33 Circolo Didattico Risorgimento a.s. 2016/2017 PROGETTO DIDATTICO "SCUOLA SENZA ZAINO"
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- Concetta Mari
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1 PROGETTO DIDATTICO "SCUOLA SENZA ZAINO" a.s. 2016\2017 classe IV B ins. SILVANA CIABURRI PAOLA PADUANO
2 PREMESSA Il progetto prende spunto da un modello di scuola che sta impegnando decine di istituti in tutta Italia,è un progetto in rete nato in Toscana ma che si sta espandendo in tutta la Penisola.Si sviluppa sulla scia della pedagogia montessoriana e punta a responsabilizzare gli alunni,dove "il carico di lavoro dipende dai livelli di capacita'". In queste scuole non si usa lo zaino ma una semplice valigetta per i compiti a casa perchè nelle classi c'è tutto ciò che occorre per scrivere,ascoltare,disegnare,dipingere. Tutto ciò che serve per un apprendimento efficace che si basa sul metodo dell' Approccio Globale al Curricolo. Per ora la nostra scuola non fa parte di questa rete di scuole ma per quest'anno ci si è limitati a sperimentare in questa classe questo modello educativo per verificare i punti di forza e i punti di criticità di questo tipo di organizzazione didattica calata nella nostra realtà. FINALITA' Ma nella nostra realtà e nella fattispecie nella classe IV B,c'è l'esigenza di offrire all'utenza l'opportunita' di appassionarsi alla scoperta del mondo in un luogo, l'aula scolastica, che diventa luogo vitale, coinvolgente, appassionante, dove si ricerca insieme,dove si lavora e si fatica volentieri in uno spirito di comunità per creare appunto una comunità di alunni diversi tra loro, ma integrati. La scuola diventa il luogo dell'inclusione dove la persona è riconosciuta in tutta la sua globalità perchè l'ambiente scuola è formativo, l'aula è il cuore dell'organizzazione scolastica.
3 OBIETTIVI FORMATIVI Il "come" dell'imparare per ridare importanza alle attività che permettono le conoscenze e le competenze cioè l' Approccio Globale al Curricolo fondato su: L'autonomia degli alunni. Il problem solving che alimenta la costruzione del sapere. L'attenzione agli spazi che rende autonomi. La co-progettazione che rende responsabili docenti e alunni. I diversi strumenti didattici che stimolano vari stili e metodi di insegnamento. La valutazione autentica che incoraggia i progressi. La diversificazione dell'insegnamento che ospita le intelligenze, le potenzialità, le differenze.
4 FASI DI PROGETTAZIONE DEL CURRICOLO GLOBALE 1- GESTIRE LA CLASSE: -favorire il cooperative learning e il peer tutoring partendo dalla coppia di alunni per poi arrivare al piccolo e al grande gruppo. -stabilire le strategie di gestione. -predisporre i materiali (i vassoi per il materiale di cancelleria in comune,imisuratori del tempo,le valigette al posto dello zaino ecc.) -eliminare le fonti di disturbo (sedie con palline antirumore,uso sobrio e limitato della voce, evitare le interruzioni provenienti dall'esterno). -organizzare gli spazi (predisporre gli arredi in maniera che si possa lavorare in gruppi interscambiabili; garantire ad ogni alunno uno scaffale nel quale riporre ed organizzare il proprio materiale opportunamente personalizzato con etichettature; creare un agorà in uno spazio libero dell'aula con dei cuscini messi in circolo).
5 2-PIANIFICARE LA GIORNATA: -riunione nell'agorà -illustrazione dell'argomento del giorno (esperienza generatrice) -indicazione di lavoro per gruppi -attività diversificate ORGANIZZAZIONE DEI GRUPPI
6 4-PROGETTARE LE ATTIVITA': -di routine -intermedie -a casa -straordinarie REGOLAMENTAZIONE DELLE USCITE INCARICHI CONDIVISI
7 5- PREDISPORRE LE RISORSE -obiettivi specifici di apprendimento -metodologie (cooperative learning, peer tutoring, lezione frontale, istruzioni per l'uso, algoritmi) -tecnologie e materiali (software didattici, pc, lim, blocchi logici, calcolatrici, strumenti di C. Bortolato, strumentazioni e suppellettili prodotti dalla classe con materiale riciclato) -spazi ed espositori (la pannellistica e la cartellonistica con regole condivise, con l'attribuzione degli incarichi, planning della giornata).
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