I modelli organizzativi della PA
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- Antonina Romani
- 8 anni fa
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1 Regione Calabria Programma STAGES I modelli organizzativi della PA Rocco Reina Organizzazione Aziendale rreina@unicz.it Reina
2 Organizational Key Words Organizzazione Management Strategia Struttura Ambiente Tecnologia Persone 2
3 Key Concept ORGANIZZAZIONE Riferimento al contenitore delle azioni aziendali Riferimento ad un insieme di persone coordinate rispetto il raggiungimento di un obiettivo Considera il dato macro = i modelli organizzativi Considera il dato meso = i processi la GRU Considera il dato micro = i comportamenti individuali 3
4 Organizzazione & Spazio L organizzazione deve sviluppare fit (coerenza/adattamento) con il proprio contesto di riferimento, in quanto l organizzazione rappresenta un sistema aperto Sistema = insieme di parti interralate rispetto un fine Aperto = deve sviluppare relazioni con il proprio ambiente (mkt) 4
5 Organizzazione & Tempo L organizzazione è una realtà dinamica per cui per quanto il proprio fine sia la sopravvivenza anche rispetto al fondatore la sopravvivenza impone la necessità del cambiamento nel tempo per l organizzazione e della sua evoluzione così come parallelamente evolve e si modifica il proprio contesto (società, moneta, cultura, valori, tecnologia, etc ) 5
6 Struttura e strategia Alfred Chandler Studi effettuati negli anni 60 Strategia Struttura 6
7 IL PROCESSO DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE MISSIONE OBIETTIVI ANALISI OPPORTUNITA SCELTE DI STRATEGIA FABBISOGNI PERSONALE IMPLEMENTAZIONE DI SCELTE E DI AZIONI OPERATIVE ANALISI MINACCE RISULTATI ORGA.VI 7
8 STRUTTURA Distribuzione del lavoro tra individui o gruppi di individui e delle loro relazioni fondamentali tra le varie unità organizzative Distribuzione del potere, delle responsabilità e delle risorse Rappresentata, normalmente, attraverso ORGANIGRAMMI (che sono meccanismi operativi) 8
9 LE PAROLE CHIAVE DELL ORGANIZZAZIONE DIVISIONE DEL LAVORO SPECIALIZZAZIONE COORDINAMENTO INTEGRAZIONE 9
10 I punti principali L aggregazione di compiti in mansioni Le dimensioni della specializzazione Specializzazione orizzontale Specializzazione verticale 10
11 La mansione Compito 1 Compito 2 Compito 3 Compito 4 Compito 5 Una mansione I compiti vengono aggregati in mansioni assegnate ad un soggetto oppure a gruppi di soggetti secondo logiche e criteri di convenienza 11
12 La specializzazione orizzontale Il grado di specializzazione orizzontale di una mansione è dato dal numero di compiti svolti dal lavoratore Al crescere del numero dei compiti svolti dal lavoratore diminuisce il grado di specializzazione orizzontale 12
13 La specializzazione verticale Il grado di specializzazione verticale di una mansione è correlato al controllo che il titolare ha sulle modalità di esecuzione dei propri compiti Al crescere del controllo sulle modalità di esecuzione diminuisce il grado di specializzazione verticale 13
14 Tipologie di mansioni Bassa Verticale Alta Orizzontale Bassa Manageriali di alto livello Manageriali di basso livello Alta Professionali Non qualificate 14
15 Il principio della divisione e della semplificazione del lavoro Il fine è la Lo strumento è la Massima produttività Scomposizione di attività complesse in una molteplicità di operazioni diverse ciascuna svolta da un lavoratore diverso 15
16 Alcuni vantaggi Di tempo Maggiore destrezza nello svolgimento dei compiti assegnati Possibilità di utilizzare manodopera meno qualificata e meno costosa 16
17 Alcuni svantaggi Tempi di inattività dovuti alla non perfetta divisibilità del lavoro Costi di coordinamento e di controllo Riduzione della qualità dei prodotti finali Alienazione. 17
18 Il Coordinamento organizzativo SUPERVISIONE DIRETTA Meccanismi di coordinamento STANDARDIZZAZIONE DEI PROCESSI STANDARDIZZAZIONE DEI RISULTATI STANDARDIZZAZIONE DELLE CAPACITA ADATTAMENTO RECIPROCO 18
19 I principi dell organizzazione Supervisione diretta Standardizzazione dei processi di lavoro S S L 1 L 2 L 1 L 2 L n il coordinamento avviene tramite una persona che assume la responsabilità su altri, dando disposizioni e controllando le loro attività il coordinamento avviene durante l espletamento dell attività es: il regista nel football americano il coordinamento avviene impiegando procedure di lavoro standardizzato il coordinamento è precostituito all attività occorre specificare / programmare il contenuto del lavoro esempio: catena di montaggio operazione chirurgica Standardizzazione dei risultati (prodotti, output, ecc) L 1 L Standardizzazione delle capacità Adattamento reciproco Scuola, Formazione L 1 L 2 prodotto il coordinamento è insito nel risultato occorre specificare molto bene i risultati del lavoro Si standardizzano le capacità quando si specifica il tipo di formazione necessario per eseguire il lavoro La scuola e la formazione fanno interiorizzare programmi e modalità di lavoro Si raggiunge indirettamente il risultato che la standardizzazione dei processi e degli output raggiungono direttamente es.: lavoratori ad alta professionalità il coordinamento avviene attraverso il processo di comunicazione informale abilità chiave: adattamento il controllo è affidato a coloro che eseguono il lavoro stesso adatto ad aziende/imprese molto semplici 19
20 La progettazione organizzativa..date le esigenze dell azienda (obiettivi, mission, struttura), la progettazione consiste nell individuare tutti i compiti da attivare per il raggiungimento delle stesse. E una procedura top-down, dalle esigenze generali alle attività elementari, dai compiti alle posizioni, dal medio-lungo termine al breve periodo.. H. Mintzberg 20
21 Henry Mintzberg Scuola manageriale La progettazione dell organizzazione aziendale Attenzione particolare alle diverse configurazioni aziendali in relazione all ambiente esterno e alle situazioni interne. 21
22 Mintzberg suddivide l organizzazione in 5 parti ideali: Nucleo Operativo Vertice Strategico Linea intermedia (line) Tecnostruttura Staff di supporto 22
23 La struttura organizzativa Tecnostruttura Vertice L I N E Staff Nucleo operativo 23
24 STRUTTURE: LE TIPOLOGIE BASE STRUTTURA FUNZIONALE Strutture: le tipologie base STRUTTURA DIVISIONALE STRUTTURA A MATRICE 24
25 STRUTTURE: LE TIPOLOGIE BASE Struttura Funzionale D Struttura divisionale D Struttura a matrice D Staff S S A B C D CP1 Progetto 1 A B C X Y Z CP2 CP3 Evento 2 Iniziativa 3 A1 A2 A3 B1 B2 C1 C2 A1 B2 C3 A1 B2 A1 B2 Ogni posizione ha uno e un solo superiore (A -> A1) miglior utilizzo e sfruttamento delle risorse molto efficiente focus sui costi Nasce per rispondere all esigenza di diversificazione (prodotti, mercati, clienti) focus sull esterno maggiore autonomia maggiori costi Adatta a governare iniziative complesse doppia catena di riporto difficltà individuali molto dinamica e riconfigurabile poco efficiente 25
26 I paradigmi organizzativi Paradigma del sistema meccanico Struttura verticale Paradigma del sistema biologico Struttura orizzontale Compiti di routine Sistemi formali Cultura rigida Strategia competitiva Ambiente stabile Prestazioni efficienti Cambiamento organizzativo a servizio delle prestazioni Arricchimento dei ruoli Informazioni condivise Cultura adattiva Strategia collaborativa Ambiente turbolento Learning Organization 26
27 Riferimenti bibliografici Gerloff Strategie Organizzative Mc Graw Hill 1984 Daft Organizzazione Aziendale Apogeo Editore 2006 Mintzberg La progettazione organizzativa Il Mulino 1985 Decastri/Hinna/Meneguzzo/Mussari Economia delle aziende pubbliche Mc Graw Hill
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