Riflessione critica nella professione

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1 Riflessione critica nella professione

2 Senza conoscenza e riflessione non si impara dall esperienza L esperienza, in sé e per sé, non ci dice niente. Deve essa messa a confronto con dei dati, ci si deve riflettere sopra affinché abbia un senso. Il punto è che per dare senso all esperienza bisogna utilizzare dei concetti e delle abilità acquisite prima dell esperienza stessa. Secondo Boud, Keogh and Walker (1985): la riflessione è un importante attività umana con la quale le persone recuperano la loro esperienza, ci pensano o addirittura ci rimuginano su e infine la valutano. E questo lavoro che si fa con l esperienza a essere importante nell apprendimento

3 Chi è un bravo professionista?! E infallibile? No, ma sa gestire l errore! E un professionista riflessivo in quanto conosce nell azione e riflette sull azione e nel corso dell azione per superare i limiti della Razionalità Tecnica valida solo per situazioni di routine (Schön)! E capace di gestire consapevolmente la componente di artisticità (artistry) insita nel suo lavoro! Agisce utilizzando un sapere tipologico dotato di rigore senza esattezza (Botturi)

4 Per avere vera esperienza Se vogliamo utilizzare l esperienza per dare senso al mondo che ci circonda, dobbiamo essere chiari in merito a: a) quali abilità e quali conoscenze previe sono necessarie e b) come utilizzarle per interpretare le nostre esperienze.

5 Schon reflection in e on action! Riflessione durante l azione: mentre stanno accadendo gli eventi! Riflessione sull azione: guardando indietro quando gli eventi sono già accaduti.

6 Fitzgerald e la riflessione critica! Fitzgerald (1994:68) afferma che: I professionisti sviluppano le competenze attraverso un processo di riflessione sull esperienza; esaminano il loro lavoro e contribuiscono alla loro professione ( ). Considerano inoltre l effetto che le forze sociali hanno su loro stessi e sul loro lavoro. Attraverso il processo di riflessione critica il professionista ottiene un accresciuta consapevolezza sulla varietà di fattori che informano la sua pratica determinando un azione informata o pratica informata. Questa è talvolta chiamata prassi.

7 Riflettere e imparare a riflettere! Riflettere sulla propria pratica non ci fornisce necessariamente delle soluzioni e, anzi, spesso provoca più domande che risposte.! Rispondere a domande che riguardano la propria pratica, consente però di ottenere una comprensione più profonda della pratica stessa.! Identificando le qualità necessarie per diventare un professionista riflessivo L'Aiguille (1994) parla di impegno, energia e soprattutto voglia di imparare.

8 Il modello di Gibbs Descrizione: cosa è accaduto? Piano di azione: se accadesse di nuovo cosa farei? Descrizione: quali erano i miei pensieri ed emozioni? Conclusione: che cos'altro avrei potuto fare Valutazione: quali sono stati gli aspetti positivi e negativi dell esperienza? Analisi: che significato posso attribuire a questa esperienza?

9 Fase 1 - descrizione! Restituzione della descrizione fattuale delle situazioni cliniche. Possono aiutare i seguenti stimoli:! Che cosa è accaduto? Dov ero? Chi altri era con me? Perché ero lì? Cosa stavo facendo? Cosa stavano facendo le altre persone? Quale era il contesto dell evento? Cosa è successo? Che parte ho avuto in ciò che è successo? Che parte hanno avuto gli altri? Quale è stato il risultato?! In breve:! Fornire un resoconto conciso e fattuale! Fornire i dettagli rilevanti! Fare in modo che il lettore possa rappresentarsi la situazione.

10 Fase 2 Descrizione! La descrizione fattuale è integrata dalla presentazione dei sentimenti ed emozioni vissuti dal professionista. L obiettivo è identificare ed esaminare reazioni, emozioni e pensieri in quel momento. E importante, seppur difficile, essere onesti sui propri pensieri ed emozioni. Alcune domande chiave possono guidare questa fase di rielaborazione del vissuto:! Come erano le mie sensazioni immediatamente prima che l evento iniziasse? Cosa stavo pensando in quel momento? Cosa ho pensato dell evento quando è iniziato? Come mi ha fatto sentire?! Cosa mi hanno fatto pensare le parole/azioni degli altri? Come queste mi hanno fatto sentire? Come mi sono sentito a proposito dell esito dell evento? Cosa ne penso ora?! Fare una lista di tutte le emozioni provate in relazione all evento dal suo inizio alla fine. Quale di queste emozioni ha per me maggior significato? Come posso spiegare i miei sentimenti? Che cosa li ha influenzati? Sono cambiati? Perché? Come hanno influenzato le mie azioni e pensieri in quel momento? Guardandomi indietro, le mie opinioni sono cambiate?

11 Fase 3 - Valutazione! La fase di valutazione, nel modello di Gibbs, segue quella di descrizione del vissuto aiutando il professionista a riflettere sulle valutazioni (giudizi) espressi/pensati nel momento in cui stavano accadendo i fatti:! Cosa c è stato di positivo nell esperienza? Cosa c è stato di negativo nell esperienza?! Si torna indietro nel tempo per capire come sono andate le cose. Che cosa mi ha fatto pensare che era positivo o negativo?! Come mi sento adesso rispetto a quei giudizi/valutazioni?

12 Fase 4 - Analisi! Nella fase di analisi, l esperienza deve essere esaminata in profondità iniziando a teorizzare alcuni aspetti chiave. Vengono identificati aspetti chiave o un tema prevalente dell esperienza che hanno influenzata profondamente l esperienza stessa. Sono questi gli aspetti che dovrebbero essere esaminati in futuro. Per esempio un aspetto della comunicazione o della gestione del tempo può aver giocato un ruolo importante e quindi deve essere tenuto in considerazione nel momento in cui si pianifica un intervento. In questa fase il professionista deve effettuare un esame accurato, dare un senso ai fattori che hanno influenzato la situazione ed esplorare dei modi per cambiare la situazione. Anche qui alcuni stimoli supportano l esercizio di riflessione:! Cosa è andato bene? Cosa ho fatto bene? Cosa hanno fatto bene gli altri? Cosa è andato storto o non bene come avevo pensato? In che modo ho contribuito a questo? In che modo gli altri hanno contribuito a questo? Perché sarebbero successe tutte queste cose?! Come dovrebbero funzionare le cose in questa situazione?! Quali nozioni o teorie conosco alle quali posso fare riferimento? La conoscenza teorica di questo aspetto dà maggior senso a quello che è accaduto?! Posso usare questa teoria per migliorare questo aspetto in futuro?

13 Fase 5 - Conclusioni! Sulla base dei risultati della fase di analisi, il professionista è in grado di produrre delle conclusioni rispetto all esperienza. E questo il momento in cui viene effettuata una sintesi di quanto appreso attraverso il processo di riflessione, dei principali fattori che hanno influenzato la situazione e di che cosa è necessario per migliorarla. Si giunge alla consapevolezza e alla comprensione di come il mio comportamento e quello degli altri hanno contribuito agli esiti (outcome) dell evento.! Se capitasse di nuovo che cosa farei di diverso? Come adatterei la mia pratica alla luce della nuova comprensione acquisita? Come mi preparerei?

14 Fase 6 Piano di azione! Questa sezione può includere la specifica di competenze da sviluppare o aspetti organizzativi da migliorare. Possono altresì essere identificate nuove conoscenze o formazione necessarie. Il professionista giunge così a poter elaborare un piano di azione. Alcuni stimoli possono guidare questa fase di elaborazione:! Quali aree richiedono sviluppo o pianificazione? Quali risorse (umane, professionali, ecc.) sono necessarie e dove potrebbero essere trovate? Quali interventi possibili emergono? Rivolti a chi? Con quali professionisti? Con quali approcci?! Quali passi sono necessari in via prioritaria?

15 Stephenson (1993, citato in Palmer, Burns e Bulman, a cura di, 1995:56-57)! Il modello di Stephenson, può integrare quello di Gibbs. Questo modello invita il professionista a porsi, rispetto a una precisa esperienza clinica, le seguenti domande:! Qual era il mio ruolo in questa situazione? Mi sono sentito a mio agio o a disagio? Perché?! Che azioni ho intrapreso? Come mi sono comportato e come hanno agito gli altri? Il mio e l altrui comportamento era appropriato?! Come avrei potuto migliorare la situazione per me stesso, il paziente, le altre persone coinvolte?! Che cosa cambierei in futuro? Sento di aver imparato qualcosa di nuovo su me stesso?! Mi aspettavo che succedesse qualcosa di diverso? Che cosa e perché?! Questa situazione ha cambiato in qualche maniera il mio modo di pensare?! Quali conoscenze teoriche e di ricerca posso applicare a questa situazione?! Quali temi più ampi, ad esempio di carattere etico, politico o sociale, emergono da questa situazione? Che cosa penso di questi temi più ampi?

16 A proposito dell osservazione e dell analisi dell esperienza come mezzi per promuovere l apprendimento Ad un'attenta analisi, ogni situazione problematica che dobbiamo affrontare mostra, più o meno chiaramente, cinque fasi logicamente distinte: (i) la percezione di una difficoltà; (ii) la sua individuazione e definizione; (iii) l'ipotesi di una possibile soluzione; (iv) la considerazione delle possibili conseguenze dell'ipotesi individuata; (v) le successive osservazioni e prove che conducono all'accettazione o al rifiuto dell'ipotesi. John Dewey (1961) Come pensiamo, La Nuova Italia

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