L ORGANIZZAZIONE DELLE APT
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- Diana Ferri
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1 L ORGANIZZAZIONE DELLE APT Economia delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche Dott.ssa Daniela Sorrentino 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 1
2 Agenda Il Concetto di Organizzazione Strutture Organizzative Meccanismi di Coordinamento Modelli Organizzativi 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 2
3 IL CONCETTO DI ORGANIZZAZIONE Esigenza di combinare attività e risorse e di coordinare il personale a vario modo operante all interno di un azienda Organizzazione di un azienda come «criteri di divisione e specializzazione del lavoro tra le persone che ne fanno parte, nonché le modalità di coordinamento dell attività di costoro, per il raggiungimento degli obiettivi aziendali del sistema» (Brusa, 1986) 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 3
4 PROSPETTIVE DI ANALISI Due possibili ottiche di studio: Interna Esterna Tre accezioni del termine: Assetto organizzativo Funzioni aziendali specificamente preposte alla sistemazione del personale in vista del raggiungimento degli obiettivi aziendali Teorie che informano l attività aziendale 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 4
5 L ASSETTO ORGANIZZATIVO Insieme di variabili che determinano le modalità di suddivisione del lavoro tra le persone (specializzazione) e di coordinamento, sia tra loro che rispetto ad altre risorse aziendali in vista l ottenimento di un output funzionale all efficiente raggiungimento di obiettivi e strategie aziendali Le variabili determinanti sono: Struttura organizzativa Meccanismi operativi Stili di direzione 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 5
6 STRUTTURA ORGANIZZATIVA Insieme di organi responsabili dello svolgimento di specifiche funzioni aziendali e delle relazioni che intercorrono tra di essi e che contribuiscono a conferire unitarietà all azienda Mintzberg (1996) individua 5 categorie di organi: 1. Vertice strategico 2. Linea di direzione intermedia Organi di line 3. Nucleo operativo di base 4. Tecnostruttura 5. Organi di supporto Organi staff 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 6
7 STRUTTURA ORGANIZZATIVA Vertice Strategico Tecno struttura Linea di Intermedia Servizi di Supporto Nucleo Operativo di Base 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 7
8 IL VERTICE STRATEGICO DELLE APT Organo di governo delle APT: Definisce strategie, programmi e piani in una prospettiva di medio/lungo termine Guida/coordina e controlla (in fase concomitante e susseguente) gli ulteriori livelli organizzativi Gestisce le relazioni con altri soggetti operanti sia nel proprio ambiente di riferimento che ai diversi livelli istituzionali di governo Responsabile dei risultati globali conseguiti 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 8
9 LA DIRIGENZA DELLE APT Organo amministrativo delle APT: Traduce in termini operativi politiche e programmi definiti dal vertice Adotta atti e provvedimenti amministrativi, compresi quelli che impegnano l APT verso l esterno Provvede alla gestione tecnica, finanziaria ed amministrativa Dotata di congrua autonomia decisionale ed organizzativa e di conseguente responsabilità per la gestione e dei suoi risultati Valutata rispetto alle tre dimensioni della performance 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 9
10 MECCANISMI DI COORDINAMENTO Per coordinare personale, risorse ed attività definite ed allocate nella struttura organizzativa Tre meccanismi di coordinamento: 1. Supervisione diretta: direttive, ordini e controlli 2. Adattamento reciproco: iterazione tra soggetti sullo stesso livello 3. Standardizzazione: definizione di modelli di azioni e routine da eseguire standardizzazione di processo standardizzazione di output standardizzazione di input 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 10
11 MECCANISMI DI COORDINAMENTO Complessità Gestionale Alta Standardizzazione di processo Reciproco adattamento Bassa Supervisione diretta Standardizzazione di input o output Autoritario Partecipativo Stile di leadership Non esiste una soluzione migliore in assoluto, ma dipende da come le due variabili (complessità gestionale e stile di leadership) delineano una specifica situazione Più meccanismi possono coesistere all interno della stessa azienda 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 11
12 MODELLI ORGANIZZATIVI Struttura organizzativa: tipologia di organi in un azienda, loro funzioni e relazioni Modelli organizzativi: Tipologie e logiche di raggruppamento delle unità organizzative degli organi aziendali Graficamente rappresentabili in organigrammi Classificabili in funzione di 3 variabili: 1. criteri di suddivisione del lavoro 2. numerosità e tipologie dei livelli organizzativi 3. meccanismo di coordinamento adottato 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 12
13 IL MODELLO FUNZIONALE Criteri di suddivisione del lavoro Livelli organizzativi Meccanismi di coordinamento Vantaggi Limiti Gruppi omogenei di processi gestionali Coordinamento generale Coordinamento funzionale Unità operative Standardizzazione o supervisione diretta Specializzazione ed omogeneità delle unità organizzative (economie di apprendimento) Efficienza nell uso delle risorse Adeguato per aziende di piccole dimensioni Eccessivo incremento dei livelli organizzativi Limite allo sviluppo di capacità manageriali 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 13
14 ORGANIGRAMMA DEI MODELLI FUNZIONALI Generale Amministra zione Produzione Personale Finanza Unità Operativa A Unità Operativa B Unità Operativa A Unità Operativa B 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 14
15 IL MODELLO DIVISIONALE Criteri di suddivisione del lavoro Livelli organizzativi Meccanismi di coordinamento Vantaggi Limiti Gruppi omogenei di output (e.g., categoria di beni/servizi, area geografica, tipologia di clienti ecc.) Coordinamento generale Staff centrali Coordinamento divisionale Unità funzionali Unità operative Standardizzazione o adattamento reciproco Gestione unitaria di ogni classe di output Adeguato per aziende pluriproduttrici Duplicazione di attività e risorse (perdita di efficienza) Aumento dei costi di coordinamento 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 15
16 ORGANIGRAMMA DEI MODELLI DIVISIONALI Generale Amminist razione Personale Finanza Altro Divisione A Divisione B Divisione C Finanza Produzione Personale Unità Operativa A Unità Operativa B 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 16
17 IL MODELLO MATRICIALE Criteri di suddivisione del lavoro Livelli organizzativi Meccanismi di coordiname nto Vantaggi Limiti Più criteri di suddivisione (e.g., prodotto/funzione, progetto/funzione) Sistemi di comando multipli Coordinamento generale Coordinamen to intermedio (duplice) Livello operativo Adattamento reciproco Vantaggi del modello funzionale e divisionale Flessibilità gestionale Probabili conflitti tra organi Insicurezza e potenziale rallentamento decisionale 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 17
18 ORGANIGRAMMA DEI MODELLI MATRICIALI Generale Produzione Personale Finanza Amministrazione Progetto A Progetto B Progetto C 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 18
19 MODELLI ORGANIZZATIVI DELLE APT APTR/APTL Godendo di autonomia organizzativa, possono scegliere il modello più adeguato alle loro caratteristiche aziendali ed alle strategie che intendono perseguire APTS Devono adottare gli schemi previsti dalla legge (d. lgs. 300/99): modello divisionale (organizzazione in Dipartimenti) per tutti i Ministeri, eccetto tre (Difesa, Affari Esteri, Beni e Attività Culturali e Turismo) che adottano uno schema funzionale maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 19
20 CONCLUSIONI Strutture e modelli organizzativi delle APT rispondono alle loro caratteristiche ed agli obiettivi che sono chiamate a perseguire Analizzando la struttura organizzativa, si può apprezzare che tra il vertice e gli organi direttivi si realizza la separazione tra le funzioni politiche ed amministrative Le dimensioni dei nuclei operativi dipendono dal grado di esternalizzazione delle attività svolte dalle APT Alla luce della descrizione dei limiti e dei vantaggi di ciascun modello organizzativo, la scelta del Legislatore di organizzare le APTS in Dipartimenti risulta coerente con l obiettivo delle riforme di decentrare il processo decisionale e di responsabilizzare la dirigenza sui risultati 27 maggio 2015 Dott.ssa Daniela Sorrentino 20
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