L allevamento biologico della pecora da latte
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- Tommasina Beatrice Vanni
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1 L allevamento biologico della pecora da latte
2 Indirizzi produttivi ovini MONDO lana > carne > latte UE carne > latte > lana ITALIA latte > carne > lana
3 Paesi produttori di latte ovino A. regioni del bacino mediterraneo - sud-ovest dell'asia (Turchia, Siria, Libano, Israele) - sud-europa (Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Albania) - nord-africa (Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia) B. paesi cosiddetti "paramediterranei" - asiatici (Iraq, Iran, Giordania) - europei (Bulgaria, Romania) C. altri paesi - Cina - Sahel - Arabia Saudita - Russia e Polonia
4 Consistenza capi ovini Continente 000 capi % Africa ,7 Asia ,9 N. America ,6 S. America ,7 Europa ,6 Oceania ,4 TOTALE ,0 Paese 000 capi % R. Unito ,9 Spagna ,3 Russia ,8 Grecia ,5 Francia ,2 Italia ,0 Irlanda ,0 TOTALE ,0 Paese 000 capi % Cina ,4 Australia ,9 India ,9 Iran ,9 Sudan ,7 N. Zelanda ,5 R. Unito ,1 Nigeria Pakistan ,5 Etiopia ,4 Turchia ,3 Sudafrica ,3 Siria ,1 Italia ,8 TOTALE ,0
5 Produzione di la3e ovino Paese 000 t % Cina ,9 Siria 874 9,7 Turchia 782 8,6 Grecia 727 8,0 Romania 638 7,1 Italia 560 6,2 Iran 534 5,9 Sudan 498 5,5 Somalia 468 5,2 Spagna 410 4,5 Francia 264 2,9 Paese 000 t % Grecia ,1 Romania ,2 Italia ,6 Spagna ,6 Francia 264 8,8 Portogallo 96 3,2 Bulgaria 85 2,8 TOTALE ,0 TOTALE ,0
6 RAZZE OVINE
7 Ovini da latte Razza: Lacaune
8 Ovini da latte Razza: Frisona
9 Ovini da latte Razza: Sarda
10 Ovini da latte Razza: Valle del Belice
11 Ovini da latte Razza: Comisana
12 Ovini da latte Razza: Massese
13 Ovini da carne Razza: Appenninica
14 Ovini da carne Razza: Bergamasca
15 Ovini da carne Razza: Fabrianese
16 Ovini da lana Razza: Merino
17 Ovini da lana Razza: Gentile di Puglia
18 Ovini da lana Razza: Sopravissana
19 Sistemi di allevamento e utilizzazione della produzione lattea parto Latte munto Latte destinato all agnello 1. pecore destinate solo alla produzione di carne (non munte) 2. pecore che allattano l agnello per un lungo periodo e vengono munte in fine lattazione 3. pecore munte dopo la produzione di un agnello da latte 4. pecore che vengono munte dopo lo svezzamento tardivo degli agnelli da rimonta
20 Lambing Productive cycle for suckling lamb Suckling period (one month) Lactation period (7-8 months) Slaughtering of suckling lamb or kid Live slaughtering weight: kg Carcass weight: 6-7 kg Milk and meat production are strictly connected because milk is the only feeding regimen for lamb and kids
21 Esempio di gestione riproduttiva di un gregge di una razza specializzata da latte (sarda) con un parto all'anno (produzione stagionale) Periodo Da fine maggio/primi di uglio Metà luglio Fine luglio/ metà agosto Settembre/ottobre Fine ottobre / tutto gennaio Fine ottobre febbraio/ marzo Operazioni Immissione arieti nel gregge Individuazione pecore con gravidanze singole e plurime e pecore vuote Messa in asciutta Immissione arieti gregge agnelle + pecore risultate vuote all'ecografia della monta precedente Parti pluripare Diagnosi gravidanza agnelle e ritardatarie Parti primipare e ritardatarie La durata della lattazione è di 6-7 mesi, periodo di produzione di latte per la trasformazione casearia: da novembre a luglio (9 mesi) La presenza dell ariete nel gregge in soli due momenti dell' anno determina la concentrazione dei parti nel periodo autunno-invernale e, in misura minore, nel periodo primaverile.
22 Esempio di gestione riproduttiva di un gregge di una razza specializzata da latte (sarda) con un parto all'anno (produzione parzialmente destagionalizzata) Periodo Marzo/aprile Fine maggio-primi di giugno Giugno-Luglio Fine luglio-primi di agosto Agosto-settembre Settembre/ottobre novembre /dicembre Fine ottobre/inizio novembre febbraio/ marzo Operazioni Immissione arieti nel gregge Individuazione pecore con gravidanze singole e plurime e pecore vuote: separazione dei due gruppi, messa in asciutta pecore gravide Ariete con gruppo pecore vuote Messa in asciutta gregge, ecografia per individuazione pecore vuote. Parti del primo gruppo di pecore gravide con monte di marzo-aprile Immissione arieti gregge agnelle + pecore risultate vuote all'ecografia della monta precedente Parti secondo gruppo di pecore (monta giugno luglio) Diagnosi gravidanza agnelle e ritardatarie Parti primipare e ritardatarie Produzione di latte: da settembre a luglio, mesi l anno
23 Destagionalizzazione: pun7 cri7ci Possibilità di separare i gruppi di pecore gravide e vuote sia in stalla sia al pascolo. Disponibilità di pascoli poliennali e di erbai di leguminose per la produzione di fieni di elevata qualità Disponibilità di ombra al pascolo. Disponibilità di irrigazione dei pascoli: è di sicuro aiuto, ma non indispensabile se presen= sufficien= scorte di foraggio di buona qualità. AAenzione allo stress da caldo AAenzione al pascolamento primaverile delle pecore gravide AAenzione al BCS degli animali nei periodi della monta Possibilità di somministrare integrazioni di mangimi anche fuori mungitura.
24 Esempio di gestione riproduttiva di un gregge costituito da una razza non specializzata: 3 parti in due anni (produzione destagionalizzata). Periodo Metà marzo Primi di maggio metà agosto settembre/ottobre metà dicembre febbraio/ marzo metà marzo metà maggio metà agosto Operazioni Immissione arieti nel gregge Individuazione pecore con gravidanze singole e plurime e pecore vuote inizio parti pluripare Immissione agnelle nel gregge Uscita ariete dal gregge Parti primipare Immissione arieti nel gregge Periodo di assenza parti La durata della lattazione è di norma di 6-7 mesi e l asciutta di giorni. La durata dell interparto è influenzata dalla presenza di una finestra di tre mesi in cui l ariete non è presente nel gregge. Le pecore che partoriscono a ridosso di questa finestra non potranno essere immediatamente rifecondate dall ariete, ma dovranno aspettare la reimmissione dell ariete nel gregge. Questo comporta un allungamento dell intervallo interparto. I parti, quindi, si susseguono regolarmente per tutto l anno tranne che nel periodo che va dalla prima metà di maggio alla prima metà di agosto.
25 Differenze nutrizionali tra ovini e bovini All aumentare del peso corporeo corrisponde un incremento dei fabbisogni di mantenimento meno che proporzionale rispetto al peso. I fabbisogni di mantenimento, infatti sono proporzionali al peso metabolico (PV 0,75 ). Vacca: PV = 600 kg; Peso met.: 121.2; Fabb. Mant. (INRA): 70 kcal NE x = 8484 kcal Pecora: 60 kg; Peso met.: 21.6; Fabb. Mant. (INRA): 56.1 kcal NE x 21.6 = Rapporto fra o pesi: 600/60 = 10 Rapporto fra i fabbisogni di mantenimento: 8484/ = 7.
26 Differenze nutrizionali tra ovini e bovini I grandi ruminanti hanno un volume maggiore di apparato digerente per unità di fabbisogni energetici di mantenimento. La maggior capacità digestiva consente ai grandi ruminanti di mantenere più a lungo nel rumine gli alimenti con un aumento della digeribilità delle sostanze a bassa velocità di degradazione (cellulosa, emicellulosa, proteine ed amidi poco solubili)
27 Differenze nutrizionali tra ovini e bovini Per compensare la loro bassa capacità di gestiva, i piccoli ruminanti devono aumentare la velocità di transito degli alimenti nel rumine e avere livelli di ingestione più elevati. Come conseguenza si ha una riduzione dei tempi di ritenzione ruminale e minori coefficienti di digeribilità delle frazioni lentamente degradabili (quelle fibrose). Questi aspetti sono compensati da maggiori ingestioni giornaliere di sostanze digeribili. Ecco perché una pecora può arrivare ad un ingestione tra il 5 e il 7% del Peso corporeo e una vacca difficilmente arriva al 4%.
28 Differenze nutrizionali tra ovini e bovini Capacità di selezionare gli alimenti: scelta di alimenti o parti di alimenti a più alta velocità di degradazione (foglie, germogli, piante meno fibrose) Attività masticatoria: gli ovini e i caprini per ingerire e ruminare 1 kg di ss hanno bisogno da 9 a 16 volte più tempo dei bovini a causa di una attività masticatoria meno potente e della necessità di sminuzzare finemente le particelle alimentari per consentirne il transito attraverso i compartimenti gastrici. Poiché esiste un limite di tempo che un ruminante può spendere nella ruminazione, razioni con fieno lungo limitano l ingestione più negli ovini che nei bovini e razioni ad elevata digeribilità vengono utilizzate più efficientemente negli ovini, mentre razioni a bassa digeribilità sono utilizzate meglio dai bovini.
29 Differenze nutrizionali tra ovini e bovini Alimentazione degli ovini da latte (Pulina et al., 2004)
30 Ingestione di sostanza secca nella pecora da latte Nel caso della pecora in lattazione l equazione è I = 0,075 PC 0,75 + 0,6 Ln In cui I= ingestione di SS in kg/d PC = kg Ln = latte normalizzato al 6,5% di grasso (L( G))
31 Livello di ingestione di pecore in lattazione (in % sul PC). Ln (kg) Peso corporeo (kg) ,08 2,98 2,90 2,82 2,75 2,69 0,5 3,94 3,73 3,56 3,42 3,30 3,19 1 4,80 4,48 4,23 4,02 3,84 3,69 1,5 5,65 5,23 4,90 4,62 4,39 4,19 2 6,51 5,98 5,56 5,22 4,94 4,69 2,5 7,37 6,73 6,23 5,82 5,48 5,19 3 7,48 6,90 6,42 6,03 5,69 3,5 7,56 7,02 6,57 6,19 4 7,62 7,12 6,69
32 Fabbisogni mantenimento (UFL/d): PV 0.75 x Fabbisogni mantenimento (g PDI/d): (PV 0.75 x 0.828)/0,41
33 Fabbisogni lattazione (UFL/d): FCM x 0.65 Fabbisogni guadagno peso (UFL/d): 0.89 per ogni 0.1 kg ΔP Fabbisogni lattazione (g PDI/d): TP/0.59 TP = g/d proteina latte*0,9 Fabbisogni guadagno peso (g PDI/d): 22 per ogni 0.1 kg ΔP
34 Parametri di razionamento per pecore da latte
35 Parametri di razionamento per pecore da latte Proteina: le pecore hanno elevati fabbisogni in aminoacidi solforati necessari sia per la produzione di latte sia per la produzione di lana. Una carenza di questi aminoacidi riduce l efficienza di utilizzazione delle proteine alimentari da parte degli ovini. L elevata velocità di transito, inoltre, aumenta la quota di proteina alimentare escape. Se la qualità di questa proteina non è ottimale (in termini di composizione aminoacidica), aumenta lo spreco di proteina. Carboidrati non strutturali (NSC): nella prima parte della lattazione svolgono un ruolo positivo per la produzione di latte in quanto gli alti livelli di ormone somatotropo veicola il glucosio verso la ghiandola mammaria. Nella parte finale della lattazione alti livelli di NSC inducono aumenti peso dell animale, in quanto il glucosio stimola la deposizione di grasso di deposito.
36 Carboidrati strutturali (SC): i livelli di ingestione ottimali di SS si ottengono con razioni al 37% di NDF, mentre le produzioni di latte più elevate si hanno per livelli di ingestione di NDF pari a 1.2% del peso corporeo. Razioni tropo ricche di fibra lunga limitano la capacità di ingestione
37 Urea del latte come indicatore nutrizionale: il contenuto di urea nel sangue è un buon indicatore del metabolismo e dell ingestione di proteine. Urea del latte è fortemente correlata con quella del sangue. Il contenuto di urea nel latte può essere stimato con le seguenti equazioni: UL (mg/dl) = 4.2 PG% Concentrazioni medio alte di urea nel latte (>50 mg/dl) sono associate con diminuzione della fertilità e aumenti dell incidenza di infiammazioni mammarie e zoppie.
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39 Fine gravidanza inizio lattazione In questa fase gli animali, anche se hanno a disposizione alimenti di elevato valore nutritivo, tendono a perdere peso e una parte del latte prodotto deriva dalla mobilizzazione delle riserve lipidiche. Questo processo è normale se la perdita si contiene entro un punto di BCS durante le prime 6-8 settimane dal parto. In questa fase l alimentazione è basata prevalentemente su mangimi e foraggi conservati perché coincide, di norma, con la stagione invernale. I mangimi dovrebbero prevedere un buon livello di NSC (da più tipi di cereali possibilmente per graduare l effetto della degradabilità dell amido) e tenroi in PG intorno al 17-18%. I fieni dovrebbero essere di ottima qualità (fieni di erba medica o di leguminosa con NDF inferiore a 50%) e possibilmente trinciati. Piena lattazione: questa fase di norma coincide con il periodo di massima disponibilità di pascolo (febbraio-maggio). In questo periodo sono frequenti i problemi da eccesso di azoto e quelli legati a una non ottimale sincronizzazione dei nutrienti dei mangimi con quelli del pascolo. Di norma è necessario introdurre il pascolo con gradualità nella razione. Evitare le rime ore della mattina e frazionare la razione giornaliera in almeno tre momenti per evitare che le pecore entrino al pascolo affamate. Utile l introduzione nella razione di amidi a bassa fermentescibilità, fibra solubile e mangimi a basso tenore proteico.
40 Alimentazione con carro unifeed Macinare la base foraggera in forma più spinta rispetto alla misura ritenuta ottimale per i bovini. Utilizzare foraggi di ottima qualità, altrimenti, essendo limitata la loro capacità elettiva dalla somministrazione con carro unifeed, verrebbe ridotta l ingestione di ss con riflessi negativi sulla produttività Introdurre materie prime con fibra altamente digeribile: polpe di bietola, pastazzo di agrumi, buccette di soia, trebbie di birra Utilizzare insilati di ottima qualità Per i concentrati, trattamenti come estrusione e fioccatura sono da consigliarsi per materie prime come il mais ed il sorgo (amido a bassa fermentescibilità), ma non per granelle di cereali come orzo, avena e grano tenero.
41 Ges7one del gregge al pascolo L erba del pascolo è un alimento vivo che deve rimanere tale anche dopo la sua u=lizzazione e per il più lungo tempo possibile, idealmente per più di una stagione di pascolamento. L erba nel tempo modifica di con=nuo la sua quan=tà e qualità. Le pecore al pascolo selezionano: alcune erbe, par= di pianta, in genere le più digeribili (ad esempio preferiscono le leguminose alle graminacee e le foglie agli steli). Per ben ges=re il pascolo bisogna quindi conoscere il ciclo delle erbe che lo compongono e il comportamento alimentare degli erbivori.
42 Obie<vi Bilanciare i fabbisogni nutri=vi con gli appor= alimentari, massimizzando, per quanto possibile, l inges=one di erba. Coprire la quota maggiore possibile dei fabbisogni di amntenimento e di produzione con l inges=one di erba al pascolo Garan=re la persistenza delle risorse foraggere, col=vate o naturali (erbacee e legnose) e in generale dell ecosistema, preservando la qualità dell ambiente (suolo, acqua, aria) (sostenibilità ecologica). Evitare fenomeni di sovra o soao pascolamento. Garan=re la sostenibilità economica Costo concentrati Costo erba
43 O<mizzazione dell u7lizzo dell erba da parte della pecora: L inges7one volontaria di erba al pascolo Fattori di variazione dell ingestione (senza integrazione) Legati all ambiente Tempo di pascolamento (% ora) Alba P1 P2 Tramonto Legati all animale: stadio fisiologico, livello produttivo..; Legati all erba: accessibilità, qualità nutrizionale, appetibilità Ora del giorno Ingestione totale = Ingestione P1 + ingestione P2
44 Tipico andamento giornaliero di ingestione al pascolo Tempo di pascolamento (% ora) Alba Tramonto Estate Ora del giorno Inverno
45 Alcuni aspe< di cui tener conto per prevedere l inges7one al pascolo Con diete monotone quindi l inges.one diminuisce rapidamente. Per sazietà transitoria che si ha con l inges=one di qualsiasi erba, anche la preferita. Via via che la pecora pascola l erba, il suo organismo percepisce, oltreché gli aromi, i nutrien= e le eventuali tossine in essa contenute. In breve si stanca di assumerla, si ferma e, eventualmente, rumina. Con diete variate, quando la pecora ha a disposizione un erba molto differente per nutrien=, tossine e aroma da quella con cui ha iniziato a pascolare (complementare), l inges=one con=nua, perché l animale sente il vantaggio ad assumere nuovi nutrien= e diluire quelli apporta= dal pasto precedente. Ques= vantaggi sono maggiori se la pecora ha esperienza del foraggio complementare e ne conosce i benefici. Gli erbivori sono in grado di auto- regolare almeno parzialmente la loro dieta e addiriaura, in alcuni casi, di auto- medicarsi (es. il consumo di arbus= tannici per ridurre la carica parassitaria). L offerta di erbe complementari, ossia ben differen= tra loro (per esempio graminacea e leguminosa), aiuta l espressione di questo comportamento. Per favorire l auto- regolazione bisogna che gli erbivori imparino i benefici dell associazione delle foraggere possibilmente sin da giovani (agnelli, capreu..).
46 Tecniche di pascolamento nell allevamento ovino
47 In buone condizioni manageriali, agronomiche e pedoclimatiche, l'allevamento della pecora da latte è effettuato essenzialmente in maniera stanziale utilizzando in prevalenza pascoli o prati-pascoli o erbai secondo una scalarità di utilizzazione che può essere così riassunta: Fine inverno (da gennaio a tutto febbraio) pascolo su erbai di avena o orzo destinati poi alla produzione di granella; pascolo su pascoli naturali nel corso dei periodi più umidi; alimentazione completamente in stalla durante i periodi piovosi o con copertura nevosa Primavera pascolo su erbai di avena o orzo (all'inizio della stagione) pascolo su pascoli naturali o artificiali polifiti, ma comunque caratterizzati in questo periodo da una forte presenza di graminacee spontanee inizio pascolamento di medicai, ricchi in questa periodo di graminacee.
48 Estate pascolo di stoppie pascolo dei ricacci di prato-pascolo con prevalenza di leguminose (medica, trifoglio) pascolo di leguminose autoriseminanti (utilizzo del trifoglio sotterraneo in certe zone della Toscana) pascolo su eventuali erbai primaverili-estivi (sorgo da foraggio) Autunno Pascolo dei prati-pascoli; Pascolo dei medicai; Pascolo dei cotici naturali durante i periodi più umidi Tale scalarità di utilizzazione dei pascoli si inserisce a sua volta nell'ambito di un ciclo produttivo più complesso.
49 Pascolo continuo Utilizzo ininterrotto di una determinata area di pascolo a) a carico fisso = numero di capi costante in una data area di pascolamento b) a carico variabile = numero di capi o area del pascolo variabile nel tempo Reti elettriche
50 Come cresce l erba mantenuta a differenti altezze con il pascolamento continuo? Crescita erba (Kg SS/ha giorno) 120 Crescita totale Secco 80 Poca foglia = bassa fotosintesi 40 Altezza erba ottimale Crescita netta bassa media alta Accumulo foglie secche alla base dei culmi Altezza dell erba
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54 Nel pascolo a rotazione l erba offerta è all inizio generalmente alta (10-30 cm). Con il passare dei giorni, le pecore utilizzano gli strati basali del pascolo ricchi in culmi. Primo giorno di pascolamento Ultimo giorno di pascolamento
55 Ingestione e bilancio energetico in pecore asciutte al pascolo a rotazione di Loglio Giorni pascolamento 1 (inizio pascolamento) 4 7 (fine pascolamento) Ingestione di erba, kg SS e (bilancio energetico, UFL) 1.66 (+0.83) 1.55 (+0.66) 1.00 (-0.03)
56 Pascolo razionato «a tempo» Tempo al pascolo = 2 ore Ingestione oraria* (kg SS/pecora) (1.7 kg t.q.) = 4 ore (1.3 kg t.q.) = 6 ore (1.0 kg t.q.) * Pecore in la3azione, pascolo di graminacee, altezza > 4 cm. Con graminacee- leguminose + 20%, con leguminose + 30%.
57 Pascolo di leguminose RispeAo alle graminacee presentano: Più elevata concentrazione proteica Tenore maggiore in pec=ne Minore concentrazione in NDF Legame differente tra lignina e fibra (fibra fragile) Consentono una maggiore inges=one di ss Maggiore digeribilità (non sempre) Minore decadimento qualita=vo nel passaggio da fase vegeta=ve a riproduuva
58 Incremento di produzione con il pascolamento di leguminose in purezza o consociazione rispetto al pascolo di una graminacea (loglio) in purezza Leguminosa Carico* medio (pecore/ha) I ncremento Latte (%) Sulla Sulla Su + Lo a bande Su + Lo a tempo Medica polimorfa * Carico primaverile Marzo Maggio nessuna integrazione tranne che con la medica (300 g concentrato/capo g)
59 Leguminose moderatamente tanniche Sulla, Hedysarum coronarium TC: 2-6 % SS Lupinella, Onobrychis viciifolia TC: 3 % SS Ginestrino, Lotus corniculatus TC: 5 % SS
60 Tannini Sono sostanze polifenoliche largamente rappresentate nel mondo vegetale. Sono comuni sia nelle gimnosperme sia nelle angiosperme. In quest ul=me sono più comuni nelle dico=ledoni che nelle monoco=ledoni. I tannini sono solitamente divisi in due gruppi: Tannini idrolizzabili (HT) Proantocianidine (PA) (spesso denomina= tannini condensa=)
61 Tannini idrolizzabili (HT) HT sono molecole con un carboidrato (generalmente D- glucosio) come struaura centrale. In gruppo idrossilico dei carboidra= è parzialmente o totalmente esterificato con un gruppo fenolico come l acido gallico (gallotannini) o acido ellagico (tannini ellagici).
62 Proantocianidine (tannini PA sono più comuni dei HT. Sono oligomeri o polimeri di unità flavonoidi (es: flavan- 3- olo) lega= con un legame carbonio- carbonio non scindibile con idrolisi. H a n n o u n a s t r u A u r a chimica condensata da cui il nome di tannini condensa= condensati)
63 Possibili effetti dei tannini condensati sulla nutrizione animale Contenuto tannini condensati nella dieta Moderato Alto 2-6 % SS % SS Riduzione rischi da eccesso proteico nella dieta Riduzione della degradazione delle proteine nel rumine e maggiore loro assorbimento intestinale Aumento produzione latte, fertilità Riduzione parassiti gastro-intestinali Riduzione tempi pascolamento e ingestione Riduzione digeribilità dieta (soprattutto proteina) Possibile riduzione produzione latte Riduzione parassiti gastro-intestinali
64 Pascoli di leguminose Aspe< da tenere in considerazione Eccesso di azoto, se u=lizzate da sole (rischi minori con quelle moderatamente tanniche) Bassa persistenza, specie se consociate con le graminacee Scarsa reperibilità di semen= adaae ai diversi ambien= (specie e varieta ) Maggiori cos= delle semen= rispeao alle graminacee, ammor=zza= se poliennali (oppure nel caso di spp. auto- riseminan=).
65 Altre specie da pascolo: la Cicoria Cichorium intybus L (cv. Spadona, biennale) Ha radici fiaonan= e ciclo più lungo delle graminacee annuali Con=ene compos= fenolici (1-3% SS) e sesquiterpeni laaonici (effeao an=- elmin=co) Dà produzioni di laae in primavera paragonabili a quelle della sulla. Può però influenzare nega=vamente il flavour del laae se usata in purezza
66 Integrazione del pascolo con alimen7 concentra7 Effe3o di sos7tuzione: quando si offre un concentrato o un foraggio conservato ad integrazione dell erba pascolata l inges7one di erba si riduce. Questo effeao si misura in termini di: Tasso di sos7tuzione (TS): riduzione dell inges=one di erba (g SS) associata all inges=one di 100 g SS di integrazione (fieno o concentra=)
67 Un esempio di effetto di sostituzione Se integro con 0.5 kg di concentrato una pecora che consuma 1.5 kg di erba, l ingestione totale non arriva ai 2.0 kg teorici (T) ma a 1.8 kg (R). L ingestione di erba si riduce di 0.2 kg (TS = 40%). in teoria in pratica
68 Fattori da cui dipende il tasso sostituzione Valore nutritivo dell erba: più elevato è più alto è il TS Accessibilità dell erba al pascolo, maggiore è la disponibilità, maggiore è il TS tipo di concentrato: in generale è maggiore con concentrati amilacei rispetto a quelli fibrosi o proteici (esempio, TS granella di mais>polpe di bietola=farina di soia)
69 La risposta all integrazione in termini di latte prodotto varia tr concentrati amilacei e fibrosi. I fibrosi sono più efficaci in tarda lattazione e con livelli di integrazione superiori a 400 g/capo giorno g latte/kg conc Fibrosi Fibrous Amilacei Starchy < >400 Ingestione di concentrato (g SS) Concentrati amilacei = NFC % SS, NDF 20-30% SS %; Concentrati fibrosi = NFC % SS, NDF % SS da fibra digeribile
70 Periodo Essenze disponibili Stadio fisiologico del gregge Cara3eris7che nutrizionali del pascolo Fine autunno Ricacci pra=- pascoli Medicai Pluripare negli ul=mi due mesi di gestazione e in parte già nella fase di transizione; BCS oumale ; Agnelle e pecore vuote alla monta es=va ad inizio gravidanza Alto livello energe=co (0,70-0,75 UFL/kg/s.s.) Proteina Grezza oscillante fra il 14-15% dei ricacci ed il 18-20% della medica; livello proteico caraaerizzato da elevata solubilità ruminale dell'azoto e rela=vamente basso contenuto di zuccheri solubili. Inges=one oraria di erba: circa kg/capo Integrazione con concentra=: da 0.1 a 0.4 kg/capo/d Integrazione con fieni: da 0.6 a 0.8 kg/capo/d Inizio e metà inverno Pascoli naturali per un periodo limitato di tempo Pluripare allaaan= o ad inizio laaazione Agnelle e pecore a metà gravidanza le poche ore di luce limitano il tempo des=nato al pascolamento, per cui la base foraggera della razione è cos=tuita da foraggi conserva= per lo più cos=tui= da fieni di medica o di pra= polifi= caraaerizza= da una elevata degradabilità della proteina. Pascolamento ad ore (2-6 ore/g) a rotazione lenta (turno: gg, altezza uscita 5-8 cm) o pascolo con=nuo (6-8 cm). Evitare uscite precoci la mauna ( kg/capo g di fieno prima dell uscita). Integrazione: Concentra= amilacei (50-60% NFC) con appor= 300 g/capo. Fieni di medica o mis= di qualità ( almeno 0.5 UFL/kg, 12-16% PG su SS). Se manca pascolo aumentare integrazione fino a copertura dei fabbisogni. Fine inverno e inizio primavera Pascoli naturali ed erbai autunno vernini Pluripare in laaazione. Agnelle e pecore a fine gravidanza Gli erbai presentano una buona quan=tà di zuccheri solubili, una elevata solubilità dell'azoto (>80%) ed un contenuto proteico che oscilla dal 12 al 15% sulla s.s. Integrazione: Concentra= amilacei (50-60% NFC) con appor= 300 g/capo.
71 Periodo Essenze disponibili Stadio fisiologico del gregge Cara3eris7che nutrizionali del pascolo Primavera Pascoli naturali o ar=ficiali sia di graminacee sia di leguminose, sia mis=. Ancora, ma per un periodo limitato erbai di graminacee. Pluripare e primipare in laaazione (soggeu a diversa produuvità) Agnelle da rimonta Periodo di avvio alla monta. Inges=one oraria: (1-6 ore) g SS/capo ( g SS/capo se pascolo con leguminose). Evitare eccessi o difeu di proteina (aaenzione al livello di urea nel laae: mg/ 100 ml). Il contenuto proteico del pascolo è del 13-14% di P.G., caraaerizzata da una elevata degradabilità e solubilità ruminale (80-85%). Mano a mano che i tessu= delle graminacee lignificano diminuisce anche il contenuto di zuccheri solubili u=lizzabili prontamente dalla microflora ruminale. Pascolamento a rotazione rapida (turno: gg - altezza uscita: 5-7 cm) o con=nuo (5-6 cm). Leguminose con pascolamento complementare ad ore, offrire le leguminose la mauna prima dei pascoli di graminacee. Integrazione: Concentra= fibrosi con fibra digeribile (es. polpe) (20-40% NFC). Fine primavera ed estate Pra=- pascoli, erba medica, trifoglio rosso, trifoglio soaerraneo, stoppie di cereali. Pluripare e primipare a fine laaazione. Periodi di monta Agnelle da rimonta Inges=one oraria (8 ore) g SS/capo. Evitare un eccessivo accumulo riserve corporee. Stadio riproduuvo dei pra=- pascoli, granelle dei cereali residua= nelle stoppie ad elevata fermentescibilità dell'amido. Medica ad elevata degradabilità della proteina (>80%) ed elevato contenuto proteico (18-20% P.G.) Pascolo con=nuo la sera se la disponibilità è limitata e la noae se il caldo eccessivo. Favorire la selezione. delle erbe migliori con accesso al pascolo > 8 ore. Acqua e aree d ombra al pascolo fondamentali. Integrazione - Concentra= proteici su pascoli maturi e secchi ma in dosi limitate (max 0.3 kg/capo). Acqua fresca e sali minerali in ovile.
Buone pratiche di pascolamento degli ovini
Buone pratiche di pascolamento degli ovini Giovanni Molle & Mauro Decandia Dipartimento per la ricerca nelle produzioni animali L eco-sistema pascolo Il clima L erbivoro l erba Il suolo L allevatore: monitoraggio,
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Gestione delle manze nell allevamento moderno
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