92 ROL GAR 03 ROL GAR 06 17,65% CEM 92 CEM 03 CEM 06 9,20% WIMB 92 14,88% 16,15% WIMB 03 WIMB 06 Fig. 27: percentuale di gioco effettivo (analisi comparata) 31

34 5. CONCLUSIONI ED INDICAZIONI PER L ALLENAMENTO Sulla base dei dati esposti nella ricerca, vediamo ora di trarre alcune conclusioni che ci aiutino a definire meglio il modello di prestazione del tennis maschile. Passeremo poi a verificare se il tentativo di normalizzazione del gioco attuato dall I.T.F. abbia avuto l esito sperato ed arriveremo infine a fornire agli allenatori alcune indicazioni di carattere pratico per l allenamento di giocatori di alto livello. 5.1 CONCLUSIONI I dati della ricerca mostrano una certa uniformità tra le superfici rapide nella durata media delle azioni di gioco, mentre sulla terra la palla rimane in gioco circa il 20% di più. Anche il numero di colpi giocati è molto simile sui terreni rapidi e più elevato sulla terra. La velocità del gioco è meno elevata sulla terra che sul cemento e sull erba, dove ancora una volta, troviamo valori molto simili. Tutti questi dati, concordanti tra loro, ci portano ad affermare che la terra battuta, rispetto al cemento ed all erba, è la superficie dove la palla rimane in gioco più a lungo e viene scambiata ad una velocità inferiore. L analisi comparata ci consente di registrare come, su tutte le superfici, rispetto al 2003, la durata media delle azioni si sia allungata, mentre è rallentata la velocità con cui viaggia la palla. Il dato più importante della ricerca ci sembra poter essere l avvicinamento delle caratteristiche di velocità e durata delle azioni di gioco sull erba rispetto al cemento. In questo caso potremmo ipotizzare che gli espedienti attuati dall ITF attraverso la scelta delle palle da gioco e la particolare tipologia di semina dell erba, abbiano raggiunto l obiettivo di rallentare la superficie. Al contrario, non pare che la scelta di palle più veloci sia 32

35 riuscita ad avvicinare le caratteristiche di velocità del gioco sulla terra rispetto al cemento. Al contrario, il gioco sulla terra mostra un allungamento dei tempi ed un rallentamento rispetto alle precedenti ricerche. A proposito del rallentamento del gioco, è interessante considerare come, nelle precedenti ricerche, siano stati monitorati incontri giocati da alcuni tennisti che utilizzavano prevalentemente la strategia del serve & volley (Becker, Zivojinovic, Edberg, Mayotte, Leconte nella ricerca del 1992, Rafter, Ivanisevic, Henman nel 2003); al contrario, nella nostra ricerca, l unico giocatore a praticare con costanza l azione di discesa a rete dopo il servizio è risultato Ancic. Va rilevato che, nel tennis odierno, i pochi giocatori serve & volley non si trovano attualmente ai vertici delle classifiche e, anche quelli in grado di applicare questo modello strategico con una certa efficacia, scelgono di limitarne l uso a una percentuale molto bassa. E il caso ad esempio di Roger Federer che, nella finale di Wimbledon 2006 ha giocato il 4% di azioni serve & volley contro il 20% di media della stagione precedente. Con questi presupposti non è facile capire se sia l eventuale maggior lentezza del terreno e delle palle ad indurre i giocatori a giocare più lontani dalla rete, oppure se sia la rinuncia ad applicare il gioco d attacco a determinare un rallentamento del gioco. Ci pare comunque lontanissimo il dato relativo alla finale di Wimbledon 2001 nella quale Ivanisevic e Rafter (entrambi giocatori serve & volley) scambiavano con una durata media di 2,7 secondi per punto. La distribuzione percentuale delle azioni di gioco ci mostra che sulla terra battuta le azioni più numerose si collocano tra i 5 e i 10 di durata a conferma del fatto che, vista la maggior lentezza con cui viaggia la palla, i colpi di inizio scambio risultano meno decisivi ed è più difficile concludere il punto entro pochi colpi. 33

36 Sulle superfici rapide, la metà delle azioni giocate si risolve entro 5 di durata. E molto significativo il dato relativo all aumento dell importanza delle azioni comprese tra 5 e 10 su tutte le superfici, in accordo con il rallentamento della velocità del gioco. In ogni caso, su qualsiasi superficie, circa tre azioni su quattro si risolvono entro i 10 di durata. Pur verificando la tendenza ad un aumento dei tempi di gioco, possiamo ipotizzare che il metabolismo anaerobico- alattacido rivesta tuttora un ruolo preminente nel modello di prestazione del tennista di alto livello, anche in considerazione del fatto che le azioni superiori ai 20 sono poco numerose e che ad ogni azione segue un ampio recupero. E naturale però che il metabolismo anaerobico lattacido non possa essere in ogni modo trascurato in quanto, anche un solo scambio molto prolungato inserito in una situazione di recupero incompleto del creatinfosfato, può causare l accumulo di acido lattico con conseguente decadimento della prestazione. Per quanto riguarda le pause, la durata della pausa tra punti è in media molto vicina o addirittura leggermente superiore (Roland Garros) al limite consentito dal regolamento (20 secondi) e sembra mostrare una correlazione con i tempi di gioco, nel senso che risulta più elevata sulla terra battuta dove i punti durano più a lungo e dove sono meno frequenti le azioni di gioco che si concludono con i colpi di inizio scambio. La percentuale di gioco effettivo, molto simile tra le varie superfici, ci porta ad ipotizzare che i giocatori, nel momento in cui l azione di gioco risulti di durata elevata (ad esempio sulla terra battuta) tendano a farla seguire da una pausa più lunga anche rispetto a quanto venga consentito dal regolamento per mantenere inalterata l efficacia dell azione e consentire la ricarica del metabolismo anaerobico alattacido. 34

37 In particolare è curioso notare come in tutti gli incontri giocati da Rafael Nadal, la durata media della pausa sia più elevata rispetto ai 20 secondi consentiti dall I.T.F. 5.2 INDICAZIONI UTILI PER L ALLENAMENTO Cerchiamo ora di dare alcuni indicazioni pratiche circa l organizzazione dell allenamento sulla base dei dati scaturiti dalla ricerca. E importante ricordare come, nell organizzazione dell allenamento, il coach debba considerare non solamente i parametri del modello di prestazione del tennis di alto livello, ma anche le caratteristiche tecnicotattiche e fisiche del proprio giocatore. I dati fino ad ora rilevati nella ricerca ci portano a consigliare, in particolare per un allenamento di rifinitura, cioè con caratteristiche molto vicine a quelle di una partita, l opportunità di contenere circa il 75% delle azioni nei 10 secondi di durata. Nell ambito di questa durata è utile ricercare la massima intensità di gioco. Le rimanenti azioni avranno preferibilmente una durata contenuta tra 10 e 20 secondi e, di tanto in tanto, ci sembra opportuno inserire qualche azione compresa tra i 30 e 40 secondi per abituare l organismo a lavorare anche in condizioni di recupero incompleto. Il rapporto tra tempo di lavoro e tempo di recupero potrà essere di circa 1:3 se vogliamo mantenere lo stesso andamento che ritroviamo in partita. Ogni sei/sette azioni (numero medio punti giocati in un game) potremo consentire al giocatore una pausa leggermente superiore (30/40 secondi) e ogni 12/15 azioni sarà opportuno simulare una pausa tra game con cambio di campo (90/120 secondi). 35

38 Soprattutto sulle superfici rapide, dove i punti conclusi entro tre colpi sono vicini alla metà di quelli giocati, è indispensabile nell allenamento porre l accento sui colpi di inizio scambio (battuta e risposta), cercando nel servizio la massima esplosività, o comunque una intensità dell azione che consenta al battitore di prendere immediatamente l iniziativa per cercare di chiudere velocemente lo scambio. 36

39 LISTA DEI RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Arcelli, E., Castiglioni, C. (1997). Il tennis e il meccanismo anaerobico lattacido. SdS, Roma Filipcic Ales, Analysis of time and game characteristics in top profile tennis, ITF coaching ( Franzetti M. ; (1992). Tesi di diploma I.S.E.F. di Bologna Determinazione su base sperimentale di modelli di prestazione nel tennis. Analisi dei risultati ed indicazioni utili per l allenamento Gallozzi C. (1992). Aspetti fisiologici del tennis maschile. Supplemento a SdS n 26. Grismondi F.; (Aprile 2004). Tesi di laurea scienze motorie e sport Università degli studi Milano: Analisi comparativa delle fasi di gioco nei tornei del Grande Slam. Kovacs M.; L allenamento dei sistemi energetici specifici per il tennis; Strength and Conditioning Journal; ott Kovacs M.; (aprile 2006); New approach for training tennis endurance ITF coaching & sport science review n 38 ( Lombardi R.; Campo veloce o campo lento?; Tennis Apprendere ragionando FIT Scuola Nazionale Maestri AA. VV. (2003). Rule book tennis. ITF (International Tennis Federation). O Donoghue P., Ingram B. (2001). A notational analysis of elite tennis strategy. J. Sports Sci. 19(2): accesso 2/8/ accesso 20/4/06 accesso 15/04/

40 ALLEGATI Allegato 1: classificazione delle palle da gioco in base alla velocità attuata dall I.T.F. TYPE 1 (FAST) TYPE 2 TYPE 3 (MEDIUM) 1 (SLOW) 2 HIGH ALTITUDE 3 WEIGHT (MASS) ounces (56.0- ounces (56.0- ounces (56.0- ounces ( grams) 59.4 grams) 59.4 grams) 59.4 grams) SIZE inches ( inches ( inches ( inches ( cm) cm) cm) cm) REBOUND inches inches inches inches ( cm) ( cm) ( cm) ( cm) FORWARD DEFORMATION 4 inches ( inches ( inches ( inches ( cm) cm) cm) cm) RETURN DEFORMATION 4 inches ( inches ( inches ( inches ( cm) cm) cm) cm) 38

41 Allegato 2: tabella di rilevazione dati utilizzata nella ricerca INCONTRO: TORNEO SUPERFICiE DATA DURATA VINCITORE PUNTEGGIO N TEMPO N PAUSA PAUSA PAUSA PAUSA PAUSA PAUSA SENZA AZIONI GIOCO COLPI PUNTI SERVIZI 1 GAME/TIE C,CAMPO SET CAMBIO CAMPO VARIE

42 Allegato 3: tabella di rielaborazione dati utilizzata nella ricerca N AZIONI MONITORATE N CAMBI CAMPO N PAUSE TRA SET N PAUSE TRA I GAME SENZA CAMBI CAMPO N PAUSE TRA GAME CON CAMBIO SENZA RIPOSO N PAUSE VARIE TOTALE IN SECONDI TRA SERVIZI IN SECONDI TRA PUNTI IN SECONDI PAUSA TRA GAME SENZA CAMBIO IN SECONDI TRA GAME CON CAMBIO IN SECONDI DOPO IL 1 GAME O NEL TIE BREAK IN SECONDI TRA SET IN SECONDI VARIE IN SECONDI MEDIA PAUSA TRA PUNTI MEDIA PAUSA TRA GAMES CON CAMBIO CAMPO MEDIA PAUSE TRA SET MEDIA PAUSE SENZA CAMBI CAMPO MEDIA PAUSA TRA GAME CON CAMBIO CAMPO SENZA RIPOSO TEMPO DI GIOCO EFFETTIVO IN SECONDI N COLPI TOTALI MEDIA PALLE TOCCATE IN UNO SCAMBIO RAPPORT T GIOCO/T. PAUSA DURATA MEDIA 1 SET DURATA MEDIA DI UNO SCAMBIO INTERVALLO TRA DUE COLPI SUCCESSIVI DURATA TOTALE N GAMES GIOCATI DURATA MEDIA DI 1 GAME N PAUSE TRA SERVIZI MEDIA PAUSE TRA SERVIZI MEDIA PUNTI GIOCATI IN 1 GAME N AZIONI CONCLUSE ENTRO 3 COLPI (COMPRESO SERVIZIO) 40

43 Allegato 4: tabella dei principali risultati della ricerca divisi per le quattro superfici AUS OPEN US OPEN ROL GARROS WIMBLEDON N incontri monitorati N punti monitorati N set monitorati Percentuale gioco effettivo N.R. 17,65 17,59 16,15 Durata media di un'azione 6,86 6,76 8,21 6,48 Durata max 1 azione 42"99 33"36 35"43 33"28 Numero di colpi giocati in un pto 4,98 4,94 5,63 4,82 Intervallo fra due colpi consecutivi 1"38 1"24 1"46 1"34 % punti conclusi entro 3 colpi 47,54 44,87 35,06 45,12 Durata media pausa tra punti 21,86 19,93 23,90 21,39 Durata media 1 game 2' 53" 2' 42" 3' 21" 2' 49" Durata media 1 set n.r. 32' 12" 39' 43" 36' 29" Durata media pausa cambio campo n.r. 1' 44" 2' 01" 1' 41" Durata media pausa game senza cambio 34" 15 33"32 39" 71 37" 47 Punti di durata tra 0 e 5 sec 51,11% 46,40% 34,20% 48,14% Punti di durata tra 5e 10 sec 28,15% 33,90% 37,70% 33,54% Punti di durata tra 10 e 15 sec 12,49% 11,90% 15,40% 11,90% Punti di durata tra 15 e 20 sec 5,83% 5,20% 7,50% 4,20% Punti di durata tra 20 e 25 sec 1,02% 1,70% 3,20% 1,27% Punti di durata tra 25 e 30 sec 0,92% 0,40% 0,90% 0,79% Punti di durata >30 sec 0,41% 0,13% 0,20% 0,16% 41

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