I portatori di spondé attraversano il paese per annunciare l armistizio e mettere in atto la pace, incruenta, mite, irrevocabile e nel contempo

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1 I portatori di spondé attraversano il paese per annunciare l armistizio e mettere in atto la pace, incruenta, mite, irrevocabile e nel contempo definitiva. Cfr. Walter Burkert 2003

2 Il termine greco spondé significa libagione: sacrificio offerto per sancire l'esito positivo di una trattativa di pace. I convenuti si porgevano l'un l'altro la coppa colma della libagione, impegnandosi reciprocamente al rispetto del regole condivise ed all'effettivo superamento del conflitto e delle ostilità.

3 Direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 Il reato non è solo un torto alla società ma anche una violazione dei diritti individuali delle vittime. 3

4 MODELLI RETRIBUTIVO TRATTAMENTALE RIEDUCATIVO RIPARATIVO FOCALIZZAZIONE Autore di reato Autore di reato Relazione reo-vittima OBIETTIVI Accertamento responsabilità autore di reato Rispondere al bisognodiritto del reo al trattamento Rinsaldare il patto di cittadinanza e gestire il conflitto RISPOSTA PROCEDURA Punizione Imposizione di un processo e pena Esecuzione pena Rimozione degli ostacoli che siano di impedimento ad un positivo reinserimento sociale Presa in carico del reo e costruzione del consenso del reo alla rieducazione Costituzione di una intesa vittima reo Sostegno del reo nella riflessione sul reato nel processo di responsabilizzazione nei confronti della vittima 4

5 LA DICHIARAZIONE DELLE NAZIONI UNITE VIENNA - APRILE 2000 Per giustizia riparativa s intende un modello di giustizia nel quale la vittima, il reo e/o laddove risulti appropriato, chiunque, individuo o comunità, leso dal reato, partecipano insieme attivamente alla risoluzione delle questioni sorte dal reato, generalmente con l aiuto di un facilitatore... Si tratta di un modello di giustizia che coinvolge, nella ricerca di soluzioni alle conseguenze del conflitto generato dal fatto delittuoso, oltre al reo anche la vittima e la comunità, al fine di promuovere la riparazione del danno, la riconciliazione fra le parti e il rafforzamento del senso di sicurezza collettivo. 5

6 LA COMUNITA La Comunità deve più in generale assimilare e diffondere la cultura della soluzione dei conflitti, e tutte quelle iniziative che possano ridurre e dissipare i pregiudizi, provocare una presa di coscienza da parte di tutta la comunità e produrre un senso di maggiore sicurezza e benessere in tutti i cittadini (Risoluzione Assemblea generale Nazioni Unite n. 56/261/2002). 6

7 IL PARADIGMA RIPARATIVO MODALITA APPLICATIVE Secondo l International Scientific and Professional Advisory Council (ISPAC), il paradigma riparativo ricomprende svariate tipologie di programmi adottate nei diversi Paesi, tra cui: 7

8 IL PARADIGMA RIPARATIVO MODALITA APPLICATIVE l invio di una lettera di scuse (apology) alla vittima da parte dell'autore del reato; gli incontri tra vittime e autori di reati analoghi a quello subito dalle vittime (the Victim/Community Impact Panel); gli incontri di mediazione allargata che tendono a realizzare un dialogo esteso ai gruppi parentali ovvero a tutti soggetti coinvolti dalla commissione di un reato (the Community/Family Group Conferencing); l espletamento di un'attività lavorativa a favore della vittima stessa (Personal Service to Victims); la prestazione di una attività lavorativa a favore della collettività (Community Services); la mediazione tra l autore del reato e la sua vittima (Victim-Offender Mediation). 8

9 LA MEDIAZIONE PENALE La mediazione presume un intervento diretto, personale e consensuale sia del reo che della vittima, ed è la specie che meglio consente alle parti di svolgere un percorso di riconoscimento reciproco e di ricostruire la relazione rotta dal reato. La Raccomandazione (99)19 del Consiglio d Europa in tema di mediazione penale definisce infatti mediazione il procedimento che permette alla vittima e al reo di partecipare attivamente, se vi consentono liberamente, alla soluzione delle difficoltà derivanti dal reato, con l aiuto di un terzo indipendente (mediatore). Dalla mediazione scaturisce spesso anche un programma volontario di riparazione. 9

10 LA MEDIAZIONE PENALE I requisiti essenziali della Mediazione Penale consensualità delle parti - il libero consenso deve essere espresso sin dall inizio e le parti possono ritirarlo in ogni momento; responsabilizzazione - rispetto al comportamento che ha portato al conflitto; terzietà del mediatore - tra le parti in conflitto; specificità e rigore metodologico - del processo di mediazione caratterizzato da: riservatezza, come tutela delle parti, delle informazioni che vengono fornite negli incontri; privatezza degli incontri rispetto alla pubblicità dell udienza; confidenzialità - informalità della relazione mediatore -parti; accessibilità del servizio di mediazione - in quanto riconosciuto dallo Stato e dalle istituzioni locali come alternativa possibile o complementare al tradizionale processo penale; autonomia del servizio di mediazione - rispetto al sistema processuale penale così da consentire un agire flessibile e responsabile nei confronti delle parti. 10

11 LA MEDIAZIONE PENALE Obiettivi il riconoscimento della vittima quale soggetto di diritti e portatore di bisogni che devono trovare ascolto e riconoscimento; la riparazione dell offesa nella sua dimensione globale ossia l importanza di non guardare soltanto all aspetto economicamente quantificabile dell offesa ma anche e piuttosto alla dimensione emozionale e simbolica; l assunzione di un atteggiamento responsabile da parte del reo, premessa per l espressione di un consenso alla attività riparativa ed in specie all incontro di mediazione con la vittima del suo reato; il coinvolgimento della Comunità come prima detto quale attore sociale nel percorso di rinnovamento del patto di cittadinanza; il rafforzamento degli standard di cultura civica ed il contenimento dell allarme sociale tramite azioni di forte valenza nel senso della prevenzione generale e speciale 11

12 La mediazione come progetto sociale La mediazione accoglie il disordine. E un momento e un luogo in cui è possibile esprimere le nostre differenze e riconoscere quelle degli altri. E un incontro nel quale si scopre che i nostri conflitti non sono necessariamente distruttivi ma possono essere anche generatori di un nuovo rapporto Jacqueline Morineau 12

13 La Mediazione Umanistica

14 Da dove venga una contesa nella vita quotidiana non è sempre facile dirlo. Un semplice sguardo, una parola ambigua pronunciata in un certo contesto e in un certo modo possono depositarsi nelle pieghe dell animo e attivare vissuti di sofferenza Jaqueline Morineau

15 Perché Umanistica ll metodo di J. Morineau pone al centro di tutto la Persona e i suoi valori più profondi, quelli che vengono raggiunti e feriti dal conflitto ed opera affinché emergano e vengano conosciuti e riconosciuti anche dall altro confliggente.

16 La Morineau paragona la mediazione umanistica alla nascita del fiore di loto che, nato nella fanghiglia e nell opacità delle acque stagnanti, tramite il suo lungo stelo, si affaccia alla luce con tutta la sua bellezza di forma e di colore. Il fango rappresenta la sofferenza umana mentre la poca trasparenza delle acque simboleggia l oscurità intellettuale, morale e spirituale. Il lungo stelo raffigura il percorso faticoso della mediazione umanistica.

17 Cosa è la Mediazione Umanistica? E il risultato di una lunga evoluzione ed inizia con la presa di coscienza dell importanza dei sentimenti. Pone al centro di tutto la persona e i suoi valori più profondi, quelli che vengono raggiunti e feriti ed opera affinchè emergano e vengano conosciuti e riconosciuti anche dall altro confliggente. E un cammino di incontro prima con se stesso poi con l altro

18 La Mediazione Umanistica Per Morineau la mediazione segue il percorso della drammatizzazione greca: -theoria (esposizione del vissuto, essere ascoltato senza essere giudicato), -krisis (secondo passo verso la verità in cui si manifesta la vergogna e la fragilità dell essere umano), -katarsis (incontro e riconciliazione).

19 La Mediazione Umanistica I greci afferma la Morineau avevano avuto la bella idea di drammatizzare le situazioni e di metterle in scena come strumento di vita. La mediazione è la stessa cosa. La mediazione accoglie il dramma e conduce la sofferenza verso un altro livello. La guarigione può avvenire solo attraverso la cura dell anima.

20 Cambio di mentalità La mediazione umanistica richiede, da parte di tutti gli attori, un cambio di mentalità. Viene valorizzata e utilizzata opportunamente l intelligenza emotiva oltre quella razionale. Quest ultima segue le regole della logica. L intelligenza emotiva ci consente d entrare in empatia con gli altri e ci fa riconoscere nei confliggenti le loro emozioni più che le loro argomentazioni.

21 Mediazione Umanistica La mediazione è, oltre uno strumento prezioso, una linea culturale nuova che ha un suo statuto, una sua filosofia, una sua tecnica che supera il principio di vincitore-vinto per giungere a quello di vincitore-vincitore WIN-WIN

22 IPOTESI PROGETTUALE Ass. Volontariato Scuola Terzo settore Organismi di vicinato Istituzioni Sportello di accoglienza per le vittime Condomìni Cittadino Uffici di giustizia riparativa Sistema penale Imprese comune Maria Pia Giuffrida FF.OO. provincia Servizi Sociali

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