STORIA DELLE ISTITUZIONI DELL ITALIA UNITA
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1 Archivio di Stato di Perugia Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica Biennio Insegnamento di STORIA DELLE ISTITUZIONI DELL ITALIA UNITA Docente Fosca Pizzaroni Sommario Obiettivi formativi.1 Argomenti..2 Organizzazione del corso...7 Metodo e criteri di insegnamento..7 Monitoraggio dello stato di apprendimento e criteri di valutazione.7 Testi di riferimento 7 Obiettivi formativi 1. Far sì che gli allievi indaghino il mutamento del quadro storico istituzionale a partire dalla rivoluzione francese, attraverso i moti risorgimentali, fino alla costituzione dell attuale Repubblica Italiana 2. Far sì che gli allievi sappiano ricostruire l evoluzione degli istituti di cui l Amministrazione dello Stato si è andata dotando 3. Far si che gli allievi sappiano utilizzare strumenti come le leggi dello Stato, gli Atti Parlamentari e il patrimonio documentario al fine di analizzare lo sviluppo del pensiero giuridico amministrativo e le trasformazioni istituzionali 1
2 Argomenti PRIMO ANNO: INTRODUZIONE 1. La storia delle istituzioni e l archivistica a. Strumenti di lavoro b. Il concetto di Storia come Memoria: identità e certezza del diritto 2. Alle radici delle Istituzioni contemporanee a. Il portato della Rivoluzione Francese b. L elaborazione del pensiero costituzionalista in Italia c. Lo Statuto albertino (1848) d. La riforma cavouriana del 1853 e. L «ufficio organo» e l attenzione all «archivio» 3. L evoluzione di uno dei principali organi del potere esecutivo il Ministero dell interno ( ) 4. Alle origini della burocrazia a. Formazione dell apparato burocratico dall unità alla riforma crispina b. L amministrazione per Enti: Nitti e Beneduce c. La nascita degli Enti parastatali APPROFONDIMENTI 5. Lo Stato Sardo a. L evoluzione del pensiero politico e giuridico italiano: la storia dell elaborazione delle costituzioni dal 1796 al Analisi e confronto delle seguenti Costituzioni: Repubblica di Bologna 1796; Regno di Sardegna 1821; Stato Pontificio 1848; Repubblica Romana 1849; Regno di Sardegna b. Strutture dell antico regime sardo c. Le riforme (il Consiglio di Stato e le libertà civili) d. Lo Statuto Albertino (1848) e. Le riforme legislative a corollario dello Statuto 2
3 f. Il decennio di preparazione ( ) le leggi e l organizzazione segreta di un corpo volontario guidato da Garibaldi attraverso le carte del Consiglio dei Ministri 6. Il periodo delle annessioni: quale scelta istituzionale? Federalismo o Stato unitario? a. Il caso Lombardia (La creazione presso il ministero degli esteri del Regno sardo della Direzione generale delle province italiane e la Commissione Giulini della Porta: r. d. 8 giugno 1859, n. 4325) b. Il precipitare degli avvenimenti c. La varietà degli organi di governo provvisori (distinzione tra Luogotenenze e Commissariati) e il processo di normalizzazione (abolizione dei privilegi ecclesiastici e feudali; istituzione dello stato civile, introduzione delle leggi sarde) con particolare riguardo alla storia dell Umbria ed all operato e all organizzazione sul territorio data dal Commissariato generale straordinario per le province dell Umbria 7. Il nuovo Regno a. La discussione parlamentare all indomani dell Unità b. L unificazione legislativa e amministrativa, analisi dell evoluzione della forma di governo: dalla riforma cavouriana del 1853 alla legge Lanza 20 marzo 1865, n e i sei testi allegati; l opera di codificazione a ridosso della terza guerra d indipendenza, la reintroduzione della tassa sul macinato e il fallimento della politica di liquidazione del cosiddetto asse ecclesiastico. 8. Laboratorio di riflessione su uno dei seguenti due temi, a scelta: 1) Alle radici dell unità: le riforme amministrative del Regno sardo : saranno fornite agli studenti le leggi sarde , invitandoli ad analizzare, brevemente, la trasformazione istituzionale che attuano, passando da un Regno ordinato in Segreterie Reali ai Ministeri, primo fondamentale passo del cambiamento che porterà alla riforma cavouriana del 23 marzo 1853, legge n ricompresa nel r.d. 13 novembre 1859, n. 3746, emanato con l. 25 aprile 1859, n. 3345, ed alla creazione dell ordinamento piramidale dei ministeri e dell ufficio organo. 2) Portati costituzionali a confronto: Statuto fondamentale del governo temporale degli Stati della Chiesa (1848) e Statuto Albertino (1848) : gli studenti saranno invitati a riflettere sui distinti portati costituzionali. 3
4 SECONDO ANNO: INTRODUZIONE 1. Si effettuerà una lezione interdisciplinare archivistica e storia delle istituzioni sul modo di procedere nel descrivere la storia del soggetto produttore in base alle norme sugli standard, con particolare riguardo alle NIERA. Si è portato l esempio della Prefettura. 2. Titolari e piani di conservazione Storia della normativa e modelli odierni: si approfondirà il discorso della lezione interdisciplinare con l intervento degli studenti che descriveranno le problematiche incontrate durante i tirocini e le fasi del riordinamento della serie Provincia di Perugia, Reparto Primo - Segreteria ( ), evidenziando l importanza del titolario l ordinamento delle carte e per la ricostruzione della storia dell ufficio e quindi delle sue funzioni. Ciò introdurrà una lezione sulla storia dei titolari e dei piani di classificazione: la normativa a confronto, partendo dalla legge n del 23 ottobre 1853, base del Regio Decreto 25 gennaio 1900, n Approvazione del regolamento per gli Uffici di registratura e di archivio delle Amministrazioni centrali-, fino ad arrivare al Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445; indicando gli attuali modelli italiani, rintracciabili sul sito e illustrando il modello di titolario messo a punto dalla Commissione europea APPROFONDIMENTI 3. Analisi di alcuni organi del potere esecutivo dalle origini alla costituzione della Repubblica a. Il Consiglio dei Ministri: dall art. 6 dello Statuto Albertino che disegna un regime monarchico costituzionale all instaurarsi, nella prassi, di un sistema politico monarchico parlamentare; storia, ampliarsi delle competenze e funzioni dal primo regolamento, r.d. 21 dicembre 1850, n. 1122, alla normativa attuale b. Il Consiglio di Stato: storia, competenze e funzioni dalla riforma del 1831 all istituzione dei Tribunali amministrativi regionali con legge 6 dicembre 1971, n c. La Corte dei Conti e la formazione dell apparato burocratico: dalle leggi Rattazzi 30 ottobre 1859 n e n alla Corte dei Conti del Regno d Italia, legge 14 agosto 1862, n. 800; la nuova legge sul bilancio dello Stato, 22 aprile 1869, n. 5026, poi rifusa nel testo unico 17 febbraio 1884, n e Regolamento 4 maggio 1885, n e la nascita della 4
5 Ragioneria generale dello Stato, ovvero la questione della duplicazione dei controlli : concetto di burocrazia. Creazione, nel periodo di nuovi uffici speciali, comitati, organismi interministeriali e dei cosiddetti ministeri tecnici che aggirano i controlli della Corte: si creano amministrazioni secondo lo scopo, di piccole dimensioni, con controlli consuntivi, ispirate a criteri industriali, cui partecipano i rappresentanti dell industria; la riforma De Stefani; la Corte dei Conti nel dettato costituzionale della Repubblica italiana, le leggi del 14 gennaio 1994 n. 19 e n. 20, e le riforme del bilancio fino alla legge del 3 aprile 1997, n. 94 d. I Ministeri e la burocrazia: dalla legge cavouriana del 1853, l organizzazione piramidale dell amministrazione in funzione dell azione del ministro; periodo delle annessioni e aumento dell apparato burocratico; il ceto impiegatizio da massa mal pagata e precaria all assunzione per concorso attraverso la sindacalizzazione ; l alta burocrazia dirigente vero volano dell amministrazione, il fenomeno della professionalizzazione ; legge 12 febbraio 1888, n regolamento r.d. 1 marzo 1888, n , l architrave della riforma crispina; l organizzazione dei ministeri e lo sviluppo anomalo del rapporto centro-periferia; le materie di competenza dello Stato e il loro sviluppo verso le problematiche sociali e finanziarie. Nitti e Beneduce, la nascita dell INA, ente matrice di una lunga serie di altri enti pubblici, organizzazioni flessibili e non burocratiche, destinate per il Nitti a convogliare risorse finanziarie, altrimenti inutilizzate, verso l investimento in sovrastrutture industriali, che determinarono il fenomeno dell amministrazione per enti sviluppato a pieno durante il Ventennio da Beneduce; il periodo fascista e la nascita degli enti corporativi o parastatali e. Il Ministero dell Interno: esempio dell evoluzione del sistema amministrativo. Storia, funzioni e competenze del ministero dal suo primo ordinamento unitario -disegnato con r.d. 9 ottobre 1861 n. 255, seguito dal r.d. 20 ottobre n. 291-, al suo attuale disegno. Esempi di trasformazione del sistema amministrativo: evoluzione di competenze : la sanità pubblica da semplice competenza di uno dei servizi del ministero dell Interno nel 1861, a Direzione generale (r.d. 3 luglio1887, n. 4707); dal passaggio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri come Alto commissariato (1945) a Ministero nel 1958 passaggi di competenza : Direzione generale delle carceri, con legge 1601/1922 passa dal ministero dell Interno al ministero di Grazia, giustizia e culti. Regio decreto 20 luglio 1932, n. 884 la Direzione generale culti e la Direzione generale del fondo per il culto e del fondo di beneficenza e religione nella città di Roma, passano dal ministero di Grazia, giustizia e culti al ministero dell interno creazione del Fondo Edifici per il culto; edifici di 5
6 culto amministrati dal governo italiano attraverso la Direzione centrale per l amministrazione del Fondo edifici di culti del ministero dell interno, oggi in Umbria nascita di nuove competenze : la creazione di uffici provvisori in caso di emergenze/urgenze; il servizio terremoti da istituto provvisorio al suo inserimento in organico come Ufficio servizi speciali ( ). L organizzazione dei suoi archivi in base all analisi della normativa e dei soggetti produttori, il confluire delle sue competenze alla Direzione generale della Sanità pubblica e al ministero dei Lavori Pubblici con r. d. l. 2 settembre 1919, n Laboratorio di riflessione: In collaborazione con i tutor dei laboratori archivistici si richiederanno agli studenti le schede soggetto produttore e storia archivistica del fondo, secondo i criteri conformi agli standard e in base al software che si usa in Istituto (X-dams), relative alle carte da loro inventariate nel corso dell anno, così da definire quale sia l'intimo rapporto tra la storia delle istituzioni e l'archivistica. 6
7 Organizzazione del corso Il corso è organizzato in lezioni frontali, con l aiuto di slides. Metodo e criteri di insegnamento Attraverso l esame di documenti originali, prodotti dai diversi organi dello Stato, l analisi delle leggi fondamentali e la lettura dei dibattiti parlamentari, ci si prefigge, il raffronto tra avvenimenti storici, legislazione e prassi burocratica quotidiana, così da tener conto delle loro interconnessioni e del loro incidere nella storia delle Istituzioni. A tal fine si prevedono momenti d incontro interdisciplinari con docenti di altri insegnamenti di materie storiche, giuridiche e archivistiche. Relativamente a quest ultime si ipotizzano dei laboratori, così da poter applicare a casi concreti gli strumenti d analisi acquisiti Monitoraggio dello stato di apprendimento e criteri di valutazione Periodiche verifiche dell apprendimento saranno effettuate nel corso dei due anni attraverso due laboratori di riflessione. Testi di riferimento PRIMO ANNO: GUIDO ASTUTI, L unificazione amministrativa del Regno d Italia, Napoli, Morano, 1966 GUIDO MELIS, Storia dell amministrazione italiana ( ), Bologna, Il Mulino, 1996, p STEFANO MERLINI, Il governo costituzionale. Lo Statuto, la forma di Stato e la forma di governo, in Storia dello Stato italiano dall'unità a oggi, a cura di RAFFAELE ROMANELLI, Roma, Donzelli, 1995, p RAFFAELE ROMANELLI, Centralismo e autonomie. Le ragioni del centralismo, in Storia dello Stato italiano dall'unità a oggi, a cura di RAFFAELE ROMANELLI, Roma, Donzelli, 1995, p PAOLO FRANZESE, Introduzione, in ARCHIVIO DI STATO DI PISTOIA, Archivio di Gabinetto della Sottoprefettura poi Prefettura di Pistoia, inventario a cura di PAOLO FRANZESE, MBCA-Ufficio Centrale per i beni archivistici, 1998, p Gli archivi umbri e l'unita'. Guida alle fonti documentarie , a cura di Elisabetta David, Stefania Maroni, Marcello Pitorri, Perugia, Deputazione di storia patria per l'umbria, 2011 (L'Umbria nella nuova Italia. Materiali di storia a centocinquant'anni dall'unità) Dallo Stato della Chiesa al Regno d Italia. Fonti per la storia del biennio , a cura di Attilio Bartoli Langeli e Daniele Sini, Perugia, Deputazione di storia patria 7
8 per l'umbria, 2011 (L'Umbria nella nuova Italia. Materiali di storia a centocinquant'anni dall'unità) SECONDO ANNO: GUIDO MELIS, Storia dell amministrazione italiana ( ), Bologna, Il Mulino, 1996, p STEFANO MERLINI, Il governo costituzionale, in Storia dello Stato italiano dall'unità a oggi, a cura di RAFFAELE ROMANELLI, Roma, Donzelli, 1995, p MAURIZIO FIORAVANTI, Le dottrine dello Stato e della costituzione, in Storia dello Stato italiano dall'unità a oggi, a cura di RAFFAELE ROMANELLI, Roma, Donzelli, 1995, p MARCELLO DE CECCO - ANTONIO PEDONE, Le istituzioni dell economia. Lo Stato investitore, in Storia dello Stato italiano dall'unità a oggi, a cura di RAFFAELE ROMANELLI, Roma, Donzelli, 1995, p RAFFAELE ROMANELLI, Centralismo e autonomie, in Storia dello Stato italiano dall'unità a oggi, a cura di RAFFAELE ROMANELLI, Roma, Donzelli, 1995, p Perugia, 14/XI/2012 Il docente: Fosca Pizzaroni 8
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