quello che si vuole dire è = 100
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- Giorgina Tarantino
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1 Comunicazione e Relazione
2 UN PRINCIPIO DELLA COMUNICAZIONE l esperienza insegna che se: quello che si vuole dire è = 100 quello che effettivamente si dice = 70 quello che l'interlocutore sente è = 40 quello che capisce è = 20 quello che ricorda è = 10 2
3 UNA REGOLA D ORO ORO CAPACITA DI ASCOLTO E DI ATTENZIONE 0 -cresce rapidamente 4 -raggiunge il massimo 20 -Inizia a decrescere 30 Decresce fortemente 40 -debolissima o nulla 3
4 Principi Generali della Comunicazione 1.NON SI PUO NON COMUNICARE Ogni Comportamento t è Comunicazione i 2. Il Linguaggio gg Verbale non è l unico strumento posseduto dagli esseri umani al fine di Comunicare 3. Il Significato della Comunicazione è la risposta che si riceve 4
5 1. Ogni comportamento è Comunicazione: Non si può non Comunicare I Microcomportamenti (movimenti oculari, cambiamenti del colore della pelle, modificazione del respiro ) Danno informazioni importanti sulla persona 5
6 2. Il Linguaggio Verbale non è l unico strumento posseduto dagli esseri umani per comunicare Componente Paraverbale: Timbro Intonazioni della voce Significati delle parole Componente Non Verbale Fisiologia della Persona 6
7 Tono La comunicazione paraverbale Pause Velocità Ritmo Frequenza e intensità Respirazione 7
8 La comunicazione non verbale o analogica Mimica facciale Sguardo Gestualità Arrossire Impallidire Posizione del corpo postura prossemica look 8
9 La prossemica Tutti gli animali vivono in una sorta di bolla virtuale che rappresenta la loro intimità e che ha il raggio della distanza di sicurezza, cioè quella che consente di difendersi da un attacco o di iniziare una fuga. Negli uomini, essa è di circa 60 com., cioè la distanza del braccio teso. 9
10 La prossemica L infrazione alle regole prossemiche, cioè alla grammatica che regola la distanza interpersonale, può generare una escalation, cioè far interpreatre come aggressivi ed invasivi, quindi degni di una reazione adeguata, dei movimenti di avvicinamento in nt che non n hanno questo significato nella cultura di chi li ha compiuti. 10
11 La prossemica (distanza vicinanza fra gli individui): Zona intima: 0 45 cm (altamente confidenziale, accesso solo a poche persone); Zona personale: cm ( l invasione di questo spazio personale può recare disagio e malessere); Zona sociale: cm (è la distanza più frequente nei rapporti formali e di lavoro); Zona pubblica: oltre (caratterizza le occasioni pubbliche come cerimonie, conferenze, spettacoli) 11
12 Come si comunica nel mondo : I tedeschi: Si avvalgono meno della mimica sembrano perciò più freddi Gli orientali: Esprimono la loro concentrazione abbassando gli occhi o addirittura i chiudendoli, d in una sorta di meditazione. 12
13 Come si comunica nel mondo : I giapponesi: Gli italiani: Mostrano una rigida maschera facciale che è una vera e propria necessità sociale. Per loro esistono le parole per comunicare meglio e senza fraintendimenti. Esprimono le proprie impressioni e sensazioni più con il viso che con le parole. 13
14 Un messaggio è CONGRUENTE quando tutte e tre le componenti (VERBALE, PARAVERBALE e NON VERBALE) sono coerenti, cioè si accordano tra loro nell esprimere il messaggio. 14
15 I tre livelli della comunicazione Comunicaz. verbale 7% Comunicazione paraverbale 38% Comunicazione non verbale 55% 15
16 3. Il Significato della Comunicazione è la risposta che si riceve Feed-back Emittente canale Feed-back Ricevente 16
17 GLI ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE Messaggi Contenuto Verbale Il Metamessaggio Non Verbale INVIATO RICEVUTO 17
18 Forme errate di ascolto: Ignorare Interrompere Non interrompere, ma pensare solo a cosa dire appena l interlocutore avrà terminato di parlare 18
19 I filtri più comuni applicati ai messaggi altrui So già. Il giudizio i L interesse Il pregiudizio 19
20 Le 5 Categorie di Riferimento i sono: Immagini Suoni Sensazioni Odori Gusti VISIVO AUDITIVO CENESTESICO OLFATTIVO GUSTATIVO 20
21 La PNL ha elaborato un modello che identifica tre tipi umani, ovvero tre principali gruppi di persone che interpretano la realtà secondo un canale sensoriale: il Visivo V, l auditivo A e il Cinestesico K. 21
22 Secondo la PNL, le persone sviluppano una preferenza per un canale sensoriale che, intorno ai 12 anni, diventa la corsia preferenziale attraverso cui transitano le informazioni che provengono dall esterno esterno. 22
23 Con i sensi si percepiscono immagini, suoni, sensazioni, sapori e odori che, a passando per i canali sensoriali, contribuiscono i a costruire la nostra rappresentazione interna soggettiva della realtà esterna. 23
24 I cinque sensi sono le finestre sul mondo. Sono le vie d ingresso degli stimoli che riceviamo dal mondo esterno. 24
25 I Canali Rappresentazionali V VISIVO Sintetizza gli elementi di un idea C CENESTESICO (OLFATTIVO GUSTATIVO) Rende le idee più concrete A AUDITIVO Pone le idee in sequenza 25
26 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: IL MOVIMENTO DEGLI OCCHI A destra in alto Visualizzazione di Immagini Costruite A sinistra in alto Visualizzazione di Immagini i Ricordate 26
27 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: IL MOVIMENTO DEGLI OCCHI A destra orizzontale Audizione i di Suoni Creati A sinistra in orizzontale Audizione di Suoni Ricordati 27
28 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: IL MOVIMENTO DEGLI OCCHI A destra in basso Registrazione di Sensazioni Cenestesiche (tattili e\o viscerali) A sinistra in Basso Dialogo Interno 28
29 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: IL MOVIMENTO DEL CAPO Le posizioni del capo corrispondono alle posizioni degli occhi: In Alto In Orizzontale In Basso VISIVO AUDITIVO CENESTESICO 29
30 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: VARIAZIONE di RESPIRAZIONE Respirazione Alta Toracica o brevi VISIVO arresti della respirazione Respirazione Leggera Addominale con espirazione prolungata Respirazione Profonda con la parte bassa dell addome AUDITIVO CENESTESICO 30
31 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: VARIAZIONE del TONO e del TIMBRO della Voce Tono Alto e Timbro Acuto Tono Medio e Timbro squillante VISIVO AUDITIVO Tono e Timbro Profondo CENESTESICO 31
32 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: VARIAZIONE della VELOCITA E RITMO della Voce Rapida successione delle parole e ritmo veloce Ritmo con scansione uniforme Ritmo lento con lunghe pause VISIVO AUDITIVO CENESTESICO 32
33 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: La Posizione del Corpo Corpo all indietro, Testa e Spalle alte VISIVO Corpo teso in avanti, Testa eretta e Spalle all indietro AUDITIVO Corpo diritto, Testa e Spalle in giù CENESTESICO 33
34 Individuazione dei Sistemi Rappresentazionali: I GESTI Gesti al di sopra degli occhi, toccare gli occhi VISIVO Toccare o indicare le orecchie, e, toccare la bocca o la mascella AUDITIVO Toccare il petto e gesticolare nell area sotto il collo CENESTESICO 34
35 Il VISIVO MUOVE GLI OCCHI VERSO L ALTO (a destra immagini costruite, a sinistra immagini ricordate). CAPO ED OCCHI RIVOLTI VERSO L ALTO RESPIRAZIONE ALTA TORACICA o brevi arresti della respirazione TONO ALTO E TIMBRO ACUTO RAPIDA SUCCESSIONE DELLE E PAROLE E RITMO VELOCE E CORPO ALL INDIETRO TESTA E SPALLE ALTE GESTI AL DI SOPRA DEGLI OCCHI, TOCCARE GLI OCCHI USA ESPRESSIONI: Vedere, Chiaro, Brillante, Immagine. 35
36 L UDITIVO MUOVE GLI OCCHI IN ORIZZONTALE (a destra suoni creati, a sinistra suoni ricordati). CAPO ED OCCHI ORIZZONTALI RESPIRAZIONE LEGGERA ADDOMINALE con espirazione prolungata TONO MEDIO E TIMBRO SQUILLANTE RITMO DELLA VOCE A SCANSIONE UNIFORME CORPO TESO IN AVANTI, TESTA ERETTA E SPALLE ALL INDIETRO TOCCARE O INDICARE LE ORECCHIE, TOCCARE LA BOCCA O LA MASCELLA USA ESPRESSIONI: Sentire, Ascoltare, Suono, Rumoroso 36
37 IL CENESTESICO MUOVE GLI OCCHI VERSO IL BASSO (registra le sensazioni cenestesiche tattili e\o viscerali, a sinistra dialogo interno). CAPO ED OCCHI RIVOLTI VERSO IL BASSO RESPIRAZIONE PROFONDA con la parte bassa dell addome TONO E TIMBRO PROFONDO RITMO LENTO E LUNGHE PAUSE CORPO DIRITTO E SPALLE IN GIU Gesti:Toccare il petto e gesticolare nell area sotto il collo USA ESPRESSIONI: Afferrare, Toccare, Maneggiare, Sensazioni i 37
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