Infermieristica clinica applicata alla medicina materno infantile
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- Pasquale Cipriani
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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI di CAGLIARI Corso di Laurea in Infermieristica Sede di Nuoro Infermieristica clinica applicata alla medicina materno infantile Docente: Dott.ssa
2 LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI Approccio ginecologico alla paziente mutilata
3 MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI Le mutilazioni genitali femminili sono tutte quelle pratiche tradizionali in cui si ha l'asportazione e/o l'alterazione di una parte dell'apparato genitale esterno della donna
4 Mutilazioni genitali femminili
5 PERCENTUALI
6 GENITALI INTEGRI
7 MGF I TIPO
8 MGF II TIPO
9 MGF III TIPO
10 ASPETTI QUANTITATIVI Nel mondo: di donne hanno subito MGF in circa 28 Paesi africani - 40 Paesi in tutto il mondocomunità immigrate - 2 milioni di bambine all anno 6000 bambine al giorno vengono mutilate In Italia: si stima che in Italia siano presenti circa donne mutilate provenienti da zone escissorie Le bambine a rischio sarebbero circa 4000.
11 MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI Le mutilazioni sono eseguite su neonate o su bambine o su adolescenti appena mestruate Non sono del tutto chiare le motivazioni culturali.
12 MOTIVAZIONI DELLE MGF Religiose : necessità di adempiere a specifici doveri religiosi Socioculturali: passaggio all età adulta, preservare la verginità delle giovani fino al matrimonio Estetiche: accrescere la bellezza delle donne, rendendo esteticamente migliori i genitali esterni femminili. MOTIVAZIONI EFFETIVE: Controllo della sessualità e riproduzione femminile in culture basate prevalentemente su pastorizia, transumanza e totale dominio patriarcale; Interesse economico dei mercati matrimoniali.
13 MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI Ogni gruppo etnico usa termini diversi, tramandati dalla propria tradizione, per definire questo tipo di mutilazione Le somale, quando ne parlano tra loro, ricorrono spesso al termine di "cucitura"
14 COMPLICAZIONI IMMEDIATE DELLE MGF dolori forti emorragie shock e morte infezioni sovrapposte ritenzione urinaria tetano impropri esiti cicatriziali lesioni traumatiche di organi adiacenti fratture o dislocazioni ossee
15 COMPLICAZIONI A LUNGO TERMINE DELLE MGF difficoltà minzionale dismenorrea infezioni ricorrenti delle vie urinarie infezioni pelviche sterilità cheloidi fistole rapporti sessuali dolorosi parti difficili infezioni da virus HIV e/o epatite B e C
16 MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI In Italia le mutilazioni sono considerate illecite. Tuttavia una donna straniera ferita a vita non è colpevole. E la sua cultura non va offesa!
17 LEGISLAZIONE ITALIANA CODICE PENALE No legge ad hoc Art. 582 c.p. (delitti contro la persona: con particolare riferimento all integrità fisica e fisio-psichica della persona stessa) Art. 583 c.p. (circostanze aggravanti) Pene: da 3 mesi a tre anni per le lesioni personali / da 3 a 7 anni con le circostanze aggravanti
18 LEGISLAZIONE ITALIANA CODICE CIVILE Art. 5 c.c. atti di disposizione del proprio corpo Art decadenza della potestà genitoriale o allontanamento del genitore per condotta del genitore pregiudizievole ai figli
19 PERSEGUIBILITÀ Se il reato è commesso in Italia Se il reato è commesso all estero contro cittadina italiana (con almeno uno dei genitori italiano)
20 ALTRI PAESI Non esiste legislazione internazionale ad hoc Leggi contro MGF: Svezia (1982) Gran Bretagna (1985) Norvegia (1998) Negli USA è prevista la possibilità di asilo politico per le donne che hanno subito queste pratiche
21 LA VISITA GINECOLOGICA E LA GESTIONE DELLA DONNA MUTILATA MOTIVI PER CUI LA DONNA SI PRESENTA ALLA VISITA MEDICA: 1 dolori addominali diffusi 2 dismenorrea 3 infezioni ricorrenti del tratto urinario 4 problemi durante i rapporti sessuali 5 cisti o ascessi da infibulazione 6 richiesta IVG 7 travaglio di parto ATTEGGIAMENTO DEGLI OPERATORI AL PRIMO INCONTRO CON LA DONNA PORTATRICE DI MGF: promuovere un atteggiamento di accoglienza, rispetto e accettazione rinunciando a interrogatori e curiosità eseguire delicate manovre semeiotiche e strumentali, essere disponibili a ogni chiarimento clinico, prognostico e terapeutico considerare le MGF una semplice anomalia anatomica trattare con delicatezza e rispetto un rifiuto ad una richiesta di infibulazione o reinfibulazione
22 ASSISTENZA ALLA GRAVIDANZA E AL PARTO DELLA DONNA CON MGF PRIMA DEL PARTO non indicazione assoluta al TC effettuare, se possibile, una deinfibulazione a settimane, in anestesia generale o spinale fare il meno possibile esplorazioni vaginali al parto eseguire una episiotomia ventrale e, se necessario, fare anche una episiotomia mediana o para mediana DOPO IL PARTO suturare separatamente i lembi della episiotomia ventrale controllare altre lacerazioni perineali e vaginali fornire informazioni riguardanti miglioramenti di pregressi sintomi alla minzione, durante le mestruazioni e durante i rapporti sessuali
23 TECNICA DI DEINFIBULAZIONE Anestesia: locale, spinale o generale Tecnica: infiltrazione con vasocostrittori, incisione longitudinale ( attenzione al meato uretrale ) sutura emostatica di ogni lato cruentato o in continuo o a punti staccati con filo sottile riassorbibile Tecnica con laser
24 TECNICA DI DEINFIBULAZIONE
25 TRATTAMENTO POST OPERATORIO Raccomandare alla donna di lavarsi due volte al giorno Riprendere i rapporti sessuali dopo la guarigione della sutura Informare il marito che l intervento potrà compromettere l attività sessuale per un tempo lungo Sostegno psicologico della donne ( diversità dell essere aperta )
26 ASSISTENZA AL PARTO Informazione della donna sulle varie possibilità Deinfibulazione durante il parto Esecuzione dell episiotomia Non richiusura dopo il parto Assistenza delicata nel puerperio Sostenere la donna se ha fatto un TC
27 REQUISITI PER L AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE SANITARIO ACQUISIRE CONOSCENZE ELABORARE STRATEGIE DI RELAZIONE CON LA PAZIENTE E GARANTIRE STILI DI ACCOGLIENZA APPRENDERE COMPETENZE OPERATIVE SPECIFICHE
28 RUOLO DEL DIPARTIMENTO MATERNO INFANTILE INDAGINE EPIDEMIOLOGICA E PARTECIPAZIONE A INDAGINI NAZIONALI SU TALE ARGOMENTO FORMAZIONE DEGLI OPERATORI RICONOSCERE E CURARE LE COMPLICAZIONI DELLE MGF PREVENZIONE PER LE BAMBINE A RISCHIO ATTIVARE UNA RETE DI SERVIZI SANITARI E SOCIALI PUBBLICI E DEL PRIVATO SOCIALE CHE SI OCCUPANO DI QUESTA PROBLEMATICA AUSPICARE L UTILIZZO DI MEDIATRICI CULTURALI ALL INTERNO DEI VARI SERVIZI
29 Grazie per l attenzione
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