MADE IN FOOD VALLEY. Un possibile sistema a rete per le pmi della food valley. Parma, 21 febbraio 2009 SIMONE MORANDI

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1 MADE IN FOOD VALLEY Un possibile sistema a rete per le pmi della food valley Parma, 21 febbraio 2009 SIMONE MORANDI

2 Agenda Dove eravamo rimasti Overview dei casi di successo Alcune iniziative nella Food Valley Una rete di promozione della Food Valley Approccio metodologico Dibattito

3 Definizione: Impresa a rete L'impresa a rete è una soluzione intermedia tra mercato e gerarchia, infatti coordina una rete di imprese minori, collegate da rapporti di quasi - mercato e quasi - organizzazione. L impresa a rete può assumere caratteristiche diverse, se maggiormente orientata al rispetto di una gerarchia (governo da parte di un unico - o pochi - centri gravitazionali), piuttosto che verso il mercato: Gerarchia Aziende di elevata dimensione articolate al loro interno in strutture che sono "quasi imprese. Imprese a rete con centro di gravità concentrato su una sola azienda Imprese a rete con centri di gravità multipli con relazioni di influenza assai complesse e mobili tra i vari componenti. Mercato Imprese a rete senza centro, dove sono presenti più imprese distinte che producono a base territoriale e con criteri indipendenti.

4 Definizione: Distretto industriale Un distretto industriale può essere definito come un entità socio-territoriale caratterizzata dalla compresenza attiva, in un area territoriale circoscritta, naturalisticamente e storicamente determinata, di una comunità di persone e di una popolazione di imprese industriali. La comunità di persone ha come caratteristica principale il fatto di incorporare un sistema omogeneo di valori che si esprime in termini di etica del lavoro e dell attività, della famiglia, della reciprocità, del cambiamento.

5 Rete e opportunità: outsourcing di funzioni aziendali Col sostegno della rete è possibile: 1. Investire nelle attività principali (o core business) ricorrendo, per tutte le altre funzioni aziendali, all outsourcing. 2. Mettere in comune le funzioni nelle quali sono presenti elevate economie di scala per avere una gestione più efficiente delle stesse. Esempio (caso 1): Core Business Gestione Finanziaria Marketing Vendite Produzione Aree strategiche e tattiche per l azienda Ricerca e sviluppo Amministrazione Outsourcing Aree necessarie ma non parte dei processi chiave per l azienda Gest. Logistica Gestione Sistemi Informativi

6 Agenda Dove eravamo rimasti Overview dei casi di successo Alcune iniziative nella Food Valley Una rete di promozione della Food Valley Approccio metodologico Dibattito

7 BasicNet L azienda I marchi BasicNet nasce nel 1994 a Torino e opera nel settore dell'abbigliamento, delle calzature e degli accessori per lo sport e il tempo libero. Nel1999 il gruppo viene quotato alla Borsa valori di Milano nel segmento Standard Nel 2007 il gruppo ha registrato ricavi per 90 milioni di Euro e un utile netto di 12 milioni di Euro. BasicNet è proprietaria dei marchi: Kappa Robe di Kappa Jesus Jeans Lanzera K-Way Superga.

8 BasicNet Il Gruppo BasicNet ha impostato il proprio sviluppo su un modello di impresa "a rete", identificando nel licenziatario il partner ideale per la diffusione e la distribuzione dei propri prodotti nel mondo Business Model Innovativo e flessibile questo Business Model ha consentito al Gruppo BasicNet di crescere rapidamente, pur mantenendo una struttura agile e leggera. Fonte: Rielaborazione Accenture da

9 Caviro L azienda I marchi Il gruppo Caviro è nato nel 1966 ed è il primo produttore europeo di daily wines e primo produttore italiano nella lavorazione dei sotto prodotti della vinificazione. Caviro è composta da 45 realtà cooperative aderenti in tutta Italia che raggruppano circa produttori vitivinicoli associati Il fatturato totale del gruppo sfiora i 300 milioni di euro.

10 Caviro Nel caso di Caviro più cantine sociali hanno dato in outsourcing le fasi finali della loro catena del valore. Business Model Questo ha permesso di sfruttare economie di scala e sinergie in termini di: Rapporto qualità/prezzo offerto Controlli per il rispetto degli standard qualitativi Tecnologie di confezionamento (Tetrapack) Campagne Pubblicitarie a livello nazionale Fonte: Rielaborazione Accenture da

11 Valtellina Gourmet L idea I marchi Valtellina Gourmet nasce dalla volontà di dedicare a tutti gli appassionati del gusto l'espressione più autentica della tradizione enogastronomica valtellinese. L'unione di sette produttori locali ha dato vita ad un progetto esclusivo, selezionando un pacchetto di specialità che va a comporre un menù degustazione alla scoperta dei sapori più tipici della Valtellina. Il Menù della Tradizione si articola in una selezione di specialità alimentari offerte direttamente da un gruppo di produttori riuniti al fine di promuovere la Tradizione gastronomica valtellinese ed al tempo stesso le proprie migliori referenze destinate alla ristorazione. L offerta prevede, oltre ai prodotti alimentari, una serie di schede tecniche, ricette e menù per ottenere il miglior risultato con il minimo impegno. Non sono presenti intermediari e grossisti: la consegna viene fatta direttamente dalle aziende ed in una unica soluzione.

12 Agenda Dove eravamo rimasti Overview dei casi di successo Alcune iniziative nella Food Valley Una rete di promozione della Food Valley Approccio metodologico Dibattito

13 Consorzio del Prosciutto di Parma Forma di collaborazione Il consorzio volontario del Prosciutto di Parma è nato nel 1963 ad opera di 23 produttori che si sono uniti allo scopo di crescere insieme attraverso la cooperazione. Attualmente il consorzio offre i seguenti servizi ai suoi associati: Marketing Trade Marketing Tutela del marchio in Italia e all estero Salvaguardia delle regole di produzione Assistenza alle aziende produttrici Risultati I risultati ottenuti dal consorzio: Brand di prestigio riconosciuto a livello internazionale Marchio Denominazione di Origine Protetta Registrazione del marchio in oltre 40 paesi Più di 9,5 milioni di prosciutti venduti all anno 22% di export (contro il 10% medio del comparto salumi italiano) 820 milioni di valore alla produzione del Prosciutto di Parma Fonte:

14 Consorzio dei Vini Piacentini Forma di collaborazione Il Consorzio di tutela dei Vini D.O.C. Colli Piacentini, si è costituito nel 1986 sotto l'egida della Camera di Commercio di Piacenza, per iniziativa di 19 produttori, senza scopo di lucro. Il consorzio è ad oggi composto da 130 ditte associate a cui vanno aggiunti altri 640 soci raggruppati in due cantine sociali. Il suo è un ruolo che si esplica essenzialmente in tre direzioni: Attività promozionali e azioni mirate a far conoscere e divulgare i vini D.O.C. Colli Piacentini. Controllo qualità e rispetto disciplinari di produzione Tutela del marchio Risultati Riconoscimento europeo di 18 vini DOC provenienti dai Colli Piacentini Il 56% della produzione vitivinicola piacentina è composto da vini DOC contro il 20% della media nazionale milioni circa di pezzi prodotti all anno (bottiglie da 0,75l e 1,5l) Fonte:

15 Consorzio di tutela del Grana Padano Forma di collaborazione Il Consorzio per la tutela del Formaggio Grana Padano, venne costituito nel 1954 e riunisce oggi oltre 200 produttori, stagionatori e commercianti di formaggio Grana Padano. Il consorzio offre i seguenti servizi ai suoi associati: Marketing e promozione Informazioni al consumatore Tutela del marchio in Italia e all estero Supporto per il rispetto del disciplinare di produzione Ricerca scientifica e innovazione (packaging ecc.) Risultati I risultati ottenuti dal consorzio: Brand di prestigio riconosciuto a livello internazionale Marchio Denominazione di Origine Protetta Forme vendute nel 2007 Leadership di mercato nel proprio comparto formaggi (duri) con una quota del 47,8% Fonte:

16 Agenda Dove eravamo rimasti Overview dei casi di successo Alcune iniziative nella Food Valley Una rete di promozione della Food Valley Approccio metodologico Dibattito

17 Presentazione Food Valley L Emilia raccoglie nel suo territorio una immensa ricchezza da un punto di vista della produzione alimentare: Valore della produzione agricola 2007: 3,2 Miliardi di Euro Più di gli addetti della filiera agroalimentare Export in continua crescita (+5% nel 2007) 21 Prodotti DOP/IGP Presenza di marchi e prodotti conosciuti in tutto il mondo Ma nel mondo si sa che questi prodotti provengono tutti dalla stessa terra? Fonte: Regione Emilia Romagna

18 La Food Valley su internet Digitando Food Valley su Google appaiono risultati disomogenei facenti riferimento a singole realtà locali, agenzie turistiche, social network Sito dei consorzi dei prodotti piacentini Link a una pagina di My Space Sito incompleto con informazioni turistiche sull Emilia Anche la ricerca immagini riporta a siti di differenti realtà locali

19 Food Valley e addirittura alla Food Valley olandese

20 Situazione ad oggi: criticità e opportunità Attualmente svolgono un importante ruolo di promozione e supporto al settore i consorzi di tutela insieme ad altre associazioni di categoria e pubbliche. Tuttavia nell attuale congiuntura economica, è possibile pensare ad un rafforzamento del ruolo di questi enti per permettergli di agire più efficacemente ed essere più competitivi. Come? Facendo sistema e sfruttando le sinergie che derivano dalla creazione di un sistema a rete di imprese ed enti a supporto. Proposta: Made in Food Valley Il Network Food Valley : un ente di promozione e sviluppo del prodotto padano in sé e non di una singola categoria merceologica. Lo scopo è quello di supportare le realtà della Food Valley al fine di porsi di fronte al consumatore come fonte di prodotti: buoni, controllati, sani, di qualità, derivati da tecnologie all avanguardia e innovativi.

21 Gli attori coinvolti Il Network Food Valley punta a creare sinergie attraverso la collaborazione tra i seguenti attori: Attraverso le relative associazioni di categoria verrebbero coinvolti nel progetto: Aziende alimentari Produttori agricoli Un importante ruolo sarà svolto da quegli enti apportatrici di know how: Università Aziende sperimentali Marketing Lab Know how Sistema delle imprese Enti locali e forze sociali Verrà inoltre richiesto il supporto di: Enti pubblici (regione, provincia, comune) Enti che offrono determinati servizi alle imprese (Consorzi di tutela, Agenzia Europea della Sicurezza Alimentare, Camere di commercio ecc.) Banche e altri enti che offrono servizi finanziari Territorio

22 Obiettivi Il Network Food Valley si pone l obiettivo di promuovere il prodotto emiliano, e non una singola categoria merceologica (formaggio, salume ecc.), attraverso diverse possibili iniziative. Marketing del prodotto Food Valley Sistema delle imprese District University Controlli di qualità e sanitari Know how Enti locali e forze sociali Consorzi di acquisto Progetti di riduzione impatto ambientale Territorio Innovazioni nel packaging Certificazioni europee Protezione da falsi Lobbing Progetti di riutilizzo scorie

23 Agenda Dove eravamo rimasti Overview dei casi di successo Alcune iniziative nella Food Valley Una rete di promozione della Food Valley Approccio metodologico Dibattito

24 Una possibile metodologia PRELIMINARE Apertura della discussione Ci crediamo? Qual è la misurazione del successo? Qual è il contributo da parte dei partecipanti? Inizio dei lavori Riflessione comune, analisi dello scenario, e delle opportunità Definizione dei parametri di successo dell iniziativa Identificazione attori e ruoli Piani d azione comune e di singola impresa Attività Promotore Presentazione dell iniziativa Raccolta adesioni Condivisione contenuti con imprenditori interessati Incontri personalizzati per chiarire gli estremi dell iniziativa Eventuale ricerca opportunità di finanziamento Attività Promotore con Aziende Identificazione dei temi di comune interesse Definizione dei fattori critici di successo e degli elementi di misurazione Identificazione del ruolo di ogni attore Definizione di un piano di sviluppo

25 Agenda Dove eravamo rimasti Overview dei casi di successo Alcune iniziative nella Food Valley Una rete di promozione della Food Valley Approccio metodologico Dibattito

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