Analisi dell evento nascita - Anno 2005

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1 Certificato di assistenza al parto (CeDAP) Analisi dell evento nascita - Anno 2005 Dipartimento della Qualità Direzione Generale del Sistema Informativo Ufficio 1 di Direzione Statistica

2 La presente pubblicazione è stata curata da: Rosaria Boldrini e Miriam Di Cesare Ufficio di Direzione Statistica Direzione Generale del Sistema Informativo Cristina Tamburini Direttore dell Ufficio di Direzione Statistica Direzione Generale del Sistema Informativo Si ringraziano per il contributo i componenti del gruppo di lavoro interistituzionale presieduto dall Ufficio di Direzione Statistica del Ministero della Salute e costituito da: Serena Donati, Angela Spinelli (Istituto Superiore di Sanità); Alessandra Burgio, Roberta Crialesi, Sabrina Prati (Istituto Nazionale di Statistica); Giovan Battista Ascone (Ministero della Salute Direzione della Prevenzione Sanitaria Ufficio Salute della donna e dell età evolutiva) Per informazioni rivolgersi a: Direzione Generale del Sistema Informativo Ufficio di Direzione Statistica Via Ribotta, ROMA Tel Fax statistica@sanita.it

3 Sommario Presentazione pag Completezza e qualità della rilevazione pag Contesto demografico pag Il luogo del parto pag Caratteristiche delle madri pag La gravidanza pag Indagini diagnostiche in gravidanza pag Il parto pag Durata della gestazione pag Evento parto pag Parti plurimi pag Parti vaginali pag Taglio cesareo pag Il neonato pag Tecniche di procreazione medicalmente assistita pag. 60 Quadro normativo e modalità di rilevazione dei dati pag. 66 Schema esemplificativo di base del certificato di assistenza al parto pag. 68 3

4 Presentazione L Ufficio di Direzione Statistica ha realizzato il 4 Rapporto sull evento nascita in Italia, riguardante l analisi dei dati rilevati dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP). La rilevazione istituita dal Decreto del Ministro della Sanità 16 luglio 2001, n.349 Regolamento recante Modificazioni al certificato di assistenza al parto, per la rilevazione dei dati di sanità pubblica e statistici di base relativi agli eventi di nascita, alla natimortalità ed ai nati affetti da malformazioni costituisce la più ricca fonte a livello nazionale di informazioni sia di carattere sanitario ed epidemiologico sia di carattere socio-demografico relative all evento nascita e rappresenta uno strumento molto importante per la programmazione sanitaria nazionale. Con la presente edizione del Rapporto prosegue il percorso di miglioramento della rilevazione, avviata nel 2002, e di arricchimento delle prospettive di analisi dei dati. In sintesi i dati mostrano i seguenti risultati: 1. La rilevazione 2005, con un totale di 560 punti nascita, presenta una migliore copertura rispetto agli anni precedenti: ben il 37% di schede in più rispetto al 2002; un numero di parti pari al 92,2% di quelli rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) nell anno 2005 ed un numero di nati vivi pari al 92,3% di quelli registrati presso le anagrafi comunali nello stesso anno. La qualità dei dati risulta buona per gran parte delle variabili, sia in termini di correttezza che di completezza. 2. Oltre l 88% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici, l 11,6% nelle case di cura e solo 0,18% a domicilio. Il 63,7% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno parti annui. Tali strutture, in numero di 188, rappresentano il 33,6% dei punti nascita totali. Il 10,8% dei parti ha luogo invece in strutture che accolgono meno di 500 parti annui. 3. Per il 2005, il 13,8% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana. Tale fenomeno è più diffuso al centro nord dove quasi il 20% dei parti avviene da madri non italiane. Le aree geografiche di provenienza più rappresentative, sono quella dell Europa dell Est (41%) e dell Africa (25%). Le madri di origine Asiatica e Sud Americana sono rispettivamente il 16% ed il 10% di quelle non italiane. L età media della madre è di 31,9 anni per le italiane mentre scende a 28,6 anni per le cittadine straniere. I valori mediani sono invece di 31,6 anni per le italiane e 27,7 anni per le straniere. Delle donne che hanno partorito nell anno 2005 il 40,9% ha una scolarità medio alta, il 41,5% medio bassa ed il 17,6% ha conseguito la laurea. Fra le straniere 4

5 prevale invece una scolarità medio bassa (53%). L analisi della condizione professionale evidenzia che il 50,4% delle madri ha un occupazione lavorativa, il 39,1% sono casalinghe e il 10,5% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. La condizione professionale delle straniere che hanno partorito nel 2005 è per il 58,7% quella di casalinga a fronte del 61,8% delle donne italiane che hanno invece un occupazione lavorativa. 4. Nel 91% dei casi la donna ha accanto a sé al momento del parto il padre del bambino, nel 7,6% un familiare e nell 1,4% un altra persona di fiducia. La presenza di una persona di fiducia piuttosto che di un altra, risulta essere influenzata dall area geografica. 5. Si conferma il ricorso eccessivo all espletamento del parto per via chirurgica. In media, il 37,3% dei parti avviene con taglio cesareo, percentuale molto superiore alla soglia del 10-15% che secondo l OMS garantisce il massimo beneficio complessivo per la madre ed il bambino. La percentuale di tagli cesarei è più alta per i parti che avvengono in case di cura private (59,9% nelle case di cura accreditate e 72,6% in quelle non accreditate) mentre negli ospedali pubblici si ricorre al cesareo nel 34,2% dei casi. Il parto cesareo è più frequente nelle donne con cittadinanza italiana rispetto alle donne straniere: nel 27,2% dei parti di madri straniere si ricorre al taglio cesareo mentre si registra una percentuale del 39,2% nei parti di madri italiane. 6. In circa l 83% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 73,6% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. La percentuale di donne italiane che effettuano la prima visita oltre la 12 settimana è pari al 4,6% mentre tale percentuale sale al 18,6% per le donne straniere. Le donne con scolarità bassa effettuano la prima visita più tardivamente rispetto alle donne con scolarità medio-alta: si sottopongono alla prima visita oltre la 12 settimana il 12,5% delle donne con scolarità bassa, mentre per le donne con scolarità medio-alta la percentuale è meno del 5%. Per le donne più giovani si registra una frequenza più alta di casi in cui la prima visita avviene tardivamente (17,8% nelle madri con meno di 20 anni). In media, inoltre, sono state effettuate circa 16 amniocentesi ogni 100 parti. A livello nazionale alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato in quasi la metà dei casi. 7. Per circa parti si è fatto ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA), in media 0,9 ogni 100 gravidanze. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell utero (FIVET), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (ICSI). 5

6 8. L 1% dei nati ha un peso inferiore a grammi ed il 5,8% tra e grammi. Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar, il 99,3% dei nati ha riportato un punteggio a 5 minuti dalla nascita compreso tra 7 e Sono stati rilevati nati morti corrispondenti ad un tasso di natimortalità, pari a 2,85 nati morti ogni nati, e nati con malformazioni. L indicazione della causa è presente rispettivamente solo nel 34,8% dei casi di natimortalità e nel 64% di nati con malformazioni. Ci si augura che le informazioni presentate nel Rapporto CeDAP possano costituire sempre più un prezioso strumento conoscitivo per i diversi soggetti istituzionali responsabili della definizione ed attuazione delle politiche sanitarie del settore materno-infantile, per gli operatori e per i cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale. IL DIRETTORE GENERALE 6

7 Capitolo 1 Completezza e qualità della rilevazione

8 In questa pubblicazione viene presentato il 4 Rapporto sull evento nascita in Italia. La rilevazione 2005, con un totale di 560 punti nascita, presenta una migliore copertura rispetto agli anni precedenti: ben il 37% di schede in più rispetto al 2002, un numero di parti pari al 92,2% di quelli rilevati con la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) ed un numero di nati vivi pari al 92,3% di quelli registrati presso le anagrafi comunali nello stesso anno. Le Regioni Molise e Calabria non hanno inviato i dati; tuttavia è stato avviato il processo per la realizzazione dei sistemi informativi regionali dedicati alla raccolta dei dati. Tabella 1 Stato della rilevazione CeDAP - Confronto Variazione Regioni e Provincie autonome con flusso attivato Punti nascita che hanno inviato schede % Schede CeDAP pervenute % Nati totali % Tabella 2 Confronto fra numero di schede CeDAP pervenute e numero di parti rilevati attraverso la scheda di dimissione ospedaliera (SDO) Copertura rilevazione (% schede CEDAP su totale schede Schede CEDAP SDO) Regione Piemonte ,8 98,2 97,9 Valle d'aosta ,9 100,1 99,8 Lombardia ,5 90,6 98,5 Prov. Auton. Bolzano ,5 Prov. Auton. Trento ,0 100,9 101,3 Veneto ,4 100,0 99,9 Friuli Venezia Giulia ,6 100,9 100,7 Liguria ,9 68,6 97,2 Emilia Romagna ,4 95,7 95,8 Toscana ,7 97,6 97,6 Umbria ,7 97,5 98,6 Marche ,2 94,1 95,5 Lazio ,1 103,0 100,9 Abruzzo ,5 89,0 95,0 Molise Campania ,5 97,0 99,7 Puglia ,8 96,5 95,7 Basilicata ,8 90,5 90,0 Calabria Sicilia ,9 40,8 72,7 Sardegna ,4 94,0 91,7 Totale ,5 86,0 92,2 8

9 Capitolo 2 Contesto demografico

10 Nel 2005 la stima del numero medio di figli per donna è pari a 1,31. Si tratta di un livello in linea con la tendenza all aumento della fecondità osservata a partire dalla seconda metà degli anni 90. Per 30 anni a partire dal 1965, infatti, la fecondità italiana era andata continuamente riducendosi fino a raggiungere il minimo storico di 1,19 figli per donna nel Il recupero riscontrato negli ultimi anni è il frutto su scala territoriale di comportamenti riproduttivi in riavvicinamento tra le diverse aree del Paese, in particolare tra Centro-Nord e Mezzogiorno. Tutto il recupero osservato, infatti, è da attribuire alle regioni del Nord e del Centro poiché, le Regioni del Mezzogiorno nello stesso periodo registrano una diminuzione. I dati per il 2005 danno livelli più elevati di fecondità al Nord nelle Province Autonome di Trento e Bolzano e nel Mezzogiorno in Campania e Sicilia. Le regioni in assoluto meno prolifiche sono invece Sardegna, Molise e Basilicata. Per la natalità si conferma una tendenza all aumento nel lungo periodo. Tale tendenza è da mettere in relazione alla maggiore presenza straniera regolare. Negli ultimi 10 anni, infatti, l incidenza delle nascite di bambini stranieri sul totale dei nati della popolazione residente in Italia ha fatto registrare un fortissimo incremento. Sono le Regioni del Centro-Nord quelle che registrano valori percentuali di gran lunga superiori alla media nazionale, ovvero le aree del Paese con una tradizione migratoria più forte e con una presenza straniera più stabile e radicata. Il tasso di natalità varia da 7,37 nati per mille in Liguria a 11,30 nella Provincia Autonoma di Bolzano rispetto ad una media nazionale di 9,33 per mille. Le Regioni del Centro presentano tutte, tranne il Lazio, un tasso di natalità con valori inferiori alla media nazionale. Nelle Regioni del Sud, i tassi di natalità più elevati sono quelli di Campania, Sicilia e Puglia tutti superiori alla media nazionale mentre la Sardegna ha un valore pari a circa l 8 per mille. Il tasso di mortalità infantile, che misura la mortalità nel primo anno di vita, ammonta nel 2004 a 3,70 bambini ogni mille nati vivi. Tale dato conferma la tendenza alla diminuzione registrata in Italia negli ultimi 15 anni, anche se persistono delle notevoli differenze territoriali. Gli indicatori che descrivono la mortalità entro il primo mese di vita, dovuta a cause di tipo endogeno, denotano un andamento decrescente meno marcato. Ciò dimostra che la diminuzione della mortalità infantile è imputabile soprattutto alla diminuzione della mortalità postneonatale dovuta a fattori di tipo esogeno legate all ambiente igienico, sociale ed economico in cui vivono la madre e il bambino. 10

11 Tabella 3 - Alcuni indicatori di demografici Regione Tasso fecondità totale Anno 2005 Anno 2004 Tasso natalità Tasso mortalità infantile Tasso mortalità neonatale 1-6gg Tasso mortalità neonatale 1-29gg Tasso mortalità neonatale 1 mese e oltre Piemonte 1,26 8,48 2,59 0,75 1,39 0,56 Valle d'aosta 1,20 8,36 2,55 0,85 0,85 0,85 Lombardia 1,32 9,54 2,79 0,67 1,24 0,82 Bolzano 1,56 11,30 3,68 0,81 1,81 0,94 Trento 1,49 10,37 3,68 1,42 1,94 1,03 Veneto 1,33 9,61 2,74 0,51 1,15 0,87 Friuli V.G. 1,22 8,14 1,78 0,79 1,19 0,40 Liguria 1,17 7,37 2,75 0,58 1,00 0,33 Emilia Romagna 1,34 9,21 3,65 0,92 1,81 1,08 Toscana 1,26 8,62 3,66 0,88 1,83 0,92 Umbria 1,31 8,87 3,28 0,66 1,31 1,18 Marche 1,28 8,78 2,54 0,90 1,42 0,75 Lazio 1,26 9,45 3,79 0,96 1,75 0,92 Abruzzo 1,21 8,58 4,68 1,44 2,52 0,81 Molise 1,12 7,77 4,32 1,18 1,18 2,35 Campania 1,43 10,76 4,62 1,23 1,98 1,14 Puglia 1,27 9,44 5,08 1,43 2,51 1,41 Basilicata 1,15 8,22 4,53 0,76 1,51 1,51 Calabria 1,23 8,99 5,40 2,03 2,78 1,34 Sicilia 1,41 10,06 4,87 1,32 2,36 1,18 Sardegna 1,05 7,96 3,58 0,69 1,52 1,68 ITALIA 1,31 9,33 3,70 0,98 1,74 1,00 Fonte: ISTAT Istituto Nazionale di Statistica Tasso di fecondità totale: è la somma dei tassi specifici di fecondità, dove il tasso specifico di fecondità all età X è il rapporto tra numero di nati vivi da donne di età X e l'ammontare della popolazione residente femminile (in età feconda 15-49) della stessa età per Tasso di natalità: numero di nati vivi ogni residenti Tasso di mortalità infantile: numero di decessi entro il primo anno di vita ogni nati vivi Tasso di mortalità neonatale: numero di decessi entro il primo mese di vita ogni nati vivi 11

12 Grafico 1 - Tasso di fecondità totale Anni Tasso fecondità totale - Anni ,4 1,35 1,3 1,25 1,2 1,15 1,1 1, Fonte: ISTAT Istituto Nazionale di Statistica Grafico 2 - Mortalità nel primo anno di vita Anni Mortalità nel primo anno di vita - Anni ,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 0, Tasso mortalità infantile Tasso mortalità nel primo mese di vita Fonte: ISTAT Istituto Nazionale di Statistica 12

13 Capitolo 3 Il luogo del parto

14 Il dato 2005 rivela che, a livello nazionale, oltre l 88% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici, l 11,6% nelle case di cura e solo 0,2% altrove. Naturalmente nelle Regioni in cui è rilevante la presenza di strutture private accreditate rispetto alle pubbliche le percentuali sono sostanzialmente diverse. L analisi congiunta della fonte informativa del Certificato di Assistenza al parto e dell Anagrafica delle strutture di ricovero, permette di caratterizzare i punti nascita sul territorio nazionale, in funzione di alcune caratteristiche organizzative associate ai tre livelli assistenziali individuati dal Progetto Materno-infantile - D.M. 24 aprile L analisi ha interessato 560 punti nascita rilevati a livello nazionale. Sono state individuate 5 classi di punti nascita, per numerosità di parti annui: meno di 500 parti annui almeno 500 e fino a 799 parti annui almeno 800 e fino a 999 parti annui almeno 1000 e fino a 2499 parti annui 2500 e più parti annui. Il 63,7% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno parti annui. Tali strutture, in numero di 188, rappresentano il 33,6% dei punti nascita totali. Il 10,8% dei parti ha luogo invece in strutture che accolgono meno di 500 parti annui. La distribuzione regionale dei parti per classi di punto nascita evidenzia situazioni diversificate a livello regionale. Più precisamente nelle Regioni del nord, quali Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, oltre l 84% dei parti si svolge in punti nascita di grandi dimensioni (oltre 1000 parti annui). Tali strutture rappresentano circa il 60% dei punti nascita della regione. Un organizzazione opposta della rete di offerta si registra nelle Regioni del Sud quali Abruzzo, e Sicilia dove circa il 30% dei parti si svolge in strutture con meno di 500 parti annui. In generale nelle altre Regioni del Sud si osserva una prevalenza dei parti nelle strutture con meno di 800 parti annui, in particolare in Sardegna il 59% dei parti ha luogo in punti nascita con meno di 800 parti annui. Per quanto attiene le Unità di Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e le Unità Operative di Neonatologia (UON), la presenza di dette unità è rilevata dall anagrafica nazionale delle strutture di ricovero, qualora tali unità siano caratterizzate come reparti. L Unità di Terapia Intensiva Neonatale è presente in 114 dei 560 punti nascita analizzati: 92 Unità TIN sono collocate nei 188 punti nascita dove hanno luogo almeno parti annui. Le Unità Operative di Neonatologia sono presenti in 189 punti nascita di cui 120 svolgono più di parti annui. Le 5 classi di punti nascita sono state analizzate in relazione a: parti pre-termine (tra 24 e 36 settimane di gestazione), parti fortemente pre-termine (tra 24 e 31 settimane di gestazione). Ogni 100 parti si registrano 6,46 parti pre-termine. Nei punti nascita con meno di 500 parti l anno, tale frequenza raggiunge il 4,05%, di questi il 5,6 è costituito da parti fortemente pretermine. Il 4,46% dei parti pre-termine e il 5,72% dei parti fortemente pre-termine hanno luogo in strutture prive di Terapia Intensiva Neonatale o prive di Unità Operativa di Neonatologia. 14

15 Tabella 4 - Distribuzione regionale dei parti secondo il luogo dove essi avvengono Codice Regione Pubblico Accreditato Privato Domicilio Altro Totale % Non indicato/ errato Piemonte 99,1-0,8 0,1 0,0 100,0 0, Valle d'aosta 99, ,3 0,2 100, Lombardia 93,4 6,0 0,4 0,1 0,1 100, Prov. Auton. Bolzano 94,8-4,9 0,1 0,1 100, Prov. Auton. Trento 99, ,3 0,2 100, Veneto 99, ,1 0,1 100, Friuli Venezia Giulia 92,2 7,5-0,3 0,0 100, Liguria 98,5-0,9 0,1 0,5 100, Emilia Romagna 98,6 1,2-0,1 0,1 100,0 0, Toscana 98,8 0,6 0,4 0,0 0,1 100, Umbria 100, ,0-100, Marche 97,2 2,7-0,0 0,0 100, Lazio 80,8 15,2 4, , Abruzzo 95,0 4,9-0,0 0,1 100, Campania 54,5 43,8 1,6 0,1 0,0 100, Puglia 87,5 12,4-0,0 0,0 100, Basilicata 100, ,0 100, Sicilia 83,5 15,8-0,0 0,7 100, Sardegna 84,8 15,0-0,2 0,0 100,0 0, Totale 88,2 10,8 0,8 0,1 0,1 100,0 0, Parti Tabella 5 - Distribuzione per classi di parto del numero di parti e del numero di punti nascita secondo la tipologia di struttura Classe parti Pubblica Privata accreditata Privata non accreditata Totale Punti Parti Parti Parti Parti Punti Punti Punti v.a. % v.a. % v.a. % v.a. % , , , , , , , , , ,8 0, , , ,4 0, , ,5 0,0 0, ,0 Totale , , , ,0 15

16 Grafico 3 - Distribuzione percentuale dei punti nascita per classe di parto Distribuzione percentuale dei punti nascita per classe di parto - Anno % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Piemonte Valle d'aosta Lombardia Prov. Auton. Bolzano Prov. Auton. Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna e più Totale Grafico 4 - Distribuzione percentuale dei parti per classe di parto Distribuzione percentuale dei parti per classe di parto - Anno % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Piemonte Valle d'aosta Lombardia Prov. Auton. Bolzano Prov. Auton. Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna e più Totale 16

17 Tabella 6 - Unità operative di Terapia Intensiva Neonatale (U.T.I.N.) e di Neonatologia (U.O.N) Numero di parti per punto nascita PRESENZA DELL'UNITÀ DI NEONATOLOGIA PRESENZA DELL'UNITÀ DI TERAPIA INTENSIVA NEONATALE TOTALE PUNTI NASCITA TOTALE PARTI Numero medio di parti per punto nascita V.A. % V.A. % v.a. % ,2 2 1, , ,7 11 9, , ,6 9 14, , , , , e più 23 79, , , Totale , , ,0 901 Tabella 7 - Presenza di neonatologia per classi di parti PUBBLICI PRIVATI ACCREDITATI PRIVATI Punti Punti Punti nascita Parti Parti Classi di parti nascita nascita Parti V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % , ,1 1 1, ,1 1 5, , , ,9 0,0 0,0 0,0 0, , ,3 1 1, ,5 0, , ,3 3 3, ,1 0, e più 23 79, ,5 0,0 0,0 Totale , ,9 5 5, ,3 1 5, ,7 Tabella 8 - Presenza di terapia intensiva neonatale per classi di parti PUBBLICI PRIVATI ACCREDITATI PRIVATI Classi di parti Punti nascita Parti Punti nascita Parti Punti nascita Parti V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % V.A. % ,8 72 0,2 1 2,1 13 0,1 0,0 0, , ,6 0,0 0,0 0,0 0, , ,3 1 11, ,0 0,0 0, , ,8 2 14, ,9 0,0 0, e più 25 86, ,2 0,0 0,0 Totale , ,3 4 4, ,8 0,0 0,0 17

18 Tabella 9 - Parti pre-termine e fortemente pre-termine secondo la numerosità dei parti per punto nascita Numero parti per punto nascita % Pre-termine (<37 sett.) In punti nascita senza TIN e/o UON % Fortemente pre-termine (<32 sett.) sul totale pretermine In punti nascita senza TIN e/o UON ,05 4,06 5,63 5, ,70 4,18 6,60 3, ,95 4,60 7,03 4, ,13 5,00 14,43 8, ,53 4,61 17,60 8,42 Totale 6,46 4,46 13,15 5,72 18

19 Capitolo 4 Caratteristiche delle madri

20 Nel 2005, il 13,8% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana. Tale fenomeno è più diffuso al centro nord dove quasi il 20% dei parti avviene da madri non italiane. Le aree geografiche di provenienza più rappresentative, sono quella dell Europa dell Est (41%) e dell Africa (25%). Le madri di origine Asiatica e Sud Americana sono rispettivamente il 16% ed il 10% di quelle non italiane. Per quanto riguarda l età, i dati 2005 confermano per le italiane una percentuale di oltre il 60% dei parti nella classe di età tra anni, mentre per le altre aree geografiche le madri hanno prevalentemente un età compresa tra 20 e 29 anni (Europa dell Est 63,1%, Africa 51,4%, America Centro-Sud 46,0% e Asia 57,2%). L età media della madre è di 31,9 anni per le italiane mentre scende a 28,6 anni per le cittadine straniere. I valori mediani sono invece di 31,6 anni per le italiane e 27,7 anni per le straniere. La distribuzione per età della frequenza dei parti risulta diversa nei due gruppi, in particolare nel gruppo delle straniere si osserva una distribuzione più dispersa attorno al valore medio dovuta ad una maggiore frequenza di parti nelle fasce di età giovanili. L età media al primo figlio è per le donne italiane superiore a 30 anni con variazioni sensibili tra le regioni del nord e quelle del sud. Le donne straniere partoriscono il primo figlio in media a 27 anni. Il livello di istruzione della madre può influenzare sia l accesso ai servizi sia le strategie di assistenza verso il feto ed il neonato. Delle donne che hanno partorito nell anno 2005 il 40,9% ha una scolarità medio alta, il 41,5% medio bassa ed il 17,6% ha conseguito la laurea. Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (53%). Il livello di scolarità aumenta con l aumentare dell età al parto; in particolare oltre l 82% delle donne con meno di 20 anni hanno al massimo conseguito un diploma di licenza media inferiore. La frequenza di madri coniugate risulta pari all 80,1%, mentre il 17,7% sono nubili e il 2,2% separate, divorziate o vedove. Con riferimento all età le donne con meno di 20 anni sono nubili nel 62% dei casi mentre la percentuale di coniugate diminuisce drasticamente fra le partorienti con meno di 20 anni che rappresentano solo il 37,4% dei casi. L analisi della condizione professionale evidenzia che il 50,4% delle madri ha un occupazione lavorativa, il 39,1% sono casalinghe e il 10,5% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. La condizione professionale delle straniere che hanno partorito nel 2005 è per il 58,7% quella di casalinga a fronte del 61,8% delle donne italiane che hanno invece un occupazione lavorativa. Nella tabella 17 è descritta, a livello regionale, la distribuzione dei parti secondo il numero degli aborti spontanei avuti dalle partorienti in gravidanze precedenti. In media, a livello nazionale, ogni donna che ha partorito nel 2005 ha avuto 0,17 aborti in concepimenti precedenti, nell 87% dei casi le madri non hanno mai avuto in precedenza aborti spontanei, il 12,7% hanno avuto 1 o 2 aborti spontanei e nello 0,6% più di 2 aborti spontanei. 20

21 Tabella 10 - Distribuzione regionale dei parti per area geografica di provenienza della madre Regione Italia UE Europa dell'est Africa America centrosud America del nord Asia Altro Totale Piemonte 81,7 0,6 8,9 5,8 1,6 0,1 1,2 0, Valle d'aosta 87,3 0,5 3,1 7,4 0,9 0,1 0, Lombardia 80,1 0,7 5,2 6,0 2,7 0,1 3,9 1, Prov. Auton. Bolzano 87,4 1,7 4,9 2,2 0,9 0,0 1,7 1, Prov. Auton. Trento 81,5 0,5 10,1 4,7 1,5 0,1 1,6 0, Veneto 79,3 0,4 9,0 6,1 1,1 0,1 3,8 0, Friuli Venezia Giulia 83,8 0,6 8,7 3,8 0,9 0,2 1,7 0, Liguria 85,4 0,5 4,5 2,5 5,2 0,1 1,0 0, Emilia Romagna 78,9 0,4 6,5 6,4 1,3 0,0 2,9 3, Toscana 82,0 0,8 7,8 2,6 1,2 0,2 4,8 0, Umbria 79,0 0,7 11,5 5,0 2,1 0,1 1,3 0, Marche 79,5 0,7 9,2 5,3 1,6 0,1 3,2 0, Lazio 86,6 0,5 7,9 1,4 1,4 0,1 1,9 0, Abruzzo 94,0 0,1 3,6 0,6 0,4 0,0 1,1 0, Campania 95,5 0,1 2,7 0,5 0,3 0,0 0,7 0, Puglia 97,2 0,1 1,7 0,3 0,1 0,0 0,2 0, Basilicata 97,1 0,2 1,4 0,5 0,1-0,1 0, Sicilia 97,1 0,2 1,0 0,5 0,1 0,1 0,6 0, Sardegna 96,6 0,2 1,4 0,6 0,3 0,1 0,6 0, Totale 86,2 0,5 5,6 3,4 1,3 0,1 2,2 0, Grafico 5 - Distribuzione dei parti per area geografica di provenienza della madre Distribuzione dei parti secondo l'area di provenienza delle madri non italiane Asia 16,0% America del Nord 0,5% Altro 4,9% UE 3,4% Europa dell'est 40,9% America Centro-Sud 9,7% Africa 24,7% 21

22 Tabella 11 - Distribuzione regionale dei parti l età della madre Codice Regione Classe d'età della madre Totale parti % Non indcato/errato < Piemonte 1,24 30,55 62,66 5, ,11 Valle d'aosta 1,18 30,32 61,90 6, ,09 Lombardia 1,08 28,97 64,03 5, ,18 Prov. Auton. Bolzano 1,30 31,44 61,33 5, ,02 Prov. Auton. Trento 1,14 30,93 61,86 6, ,22 Veneto 1,04 29,92 63,29 5, ,03 Friuli Venezia Giulia 0,92 28,06 64,81 6, ,06 Liguria 1,14 25,10 66,42 7, ,44 Emilia Romagna 1,11 31,11 61,59 6, ,06 Toscana 1,15 28,80 63,56 6, ,02 Umbria 1,45 32,33 61,01 5, ,49 Marche 1,25 31,24 62,12 5, ,62 Lazio 1,20 27,77 64,04 6, ,05 Abruzzo 1,02 29,91 63,48 5, ,51 Campania 2,49 41,30 51,91 4, ,31 Puglia 2,27 37,65 55,42 4, ,46 Basilicata 1,02 34,83 58,95 5, ,58 Sicilia 3,62 40,58 51,14 4, ,33 Sardegna 1,55 27,87 62,16 8, ,82 Totale 1,56 32,25 60,47 5, ,00 Tabella 12 - Distribuzione dei parti per area geografica di provenienza ed età della madre Area geografica di provenienza della madre (valore %) Classe America età Europa America Italia UE Africa centrosud Asia dell'est del nord Altro Totale parti ,01-0,02 0,01 0,03-0,02-0, ,28 0,47 4,80 2,71 2,97 0,29 1,10 2,64 1, ,49 19,94 63,13 51,36 45,99 25,21 57,16 54,24 32, ,05 69,83 30,49 42,29 45,59 65,90 39,26 40,18 60, ,14 9,76 1,55 3,62 5,41 8,60 2,44 2,85 5, ,03-0,01 0,01 0,01-0,02 0,09 0,03 Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 22

23 Grafico 6 - Distribuzione dei parti per area geografica di provenienza ed età della madre Distribuzione dei parti secondo la provenienza e l'età della madre 100% 90% 80% Valore % 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Italia UE Europa dell'est Africa America centro-sud America del nord Meno di Oltre 40 Asia Altro Grafico 7 - Distribuzione regionale dell età media al primo figlio secondo la cittadinanza della madre Anni Età media al primo figlio ITALIANA STRANIERA Piemonte Valle d'aosta Lombardia Prov. Auton. Bolzano Prov. Auton. Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna Totale 23

24 Grafico 8 - Distribuzione dei parti secondo l età e la cittadinanza della madre Distribuzione dei parti secondo l'età della madre Mediana = 27,7 Mediana = 31, % di parti Italiana Straniera Età Tabella 13 - Distribuzione dei parti secondo il titolo di studio, la cittadinanza e l età della madre TITOLO STUDIO CLASSE ETÀ < Totale Elementare/media inferiore 82,1 47,7 32,5 33,7 41,5 Diploma superiore 17,0 44,7 45,8 42,7 40,9 Laurea 0,9 7,6 21,7 23,6 17,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 TITOLO STUDIO Cittadinanza Italiana Straniera Totale Elementare/media inferiore 35,8 53,0 41,5 Diploma superiore 46,2 36,0 40,9 Laurea 18,0 11,0 17,6 Totale 100,0 100,0 100,0 24

25 Grafico 9 - Distribuzione dei parti secondo il titolo di studio e la cittadinanza della madre Valore % 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Distribuzione dei parti secondo il titolo di studio e la cittadinanza della madre Italiana Straniera Totale Elementare/media inferiore Diploma superiore Laurea Tabella 14 - Distribuzione dei parti secondo lo stato civile, la cittadinanza e l età della madre STATO CIVILE CLASSE ETÀ < Totale Nubile 62,1 20,2 12,5 15,0 17,7 Coniugata 37,5 78,6 84,5 77,3 80,1 Separata 0,2 0,9 1,8 4,1 1,5 Divorziata 0,0 0,2 1,0 3,0 0,6 Vedova 0,2 0,1 0,2 0,6 0,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 STATO CIVILE Cittadinanza Italiana Straniera Totale Nubile 15,3 20,3 17,7 Coniugata 82,0 77,4 80,1 Separata 1,7 1,2 1,5 Divorziata 0,8 0,9 0,6 Vedova 0,2 0,2 0,1 Totale 100,0 100,0 100,0 25

26 Grafico 10 - Distribuzione dei parti secondo lo stato civile e la cittadinanza della madre Valore % Distribuzione dei parti secondo lo stato civile e la cittadinanza della madre 100% 80% 60% 40% 20% 0% Italiana Straniera Totale Coniugata Nubile Altro Tabella 15 - Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale, la cittadinanza e l età della madre STATO PROFESSIONALE CLASSE ETÀ < Totale Occupata 8,0 41,8 65,9 67,7 50,4 Disoccupata 16,2 9,9 5,4 4,2 7,8 Casalinga 61,5 45,9 27,6 27,1 39,1 Studentessa 13,9 2,2 0,7 0,5 2,3 Altro 0,4 0,4 0,4 0,5 0,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 STATO PROFESSIONALE Cittadinanza Italiana Straniera Totale Occupata 61,7 29,5 49,0 Disoccupata 6,4 10,2 10,2 Casalinga 30,0 58,8 38,3 Studentessa 1,5 1,1 1,4 Altro 0,4 0,4 1,1 Totale 100,0 100,0 100,0 26

27 Grafico 11 - Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale e la cittadinanza della madre Valore % 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale e la cittadinanza della madre Italiana Straniera Totale Occupata Disoccupata Casalinga Studentessa Altro Tabella 16 - Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale e lo stato civile della madre Stato civile Condizione professionale Occupata Disoccupata Casalinga Studentessa Altro Totale Nubile 16,6 23,7 12,5 37,7 25,4 15,5 Coniugata 80,4 73,5 85,4 61,0 70,6 82,6 Separata 1,8 1,8 1,4 0,8 2,5 1,1 Divorziata 1,1 0,8 0,5 0,3 1,2 0,5 Vedova 0,1 0,2 0,2 0,2 0,3 0,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 27

28 Grafico 12 - Distribuzione dei parti secondo la condizione professionale e lo stato civile della madre 28

29 Tabella 17 - Distribuzione regionale del numero di aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti Regione Aborti spontanei pregressi (valore %) Aborti spontanei pregressi per parto Nessuno 1-2 >2 Totale parti Piemonte 0,18 86,09 13,23 0, Valle d'aosta 0,22 82,01 17,36 0, Lombardia 0,19 84,72 14,63 0, Prov. Auton. Bolzano 0,21 83,91 15,20 0, Prov. Auton. Trento 0,22 82,72 16,57 0, Veneto 0,22 83,12 16,03 0, Friuli Venezia Giulia 0,17 86,72 12,51 0, Liguria 0,18 85,90 13,48 0, Emilia Romagna 0,20 84,25 15,05 0, Toscana 0,16 87,22 12,36 0, Umbria 0,19 84,62 14,81 0, Marche 0,18 85,98 13,46 0, Lazio - 100, Abruzzo 0,18 85,85 13,51 0, Campania 0,20 85,27 13,88 0, Puglia 0,19 85,83 13,33 0, Basilicata 0,20 84,62 14,56 0, Sicilia 0,19 85,47 13,76 0, Sardegna 0,18 86,20 13,23 0, Totale 0,17 86,67 12,69 0, Tabella 18 - Distribuzione degli aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti per numero di parti precedenti Parti precedenti Aborti spontanei (valore %) Nessuno 1-2 >2 Totale parti Nessuno 90,81 8,82 0, ,49 16,66 0, ,00 26,43 2, >4 69,03 24,88 6, Totale 86,67 12,69 0,

30 Tabella 19 - Distribuzione degli aborti spontanei avuti in gravidanze precedenti per età della madre Classe d'età Aborti spontanei (valore %) Nessuno 1-2 >2 Totale parti ,8 4, ,4 3,6 0, ,6 9,0 0, ,3 14,1 0, ,8 22,7 2, ,5 13,7-131 Errata 38,8 6,7 0, Totale 82,2 12,7 0, Grafico 13 - Distribuzione regionale del numero di aborti spontanei pregressi per parto N aborti spontanei 0,4 Aborti spontanei pregressi per parto 0,35 0,3 0,25 0,2 0,15 0,1 0,05 0 Piemonte Valle d'aosta Lombardia Prov. Auton. Bolzano Prov. Auton. Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna 30

31 Capitolo 5 La gravidanza

32 5.1. Indagini diagnostiche in gravidanza Per quanto riguarda le visite di controllo in gravidanza, a livello nazionale, escludendo le schede con codifica errata o non presente, in circa l 83% delle gravidanze sono state effettuate oltre 4 visite. Analizzando la percentuale di gravidanze in cui viene effettuata la prima visita oltre la 12 settimana di gestazione si evidenziano alcune correlazioni significative con le caratteristiche socio-demografiche delle madri rappresentate da: la cittadinanza, il titolo di studio e l età. Per le donne italiane si ha una percentuale pari al 4,6% mentre tale percentuale sale al 18,6% per le donne straniere. Le donne con scolarità bassa effettuano la prima visita più tardivamente, la percentuale delle donne che effettuano la prima visita oltre la 12 settimana è pari a 12,5, mentre per le donne con scolarità medio-alta la percentuale è meno del 5%. Per le donne più giovani si registra una frequenza più alta di casi in cui la prima visita avviene tardivamente (17,8% nelle madri con meno di 20 anni). Non si evidenziano differenze significative in relazione allo stato civile della madre. L analisi del decorso della gravidanza evidenzia che si effettuano più di 4 visite di controllo nel 77,5% delle gravidanze patologiche e nell 83,4 delle gravidanze fisiologiche. Per quanto concerne le ecografie, nel 2005 a livello nazionale, sono state effettuate in media 4,3 ecografie per ogni parto con valori regionali variabili tra 3,9 ecografie per parto nella P. A. Trento e 6,3 ecografie per parto nella Regione Liguria (si esclude dall analisi la Regione Sardegna in cui si ha circa i 68% di valori non indicati/errati). Per il 73,6% delle gravidanze, si registra un numero di ecografie superiore a 3, valore raccomandato dai protocolli di assistenza alla gravidanza del Ministero della Salute. I dati rilevati riflettono il fenomeno, già analizzato altrove, dell eccessiva medicalizzazione e di un sovrautilizzo delle prestazioni diagnostiche in gravidanza. Il numero di ecografie effettuate non sembra avere alcuna correlazione con il decorso della gravidanza. Nell ambito delle tecniche diagnostiche prenatali invasive, l amniocentesi è quella più usata, seguita dall esame dei villi coriali (nel 2,92% delle gravidanze) e dalla funicolocentesi (nello 0,6%). In media ogni 100 parti sono state effettuate circa 16 amniocentesi. L utilizzo di tale indagine prenatale è diversificato a livello regionale, nelle regioni meridionali si registra una percentuale al di sotto del 12% (ad eccezione della Sardegna) mentre i valori più alti si hanno in Valle d Aosta (41,9%) e Toscana (31,3%). A livello nazionale alle madri con più di 40 anni il prelievo del liquido amniotico è stato effettuato in quasi la metà dei parti. 32

33 Tabella 20 - Distribuzione regionale delle visite di controllo effettuate in gravidanza Regione VISITE DI CONTROLLO IN GRAVIDANZA (VALORI %) Nessuna <= 4 oltre 4 Totale non indicato Totale Piemonte 1,5 21,7 76,8 100, Valle d'aosta 1,4 18,2 80,5 100, Lombardia 1,0 9,9 89,1 100,0 5, Prov. Auton. Bolzano 0,0 7,6 92,4 100, Prov. Auton. Trento 0,1 26,6 73,3 100, Veneto 0,9 20,2 78,9 100,0 0, Friuli Venezia Giulia 0,3 11,0 88,7 100,0 0, Liguria 0,5 4,0 95,5 100,0 1, Emilia Romagna 0,6 11,4 88,1 100, Toscana 0,9 11,6 87,4 100,0 1, Umbria 0,8 7,8 91,4 100,0 0, Marche 0,7 5,7 93,6 100,0 2, Lazio - 100, Abruzzo 0,6 32,0 67,4 100,0 1, Campania 0,5 33,7 65,8 100,0 5, Puglia 0,5 10,5 89,0 100,0 4, Basilicata 1,1 19,4 79,4 100,0 1, Sicilia 0,6 19,4 80,0 100,0 0, Sardegna 0,5 2,5 96,9 100, Totale 0,8 16,4 82,9 100,0 12,

34 Tabella 21 - Visite di controllo in gravidanza secondo la cittadinanza, il titolo di studio, l età e lo stato civile della madre nessuna visita (%) 1 visita oltre la 12 settimana (%) Cittadinanza Non indicato/errato: 12,7 5,8 Italiana 0,5 4,6 Straniera 2,5 18,6 Titolo di studio della madre Non indicato/errato: 15,1 7,9 LAUREA/DIPLOMA UNIV. 0,5 4,2 DIPLOMA SUPERIORE 0,5 5,1 MEDIA INFERIORE 0,8 8,6 ELEMENTARE O NESSUN TITOLO 3,4 12,5 Età della madre Non indicato/errato: 12,9 6,0 < 20 3,2 17, ,0 8, ,6 5, ,7 5,5 Stato civile della madre Non indicato/errato: 14,4 17,6 Coniugata 0,6 6,4 Nubile 1,3 9,1 Separata 0,9 7,1 Divorziata 0,5 7,1 Vedova 1,0 6,7 Tabella 22 - Distribuzione delle visite di controllo effettuate per decorso della gravidanza Visite di controllo in Decorso della gravidanza gravidanza Fisiologico Patologico Totale parti nessuna 0,6 1,1 0,7 <= 4 16,0 21,4 16,3 oltre 4 83,4 77,5 83,0 Totale 100,0 100,0 100,0 34

35 Tabella 23 - Distribuzione regionale delle ecografie effettuate in gravidanza Regione Ecografie per Numero di ecografie (valore %) % Nessuna/non parto e più Totale indicato Piemonte 4,4 34,7 53,4 11,8 100,0 1,4 Valle d'aosta 5,2 19,4 57,4 23,2 100,0 0,7 Lombardia 4,4 36,8 45,8 17,4 100,0 5,6 Prov. Auton. Bolzano 4,4 30,2 58,5 11,3 100,0 0,7 Prov. Auton. Trento 3,9 45,3 51,0 3,8 100,0 0,6 Veneto 4,4 37,0 49,3 13,8 100,0 1,0 Friuli Venezia Giulia 4,7 14,0 72,6 13,4 100,0 2,2 Liguria 6,3 11,7 33,5 54,8 100,0 2,3 Emilia Romagna 4,8 32,3 46,6 21,1 100,0 1,3 Toscana 4,7 29,5 49,8 20,7 100,0 3,6 Umbria 5,5 14,5 52,1 33,4 100,0 2,7 Marche 4,7 26,5 53,5 20,0 100,0 3,9 Lazio ,0 Abruzzo 6,1 10,6 42,4 47,0 100,0 3,0 Campania 5,3 14,4 54,3 31,2 100,0 6,0 Puglia 5,0 10,3 55,8 33,9 100,0 13,9 Basilicata 6,1 6,0 45,4 48,7 100,0 4,3 Sicilia 5,1 20,4 58,2 21,4 100,0 0,6 Sardegna 1,7 15,9 54,1 30,0 100,0 68,3 Totale 4,3 26,4 50,9 22,7 100,0 15,5 Tabella 24 - Distribuzione delle ecografie effettuate per decorso della gravidanza Ecografie per gravidanza Decorso della gravidanza Fisiologica 4,54 4,61 4,80 Patologica 4,7 4,51 4,99 non indicato 0,68 0,49 0,48 Totale 4,51 4,51 4,25 35

36 Grafico 14 - Numero medio di ecografie per gravidanza Anni N Ecografie 7 Numero medio di ecografie per gravidanza Piemonte Valle d'aosta Lombardia Prov. Auton. Bolzano Prov. Auton. Trento Veneto Friuli Venezia Giulia Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Campania Puglia Basilicata Sicilia Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Sardegna Tabella 25 - Distribuzione regionale degli esami prenatali effettuati in gravidanza % Esami effettuati Regione Villi Coriali Amniocentesi Fetoscopia/Funicolacentesi Totale parti Piemonte 2,37 12,9 0, Valle d'aosta 0,90 41, Lombardia 5,25 14,1 0, Prov. Auton. Bolzano 2,92 4,7 2, Prov. Auton. Trento 5,06 10,0 0, Veneto 7,25 12,9 0, Friuli Venezia Giulia 2,76 20,0 0, Liguria 1,77 28,4 0, Emilia Romagna 3,74 23,8 0, Toscana 3,32 31,3 1, Umbria 0,39 23,4 0, Marche 9,05 10,1 0, Lazio 0,34 25, Abruzzo 0,56 11,7 0, Campania 0,32 10,6 0, Puglia 0,97 9,9 0, Basilicata Sicilia 0,92 6,4 0, Sardegna 3,17 17,4 0, Totale 2,92 16,1 0, (*) La percentuale è calcolata sul totale dei parti per i quali è stato indicato in modo corretto l'effettuazione o meno dell'esame 36

37 Tabella 26 - Distribuzione regionale delle amniocentesi secondo l età della madre Regione Amniocentesi (Valori %) % Non Totale < > 40 indicato/errato Piemonte 1,59 2,80 5,12 25,13 46,53 47, ,11 Valle d'aosta 3,96 16,60 42,04 65,50 75,45 77, ,09 Lombardia 1,40 2,53 6,44 27,61 43,00 43, ,36 Prov. Auton. Bolzano 1,57 0,84 1,91 7,94 17,01 21, ,02 Prov. Auton. Trento 0,71 0,93 3,77 21,67 36,45 32, ,44 Veneto 1,82 3,22 7,60 24,36 34,66 38, ,78 Friuli Venezia Giulia 1,69 2,78 7,65 38,05 63,89 64, ,06 Liguria 2,88 6,11 13,50 52,46 73,41 73, ,10 Emilia Romagna 2,92 8,58 19,38 42,35 53,08 51, ,60 Toscana 3,80 12,04 24,82 52,22 65,80 65, ,64 Umbria 2,53 8,98 18,61 42,13 58,55 58, ,12 Marche 2,31 2,90 5,64 19,55 27,27 33, ,60 Lazio 6,71 11,47 21,17 37,79 49,34 54, ,20 Abruzzo 1,44 3,47 6,92 19,31 34,58 47, ,26 Campania 2,22 4,39 9,13 21,26 32,37 37, ,83 Puglia 1,66 2,61 4,59 23,68 38,68 41, ,64 Basilicata ,00 Sicilia 2,00 2,40 4,48 12,84 22,25 27, ,33 Sardegna 2,17 3,68 5,72 32,73 50,53 49, ,00 Totale 2,47 4,90 10,61 30,25 44,37 46, ,76 37

38 Capitolo 6 Il parto

39 6.1. Durata della gestazione I dati relativi alla durata della gestazione sono stati analizzati suddividendo in quattro classi le settimane di gestazione: meno di 32 settimane, tra 32 e 36 settimane che rappresentano i parti pre-termine, la classe dei parti a termine e maggiore di 42. A livello nazionale, escludendo i valori non indicati o errati, la percentuale dei parti pretermine è pari al 6,5%, la componente dei parti fortemente pre-termine è pari all 0,9% mentre il 93,4% delle nascite avviene tra la 37 e la 42 settimana. Tabella 27 - Distribuzione regionale dei parti per durata della gestazione Regione Età gestazionale classi Totale % Non < > 42 parti indicato/errato Piemonte 0,9 5,8 93,1 0, ,03 Valle d'aosta 0,6 6,7 92, Lombardia 0,9 5,7 93,3 0, ,77 Prov. Auton. Bolzano 1,2 6,2 92,5 0, ,27 Prov. Auton. Trento 0,9 5,7 93,4 0, Veneto 1,0 5,8 93,2 0, ,66 Friuli Venezia Giulia 1,1 5,6 93, ,01 Liguria 0,8 5,7 93,4 0, ,55 Emilia Romagna 0,9 6,3 92,3 0, ,09 Toscana 0,6 5,4 93,7 0, ,14 Umbria 0,7 4,6 94,6 0, ,64 Marche 0,9 5,0 94,0 0, ,18 Lazio 1,0 6,0 92,7 0, ,03 Abruzzo 1,0 5,0 94,0 0, ,96 Campania 0,7 4,5 94,7 0, ,81 Puglia 1,0 5,9 93,1 0, ,70 Basilicata 0,8 5,7 93,5 0, ,90 Sicilia 0,9 5,5 93,6 0, ,77 Sardegna 1,0 6,3 92, ,56 Totale 0,9 5,6 93,4 0, ,94 Tabella 28 - Distribuzione dei parti per durata della gestazione e decorso della gravidanza Età gestazionale DECORSO GRAVIDANZA classi fisiologica patologica Totale parti < 32 0,5 7,0 1, ,6 20,4 6, ,8 72,5 92,5 > 42 0,1 0,1 0,3 Totale 100,0 100,0 100,0 39

40 Grafico 15 - Distribuzione dei parti per durata della gestazione e decorso della gravidanza Distribuzione dei parti secondo la durata della gestazione e il decorso della gravidanza 100% 80% 60% 40% 20% 0% fisiologica patologica Totale parti < > 42 40

41 6.2. Evento parto L analisi delle modalità di espletamento del parto è stata effettuata sia rispetto al luogo dove esso avviene sia rispetto alla modalità di presentazione del feto. Confermando la tendenza degli anni precedenti, nell anno 2005 oltre il 60% dei parti avviene in modo spontaneo, il 37,3% con taglio cesareo. L associazione delle modalità del parto con la presentazione del feto indica, anche per il 2005, che il ricorso al taglio cesareo è maggiore quando il feto non si presenta di vertice. Circa il 34,3% dei parti in cui il feto si presenta di vertice avviene comunque con il taglio cesareo. Rispetto al luogo del parto si registra un elevata propensione all uso del taglio cesareo nelle case di cura accreditate in cui si registra tale procedura in oltre il 60% dei parti contro il 34% negli ospedali pubblici. Nei punti nascita con meno di 800 parti annui, l incidenza di parti cesarei è significativamente maggiore di quella che si osserva mediamente a livello nazionale (37,5%): nelle strutture dove hanno luogo meno di 500 parti annui si ricorre al taglio cesareo nel 50,2% dei casi; in quelle dove hanno luogo meno di 800 parti annui nel 42,5% dei casi. Il fenomeno è correlato anche alla maggiore concentrazione di strutture private nelle classi dei punti nascita di dimensioni ridotte. L analisi relativa ai professionisti sanitari presenti al momento del parto non esclude i parti cesarei. Oltre all ostetrica (96,28%) al momento del parto sono presenti: nel 91,94% dei casi l ostetrico-ginecologo, nel 45,98% l anestesista e nel 68,79% il pediatra/neonatologo. Tabella 29 - Distribuzione dei parti secondo la presentazione del feto e la modalità del parto MODALITA' PARTO PRESENTAZIONE FETO spontaneo cesareo forcipe ventosa altro Totale parti in ospedale vertice 62,9 34,3 0,2 2,0 0, faccia 17,0 81,2 0,1 1,0 0,7 834 fronte 22,9 73,2 0,8 2,3 0,6 476 podice 5,0 93,3 0,0 0,1 1, spalla 5,5 92,3-0,3 1, bregma 36,4 55,4 0,6 7,3 0,3 726 Totale 60,5 37,3 0,2 1,9 0,

42 Grafico 16 - Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto e la presentazione del feto Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto e la presentazione del feto 100% 80% 60% 40% 20% 0% vertice faccia fronte podice spalla bregma spontaneo cesareo altre tecniche Tabella 30 - Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto e la tipologia di struttura ospedaliera dove essi avvengono MODALITA' PARTO Casa di cura Totale parti in Pubblico Accreditata Privata ospedale SPONTANEO 62,8 37,8 26, CESAREO 34,3 60,5 72, ALTRO 2,9 1,7 0, Totale 100,0 100,0 100,

43 Grafico 17 - Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto e la struttura dove esso avviene Distribuzione dei parti secondo la modalità del parto e la struttura dove esso avviene 100% 90% 80% 70% 60% Altre tecniche cesareo spontaneo 50% 40% 30% 20% 10% 0% Pubblico Casa di cura Accreditata Casa di cura Privata Tabella 31 - Percentuale di parti cesarei secondo la tipologia e la dimensione dei punti nascita % Parti con taglio Cesareo CLASSE PARTI Privata Privata non Pubblica accreditata accreditata Totale ,5 61,4 72,9 50, ,0 64,0 71,0 42, ,8 62,8 37, ,7 56,3 35, ,0 31,0 Totale 34,3 60,5 72,6 37,5 43

44 Tabella 32 - Distribuzione regionale dei parti secondo i professionisti sanitari presenti al momento del parto Regione Ginecologo Anestesista Pediatra/neonatologo Ostetrica Piemonte 82,90 35,46 51,11 97,01 Valle d'aosta 98,73 40,78 98,28 95,03 Lombardia 83,13 31,24 58,11 97,77 Prov. Auton. Bolzano 89,30 29,78 33,15 99,87 Prov. Auton. Trento 93,45 29,43 28,38 99,08 Veneto 94,04 45,52 41,77 99,18 Friuli Venezia Giulia 91,95 24,83 75,81 97,56 Liguria 94,42 47,54 92,52 96,55 Emilia Romagna 83,74 47,04 57,22 94,88 Toscana 96,83 36,15 87,11 98,69 Umbria 98,88 35,18 85,25 98,39 Marche 98,56 44,68 58,35 98,61 Lazio Abruzzo 96,85 44,93 64,07 97,37 Campania 99,11 86,01 95,67 95,30 Puglia 99,25 52,92 86,74 88,34 Basilicata Sicilia 97,56 56,36 85,20 94,78 Sardegna 97,72 46,70 65,96 94,44 Totale 91,94 45,98 68,79 96,28 Tabella 33 - Distribuzione regionale dei parti secondo la modalità del travaglio Regione MODALITA' DEL TRAVAGLIO Totale parti % NON SPONTANEO INDOTTO senza cesareo INDICATO/ERRATO v.a. % v.a. % d'elezione Piemonte , , ,4 Valle d'aosta , , ,6 Lombardia , , ,7 Prov. Auton. Bolzano , , Prov. Auton. Trento , , ,0 Veneto , , ,9 Friuli Venezia Giulia , , ,1 Liguria , , ,9 Emilia Romagna , , ,1 Toscana , , ,5 Umbria , , ,1 Marche , , ,3 Lazio , , ,1 Abruzzo , , ,9 Campania , , ,5 Puglia , , ,0 Basilicata , , ,0 Sicilia , , Sardegna , , ,2 Totale , , ,2 44

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