Scaletta della lezione:
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- Evangelina Leone
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1 NATURA DELLA CONTABILITA DIREZIONALE Scaletta della lezione: 1. L approccio di Anthony al controllo di gestione 2. Natura e fini delle informazioni - informazioni per l esterno - informazioni per l interno 3. Scopi e utilizzi delle informazioni di Management Accounting 4. La struttura organizzativa del controllo 5. Il controller Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 1
2 L APPROCCIO DI ANTHONY AL CONTROLLO IDEALE E TEORICA SUDDIVISIONE DELLA GESTIONE STRATEGICA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DIREZIONALE CONTROLLO DIREZIONALE OPERATIVA CONTROLLO OPERATIVO Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 2
3 L APPROCCIO DI ANTHONY AL CONTROLLO Processi orientati verso l interno Pianificazione strategica Controllo direzionale Controllo operativo Processi orientati verso l esterno Contabilità finanziaria Trattamento delle informazioni Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 3
4 UNA CLASSIFICAZIONE DELLE INFORMAZIONI Informazioni consistono di Informazioni non quantitative Informazioni quantitative consistono di Informazioni monetarie Informazioni non monetarie consistono di Informazioni operative Informazioni di bilancio Informazioni per il management Informazioni fiscali Operating information Financial Accounting Management Accounting Tax Accounting Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 4
5 CHE COSA È IL CONTROLLO DI GESTIONE? Il controllo di gestione è il processo organizzativo che produce informazioni utilizzate dal management per pianificare, porre in atto e controllare le attività dell organizzazione. Termini sostanzialmente equivalenti: Controllo di gestione Contabilità direzionale Management Accounting Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 5
6 Differenze tra Bilancio e Management Accounting Necessità d uso Il Il bilancio è obbligatorio. Il Il M.A. è facoltativo Scopo Lo Lo scopo del del bilancio è produrre rendiconti economico-finanziari per per soggetti economici esterni. Le Le informazioni di di M.A. sono sono solo solo un un mezzo per per assistere il il Management Utilizzatori Gli Gli utilizzatori del del bilancio sono sono gruppi di di persone relativamente ampi ampi in in maggior parte parte dall'identità personale ignota al al management. Gli Gli utilizzatori di di M.A. sono sono gruppi relativamente ristretti di di persone dall'identità nota nota Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 6
7 Differenze tra Bilancio e Management Accounting Struttura sottostante Il Il bilancio e costruito attorno all equazione A = P + CN. CN. Il Il M.A. ha ha tre tre finalità principali, ciascuna delle delle quali quali si si caratterizza per per un un proprio specifico insieme di di concetti Fonte dei dei principi Il Il bilancio e la la CO.GE devono essere redatti e mantenuti in in conformità al al Codice Civile e ai ai Principi Contabili. I I principi del del M.A. variano in in funzione della della finalità dell informazione e non non sono sono vincolati da da alcuna autorità esterna Prospettiva temporale La La prospettiva del del bilancio è una una prospettiva storica. Il Il M.A. utilizza valori che che rappresentano previsioni, stime e programmi per per il il futuro, non non solo solo la la descrizione di di eventi trascorsi. Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 7
8 Differenze tra Bilancio e Management Accounting Contenuto delle delle informazioni Il Il Bilancio sintetizza principalmente tutti tutti quegli accadimenti che che hanno un un effetto esprimibile in in termini monetari. Il Il M.A. produce molti tipi tipi di di informazioni (monetarie e non) non) utili utili ai ai decisori Precisione delle delle informazioni Le Le approssimazioni del del M.A. sono sono maggiori di di quelle tipiche del del Bilancio e della della CO.GE Frequenza del delreporting Il Il Bilancio deve deve essere obbligatoriamente prodotto con con frequenza annuale. Le Le informazioni di di M.A. sono sono generate con con frequenza maggiore. Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 8
9 Differenze tra Bilancio e Management Accounting Tempestività del delreporting Il Il Bilancio viene distribuito agli agli azionisti mesi mesi dopo dopo la la chiusura del del periodo amministrativo. I I reports di di M.A. sono sono distribuiti tempestivamente, normalmente qualche giorno dopo dopo la la chiusura del del periodo di di riferimento Oggetto del delreporting Il Il bilancio descrive l intera organizzzazione. Il Il M.A. focalizza principalmente porzioni d impresa Responsabilità potenziali Per Per il il Bilancio teoricamente sempre esistenti. Per Per il il M.A. virtualmente nessuna. Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 9
10 Similarità tra Bilancio e Management Accounting I I criteri generali sono sono condivisi Molti criteri generali alla alla base base dei dei principi contabili sono sono rilevanti anche nel nel M.A Molti dati dati elementari sono sono condivisi Gran Gran parte parte dei dei dati dati elementari utilizzati dalla dalla CO.GE e raccolti in in conformità ai ai principi contabili sono sono utilizzati anche dal dal M.A Scopo comune Entrambi i i tipi tipi di di informazione sono sono utilizzati ai ai fini fini decisionali Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 10
11 SCOPI E UTILIZZI DELLE INFORMAZIONI DI M.A. Scopo Dati consuntivi Stima di valori futuri Misurazione (costi pieni) Controllo Supporto alla redazione del bilancio Calcolare prezzi regolamentati Analisi di redditività prodotti Analisi prestazioni dei CdR Analisi delle prestazioni manageriali Motivare e premiare i manager Definizione dei prezzi normali Pianificazione strategica Budgeting Scelta tra alternative Non utilizzati Decisioni di breve Decisioni di medio-lungo Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 11
12 SCOPI E UTILIZZI DELLE INFORMAZIONI DI M.A. Scopo Dati consuntivi Stima di valori futuri Misurazione (costi pieni) Controllo Informazioni per: Valutare la prestazione Indirizzare l attenzione Informazioni per: Problem solving Scelta tra alternative Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 12
13 SCOPO: LA MISURAZIONE Il costo pieno Costi diretti e indiretti Valorizzare le rimanenze Prezzi regolamentati da contratto Prezzi di prodotti differenziati Prezzi di servizi, anche pubblici Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 13
14 SCOPO: IL CONTROLLO Cosa è un centro di responsabilità (CdR) Un CdR è un unità organizzativa guidata da un manager responsabile delle prestazioni di quell unità. Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 14
15 SCOPO: SCEGLIERE TRA ALTERNATIVE DIVERSE Decisioni di scelta tra alternative come confronto: dei ricavi futuri dei costi futuri delle attività future I costi differenziali Decisioni di breve e di lungo periodo Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 15
16 COSTI DIVERSI PER SCOPI DIVERSI Costi di Ricerca&Sviluppo Costi di progettazione (prodotti e Processi) Costi di produzione Costi di Marketing Costi di distribuzione Costi di assistenza post-vendita Costi di prodotto (per il bilancio d esercizio) Costi per definire prezzi stabiliti contrattualmente Costi per definire i prezzi normali e prendere decisioni di mix Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 16
17 STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL CONTROLLO Unità organizzative caratterizzate da : omogeneità di fattori impiegati,conoscenze richieste e operazioni ricorrenti presenza di un responsabile gerarchico Missione e variabili chiave Leve decisionali CONTROLLABILITÀ Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 17
18 I CENTRI DI SPESA Impossibilità di di stabilire coefficienti di di impiego delle risorse Output non misurabile in in modo univoco Leve a disposizione del responsabile limitate PARAMETRI DI CONTROLLO Limite di spesa OBIETTIVO Utilizzare in modo efficace le risorse disponibili per fruire servizi di qualità Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 18
19 I CENTRI DI COSTO Output determinabile in in unità fisiche Possibilità di di stabilire coefficienti di di impiego dei fattori produttivi P x Q x s = C PARAMETRI DI CONTROLLO Costi dei fattori produttivi Coefficienti d impiego OBIETTIVO Minimizzare I costi sostenuti Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 19
20 I CENTRI DI RICAVO Possibilità limitata di di determinare risorse utilizzate e costi relativi Output misurabile in in unità fisiche e monetarie P x Q = R PARAMETRI DI CONTROLLO Prezzi applicati Quantità vendute OBIETTIVO Massimizzare i ricavi Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 20
21 I CENTRI DI PROFITTO Possibilità di di definire le le risorse utilizzate (es.: coefficienti d impiego fattori produttivi) Output misurabile in in unità fisiche e monetarie Leve a disposizione del responsabile ampie R C = Z PARAMETRI DI CONTROLLO OBIETTIVO Risultato differenziale (varie configurazioni) Massimizzare il risultato economico differenziale Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 21
22 I CENTRI DI INVESTIMENTO Possibilità di di definire le le risorse utilizzate (es.: coefficienti d impiego fattori produttivi )) Possibilità di di influenzare aliquote di di capitale investito Output misurabile in in unità fisiche e/o monetarie Leve a disposizione del responsabile ampie PARAMETRI DI CONTROLLO Indici di redditività OBIETTIVO Massimizzare la redditività Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 22
23 CdA Presidente (Amministratore delegato) Unità di staff Lucido successivo Unità di Line Funzione Produzione Funzione Logistica Funzione commerciale Etc. Lucido successivo Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 23
24 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E I CDR dal lucido precedente Manager Produzione Unità di Line Manager Reparto A Manager Reparto B Manager Reparto C Etc. Manager Reparto A1 Manager Reparto A2 Manager Reparto A3 Etc. Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 24
25 SOLUZIONI ORGANIZZATIVE: LO STILE DI CONTROLLO Modo con cui avviene la FORMULAZIONE degli OBIETTIVI e dei PROGRAMMI la VALUTAZIONE dei RISULTATI la scelta degli INTERVENTI CORRETTIVI Grado di partecipazione dei subordinati Grado di difficoltà degli obiettivi Modo di valutare le prestazioni Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 25
26 LO STILE DI CONTROLLO E ESSENZIALE LA COERENZA CON LO Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 26
27 LO STILE DI CONTROLLO STRETTO E LARGO: UN N CONFRONTO STILE DI CONTROLLO STRETTO STILE DI CONTROLLO LARGO PARTECIPAZIONE GRADO DI DIFFICOLTA DEGLI OBIETTIVI OBIETTIVI E VALUTAZIONE STILE DI DIREZIONE AMBIENTE Bassa Non si tiene conto degli aspetti motivazionali Utilizzo fiscale Autoritario Burocratico Statico Alta Si tiene conto degli aspetti motivazionali Utilizzo elastico Consultivo Partecipativo Dinamico Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 27
28 IL CONTROLLER Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 28
29 I COMPITI DEL CONTROLLER Progetta, implementa e integra nel tempo la struttura informativa per il controllo di gestione Garantisce la coerenza della struttura organizzativa del controllo E responsabile del sistema di controllo in fase di funzionamento Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 29
30 IL CONTROLLER Elevate competenze professionali Conoscenza approfondita dei processi operativi e manageriali aziendali Spiccate capacità relazionali Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 30
31 IL CONTROLLER Sotto il profilo organizzativo si può trovare: All interno della funzione amministrativa Al livello della funzione amministrativa In staff alla Direzione Generale Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 31
32 LE SOLUZIONI INFORMATIVE Struttura informativa tecnico-contabile Struttura informativa extra contabile Sistemi di trattamento delle informazioni per consentire analisi gestionali ad hoc Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 32
33 LA STRUTTURA TECNICO-CONTABILE CONTABILE DEL CONTROLLO L insieme degli strumenti di misurazione economica degli obiettivi e delle prestazioni Strumenti che raccolgono, elaborano e presentano dati quantitativo-monetari: Contabilità Generale Contabilità Analitica Sistema di di Budget e degli Standard Sistema delle Variazioni Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 33
34 OSSERVAZIONI DI CARATTERE GENERALE Numeri diversi per diversi scopi Gli importi ottenuti dalla contabilità sono approssimazioni Operare con dati incompleti La significatività dei dati contabili è limitata Le persone non i numeri agiscono Corso di PROGRAMMAZIONE AZIENDALE Attilio Mucelli 34
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