Il sistema di budget nelle aziende sanitarie
|
|
- Maurizio Sartori
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Il sistema di budget nelle aziende sanitarie Dott. Patrizio Monfardini 1
2 Agenda Il budget Le caratteristiche Le funzioni I vantaggi I limiti Il processo di redazione Il budget nelle aziende sanitarie 2
3 Il budget come strumento di Programmazione e controllo Obiettivi aziendalia breve e lungo termine Feedback Sviluppo strategiaa lungo termine e piani piano industriale Redazione del budget aziendale Misurazione ed analisi delle performance Riformulazione degli obiettivi, della strategia e dei piani Pianificazione (ex-ante) Controllo (ex-post) 3
4 Una definizione (formale) di budget Documento contabile amministrativo che, con riferimento ad un orizzonte temporale di breve periodo, traduce in termini quantitativo monetari i dati contenuti nel piano industriale (obiettivi strumenti risorse) Si compone di vari documenti (budget settoriali) relativi alle singole aree funzionali dell azienda A livello globale d azienda, si sintetizza in un bilancio preventivo 4
5 Una definizione (funzionale) di budget È uno strumento di controllo di gestione Coordina e sintetizza dati relativi alle varie aree funzionali dell azienda Risulta uno strumento di elevata responsabilizzazione e di incentivazione dei dipendenti e dei manager 5
6 Le caratteristiche del budget Deriva dai documenti di pianificazione, costituendone il primo anno È relativo all azienda nel suo complesso (globalità) Può essere riferito ad intervalli di tempo infrannuali 6
7 Il legame con il Piano aziendale I anno II anno III anno IV anno V anno Programma d esercizio annuale (budget) I anno Programma d esercizio annuale (budget) II anno III anno IV anno V anno Nuovo anno aggiunto al ciclo I anno Programma d esercizio annuale (budget) II anno III anno IV anno V anno Nuovo anno aggiunto al ciclo. 7
8 Il carattere di globalità Globale perché prende in considerazione tutta l azienda (aree strategiche d affari, aree geografiche, tipologie di prodotto/servizio, etc.) Come si arriva a tale globalità? Redazione di singoli budget relativi a ciascuna area aziendale Aggregazione dei budget settoriali Redazione di un singolo documento aziendale, il budget Fornisce un vero e proprio riferimento per tutti i dipendenti e costituisce una sorta di modello di comportamento globale 8
9 Intervalli di tempo infrannuali L infrannualità è una specificità essenziale del budget e ne caratterizza l utilizzo nel quadro del processo di pianificazione Consente una migliore individuazione di scostamenti Maggiore possibilità di influenzare i comportamenti e di incrementare l efficacia e la tempestività del processo di programmazione e controllo Non costituisce una regola fissa: ci possono anche essere budget pluriennali! 9
10 Le funzioni del budget Motivazione dei responsabili Relazione tra aree aziendali Guida ed orientamento Programmazione e controllo Formazione ed apprendimento Coordinamento delle azioni Omogeneizzazione in termini econ.-finanziari 10
11 I vantaggi Motivare i dipendenti ed i responsabili al raggiungimento degli obiettivi (top-down o bottom-up?) Guidare ed orientare le azioni dei manager e dei responsabili aziendali Coordinare ex-ante le azioni dei responsabili delle varie aree funzionali, assegnando idonee risorse Incentiva i vari responsabili dei CdR ad utilizzare le risorse aziendali in maniera economica (efficacia/efficienza/economicità) Fornire i parametri economico-finanziari necessari al confronto obiettivi-risultati 11
12 I limiti Deve essere redatto con grande cura Richiede uno spirito aziendale di budget, ovvero deve essere «accettato» In condizioni di instabilità e turbolenza ambientali, le previsioni del budget risultano non sempre attendibili (ricorso alle tecniche e modelli di simulazione) 12
13 Il processo di redazione Definizione delle linee guida e degli obiettivi generali del budget Formulazione del budget delle vendite Preparazione di massima degli altri budget Negoziazione tra responsabili, posti a vari livelli gerarchici, ai fini di un accordo definitivo sui budget settoriali Coordinamento e revisione delle singole componenti del budget Approvazione finale Distribuzione del budget approvato 13
14 Quale approccio nella definizione? Top-Down Stile impositivo Obiettivi del piano decisi dall alta direzione Mancata partecipazione del manager alla definizione degli obiettivi: può solo conseguirli Scarsa conoscenza dei problemi locali? Difficile accettazione e demotivazione? Eccessiva enfasi posta sugli scostamenti negativi 14
15 Quale approccio nella definizione? Bottom-Up Stile partecipativo I CdR formulano le loro proposte di budget Gli obiettivi di budget vengono concordati tra i vari soggetti Enfasi sulle cause degli scostamenti Maggior spazio alle individualità ed agli obiettivi di area? Scarso coordinamento fra le diverse aree? 15
16 L iter di redazione di un budget Nella sua forma definitiva un budget rappresenta un Bilancio d esercizio preventivo, ovvero risulta composto dai seguenti documenti: a) budget economico (o conto economico preventivo); b) budget patrimoniale (o stato patrimoniale preventivo); c) budget finanziario (o prospetto di flussi finanziari preventivi) Considerazione dei budget settoriali 16
17 OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO OBIETTIVI GENERALI DEL BUDGET SIMULAZIONE MODELLI ECONOMICI BUDGET COMMERCIALE BUDGET DELLE Q. VENDUTE E DEI RICAVI BUDGET DEI COSTI COMMERCIALI BUDGET DEI FINANZIAMENTI BUDGET DEGLI INVESTIMENTI BUDGET DEL MAGAZ. PRODOTTI BUDGET DELLA PRODUZIONE BUDGET DELLE MATERIE PRIME E DEGLI APPROVVIG. BUDGET DEL PERSONALE BUDGET DELLE SPESE GENERALI TECNICHE BUDGET DELLE ALTRE AREE FUNZIONALI BUDGET DEI COSTI DI: DIREZIONE GENERALE R&S FINANZA etc. BUDGET GLOBALE AZIENDALE: ECONOMICO; FINANZIARIO; PATRIMONIALE VERIFICA PROFILO ECONOMICO E FINANZIARIO 17
18 RELAZIONE FRA PROGRAMMAZIONE E SISTEMA DI BUDGET: IL MODELLO TOSCANO Programmazione aziendale piani attuativi (artt L.R. 40/2005) Obiettivi Obiettivi e e strategie strategie anno anno n n Obiettivi Obiettivi e e strategie strategie anno anno n+1 n+1 Obiettivi Obiettivi e e strategie strategie anno anno n+2 n+2 Piano annuale (anno n) programmi annuali (artt L.R. 40/2005) dettaglio dettaglio su su obiettivi obiettivi e e strategie strategie anno anno n n Budget (anno n) Bilancio preventivo economico annuale (art. 121 L.R. 40/2005) Sistema budgetario (art. 126 L.R. 40/2005) Sistema Sistema di di budget budget anno anno n n 18
19 LA MAPPA DELLE RESPONSABILITÀ Tipologie di centri di responsabilità: Centri di ricavo - u.o. fund raising Centri di costo - u.o. farmacia, u.o. provveditorato, u.o. servizi alberghieri. Centri di profitto (o di risultato) - dipartimento salute mentale, dipartimento chirurgia,... esempi di piani dei centri di responsabilità 19
20 LA MAPPA DELLE RESPONSABILITÀ: UN REGOLAMENTO AZIENDALE Titolo V Controllo di gestione Articolo 14 Piano dei centri di responsabilità 1. L Azienda Ospedaliera Universitaria. si articola in sub unità organizzative associabili a differenti livelli gerarchici. A tali strutture è riconosciuta la valenza di centri di responsabilità. Tale articolazione in centri di responsabilità risponde all esigenza da un lato di pervenire alla fissazione di obiettivi di budget anche per le sub unità organizzative che costituiscono il livello più basso della struttura organizzativa aziendale, dall altro lato agevola il coordinamento all interno degli ambiti organizzativi in cui sono scomponibili le aree di responsabilità di livello più elevato. 2. L insieme dei centri di responsabilità individuati all interno dell Azienda Ospedaliera Universitaria... è rinvenibile nel documento Piano dei Centri di Responsabilità. Tale documento nell elencare i centri di responsabilità ne specifica il livello organizzativo, li denomina, ne identifica il responsabile ed, infine, li classifica per tipologia. Il Piano dei Centri di Responsabilità deve essere modificato ed aggiornato in coerenza alle riorganizzazioni cui sarà soggetta la struttura aziendale. 3. Affinché il processo di responsabilizzazione dei titolari dei centri di responsabilità possa realizzarsi, per ognuna di tali sub unità organizzative deve essere definita, entro il mese di dicembre dell anno precedente a quello di budget, una scheda contenente gli obiettivi da perseguirsi. Per ciascun centro di responsabilità, in funzione della tipologia di operatività che lo caratterizza e delle leve a disposizione del suo responsabile, sono fissati oltreché obiettivi di natura contabile anche obiettivi di natura extra contabile. 4. I centri di responsabilità fondamentali dell Azienda Ospedaliera Universitaria. possono essere classificati in: (segue) 20
21 LA MAPPA DELLE RESPONSABILITÀ: UN REGOLAMENTO AZIENDALE - centri di costo: nel caso delle sub unità organizzative nelle quali i responsabili possono influenzare in maniera significativa e diretta solo costi, - centri di profitto: nel caso delle unità organizzative nelle quali i responsabili possono influenzare in maniera significativa e diretta sia costi che ricavi, - centri di progetto: nel caso venga costituita una struttura organizzativa anche temporanea, formata da un responsabile del progetto e da un certo numero di collaboratori, il cui compito consiste nel coordinare il progetto dall inizio alla fine, impiegando le risorse assegnate in sede di fissazione dei budget. 5. Il primo livello di centri di responsabilità è rappresentato dai Dipartimenti Attività Integrata (DAI). Nell ambito dei Dipartimenti ad Attività Integrata (DAI) viene garantito lo svolgimento integrato delle funzioni assistenziali, di didattica e di ricerca. Ai DAI l Atto Aziendale, adottato con Delibera aziendale attribuisce le risorse in maniera integrata, al fine di garantire un utilizzo efficiente delle risorse ed un adeguata attività assistenziale. Ciascun DAI si può comporre di più Strutture Complesse, cui è attribuita dal Direttore del DAI la gestione di risorse umane, materiali e tecnologiche. Le Strutture Complesse si possono articolare in più Strutture Semplici. Le Strutture Complesse rappresentano centri di responsabilità di secondo livello, le Strutture Semplici costituiscono centri di responsabilità di terzo livello. 6. I Dipartimenti Attività Integrata costituiscono il primo livello di responsabilizzazione anche dell ambito amministrativo dell Azienda Ospedaliera Universitaria.. In maniera analoga all ambito delle strutture operative ciascun DAI dell ambito amministrativo si può comporre di più Strutture Complesse. Le Strutture Complesse possono articolarsi in più Strutture Semplici. 21
22 IL SISTEMA DEI BUDGET Il sistema dei Budget: Budget particolari Budget globali Unità operative di cura, di prevenzione... Ambulatori Laboratori Farmacia Budget degli investimenti Budget economico Budget patrimoniale Budget delle liquidità Uffici amministrativi... esempi di schemi di budget particolari e globali 22
23 IL BUDGET: UN REGOLAMENTO AZIENDALE Articolo 15 Sistema dei budget aziendali 1. L Azienda Ospedaliera Universitaria. adotta il sistema budgetario come metodologia per la realizzazione del programma annuale di attività e, pertanto, del connesso Piano Attuativo. 2. Il sistema dei budget aziendali è costituito da un sistema coordinato di documenti che, con riguardo all esercizio futuro od a periodi più circoscritti, definiscono, per i diversi centri di responsabilità, gli obiettivi contabili ed extra contabili da perseguire e le risorse a tal fine disponibili. Sulla base degli obiettivi contabili contenuti nei budget dei centri di responsabilità (o budget particolari), è predisposto il budget globale economico che, con riguardo all intero esercizio futuro, prefigura i costi ed i ricavi aziendali di competenza economica. 3. Il consolidamento dei budget dei centri di responsabilità nei budget globali consente di verificare, mediante una forma di controllo definibile antecedente, la coerenza dei budget particolari con gli obiettivi aziendali globali. Nel caso in cui il processo di consolidamento dei budget particolari evidenzi dinamiche aziendali non coerenti con gli obiettivi della direzione aziendale si dovrà procedere a delle revisioni dei budget particolari prima che questi possano essere resi esecutivi. 4. Gli obiettivi di budget, soprattutto nei casi di importanti cambiamenti ed evoluzioni del contesto esterno, possono essere oggetto di un processo di rivisitazione. 23
24 UN ESEMPIO DI SCHEDA DI BUDGET U.O. Residenza Centro diurno malati Alzheimer Il Roseto Obiettivi extra-contabili Anno N Anno N+2 Budget N+3 Indicatore 1 semestre totale 1 semestre totale Numero posti disponibili Giornate di apertura della struttura Giornate di presenza maturate Presenza media (giornate di presenza / giornate di apertura) Tasso di occupazione (presenza media / ,4 15,6 15,7 16,4 17,2 posti disponibili) 77,3% 78% 78,5% 82% 86% Pazienti dimessi nell anno Prestazioni domiciliari per pazienti dimessi (11 prestazioni all anno per dimesso) (11 prestazioni all anno per dimesso) 240 (15 prestazioni all anno per dimesso) 24
25 U.O. Residenza Centro diurno malati Alzheimer Il Roseto Obiettivi contabili UN ESEMPIO DI SCHEDA DI BUDGET Anno N Anno N+1 Budget N+3 Voci 1 semestre totale 1 semestre totale Personale interno Personale esterno Beni di consumo: Farmaci Alimenti Altri Prestazioni da altre U.O Costi generali aziendali ribaltati Totale
26 L ASSEGNAZIONE DELLA RETRIBUZIONE DI RISULTATO Obiettivi e rispettivo peso Indicatore Tasso di occupazione (presenza media / posti disponibili) Pazienti dimessi nell anno Prestazioni domiciliari per pazienti dimessi Modalità di calcolo range peso Budget N+3 Con valori uguali o maggiori all 86% l obiettivo è raggiunto. Con valori inferiori all 80% l obiettivo non è raggiunto. Per gli valori compresi fra l obiettivo è raggiunto in percentuale Con valori uguali o maggiori al 16 l obiettivo è raggiunto. Con valori inferiori a 14 l obiettivo non è raggiunto % 20% 86% % % 240 (11 prestazioni all anno per dimesso) Personale esterno % Farmaci % % Prestazioni da altre UO 26
Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015
Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio
DettagliI sistemi di controllo di gestione. Nicola Castellano
I sistemi di controllo di gestione Nicola Castellano 1 Controllo di gestione e contabilità analitica Sommario: Controllo di gestione Definizione Il sistema di controllo Struttura organizzativa Processo
DettagliIl controllo di gestione nelle società partecipate. L esperienza di Acea ATO2
Il controllo di gestione nelle società partecipate L esperienza di Acea ATO2 Albano, 2 marzo 2010 Dati principali Area servita: ATO2 Lazio Centrale Roma (112 Comuni) Popolazione servita: 3.695.734 Popolazione
DettagliLA PROGRAMMAZIONE ATTRAVERSO IL BUDGET ASPETTI INTRODUTTIVI
LA PROGRAMMAZIONE ATTRAVERSO IL BUDGET ASPETTI INTRODUTTIVI Traduzione coerente, di quanto stabilito in sede di pianificazione strategica, in programmi operativi di breve periodo,, verifica della loro
DettagliTITOLO VIII : LA PROGRAMMAZIONE
TITOLO VIII : LA PROGRAMMAZIONE 1. STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE La Direzione aziendale elabora le linee strategiche per il governo del sistema dei servizi sanitari sulla base degli atti di indirizzo
DettagliISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE
ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La struttura plurifunzionale b) La struttura
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliREGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE
Approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 132 del 13.07.2011 REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE ART. 1 FINALITÀ La Provincia di Brindisi,
DettagliDisciplinare del Controllo di gestione
Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione
DettagliOrganizzazione e pianificazione delle attività di marketing
Organizzazione e pianificazione delle attività di marketing Il continuum delle strutture tra efficienza ed efficacia Struttura funzionale Struttura divisionale Struttura a matrice Struttura orizzontale
DettagliProgrammazione e controllo
Programmazione e controllo Capitolo 1 L attività di direzione e il sistema di misurazione dei costi Un quadro di riferimento 1.a. I tratti caratteristici dell attività di direzione nelle imprese moderne
DettagliIL BUDGET. Breve descrizione del processo. S.C. Governo Clinico, Programmazione Sanitaria, Rischio Clinico, Controllo di Gestione ASL 5 'Spezzino'
IL BUDGET Breve descrizione del processo S.C. Governo Clinico, Programmazione Sanitaria, Rischio Clinico, Controllo di Gestione ASL 5 'Spezzino' Origine e contenuto Il budget, quale strumento di programmazione
DettagliRegolamento di disciplina della misurazione, della valutazione e della trasparenza delle performance.
Regolamento di disciplina della misurazione, della valutazione e della trasparenza delle performance. Art. 1 OBIETTIVI Il sistema di misurazione, valutazione e trasparenza delle performance viene applicato
DettagliLezione n 15 17 Maggio 2013 Alberto Balducci
Lezione n 15 17 Maggio 2013 Alberto Balducci Obiettivi conoscitivi Il Budget nel sistema di programmazione e controllo I documenti che compongono il budget Le finalità e gli obiettivi di budget Il processo
DettagliIl processo di Controllo di Gestione. Lezione n 16 24 Maggio 2013 Alberto Balducci
Il processo di Controllo di Gestione Lezione n 16 24 Maggio 2013 Alberto Balducci Il Controllo di Gestione è uno strumento guida della gestione aziendale verso il raggiungimento degli obiettivi prefissati
DettagliU.O.C. Programmazione e Controllo di Gestione. Regolamento di Budget
Regolamento di Budget 1 RIFERIMENTI NORMATIVI Preliminarmente qui di seguito si richiamano i principali riferimenti normativi che costituiscono fonte principale del presente regolamento: D.L.vo n. 502/92
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliLINEE GUIDA BUDGET. Premessa. 1) I Soggetti
Pagina 1 di 7 LINEE GUIDA BUDGET Premessa Per processo di Budget o Budgeting si intende un sistema di controllo direzionale basato sulla negoziazione tra i Centri di Responsabilità aziendali ed i livelli
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliElaborazione di una scheda di budget
LAUREA MAGISTRALE PREVENZIONE A.A 2005-2006 Elaborazione di una scheda di budget Maria Patrizia Becheroni Università degli Studi di Firenze Facoltà di Medicina e chirurgia Dipartimento di sanità Pubblica
DettagliCOMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI VENTOTENE PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 3 del 26.04.2013 1 CAPO I Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 PRINCIPI GENERALI
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit
Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliControllo di gestione budget settoriali budget economico
Controllo di gestione budget settoriali budget economico TEMA Pianificazione, programmazione e controllo di gestione costituiscono le tre fasi del processo globale attraverso il quale l impresa realizza
DettagliLa pianificazione e la programmazione aziendale. Il budget quale sistema di programmazione dell attività aziendale.
Corso di International Accounting Università degli Studi di Parma - Facoltà di Economia (Modulo 1 e Modulo 2) LAMIB La pianificazione e la programmazione aziendale. Il budget quale sistema di programmazione
DettagliCOMUNE DI SOLBIATE ARNO
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi
DettagliLINEE GUIDA DI BUDGET
Settore Controllo di Gestione LINEE GUIDA DI BUDGET Indice GLI OBIETTIVI DELLE LINEE GUIDA DI BUDGET... 3 IL BUDGET: DEFINIZIONE... 3 IL PROCESSO DI BUDGETING... 4 ASSEGNAZIONE... 4 PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE...
DettagliMODELLO DI. Livello strategico
ALLEGATO II.1 MODELLO DI CARTA DI QUALITÀ DELL OFFERTA FORMATIVA ELEMENTI MINIMI La Carta della Qualità ha la finalità di esplicitare e comunicare al sistema committente/beneficiari gli impegni che l organismo
DettagliI Processi decisionali della Pianificazione e Controllo nella Pubblica Amministrazione
I Processi decisionali della Pianificazione e Controllo nella Pubblica Amministrazione Elena Bisconti Business Developer Financial Management Solution Public Sector, SAS Il Processo di Pianificazione Integrato:
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliIL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO PIANIFICAZIONE CONTROLLO PROGRAMMAZIONE AZIONE APPROCCIO «ANTICIPATO» PERCHE E NECESSARIO AFFRONTARE IL FUTURO IN MANIERA ANTICIPATA? MAGGIORE
DettagliIl processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania
Il processo di riorganizzazione amministrativa dell Università di Catania La riorganizzazione amministrativa deve essere concepita come parte di un più ampio processo che riguarda il governo dell Ateneo,
DettagliIL PROCESSO DI BUDGETING. Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna
IL PROCESSO DI BUDGETING Dott. Claudio Orsini Studio Cauli, Marmocchi, Orsini & Associati Bologna Il processo di budgeting Il sistema di budget rappresenta l espressione formalizzata di un complesso processo
Dettaglil acquisizione e l utilizzo di risorse scarse contabilità dei costi contabilità industriale contabilità analitica economico-quantitative
Analisi dei Costi La gestione implica l acquisizione e l utilizzo di risorse scarse, e dunque, costose. L analisi dei costi, è un momento fondamentale del sistema del controllo di gestione con l'espressione
DettagliNOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013
NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 E stato introdotto nell ordinamento di vigilanza italiano il concetto di risk appetite framework (RAF). E contenuto nella
DettagliCOMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
Comune di Castagneto Carducci Provincia di Livorno COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 7 del
DettagliCOMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi
DettagliCONTROLLO DI GESTIONE NELLE AZIENDE PUBBLICHE IL CONCETTO DI AZIENDA APPLICATO AL CAMPO PUBBLICO ESPRIME: CORRETTO UTILIZZO DELLE RISORSE SCARSE
CONTROLLO DI GESTIONE NELLE AZIENDE PUBBLICHE IL CONCETTO DI AZIENDA APPLICATO AL CAMPO PUBBLICO ESPRIME: ATTENZIONE AI RISULTATI DI INTERESSE COLLETTIVO RAGGIUNTI CORRETTO UTILIZZO DELLE RISORSE SCARSE
DettagliFORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 ASL Provincia di Varese Servizio Controllo di Gestione e Reporting Pianificare per gestire Parte 1: Anagrafica Titolo del Progetto: Pianificare per gestire Amministrazione proponente:
DettagliGli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale
Gli Elementi fondamentali della Gestione Aziendale n La Pianificazione n L Organizzazione n Il Coinvolgimento del Personale n Il Controllo Componenti del Sistema di Pianificazione n Valutazioni interne
DettagliIL BUDGET DEGLI INVESTIMENTI E IL BUDGET ECONOMICO. dott.ssa Annaluisa Palma 1
IL BUDGET DEGLI INVESTIMENTI E IL BUDGET ECONOMICO dott.ssa Annaluisa Palma 1 Indice Il budget: documenti amministrativi in cui si estrinseca; Forma e contenuti del budget degli investimenti; Gli scopi
DettagliINDICE-SOMMARIO 1. PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE: CHE COSA È E CHE COSA NON È
XI INDICE-SOMMARIO Presentazione... XVII 1. PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DI GESTIONE: CHE COSA È E CHE COSA NON È 1.1. Contenutielogiche... 1 1.2. Tipidipianificazioneecontrollo... 7 1.3. Gli oggetti delcontrollodigestione...
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE
COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliPIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO
PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Indice PIANO STRATEGICO PROGRAMMAZIONE LA PIANIFICAZIONE AZIENDALE ACTION PLAN PIANO AZIENDALE IL BUSINESS PLAN FUNZIONI DEL BUSINESS PLAN DESTINATARI DEL BUSINESS
DettagliREGOLAMENTO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE (Deliberazione Giunta Comunale n._364/05 ) TITOLO I RIFERIMENTI NORMATIVI E OGGETTO DEL REGOLAMENTO
REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO DI GESTIONE (Deliberazione Giunta Comunale n._364/05 ) TITOLO I RIFERIMENTI NORMATIVI E OGGETTO DEL REGOLAMENTO Articolo 1 Riferimenti normativi e oggetto Il presente regolamento
DettagliPiano delle Performance
Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,
DettagliCittà di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013
Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche
DettagliS i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i
S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p
DettagliCOMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI ARZERGRANDE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Il presente regolamento: - è stato approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 03 del 22/01/2013; - è stato pubblicato
DettagliCONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta
DettagliApprofondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre
Approfondimenti e-book: I laboratori come strategia didattica autore: Antonia Melchiorre Breve excursus delle risoluzioni giuridiche introdotte per garantire il diritto al Successo formativo nella scuola
Dettagli3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.
Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi SpA Sede legale in Cuneo, Corso Nizza 9 acquedotto.langhe@acquambiente.it www.acquambiente.it SGSL Audit P11 Rev 00 del 16/09/09 1. DISTRIBUZIONE Direzione RSPP 2. SCOPO
DettagliREGOLAMENTO DI CONTABILITA FONDAZIONE FERRARA ARTE
REGOLAMENTO DI CONTABILITA FONDAZIONE FERRARA ARTE FONDAZIONE FERRARA ARTE REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ INDICE ART. 1 SCOPO ED AMBITO DI APPLICAZIONE ART. 2 PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELL ATTIVITA ART.
DettagliDECRETO n. 269 del 24/05/2013
ASL di Brescia Sede Legale: viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.38381 Fax 030.3838233 - www.aslbrescia.it - informa@aslbrescia.it Posta certificata: servizioprotocollo@pec.aslbrescia.it
DettagliIL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,
DettagliIO CONTO Incontro con le scuole "polo" Stato di avanzamento del progetto
Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali Direzione Generale per le Risorse Umane e Finanziarie IO CONTO Incontro con le scuole "polo" Stato di avanzamento
DettagliL integrazione dei sistemi qualità, sicurezza, ambiente
L integrazione dei sistemi qualità, sicurezza, ambiente Alberto ANDREANI v.le Mameli, 72 int. 201/C 61100 PESARO Tel. 0721.403718 E.Mail:andreani@pesaro.com Definizione L insieme del personale, delle responsabilità,
DettagliCorso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO
Corso di Programmazione e Controllo SEDE DI FANO Docente: Selena Aureli LEZIONE 2 1 L organo amministrativo o controller L are amministrativa è l area in cui si colloca l organo o ente oggi denominato
DettagliLa valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE
La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE del personale amministrativo dell Avvocatura dello Stato PREMESSA. Il presente Sistema di misurazione e valutazione della performance del personale
DettagliL ORGANIZZAZIONE DELLE APT
L ORGANIZZAZIONE DELLE APT Economia delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche Dott.ssa Daniela Sorrentino 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 1 Agenda Il Concetto di Organizzazione Strutture
DettagliComune di Livorno Staff Programmazione, controllo di gestione e contabilità analitica
Comune di Livorno Staff Programmazione, controllo di gestione e contabilità analitica Sostenibilità del sistema di contabilità analitica all interno del Comune di Livorno Ore 12,25 Firenze 30/10/2009 Sala
DettagliScaletta della lezione:
NATURA DELLA CONTABILITA DIREZIONALE Scaletta della lezione: 1. L approccio di Anthony al controllo di gestione 2. Natura e fini delle informazioni - informazioni per l esterno - informazioni per l interno
DettagliD.Lgs. 626/1994 (art. 1, c. 2)
D.Lgs. 81/08 - Prevenzione e protezione da agenti fisici negli ambienti di lavoro. Dubbi, quesiti, prospettive 8 aprile 2009 Auditorium Cav. Mario Magnetto - Almese La problematica della gestione dei rischi
DettagliPROGETTO AUTONOMIA INDIRIZZO
PROGETTO AUTONOMIA INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO PIANO DI LAVORO PIANIFICAZIONE, FINANZA E CONTROLLO 5 AL PROF.SSA MARILINA SABA a.s 2010/2011 Moduli UNITA ORARIE 1. Il controllo della gestione
DettagliLA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA
LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato
DettagliMONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE
DettagliLA PIANIFICAZIONE DI MARKETING. Prof. Giancarlo Ferrero Corso di marketing Università di Urbino
LA PIANIFICAZIONE DI MARKETING 1 La ricerca del valore 1. Ruolo pianificazi one 2. I piani di prodotto 3. Trade mkt plan 4. I piani di category La pianificazione del processo e delle attività La progettazione
DettagliLe classificazioni dei costi
L analisi dei costi. Le classificazioni dei costi rilevanti per il controllo di gestione 1 Le classificazioni dei costi In base alle caratteristiche fisiche ed economiche dei fattori (natura) In base all
DettagliLezione 4. Controllo di gestione. Il controllo direzionale
Lezione 4 Il controllo direzionale Sistema di pianificazione e controllo PIANIFICAZIONE STRATEGICA PIANO 1 2 OBIETTIVI OBIETTIVI ATTIVITA 3 DI LUNGO PERIODO DI BREVE PERIODO OPERATIVA 5 BUDGET FEED-BACK
DettagliAzienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI. Art.1
Azienda Speciale Servizi Comuni REGOLAMENTO DI CONTABILITA DISPOSIZIONI GENERALI Art.1 Il presente regolamento intende disciplinare gli aspetti amministrativi, contabili e gestionali dell Azienda Speciale
DettagliCOMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
ALLEGATO SUB B) ALLA DELIBERA DI G.C. N 292 DEL 28.12.2010 COMUNE DI PIOMBINO DESE Provincia di Padova REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
DettagliCOME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING
Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN
DettagliCorso di. Analisi e contabilità dei costi
Corso di Analisi e Contabilità dei Costi Prof. 1_I costi e il sistema di controllo Perché analizzare i costi aziendali? La CONOSCENZA DEI COSTI (formazione, composizione, comportamento) utile EFFETTUARE
Dettagli3. POLITICA, OBIETTIVI E ATTIVITA
Regione Siciliana Azienda Ospedaliera 17 3. POLITICA, OBIETTIVI E ATTIVITA 3.3 18 Le attività da svolgere per soddisfare i requisiti relativi alla politica, obiettivi ed attività consistono nella definizione:
DettagliAllegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA
Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società
DettagliSCHEMA DI FUNZIONAMENTO DEL PROCESSO E DEGLI STRUMENTI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE NEL COMUNE DI VEDUGGIO CON COLZANO
Allegato SCHEMA DI FUNZIONAMENTO DEL PROCESSO E DEGLI STRUMENTI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE NEL COMUNE DI VEDUGGIO CON COLZANO a) Ciclo della performance Il sistema di misurazione e
DettagliREGOLAMENTO DEL SISTEMA DI BUDGET E DEL CONTROLLO DIREZIONALE
REGOLAMENTO DEL SISTEMA DI E DEL CONTROLLO DIREZIONALE INDICE 1. Inquadramento 1 2. Budget: definizione 2 3. Budget: finalità 2 4. Budget: struttura 2 4.1 Centri di tà () 2 4.1.1 Centri di Attività (CdA)
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliCOMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) INDICE
COMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) (Approvato con deliberazione della Giunta comunale n.78 del 20.12.2010 modificato con deliberazione di G.C. n. 60 in data 24.09.2012, modificato
DettagliVALeS Valutazione e Sviluppo Scuola
Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni
DettagliMETODOLOGIA DEL CONTROLLO STRATEGICO DEL COMUNE DI FAENZA
METODOLOGIA DEL CONTROLLO STRATEGICO DEL COMUNE DI FAENZA _Approvazione con Atto G.C. 443 del 30/12/2013 _Variazione con Atto G.C. 255 del 30/09/2014 Servizio Pianificazione, Programmazione e Controllo
DettagliAppendice III. Competenza e definizione della competenza
Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,
DettagliRelazione di consuntivo dell anno 2014
1 / 10 Relazione di consuntivo dell anno 2014 U.O.S. Pianificazione Programmazione e Controllo REDATTO DA: (Segue l elenco delle persone che hanno contribuito a redigere il presente documento) Silvia Giovannetti
DettagliUniversità degli Studi di Brescia Facoltà di Ingegneria
REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO DELLE PROVE FINALI PER I CORSI DI LAUREA EX DM 270/04 (Approvato CDF 9-3-2011) 1. Riferimenti normativi. 1.1. Decreto Ministeriale 22-10-2004 n. 270, art. 10 (Obiettivi ed attività
DettagliSISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)
SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP) PREMESSA Il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, per il seguito anche SMIVAP, è improntato all applicazione delle disposizioni
DettagliIL NUOVO INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING
IL NUOVO INDIRIZZO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING Itis Galilei di Roma - 4 dicembre 2009 - VI CONFLUISCONO GLI INDIRIZZI PREESISTENTI: ISTITUTI TECNICI COMMERCIALI Ragioniere e perito commerciale
DettagliREGOLAMENTO DI BUDGET 2015
REGOLAMENTO DI BUDGET 2015 Premessa La programmazione Aziendale ricomprende in modo integrato il documento di programmazione annuale, il Piano Performance, gli Obiettivi di Interesse Regionale, gli obiettivi
DettagliPIANIFICAZIONE STRATEGICA, CONTROLLO DI GESTIONE (O DIREZIONALE), CONTROLLO OPERATIVO
PIANIFICAZIONE STRATEGICA, CONTROLLO DI GESTIONE (O DIREZIONALE), CONTROLLO OPERATIVO NECESSITA DI DISTINGUERE ALCUNI CONCETTI DELIMITAZIONE DEL CAMPO DI STUDIO INSERIMENTO NEL QUADRO COMPLESSIVO PIANIFICAZIONE
DettagliPolitecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co.
2014 Politecnico di Bari - Piano per la formazione del personale ai fini della prevenzione della corruzione (adottato ai sensi dell art. 1, co. 8, della L. n. 190/2012 ed approvato dal C.d.A. nella seduta
DettagliLo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris
Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan Dr.ssa Michela Floris All impresa dall idea Dr.ssa Michela Floris 2 Il Business Plan Che cos è? Quale è la sua funzione? Chi sono i soggetti interessati?
DettagliREGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione
REGIONE TOSCANA REGIONE TOSCANA Azienda USL3 di Pistoia REGOLAMENTO del Sistema Integrato di Valutazione - AREA della DIRIGENZA MEDICA e VETERINARIA - 1 Finalità La gestione degli incarichi e delle verifiche
DettagliALLEGATO 1 (SCHEDA DI ASSEGNAZIONE OBIETTIVI)
ALLEGATO 1 (SCHEDA DI ASSEGNAZIONE OBIETTIVI) me Cognome Categoria Area AP PO, di tipo Anno di riferimento per la valutazione Punteggio conseguito nelle di schede di valutazione della prestazione degli
DettagliLa gestione aziendale, il reddito e il patrimonio
1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa
DettagliSTATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE
STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 4 - STRUMENTI DI GESTIONE Art. 26 - Pianificazione strategica e controllo strategico Art. 27 - Sistema di budget Art. 28.1 - Bilancio
DettagliPROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE
PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali
DettagliDefinire finalità, logica generale e criteri per la progettazione del sistema di contabilità generale e
RICERCA DI UN TIROCINANTE INERENTE LA QUALIFICA REGIONALE DI TECNICO AMMINISTRAZIONE, FINANZA E CONTROLLO DI GESTIONE DI TECHNE SOCIETA CONSORTILE A RESP. LIMITATA Techne Società Consortile a responsabilità
Dettagli