Il pensiero di Carlo Masini in tema di bilancio: tra tradizione e modernità
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1 Il pensiero di Carlo Masini in tema di bilancio: tra tradizione e modernità Milano, Università Bocconi, 20 novembre 2015 Silvano Corbella
2 La collocazione temporale dei contributi di Carlo Masini in tema di bilancio C. Masini, I bilanci d impresa, Giuffrè, Milano, Sentenza del Tribunale di Milano Mini riforma della disciplina di bilancio C. Masini, Dinamica economica nei sistemi dei valori di azienda: valutazioni e rivalutazioni, Giuffrè, Milano, 1955 C. Masini, L ipotesi e l economia di azienda, Giuffrè, Milano, 1961 C. Masini, Lavoro e Risparmio, UTET, 1970 L impostazione allora dominante postulava: il bilancio come strumento di comportamento l esistenza di bilanci differenziati e plurimi il bilancio pubblico come corollario del bilancio «interno la centralità della nozione di reddito distribuibile 2
3 cosa è successo dopo? Progressivo irrigidimento della regolamentazione civilistica di bilancio Da un prudente reddito realizzato ad un sistema valutativo misto (quello dei principi internazionali) costo + fair value Consolidamento e dominanza della teoria della unicità del bilancio Progressiva evoluzione del bilancio da strumento di comportamento a strumento di informazione Adozione IAS/IFRS 3
4 Il bilancio come strumento di informazione (Valutazioni e Rivalutazioni) determinazione di «reddito di esercizio» per l osservazione dell economia di azienda. Nell economia d azienda si usa il termine «reddito d esercizio» senza altri attributi per indicare una determinazione quantitativa espressiva di un aspetto dei risultati economici della gestione. Sul fondamento della determinazione di «reddito d esercizio», proprio del bilancio interno, si pongono determinazioni per altri scopi quali il «reddito prelevabile», il «reddito di bilancio pubblico» soggetto tra l altro congiuntamente agli influssi della regolazione pubblica generale dei bilanci e della regolazione pubblica attinente all imposizione fiscale. I diversi scopi richiedono diversi criteri di valutazione e quindi di configurazione del reddito e del connesso capitale di funzionamento. Il «reddito secondo la generale legislazione» non [è] oggetto della teoria economica d azienda: quest ultima investiga i fenomeni e considera le norme di diritto positivo come circostanze dei fenomeni. 4
5 Segue La modernità del pensiero di Carlo Masini I bilanci pubblici non possono essere oggetto generale di una teoria poiché sono composti secondo il convergente influsso di principi di diverse discipline: l economia d azienda, il diritto civile, il diritto tributario, ecc. Infatti, se ben redatto il bilancio pubblico soddisfa alla legge generale, alle leggi tributarie, offre una data visione della situazione finanziaria dell azienda, consente una data politica di dividendi, e in casi di «rivalutazione» congiunta a emissioni azionarie consente connessioni tra problemi di determinazioni di redditi, di politiche di destinazione dei redditi, di rapporti di capitale tra soci antichi e nuovi soci, e così via. La dottrina giuridica si sta orientando verso l impiego delle nozioni d economia d azienda. La regolazione generale e le regolazioni speciali, tuttavia, pur con progressi nei tempi recenti data l esperienza imposta dall intensa dinamica dell economia, hanno ancora largo campo per attingere alle accennate nozioni. Quando si consideri la sola materia di bilancio, si deve ammettere che nei tempi presenti il bilancio interno non può essere conforme ai criteri di legge, neppure quando si tenga conto della moderna regolazione suscitata dalla dinamica economica. Il bilancio pubblico, di necessità, risulta composto da un insieme di alterazioni della corretta rappresentazione dell economia d azienda, «alterazioni imposte dalla medesima regolazione pubblica». C. Masini, pur sposando un approccio orientato al bilancio interno e alla pluralità dei bilanci, anticipa il ruolo del bilancio come strumento di informazione per esprimere il risultato di gestione. 5
6 La tecnica di rivalutazione fuori esercizio (L ipotesi; Valutazioni e Rivalutazioni) Il metodo di calcolo dei redditi e dei capitali di esercizio in esercizio si serve di ipotesi semplificatrici che, passati due o più esercizi secondo il movimento dei fenomeni di impresa e di mercato, richiedono di solito l assestamento del sistema dei valori per mezzo di «rivalutazioni generali fuori esercizio». Il «capitale di rivalutazione» inserito nel sistema del reddito è costituito da un insieme di valori iniziali per successive determinazioni di redditi e di capitali di esercizio. Il metodo per la determinazione fuori esercizio del capitale di rivalutazione ricorre all apprezzamento d insieme di termini di riferimento risultanti da procedimenti di «valutazione analitica» e da procedimenti di «valutazione sintetica»; tali procedimenti sono complementari. Il prezzo, una volta fatto, è misura di «capitale economico»; anch esso sarà poi misura finale di capitale di gestione quando il suo valore sarà inserito nelle rilevazioni di reddito e di capitale o di patrimonio di esercizio come espressione di un valore del dinamico sistema di valori dell impresa o dell azienda patrimoniale. 6
7 Segue La complessa determinazione generale fuori esercizio nelle ultime stime si concreta con la formazione di un nuovo sistema di valori base per le determinazioni future dei «redditi di esercizio» e dei «capitali di funzionamento», e con la rilevazione correlata di un «saldo di rivalutazione». La rivalutazione si effettua per mezzo di complementari, e nel risultato finale, reciprocamente delimitantisi, valutazione «analitiche di funzionamento» di prima determinazione da cui indirettamente i valori di S -, e valutazioni «economiche sintetiche» ; tali valutazioni adducono insieme con l impiego di altri molteplici indici di confronto sia dei valori analitici, sia dei valori sintetici, alla finale impostazione analitica del sistema dei valori e alla eventuale rilevazione del «saldo di rivalutazione» S, nelle rappresentazioni contabili denominato anche «Fondo di rivalutazione». C. Masini anticipa talune posizioni dei principi IAS/IFRS (tra gli altri, lo IAS 16), pur differenziandosi nel preservare un approccio ˮsistemico delle misurazioni di bilancio. Infatti 7
8 Segue Fatta la «rivalutazione generale» l omogeneità di tutti i valori del sistema di una azienda appare in una sua più estesa manifestazione. Non si tratta di omogeneità definita rispetto a variazioni di valori antichi con riferimento a uno o più indici di valori economici particolari o generali della moneta rapportati ai tempi presenti; la nostra è una omogeneità di complesso, pertinente ai valori in quanto determinati rispetto ad uno stesso insieme di condizioni presenti e previste future di svolgimento della economia dell azienda e dei mercati. 8
9 Gli esercizi economici particolari (L ipotesi) Nelle aziende si determinano sia dati di singole operazioni e di singoli processi di produzione o di consumo, sia dati di combinazioni particolari e generali di operazioni e di processi di produzione o di consumo. Quando si combinano operazioni e processi per i quali si manifestano correlate variazioni di valori economici di segno opposto, la determinazione compone «esercizi particolari» e esercizi generali. Le nozioni offerte dagli «esercizi particolari» servono anche per determinare e interpretare la sintesi di «esercizi generali» di azienda. Gli «esercizi particolari» si costruiscono quando è possibile percepire una «relativa unità economica» nell ambito della più vasta «unità economica d azienda»ˮ. C. Masini anticipa il focus posto dai principi IAS/IFRS sui concetti di CGU e di Segmento, con le opportune cautele: Per gli «esercizi parziali», quando è possibile, si determinano solo risultati lordi malcerti; se nella impresa si possono determinare più esercizi parziali sono numerosi i nessi che li avvincono per relazioni tra accadimenti sia di impresa sia di mercatoˮ. 9
10 La nozione (implicita) di core goodwill (L ipotesi) Il sovrapprezzo si noti, in un aspetto è pagamento anticipato al cedente di parte dei redditi prelevabili futuri, in altro aspetto è decurtazione dei redditi prelevabili futuri; s intende se iscritto all attivo, come si usa per le perdite da ammortizzare, lo si ammorterà in futuro. Se non si ammorta, si assume l ipotesi che anche in futuro, in un futuro non definito, sia negoziabile il capitale nella misura in cui è pagato al presente». «Se il prezzo dovesse essere tradotto nelle rilevazioni di conto come valore del capitale di impresa, i dati di Stato Attivo e Passivo dovrebbero essere determinati secondo previsione di combinazioni produttive fatte al momento della cessione e non secondo dati normalizzati e l avviamento non sarebbe iscritto al valore pagato bensì come differenza da ammortare tra il prezzo totale pagato e il netto determinato con i criteri di rivalutazione proposti nella teoria definita più sopra in questo scritto». C. Masini anticipa il rigore dei principi IAS/IFRS nel rifuggire dal c.d. falso avviamento, suggerendo di rilevare come avviamento solo il core goodwill. Di rilievo il riferimento alla eventualità di non ammortizzare il goodwill. 10
11 una ultima riflessione 11
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