CURE INTEGRATE: EVIDENZE TITOLO SULL EFFICACIA DEI DIVERSI
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1 CURE INTEGRATE: EVIDENZE TITOLO SULL EFFICACIA DEI DIVERSI Eventuale STRUMENTI sottotitolo Prof. Francesco Nome Cognome Longo Università Carica istituzionale Bocconi Trento,
2 AGENDA Attuale baseline del SSN Assetti neutrali (I): le strutture organizzative Assetti neutrali (II): le configurazioni istituzionali La centralità della trasformazione della geografia dei servizi Epidemiologia nominativa e reclutamento precoce Suddivisione delle funzioni e transitional care Come misurare l integrazione raggiunta? 2
3 Baseline SSN: raggiunto equilibrio economico Spesa sanitaria pubblica in Italia (mln ): finanziamento e disavanzo ( ) ,2% 5,3% 2,9% 1,9% 1,5% 0,9% ,4% 3,4% 2,7% 4,2% 7,5% 6,7% 5,3% 12,3%5,4% 6,5% 6,8% 4,2% 3,0% 1,9% Finanziamento Disavanzo (il valore esprime la % sulla spesa totale) Fonte: elaborazione su dati RGSEP. Per l anno 2012 i dati sono provvisori. 3
4 Le risorse del SSN bastano?
5 MODELLO DISTRETTUALE ASSETTI NEUTRALI: LE STRUTTURE ORGANIZZATIVE MODELLO MODELLO DIPARTIMENTALE MISTO MODELLO SOVRAPPOSTO MODELLO DISTRETTUALE SUBARTICOLATO vellino assano ologna remona irenze anciano hiene rieste Alba Piacenza Savona Roma E Ferrara 5
6 Indice integrazione percorso diabete in aziende distrettuali e dipartimentali 5,00 4,00 2,98 2,76 3,00 2,00 1,00 - Indic e medio integraz ione MMG e s pecialis ti diabete az iende dis trettuali Indic e medio integraz ione MMG e s pecialis ti diabete az iende dipartimentali 6
7 Indice integrazione percorso BPCO in aziende distrettuali e dipartimentali 5,00 4,00 3,30 3,40 3,00 2,00 1,00 - Indic e medio integraz ione MMG e s pecialis ti B P C O az iende dis trettuali c Indic e medio integraz ione MMG e s pecialis ti B P C O az iende dipartimentali 7
8 Indice integrazione percorso tumore ADI in aziende distrettuali e dipartimentali 5,00 4,00 3,32 3,36 3,00 2,00 1,00 - Indic e medio integraz ione MMG e s pecialis ti ADI az iende dis trettuali Indic e medio integraz ione MMG e s pecialis ti ADI az iende dipartimentali 8
9 Ospedale integrato o non con AUSL e livello di integrazione 9
10 NEUTRALITA ASSETTI ISTITUZIONALI Convergenze verso un assetto istituzionale comune nel SSN Accorpamento ASL Umbria (da 4 a 2) Accorpamento 3 AO torinesi ( Citta della Salute e della Scienza ) Nascita AUSL Unica Romagna ,0 143 Nr ASL Nr AO Blocco del progetto delle Federazioni in Piemonte Soppressione delle Agenzie regionali Sanità e riattribuzione dei poteri agli Assessorati in Umbria, Piemonte, Veneto, Lazio
11 Innovazioni nella geografia dei servizi 1/6 Si basa su una modifica strutturale della rete di offerta (H, strutture intermedie, cure primarie, socio-sanitario e sociale) Ricerca coerenze con il quadro epidemiologico emergente (30% di pop. cronica che consuma 70% risorse -18 mil persone-, invecchiamento e non autosufficienza 4% pop.: 2,4 mil persone) Insegue priorizzazioni strutturali Max benefici a fronte di risorse date e nuovo quadro epidemiologico emergente
12 Innovazioni nella geografia dei servizi 2/6 I. Diminuzione dell offerta ospedaliera Il calo dei PL ha riguardato soprattutto l acuzie, dove la dotazione è scesa da 5,7 PL/1000 abitanti del 1998 a 3,6 PL/1000 ab., I PL di riabilitazione sono rimasti 0,6/1.000 ab. Prevedibile un ulteriore diminuzione: il D.L. 95 del 06/07/2012 ha ulteriormente ridotto la dotazione-obiettivo a 3,7 PL per abitanti, di cui 0,7 per riabilitazione e lungodegenza. La riduzione è da ottenere interamente attraverso la trasformazione piccoli ospedali in strutture territoriali e la soppressione di UOC: prevedibile la chiusura di reparti con casistica a bassa complessità (pericoloso taglio lineari PL) Fonte: elaborazioni su dati Ministero della Salute
13 Numero PL in RO Innovazioni nella geografia dei servizi 3/6 I. Diminuzione dell offerta ospedaliera Numero di posti letto previsti (RO, acuti e non acuti) presso strutture pubbliche ed equiparate (blu) e private accreditate (Case di cura, fucsia) PL pubblici ed equiparati PL privati accreditati Fonte: elaborazioni su dati Ministero della Salute
14 Trasformazione della geografia dei servizi 4/6 Volumi e caratteristiche dei ricoveri ospedalieri quadro d insieme Anno Numero di Dimissioni (1) Giornate di ricovero (1) Rapporto tra giornate in DH e in RO Degenza media (2) ,4% 6, ,1% 6, ,0% 6, ,4% 6, ,1% 6, ,1% 6, ,6% 6, ,2% 6, ,5% 6, ,2% 6, ,7% 6, ,2% 6, ,7% -19,5% - - Nota: (1) Totale dei ricoveri ospedalieri in strutture pubbliche, equiparate e private (accreditate e non), sia in regime ordinario che in DH, per acuti e per riabilitazione e lungodegenza. Il dato include i ricoveri dei neonati sani. (2) Solo ricoveri per acuti in regime ordinario. Fonte: Ministero della Salute, SDO
15 Innovazioni nella geografia dei servizi 5/6 II. Aumento dell offerta territoriale Aumento dei volumi di produzione degli ambulatori poli specialistici aperti 5/12h, spesso ex presidi ospedalieri. Incremento delle strutture intermedie per la sub-acuzie e la lungodegenza ( upgrade per le RSA e downgrade per gli hospice). 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% Gruppi multidisciplinari a domicilio 51% Ospedalizzazione domiciliare 48% Dimissione protetta 90% Dimissione assistita/programmata 69% Team infermieristici di comunità 52% Strutture di ricovero di riabilitazione 80% Strutture ambulatoriali di riabilitazione 71% Centri di comunità/ poliambulatorio specialistico 48% PL Territoriali 27% 20% 10% 0% Triage telefonico 7% TRANSITIONAL CARE Fonte: Rapporto OASI 2010 Strutture intermedie intra-ospedaliere 17% INTERMEDIATE CARE
16 Innovazioni nella geografia dei servizi 6/6 III. Continuità della cure tra livelli di assistenza (H-T) Iniziative di Disease Management di tipo funzionale (PDTA, altre forme di integrazione H-T, modello CREG in Lombardia, Chronic Care Model in Toscana) Modelli di cure primarie di tipo strutturale ( Casa della Salute in Emilia Romagna) Veri e propri modelli regionali per la gestione territoriale della cronicità (slide seguenti), fondati sull associazionismo dei MMG, ma anche sulla valorizzazione della professione infermieristica. A livello ospedaliero,sviluppo di reti interaziendali per patologia o funzionali (cardiologia, reti emergenza/urgenza)
17 Epidemiologia nominativa Conosciamo i consumi di ogni cittadino Possiamo individuare la cronicità nominativamente (Nocchiero in Liguria, BDA Lombardia, Profili RER) RECLUTAMENTO PRECOCE (incentivi) INSERIMENTO IN PDTA (consenso) CONTROLLO COMPLIANCE FILIERA MEDICA (ICT) CONTROLLO OMPLIANCE PAZIENTI (ICT) 17
18 Transitional care Consultant Case manager Care giver Acuto cure intermedie socio-sanitario L efficienza della sanità non dipende più dalla produttività della singola unità operativa ma da: ORGANIZZAZIONE DELLE INTERDIPENDENZE - Suddividere nitidamente funzioni - Processi di connessione: - Piattaforma dei saperi - Scambio bidirezionale informazioni - Verifica compliance ed esiti 18
19 Misurare integrazione Gli studiosi hanno individuato due dimensioni potenzialmente ascrivibili alla continuità (Haggerty, 1970; Becker, Drachman et al., 1974; Saultz, 2003 ): una maggiore soddisfazione degli utenti del sistema: continuità percepita delle cure una maggiore efficienza nei processi di cura: integrazione professionale 19
20 Indice di integrazione professionale Gli indici sintetici per i 3 percorsi risultano tendenzialmente allineati: tumore 3,49, BPCO 3,41 e diabete 3,40. In tutti i percorsi il valore degli specialisti è più elevato rispetto a quello dei MMG. 20
21 Indice di continuità percepita L indice sintetico medio di continuità percepita per il percorso del tumore è il più elevato dei tre percorsi per patologia (4,42); gli indici per il diabete (3,81) e per la BPCO (3,68) presentano valori tra loro omogenei. 21
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