PUNTO LAVORO CIELI APERTI. Gennaio dicembre 2012

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1 Associazione Cieli Aperti ONLUS - Via Lazzerini n Prato Sede operativa: Via Marengo n 51 Cod. Fiscale: P. Iva: Telefono: Fax: info@cieliaperti.it - Web Site: PUNTO LAVORO CIELI APERTI Gennaio dicembre 2012 Premessa Lo sportello lavoro dell Associazione Cieli Aperti è nato nel 2004 grazie ad un finanziamento della Provincia di Prato che ha permesso l attivazione di un servizio di orientamento e ricerca di lavoro, rivolto in modo particolare a soggetti in situazione di disagio. Lo sportello inizialmente è stato attivato dal Comune di Prato Circoscrizione Prato Centro, è stato realizzato con il supporto degli sportelli territoriali dell Anagrafe del lavoro, avviando un servizio integrato con il Centro per l Impiego della Provincia di Prato. Lo sportello è stato attivato anche nel 2007/08. Lo sportello è rimasto comunque attivo a livello di ascolto e orientamento ai servizi territoriali per i soggetti svantaggiati. Dal 2011 è sportello decentrato di Confartigianato e rientra in un progetto provinciale per lo sviluppo della rete decentrata dei servizi territoriali al lavoro. Tale progetto si propone di offrire un servizio di accoglienza e di orientamento al lavoro per soggetti in difficoltà operando secondo una logica di rete e in collaborazione con i vari soggetti attivi sul territorio pratese (Caritas, Arci, Centri di ascolto, Parrocchie e Servizi sociali del Comune di Prato). L obiettivo comune è poter avviare e potenziare i percorsi di inserimento lavorativo e facilitare l incontro tra domanda e offerta di lavoro sul territorio, considerando la situazione particolarmente critica del distretto pratese. L azione principale del progetto ha riguardato l accoglienza dei soggetti in situazione di svantaggio in cerca di lavoro, orientandoli nella ricerca di possibili forme occupazionali. Azioni del progetto Il progetto si è articolato principalmente nelle seguenti fasi: 1. la pubblicizzazione del progetto, che ha consentito di sviluppare un buon lavoro di rete tra la nostra associazione e le realtà del territorio conosciute (ad esempio la Caritas, i servizi sociali del Comune di Prato, le comunità migranti del territorio, i Centri d ascolto di Prato e le Cooperative); EDUCAZIONE INTERCULTURA LAVORO LEGALITA INCLUSIONE SOCIALE Aiuto allo studio Socializzazione Sede convenzionata per la Certificazione DITALS Centro Interculturale LéGHEIN Punto Lavoro Laboratori nelle scuole Progetti Legalità Teatro

2 2. il colloquio conoscitivo con gli utenti: sono state effettuate interviste personali mirate per indirizzare le persone verso forme occupazionali adeguate, sulla base delle attitudini e capacità individuali e per attivare gli interventi nei confronti degli utenti; 3. l incontro tra domanda e offerta di lavoro. Destinatari del progetto Il progetto si è rivolto, soprattutto, a: 1) giovani che, per il proprio vissuto familiare e sociale o per la presenza di handicap psicologico e/o fisico (categorie protette), si sono trovati in una situazione di maggiore difficoltà rispetto ai loro coetanei per l attivazione di un inserimento sociale e lavorativo; 2) immigrati extracomunitari; 3) donne che si sono trovate a doversi reinserire nel mondo del lavoro e/o a cercare occupazione in un paese di cultura, lingua e tradizioni diverse; 4) persone adulte escluse dal circuito lavorativo per un età non più confacente all attuale mercato del lavoro. Una particolare attenzione e considerazione occorre esprimere per le categorie protette e per gli immigrati: Categorie protette: si sono rivolte a noi persone che avevano interrotto un percorso di ricerca del lavoro iniziato con il Centro per l Impiego e con la FIL; abbiamo creduto opportuno segnalarli nuovamente a tali Istituzioni riattivando così una nuova ricerca del lavoro. Tale tipo di collaborazione, che vede noi come intermediari tra il soggetto invalido e la FIL, è tutt oggi costantemente attiva. Immigrati: molti sono gli stranieri che, arrivati da poco in Italia, vengono a cercare un lavoro, ma hanno molte difficoltà con la lingua. Emerge quindi un bisogno educativo di tipo linguistico, che permetta l apprendimento dell italiano a vari livelli in modo che questo possa essere usato in ambito lavorativo. Dunque non solo italiano livello A1, ma anche orientato al lavoro. Metodologia Il rapporto con gli utenti si svolge in più fasi Fase I: primo contatto. L utente si rivolge a noi e si verifica l eventuale iscrizione al Centro per l impiego, si raccoglie la storia lavorativa e si compila il Curriculum Vitae, nel caso l utente ne sia sprovvisto. Fase II: si provvede a far iscrivere l utente al Centro per l impiego, qualora non l abbia già fatto in precedenza, indicando la prassi da seguire e si inizia ad impostare un cammino di ricerca del lavoro consono alle attitudini e capacità del soggetto. Fase III: si cerca di seguire l utente in tutte le sue fasi, dalla ricerca del lavoro, alla presentazione del CV, allo svolgimento dei colloqui di selezione, fino all eventuale assunzione. 2

3 Nella prima fase della pubblicizzazione abbiamo indirizzato la ricerca dell offerta di lavoro verso alcuni settori prendendo contatti con imprese di pulizie, imprese di facchinaggio, cooperative di servizi e, attraverso conoscenze personali, con filature e autofficine meccaniche. Abbiamo riscontrato una difficoltà iniziale nel presentare l attività ad alcune aziende, dovuta principalmente allo scetticismo nei confronti delle persone alle quali si rivolge il progetto, e alla situazione di difficoltà del distretto tessile che porta le aziende ad assumere persone in numero sempre più ristretto e sempre più specializzate. Inoltre, questa prima fase ha richiesto un notevole impegno per la fruizione del servizio da parte dell utenza in maniera corretta: infatti, la tipologia di persone coinvolte e da coinvolgere vive spesso nel disagio sociale, causato sempre più dalla carenza di lavoro. Tale situazione ha visto, soprattutto negli ultimi anni, una crescente richiesta di sostegno sia da parte di persone di nazionalità italiana che straniera. L associazione Cieli Aperti, che ha tra le proprie finalità, fra l altro, la promozione della famiglia, si è sempre resa disponibile a farsi carico delle situazioni più gravi. Le famiglie che si rivolgono all associazione vivono spesso in situazioni con gravi problemi economici, con difficoltà nel pagare mutui e bollette, senza un lavoro e con diversi figli a carico. Con l attuazione del progetto è stato agevolato il percorso per il reinserimento. Nella fase del colloquio conoscitivo con l utente l operatore dello sportello provvede a raccogliere tutti i dati personali, il corso di studi intrapreso, le esperienze lavorative, le attitudini e le capacità personali spendibili nel percorso di inserimento, al fine di indirizzare al meglio la ricerca del lavoro. Inoltre, l operatore assiste l utente nella stesura di un curriculum vitae quando questi ne è sprovvisto. La fase dell incontro tra utente e mondo del lavoro, vede innanzitutto la necessità di correggere l approccio fra il tutor e l utente. Molti utenti, vivendo una situazione di disagio, hanno difficoltà nel rapportarsi con il datore di lavoro; alcuni si licenziano dopo poco tempo, altri per la loro insicurezza non riescono a fare emergere le loro reali capacità e vengono licenziati perché non ritenuti adeguati a quel tipo di lavoro. Ciò comporta due situazioni negative: nel primo caso gli utenti tornano alla ricerca di lavoro, rendendo sempre più precaria la loro situazione; nel secondo si verifica la perplessità delle ditte sulle persone avviate. In questa fase del progetto si rileva, pertanto, la necessità di interagire e di parlare di continuo con le varie aziende contattate e, al momento dell assunzione, di accompagnare più da vicino la persona: i primi giorni sono infatti quelli più importanti, poiché rappresentano il primo passo per la persona che dovrà poi iniziare a camminare da sola. Strategie di azione Nel corso del progetto abbiamo conosciuto tante situazioni per le quali abbiamo interagito con diverse realtà ed associazioni: ad esempio, con l ARCI per i rifugiati politici, con la Caritas per incontrare assieme le persone in difficoltà e agire poi di conseguenza, con il Comune di Prato - servizi sociali, con la FIL ed il Centro per l Impiego per avere consulenza e poter riprendere percorsi interrotti con vari utenti. 3

4 Per poter concludere in modo positivo il percorso abbiamo cercato, quindi, di trovare nuove strade che agevolassero, per quanto possibile, l inserimento della persona nel mondo lavorativo. Le strade che abbiamo individuato sono principalmente tre: 1. lavorare in rete con i vari servizi esistenti sul territorio che si occupano di inserimento lavorativo per portare avanti un singolo percorso in collegamento con i vari servizi e sportelli. 2. collaborare con l Ufficio del Lavoro dell Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Prato. Molti utenti sono seguiti anche da tale ufficio, quindi, interagire con esso ha permesso e permette di intervenire in maniera più efficace sul percorso di ricerca di occupazione. L attivazione della borsa lavoro con la collaborazione del Comune di Prato ha agevolato, inoltre, l intermediazione con l azienda. 3. Far diventare l Associazione Cieli Aperti soggetto che ospita persone con contratto sociale o borsa lavoro: tale azione ha permesso ad alcuni utenti di essere seguiti e guidati nel mondo del lavoro in maniera più continuativa e costante. Infine, una delle misure più positive messe in atto nei confronti degli utenti più giovani è stata quella di indirizzarli verso la pratica dei tirocini formativi: in particolare, ci siamo attivati per contattare direttamente le imprese disponibili ad attuare questo tipo di percorso formativo. 4

5 Dati finali Nel periodo di riferimento (Gennaio 2012-Dicembre 2012) si sono rivolti allo sportello NOL 1343 utenti di cui: 931 donne (40% italiane e 60% di origine straniera) e 412 uomini (65% italiani e 35% di origine straniera). Le nazionalità straniera più diffusa è quella marocchina sia tra gli uomini (12%) che tra le donne (17%). 5

6 Confronto dati con anni precedenti Nov 04-nov 05 Feb 07- gen 08 Gen 12- dic 12 Tot utenti Uomini Donne Uomini italiani Uomini stranieri Donne italiane Donne straniere Si può notare che il numero delle donne che si è rivolto allo sportello è sempre stato superiore rispetto agli uomini. Questo dato va confrontato con la provenienza degli utenti che ci mostra che 6

7 tra gli utenti di sesso maschile c è una prevalenza di italiani (65%), mentre tra le utenti di sesso femminile c è una prevalenza di donne straniere (60%). Ciò che si può subito notare è la crescita esponenziale del numero di utenti che si è rivolta allo sportello, questo è dovuto sicuramente alla situazione occupazionale sfavorevole che ci troviamo ad attraversare che vede aumentare il tasso di disoccupazione (8.4%, tasso di disoccupazione nel 2011 e 10,7%, tasso di disoccupazione nel 2012 Dati ISTAT) Tasso di disoccupazione (Fonte: ISTAT) 7

8 8 La maggior parte degli utenti (66%) è compresa nella fascia di età 37/60, tale dato conferma anche l andamento degli anni precedenti, in cui la maggior parte degli utenti era compresa nella fascia d età 33/49. Anche tale dato può indicare una crescente presenza di persone che escono dal mercato dal lavoro in un età avanzata in stretto collegamento con la pesante crisi economica che sta interessando il distretto pratese, e dunque con la crescita del tasso di disoccupazione.

9 Il titolo di studio prevalente degli utenti che si sono rivolti allo sportello è quello delle medie inferiori (58%), solo di 4% è laureato. Questo può significare che chi ha una laurea si rivolge a canali diversi per la ricerca di un lavoro. In merito agli anni precedenti non ci sono dati sul titolo di studio degli utenti che si sono rivolti allo sportello. Dall analisi dei titoli di studio emerge dunque, la necessità di indirizzare gli utenti a percorsi formativi mirati che permettano loro di acquisire un titolo, ma soprattutto competenze spendibili nel mondo del lavoro, attraverso corsi di formazione che prevedano anche un monte ore di stage allo scopo di consentire un avvicinamento diretto al tipo di lavoro per il quale si stanno formando. Spesso chi si trova in stato di disoccupazione si trova a dover affrontare emergenze pratiche e quindi l obiettivo principale è quello di trovare un occupazione che permetta di far fronte alle difficoltà economiche, ma è fondamentale passare il messaggio che l investimento sulla propria formazione può essere una risorsa che, a medio lungo termine, porta vantaggi a livello di opportunità occupazionali, nonché benefici psico-sociali. 9

10 Per gli stranieri, in particolare, resta di fondamentale importanza l apprendimento della lingua italiana, qualora il livello di padronanza della stessa fosse insufficente, per un inserimento efficace nel mondo del lavoro. Difatti, non comprendere, non saper leggere e scrivere la lingua del paese di immigrazione può costituire un grave ostacolo nella ricerca di un occupazione. Dati occupazionali Nel corso del 2012, hanno trovato lavoro 126 persone, pari al 9.38% del totale degli utenti, con inserimenti, tirocini e occupazioni con varie forme di contratto. Il maggior numero di inserimenti ha riguardato gli utenti di origine straniera, con un 52% sul totale dei soggetti. 10

11 11 Il settore in cui è stato collocato il maggior numero di persone è stato quello dei servizi alla persona, infatti il 69% degli occupati ha trovato lavoro come badante o domestico, il 12% come magazziniere. Questo dato rispecchia la maggiore presenza di donne straniere tra l utenza che si è rivolta al nostro sportello.

12 Considerazioni finali Il comune denominatore delle persone che cercano lavoro può essere individuato nel seguente profilo: mancanza di un mestiere qualificato, bassa istruzione, e, nel caso di donne immigrate, scarsa conoscenza della lingua italiana e del territorio. Nei vari colloqui che abbiamo realizzato con le donne immigrate e con i giovani che hanno abbandonato la scuola, abbiamo constatato che nella maggior parte manca una progettualità sia a breve che a lungo termine nell ambito lavorativo. Nel colloquio di orientamento di primo livello abbiamo le seguenti azioni: informazione sulle varie opportunità di lavoro (C.I. di Prato, Firenze, Pistoia) e informazione su come si può accedere a questi, costruzione curriculum vitae, metodo di ricerca del lavoro. Proprio allo scopo di aiutare la persona a far fronte all emergenza, fin dal primo colloquio dividiamo la ricerca del lavoro in due fasi: la prima quello aderire a tutte le offerte che rientrano nel proprio profilo e la seconda di progettare, anche attraverso la formazione che rilascia una qualifica, la ricerca del lavoro a lungo termine. Dal nostro sportello rileviamo che le persone sprovviste di un diploma, di una qualifica, soprattutto se sono donne immigrate, necessitano di un programma che va oltre il colloquio di primo livello, ossia hanno bisogno di essere seguite con continuità dentro un programma che possa dare loro una guida concreta e una crescita professionale finalizzata all occupazione. Senza un percorso mirato e finalizzato all occupazione, sia i giovani che le donne immigrate, rischiano di non trovare il proprio spazio nell attuale mercato del lavoro che è fortemente competitivo, per questo si rende necessario, per quanto possibile, intervenire prima che queste persone possano scivolare nella fase della resa vedendo che non ottengono alcun risultato anche se continuano a consegnare il curriculum vitae. Tra le categorie a rischio oltre i giovani e le donne immigrate, come abbiamo detto sopra, abbiamo quella di uomini intorno ai quaranta anni, non necessariamente con basso profilo, ma dato che la loro assunzione non presenta alcun vantaggio fiscale alle aziende (non sono iscritti né nelle liste di mobilità, né in quelle delle categorie protette etc.), l unico vantaggio potrebbe essere quello di disoccupati di lunga durata, ma questo sgravio anche se dura tre anni richiede l assunzione a tempo indeterminato da parte dell azienda e attualmente questo è molto difficile. Quindi bisogna ipotizzare un percorso di inserimento anche per questa categoria di persone. Il 45,45% degli utenti non aveva mai compilato un curriculum vitae: oltre all aiuto nella redazione degli stessi, si è insegnato agli utenti come si compila un cv e una lettera di presentazione allo scopo di renderli autonomi anche in questa fase. Successivamente sono stati informati e indirizzati ai vari canali, e molto si è fatto leva sulla ricerca attiva del lavoro, cercando di rendere indipendenti le persone nella ricerca di un occupazione. Dall analisi complessiva appare quindi che il progetto ha dato la possibilità di far inserire nel mondo lavorativo persone che sono spesso considerate un costo a livello sociale, perché incapaci di reagire a determinate situazioni di povertà sia materiale che culturale: con l esperienza del lavoro, stanno riuscendo a ritrovare la fiducia in se stesse. L associazione è riuscita anche a creare e rafforzare la rete di supporto per utenti iscritti alle categorie protette (ma che, per tanti motivi, non si rivolgevano più ai vari uffici), e utenti che non 12

13 evidenziano handicap, ma lo stesso vivono una situazione di svantaggio. Alcuni di loro infatti, pur avendo trovato lavoro, necessitano di mantenere rapporti di sostegno umano-relazionale. Purtroppo in molti casi sono state rifiutate offerte di lavoro per disinteresse al tipo di lavoro, problemi di spostamento e orario di lavoro. Un elemento di grande rilevanza, punto di forza del progetto, è il tutoraggio che permette agli utenti di sentirsi sostenuti nel percorso di avviamento al lavoro e aiutati nell instaurare rapporti con i colleghi e superiori. Il tutoraggio degli utenti ha rafforzato ulteriormente la loro autostima e ha permesso di affrontare le complesse problematiche emergenti e fronteggiare i tentativi di abbandono per presunta inadeguatezza e autovalutazione che spesso sono emersi nel primo periodo di lavoro. Un altro aspetto da tenere in grande considerazione è stato la possibilità di avviare percorsi di tirocinio formativo e inserimento terapeutico, che hanno rappresentato per i molti utenti che ne hanno usufruito, il primo approccio alla dimensione lavorativa. Prato, 7 gennaio

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