CAPITOLO SESTO APPLICAZIONE DELLA REOLOGIA ALLA MECCANICA DELLE TERRE
|
|
- Giorgia Graziano
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CAPITOLO SESTO APPLICAZIONE DELLA REOLOGIA ALLA MECCANICA DELLE TERRE
2 6.1 - Introduzione Nella sua accezione più ampia, la reologia è lo studio della deformazione dei corpi naturali. La reologia ha lo scopo di classificare le proprietà materiali dei corpi dal punto di vista meccanico, di indicare le metodologie sperimentali più adatte per la determinazione di tali proprietà e di costruire modelli, matematicamente completi, atti a rappresentarle convenientemente. Tra i modelli classici fondamentali assumono interesse preminente quelli del solido elastico, del mezzo plastico e di quello viscoso. L'interesse per la reologia nella meccanica delle terre risiede principalmente nella possibilità di inquadrare razionalmente i fenomeni osservati, tenuto conto della notevole complessità del comportamento meccanico dei materiali in esame. Rimandando al capitolo successivo a quello della determinazione sperimentale delle caratteristiche meccaniche delle terre lo sviluppo analitico dettagliato dei principali modelli di comportamento, ha ora interesse prendere in esame i modelli reologici semplici e alcune delle loro più comuni combinazioni al fine di poter in seguito osservare i risultati sperimentali con un minimo di sensibilità e di confidenza verso i principali comportamenti meccanici. Per rendere più facile ed immediata la rappresentazione delle caratteristiche meccaniche con i modelli reologici si impiega, come si vedrà, una particolare simbologia intuitiva, utile per descrivere sinteticamente il comportamento dei materiali e per illustrare qualitativamente le proprietà peculiari di un modello Il modello di solido elastico Il modello di solido elastico è caratterizzato da una legge costitutiva, indipendente dal tempo, nella quale le sollecitazioni e le deformazioni sono in relazione biunivoca tra loro. Ciò significa che una stessa sollecitazione, anche se applicata ripetutamente, produce sempre la stessa deformazione e che, nel caso di sollecitazioni cicliche, l'energia spesa nella deformazione viene completamente restituita al termine.del ciclo, cosicché il lavoro di deformazione dipende solo dagli estremi della trasformazione e non dal percorso seguito. In reologia il sim bolo del solido elastico è una molla elicoidale (fig. 6.1 a). Indicando con la sollecitazione applicata alle estremità della molla e con s il corrispondente accorciamento, la relazione che descrive il comportamento
3 88 LEZIONI DI MECCANICA DELLE TERRE del modello reologico di solido elastico è = f(s) (6.1 ) ovvero, nel caso di solido elastico lineare (molla di Hooke), =Ks (6.2) con K = cost (fig. 6.1 b). a) 5 ig Modello reologico di solido elastico. b) Il mode1l9 di mezzo plastico Il modello di mezzo plastico è caratterizzato dall'esistenza di determinate soglie di sollecitazione raggiunte le quali si manifestano deformazioni permanenti e indipendenti dalla durata del processo che le genera (deformazioni plastiche). Il simbolo reologico del mezzo plastico è rappresentato dal morsetto ad. attrito (corpo di Saint Venant, fig. 6.2a) caratterizzato da un valore limite, *, della sollecitazione applicata per il quale iniziano le deformazioni plastiche. Raggiunto il valore limite, l'incremento di deformazione plastica può avvenire a sollecitazione costante, oppure può richiedere un aumento o una diminuzio
4 CAP. VI - APPLICAZIONE DELLA REOLOGIA ALLA 89 MECCANICA DELLE TERRE ne della sollecitazione applicata. Questi possibili comportamenti caratterizzano, rispettivamente, il modello di mezzo plastico perfetto e quelli incrudenti positivamente e negativamente (fig. 6.2b). * * r-e:~ i~. 6.:2 -lttodemo reologico di mezzo plastico. L'incremento di deformazione plastica può essere espresso nella forma l ds P = --- d* (6.3 ) H dove H prende il nome di coefficiente di incrudimento. Se si indica con À la pendenza della retta su cui si localizzano gli incrementi di deformazione plastica (fig. 6.3), risulta d* l H=ds P =~. (6.4) Rimuovendo la sollecitazione esterna dopo aver seguito il percorso OAB non si manifesta alcun recupero della deformazione accumulata (tratto Be). Se, a partire dal punto C, si incrementa di nuovo la sollecitazione esterna, un mezzo plastico con incrudimento non nullo conserva la memoria della precedente deformazione attraverso una variazione del valore limite *.
5 90 LEZIONI DI MECCANICA DELLE TERRE o C ds P -I 5 ig. 6:3 - asi di carico e scarico -in un mezzo plastico Il modello di mezzo viscoso Il modello di mezzo viscoso è caratterizzato dalla esistenza di un legame, tra la sollecitazione applicata e la velocità della defonnazioné corrispondente. La velocità di deformazione si annulla all'annullarsi della sollecitazione...,' Il simbolo reologico del mezzo viscoso è l'ammortizzatore.idraulico, costituito da uno stantuffo che scorre senza attrito in un cilindro-pieno di liqui.lo (Hg. 6.4a). La legge costitutiva del modello reologico di mezzo viscoso è rappresentata dalla relazione =f(s), (6.5) dove s=ds/dt è la velocità di deformazione.j Se la relazione (6.5) è lineare (ammortizzatore di Newton), cioè del tipo -(6.6) con 11 = cost, allora il mezzo è detto viscoso perfetto, o newtoniano. Il coeffi-. ciente 11 prende il nome di costante di viscosità, o semplicemente viscosità. Le relazioni (6.5) e (6.6) sono riportate in diagramma nella fig. 6.4b.
6 CAP. Vl- APPLICAZIONE DELLA REOLOGIA ALLA 91 MECCANICA DELLE TERRE a) b) ig Modello reologico di mezzo viscoso Modelli reologici complessi I diversi modelli reologici semplici possono essere combinati tra loro per costituire modelli più complessi, che meglio si prestano a descrivere il comportamento meccanico dei materiali reali. I modelli semplici possono essere collegati tra loro in serie o in parallelo: nel primo caso la deformazione risultante è data dalla somma delle deformazioni dei singoli componenti e la sollecitazione rimane la stessa in ognuno di questi; nel secondo caso si ha una situazione inversa. I modelli reologici che più frequentemente ricorrono nella Meccanica delle Terre sono: - il corpo di Maxwell - il corpo'di Kelvin - il corpo di Bingham. Il corpo di Maxwell è costituito dal collegamento in serie di una molla di Hooke e di un ammortizzatore di Newton (fig. 6.Sa). In queste condizioni si ha: = pe = V (6.7) (6.8)
7 92 LEZIONI DI MECCANICA DELLE TERRE dove gli apici v ed e specificano le componenti viscose ed elastiche delle sollecitazioni e delle defonnazioni. K 'TJ a) b) c) ig. 6.S - Modelli reologici complessi (a) Corpo di Maxwell (b) Corpo di Kelvin (c) Corpo di Bingham. Tenuto conto delle (6.2) e (6.6), la legge costitutiva del corpo di Maxwel1 può essere ricavata imponendo la condizione (6.8). Si ottiene la relazione: l TI s= J dt K :. sk= + Jdt (6.9) T rel dove T rel =TI/K prende il nome di tempo di rilassamento. Inoltre, tenuto conto che per la (6.8) la velocità di defonnazione del corpo di Maxwell è s=se + Sv, la legge costitutiva può essere espressa anche nell'altra fonna:.. s= - + TI K (6.10)
8 CAP. VI- APPLICAZIONE DELLA REOLOGIA ALLA 93 MECCANICA DELLE TERRE L'espressione (6.9) mostra chiaramente che, se il tempo t di applicazione della sollecitazione esterna è piccolo rispetto al tempo di rilassamento (t «Trel ), il corpo di Maxwell si comporta come un mezzo elastico: infatti e, quindi, sk ~. Jdt«Dalla espressione (6.1 O), invece, si rileva che, se il tempo di applicazione della sollecitazione esterna è grande rispetto al tempo di rilassamento (t» Trel ), il corpo di Maxwell si comporta come un mezzo viscoso: infatti e, quindi, Trel «.Se la sollecitazione esterna = o è applicata istantaneamente, a partire da un valore iniziale nullo, ed è mantenuta indefinitamente, dalla (6.9) si ottiene l'espressione sk = o + o T rel o :. s(t) = ( t) 1+ - K t Trel che è riportata graficamente nella fig. 6.6 e che mostra come ad una deformazione elastica istantanea faccia seguito una deformazione, dipendente dalla sola viscosità del corpo, che si sviluppa indefinitamente. Se lo stato di deformazione di un corpo di Maxwell viene modificato dall'applicazione istantanea di una deformazione s = so, a partire da un valore iniziale nullo, che è mantenuta indefinitamente, dalla (6.10) si ottiene l'espres SIOne = - Trel (t) = e-t/trel, o
9 94 LEZIONI DI MÈCCANICA DELLE TERRE con o =Kso, riportata graficamente nella fig s 1 t T rel t ig. 6.6 Deformazione del ig. 6.7 Deformazione del corpo di. Maxwell corpo di Maxwell per (t ~ t o ) = o. pers(t ~ t o ) =So' Questo fenomeno di variazione della sollecitazione prende il nome di ''rilassamento". Il corpo di Kelvin è costituito dal collegamento in parallelo di una molla di Hooke e di un ammortizzatore di Newton. (fig. 6.5b). In queste condizioni si ha: = e + V (6.11 ) (6.12) Sostituendo le (6.2) e (6.6) nella (6.11) si ottiene l'equazione costitutiva del corpo di Kelvin: =Ks + 71 s. (6.13) Integrando la (6.13) nell'ipotesi che la deformazione iniziale del corpo sia nulla e che ad esso sia applicata istantaneamente una sollecitazione = o' mantenuta poi indefinitamente, si ottiene la relazione s(t) = - (l - e-t/tret) = seo - e-t/tret) K. dove Tret =l1/kè detto, in questo caso, tempo di ritardo (fig. 6.8).
10 CAP. VI - APPLICAZIONE DELLA REOLOGIA ALLA 95 MECCANICA DELLE TERRE 5 se Tret t ig Defonnazione del CorpO di Kelvin per (t ~ t o ) = o. In. queste condizioni, la defonnazione del COrpO di Kelvin evolve con legge che dipende dalle caratteristiche elastiche e viscose del mezzo e raggiunge, a tempo infinito, la deformazione che compete alla componente elastica. TI corpo di Bingham è costituito dal collegamento in serie di una molla di Hooke e dell'insieme di un ammortizzatore di Newton e di un morsetto d'attrito tra loro connessi in parallelo (fig. 6.5c). Il comportamento del corpo di Bingham, nel caso in cui il morsetto d'attrito rappresenta un mezzo plastico perfetto, è descritto dalle relazioni costitutive = Ks per < * = * + TI s per ~ * cosicché il valore di soglia * della sollecitazione separa il comportamento puramente elastico da quello puramente viscoso. Trascurando la componente viscosa e tenendo conto dei fenomeni di incrudimento, il corpo di Bingham si presta particolarmente bene, almeno a livello qualitativo, a descrivere il comportamento elasto-plastico delle terre. Per determinare le relazioni tra sollecitazioni e deformazioni che si ottengono in queste condizioni, ci si riferisca alla fig Incrementando la sollecitazione esterna a partire da uno stato iniziale in cui = O e s = O, il corpo manifest-a un comportamento elastico fino a che < (*)A. Superata la soglia di plasticizzazione, il corpo mostra un comportamento che risente sia della sua componente elastica che di quella plastica.
11 96 LEZIONI DI MECCANICA DELLE TERRE I ds P (lii)s =er o D H 5 ig Defonnazione di un mezzo elasto-plastico incrudente. L'incremento di defonnazione elasto-plastica vale pertanto: ds =À. d*. L'incremento di defonnél;zione plastica può essere ricavato sommando algebt:icamente tutti gli incrementi didefonnazione nel percorso ABC. Si ottiene ds - ds e =ds P e quindi, tenuto conto che ds e =K d*. ds P = ds ds e = (À. - K)d*. In questo caso il coefficiente di inerudimento vale dunque d* 1 H= -.- = -- ds P À. - K
Formulazione dell equazione del moto. Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1
Formulazione dell equazione del moto Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Sistema a un grado di libertà In alcuni sistemi strutturali la massa, lo smorzamento e la rigidezza sono concentrati
DettagliUniversità del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine
Università del Salento Facoltà di Ingegneria Costruzione di Macchine Lezione 3 Prova di trazione a cura del prof. ing. Vito Dattoma e dell ing. Riccardo Nobile 1 Prove di caratterizzazione meccanica Prova
DettagliAnalisi dei Sistemi Esercitazione 1
Analisi dei Sistemi Esercitazione Soluzione 0 Ottobre 00 Esercizio. Sono dati i seguenti modelli matematici di sistemi dinamici. ÿ(t) + y(t) = 5 u(t)u(t). () t ÿ(t) + tẏ(t) + y(t) = 5sin(t)ü(t). () ẋ (t)
DettagliDefinizione di Lavoro
Definizione Lavoro Caso Forza intensità costante che agisce lungo una retta: L = F s = Fs Caso Forza intensità e rezione variabile: s L = F ds = F ( s) ds 0 0 F(s) componente della forza lungo s. s Nel
DettagliLE FORZE. Il mondo che ci circonda è costituito da oggetti che esercitano azioni gli uni sugli altri Queste azioni sono dette forze
LE FORZE Il mondo che ci circonda è costituito da oggetti che esercitano azioni gli uni sugli altri Queste azioni sono dette forze Le forze possono agire: Per contatto a distanza Effetto delle forze Le
DettagliElementi di viscoelasticità
modulo: Proprietà viscoelastiche e proprietà meccaniche dei polimeri Elementi di viscoelasticità R. Pantani Analogo meccanico di un elemento elastico lineare ( spring ): il carico applicato è σ in trazione
DettagliCapitolo 12. Moto oscillatorio
Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre
DettagliMeccanica del punto materiale
Meccanica del punto materiale Princìpi della dinamica. Forze. Momento angolare. Antonio Pierro @antonio_pierro_ (https://twitter.com/antonio_pierro_) Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro
DettagliL equilibrio dei gas. Lo stato di equilibrio di una data massa di gas è caratterizzato da un volume, una pressione e una temperatura
Termodinamica 1. L equilibrio dei gas 2. L effetto della temperatura sui gas 3. La teoria cinetica dei gas 4. Lavoro e calore 5. Il rendimento delle macchine termiche 6. Il secondo principio della termodinamica
DettagliEsercitazione 2. Soluzione
Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale
DettagliMeccanica parte seconda: Perche' i corpi. si muovono? la Dinamica: studio delle Forze
Meccanica parte seconda: Perche' i corpi si muovono? la Dinamica: studio delle Forze Il concetto di forza Le forze sono le cause del moto o meglio della sua variazione Se la velocita' e' costante o nulla
DettagliEsercitazione 2. Soluzione
Esercitazione 2 Esercizio 1 - Resistenza dell aria Un blocchetto di massa m = 0.01 Kg (10 grammi) viene appoggiato delicatamente con velocità iniziale zero su un piano inclinato rispetto all orizziontale
DettagliUnità didattica 3. Terza unità didattica (Fisica) 1. Corso integrato di Matematica e Fisica per il Corso di Farmacia
Unità didattica 3 Elasticità dei materiali Deformazione di un solido..2 Legge di Hooke.. 3 Forza elastica.. 4 Deformazione elastica di una molla... 5 Accumulo di energia attraverso la deformazione elastica..6
DettagliGrandezze importanti. Un lavoro positivo si chiama lavoro motore, mentre un lavoro negativo si chiama lavoro resistente.
Grandezze importanti Lavoro Lavoro è ciò che compie una forza quando il punto su cui agisce si sposta, in un senso o nell'altro, parallelamente alla forza stessa. La forza è un vettore e quindi quanto
DettagliRiassunto lezione 3. Principi della dinamica. Sistemi di riferimento inerziali. Legge di Newton: F = ma
Riassunto lezione 3 Principi della dinamica Sistemi di riferimento inerziali Legge di Newton: F = ma Forza peso, forza elastica, tensione, forze d attrito 1 Obiettivo lezione 4 Energia e lavoro Capire
DettagliLAVORO, POTENZA ED ENERGIA
LAVORO, POTENZA ED ENERGIA Giuseppe Frangiamore con la collaborazione di Leonardo Zaffuto Solitamente si dice di compiere un lavoro ogni volta che si esegue un attività di tipo fisico o mentale. Quando
DettagliFISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni
FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA Le competenze di base a conclusione dell obbligo di istruzione sono le seguenti: Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà
DettagliIl problema dei due corpi La dinamica planetaria
Il problema dei due corpi La dinamica planetaria La Meccanica Classica Lagrange Hamilton Jacobi Vettori Per rendere conto della 3-dimensionalità in fisica, e in matematica, si usano delle grandezze più
DettagliMetallurgia e Materiali non Metallici. Prova di trazione. Marco Colombo.
Metallurgia e Materiali non Metallici Prova di trazione Marco Colombo marco1.colombo@polimi.it 16/03/2016 La prova di trazione uniassiale Una delle più comuni e importanti prove distruttive, si ricavano
DettagliUNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE ESAME DI MECCANICA solo PRIMA PARTE Versione A Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica 28 Gennaio 2015 Esercizio 1 Del meccanismo in figura,
DettagliMeccanica dei solidi
Università di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria Laurea in Ingegneria per l Ambiente e il Territorio anno accademico 2005-06 Meccanica dei solidi Prof. Ing. Stefano Aversa Meccanica dei Solidi Prof.
DettagliFatica oligociclica (LCF) Lecture 6 Strain controlled fatigue
Fatica oligociclica (LCF) Lecture 6 Strain controlled fatigue Introduzione La retta di Basquin descrive la relazione tra durata e ampiezza della sollecitazione. A sforzi elevati (basse durate) la retta
DettagliTavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste
Tavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste Modulo 1 - LE GRANDEZZE FISICHE Competenze Abilità/Capacità Conoscenze Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale
DettagliCalore, lavoro e trasformazioni termodinamiche (1)
Calore, lavoro e trasformazioni termodinamiche (1) Attraverso scambi di calore un sistema scambia energia con l ambiente. Tuttavia si scambia energia anche quando le forze (esterne e interne al sistema)
DettagliFISICA: Le Forze. Giancarlo Zancanella (2014)
FISICA: Le Forze Giancarlo Zancanella (2014) 1 Cos è una forza 2 Il Principio D inerzia Un corpo mantiene inalterato il suo stato di quiete o di moto fino a quando non si gli applica una forza che ne cambia
DettagliConservazione dell energia
mercoledì 15 gennaio 2014 Conservazione dell energia Problema 1. Un corpo inizialmente fermo, scivola su un piano lungo 300 m ed inclinato di 30 rispetto all orizzontale, e, dopo aver raggiunto la base,
DettagliOnde. Antonio Pierro. Per consigli, suggerimenti, eventuali errori o altro potete scrivere una a antonio.pierro[at]gmail.com
Onde Video Introduzione Onde trasversali e onde longitudinali. Lunghezza d'onda e frequenza. Interferenza fra onde. Battimenti. Moto armonico smorzato e forzato Antonio Pierro Per consigli, suggerimenti,
DettagliIl modello di trave adottato dal Saint-Venant si basa sulle seguenti ipotesi:
IL PROBLEM DEL DE SINT-VENNT Il problema del De Saint-Venant è un particolare problema di equilibrio elastico di notevole interesse applicativo, potendosi considerare alla base della teoria tecnica delle
Dettagli1 Equilibrio statico nei corpi deformabili
Equilibrio statico nei corpi deformabili Poiché i materiali reali non possono considerarsi rigidi, dobbiamo immaginare che le forze esterne creino altre forze interne che tendono ad allungare (comprimere)
DettagliPRIMI ELEMENTI DI TERMODINAMICA. La termodinamica studia le leggi con cui i sistemi scambiano (cedono e ricevono) energia con l ambiente.
PRIMI ELEMENTI DI TERMODINAMICA Un sistema è un insieme di corpi che possiamo immaginare avvolti da una superficie chiusa, ma permeabile alla materia e all energia. L ambiente è tutto ciò che si trova
Dettaglid. Metodologie soniche (le onde sonore si espandono + velocemente nel legno sano): martello ad impulso
2. DIAGNOSI STRUMENTALE/b d. Metodologie soniche (le onde sonore si espandono + velocemente nel legno sano): martello ad impulso elettronico (velocità di propagazione di un onda di carico); Arbotom, Metriguard,
DettagliCAPITOLO 6 L ATTRITO INTRODUZIONE 6.1 L ATTRITO TRA DUE CORPI
62 CAPITOLO 6 L ATTRITO INTRODUZIONE In questo capitolo viene data una descrizione del fenomeno fisico dell attrito a livello macroscopico e microscopico e sono illustrati diversi comportamenti che tengono
DettagliConcetti di base. Sistemi ideali Sistemi reali SOLIDI CORPI LIQUIDI/GASSOSI (FLUIDI) SOLIDI DEFORMAZIONE ELASTICA
Reologia Concetti di base CORPI SOLIDI LIQUIDI/GASSOSI (FLUIDI) Sistemi ideali Sistemi reali SOLIDI DEFORMAZIONE ELASTICA FLUIDI DEFORM. IRREVERSIBILI (SCORRIMENTO) SOLIDI DEFORMAZIONI PERMANENTI FLUIDI
DettagliSISTEMI LINEARI A COEFFICIENTE COSTANTE
SISTEMI LINEARI A COEFFICIENTE COSTANTE Per studiare la velocità, la precisione e la stabilità di un sistema bisogna individuare il modello matematico del sistema Abbiamo visto che un sistema di controllo
Dettagli17/03/2014. Le prove meccaniche distruttive. Tipologie di deformazione. Sistemi di Produzione D. Antonelli, G. Murari C.L.U.T.
Le prove meccaniche distruttive Le prove meccaniche distruttive Sistemi di Produzione D. Antonelli, G. Murari C.L.U.T. Editrice, 2008 capitolo 3 Tecnologia meccanica S. Kalpakjian, S. R. Schmid Pearson
DettagliLezione 4 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna
Lezione 4 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it - Lezione 4 A. Cenni sul moto di filtrazione nelle terre B. Tensioni efficaci in presenza di forze di filtrazione C.
Dettaglie una frequenza = 0 /2 =1/T (misurata in Hertz). Infine è la fase, cioè un numero (radianti) che dipende dalla definizione dell istante t=0.
8. Oscillazioni Definizione di oscillatore armonico libero Si tratta di un sistema soggetto ad un moto descrivibile secondo una funzione armonica (seno o coseno) del tipo x(t) = Acos( 0 t + ) A è l ampiezza
Dettagliparametri della cinematica
Cinematica del punto Consideriamo il moto di una particella: per particella si intende sia un corpo puntiforme (ad es. un elettrone), sia un qualunque corpo esteso che si muove come una particella, ovvero
DettagliCONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale ANALISI ARMONICA
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Gestionale http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm ANALISI ARMONICA Ing. Federica Grossi Tel. 059 2056333 e-mail: federica.grossi@unimore.it
DettagliISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO I.P.S.I.A. L. B. ALBERTI
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO I.P.S.I.A. L. B. ALBERTI Via Clotilde Tambroni, RIMINI ( RN ) Anno scolastico 2016-2017 Classe I A Materia: FISICA Insegnante : Prof. GIUSEPPE
DettagliVerifica allo SLU di sezioni inflesse in cap
Università degli Studi di Roma Tre - Facoltà di Ingegneria Laurea magistrale in Ingegneria Civile in Protezione Corso di Cemento Armato Precompresso A/A 2016-17 Verifica allo SLU di sezioni inflesse in
DettagliMODELLAZIONE FEM DI PROBLEMI GEOTECNICI COMPLESSI. Roma 20 giugno 2014
MODELLAZIONE FEM DI PROBLEMI GEOTECNICI COMPLESSI Roma 20 giugno 2014 Con NUANS la Softing ha risolto il Problema Geotecnico delle fondazioni superficiali e profonde. La verifica geotecnica e il calcolo
DettagliReometria: Prove dinamiche in regime oscillatorio. Romano Lapasin
Reometria: Prove dinamiche in regime oscillatorio Romano Lapasin DICAMP - Università di Trieste Contenuti il solido elastico e il liquido viscoso (richiami) il corpo viscoelastico (richiami) il modello
DettagliSISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI
SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI Appunti presi dalle lezioni del prof. Nedo Checcaglini Liceo Scientifico di Castiglion Fiorentino (Classe 4B) January 17, 005 1 SISTEMI LINEARI Se a ik, b i R,
Dettagli4. LE FORZE E LA LORO MISURA
4. LE FORZE E LA LORO MISURA 4.1 - Le forze e i loro effetti Tante azioni che facciamo o vediamo non sono altro che il risultato di una o più forze. Le forze non si vedono e ci accorgiamo della loro presenza
DettagliLe forze. Isabella Soletta Liceo Scientifico Fermi Anno scolastico 2011/2012. Documento riadattato da MyZanichelli.it
Le forze Isabella Soletta Liceo Scientifico Fermi Anno scolastico 2011/2012 Documento riadattato da MyZanichelli.it Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare con materiali o strumenti
DettagliUNITÀ DIDATTICA 2 LE FUNZIONI
UNITÀ DIDATTICA LE FUNZIONI. Le funzioni Definizione. Siano A e B due sottoinsiemi non vuoti di R. Si chiama funzione di A in B una qualsiasi legge che fa corrispondere a ogni elemento A uno ed un solo
DettagliCOMPORTAMENTO PLASTICO DEI MATERIALI METALLICI
COMPORTMENTO PLSTICO DEI MTERILI METLLICI 1 1. Prove sperimentali per la caratterizzazione del comportamento plastico dei materiali metallici 2. Modelli reologici 3. Effetto Bauschinger 4. Condizioni di
Dettagliil ciclo di Ericsson (1853) caratterizzato da due isoterme e due isobare; il ciclo di Reitlinger (1873) con due isoterme e due politropiche.
16 Il ciclo di Stirling Il coefficiente di effetto utile per il ciclo frigorifero di Carnot è, in base alla (2.9): T min ɛ =. (2.31) T max T min Il ciclo di Carnot è il ciclo termodinamico che dà il maggior
DettagliTraslazioni. Debora Botturi ALTAIR. Debora Botturi. Laboratorio di Sistemi e Segnali
Traslazioni ALTAIR http://metropolis.sci.univr.it Argomenti Velocitá ed accelerazione di una massa che trasla Esempio: massa che trasla con condizioni iniziali date Argomenti Argomenti Velocitá ed accelerazione
DettagliProprietà meccaniche. Proprietà dei materiali
Proprietà meccaniche Proprietà dei materiali Proprietà meccaniche Tutti i materiali sono soggetti a sollecitazioni (forze) di varia natura che ne determinano deformazioni macroscopiche. Spesso le proprietà
DettagliCostruzioni in zona sismica
Costruzioni in zona sismica Lezione 7 Sistemi a più gradi di libertà Il problema dinamico viene formulato con riferimento a strutture con un numero finito di gradi di libertà. Consideriamo le masse concentrate
DettagliFisica per scienze ed ingegneria
Serway, Jewett Fisica per scienze ed ingegneria Capitolo 15 Blocchetto legato ad una molla in moto su un piano orizzontale privo di attrito. Forza elastica di richiamo: F x =-Kx (Legge di Hooke). Per x>0,
DettagliMichele Scarpiniti. L'Amplificatore Operazionale
Michele Scarpiniti L'Amplificatore Operazionale MICHELE SCARPINITI L Amplificatore Operazionale Versione 1.0 Dipartimento DIET Università di Roma La Sapienza via Eudossiana 18, 00184 Roma L AMPLIFICATORE
DettagliFUNZIONAMENTO TRANSITORIO DEL TRASFORMATORE TRANSITORIO DI INSERZIONE A VUOTO
FUNZIONAMENTO TRANSITORIO DEL TRASFORMATORE TRANSITORIO DI INSERZIONE A VUOTO t = 0 Z 1 Z 2 Z 0 CIRCUITO EQUIVALENTE DI UNA FASE 1 FUNZIONAMENTO TRANSITORIO DEL TRASFORMATORE A VUOTO Per lo studio del
DettagliCorso di laurea in Comunicazioni Digitali Compitino di Fisica 15 Novembre 2002
Corso di laurea in Comunicazioni Digitali Compitino di Fisica 15 Novembre 2002 Nome: Matricola: Posizione: 1) Specificare l unità di misura del calore scambiato e dare le sue dimensioni A 2) Dati i vettori
DettagliCORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Secondo Compitino di FISICA 15 giugno 2012
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Secondo Compitino di FISICA 15 giugno 01 1) FLUIDI: Un blocchetto di legno (densità 0,75 g/ cm 3 ) di dimensioni esterne (10x0x5)cm 3 è trattenuto mediante una fune
DettagliIl motore a corrente continua
Il motore a corrente continua 15 marzo 2015 Ing. chiara.foglietta@uniroma3.it Università degli Studi Roma TRE Agenda Il motore a corrente continua 2 Il motore elettrico a corrente continua è un componente
DettagliCORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova scritta di FISICA 30 gennaio 2012
CORSO DI LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE Prova scritta di FISICA 30 gennaio 2012 1) Un corpo di massa m = 1 kg e velocità iniziale v = 5 m/s si muove su un piano orizzontale scabro, con coefficiente di attrito
DettagliPIANO DI STUDIO D ISTITUTO
PIANO DI STUDIO D ISTITUTO Materia: FISICA Casse 2 1 Quadrimestre Modulo 1 - RIPASSO INIZIALE Rappresentare graficamente nel piano cartesiano i risultati di un esperimento. Distinguere fra massa e peso
DettagliBULLONI AD ALTA RESISTENZA GIUNZIONI AD ATTRITO
LEZIONI N E 3 ULLONI D LT RESISTENZ GIUNZIONI D TTRITO I) Giunzioni ad attrito soggette a forze di taglio Si considerano ad alta resistenza i bulloni di classe 8.8 e 10.9. Essi sono caratterizzati dai
DettagliLe deformazioni nelle travi rettilinee inflesse
2 Le deformazioni nelle travi rettilinee inflesse Tema 2.1 Per la struttura riportata in figura 2.1 determinare l espressione analitica delle funzioni di rotazione ed abbassamento, integrando le equazioni
DettagliLezione Analisi Statica di Travi Rigide
Lezione Analisi Statica di Travi Rigide Analisi statica dei sistemi di travi rigide Dato un sistema di travi rigide soggetto a forze esterne. Il sistema è detto equilibrato se esiste un sistema di reazioni
DettagliPIANO DI STUDIO D ISTITUTO
PIANO DI STUDIO D ISTITUTO Materia: FISICA Casse 1 1 Quadrimestre Modulo 1 - LE GRANDEZZE FISICHE Saper descrivere le grandezze del S.I., i simboli e le unità di misura. Riconoscere le grandezze fisiche
DettagliLavoro. Esempio. Definizione di lavoro. Lavoro motore e lavoro resistente. Lavoro compiuto da più forze ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE
Lavoro ENERGIA, LAVORO E PRINCIPI DI CONSERVAZIONE Cos è il lavoro? Il lavoro è la grandezza fisica che mette in relazione spostamento e forza. Il lavoro dipende sia dalla direzione della forza sia dalla
DettagliBreve nota sulla misurazione della grandezza Forza
Breve nota sulla misurazione della grandezza Forza 1. Introduzione In generale, si ricorre al concetto di forza in tutte quelle situazioni in cui sia necessario qualificare e quantificare l entità delle
DettagliCALORIMETRO DELLE mescolanze
CALORIMETRO DELLE mescolanze Scopo dell esperienza è la misurazione del calore specifico di un corpo solido. Il funzionamento del calorimetro si basa sugli scambi di energia, sotto forma di calore, che
DettagliDinamica del punto materiale
Dinamica del punto materiale Formule fondamentali L. P. 5 Aprile 2010 N.B.: Le relazioni riportate sono valide in un sistema di riferimento inerziale. Princìpi della dinamica Secondo principio della dinamica
DettagliStabilità dei galleggianti Erman Di Rienzo
Erman Di Rienzo tabilità dei galleggianti 1 tabilità dei galleggianti Erman Di Rienzo M B Erman Di Rienzo tabilità dei galleggianti 2 Abbiamo quindi visto che un corpo di peso specifico minore del liquido
DettagliDINAMICA 2. Quantità di moto e urti Attrito tra solidi Attrito viscoso Forza elastica Proprietà meccaniche dei solidi Forza centripeta
DINAMICA 2 Quantità di moto e urti Attrito tra solidi Attrito viscoso orza elastica Proprietà meccaniche dei solidi orza centripeta 2 Seconda Legge di Newton: quantità di moto Dalla seconda Legge di Newton
DettagliIndice I vettori Geometria delle masse
Indice 1 I vettori 1 1.1 Vettori: definizioni................................ 1 1.2 Componenti scalare e vettoriale di un vettore secondo una retta orientata. 2 1.3 Operazioni di somma, differenza tra
DettagliMicroeconomia (C.L. Economia e Legislazione di Impresa); A.A. 2010/2011 Prof. C. Perugini
Microeconomia (C.L. Economia e Legislazione di Impresa); A.A. 010/011 Prof. C. Perugini Esercitazione n.1 1 Obiettivi dell esercitazione Ripasso di matematica Non è una lezione di matematica! Ha lo scopo
DettagliCAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE. 9.1 Introduzione.
CAPITOLO 9: LA GRAVITAZIONE 9.1 Introduzione. Un altro tipo di forza piuttosto importante è la forza gravitazionale. Innanzitutto, è risaputo che nel nostro sistema di pianeti chiamato sistema solare il
DettagliESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO Corso Sperimentale P.N.I. Tema di MATEMATICA - 17 giugno 2004
ESAME DI STATO DI LICEO SCIENTIFICO 00-004 Corso Sperimentale PNI Tema di MATEMATICA - 7 giugno 004 Svolgimento a cura della profssa Sandra Bernecoli e del prof Luigi Tomasi (luigitomasi@liberoit) RISOLUZIONE
DettagliRELAZIONI FRA STRESS E STRAIN
RELAZIONI FRA STRESS E STRAIN Il comportamento dei materiali varia in funzione del tipo di materiale, delle sue caratteristiche e delle condizioni esistenti al momento della deformazione. I materiali possono
Dettaglib) DIAGRAMMA DELLE FORZE
DELLO SCRITTO DELL SETTEMBRE 5 - ESERCIZIO - Un corpo di massa m = 9 g e dimensioni trascurabili è appeso ad uno dei capi di una molla di costante elastica k = 5 N/m e lunghezza a riposo L = cm. L'altro
DettagliRICHIAMI MATEMATICI. x( t)
0.0. 0.1 1 RICHIAMI MATEMATICI Funzioni reali del tempo: (t) : t (t) (t) ( t) Funzioni reali dell ingresso: y() t t y( ) y() : y() Numeri complessi. Un numero complesso è una coppia ordinata di numeri
DettagliCorso di Fisica I per Matematica
Corso di Fisica I per Matematica DOCENTE: Marina COBAL: marina.cobal@cern.ch Tel. 339-2326287 TESTO di RIFERIMENTO: Mazzoldi, Nigro, Voci: Elementi d fisica,meccanica e Termodinamica Ed. EdiSES FONDAMENTI
DettagliANALISI ARMONICA. G(s) Analisi armonica. Funzione di risposta armonica
CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria della Gestione Industriale e della Integrazione di Impresa http://www.automazione.ingre.unimore.it/pages/corsi/controlliautomaticigestionale.htm ANALISI ARMONICA Analisi
DettagliLe forze e la loro misura
Modulo B Le Forze Unità 1 Pagina 1 di 6 Le forze e la loro misura Per forza intendiamo una qualsiasi causa esterna che modifica lo stato di quiete o di moto se alicata ad un coro libero di muoversi, o
DettagliCORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI
POLITECNICO DI BARI II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI Diagrammi del moto semplificati slide 1 di 21 DESCRIZIONE DEL MOTO DI
DettagliPIANO DI STUDIO DELLA DISCIPLINA MATEMATICA e COMPLEMENTI di MATEMATICA
Tel. 0331635718 fax 0331679586 info@isisfacchinetti.it www.isisfacchinetti.it ISIS C.Facchinetti Sede: via Azimonti, 5 21053 Castellanza Modulo Gestione Qualità UNI EN ISO 9001 : 2008 PIANO STUDIO DELLA
DettagliGRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI
GRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI Una grandezza scalare è definita da un numero reale con dimensioni. (es.: massa, tempo, densità,...) Una grandezza vettoriale è definita da un modulo (numero reale non negativo
DettagliMODULO ACCOGLIENZA : 4 ORE
MODULO ACCOGLIENZA : 4 ORE Matematica Richiami di aritmetica algebra e geometria Fisica Osservazione ed interpretazione di un fenomeno Conoscersi; riconoscere e classificare il lavoro svolto negli altri
DettagliDispense del Corso di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI. Sollecitazioni semplici PARTE TERZA. Prof. Daniele Zaccaria
Dispense del Corso di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Prof. Daniele Zaccaria Dipartimento di Ingegneria Civile Università di Trieste Piazzale Europa 1, Trieste PARTE TERZA Sollecitazioni semplici Corsi di Laurea
Dettagli2. APPUNTI SUI FASCI DI CIRCONFERENZE (raccolti dal prof. G. Traversi)
2. APPUNTI SUI FASCI DI CIRCONFERENZE (raccolti dal prof. G. Traversi) La circonferenza è la curva di 2^ grado che viene individuata univocamente da tre punti non allineati e possiede la seguente proprietà:
DettagliCURVE DI DURATA: Introduzione e Rappresentazione analitica
CURVE DI DURATA: Introduzione e Rappresentazione analitica Premesse Si definisce durata di una portata Q riferita ad una sezione di misura, l'intervallo di tempo in cui le portate naturali del corso d
DettagliIl vettore velocità angolare (avendo scelto θ come in Figura) si scrive come:
9 Moti rigidi notevoli In questo capitolo consideriamo alcuni esempi particolarmente significativi di moto di un sistema rigido. Quelle che seguono sono applicazioni delle equazioni cardinali di un sistema
DettagliMeccanica dei sistemi di punti materiali
Meccanica dei sistemi di punti materiali Centro di massa Conservazione della quantità di moto Teorema del momento angolare Conservazione del momento angolare Teoremi di König Urti Antonio Pierro @antonio_pierro_
DettagliVettori applicati. Capitolo Richiami teorici. Definizione 1.1 Un sistema di vettori applicati Σ è un insieme
Capitolo 1 Vettori applicati 1.1 Richiami teorici Definizione 1.1 Un sistema di vettori applicati Σ è un insieme {(P i,v i ), P i E, v i V, i = 1,...,N}, (1.1) dove P i è detto punto di applicazione del
DettagliClassificazione sezioni di acciaio e metodi di analisi
di acciaio e metodi di analisi Maurizio Orlando Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università degli Studi di Firenze www.dicea.unifi.it/maurizio.orlando Analisi elasto-plastica Legame costitutivo
DettagliSperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2
Sperimentazioni di Fisica I mod. A Statistica - Lezione 2 A. Garfagnini M. Mazzocco C. Sada Dipartimento di Fisica G. Galilei, Università di Padova AA 2014/2015 Elementi di Statistica Lezione 2: 1. Istogrammi
DettagliL Oscillatore Armonico
L Oscillatore Armonico Descrizione del Fenomeno (max 15) righe Una molla esercita su un corpo una forza di intensità F=-kx, dove x è l allungamento o la compressione della molla e k una costante [N/m]
DettagliEnergia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo
Energia e Lavoro Finora abbiamo descritto il moto dei corpi (puntiformi) usando le leggi di Newton, tramite le forze; abbiamo scritto l equazione del moto, determinato spostamento e velocità in funzione
DettagliLezione. Tecnica delle Costruzioni
Lezione Tecnica delle Costruzioni 1 Comportamento e modellazione del cemento armato 2 Modellazione del cemento armato Comportamento del cemento armato Il comportamento del cemento armato dipende dalle
DettagliSforzo e Deformazione nei Metalli
Sforzo e Deformazione nei Metalli I metalli vanno incontro a deformazione sotto l azione di una forza assiale a trazione Deformazione elastica: il metallo ritorna alla sua dimensione iniziale quando la
DettagliChe cos è una forza? 2ª lezione (21 ottobre 2006): Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare.
2ª lezione (21 ottobre 2006): Che cos è una forza? Idea intuitiva: forza legata al concetto di sforzo muscolare. L idea intuitiva è corretta, ma limitata ; le forze non sono esercitate solo dai muscoli!
DettagliProprieta' meccaniche del corpo
Proprieta' meccaniche del corpo Fino ad adesso abbiamo considerato il corpo umano come un corpo rigido, in realta' ogni parte del corpo ha una certa elasticita' che gli permette di deformarsi, se la forza
DettagliGeometria analitica di base (seconda parte)
SAPERE Al termine di questo capitolo, avrai appreso: il concetto di luogo geometrico la definizione di funzione quadratica l interpretazione geometrica di un particolare sistema di equazioni di secondo
Dettagli1) Fare il diagramma delle forze, cioè rappresentare graficamente tutte le forze agenti sul corpo o sui corpi considerati.
Suggerimenti per la risoluzione di un problema di dinamica: 1) Fare il diagramma delle forze, cioè rappresentare graficamente tutte le forze agenti sul corpo o sui corpi considerati. Forza peso nero) Forza
Dettagli