La crisi delle certezze della fisica a cavallo tra il XIX e il XX secolo: l'avvento delle teorie che hanno rivoluzionato il pensiero scientifico

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La crisi delle certezze della fisica a cavallo tra il XIX e il XX secolo: l'avvento delle teorie che hanno rivoluzionato il pensiero scientifico"

Transcript

1 Università degli studi di Roma Tre Facoltà di Scienze delle Formazione Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria La crisi delle certezze della fisica a cavallo tra il XIX e il XX secolo: l'avvento delle teorie che hanno rivoluzionato il pensiero scientifico Seminario di Fisica e Didattica della Fisica Dr. Alessio Cubeddu alessio.cubeddu@hotmail.it 1

2 Sommario SEZIONE I - Fisica Classica I pilastri fondamentali della Scienza fino al 1900 Principali canali della fisica pre-novecentesca Principio di Relatività Galileiana SEZIONE II Crisi della Fisica Classica: come e perché Einstein rivoluzionò il pensiero scientifico agli inizi del 900 Contraddizioni tra le equazioni di J. C. Maxwell e la Relatività Galileiana Esperimento di Michelson-Morley e il concetto di etere Spiegazioni dell esito sperimentale 1905 Annus Mirabilis I postulati della Relatività Ristretta Trasformazioni di Lorentz e simultaneità degli eventi Prime conseguenze sperimentali: dilatazione dei tempi e contrazione delle lunghezze 2

3 Sommario SEZIONE III - Gli albori della Meccanica Quantistica Modelli atomici Instabilità dell atomo e righe spettrali Il problema del corpo nero e la catastrofe ultravioletta Max Planck e la quantizzazione dell energia L effetto fotoelettrico ed il Nobel ad Einstein nel 1921 L effetto Compton e l esistenza dei fotoni Le nuove ipotesi di Bohr sull atomo Esperimento della doppia fenditura: dualismo onda-corpuscolo della luce Comportamento ondulatorio delle particelle: esperimento di Bragg, Davisson e Germer I fondamenti della Meccanica Quantistica Un effetto quanto-meccanico straordinario: l effetto tunnel Il bosone di Higgs spiegato ai profani 3

4 SEZIONE I - Fisica Classica- 4

5 I pilastri fondamentali della Scienza fino al 1900 Cos è la Fisica Classica? La Fisica Classica è l insieme di teorie che prevedono di spiegare i «fenomeni» fisici naturali che «accadono» durante lo «scorrere del tempo» nello «spazio tridimensionale» fisico descritto dalla geometria euclidea. Chi sono i pionieri di queste teorie? I più grandi scienziati che hanno contribuito sostanzialmente a questo insieme di teorie sono Galileo, Newton, Keplero, Clausius, Kelvin, Carnot, Gauss, Faraday, Maxwell, e molti altri «Quali sono i PILASTRI fondamentali su cui poggia la Fisica Classica?» SEZIONE I - 5

6 I pilastri fondamentali della Scienza fino al 1900 PILASTRI FONDAMENTALI SPAZIO e TEMPO sono entità assolute indipendenti. Sono le stesse grandezze fisiche per tutti gli osservatori. PROCESSO DI MISURA SPERIMENTALE di un fenomeno fisico non influenza lo stato fisico in cui si trova il sistema. VISIONE DETERMINISTICA della realtà: i fenomeni fisici sono il susseguirsi di eventi legati causalmente nel tempo e nello spazio 3 D. ATOMISO La materia è composta da particelle elementari ed indivisibili, chiamate atomi. Duplice aspetto corpuscolare (Newton) ed ondulatorio (Huygens) della luce. SEZIONE I - 6

7 Principali canali della fisica pre-novecentesca Termodinamica Studia le trasformazioni di un sistema fisico sotto processi di scambio di «energia» e «calore». Meccanica Classica studia l equilibrio ed il moto dei corpi, causato da «forze» esterne. Gravitazione Universale afferma che nell'universo due corpi si «attraggono» con una forza direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. Elettromagnetismo Le 4 equazioni di J. C. Maxwell spiegano i fenomeni fisici legati al campo elettrico e magnetico: duplice manifestazione di una stessa grandezza fisica, il «campo elettromagnetico». SEZIONE I - 7

8 Principio di Relatività Galileiana Un Sistema di Riferimento Inerziale (S. R. I.) è un sistema di riferimento per cui se la risultante delle forze agenti su un punto materiale è zero, allora esso permarrà nel suo stato iniziale di quiete o di moto rettilineo uniforme per qualunque tempo successivo a quello iniziale. Cos è la COVARIANZA? Per covarianza di una legge fisica si intende l INVARIANZA in forma dell equazione che esprime tale legge fisica. Nel passaggio tra due S. R. I. che si muovono l uno rispetto a l altro di moto traslatorio rettilineo uniforme, la relazione di uguaglianza tra i due membri di una equazione fisica si deve preservare. Non esistono S. R. I. privilegiati PRINCIPIO RELATIVITA GALILEIANA Le leggi della fisica hanno un carattere «covariante» se si passa da un S. R. I. all altro. Esempio F = ma Trasformazioni di Galileo tra due S. R. I. O e O in cui l origine O ha velocità costante V = V, V, V : x = x V t r = r V t: y = y V t, v = v V v = v V : v = v V z = z V t v = v V Validità per velocità molto minori della luce V c. SEZIONE I - 8

9 SEZIONE II - Crisi della Fisica Classica: come e perché Einstein rivoluzionò il pensiero scientifico agli inizi del 900-9

10 Contraddizioni tra le equazioni di J. C. Maxwell e la Relatività Galileiana La teoria del campo elettromagnetico, elaborata da J. C. Maxwell e riassunta nelle sue 4 equazioni, ebbe numerose conferme in campo sperimentale riguardo moltissimi fenomeni elettromagnetici. La luce è un onda o radiazione elettromagnetica, ossia un onda trasversale in cui il campo elettrico E e il campo magnetico B oscillano ortogonalmente tra loro nel piano trasverso alla direzione di propagazione. Le equazioni di Maxwell forniscono il valore della velocità di propagazione della luce nel vuoto c e prevedono che tale valore sia una costante universale in tutti i sistemi di riferimento, indipendentemente dalla loro velocità relativa. Le equazioni di Maxwell violano il principio di relatività galileiana, ossia non risultano covarianti nel passaggio tra due sistemi di riferimento inerziali. SEZIONE II - 10

11 Esperimento di Michelson-Morley e il concetto di etere Gli scienziati del XIX postulavano che le onde potessero propagarsi nello spazio solo attraverso un mezzo (similmente alle onde sonore per cui le trasformazioni di Galileo valgono). Nasce l ipotesi che la luce si propaghi in un mezzo, denominato «etere luminifero», di densità nulla e perfettamente trasparente, così da non poterlo rivelare. Etere occupa tutto lo spazio vuoto e rappresenta il sistema di riferimento inerziale privilegiato. Michelson e Morley nel 1881 misurarono la velocità con cui la luce proviene dal Sole sulla Terra 1) nella stessa direzione con cui procede parallelamente al moto della Terra rispetto al Sole e 2) nella direzione con cui procede ortogonalmente al moto della Terra rispetto al Sole. INTERFEROMETRO La risposta sperimentale smentì l effetto della somma della velocità previsto dalle trasformazioni di Galileo. SEZIONE II - 11

12 Spiegazioni dell esito sperimentale Spiegazioni possibili del fallimento dell esperimento? 1) La Terra è solidale all etere, ossia la Terra è il S. R. privilegiato. 2) Le equazioni di Maxwell sono errate. 3) La luce non ha una natura ondulatoria bensì corpuscolare e deve essere studiata tramite la Meccanica Newtoniana. 4) Il risultato dell'esperimento va preso per quello che è e bisogna rivedere i concetti fisici che abbiamo usato per "fare i conti che non tornano". Questa fu ovviamente la soluzione giusta proposta da Einstein nel La soluzione di Einstein, rivelatasi corretta in seguito, portò ad una revisione della Meccanica Newtoniana per essere generalizzata ad una teoria che potesse spiegare anche altri fenomeni come questo: la teoria della Relatività Ristretta o Speciale. SEZIONE II - 12

13 1905 Annus Mirabilis 1905 Annus Mirabilis in cui Albert Einstein pubblica 3 articoli scientifici a carattere completamente innovativo, riguardanti: l esperimento dell effetto fotoelettrico dei metalli, con cui dimostra la validità del concetto di quanto di energia introdotto da M. Planck. una valutazione quantitativa del moto browniano e l ipotesi di aleatorietà dello stesso. la teoria della Relatività Ristretta o Speciale che precede di circa dieci anni la teoria della Relatività Generale. Nel 1921 ricevette il premio Nobel per la fisica «...per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell'effetto fotoelettrico». E non lo ricevette per la teoria della Relatività Ristretta Albert Einstein ( ) SEZIONE II - 13

14 I postulati della Relatività Ristretta Teoria della Relatività Ristretta ha validà nel caso di sistemi di riferimento inerziali. Forza Gravitazionale nulla o debole. La teoria si fonda su principi che siano ASSOLUTI (non relativi) per tutti gli osservatori inerziali. ISOTROPIA ED OMOGENEITA DELLO SPAZIO Non esistono direzioni privilegiate (isotropia) o punti privilegiati nello spazio (omogeneità). Tutti i punti dello spazio vuoto sono equivalenti. PRINCIPIO DI RELATIVITA Qualunque esperimento fisico fornisce lo stesso risultato se eseguito in due sistemi di riferimento dotati di moto relativo traslatorio rettilineo uniforme. PRINCIPIO DI COSTANZA DELLA VELOCITA DELLA LUCE La velocità c di propagazione nel vuoto della luce è sempre la stessa, indipendentemente da quale sia il S. R. in cui si effettua la misura. SEZIONE II - 14

15 Trasformazioni di Lorentz e simultaneità degli eventi SPAZIO e TEMPO non più entità assolute e immutabili (Newton). Einstein postula lo SPAZIO-TEMPO: un entità in cui spazio e tempo si mescolano tra loro indissolubilmente. Trasformazioni di Lorentz x = γ x βx y = y z = z x = γ x βx β = v c γ = 1 1 β x 0 = ct 0 β 1 γ 1 fattore di Lorentz Per basse velocità v c, β 1, γ 1 ritroviamo come caso limite le trasformazioni di Galileo non relativistiche. Per alte velocità v c, β 1, γ 1 troviamo il caso limite ultrarelativistico. Simultaneità di due eventi A e B non è più assoluta Due eventi A e B possono risultare simultanei per un osservatore O ma non per un altro osservatore O. x 0 = γ x 0 β x SEZIONE II - 15

16 Prime conseguenze sperimentali: dilatazione dei tempi e contrazione delle lunghezze Le Trasformazioni di Lorentz hanno una primissima conseguenza sul concetto di intervallo temporale e lunghezza spaziale. Conseguenze confermate sperimentalmente «Là dove il tempo si dilata, lo spazio si contrae e viceversa dove il tempo si contrae, lo spazio si dilata». Consideriamo due eventi A e B, visti da due osservatori O ed O, il primo solidale e l altro in moto rispetto agli eventi. Osservatore O misura un intervallo temporale t con un orologio solidale con gli eventi e misura la lunghezza di un corpo in quiete (perché è solidale con gli eventi) L. Osservatore O misura un intervallo temporale t con un orologio in moto rispetto agli eventi e misura la lunghezza di un corpo in movimento (perché in moto rispetto agli eventi) L. Dilatazione dei tempi L intervallo temporale tra due eventi A e B misurato da un osservatore in moto rispetto agli eventi è dilatato rispetto a quello misurato da un osservatore solidale con gli eventi. t = γ t 0 t 0 è chiamato tempo proprio Contrazione delle lunghezze La lunghezza di un corpo misurata da un osservatore in moto rispetto ad esso subisce una contrazione, lungo la direzione del moto, rispetto a quella misurato da un osservatore solidale con gli eventi. L = 1 γ L 0 L 0 è chiamata lunghezza propria SEZIONE II - 16

17 SEZIONE III - Gli albori della Meccanica Quantistica - 17

18 Modelli atomici Modello a panettone o di Thomson (1897) Modello planetario o di Rutherford (1913) L atomo è una sfera di carica positiva distribuita, in cui sono dislocati gli elettroni, in modo tale da avere carica totale zero. Carica positiva concentrata in una zona di dimensione molto piccola dello spazio, chiamata NUCLEO. Gli elettroni carichi negativamente ruotano attorno ad esso. ESPERIMENTO RUTHERFORD Moto elettrone: equilibrio tra forza centrifuga e forza di attrazione elettrostatica SEZIONE III - 18

19 Instabilità dell atomo e righe spettrali FENOMENO IRRAGGIAMENTO Particelle cariche accelerate emettono radiazione elettromagnetica, ossia energia. Elettrone ruotando attorno al nucleo irraggia energia. L energia cinetica K viene persa sotto forma di energia elettromagnetica. Elettrone collassa sul nucleo. PROBLEMA INSTABILITA ATOMO Classicamente il tempo di collasso stimato è troppo breve τ 10 s Righe spettrali e il problema dell emissione di luce da parte degli atomi Gli atomi dei vari elementi chimici NON hanno spettri continui come la luce solare. Assorbimento selettivo di radiazione a certe frequenze??? 1nm = 10 9 m SEZIONE III - 19

20 Il problema del corpo nero e la catastrofe ultravioletta Un corpo emette radiazione elettromagnetica, la cui energia è correlata con la temperatura del corpo. Cos è un corpo nero? Un corpo ideale (struttura cava) in grado di assorbire TUTTA la radiazione elettromagnetica, indipendentemente dalla sua temperatura e dalla frequenza della radiazione incidente. La curva mostra la radiazione spettrale emessa da un corpo nero in funzione della lunghezza d onda. T K = T C μm = 10 6 m Curva Nera La curva teorizzata dalle leggi dell E.M. classico studiata da Rayleigh è incongruente con i dati sperimentali per alte frequenze, perché divergeva all infinito (catastrofe ultravioletta λ~10 ). Curva blu Le altre curve sperimentali (blu, verde e rossa) ci mostrano come la radiazione emessa a qualsiasi temperatura presenta un massimo. SEZIONE III - 20

21 Max Planck e la quantizzazione dell energia Max Planck nel 1901 risolve il problema del corpo nero, proponendo un idea rivoluzionaria: QUANTIZZAZIONE DELL ENERGIA Data convenzionale della nascita della Fisica Moderna L energia associata alla radiazione elettromagnetica è quantizzata ed i processi di trasporto (assorbita ed emessa) avvengono per QUANTI di energia, cioè pacchetti discreti di energia, che chiamiamo fotoni. Max Planck ( ) 1nm = 10 9 m I quanti di energia emessi E devono essere multipli della frequenza ν, tramite la costante di Planck: E = hν = h c λ ν frequenza del fotone, λ lunghezza d onda del fotone, c velocità della luce, la costante di Planck h J s Per esempio, un fotone di luce blu, che ha una lunghezza d onda di 450 nm, avrà sempre una energia di 2.76 ev. Tutta la luce blu è formata da fotoni di questa energia, e trasporta energia in multipli di 2.76 ev. Non si può avere un mezzo fotone blu. SPETTRO ENERGETICO DISCRETO NON PIU CONTINUO SEZIONE III - 21

22 L effetto fotoelettrico ed il Nobel ad Einstein nel 1921 Cos è l effetto fotoelettrico? Un fenomeno fisico caratterizzato dall emissione di elettroni da una superficie metallica se colpita da radiazione elettromagnetica. Le caratteristiche dell effetto fotoelettrico sono in netta contraddizione con le predizioni della Fisica Classica. La spiegazione dell effetto segnò uno dei passi fondamentali verso la Teoria dei Quanti. Aspetti incomprensibili L = U 3 ev Un aumento dell intensità della luce causa un aumento del numero di elettroni emessi, ma non della loro energia cinetica. Per una lampadina da 2W l effetto non dovrebbe esserci e invece si presenta. Se la superficie è di Potassio la luce rossa ( Hz) non provoca emissione di elettroni, qualunque sia la sua intensità. Albert Einstein il 17 Marzo del 1905 in un articolo spiega l effetto fotoelettrico sulla base di quanto ipotizzato da Max Planck in merito alla quantizzazione della radiazione elettromagnetica Premio Nobel per la Fisica nel 1921 SEZIONE III - 22

23 L effetto fotoelettrico ed il Nobel ad Einstein nel 1921 Quali sono le leggi dell effetto fotoelettrico? 1) Ogni materiale ha una propria frequenza minima ν 0 (soglia fotoelettrica) tale che l effetto fotoelettrico si osservi solo per ν > ν 0 2) L energia cinetica massima degli elettroni estratti è indipendente dall intensità della radiazione incidente; ma dipende in modo lineare dalla frequenza. ν > ν 0 0 E < E max E max = h ν ν 0 3) Fissata la frequenza ν, il numero di elettroni emessi nell unità di tempo è proporzionale all intensità della radiazione incidente. E = mv = hν ΔU «L energia elettromagnetica viaggia quantizzata con quanti dell ordine di hν» Cit. Albert Einstein ν = ΔU h La spiegazione di Einstein suggerisce per la prima volta la natura CORPUSCOLARE della luce SEZIONE III - 23

24 L effetto Compton e l esistenza dei fotoni Cos è l effetto Compton? Un fenomeno di scattering che possiamo interpretare come urto elastico tra fotone ed elettrone, osservato la prima volta nel 1922 da Arthur Compton. Compton osservò la deflessione di raggi X da parte di elettroni, trovando che la variazione della lunghezza d onda Δλ è indipendente dalla lunghezza d onda dei raggi incidenti λ. Tale variazione dipende dall angolo di deflessione dei raggi X scatterati, secondo la formula (di Compton): Δλ = λ λ 0 = λ c 1 cos θ Δλ la differenza tra la lunghezza d onda del fotone dopo l urto λ e prima λ. λ = lunghezza Compton Compton spiegò i dati assumendo una natura particellare della luce (fotoni) ed applicando la conservazione dell energia e dell impulso alla collisione tra fotone ed elettrone. Il fotone deflesso ha un energia maggiore (o minore) e quindi una lunghezza d onda minore (o maggiore), secondo la relazione di Planck. SEZIONE III - 24

25 Le nuove ipotesi di Bohr sull atomo Modello atomico di Bohr Il nucleo al centro è formato da protoni carichi positivamente e neutroni, che sono neutri; e gli elettroni carichi negativamente ruotano attorno al nucleo solo su orbite energetiche permesse. Livelli energetici quantizzati I postulati di Bohr sul nuovo modello atomico 1. Il valore del momento angolare dell'elettrone che ruota intorno al nucleo deve essere un multiplo intero della costante di Planck ridotta, e di conseguenza l'energia di un elettrone dipende solo dal valore del numero quantico principale: M = nħ 2. Se l elettrone effettua una transizione da un orbita di energia E ad un altra di energia E, l atomo irraggia energia con frequenza ν =. 3. L elettrone orbitando attorno al nucleo nonostante sia sottoposto ad accelerazione costante, non emette radiazione elettromagnetica, quindi l energia rimane costante ed il sistema è stabile. ħ = h costante di Planck ridotta 2π ΔE = n 1 n ev SEZIONE III - 25

26 Esperimento della doppia fenditura: dualismo ondacorpuscolo della luce SEZIONE III - 26

27 Comportamento ondulatorio delle particelle: esperimento di Bragg, Davisson e Germer Ipotesi di De Broglie Ad ogni particella è associata un onda, dove la relazione tra lunghezza d onda λ e l impulso p è λ = h p Ipotesi di De Broglie arrivò grazie all esperimento di Bragg, Davisson e Germer. Esso mostrò figure di interferenza in accordo con la lunghezza d onda di De Broglie per l urto di elettroni su cristalli di nickel. Fotoni : hanno massa nulla E = hν p = E c = h λ = hc E λ λ = h Particelle massive E = p 2m p = E c = h λ 2mE Lunghezza d onda di De Broglie λ = h 2mE Quando i raggi X sono inviati sul cristallo, vengono riflessi. La luce viene riflessa con lo stesso angolo di incidenza. I piani reticolari contribuiscono all intensità finale, ma i raggi percorrono cammini differenti. nλ = 2d sin θ Fenomeno di interferenza. La materia ha natura ondulatoria SEZIONE III - 27

28 I fondamenti della Meccanica Quantistica La radiazione elettromagnetica e le particelle che costituiscono gli atomi e cioè gli elementi fondamentali che compongono la materia (quindi noi stessi e la realtà che ci circonda) sono QUANTI di energia che hanno la duplice natura ondulatoria e corpuscolare. Per giustificare il dualismo onda-corpuscolo, ad ogni stato fisico viene associata una funzione d onda ħ ψ x che soddisfa l equazione di Schrödinger ψ x + E V x ψ x = 0 ed il suo modulo quadro ψ x rappresenta la densità di probabilità di trovare la particella in una regione spaziale. «Dio non gioca a dadi con l universo» cit. A. Einstein Non ha più senso parlare di «traiettoria» Il processo di misura sperimentale influenza lo stato fisico: «collasso della funzione d onda» Non è possibile conoscere simultaneamente la posizione e l impulso di una particella quantistica in virtù del principio di Indeterminazione di Heisenberg: ΔxΔp ħ 2 Se due particelle si fanno interagire per un certo periodo e quindi vengono separate, quando si sollecita una delle due in modo da modificarne lo stato, istantaneamente si manifesta sulla seconda una analoga sollecitazione a qualunque distanza si trovi rispetto alla prima. Tale fenomeno è detto "Fenomeno dell'entanglement". SEZIONE III - 28

29 Un effetto quanto-meccanico straordinario: l effetto tunnel Cos è l effetto tunnel quantistico? Tale fenomeno è un effetto puramente quantistico che permette al sistema di transitare in uno stato proibito dalla meccanica classica. La Meccanica Classica proibisce ad una particella di superare un ostacolo se non ha energia sufficiente per farlo. La Meccanica Quantistica prevede che una particella ha una probabilità non nulla di attraversare una barriera di energia potenziale grande a piacere. Effetto tunnel è una conseguenza diretta del principio di indeterminazione Heisenberg: ΔxΔp ħ 2 Effetto tunnel è una conseguenza diretta dell equazione di Schrödinger: ħ d ψ x + E V x ψ x = 0 2m dx SEZIONE III - 29

30 Il bosone di Higgs spiegato ai profani SEZIONE III - 30

Fenomeni quantistici

Fenomeni quantistici Fenomeni quantistici 1. Radiazione di corpo nero Leggi di Wien e di Stefan-Boltzman Equipartizione dell energia classica Correzione quantistica di Planck 2. Effetto fotoelettrico XIII - 0 Radiazione da

Dettagli

Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici

Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici Il presente documento individua le conoscenze, abilità e competenze che lo studente dovrà aver acquisito al termine

Dettagli

La struttura della materia

La struttura della materia La struttura della materia IL CORPO NERO In fisica, i corpi solidi o liquidi emettono radiazioni elettromagnetiche, a qualsiasi temperatura. Il corpo nero, invece, è un oggetto ideale che assorbe tutta

Dettagli

PROFILO IN USCITA PER IL TERZO ANNO FISICA Sezioni internazionale Francese-Tedesca ad indirizzo scientifico

PROFILO IN USCITA PER IL TERZO ANNO FISICA Sezioni internazionale Francese-Tedesca ad indirizzo scientifico PROFILO IN USCITA PER IL TERZO ANNO I vettori: componenti cartesiane, algebra dei vettori Il moto nel piano Moto circolare uniforme ed uniformemente accelerato Moto parabolico Il vettore forza Equilibrio

Dettagli

PROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO FISICA Sezioni internazionale ad opzione Inglese (L,M,N,O,P,Q)

PROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO FISICA Sezioni internazionale ad opzione Inglese (L,M,N,O,P,Q) PROFILO IN USCITA PER IL PRIM0 ANNO Premessa Come stabilito dal Collegio dei docenti e conformemente con gli obiettivi della attuale sperimentazione, la programmazione seguirà, principalmente, la scansione

Dettagli

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m

L energia assorbita dall atomo durante l urto iniziale è la stessa del fotone che sarebbe emesso nel passaggio inverso, e quindi vale: m QUESITI 1 Quesito Nell esperimento di Rutherford, una sottile lamina d oro fu bombardata con particelle alfa (positive) emesse da una sorgente radioattiva. Secondo il modello atomico di Thompson le particelle

Dettagli

Incontri di introduzione alla Relatività Generale

Incontri di introduzione alla Relatività Generale Incontri di introduzione alla Relatività Generale Prima parte La Torre del Sole - 11 Novembre 2015 Dr. Andrea Castelli, Ph.D. Università degli Studi di Bologna Struttura del corso PARTE PRIMA - 11 Novembre

Dettagli

La Meccanica Quantistica

La Meccanica Quantistica La Meccanica Quantistica Se quando pensiamo a un atomo ci immaginiamo qualcosa di questo tipo Dobbiamo rivedere le nostre idee LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA La crisi della fisica classica Un secolo fa

Dettagli

Introduzione ai fenomeni quantistici

Introduzione ai fenomeni quantistici Introduzione ai fenomeni quantistici Tratto da: The Feynman lectures on physics, vol. 3 Marco Bonvini Nicodemo Magnoli Meccanica: Keplero (1608-1619) Galilei (1630) Newton (1687) Termodinamica: Kelvin

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA Anno Accademico 007-008 CORSO di FISCA ED APPLICAZIONE DEI LASERS Questionario del Primo appello della Sessione Estiva NOME: COGNOME: MATRICOLA: VOTO: /30 COSTANTI

Dettagli

Lezioni di Meccanica Quantistica

Lezioni di Meccanica Quantistica Luigi E. Picasso Lezioni di Meccanica Quantistica seconda edizione Edizioni ETS www.edizioniets.com Copyright 2015 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa info@edizioniets.com www.edizioniets.com

Dettagli

Sulla nascita di questo libro. Introduzione 1

Sulla nascita di questo libro. Introduzione 1 Indice Sulla nascita di questo libro V Introduzione 1 1 Luce e materia 7 Che cos è veramente la luce? 7 Ma qui che cosa oscilla? 9 Che cosa sono la frequenza e la lunghezza d onda della luce? 11 Che cos

Dettagli

Modelli atomici. Teoria atomica Dalton (1803) La materia non è continua, ma costituita da particelle.

Modelli atomici. Teoria atomica Dalton (1803) La materia non è continua, ma costituita da particelle. Modelli atomici Teoria atomica Dalton (1803) La materia non è continua, ma costituita da particelle. Presupposti 1. Legge di Lavoisier della conservazione della massa: in una reazione chimica nulla si

Dettagli

Quantum Theory. E la natura dell'atomo. M. Orlandelli, A. Peloni

Quantum Theory. E la natura dell'atomo. M. Orlandelli, A. Peloni Quantum Theory E la natura dell'atomo M. Orlandelli, A. Peloni Quantum Mechanics: prime idee (inizio 1900) A. Einstein: Effetto fotoelettrico C. Maxwell Equazioni delle onde elettromagnetiche M. Planck:

Dettagli

TEORIA DELLA RELATIVITA RISTRETTA

TEORIA DELLA RELATIVITA RISTRETTA TEORIA DELLA RELATIVITA RISTRETTA EVOLUZIONE DELLE TEORIE FISICHE Meccanica Classica Principio di Relatività Galileiano Meccanica Newtoniana Gravitazione (Newton) Costante Universale G = 6,67*10^-11Nm^2/Kg^2

Dettagli

Come vediamo. La luce: aspetti fisici. Cos è la luce? Concetti fondamentali:

Come vediamo. La luce: aspetti fisici. Cos è la luce? Concetti fondamentali: La luce in fisica La luce: aspetti fisici Cos è la luce? Concetti fondamentali: - velocità, ampiezza, lunghezza d onda - assorbimento - riflessione -rifrazione - diffrazione - indice di rifrazione - temperatura

Dettagli

4. Lo spettro discreto: emissione e assorbimento di luce da parte di atomi stato fondamentale stati eccitati

4. Lo spettro discreto: emissione e assorbimento di luce da parte di atomi stato fondamentale stati eccitati 4. Lo spettro discreto: emissione e assorbimento di luce da parte di atomi Accanto allo spettro continuo che i corpi emettono in ragione del loro stato termico, si osservano spettri discreti che sono caratteristici

Dettagli

FISICA QUANTISTICA LIMITI AL MODELLO ATOMICO DI RUTHERFORD. e - Per spiegare la disposizione degli elettroni nell atomo (STRUTTURA ELETTRONICA)

FISICA QUANTISTICA LIMITI AL MODELLO ATOMICO DI RUTHERFORD. e - Per spiegare la disposizione degli elettroni nell atomo (STRUTTURA ELETTRONICA) LIMITI AL MODELLO ATOMICO DI RUTHERFORD e - + nucleo In base alle leggi della FISICA CLASSICA, una particella carica dotata di un movimento circolare libera energia. Di conseguenza, gli elettroni che,

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA

LICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA LICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA PROGRAMMA DI Fisica Classe VB Anno Scolastico 2014-2015 Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata 1 FORZA E CAMPI ELETTRICI (Richiami) Teoria sui vettori I

Dettagli

Unità Didattica 3. L atomo di idrogeno

Unità Didattica 3. L atomo di idrogeno Diapositiva 1 Unità Didattica 3 L atomo di idrogeno Questa unità contiene informazioni sull atomo di idrogeno, i modelli di Tomson, Ruterford e Bor, l esperimento di Frank-Hertz e infine la formula di

Dettagli

STRUTTURA ATOMICA E CONFIGURAZIONE ELETTRONICA

STRUTTURA ATOMICA E CONFIGURAZIONE ELETTRONICA pg 1 STRUTTURA ATOMICA E CONFIGURAZIONE ELETTRONICA Per capire il comportamento degli atomi dobbiamo studiare il comportamento dei suoi elettroni L'atomo e le sue particelle NON sono direttamente visibili

Dettagli

n(z) = n(0) e m gz/k B T ; (1)

n(z) = n(0) e m gz/k B T ; (1) Corso di Introduzione alla Fisica Quantistica (f) Prova scritta 4 Luglio 008 - (tre ore a disposizione) [sufficienza con punti 8 circa di cui almeno 4 dagli esercizi nn. 3 e/o 4] [i bonus possono essere

Dettagli

LASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata

LASER. Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation. Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata LASER Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation Introduzione. Assorbimento, emissione spontanea, emissione stimolata Cenni storici 1900 Max Planck introduce la teoria dei quanti (la versione

Dettagli

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1

Fisica delle Apparecchiature per Radioterapia, lez. III RADIOTERAPIA M. Ruspa 1 RADIOTERAPIA 14.01.11 M. Ruspa 1 Con il termine RADIOTERAPIA si intende l uso di radiazioni ionizzanti altamente energetiche (fotoni X o gamma, elettroni, protoni) nel trattamento dei tumori. La radiazione

Dettagli

LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA

LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA LA RIVOLUZIONE QUANTISTICA Franco Prati Università dell Insubria - Como NINDA URUK Il pane dei Sumeri Ricerca scientifica ed epistemologia 5 dicembre 2012 Congresso Internazionale dei Fisici in onore di

Dettagli

Teoria quantistica della materia: introduzione e principi fondamentali

Teoria quantistica della materia: introduzione e principi fondamentali Capitolo 1 Teoria quantistica della materia: introduzione e principi fondamentali 1. La visione classica Per comprendere la struttura della materia microscopica è necessario conoscere come atomi e molecole

Dettagli

La Teoria della Relatività Ristretta. Prof. Michele Barcellona

La Teoria della Relatività Ristretta. Prof. Michele Barcellona La Teoria della Relatività Ristretta Prof. Michele Barcellona I Postulati della Teoria della Relatività ristretta Per risolvere le contraddizioni tra Meccanica ed Elettromagnetismo Einstein propose una

Dettagli

LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER. Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016

LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER. Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016 LE RIVOLUZIONI QUANTISTICHE e ERWIN SCHRÖDINGER Alice Marchi 5 G Liceo Scientifico Giacomo Ulivi A.S. 2015/2016 INDICE 1. Introduzione 2. Prima rivoluzione quantistica 2.1 Planck 2.2 Einstein 2.3 Bohr

Dettagli

isolanti e conduttori

isolanti e conduttori 1. ELETTROMAGNETISMO 1.1. Carica elettrica 1.1.1. Storia: Franklin Thomson Rutherford Millikan 1.1.2. L atomo: struttura elettroni di valenza (legame metallico) isolanti e conduttori ATOMO legge di conservazione

Dettagli

Trasmissione di calore per radiazione

Trasmissione di calore per radiazione Trasmissione di calore per radiazione Sia la conduzione che la convezione, per poter avvenire, presuppongono l esistenza di un mezzo materiale. Esiste una terza modalità di trasmissione del calore: la

Dettagli

Marco Panareo. Appunti di Fisica. Meccanica e Termodinamica. Università degli Studi del Salento, Facoltà di Ingegneria

Marco Panareo. Appunti di Fisica. Meccanica e Termodinamica. Università degli Studi del Salento, Facoltà di Ingegneria Marco Panareo Appunti di Fisica Meccanica e Termodinamica Università degli Studi del Salento, Facoltà di Ingegneria ii iii INTRODUZIONE Questa raccolta di appunti originati dalle lezioni di Fisica Generale

Dettagli

ATOMO. Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton

ATOMO. Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton Democrito IV secolo A.C. ATOMO Lavoisier Proust Legge della conservazione della massa Legge delle proporzioni definite Dalton (808) Teoria atomica Gay-Lussac volumi di gas reagiscono secondo rapporti interi

Dettagli

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI FISICA LES SAPERI MINIMI CLASSE TERZA LE GRANDEZZE FISICHE E LA LORO MISURA Nuovi principi per indagare la natura. Il concetto di grandezza fisica. Misurare una grandezza fisica. L impossibilità di ottenere

Dettagli

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia

Unità didattica 10. Decima unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia Unità didattica 10 Radioattività... 2 L atomo... 3 Emissione di raggi x... 4 Decadimenti nucleari. 6 Il decadimento alfa.... 7 Il decadimento beta... 8 Il decadimento gamma...... 9 Interazione dei fotoni

Dettagli

La Natura della Luce: dalle Scoperte alle Applicazioni

La Natura della Luce: dalle Scoperte alle Applicazioni La Natura della Luce: dalle Scoperte alle Applicazioni Luca Salasnich Dipartimento di Fisica e Astronomia Galileo Galilei, Università di Padova, Italy Padova, 27 Maggio 2013 Sommario L ottica geometrica

Dettagli

Modello Standard e oltre. D. Babusci MasterClass 2007

Modello Standard e oltre. D. Babusci MasterClass 2007 Modello Standard e oltre D. Babusci MasterClass 2007 Fisica delle Particelle Elementari (FdP) Si interessa del comportamento fisico dei costituenti fondamentali del mondo, i.e. di oggetti al contempo molto

Dettagli

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti

Misura del coefficiente di assorbimento di vari materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni incidenti materiali in funzione dell'energia del fascio dei fotoni Esperto Qualificato LNF - INFN Interazioni delle particelle indirettamente ionizzanti con la materia Le particelle indirettamente ionizzanti, principalmente

Dettagli

Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici

Quadro di Riferimento della II prova di Fisica dell esame di Stato per i Licei Scientifici Premessa Il presente documento individua le conoscenze, abilità e competenze dello studente nella disciplina Fisica, che potranno essere oggetto di verifica durante l esame di Stato degli indirizzi e opzioni

Dettagli

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Chimica Fisica - Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Lezione n. 19 L equazione di Schrodinger L atomo di idrogeno Orbitali atomici 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Dai modelli primitivi alla meccanica quantistica

Dettagli

Relatività e Meccanica Quantistica: concetti e idee. Relativity and Quantum Mechanics: concepts and ideas. Carlo Cosmelli

Relatività e Meccanica Quantistica: concetti e idee. Relativity and Quantum Mechanics: concepts and ideas. Carlo Cosmelli Relatività e Meccanica Quantistica: concetti e idee Relativity and Quantum Mechanics: concepts and ideas Settimana 1 - Il punto della situazione Lezione 1.1 Carlo Cosmelli 1 Il XX secolo, nascono due nuove

Dettagli

Un introduzione alla Meccanica Quantistica

Un introduzione alla Meccanica Quantistica Un introduzione alla Meccanica Quantistica La Teoria che nessuno capisce! Chiunque non resti sconvolto dalla teoria quantistica, sicuramente NON L HA CAPITA N. Bohr Quanto piu` la teoria dei quanti incontra

Dettagli

Spettro elettromagnetico

Spettro elettromagnetico Spettro elettromagnetico Sorgenti Finestre Tipo Oggetti rilevabili Raggi γ ev Raggi X Lunghezza d onda E hc = hν = = λ 12. 39 λ( A o ) Visibile Infrarosso icro onde Onde-radio Dimensione degli oggetti

Dettagli

p e c = ev Å

p e c = ev Å Corso di Introduzione alla Fisica Quantistica (f) Soluzioni Esercizi: Giugno 006 * Quale la lunghezza d onda di de Broglie di un elettrone che ha energia cinetica E 1 = KeV e massa a riposo m 0 = 9.11

Dettagli

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche La natura della luce Teoria corpuscolare (Newton) Teoria ondulatoria: proposta già al tempo di Newton, ma scartata perchè

Dettagli

Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica

Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Prof. A. Martinelli Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Dipartimento di Farmacia 1 Il comportamento ondulatorio della materia 2 1 Il comportamento ondulatorio della materia La diffrazione

Dettagli

FISICA. Prof. Angelo Angeletti

FISICA. Prof. Angelo Angeletti FISICA Prof. Angelo Angeletti Premessa L insegnamento della Fisica nel quinto anno del Liceo Scientifico Opzione Scienze Applicate, si innesta su due bienni dove man mano gli studenti sono stati guidati

Dettagli

La fisica del XX secolo ovvero la tecnologia consente di eseguire esperimenti sempre più spinti e. tutto deve essere messo in discussione

La fisica del XX secolo ovvero la tecnologia consente di eseguire esperimenti sempre più spinti e. tutto deve essere messo in discussione ovvero la tecnologia consente di eseguire esperimenti sempre più spinti e. tutto deve essere messo in discussione The fundamental cause of the trouble is that in the modern world the stupid are cocksure

Dettagli

Master IDIFO. Università di Udine. Proposta di percorso critico: dalla Fisica Classica alla Fisica Moderna

Master IDIFO. Università di Udine. Proposta di percorso critico: dalla Fisica Classica alla Fisica Moderna Master IDIFO Università di Udine Proposta di percorso critico: dalla Fisica Classica alla Fisica Moderna Candidata: Prof. Alessandra Angelucci Referee: Prof. Carlo Tarsitani Introduzione L idea di questa

Dettagli

Radioattività. 1. Massa dei nuclei. 2. Decadimenti nucleari. 3. Legge del decadimento XVI - 0. A. Contin - Fisica Generale Avanzata

Radioattività. 1. Massa dei nuclei. 2. Decadimenti nucleari. 3. Legge del decadimento XVI - 0. A. Contin - Fisica Generale Avanzata Radioattività 1. Massa dei nuclei 2. Decadimenti nucleari 3. Legge del decadimento XVI - 0 Nucleoni Protoni e neutroni sono chiamati, indifferentemente, nucleoni. Il numero di protoni (e quindi di elettroni

Dettagli

approfondimento La dinamica e le interazioni fondamentali Il principio di inerzia secondo Galileo Sistemi inerziali

approfondimento La dinamica e le interazioni fondamentali Il principio di inerzia secondo Galileo Sistemi inerziali approfondimento La dinamica e le interazioni fondamentali Il principio di inerzia secondo Galileo Sistemi inerziali Forza gravitazionale e forza peso massa e peso, peso apparente Forze normali Moto circolare

Dettagli

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE prof. DIMONOPOLI A.S. 2015/2016 CLASSE 4ALS MATERIA: FISICA

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE prof. DIMONOPOLI A.S. 2015/2016 CLASSE 4ALS MATERIA: FISICA PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE prof. DIMONOPOLI A.S. 2015/2016 CLASSE 4ALS MATERIA: FISICA Strategie didattiche: Le lezioni frontali saranno associate a delle esperienze di laboratorio per accompagnare la

Dettagli

Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata

Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata LICEO SCIENTIFICO STATALE G. MARCONI FOGGIA PROGRAMMA DI Fisica Classe IVB Anno Scolastico 2014-2015 Insegnante: Prof.ssa La Salandra Incoronata TERMODINAMICA: LE LEGGIDEI GAS IDEALI E LA LORO INTERPRETAZIONE

Dettagli

MODELLO ATOMICO DI BOHR - ULTERIORI APPROFONDIMENTI

MODELLO ATOMICO DI BOHR - ULTERIORI APPROFONDIMENTI MODELLO ATOMICO DI BOHR - ULTERIORI APPROFONDIMENTI Se riscaldiamo un qualsiasi elemento chimico ponendolo ad esempio su una fiamma, notiamo che esso emette un colore caratteristico. Ad esempio riscaldando

Dettagli

Risolviamo un esercizio per illustrare il fenomeno in modo dettagliato anche se,in alcuni punti, semplificato.

Risolviamo un esercizio per illustrare il fenomeno in modo dettagliato anche se,in alcuni punti, semplificato. PARADOSSO DEI GEMELLI Il cosiddetto paradosso dei gemelli è forse una delle conseguenze più popolari della teoria della relatività di Einstein. In realtà non si tratta di un vero e proprio paradosso, bensì

Dettagli

Il metodo scientifico

Il metodo scientifico Il metodo scientifico Osservazioni Legge Teoria Teoria controllata con altri esperimenti Teoria modificata in base alle verifiche Gli stadi fondamentali del metodo scientifico 1 Leggi ponderali Legge della

Dettagli

Fisica II - Chimica. Relatività speciale (o ristretta) Radiazione di corpo nero Effetto fotoelettrico Effetto Compton Dualismo onda-particella

Fisica II - Chimica. Relatività speciale (o ristretta) Radiazione di corpo nero Effetto fotoelettrico Effetto Compton Dualismo onda-particella Relatività speciale (o ristretta) Radiazione di corpo nero Effetto fotoelettrico Effetto Compton Dualismo onda-particella Relatività galileiana Principio di relatività: Le leggi della fisica rimangono

Dettagli

Introduzione alla Meccanica Quan1s1ca

Introduzione alla Meccanica Quan1s1ca Introduzione alla Meccanica Quan1s1ca Danilo Babusci Stage Es)vi LNF Giugno 2012 Probabilità Le leggi fondamentali della natura sono leggi di probabilità, non leggi di certezza La Meccanica Quantistica

Dettagli

L irraggiamento termico

L irraggiamento termico L irraggiamento termico Trasmissione del Calore - 42 Il calore può essere fornito anche mediante energia elettromagnetica; ciò accade perché quando un fotone, associato ad una lunghezza d onda compresa

Dettagli

Misura del momento magnetico dell elettrone

Misura del momento magnetico dell elettrone FACOLTÀ Università degli Studi di Roma Tre DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI Corso di Laurea in Fisica Misura del momento magnetico dell elettrone Candidato: Andrea Sciandra Matricola 4480 Relatore:

Dettagli

La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi. Capitolo 7

La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi. Capitolo 7 La Teoria dei Quanti e la Struttura Elettronica degli Atomi Capitolo 7 Proprietà delle Onde Lunghezza d onda (λ) E la distanza tra due punti identici su due onde successive. Ampiezza è la distanza verticale

Dettagli

Indice. Elettrostatica in presenza di dielettrici Costante dielettrica Interpretazione microscopica 119. capitolo. capitolo.

Indice. Elettrostatica in presenza di dielettrici Costante dielettrica Interpretazione microscopica 119. capitolo. capitolo. Indice Elettrostatica nel vuoto. Campo elettrico e potenziale 1 1. Azioni elettriche 1 2. Carica elettrica e legge di Coulomb 5 3. Campo elettrico 8 4. Campo elettrostatico generato da sistemi di cariche

Dettagli

Indice. Fisica: una introduzione. Il moto in due dimensioni. Moto rettilineo. Le leggi del moto di Newton

Indice. Fisica: una introduzione. Il moto in due dimensioni. Moto rettilineo. Le leggi del moto di Newton Indice 1 Fisica: una introduzione 1.1 Parlare il linguaggio della fisica 2 1.2 Grandezze fisiche e unità di misura 3 1.3 Prefissi per le potenze di dieci e conversioni 7 1.4 Cifre significative 10 1.5

Dettagli

INTRODUZIONE 11 INDICAZIONI PER I PARTECIPANTI AI CORSI ALPHA TEST 19

INTRODUZIONE 11 INDICAZIONI PER I PARTECIPANTI AI CORSI ALPHA TEST 19 INDICE INTRODUZIONE 11 SUGGERIMENTI PER AFFRONTARE LA PROVA A TEST 13 Bando di concorso e informazioni sulla selezione...13 Regolamento e istruzioni per lo svolgimento della prova...13 Domande a risposta

Dettagli

Questionario di FISICA LS-OSA - Analisi preliminare e Report

Questionario di FISICA LS-OSA - Analisi preliminare e Report Questionario di FICA LS-OSA - Analisi preliminare e Report Comitato Scientifico: Alberto Conte presidente Accademia delle Scienze Torino Settimio Mobilio Direttore Dipartimento di Fisica ROMATRE predisposizione

Dettagli

Radiazione e Materia. Insegnamento di Chimica Generale CCS CHI e MAT. Scuola di Ingegneria Industriale e dell Informazione

Radiazione e Materia. Insegnamento di Chimica Generale CCS CHI e MAT. Scuola di Ingegneria Industriale e dell Informazione Scuola di Ingegneria Industriale e dell Informazione Insegnamento di Chimica Generale 083424 - CCS CHI e MAT Radiazione e Materia Prof. Dipartimento CMIC Giulio Natta http://iscamap.chem.polimi.it/citterio

Dettagli

I.I.S MASCALUCIA PROGRAMMAZIONE DI FISICA LICEO CLASSICO A.S. 2009-2010

I.I.S MASCALUCIA PROGRAMMAZIONE DI FISICA LICEO CLASSICO A.S. 2009-2010 IIS MASCALUCIA PROGRAMMAZIONE DI FISICA LICEO CLASSICO AS 2009-2010 Modulo A Grandezze fisiche e misure Le basi dell algebra e dei numeri relativi Proporzionalità tra grandezze Calcolo di equivalenze tra

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO G. GALILEI - Verona Anno Scolastico

LICEO SCIENTIFICO G. GALILEI - Verona Anno Scolastico PROGRAMMA PREVISTO Testo di riferimento: "L indagine del mondo fisico Vol. B (Bergamaschini, Marazzini, Mazzoni) Le unità didattiche a fondo chiaro sono irrinunciabili. Le unità didattiche a fondo scuro

Dettagli

Lo Spettro Elettromagnetico

Lo Spettro Elettromagnetico Spettroscopia 1 Lo Spettro Elettromagnetico Lo spettro elettromagnetico è costituito da un insieme continuo di radiazioni (campi elettrici e magnetici che variano nel tempo, autogenerandosi) che va dai

Dettagli

I.I.S.S. SEVERI-CORRENTI Documento di programmazione del dipartimento di Matematica e Fisica sezione di fisica PNI

I.I.S.S. SEVERI-CORRENTI Documento di programmazione del dipartimento di Matematica e Fisica sezione di fisica PNI I.I.S.S. SEVERI-CORRENTI Documento di programmazione del dipartimento di Matematica e Fisica sezione di fisica PNI Premessa Lo studio della fisica, oltre a fornire allo studente un bagaglio di conoscenze

Dettagli

Theory Italiano (Italy)

Theory Italiano (Italy) Q3-1 Large Hadron Collider (10 punti) Prima di iniziare questo problema, leggi le istruzioni generali nella busta a parte. In questo problema è discussa la fisica dell acceleratore di particelle del CERN

Dettagli

Libro Esercizi Fisica I e II

Libro Esercizi Fisica I e II Libro Esercizi Fisica I e II Un ragazzo che inizia un corso di fisica non è privo di conoscenze possiede una personale formazione dei fenomeni naturali, che gli consentono di condurre una vita normale.

Dettagli

Cenni di meccanica quantistica

Cenni di meccanica quantistica Cenni di meccanica quantistica Fisica classica Gli intervalli spaziali e temporali sono invarianti rispetto al sistema di riferimento in cui vengono misurati. L universo è omogeneo e isotropo; il tempo

Dettagli

LICEO ARTISTICO PROGRAMMAZIONE DIDATTICA RIFERITA ALLA SECONDO BIENNIO

LICEO ARTISTICO PROGRAMMAZIONE DIDATTICA RIFERITA ALLA SECONDO BIENNIO Istituto Istruzione Superiore A. Venturi Modena Liceo artistico - Istituto Professionale Grafica Via Rainusso, 66-41124 MODENA Sede di riferimento (Via de Servi, 21-41121 MODENA) tel. 059-222156 / 245330

Dettagli

INDICE 1. LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA

INDICE 1. LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA INDICE 1. LA CRISI DELLA FISICA CLASSICA 1.1 Modelli atomici... 1 1.2 Il problema delle dimensioni atomiche e del collasso per irraggiamento 4 1.3 Difficoltà connesse con i calori specifici... 7 1.4 L

Dettagli

CORSO di AGGIORNAMENTO di FISICA

CORSO di AGGIORNAMENTO di FISICA MATHSIS _ ROMA CORSO di AGGIORNAMNTO di FISICA LTTRROMAGNTISMO RLATIVITA Adriana Lanza I.T:T. COLOMBO via Panisperna, 255 16 marzo 2016 Conseguenze del passaggio dalle trasformazioni di Galileo alle trasformazioni

Dettagli

3. Struttura dell atomo

3. Struttura dell atomo Di cosa parleremo L organizzazione interna delle particelle che costituiscono gli atomi è stata oggetto di studio per lungo tempo e le ipotesi sulla struttura atomica si sono evolute nel tempo in base

Dettagli

Il Metodo Scientifico

Il Metodo Scientifico Unita Naturali Il Metodo Scientifico La Fisica si occupa di descrivere ed interpretare i fenomeni naturali usando il metodo scientifico. Passi del metodo scientifico: Schematizzazione: modello semplificato

Dettagli

PROGETTO AMICI DI SCIASCIA. Fisica delle particelle

PROGETTO AMICI DI SCIASCIA. Fisica delle particelle PROGETTO AMICI DI SCIASCIA Fisica delle particelle TEMI TRATTATI NELLA PRESENTAZIONE 1. STORIA DELLA FISICA DELLE PARTICELLE 2. COME E FATTO L ATOMO? IPOTESI SULLA STRUTTURA DELL ATOMO 3. LA FISICA DELLE

Dettagli

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo

Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA. Anno accademico 2013/14. Figure utili da libri di testo Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laurea triennale in FISICA Anno accademico 2013/14 Figure utili da libri di testo Onde & Oscillazioni Corso A Studenti con il cognome che

Dettagli

il modello atomico di Bohr

il modello atomico di Bohr il modello atomico di Bohr Lo scienziato Niels Bohr, ospite nel laboratorio di Rutherford a Manchester ma anche allievo di Planck, nel 93 pubblicò alcuni saggi in cui, accettando il modello planetario

Dettagli

Tempi Moduli Unità /Segmenti. 2.1 La conservazione dell energia meccanica

Tempi Moduli Unità /Segmenti. 2.1 La conservazione dell energia meccanica PERCORSO FORMATIVO DEL 3 ANNO - CLASSE 3 A L LSSA A. S. 2015/2016 Tempi Moduli Unità /Segmenti MODULO 0: Ripasso e consolidamento di argomenti del biennio MODULO 1: Il moto dei corpi e le forze. (Seconda

Dettagli

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione LA LUCE Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione Perché vediamo gli oggetti? Perché vediamo gli oggetti? Noi vediamo gli oggetti perché da essi

Dettagli

Dai primi modelli alla teoria moderna

Dai primi modelli alla teoria moderna MODELLI ATOMICI Dai primi modelli alla teoria moderna I modelli atomici nacquero, dall'intuizione di alcuni scienziati di fronte all'impossibilità di interpretare in modo semplice i fenomeni complessi.

Dettagli

Test di Matematica di base e Logica

Test di Matematica di base e Logica Università degli Studi di Perugia. Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Test di Autovalutazione per l accesso al corso di laurea triennale in chimica 1 ottobre 2010 Test di Matematica di base e Logica 1) Un triangolo

Dettagli

Il GPS e la Relatività

Il GPS e la Relatività Il GPS e la Relatività Il sistema GPS Qualche idea sulla Relatività Ristretta e sulla Relatività Generale Il GPS non funzionerebbe se non si conoscessero entrambe 1 Il sistema GPS: Global Positioning System

Dettagli

IISS Enzo Ferrari, Roma. Plesso Vallauri, Liceo delle Scienze Applicate. Programma svolto

IISS Enzo Ferrari, Roma. Plesso Vallauri, Liceo delle Scienze Applicate. Programma svolto IISS Enzo Ferrari, Roma Plesso Vallauri, Liceo delle Scienze Applicate Programma svolto ANNO SCOLASTICO: 2015-2016 DISCIPLINA: FISICA CLASSE: 2ª F DOCENTE: MICHAEL ROTONDO Richiami sulle grandezze fisiche,

Dettagli

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore Particelle della presente identiche. opera. Principio di Pauli. 1 Particelle identiche: sommario Finora: proprietà di particella singola. Volendo ottenere il comportamento di più particelle, è necessario

Dettagli

Sottodiscipline della Chimica Fisica Storicamente

Sottodiscipline della Chimica Fisica Storicamente Sottodiscipline della Chimica Fisica Storicamente Termodinamica Chimica. Si occupa di tutti i processi (principalmente macroscopici) legati all energia e al suo scambio, nelle varie forme che esso può

Dettagli

4. I principi della meccanica

4. I principi della meccanica 1 Leggi del moto 4. I principi della meccanica Come si è visto la cinematica studia il moto dal punto di vista descrittivo, ma non si sofferma sulle cause di esso. Ciò è compito della dinamica. Alla base

Dettagli

Natura ondulatoria della luce. Natura corpuscolare della luce

Natura ondulatoria della luce. Natura corpuscolare della luce Natura ondulatoria della luce Data 1803 Autore Thomas Young Esperimento Un fascio di luce solare viene fatto passare da un foro e davanti a questo foro vi è un pannello con due fenditure verticali (coperte

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE "G. GALILEI" - MACERATA a.s Contratto formativo

LICEO SCIENTIFICO STATALE G. GALILEI - MACERATA a.s Contratto formativo LICEO SCIENTIFICO STATALE "G. GALILEI" - MACERATA a.s. 2014-2015 Prof.: ANGELO ANGELETTI Disciplina: FISICA Classe: 5G Contratto formativo 1. Analisi della classe Non sono state fatte prove d ingresso,

Dettagli

FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni

FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA Le competenze di base a conclusione dell obbligo di istruzione sono le seguenti: Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà

Dettagli

STORIA DELL'ATOMO DA DEMOCRITO A SCHRÖDINGER

STORIA DELL'ATOMO DA DEMOCRITO A SCHRÖDINGER DEMOCRITO STORIA DELL'ATOMO DA DEMOCRITO A SCHRÖDINGER Democrito, IV sec. a.c., deduce l'esistenza di atomi (atomòs = indivisibile) da un processo logico e puramente teorico attraverso il quale comprende

Dettagli

PIANO DI LAVORO E PROGRAMMAZIONE DIDATTICA. CLASSE V Scienze Applicate SEZ. A A.S.2016 /2017 OBIETTIVI E COMPETENZE

PIANO DI LAVORO E PROGRAMMAZIONE DIDATTICA. CLASSE V Scienze Applicate SEZ. A A.S.2016 /2017 OBIETTIVI E COMPETENZE PIANO DI LAVORO E PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINA: Fisica DOCENTE: Dora Pastore CLASSE V Scienze Applicate SEZ. A A.S.2016 /2017 OBIETTIVI E COMPETENZE OBIETTIVI COMPORTAMENTALI Acquisizione della

Dettagli

LE ONDE. Le onde. pag.1

LE ONDE. Le onde. pag.1 LE ONDE Fenomeni ondulatori - Generalità Periodo e frequenza Lunghezza d onda e velocità Legge di propagazione Energia trasportata Onde meccaniche: il suono Onde elettromagnetiche Velocità della luce Spettro

Dettagli

Unità Didattica n 1: Onde, oscillazioni e suono. Prerequisiti. Forze e moto. Moto circolare uniforme.

Unità Didattica n 1: Onde, oscillazioni e suono. Prerequisiti. Forze e moto. Moto circolare uniforme. PROGRAMMA PREVISTO Testo di riferimento: Fisica Percorsi e metodi Vol. 2 (J. D. Wilson, A. J. Buffa) Le unità didattiche a fondo chiaro sono irrinunciabili, le unità didattiche a fondo scuro potranno essere

Dettagli

May 5, 2013. Fisica Quantistica. Monica Sambo. Sommario

May 5, 2013. Fisica Quantistica. Monica Sambo. Sommario May 5, 2013 Bohr, Born,, Dirac e Pauli accettano in modo incondizionato la nuova fisica Einstein, De, e pur fornendo importanti contributi alla nuova teoria cercano di ottenere una descrizione CAUSALE

Dettagli

2bis. I modelli atomici

2bis. I modelli atomici 2bis. I modelli atomici 2.1 Il modello di Thomson 2.2 Il modello di Rutherford; 2.3 Il dualismo particella-onda; 2.4 Il modello di Bohr 2.5 Il modello a orbitali 2.6 Il riempimento degli orbitali e le

Dettagli

Bohr e la struttura dell atomo. Lezioni 11-12

Bohr e la struttura dell atomo. Lezioni 11-12 Bohr e la struttura dell atomo Lezioni 11-12 Onde elettromagnetiche Radiazione Elettromagnetica raggi X e raggi > 10 3 Hz

Dettagli