La riforma della Pac è stata approvata dal Parlamento europeo e sarà ora vagliata da Consiglio e Commissione. 16 PARMA economica.
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- Letizia Monaco
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1 focus economia L'Europa ripensa al settore agricolo La riforma della Pac sta arrivando: ecco, da una prima valutazione d impatto 1, alcuni spunti di riflessione sul futuro della nostra agricoltura Roberto Gigante Riforma Pac, il contesto normativo Il dibattito sulla futura Politica Agricola Comune (Pac) avviato nel 2011 sta giungendo alle battute finali: la riforma della Pac, dopo essere stata approvata dall Europarlamento nell ultima sessione plenaria del 13 marzo scorso (25 ministri dell Agricoltura su 27 hanno trovato una posizione in comune), si avvia a una fase di negoziazione che coinvolge nelle trattativa il Consiglio e la Commissione. La speranza è quella di giungere a un accordo politico entro fine giugno così da poter emanare il nuovo testo normativo definitivo. Sul fronte del bilancio europeo (che include i fondi da destinare all agricoltura) la situazione invece appare ancora particolarmente incerta dato che l accordo settennale, nella sua ultima proposta, è stato nuovamente bocciato, riaprendo le trattative con il Consiglio. In questo contesto particolarmente fluido, non essendo disponibili nuovi documenti ufficiali, il presente lavoro intende fornire una prima valutazione dei possibili impatti che la Pac potrebbe generare nei territori della provincia di Parma. L analisi effettuata si basa sulla proposta di regolamento COM(2011) 625 della Commissione Europea (cfr. riquadro), che seppur datata, consente di avere un primo quadro d insieme delle proposte La riforma della Pac è stata approvata dal Parlamento europeo e sarà ora vagliata da Consiglio e Commissione 1 Per la valutazione d impatto a livello regionale è possibile consultare il report completo realizzato da R. Gigante in collaborazione con il dipartimento di economia dell Università degli Studi di Parma (febbraio 2013) presente sul sito della Rete Rurale Nazionale all indirizzo www. reterurale.it/flex/cm/pages/serveblob. php/l/it/idpagina/ PARMA economica
2 focus ECONOMIA 2 F. Arfini, M. Donati, M. Zuppiroli (2005), Agrisp: un modello di simulazione regionale per valutare gli effetti per l Italia delle modifiche delle politiche agricole, in G. Anania, La riforma delle politiche agricole dell UE ed il negoziato WTO, Milano, Franco Angeli. Tra le principali novità della riforma si trova il greening, un aiuto che sarà erogato a fini ambientalistici di riforma attualmente in discussione: valutazioni presentate, pertanto, quindi, non possono essere considerate definitive ed esaustive, ma semplicemente uno spunto di riflessione in grado di evidenziare le dinamiche strutturali, territoriali e settoriali che potrebbero generarsi a seguito dell introduzione dei nuovi meccanismi di politica agricola nel sistema agricolo di Parma. Il modello e le componenti analizzate Per valutare gli impatti della futura Pac è stato utilizzato il modello di programmazione matematica denominato Agrisp 2 (un modello di simulazione di impatto definito a livello regionale e provinciale) perché in un unico ambiente di risoluzione simula gli effetti delle politiche agricole sulle differenti zone omogenee costituenti le singole regioni amministrative, descrivendo le caratteristiche produttive, strutturali ed economiche di ogni singola regione agraria. La particolare struttura del modello, affiancata da un elevato dettaglio dei dati disaggregati consente di ottenere diverse chiavi di lettura dei risultati: 1) a livello di regione agraria (macro-aree territoriali); 2) in base alle caratteristiche strutturali (le aziende agricole sono suddivise in 7 classi di dimensione per ogni macroarea territoriale); 3) per specializzazione produttiva (orticole, seminativi, zootecnia). Il modello si caratterizza per l utilizzo congiunto della banca dati europea Rica (Rete di Informazione Contabile Agricola), dalla quale vengono reperite le principali informazioni economiche, e della banca dati dei pagamenti in agricoltura Agrea, dalla quale sono state estratte le informazioni relative all uso del suolo e gli aiuti erogati. La combinazione delle due banche dati permette di ottenere una perfetta rappresentatività del territorio oggetto di analisi, che nel caso in esame noi è la provincia di Parma. Fig. 1 Variazioni delle superfici, provincia di Parma Fonte: elaborazioni dell autore utilizzando il modello Agrisp PARMA economica 17
3 focus economia Come anticipato, le componenti della futura Pac utilizzate nell analisi si basano sul testo del Regolamento COM(2011) 625 della Commissione Europea, e includono le tre principali novità che saranno introdotte dalla riforma. 1) Il greening, che costituisce la quota di aiuti che verranno erogati a fini ambientali, presenta i seguenti vincoli: l implementazione di tre differenti colture sulle superfici a seminativo superiori a 3 ettari, ove nessuna di queste può coprire meno del 5% e più del 70% della superficie; l obbligo di destinazione ad aree ecologiche, cioè per scopi di natura ambientale e paesaggistica, del 7% della superficie ammissibile agli aiuti; il mantenimento dei prati permanenti presenti in azienda. La quota dei pagamenti per il greening costituirà il 30% degli aiuti diretti al reddito e, nel caso in cui non vengano adempiuti i relativi obblighi, sono previste sanzioni che possono portare fino alla revoca totale di tutti gli aiuti. Tale condizione rende il greening un adempimento obbligatorio al fine di ottenere l erogazione del premio di base, vale a dire quella parte degli aiuti diretti legata a ciascun ettaro di superficie agricola utilizzata (Sau) posseduta. 2) I pagamenti regionalizzati che saranno introdotti con la nuova programmazione prevedono il passaggio a un nuovo criterio di assegnazione degli aiuti che non è più in funzione di quanto storicamente maturato (l attuale regime di pagamento unico) ma si basa sull erogazione di un importo uguale a livello regionale (o di zone agrarie 3 ) concesso in modo forfetario a tutti gli agricoltori in base agli ettari di superficie agricola posseduta. Il valore degli aiuti per ettaro applicati nel modello è quello elaborato dall Istituto Nazionale di Economia Agraria che ha quantificato 4 per la regione Emilia-Romagna un pagamento di base regionalizzato pari a 148,4 euro/ha, mentre per la componente greening il valore stimato è di 89,4 euro/ha. 3) Il meccanismo di degressività. Il totale degli aiuti viene ridotto in base al meccanismo di degressività, che prevede riduzioni progressive dei pagamenti alle aziende secondo specifici scaglioni: -20% per gli aiuti compresi tra e euro, -40% per quelli tra e euro, -70% la parte di aiuti compresa tra e euro e, infine, -100% per la le somme eccedenti euro. Per la lettura dei risultati si fa riferimento a due scenari: il baseline, che rappresenta lo scenario di riferimento, e cioè quello che rispecchia la situazione produttiva osservata e che servirà da raffronto per valutare gli scostamenti in seguito alla stima degli effetti della nuova politica agricola; lo scenario green, che invece considera i nuovi meccanismi della Pac precedentemente esposti. I risultati dell analisi 1) Come cambieranno le superifici coltivate. Il confronto tra gli scenari baseline e green evidenzia come le prescrizioni imposte dalle pratiche di inverdimento comportino nella provincia di Parma una riduzione delle superfici investite pari a circa ettari per la pianura, per la collina e per la montagna, per un totale a livello provinciale di ettari complessivi. L incidenza delle riduzioni per le singole colture appare differenziata in quanto l imprenditore, davanti al vincolo di introdurre la superficie a greening, cerca di scegliere le colture più profittevoli tenuto conto dei costi e dei prezzi dati (fig. 1), sacrificando quelle meno redditizie. Da un analisi dettagliata dei valori elaborati dal modello si registrano (in termini di variazioni assolute) delle contrazioni abbastanza contenute per quasi tutte le colture: solo in alcuni casi specifici (frumento, mais e altri cereali) nelle aree collinari e montane si registra un effettivo incremento. Sostanzialmente, a catalizzare gran parte della riduzione in tutte le fasce altimetriche sono le superfici destinate alle foraggere: in pianura passano da ettari a ettari (-8,76%); in collina ettari a ettari (-13,9%); e in montagna da a circa ettari (-27,42%). Complessivamente la riduzione delle superfici a foraggere nella sola provincia di Parma risulta particolarmente consistente, circa ettari, valore 3 Attualmente non è ancora stato deciso quale criterio verrà adottato in via definitiva per l applicazione della regionalizzazione 4 Dati reperibili sul sito inea.it/pac_2014_2020 Gli impegni verdi a Parma potrebbero comportare la riduzione delle superfici foraggere di circa ettari 18 PARMA economica
4 focus ECONOMIA Fig. 2 Variazioni del livello di aiuti, provincia di Parma e raffronto media Emilia-Romagna Fonte: elaborazioni dell autore utilizzando il modello Agrisp Il comparto più colpito dalla nuova Pac sarà quello zootecnico, soprattutto nelle zone di collina e montagna particolarmente significativo, un terzo della contrazione complessiva stimata a livello regionale pari a Ha. La diminuzione delle superfici a foraggere a fronte di un incremento delle superfici cerealicole è dovuta a un duplice fattore: il costante aumento (soprattutto in questi ultimi anni) della convenienza economica dei cereali, mentre per le foraggere si registra una scarsa redditività per la quota di produzione destinata al mercato. Le foraggere, infatti, se non legate all attività zootecnica rappresentano un processo che, soprattutto nelle aree montane, precede l abbandono, rendendole al contempo la coltura principale da destinare al raggiungimento del 7% di superficie che il greening richiede venga riservato a pratiche ambientali. Nel caso in cui invece tali superfici siano destinate all allevamento bisogna considerare che proprio nelle aree montane i maggiori costi di questa attività la rendono scarsamente competitiva, pertanto anche in questo caso è giustificabile la scelta di destinare queste superfici all adempimento del vincolo di greening del 7%. Tab. 1 Variazioni degli indicatori economici, provincia di Parma 2) L incidenza della nuova Pac sulla produzione lattiero/casearia. È facile intuire che le dinamiche sopra esposte risultano direttamente connesse al settore zootecnico che appare quello maggiormente colpito dalle nuove misure della Pac a livello regionale, ma soprattutto a livello provinciale: per la provincia di Parma la consistenza dei capi bovini passerebbe da unità a unità, generando una riduzione pari a capi, (-15,64%). A livello di fasce altimetriche la situazione appare però particolarmente eterogenea: in pianura la contrazione si aggira attorno al 9%, in collina al 21% e in montagna quasi raggiunge il 31%. A soffrire del processo di riforma saranno soprattutto le piccole e medie aziende agricole collocate nelle aree montane che, seppur avvantaggiate dalla nuova distribuzione degli aiuti diretti, sono quelle su cui grava maggiormente la scarsa competitività dell allevamento da latte, affiancata da una scarsa possibilità di attivare altri processi produttivi. 3) I risultati economici. Nella tabella 1 sono riportate le variazioni delle componenti economiche dell attività agricola per ettaro a livello provinciale Pianura Collina Montagna Valori in /Ha Baseline Green Var % Baseline Green Var % Baseline Green Var % Plv ,5% ,5% ,0% Costi var. tot ,0% ,2% ,6% Ml 1 livello ,0% ,0% ,0% Pagamenti ,2% ,3% ,1% Ml 2 livello ,6% ,2% ,6% Fonte: elaborazioni dell autore utilizzando il modello Agrisp. Legenda: Plv = produzione lorda vendibile; Ml 1 livello = margine lordo di 1 livello; Ml 2 livello = margine lordo di 2 livello. PARMA economica 19
5 focus economia Fig. 4 A/B - Raffronto delle variazioni di produzione lorda vendibile e costi totali variabili in provincia di Parma e in altre province regionali Fig. 4-A Fig. 4-B Nota: il valore della media regionale è rappresentato dalla linea rossa. per fascia altimetrica. La produzione lorda vendibile (Plv), che si riduce a causa delle dismissioni di parte delle superfici e delle altre pratiche imposte dal greening, presenta dei valori molto differenziati per fasce altimetriche: pianura -6,5%; collina -15,5%; montagna -27%. Rispetto alle riduzioni stimate a livello regionale (pianura 5,2%; collina 10,8%; montagna 20,5%) l area della provincia di Parma appare quella maggiormente colpita nelle fasce altimetriche collinari e montane. La riduzione dei costi variabili operata dalle aziende per far fronte agli aggiustamenti delle pratiche di greening appare più che proporzionale rispetto alla contrazione della Plv per le fasce altimetriche di pianura e collina (-7% pianura; -17,2% collina), mentre in montagna la rigidità strutturale e la ridotta possibilità di diversificazione delle attività economiche non consentono alle aziende di effettuare una congrua riduzione dei costi in grado di compensare le perdite in Plv: si registra, infatti, una riduzione dei costi variabili di appena il 12,6%. Una chiara indicazione del grado di efficienza aziendale è rappresentata dal valore del margine lordo di primo livello (calcolato sottraendo i costi variabili dalla Plv) che presenta valori molto preoccupanti per le aziende presenti nella fascia montana, dove a livello provinciale sono presenti gran parte delle aziende zootecniche di dimensioni medio-piccole. Se si considera, poi, la variazione legata ai pagamenti totali in base alla regionalizzazione (fig. 3), che prevedono un importo unico a livello regionale, la nuova ripartizione degli aiuti in pianura e collina comporta una contrazione degli stessi, che incide negativamente su quello che potremmo chiamare margine lordo di secondo livello (comprensivo degli aiuti). Nelle aree di montagna, invece, la nuova distribuzione dei pagamenti rappresenta un vantaggio (+46,1%), dato che in queste aree, oggi, gli aiuti medi per ettaro sono di gran lunga inferiori (in media 163 euro/ha). La Tab. 2 Variazioni degli indicatori economici, provincia di Parma Orticole Seminativi Zootecnia P C M P C M P C M Plv -5,1% -8,6% 0,1% -3,6% -5,0% -15,2% -6,9% -16,9% -24,4% Costi var. tot -5,0% -10,6% 0,1% -3,5% -5,3% 16,9% -7,6% -18,4% -14,1% Ml 1 livello -5,4% -5,2% 0,1% -3,7% -4,6% -33,5% -4,9% -12,2% -47,4% Pagamenti -59,3% -60,9% 62,8% -15,2% 37,1% 121,8% -44,0% -28,4% 12,8% Ml 2 livello -23,3% -23,5% 10,2% -6,8% 5,1% -11,4% -13,4% -15,2% -39,3% Legenda: P = pianura; C = collina; M = montagna. 20 PARMA economica
6 focus ECONOMIA Fig. 4 C/D - Raffronto delle variazioni del margine lordo di I e II livello in Provincia di Parma e in altre province regionali Fig. 4-C Fig. 4-D Nota: il valore della media regionale è rappresentato dalla linea rossa. variazione del margine lordo di secondo livello in pianura e collina è prossima l'11%, mentre nel caso della montagna il valore subisce una contrazione nettamente superiore, che giunge alla preoccupante percentuale del 38,9%. In complesso il riassetto imposto dalla normativa potrebbe incidere in modo negativo sull intero comparto agricolo provinciale. 4) Le variazioni degli indicatori economici per fasce produttive. Nella tab. 2 sono riportati i dati riclassificati per specializzazione produttiva e fasce altimetriche. Variazioni negative della produzione lorda vendibile si registrano in tutti i settori, e in particolar modo nel comparto zootecnico per tutte le fasce altimetriche. Per quanto concerne i costi variabili si osserva come questi tendano ad adattarsi ai nuovi livelli produttivi assecondando le contrazioni della Plv, ad esclusione però del settore zootecnico della fascia altimetrica montana che appare in forti difficoltà e per il quale si rileva una differenza tra Plv e costi variabili che supera il 10% (Plv -24,4% e Ctv -14,1%). Le differenze tra le variazioni di Plv e Ctv si riflettono nei valori del margine lordo di primo livello che appare restringersi per tutti i casi in esame. Per quanto concerne gli aiuti diretti si osserva come la nuova distribuzione incida in modo differente nei vari settori e nelle fasce altimetriche, portando i valori del Margine Lordo di 2 livello (calcolati considerando la somma del ML di 1 Livello ed i pagamenti a condizioni di criticità più o meno elevata) a condizioni di criticità più o meno elevata. 5) La provincia di Parma nel contesto regionale. Uno spunto di riflessione particolarmente interessante fornito dallo studio consiste nell analisi delle variazioni delle componenti economiche in ogni singola provincia della regione Emilia-Romagna, con dettaglio di disaggregazione per fasce altimetriche. Nelle aree montane di Parma, Reggio-Emilia, Modena e Bologna la produzione lorda vendibile (fig. 4A) si riduce in modo molto consistente, con variazioni che oscillano su valori del -15% e -25%. In particolare il valore evidenziato da Parma montagna è di ben -22,88%. Anche nelle rispettive aree collinari provinciali (a esclusione di Bologna) le contrazioni sono particolarmente marcate con valori tra il -15% ed il -20% circa, mentre il valore specifico per Parma è del -14,59%. Nella seconda parte del grafico (fig. 4B) sono riportate le variazioni dei costi totali variabili che rappresentano la seconda faccia della medaglia : difatti se queste contrazioni seguissero in maniera proporzionale (o più che proporzionale) la riduzione della Plv, l azienda sarebbe in grado di attuare strategie adattive in grado di assecondare le dinamiche di mercato, bilanciando perfettamente livelli di produzione e costi sostenuti. Una rigidità strutturale maggiore, che tipicamente caratterizza le aziende altamente specializzate, e una collocazione PARMA economica 21
7 focus economia territoriale in cui è difficile effettuare una vera diversificazione economica degli investimenti, causano alle aziende collocate nelle aree territoriali di montagna e collina una forte difficoltà nel riallineamento dei costi variabili. Questo fenomeno si osserva in particolar modo per le aziende di Parma e Modena montagna, che riescono a contenere i costi totali variabili solo dell 11,16% e del 12,93% rispettivamente. Il differenziale tra produzione lorda vendibile e costi totali variabili si riassume nelle dinamiche evidenziate dal margine lordo di primo livello (fig. 4C) che viene a ridimensionarsi maggiormente proprio nelle aree montane precedentemente menzionate: Parma -45%; Reggio-Emilia -25%; Modena -30%. Infine, le variazioni del margine lordo di secondo livello, tenendo conto della componente degli aiuti diretti, appaiono ammorbidite : pur presentando diminuzioni più contenute nelle aree montane e collinari (in considerazione dell effetto redistributivo degli aiuti sul territorio) si conferma una penalizzazione maggiore per le aree montane di Parma (-33,4%), Reggio-Emilia (-21,1%) e Modena (-23,4%), con valori che appaiono nettamente superiori alla media regionale (-11,9%). Il primo pilastro e i regimi di aiuto La nuova struttura del primo pilastro della l assegnazione del 2% delle risorse a giovani agricoltori che hanno un età inferiore a 40 Pac prevede l attivazione obbligatoria di alcuni regimi di aiuto, mentre altri sono attivabili a discrezione dello Stato membro. Nello generazionale in agricoltura. anni con lo scopo di incentivare il ricambio studio in esame, gli importi utilizzati sono calcolati considerando attivi tutti i regimi, obbli- la possibilità di erogare degli aiuti specifici Le componenti facoltative riguardano invece gatori e non. per le aree svantaggiate, e la possibilità di Il primo pilastro si compone quindi di una erogare degli aiuti accoppiati a produzioni quota definita pagamento di base (con valore stimato al 48% delle risorse disponibili) vello locale e per le quali sarà effettivamente che presentino una particolare rilevanza a li- che andrà a sostituire l attuale premio unico necessario agire con un supporto accoppiato. Infine per i piccoli agricoltori (coloro che aziendale. La seconda componente invece è quella relative alle misure di greening possono ricevere un ammontare che corrisponda al pagamento di base medio per et- (o inverdimento) che intendono sostenere e incentivare un agricoltura più sostenibile erogando un pagamento (30%) per le pratiche 3 Ha o pari al 15% del pagamento di base taro moltiplicato per un numero massimo di agricole benefiche per il clima e l ambiente. medio per beneficiario) è previsto un regime La terza componente obbligatoria riguarda forfetario semplificato. Fonte: proposta di regolamento dei pagamenti diretti COM UE, Reg. 625 (COM 2011). Ipotesi con incidenza percentuale degli aiuti su studio Inea. 22 PARMA economica
8 focus ECONOMIA Le superfici e le risorse saranno riallocate verso produzioni più remunerative, come il pomodoro Conclusioni e implicazioni territoriali I risultati elaborati dal modello, nell ipotesi di mantenere i prezzi costanti, evidenziano come l introduzione delle pratiche di greening abbinate alla nuova distribuzione dei pagamenti di base porterà a consistenti riduzioni in termini di Plv e di reddito aziendale. La componente di greening genererà non solo una contrazione delle superfici a coltura, ma anche una vera e propria riallocazione di superfici e risorse verso processi più efficienti (tra cui il pomodoro). Allo stesso tempo la regionalizzazione, estendendo le superfici ammissibili a quasi tutta la Sau, e prevedendo un importo di pagamento unico a livello regionale, porterà, assieme alla riduzione degli stanziamenti complessivi, alla diminuzione degli aiuti medi per ettaro per le aree storicamente destinatarie di aiuti maggiori (pianura in primis) favorendo invece le aree montane. In ogni caso, il bilancio complessivo a livello provinciale appare particolarmente preoccupante proprio per le aree montane, dato che l impatto stimato ipotizza che sarà l allevamento da latte il processo maggiormente colpito. È importante sottolineare però che in questa fase di analisi l attenzione dovrà essere focalizzata maggiormente sulle debolezze strutturali-territoriali, e non tanto sulla misurazione meramente numerica, in ragione del fatto che, come precedentemente esposto, il presente lavoro si basa su quanto indicato nella bozza di regolamento, e non sul testo definitivo. Ad oggi, difatti, non è ancora chiaro quali saranno i vincoli che la futura normativa andrà a implementare sul fronte del greening: la Commissione europea ha formulato la proposta di un greening più rigido e vincolistico, mentre il Parlamento Europeo ha rivoluzionato la proposta della Commissione proponendo un greening molto più leggero e ammorbidito, sia in termini di vincoli che di accesso al diritto all aiuto. Infine, il Consiglio ha assunto una posizione intermedia. In conclusione l attuale dibattito per ora converge solo sulla quota finanziaria (pari al 30%) degli aiuti che saranno erogati in base a questo regime. Alla luce di questa incertezza normativa appare perciò importante porre l accento sui possibili impatti che potrebbero generarsi a livello provinciale (e regionale) a seguito dell introduzione della nuova Pac, che nella nuova formulazione risulta certamente meno garantista nei confronti di agricoltori presenti in specifiche realtà territoriali come quelle montane: osservando la struttura del primo pilastro, i regimi di pagamento che dovranno essere obbligatoriamente attivati (pagamento di base, greening e giovani agricoltori cfr. fig. 1) non prevedono un aiuto mirato per specifiche aree o per specifiche produzioni, rimandando al policy maker dello Stato membro la facoltà di scelta nell attivare degli aiuti mirati (aree svantaggiate, aiuti accoppiati per alcune produzioni di rilevanza locale). Se quindi la logica adottata dalla nuova Pac risulta innegabilmente in grado di adattarsi alle molteplici realtà territoriali europee, sarà compito del nostro Paese prevedere l attivazione degli appositi strumenti facoltativi ai quali destinare una adeguata quota di risorse. L analisi svolta ha evidenziato come il mercato rappresenterà il nuovo driver delle scelte produttive delle imprese, che non potranno più puntare alla massimizzazione dei sussidi, ma al risultato di gestione. La scelta strategica della nuova Pac non dovrà però prescindere dalla necessità di tutelare e garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e di interi comparti produttivi che operano in aree svantaggiate, e per le quali sarà necessario intervenire con logiche di sostegno differenti. La scarsa competitività delle aziende presenti nelle aree montane provinciali e regionali è difatti imputabile in buona parte a fattori che esulano dall economicità interna all azienda stessa, ed è da ricondurre invece a caratteristiche territoriali di forte svantaggio competitivo in cui le aziende si trovano a operare. Sarà pertanto essenziale che anche nel nuovo periodo di programmazione vengano attivati e garantiti aiuti mirati al sostegno delle aree montane e, nel caso della provincia di Parma, che si consideri con particolare attenzione un sostegno alle produzioni lattiero-casearie presenti in queste aree. PARMA economica 23
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