La trasformata di Laplace

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La trasformata di Laplace"

Transcript

1 CAPITOLO 5 La traformata di Laplace 5. Definizioni e traformate elementari Definizione 5. Sia f : I C, definita u R + I R. Diciamo che f è traformabile econdo Laplace e eite un C tale che f(x)e x L (R + ). In tal cao chiamiamo integrale di Laplace di f l integrale f(x)e x dx. Si vede ubito che e l integrale converge per un certo C converge per tutti gli C tali che Re > Re, poiché e x = e ( Re )x. Definizione 5.2 L inieme degli C per cui l integrale converge è dunque un emipiano detro di C. È quindi poibile definire una quantità σ[f] = inf{ Re, C tali che l integrale di Laplace converge }. σ[f] prende il nome di acia di convergenza di f. Definizione 5.3 Se f : I C, R + I è traformabile econdo Laplace, per ogni C tale che Re > σ[f] definiamo la funzione F () = f(x)e x dx. F () i dice traformata di Laplace di f(x) e la indicheremo con il imbolo L[f]() o con f(). Onde evitare confuione con la traformata di Fourier privilegeremo la prima notazione. Definizione 5.4 Una funzione f : I C i dice di ordine eponenziale α e f(x) M e αx per un certo M >. L ordine eponenziale è trettamente legato all acia di convergenza σ di una funzione. Se f è una funzione di ordine eponenziale α, allora e x f(x) e σx Me αx = Me (σ α)x. Quindi f(x)e x è integrabile u R + e α > σ. Letto in termini di acia di convergenza, σ[f] α. 83

2 DEFINIZIONI E TRASFORMATE ELEMENTARI Eempio 5. Funzione di Heaviide { e x H(x) =. altrove Con una notazione più intetica, H(x) = χ R +(x). H(x) è una funzione eponenziale di ordine zero: H(x) e x. Figura 5. L integrale di Lebegue di H converge per Re >, σ[h(x)] =. Calcoliamo la traformata di Laplace di H(x) utilizzando la definizione 5.3: L[H]() = e x dx = e x =, Re () >. Eempio 5.2 Funzioni eponenziali f(x) = e ax, con a = α + iβ C. La traformata di Laplace di f è definita e e (a )x è integrabile per x >, ovvero per gli C tali che Re (a ) < cioè α < Re. L acia di convergenza di f è dunque α. L[f]() = e ( a)x dx = e ( a)x a = a. Si oervi che per a = i ritrova il riultato dell eempio 5. per la funzione di Heaviide. Eempio 5.3 Funzioni caratteritiche di intervalli. Calcoliamo la traformata di Laplace della funzione caratteritica di un intervallo: f(x) = χ [,h) (t) = H(x) H(x h). Per, L[f]() = per =, L[f]() = h h e x dx = e h ; dx = h e h Oerviamo che lim = h; la ingolarità per = è eliminabile. Per quanto riguarda l acia di convergenza i noti che f è a upporto compatto. Lo teo vale anche per f(x)e x che quindi è integrabile per qualiai valore di C: σ[f] =. Eempio 5.4 Delta di Dirac. Conideriamo la funzione dell eempio precedente e normalizziamo in modo da avere impuli f h di area unitaria qualunque ia il valore di h >, ovvero, f h (x) = hχ [,h) (x). Paando alle traformate, e h, L[f h ]() = h., =

3 5.. DEFINIZIONI E TRASFORMATE ELEMENTARI 85 Sia δ(x) = lim h f h (x); δ(x) prende il nome di delta di Dirac; paando al limite ulle traformate, lim h L[f h ](). Il candidato naturale ad eere la traformata di Laplace della delta di Dirac è dunque la funzione identicamente uguale ad. Il procedimento eguito in queto eempio non cotituice però una dimotrazione di quale ia la traformata della delta per almeno un paio di ragioni evidenti: non abbiamo dimotrato che la traformata di Laplace del limite è il limite delle traformate di Laplace; inoltre la delta non è una funzione bení una ditribuzione. L argomento è più delicato di quanto poa apparire e andrebbe trattato con cura. Il riultato è comunque corretto e nel eguito ne faremo uo. Propoizione 5. (Linearità dell operatore L) Siano f ed f 2 funzioni traformabili econdo Laplace, con acia di convergenza σ[f ] e σ[f 2 ] ripettivamente. La funzione c f + c 2 f 2 è traformabile econdo Laplace per ogni c, c 2 C ed è definita almeno per gli C tali che Re () max{σ[f ], σ[f 2 ]}. Inoltre, L[c f + c 2 f 2 ]() = c L[f ] + c 2 L[f 2 ], σ[c f + c 2 f 2 ] max{σ[f ], σ[f 2 ]}. Dimotrazione È una diretta coneguenza della linearità dell integrale. Oervazione 5. Come coneguenza della propoizione 5., l inieme delle funzioni che ammettono traformata di Laplace formano uno pazio vettoriale. Eempio 5.5 Traformata delle funzioni trigonometriche Dall eempio 5.2 appiamo che la traformata di Laplace di f(x) = e ±iωx, ω R, è ± iω, per Re () >. Ricordando le formule di Eulero poiamo fruttare queto riultato per ricavare le traformate di Laplace delle funzioni trigonometriche: [ e iωx e iωx ] L[in(ωx)]() = L = { 2i 2i + iω } = iω [ e iωx + e iωx ] L[co(ωx)]() = L = 2 2 { + iω + } = iω ω 2, Re () >, + ω2 2, Re () >. + ω2 Eempio 5.6 Traformata delle funzioni iperboliche Procedendo analogamente all eempio 5.5, la traformata di Laplace di f(x) = e ωx, ω R, è, nel emipiano Re () > ω. Da queto riultato è facile dedurre la traformata di ω Laplace di eno e coeno iperbolici: [ e ωx e ωx ] L[inh(ωx)]() = L = { 2 2 ω } ω = + ω 2 ω 2, Re () > ω, [ e ωx + e ωx ] L[coh(ωx)]() = L = 2 2 { ω + } = + ω 2 ω 2, Re () > ω. Oervazione 5.2 Il valore della traformata di Laplace di una funzione f(x) dipende oltanto dai valori che la funzione aume per x. Queto ignifica che poiamo modificare la f a piacimento per gli x < enza che la traformata ne rienta. Nel reto del capitolo, enza preciarlo di volta in volta, upporremo empre f(x) identicamente nulla per x <. Ad eempio, quando criviamo f(x) = x n ci riferiremo in realtà alla funzione f + (x) = H(x)f(x). Le funzioni f : R C nulle per x < prendono il nome di egnali.

4 PROPRIETÀ DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE Eempio 5.7 Traformate delle funzioni polinomiali Calcoliamo la traformata di Laplace di f(x) = x n. Procediamo per ricorione: L[x n ]() = x n e x dx = e x xn + n x n e x dx = n L[xn ](), dato che il termine finito i annulla in entrambi gli etermi. Nell eempio 5. abbiamo già calcolato la traformata della funzione di Heaviide: L[]() = L[x ]() =. Sotituendo, L[xn ]() = n! n Proprietà della traformata di Laplace Prima di entrare nei dettagli vale la pena di oervare i legami tra la traformata di Laplace e la traformata di Fourier. Teorema 5. Sia f una funzione traformabile econdo Laplace. Per ogni α > σ[f], la funzione e αx f(x) L (R) ovvero è traformabile econdo Fourier. Inoltre L[f](α + iβ) è la ua traformata di Fourier, ovvero L[f](α + iβ) = F[e αx f(x)](β). Dimotrazione La dimotrazione è preoché immediata e viene laciata per eercizio. La maggior parte delle proprietà della traformata di Laplace potrebbero eere dedotte da quelle della traformata di Fourier grazie al teorema 5.. Data però la emplicità della maggior parte delle dimotrazioni preferiamo dimotrarle direttamente. Si rifletta comunque ulle molte omiglianze tra i due tipi di traformata. Propoizione 5.2 Sia f una funzione traformabile econdo Laplace con acia di convergenza σ[f] e ia α > σ[f]. Valgono le affermazioni eguenti i) L[f]() è limitata in modulo nel emipiano Re () α. ii) lim L[f]() =. Re () Dimotrazione Cominciamo dalla prima affermazione: L[f]() e x Re () f(x) dx e αx f(x) dx L ultimo integrale è convergente per la definizione di acia di convergenza e non dipende da. Segue quindi la i). Per dimotrare la ii) conideriamo una ucceione { n } tale che lim n Re ( n ) = e Re ( n ) > α per ogni n. Per ogni n e per quai ogni t, e nx f(x) = e x Re ( n) f(x) e αx f(x). L ultimo membro è integrabile e indipendente da n. Per il teorema di Lebegue è poibile paare al limite otto l integrale. Poiché Re ( n ) egue ubito la ii).

5 5.2. PROPRIETÀ DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE 87 Propoizione 5.3 Sia f una funzione traformabile econdo Laplace, nulla per x <, con acia di convergenza σ[f]. Allora: L[f(cx)]() = c L[f(x)] ( c ) per c >, Re () > c σ[f] (5.) L[f(x x )]() = e x L[f(x)]() per x >, Re () > σ[f] (5.2) L[e ax f(x)]() = L[f(x)]( a) per a C, Re () > σ[f] + Re (a). (5.3) Dimotrazione La dimotrazione è del tutto analoga a quella delle corripondenti proprietà enunciate nel paragrafo 4.2 nel cao delle traformate di Fourier ed è quindi laciata al lettore. Eempio 5.8 Nell eempio 5.5 abbiamo calcolato la traformata di Laplace delle funzioni trigonometriche. Queto riultato unito alla (5.3) ci permette di calcolare L[e ax in(ωx)]() = L[e ax co(ωx)]()= ω ( a) 2, Re () > Re (a) + ω2 a ( a) 2, Re () > Re (a). + ω2 Sempre come coneguenza della (5.3), per Re () > σ[f], L[f(x) in(ωx)]()= L [f(x) eiωx e iωx ] () = { } L[f]( iω) L[f]( + iω), 2i 2i L[f(x) co(ωx)]()= L [f(x) eiωx + e iωx ] () = { } L[f]( iω) + L[f]( + iω). 2 2 Propoizione 5.4 Sia f un egnale periodico per x con periodo T, ovvero tale che f(x + T ) = f(x) per ogni x. Supponiamo f L (, T ). Per Re () >, i ha Dimotrazione L[f]() = = = L[f]() = e x f(x) dx = T e T e x f(x) dx. (5.4) n= (n+)t nt { } T e x nt f(x + nt ) dx = n= n= e x f(x) dx = { } T e nt e x T f(x) dx = e T e x f(x) dx, dove i è fatto uo della (5.2).

6 PROPRIETÀ DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE Oervazione 5.3 Proponiamo anche una dimotrazione alternativa della propoizione 5.4. Oerviamo che T e x f(x) dx = e x f(x) dx T = e x f(x) dx = ( e T ) e x f(x) dx. e x f(x) dx = Dividendo entrambi i membri per e T egue ubito la (5.4). e (x+t ) f(x + T ) dx = Eempio 5.9 Calcoliamo la trformata di Laplace dell onda quadra: f(x) = {, e 2n x 2n +, n N, altrimenti. L onda quadra f(x) è un egnale periodico di periodo 2. Utilizziamo la propoizione 5.4 per calcolarne la traformata. Quindi, 2 f(x)e x dx = L[f]() = e e x dx = e x 2 Figura 5.2 = e. e 2 = ( + e ). Eempio 5. Calcoliamo la traformata di Laplace del egnale periodico {, e 2n x 2n +, n N f(x) =, altrimenti. Anche in queto cao abbiamo a che fare con un egnale periodico di periodo 2. Procedendo in maniera analoga all eempio 5.9, 2 f(x)e x dx = Di coneguenza, e x dx 2 e x dx = = (e 2 2e + ) = ( e ) 2. L[f]() = ( e ) 2 e 2 = ( ) tanh. 2 2 Figura 5.3 3

7 5.3. TEOREMI DI DERIVAZIONE, CONVOLUZIONI Teoremi di derivazione, convoluzioni Propoizione 5.5 Sia f traformabile econdo Laplace con acia di convergenza σ[f]. Allora la funzione F () = L[f]() è olomorfa nel emipiano Re () > σ[f]. Inoltre, la funzione g(x) = xf(x) è ancora traformabile econdo Laplace, empre con acia di convergenza σ[f], e i ha: ovvero d d e x f(x) dx = e x ( xf(x)) dx, F () = d L[f]() = L[ xf(x)](). (5.5) d Dimotrazione Calcoliamo la derivata a primo membro come limite del rapporto incrementale: L[f]( + h) L[f]() e hx = e x f(x) dx, h C. (5.6) h h Mediante una erie di calcoli, che per brevità omettiamo, poiamo maggiorare l integranda con una funzione integrabile e non dipendente da h. Poiamo paare al limite otto l integrale nella (5.6). Di coneguenza, - il limite del rapporto incrementale eite ovvero la funzione L[f]() è derivabile in eno compleo; - l integrale a econdo membro nella (5.6) converge per Re () > σ[f] cioè g() è traformabile ed ha la tea acia di convergenza di f; e hx - ricordando che lim = x egue la (5.5). h h La propoizione 5.5 può eere generalizzata alle derivate di ordine uperiore: Corollario 5. Sia f traformabile econdo Laplace con acia di convergenza σ[f]. Inoltre, la funzione g(x) = x n f(x) è ancora traformabile econdo Laplace, empre con acia di convergenza σ[f], e i ha: ovvero d n d n e x f(x) dx = e x ( ) n x n f(x)) dx, F (n) () = dn d n L[f]() = ( )n L[x n f(x)](). Dimotrazione È ufficiente applicare più volte la propoizione 5.5. Propoizione 5.6 Se la funzione f(x)/x è traformabile econdo Laplace, allora [ ] f(x) L () = L[f](τ) dτ, Re () > σ[f]. (5.7) x Prima di procedere con la dimotrazione vera e propria i rifletta ul ignificato dell integrale che compare nella (5.7): i tratta di un integrale eteo ad un cammino nel piano compleo. Dalla propoizione 5.5 appiamo che L[f]() è olomorfa nel emipiano

8 TEOREMI DI DERIVAZIONE, CONVOLUZIONI di convergenza e ha limite zero all infinito. L integrale non dipende quindi dal particolare cammino celto; ecco perché poiamo crivere emplicemente. Dimotrazione La funzione g(x) = f(x)/x è traformabile. Dalla propoizione 5.5 applicata a g(x): L[xg(x)]() = d d L[g](), cioè L [ ] f () = c x λ L[f](t) dt Poiché f(x) [ f è traformabile, lim x L x Di coneguenza [ ] f L () = L[f](t) dt x λ ] () = e quindi λ per Re (λ) > σ[f]. L[f](t) dt = λ L[f](t) dt = c. L[f](t) dt. Propoizione 5.7 Sia f una funzione definita per x > continua, di clae C a tratti e traformabile econdo Laplace. Allora, con Re () > max{σ[f], σ[f ]} i ha: Dimotrazione Si verifica facilmente che L[f ]() = L[f]() f( + ). (5.8) e x f (x) = (e x f(x)) + e x f(x). Quindi, L[f ]() = e x f (x) dx = [ e x f(x) ] + e x f(x) dx. (5.9) Per Re () > σ[f], lim x e x f(x) =. Di coneguenza, L[f ]() = L[f]() f( + ). Si oervi infine che per la convergenza dell integrale a econdo membro della (5.9) dobbiamo richiedere che Re () > σ[f ] e quindi la (5.8) ha eno oltanto per Re () > max{σ[f], σ[f ]}. Oervazione 5.4 La propoizione 5.7 può eere etea alle derivate di ordine uperiore al primo. Applicando due volte la propoizione 5.7 i dimotra ad eempio che L[f ]() = L[f ]() f ( + ) = ( L[f]() f( + ) ) f ( + ) = = 2 L[f]() f( + ) f ( + ). Generalizzando, n L[f (n) ]() = n L[f]() n k f (k) ( + ). k= Anche nel cao delle traformate di Laplace vale un riultato ulla traformata della convoluzione di due funzioni traformabili del tutto analogo a quello della propoizione 4.9:

9 5.4. L INVERSIONE DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE 9 Propoizione 5.8 Siano f e g due egnali traformabili, con acia di convergenza σ[f] e σ[g] ripettivamente. La funzione f g è traformabile nel emipiano Re () > max{ σ[f], σ[g] } e i ha: L[f g]() = L[f]() L[g](). (5.) Dimotrazione Per dimotrare la (5.) i procede in modo del tutto analogo a quello uato nella propoizione 4.9. Per quanto riguarda l acia di convergenza di f g, i verifica facilmente che e x (f g)(x) = ( e x f(x) ) ( e x g(x) ). Se Re () > max{ σ[f], σ[g] } entrambe le funzioni a econdo membro ono integrabili. Inoltre la convoluzione di due funzioni L è ancora una funzione L, quindi e x (f g)(x) è integrabile per Re () > max{ σ[f], σ[g] }. Segue σ[f g] = max{ σ[f], σ[g] }. Corollario 5.2 Sia f(x) una funzione traformabile econdo Laplace. Anche la funzione F (x) = x f(t) dt è traformabile econdo Laplace e i ha: L[F ]() = L[f](), Re () > max{ σ[f], }. Dimotrazione Una volta oervato che F (x) = (f H)(x), dove H è la funzione di Heaviide (cfr. eempio 5.), l enunciato egue immediatamente dalla propoizione 5.8. Eempio 5. Le traformate di Laplace delle funzioni trigonometriche poono eere dedotte l una dall altra utilizzando il corollario 5.2: in(ωx) = ω x Si faccia attenzione però che co(ωx) co() = ω co(ωt) dt, quindi, L[in(ωx)]() = x in(ωt) dt, da cui L[co(ωx)]() = ω 2 + ω 2 = ω 2 + ω 2. ω ω 2 + L[](), da cui volgendo i calcoli ritroviamo il riultato già ottenuto nell eempio 5.5. Sempre fruttando il corollario 5.2 i poono dedurre l una dall altra le traformate di Laplace delle funzioni iperboliche o le traformate delle funzioni polinomiali. La verifica è laciata per eecrizio. 5.4 L inverione della traformata di Laplace Come nel cao della traformata di Fourier è intereante il problema dell inverione della traformata: data una funzione g(): C C olomorfa per Re () > σ vogliamo determinare una funzione f(x) tale che L[f] = g. Si oervi che non tutte le funzioni g olomorfe in un emipiano ono la traformata di Laplace di una funzione. Ad eempio, g() = pur eendo olomorfa u tutto C non oddifa la econda ipotei della propoizione 5.2 e quindi non può eere la traformata di Laplace di una funzione. D altra parte appiamo (cft. eempio 5.4) che g è la traformata della delta di Dirac che non è una funzione ma una ditribuzione. Perché una funzione olomorfa g() ia la traformata di Laplace di una funzione è neceario che g() tenda a zero abbatanza velocemente per.

10 L INVERSIONE DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE Teorema 5.2 Sia g() una funzione analitica nel emipiano compleo Re () > σ e tale che g() = O ( / k) per, con k >. Allora, per ogni t > σ la funzione f definita da f(x) = 2πi t+i t i e x g() d (5.) è un egnale continuo u R indipendente da t tale che L[f(x)]() = g(). La (5.) prende il nome di formula di Riemann-Fourier. Traccia della dimotrazione La condizione di decrecenza rapida all infinito ci aicura la convergenza dell integrale (5.). L integrale di e x g() ul cammino in figura 5.4 è nullo dato che l integranda è olomorfa per Re () > σ. Per la condizione di decrecenza all infinito l integrale ui tratti orizzontali tende a zero per R, quindi R R σ t t 2πi t+i t i e x g() d = 2πi t+i t i e x g() d. Figura 5.4 Utilizzando il teorema dei reidui (teorema.7) i verifica facilmente che la (5.) definice una funzione f(x) nulla per x <. La dimotrazione i completa verificando per via diretta che la traformata di Laplace di f(x) è effettivamente g(). Oervazione 5.5 Se partiamo dall ipotei che eita una f traformabile econdo Laplace tale che g() = L[f(x)]() con f(x) continua, il problema di determinare f può eere riolto utilizzando il teorema 5. e la formula di inverione per la traformata di Fourier, F [ e xt f(x) ] [ ] (y) = L[f](t + iy) e quindi e xt f(x) = F L[f](t + iy). Sia = t + iy tale che t = Re () > σ. Allora f(x) = e xt[ e xt f(x) ] [ ] = e xt F L[f](t + iy) = = e xt e iyx g(t + iy) dy = e (t+iy)x g(t + iy) dy 2πi 2πi L ultimo integrale può eere interpretato come l integrale compleo ul cammino y t + iy per y R che ha come upporto una retta verticale paante per il punto (t, ). Vale quindi la formula (5.). Oervazione 5.6 Se f è un egnale oltanto regolare a tratti, con traformata g() ed acia di convergenza σ[f], i può dimotrare che per ogni t > σ[f] i ha: 2πi v.p. t+i t i e x g() d = 2( f(x + ) + f(x ) ). In queto cao g() = O(/) per (i peni ad eempio alle funzioni di dell eempio 5.3).

11 5.4. L INVERSIONE DELLA TRASFORMATA DI LAPLACE Inverione nel cao delle funzioni razionali fratte Nel cao in cui la traformata g() ia una funzione razionale fratta non è neceario ricorrere alla formula 5. per antiraformare. Supponiamo g() = P () R() = T () + Q() Q() dove P (), Q(), R(), T () ono polinomi e R() ha grado minore di quello di Q(). Supponiamo inoltre che R() e Q() non abbiano zeri in comune. Oerviamo innanzitutto che e T () viene a mancare la condizione di decrecenza all infinito. L antitraformata di g() in queto cao è una funzione ma una ditribuzione. Ci limiteremo al cao T () = ovvero al cao in cui la funzione razionale ia propria. Dalla teoria ull integrazione delle funzioni razionali fratte appiamo che R()/Q() può eere compota in fratti emplici. Nel cao in cui gli zeri, 2,..., k di Q() iano tutti emplici poiamo crivere R() Q() = k i= A i dove A i = lim ( i ) R() i i Q() = lim R() i Q (). [ ] R() k Ricordando l eempio 5.2, egue immediatamente che L = A i e ix. Nel cao in Q() i= cui ia preente uno zero di molteplicità n >, ad eo, nello viluppo in fratti emplici, B i corriponderanno n termini del tipo ( ) i per i =,..., n con B i cotanti opportune. Utilizzando il riultato dell eempio 5.7 e la (5.), [ ] L B i ( ) i = B i (i )! ex x i. Eempio 5.2 Calcoliamo l antitraformata f(x) di g() =. La frazione è propria, quindi f(x) è una funzione. Il denominatore i annulla per = ed =, entrambi ( ) zeri emplici. Decomponendo in fratti emplici, g() =, da cui f(x) = L [g] = H(x) e x H(x) = H(x)(e x ). Eempio 5.3 Calcoliamo l antitraformata di g() = Per prima coa criviamo g() come omma di fratti emplici: il denominatore ha uno zero emplice = ed uno doppio 2 =. Determiniamo A, B e B 2 cotanti tali che Dai calcoli, + 2 A = lim d d (3 2 ) = 3, ( ) = A + B + B 2 2. B = lim ( g() B ) 2 2 =. B 2 = lim g() = 2, Quindi, g() = e la ua antitraformata è L [g](x) = (3e x x + )H(x).

12 APPLICAZIONI A EQUAZIONI DIFFERENZIALI ED INTEGRALI 5.5 Applicazioni a equazioni differenziali ed integrali 5.5. Equazioni ordinarie a coefficienti cotanti Ci occuperemo dell utilizzo della traformata di Laplace per la oluzione di problemi di Cauchy per equazioni ordinarie a coefficienti cotanti. I egnali traformabili ono definiti per valori poitivi, parleremo quindi di problemi di Cauchy in avanti intendendo la oluzione definita oltanto per valori di t non negativi. Per fiare le idee conideriamo il generico problema di Cauchy per equazioni del econdo ordine: { y + ay + b = f(x) y() = y, y () = y (5.2) Supponiamo che il egnale f(x) ia traformabile e paiamo alla traformata di Laplace di entrambi i membri dell equazione (5.2). Sia ŷ() la traformata di y(x). Dalla propoizione 5.7, ( 2ŷ() y y ) + a ( ŷ() y ) + bŷ() = f() cioè ŷ() = f() + y + y + ay 2. (5.3) + a + b Il problema è ricondotto a determinare l antitraformata della (5.3). Nel cao in cui f() ia una funzione razionale fratta i poono applicare le tecniche del paragrafo Eempio 5.4 Conideriamo il problema di Cauchy: { y 4y + 3y = y() = 2, y () =. Paando alle traformate, 2 ŷ() ( ŷ() 2 ) + 3ŷ() =, Semplificando e componendo in fratti emplici, ŷ() = ( ) = / /3 3. La oluzione del problema di Cauchy è allora y(x) = L [ŷ()](x) = 3 + 3ex 4 3 e3x. Eempio 5.5 Conideriamo il problema di Cauchy { y + 4y = in(x) y() =, y () =. Paando alle traformate, 2 ŷ() + 4ŷ() = 2 + e ŷ() = ( 2 + )( 2 + 4).

13 5.5. APPLICAZIONI A EQUAZIONI DIFFERENZIALI ED INTEGRALI 95 Il denominatore ha quattro zeri emplici. Potremo procedere come nell eempio precedente componendo nella omma di quattro fratti emplici. La preenza di coppie di zeri complei coniugati offre però una poibile alternativa. Sappiamo calcolare elementarmente l antitraformata di frazioni del tipo g() = a( ) + b ( ) 2 + c 2, a, b, c, R, c. Ricordando le traformate di Laplace delle funzioni trigonometriche (cfr. eempi 5.5 e 5.8), [ ] b L [g()] = L c c ( ) 2 + c 2 + a ( ) 2 + c 2 = ( ) b = in(cx) + a co(cx) e x. c In generale, nel cao di una coppia di zeri emplici complei coniugati = ±i, due fratti emplici relativi a tali zeri poono eere otituiti nella decompoizione da una frazione del tipo di g() con a e b cotanti reali opportune determinabili con le tee tecniche uate per l integrazione delle funzioni razionali. Nel notro cao = ; facendo i calcoli, In bae alle coniderazioni precedenti infine ŷ() = ( 2 + )( 2 + 4) = + 2/ / y(x) = 6 in(2x) + co(2x) + 3 in(x). Eempio 5.6 Funzione di traferimento di un circuito Per tudiare un circuito RCL olitamente i tudia un equazione differenziale in cui l incognita è la carica q del condenatore. Se R, C ed L ono ripettivamente i valori di reitenza, capacità e induttanza e V (t) rappreenta la f.e.m., evetualmente variabile con il tempo, giungiamo ad una equazione differenziale del econdo ordine a coefficienti cotanti Lq (t) + Rq (t) + q(t) = V (t). (5.4) C Nello tudio dei circuiti RCL non ha grande interee lo tudio del tranitorio cioè del comportamento per tempi piccoli. Interea invece il comportamento a regime, per tempi grandi. Letta in termini matematici, queta affermazione ignifica che non hanno grande interee le condizioni iniziali del problema di Cauchy per la (5.4). Per emplicità poiamo upporre q() = q () =. Se q = L[q], procedendo come negli eempi precedenti, V () q() = L 2 + R +, dove V () = L[V ](). C Si oervi che al variare del termine noto V il denominatore non cambia. La funzione T () = L 2 + R + C è quindi una caratteritica intrineca del circuito e prende il nome di funzione di traferimento del circuito. La funzione di traferimento è la ripota del circuito quando V () =,

14 APPLICAZIONI A EQUAZIONI DIFFERENZIALI ED INTEGRALI ovvero quando V (t) è la delta di Dirac. Una volta nota T () iamo in grado di ricavare il comportamento del circuito relativamente a tutte le V (t) traformabili econdo Laplace; e q è la oluzione della (5.4) con condizioni iniziali nulle, q() = T () V () e quindi q(t) = ( L [T ] V ) (t) Equazioni integrali di tipo convolutorio Le equazioni integrali di tipo convolutorio ono equazioni del tipo K u = f dove K ed f ono funzioni traformabili aegnate mentre u è l incognita. K è detta nucleo di convoluzione. Eplicitando il ignificato della convoluzione, l equazione aume la forma t K(t τ)u(t) dτ = f(t), t >. (5.5) Paando alle traformate di Laplace, l equazione (5.5) aume la forma [ ] L[f] L[K] L[u] = L[f], da cui u(t) = L (t). L[K] La oluzione della (5.5) i riduce in pratica al calcolo di una antitraformata. Non c è neun motivo a priori per cui L[f]/ L[K] debba eere la traformata di Laplace di una funzione. Ad eempio, e K(t) = H(t ) ed f(t) = H(t) abbiamo L[u]() = e. Viene a mancare la condizione di decrecenza rapida richieta nel teorema 5.2; quindi u non è una funzione. In queto cao diciamo che l equazione 5.5 non ammette neuna oluzione traformabile. Eempio 5.7 Riolviamo l equazione t e t τ u(τ) dτ = t 2, t >. In queto cao, K(t) = e t e f(t) = t 2. Paando alle traformate, L[K]() =, L[f]() = 2 ; di coneguenza, L[u]() = 3 3. L antitraformata può eere calcolata con le tecniche del paragrafo 5.4.: determinando A, A 2, A 3, B reali tali che û() = 3 = A + A A 3 3. Data la particolare forma di û() è però evidente, enza neceità di ulteriori calcoli che Quindi A =, A 2 =, A 3 =. u(t) = L [ 2 3 ] (t) = t t2 2. Il metodo decritto può eere eteo ad equazioni, empre in forma di convoluzione, riconducibili al tipo (5.5) dopo aver utilizzato opportune proprietà della traformata di Laplace.

15 5.5. APPLICAZIONI A EQUAZIONI DIFFERENZIALI ED INTEGRALI 97 Eempio 5.8 Riolviamo il problema t (t τ) ( u (t) 2u(t) ) dτ = t u() =, t >. (5.6) Oerviamo innanzitutto che L [ u (t) 2u(t) ] = ( 2)û u(). Senza la condizione iniziale u() = aremo in grado olo di crivere la oluzione generale del problema, imilmente a quanto avviene per le equazioni differenziali del primo ordine. A queto punto poiamo precedere come nell eempio 5.7: L[t]() (( 2)û() ) = L[t](), cioè û() = 2. La oluzione del problema (5.6) è u(t) = e 2t.

16

La trasformata di Laplace

La trasformata di Laplace Capitolo 5 La traformata di Laplace 5. Definizioni e traformate elementari Definizione 5. Sia f : I C, definita u R + I R. Diciamo che f è traformabile econdo Laplace e eite un C tale che f(x)e x L (R

Dettagli

Trasformazione di Laplace

Trasformazione di Laplace Traformazione di Laplace Gabriele Sicuro. Definizioni fondamentali Sia data una funzione f : C; ea i dice originale e ono oddifatte le eguenti condizioni: () f (t) per t

Dettagli

Esempi Calcolo Antitrasformate

Esempi Calcolo Antitrasformate Eempi Calcolo Antitraformate Note per il Coro di FdA - Info April, 05 Il punto focale del coiddetto metodo di Heaviide per l antitraformazione di un egnale regolare a traformata razionale conite nel riconocere

Dettagli

1 La trasformata di Laplace

1 La trasformata di Laplace La traformata di Laplace Sia I un intervallo contenente il emiae reale poitivo: R + = [, + ) I e ia f : I C una funzione a valori reali o complei. Denizione.. La funzione f è L-traformabile (o traformabile

Dettagli

Esame di Metodi Matematici per l Ingegneria

Esame di Metodi Matematici per l Ingegneria Eame di Metodi Matematici per l Ingegneria Prof. M. Bramanti Politecnico di Milano, A.A. 25/6 Seconda prova in itinere. Gennaio 26 Tema A Cognome: Nome N matr. o cod. perona: Domande di teoria ripondere

Dettagli

1 Trasformate e antitrasformate di Laplace

1 Trasformate e antitrasformate di Laplace Traformate e antitraformate di Laplace Ricordiamo intantanto alcune traformate fondamentali, ricordiamo che iccome la trformato di Laplace tiene conto olo dei valori della funzione pr t poitivo, tutte

Dettagli

Trasformata di Laplace

Trasformata di Laplace Complementi di Analii per Informatica *** Capitolo 6 Traformata di Laplace Sergio Benenti Prima verione ettembre 23 Reviione ettembre 27 Pierre Simon marchee di Laplace (749 827) Indice 6 Definizione 62

Dettagli

Esame di Metodi Matematici per l Ingegneria

Esame di Metodi Matematici per l Ingegneria Eame di Metodi Matematici per l Ingegneria Prof. M. Bramanti Politecnico di Milano, A.A. 5/6 Secondo Appello. 6 febbraio 5. Cognome: Nome N matr. o cod. perona: Domande di teoria ripondere a tre domande

Dettagli

Esame di Analisi Funzionale e Trasformate Seconda prova in itinere. Giugno 2018 A.A. 2017/2018. Prof. M. Bramanti Tema A

Esame di Analisi Funzionale e Trasformate Seconda prova in itinere. Giugno 2018 A.A. 2017/2018. Prof. M. Bramanti Tema A Eame di Analii Funzionale e Traformate Seconda prova in itinere. Giugno 8 A.A. 7/8. Prof. M. Bramanti Tema A Cognome: Nome N matr. o cod. perona: Dom Dom Dom 3 E E E 3 Tot. Punti Domande di teoria ripondere

Dettagli

SEGNALI E SISTEMI 31 agosto 2017

SEGNALI E SISTEMI 31 agosto 2017 SEGNALI E SISTEMI 31 agoto 2017 Eercizio 1. [3+3+3+4 punti] Si conideri il modello ingreo/ucita LTI e cauale decritto dalla eguente equazione differenziale: dove a è un parametro reale. d 2 v(t) 2 +(1

Dettagli

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2016/2017 Esercizi svolti sulla trasformata di Laplace

Corso di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 2016/2017 Esercizi svolti sulla trasformata di Laplace Coro di Metodi Matematici per l Ingegneria A.A. 6/7 Eercizi volti ulla traformata di Laplace Marco Bramanti Politecnico di Milano January, 7 Eercizi A. Eercizi ul calcolo di traformate Eercizio Calcolare

Dettagli

dove x 0 R n è fissato.

dove x 0 R n è fissato. AMMISSIONE AL QUARTO ANNO: prova di ANALISI MATEMATICA (matematici e fiici) 26 Sia α (, ) (a) Provare che eite c α >, indipendente da t e, tale che (b) Calcolare c /2 (t σ) α (σ ) α dσ = c α, t, () (c)

Dettagli

ANALISI MATEMATICA II Sapienza Università di Roma - Laurea in Ingegneria Informatica Esame del 17 gennaio Soluzioni compito 1

ANALISI MATEMATICA II Sapienza Università di Roma - Laurea in Ingegneria Informatica Esame del 17 gennaio Soluzioni compito 1 ANALISI MATEMATICA II Sapiena Univerità di Roma - Laurea in Ingegneria Informatica Eame del 7 gennaio 07 - Soluioni compito E Calcolare il eguente integrale di funione di variabile reale con i metodi della

Dettagli

Trasformata di Laplace

Trasformata di Laplace Traformata di Laplace In matematica e in particolare nell'analii funzionale la traformata di Laplace di una funzione f (t ) (definita per tutti i numeri reali e localmente integrabile) è la funzione F

Dettagli

Uso della trasformata di Laplace per il calcolo della risposta

Uso della trasformata di Laplace per il calcolo della risposta Uo della traformata di Laplace per il calcolo della ripota Conigli generali (Aggiornato 7//) ) Si vuole qui richiamare l attenzione ul fatto che la preenza di zeri o di una truttura triangolare a blocchi

Dettagli

Esercitazione sulla trasformata di Laplace

Esercitazione sulla trasformata di Laplace Eercitazione ulla traformata di aplace 3 febbraio 03 Eercizio 0 Calcolare la traformata di aplace dei egnali cauali definiti da e 0 < t

Dettagli

Esercizio. Il circuito di figura rappresenta un filtro passa-banda. Dopo aver ricavato la funzione di trasferimento, sapendo che

Esercizio. Il circuito di figura rappresenta un filtro passa-banda. Dopo aver ricavato la funzione di trasferimento, sapendo che Eercizio Clae 5ª Elettronici Materia Sitemi Argomento Funzioni di traferimento Il circuito di figura rappreenta un filtro paa-banda. Dopo aver ricavato la funzione di traferimento, apendo che R = 2k Ω

Dettagli

APPENDICE. L-trasformazione dei componenti R, L,C Esempi di risoluzione di equazioni differenziali con la T.d.L.

APPENDICE. L-trasformazione dei componenti R, L,C Esempi di risoluzione di equazioni differenziali con la T.d.L. APPENDICE Modelli matematici dei componenti R, L, C Ripota di un circuito nel dominio del tempo con il metodo delle equazioni differenziali Traformata di Laplace L-traformazione dei componenti R, L,C Eempi

Dettagli

Corso di Fondamenti di Automatica A.A. 2015/16. Diagrammi di Bode

Corso di Fondamenti di Automatica A.A. 2015/16. Diagrammi di Bode 1 Coro di Fondamenti di Automatica A.A. 015/16 Diagrammi di Bode Prof. Carlo Coentino Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica Univerità degli Studi Magna Graecia di Catanzaro tel: 0961-3694051

Dettagli

Introduzione. Esempio di costruzione one del contorno delle radici. Esempio... 4

Introduzione. Esempio di costruzione one del contorno delle radici. Esempio... 4 Appunti di Controlli Automatici 1 Capitolo 5 parte II Il contorno delle radici Introduzione... 1 Eempio di cotruzione del contorno delle radici... 1 Eempio... 4 Introduzione Il procedimento per la cotruzione

Dettagli

ESEMPI DI ANALISI DI CIRCUITI DINAMICI LINEARI. corso: Teoria dei Circuiti. docente: Stefano PASTORE. 1 Esempio di tableau dinamico (tempo e Laplace)

ESEMPI DI ANALISI DI CIRCUITI DINAMICI LINEARI. corso: Teoria dei Circuiti. docente: Stefano PASTORE. 1 Esempio di tableau dinamico (tempo e Laplace) ESEMPI DI ANALISI DI CIRCUITI DINAMICI LINEARI coro: Teoria dei Circuiti docente: Stefano PASTORE 1 Eempio di tableau dinamico (tempo e Laplace) 1.1 Dominio del tempo Conideriamo il eguente circuito dinamico

Dettagli

LA TRASFORMATA DI LAPLACE

LA TRASFORMATA DI LAPLACE LA RASFORMAA DI LAPLACE Per decrivere l evoluzione di un itema in regime tranitorio, oia durante il paaggio delle ucite da un regime tazionario ad un altro, è neceario ricorrere ad un modello più generale

Dettagli

METODI MATEMATICI PER INGEGNERIA

METODI MATEMATICI PER INGEGNERIA POLITECNICO DI TORINO DIPLOMA TELEDIDATICO IN INGEGNERIA DELLE TELECOMUNICAZIONI INGEGNERIA ELETTRONICA TELETRUCK batterie di tet per METODI MATEMATICI PER INGEGNERIA maro 999 a cura di Anna Roa SCARAFIOTTI

Dettagli

Funzioni razionali proprie

Funzioni razionali proprie Funzioni razionali proprie Riga 5: P n P αk αkt n e = R α k k k e = = Q Q' α k α t k P e Q ono polinomi di Il grado di P è inferiore a quello di Q α k k=,..n ono gli zeri tutti emplici di Q R α = P α α

Dettagli

Stabilità e punti di equilibrio

Stabilità e punti di equilibrio Capitolo 4 Stabilità e punti di equilibrio 4. Stabilità di un itema epreo da un equazione di tato Si è motrato come un itema poa eere epreo con il itema cotituito dalle equazioni 3.6 e 3.7 ovvero: X()

Dettagli

Lezione 2 - Algebra. x + 1 x 2 a b + b a 2. Problema 2 Siano a, b, c R, provare che

Lezione 2 - Algebra. x + 1 x 2 a b + b a 2. Problema 2 Siano a, b, c R, provare che Lezione - Algebra Problema 1 Siano a, b R +, dimotrare che a b + b a Soluzione: Poniamo x = a, oerviamo che b (x 1) 0 x x + 1 0 x + 1 x dato che x > 0, poiamo dividere ambo i membri per x, otteniamo: Problema

Dettagli

1 = (parabola unitaria) si determini l errore di regolazione a regime:

1 = (parabola unitaria) si determini l errore di regolazione a regime: A - Tet d ingreo alla Prova Scritta di Controlli Automatici A del Ottobre 00 ( + ) ( ) + ) Dato un itema dinamico Σ con funzione di traferimento T() crivere i modi di Σ : ( + ) + 9 t { modi di Σ } {, tt,,

Dettagli

Esercizi di Controlli Automatici - 9 A.A. 2009/2010

Esercizi di Controlli Automatici - 9 A.A. 2009/2010 Eercizi di Controlli Automatici - 9 A.A. 2009/200 Eercizio. Dato il eguente chema, in cui gli amplificatori operazionali ono uppoti ideali, i calcoli la funzione di traferimento G() tra v in (t) e v out

Dettagli

Esame di Fondamenti di Automatica Ingegneria Elettronica Day Month Year Compito A

Esame di Fondamenti di Automatica Ingegneria Elettronica Day Month Year Compito A Eame di Fondamenti di Automatica Ingegneria Elettronica Day Month Year Compito A A Cognome: Nome: Matricola: Mail: 1. Dato il itema di controllo raffigurato, con C( K c 2 ; P 1 1( ( + 4 ; P 2 ( ( + 1 (

Dettagli

Modellistica e controllo PID di un pendolo inverso

Modellistica e controllo PID di un pendolo inverso Modellitica e controllo PID di un pendolo invero Note per le lezioni del coro di Controlli Automatici - A.A. 2009/0 Prof.a Maria Elena Valcher Modellitica Un ata di maa m è incernierata ad un carrello

Dettagli

ESERCIZIO 1 L/2 C.R. D

ESERCIZIO 1 L/2 C.R. D SRIZIO Il itema di corpi rigidi in figura è oggetto ad uno potamento impreo (cedimento), in direzione verticale e vero il bao, in corripondenza del vincolo in. Si vuole determinare la nuova configurazione

Dettagli

Esame di Analisi Funzionale e Trasformate Quarto appello. Febbraio 2019 A.A. 2017/2018. Prof. M. Bramanti

Esame di Analisi Funzionale e Trasformate Quarto appello. Febbraio 2019 A.A. 2017/2018. Prof. M. Bramanti Eame di Analii Funionale e Traformate Quarto appello. Febbraio 9 A.A. 7/8. Prof. M. Bramanti Cognome: Nome N matr. o cod. perona: Dom Dom Dom 3 E E E 3 Tot. Punti Domande di teoria ripondere a 3 domande

Dettagli

Sistemi a segnali campionati

Sistemi a segnali campionati Capitolo. INRODUZIONE 6. Sitemi a egnali campionati Si conideri il eguente itema lineare tempo continuo: G() : ẋ(t) Ax(t)+Bu(t) y(t) Cx(t) U() G() Y() Se i inerice un ricotruttore di ordine zero H () e

Dettagli

ANALISI DI SISTEMI IN RETROAZIONE TEOREMA DI NYQUIST

ANALISI DI SISTEMI IN RETROAZIONE TEOREMA DI NYQUIST ANALISI DI SISTEMI IN RETROAZIONE TEOREMA DI NYQUIST PROPRIETÀ DEI SISTEMI IN RETROAZIONE U E G () H () Si fa riferimento ad un generico itema in retroazione con funzione di traferimento a ciclo chiuo.

Dettagli

FUNZIONI DI TRASFERIMENTO

FUNZIONI DI TRASFERIMENTO FUNZIONI DI TRASFERIMENTO Funzioni Di Traferimento La difficoltà maggiore nel trattare i modelli matematici di itemi dinamici lineari è dovuta al fatto che le equazioni delle leggi fiiche che decrivono

Dettagli

Il Luogo delle Radici

Il Luogo delle Radici Il Luogo delle Radici Il luogo delle radici è un procedimento, otanzialmente grafico, che permette di analizzare come varia il poizionamento dei poli di un itema di controllo in retroazione al variare

Dettagli

16. Onde elastiche. m s

16. Onde elastiche. m s 1 Catena di ocillatori 16. Onde elatiche Vogliamo dicutere il fenomeno della propagazione ondulatoria in un mezzo elatico. A tale copo conideriamo un inieme di punti materiali dipoti lungo una retta, ad

Dettagli

Esercitazione 16 Novembre 2012 Circuiti dinamici del secondo ordine. t come riportato in figura.

Esercitazione 16 Novembre 2012 Circuiti dinamici del secondo ordine.  t come riportato in figura. Eercitazione Noembre ircuiti dinamici del econdo ordine ircuito L- erie Per quanto riguarda queto circuito, l eercizio egue la traccia della oluzione del compito d eame numero, reperibile in rete al olito

Dettagli

Compito di Fondamenti di Automatica settembre 2006

Compito di Fondamenti di Automatica settembre 2006 Compito di Fondamenti di Automatica ettembre 2006 Eercizio 1. Si conideri lo chema di figura (operazionale ideale, eccetto per il guadagno che puó eere definito da una G(), reitenze uguali, condenatori

Dettagli

Prova del 30 Giugno Si consideri il seguente sistema dinamico a tempo continuo: Esercizio 1 = + + U

Prova del 30 Giugno Si consideri il seguente sistema dinamico a tempo continuo: Esercizio 1 = + + U Prova del Giugno 4 Eercizio. Si conideri il eguente itema dinamico a tempo continuo: x () t α x() t + u() t x () t x() t u() t x () t x() t x() t ( + α) x() t + u() t yt () x() t.a Si calcoli la funzione

Dettagli

SOLUZIONI PROVA SCRITTA DI AUTOMATICA I

SOLUZIONI PROVA SCRITTA DI AUTOMATICA I SOLUZIONI PROVA SCRITTA DI AUTOMATICA I (Prof Bittanti, BIO A-K) Settembre Si conideri il eguente itema dinamico a tempo continuo decritto mediante chema a blocchi: ut () _ yt () 9 a Si calcoli la funione

Dettagli

Risonanza. Tracciare gli andamenti del modulo e della fase dell impedenza in funzione della frequenza f per il seguente bipolo: A R 1 R 2

Risonanza. Tracciare gli andamenti del modulo e della fase dell impedenza in funzione della frequenza f per il seguente bipolo: A R 1 R 2 6 Eercitazioni aggiuntive Eercizio 6. Tracciare gli andamenti del modulo e della fae dell impedenza in funzione della frequenza f per il eguente bipolo: A B [W]; [W]; [mf] Si calcoli l impedenza del bipolo

Dettagli

MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 4) 28 Novembre 2008

MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 4) 28 Novembre 2008 MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 4) 28 Novembre 2008 Soluzioni 1.(4 punti) L indice di maa corporea (IMC) è ottenuto dal rapporto tra maa, eprea in Kg, e l altezza al quadrato, eprea in

Dettagli

MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 1) 28 Novembre 2008

MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 1) 28 Novembre 2008 MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 1) 28 Novembre 2008 SOLUZIONI 1. (4 punti) L indice di maa corporea (IMC) è ottenuto dal rapporto tra maa, eprea in Kg, e l altezza, eprea in m, al quadrato.

Dettagli

ESERCIZI SULLE SUPERFICI. 1) Calcolare le curvature principali, la curvatura media e la curvatura Gaussiana della sfera

ESERCIZI SULLE SUPERFICI. 1) Calcolare le curvature principali, la curvatura media e la curvatura Gaussiana della sfera ESERCIZI SULLE SUPERFICI Calcolare le curvature principali, la curvatura media e la curvatura Gauiana della fera α u; v = r in u co v ; r in u in v ; r co u Dato il paraboloide ellittico α u; v = u; v;

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec. Teoria dei Sitemi e del Controllo Compito A del 5 Febbraio 05 Domande ed eercizi Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.. Scrivere la oluzione in forma chiua dell equazione differenziale ẋ(t) =

Dettagli

ESERCIZI DI CONTROLLI AUTOMATICI Prof. Gianluigi Pillonetto 21 NOVEMBRE d 2 (t) r(t) e(t) y(t) C(s)G(s)

ESERCIZI DI CONTROLLI AUTOMATICI Prof. Gianluigi Pillonetto 21 NOVEMBRE d 2 (t) r(t) e(t) y(t) C(s)G(s) ESERCIZI DI CONTROLLI AUTOMATICI Prof. Gianluigi Pillonetto 2 NOVEMBRE 206 Ex. Si conideri il itema di controllo d (t) d 2 (t) C()G() K Calcolare le funzioni di traferimento che legano le eguenti coppie

Dettagli

MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 2) 28 Novembre 2008

MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 2) 28 Novembre 2008 MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 2) 28 Novembre 2008 Soluzioni 1.(4 punti) L indice di maa corporea (IMC) è ottenuto dal rapporto tra maa, eprea in Kg, e l altezza al quadrato, eprea in

Dettagli

Esame di Fondamenti di Automatica Ingegneria Elettronica Day Month Year Compito A

Esame di Fondamenti di Automatica Ingegneria Elettronica Day Month Year Compito A Eame di Fondamenti di Automatica Ingegneria Elettronica Day Month Year Compito A A Cognome: Nome: Matricola: Mail: 1. Dato il itema di controllo raffigurato, con C( K c ; P 1 1( ( + 4 ; P ( ( + ( + 3 ;

Dettagli

Controlli Automatici LA Risposte dei sistemi

Controlli Automatici LA Risposte dei sistemi //8 Controlli Automatici LA Analii dei itemi dinamici lineari Ripote al gradino di itemi tipici Relazioni Funzione di Traferimento/Ripote Prof. Carlo Roi DEIS-Univerità di Bologna Tel. 5 93 Email: croi@dei.unibo.it

Dettagli

FONDAMENTI DI SISTEMI DINAMICI (prof. Vincenzo LIPPIELLO A.A ) Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni - II anno

FONDAMENTI DI SISTEMI DINAMICI (prof. Vincenzo LIPPIELLO A.A ) Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni - II anno Voto Cognome/Nome & No. Matricola FONDAMENTI DI SISTEMI DINAMICI (prof. Vincenzo LIPPIELLO A.A. 25 26) Coro di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni - II anno PROVA DEL 8 SETTEMBRE

Dettagli

MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 3) 28 Novembre 2008

MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 3) 28 Novembre 2008 MATEMATICA E STATISTICA CORSO A I COMPITINO (Tema 3) 28 Novembre 2008 Soluzioni 1.(4 punti) L indice di maa corporea (IMC) è ottenuto dal rapporto tra maa, eprea in Kg, e l altezza al quadrato, eprea in

Dettagli

I sistemi retroazionati. Per lo studio si può utilizzarne uno a reazione unitaria per rendere standard i risultati:

I sistemi retroazionati. Per lo studio si può utilizzarne uno a reazione unitaria per rendere standard i risultati: I itemi retroazionati Facciamo riferimento allo chema a blocchi: Per lo tudio i può utilizzarne uno a reazione unitaria per rendere tandard i riultati: i due ono equivalenti: infatti il primo ha una f.d.t.

Dettagli

Errori e cifre significative. Incontro iniziale LAB2GO

Errori e cifre significative. Incontro iniziale LAB2GO Errori e cifre ignificative Incontro iniziale LABGO La ditribuzione gauiana f tinyurl.com/labcalcquiz Propagazione degli errori Miure dirette: la grandezza fiica viene miurata direttamente (ad e. Speore

Dettagli

2. METODO DEGLI SPOSTAMENTI O EQUAZIONE DELLA LINEA ELASTICA, PER LA SOLUZIONE DI TRAVI IPERSTATICHE

2. METODO DEGLI SPOSTAMENTI O EQUAZIONE DELLA LINEA ELASTICA, PER LA SOLUZIONE DI TRAVI IPERSTATICHE METODO DEGLI SPOSTAMENTI CORSO DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE B a.a. 00/0 Prof. G. Salerno Appunti elaborati da Arch. C. Provenzano. STRUTTURE IPERSTATICHE Una truttura i dice ipertatica o taticamente indeterminata

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec. Teoria dei Sitemi e del Controllo Compito A del 8 Gennaio 05 Domande ed eercizi Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.. Scrivere l andamento temporale della funzione di ucita y(t), oluzione dell

Dettagli

Trasformate di Laplace. Pietro ZECCA

Trasformate di Laplace. Pietro ZECCA Traformate di Laplace Pietro ZECCA 23 novembre 24 2 Indice Traformate di Laplace. 5. Uneempioperiniziare... 5.2 Definizioneedeitenza... 7.3 ProprietàdelletraformatediLaplace....4 Latraformatainvera...

Dettagli

Postulato delle reazioni vincolari

Postulato delle reazioni vincolari Potulato delle reazioni vincolari Ad ogni vincolo agente u un punto materiale P può eere otituita una forza, chiamata reazione vincolare, che realizza lo teo effetto dinamico del vincolo. reazione vincolare

Dettagli

ANALISI MATEMATICA III A.A Traccia delle lezioni del 16 e 18 marzo 2015

ANALISI MATEMATICA III A.A Traccia delle lezioni del 16 e 18 marzo 2015 ANALISI MATEMATICA III A.A. 204-205 Traccia delle lezioni del 6 e 8 marzo 205 March 8, 205 Derivazione Teorema (Derivazione) Sia f 2 C (R) e f 2 L (R); f 0 2 L (R): Allora F ff 0 g = j!f ffg : Tale risultato

Dettagli

APPLICAZIONI di MATEMATICA

APPLICAZIONI di MATEMATICA APPLICAZIONI di MATEMATICA 1 La Trasformata di Laplace nell analisi di reti elettriche - Cenni 1.1 Introduzione In molti settori dell ingegneria ci si trova spesso di fronte al problema di studiare un

Dettagli

Lezione 25 - Flessione deviata e sforzo normale eccentrico

Lezione 25 - Flessione deviata e sforzo normale eccentrico Lezione 5 - Fleione deviata e forzo normale eccentrico ü [A.a. 011-01 : ultima reviione 1 gennaio 01] Con lo tudio della fleione fuori del piano i e' eaurito l'eame delle ollecitazioni emplici di De Saint

Dettagli

K c s h. P(s) 1/K d. U(s) + Y(s)

K c s h. P(s) 1/K d. U(s) + Y(s) Eame di Fondamenti di Automatica Coro di Laurea Vecchio Ordinamento in Ingegneria Elettronica febbraio 3 Compito A Cognome: Nome Matricola: Email:. Ricavare la funzione di traferimento tra u ed y nel eguente

Dettagli

ẋ 2 = x 1 10x u y = x 1 + x 2 [

ẋ 2 = x 1 10x u y = x 1 + x 2 [ Soluzione dell appello del 16 luglio 212 1. Si conideri il itema lineare decritto dalle eguenti equazioni: 1.1 Trovare le condizioni iniziali x() = ẋ 1 = x 1 ẋ 2 = x 1 1x 2 1u = x 1 x 2 [ x1, x 2, aociato

Dettagli

ANALISI MATEMATICA III A.A tracce delle lezioni del 28 e 30 marzo 2012

ANALISI MATEMATICA III A.A tracce delle lezioni del 28 e 30 marzo 2012 ANALISI MATEMATICA III A.A. 2011-2012 tracce delle lezioni del 28 e 30 marzo 2012 March 30, 2012 1 Trasformata di Laplace Come si è visto, sono trasformabili secondo Fourier le funzioni appartenenti agli

Dettagli

Trasmissione di Simboli Isolati

Trasmissione di Simboli Isolati Coro di COMUNICAZIONI ELETTRICHE Docente : Prof. Roberto Gaudino Tutore : Prof. Vito De Feo Eercitazione n 6 Tramiione di Simboli Iolati Anno Accademico 007-008 Eercizio Quale delle forme d'onda h(t) in

Dettagli

Esercitazioni di Matematica

Esercitazioni di Matematica Università degli Studi di Udine Anno Accademico 009/00 Facoltà di Agraria Corsi di Laurea in VIT e STAL Esercitazioni di Matematica novembre 009 Trovare le soluzioni della seguente disequazione: x + +

Dettagli

Bode Diagram. 1.2 Determinare il valore del guadagno del sistema. Disegnare gli zeri ed i poli nel piano complesso.

Bode Diagram. 1.2 Determinare il valore del guadagno del sistema. Disegnare gli zeri ed i poli nel piano complesso. 5 Luglio 3 econda prova Sia dato un itema dinamico con funzione di traferimento G(), i cui diagrammi di Bode, del modulo e della fae, ono di eguito rappreentati: 6 Bode Diagram Phae (deg) Magnitude (db)

Dettagli

Esercizi di Segnali e Sistemi. GLI ESERCIZI 1,2,3,4,11 COSTITUISCONO UN TEMA D ESAME TIPICO

Esercizi di Segnali e Sistemi. GLI ESERCIZI 1,2,3,4,11 COSTITUISCONO UN TEMA D ESAME TIPICO Eercizi di Segnali e Sitemi. GLI ESERCIZI,2,3,4, COSTITUISCONO UN TEMA D ESAME TIPICO Eempio Conideriamo la funzione di traferimento G() = + Si calcoli la forma di Smith Mc-Millan. Soluzione: G() = N(),

Dettagli

Corso Tecnologie dei Sistemi di Controllo. Controllo PID

Corso Tecnologie dei Sistemi di Controllo. Controllo PID Coro Controllo PID Ing. Valerio Scordamaglia Univerità Mediterranea di Reggio Calabria, Loc. Feo di Vito, 896, RC, Italia D.I.M.E.T. : Dipartimento di Informatica, Matematica, Elettronica e Traporti Struttura

Dettagli

ANALISI MATEMATICA I, Compito scritto del 5/07/2016 Corso di Laurea in Matematica. COGNOME e NOME... MATR T

ANALISI MATEMATICA I, Compito scritto del 5/07/2016 Corso di Laurea in Matematica. COGNOME e NOME... MATR T ANALISI MATEMATICA I, Compito scritto del 5/7/6 Corso di Laurea in Matematica COGNOME e NOME... MATR... 3 4 T Nelle risposte devono essere riportati anche i conti principali e le motivazioni principali.

Dettagli

Compito n. 1 (Gennaio 2013)

Compito n. 1 (Gennaio 2013) Compito n. 1 (Gennaio 2013) PROBLEMA 1 Determinate le soluzioni (z, w), con z, w C, del sistema z + 2i zw z 6i = 0 z z 2w = 0. Ricavando dalla seconda equazione w = z z/2 e sostituendolo nella prima questa

Dettagli

Appunti ed esercitazioni di Microonde 2

Appunti ed esercitazioni di Microonde 2 Appunti ed eercitazioni di Microonde Studio di una linea priva di perdite in regime impulivo di impedenza caratteritica =5Ω, chiua u di un carico R erie avente R==5Ω, =mh, =nf. Si aume come velocità di

Dettagli

FONDAMENTI DI SISTEMI DINAMICI (prof. Vincenzo LIPPIELLO A.A ) Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni - II anno

FONDAMENTI DI SISTEMI DINAMICI (prof. Vincenzo LIPPIELLO A.A ) Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni - II anno Voto Cognome/Nome & No. Matricola FONDAMENTI DI SISTEMI DINAMICI (prof. Vincenzo LIPPIELLO A.A. 5 6) Coro di Laurea in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni - II anno PROVA DEL 6 GENNAIO 7 Ripondere

Dettagli

Lezione 25 - Flessione deviata e sforzo normale eccentrico

Lezione 25 - Flessione deviata e sforzo normale eccentrico Lezione 5 - Fleione deviata e forzo normale eccentrico [Ultimareviione: reviione:0 0gennaio gennaio009] Con lo tudio della fleione fuori del piano i e' eaurito l'eame delle ollecitazioni emplici di De

Dettagli

ANALISI MATEMATICA III A.A traccia delle lezioni del 8 e 10 aprile 2013

ANALISI MATEMATICA III A.A traccia delle lezioni del 8 e 10 aprile 2013 ANALISI MATEMATICA III A.A. 2012-2013 traccia delle lezioni del 8 e 10 aprile 2013 April 10, 2013 1 La funzione integrale e la convoluzione per la trasf. di Fourier Integrazione - Siano f; g 2 L 1 (R);

Dettagli

Sistemi di controllo

Sistemi di controllo Cognome: Nome: N. Matr.: Sitemi di controllo Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo Compito del 15 luglio 2014 - Quiz Per ciacuno dei eguenti queiti, egnare con una crocetta le ripote che i ritengono

Dettagli

1. Teorema di reciprocità

1. Teorema di reciprocità 1. Teorema di reciprocità Conideriamo un mezzo in cui ono preenti le orgenti (J 1, M 1 ) che producono un campo (E 1, H 1 ) e le orgenti (J 2, M 2 ) che producono un campo (E 2, H 2 ). Determineremo una

Dettagli

CONTROLLO DIGITALE LAUREA TRIENNALE IN ING. INFORMATICA E DELL AUTOMAZIONE A.A. 2017/2018 LAUREA MAGISTRALE IN ING. ELETTRICA A.A.

CONTROLLO DIGITALE LAUREA TRIENNALE IN ING. INFORMATICA E DELL AUTOMAZIONE A.A. 2017/2018 LAUREA MAGISTRALE IN ING. ELETTRICA A.A. LAUREA TRIENNALE IN ING. INFORMATICA E DELL AUTOMAZIONE A.A. 7/8 LAUREA MAGISTRALE IN ING. ELETTRICA A.A. 7/8 APPELLO 9//8 Sia aegnata la eguente equazione alle differenze: y(k).3679y(k ) +.3679y(k ) =.3679u(k

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec. Teoria dei Sitemi e del Controllo Compito A del 23 Dicembre 200 Domande ed eercizi Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.. Indicare il numero e il tipo di parametri che caratterizzano la funzione

Dettagli

Sistemi di Controllo - Controlli Automatici (Parte B) Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo

Sistemi di Controllo - Controlli Automatici (Parte B) Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo Cognome: Nome: N. Matr.: Sitemi di Controllo Controlli Automatici Ho uperato la Parte A in data(mee/anno) Intendo volgere la teina con Matlab/Simulink Sitemi di Controllo - Controlli Automatici (Parte

Dettagli

24. La sfera e la circonferenza nello spazio.

24. La sfera e la circonferenza nello spazio. 4. La fera e la circonferenza nello pazio. 1 4.1. Definizione. Diremo fera l inieme di tutti e oli i (il luogo dei) punti dello pazio che hanno la tea ditanza > (detta raggio della fera) da un fiato punto

Dettagli

METODI MATEMATICI. SECONDA PROVA IN ITINERE del 27 gennaio 2003

METODI MATEMATICI. SECONDA PROVA IN ITINERE del 27 gennaio 2003 METODI MATEMATICI SECONDA PROVA IN ITINERE del 27 gennaio 23 COGNOME e NOME NUMERO di MATRICOLA ) Si consideri la funzione f : R R definita da (t + 3) 2 χ [ 3, ] + χ ],[ + (t 3) 2 χ [,3]. Studiare a priori

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec. Teoria dei Sitemi e del Controllo Compito del Febbraio 206 Domande ed eercizi Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.. Scrivere l andamento temporale della funzione di ucita y(k), oluzione dell

Dettagli

Esercizi di riepilogo 2: soluzioni ( Verifica di analisi funzionale e serie di Fourier)

Esercizi di riepilogo 2: soluzioni ( Verifica di analisi funzionale e serie di Fourier) Esercizi di riepilogo 2: soluzioni ( Verifica di analisi funzionale e serie di Fourier) Spazi Vettoriali e Funzionali 1. Risposte: (a) Spazio vettoriale complesso. (b) Spazio vettoriale reale. (c) Non

Dettagli

Analisi Matematica III modulo Soluzioni della prova scritta preliminare n. 2

Analisi Matematica III modulo Soluzioni della prova scritta preliminare n. 2 Analisi Matematica III modulo Soluzioni della prova scritta preliminare n. Corso di laurea in Matematica, a.a. 003-004 17 dicembre 003 1. Si consideri la funzione f : R R definita da f(x, y) = x 4 y arctan

Dettagli

Equazioni differenziali

Equazioni differenziali 4 Equazioni differenziali Determinare le primitive di una funzione f(x) significa risolvere y (x) = f(x) dove l incognita è la funzione y(x). Questa equazione è un semplice esempio di equazione differenziale.

Dettagli

COMPITO DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria dell Informazione 18 Luglio 2014

COMPITO DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria dell Informazione 18 Luglio 2014 COMPITO DI CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria dell Informazione 18 Luglio 14 Eercizio 1. [9 punti] Si conideri il modello ingreo/ucita a tempo continuo avente la eguente funzione di traferimento: ( 2 + 1)(

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec. Teoria dei Sitemi e del Controllo Compito del Gennaio 206 Domande ed eercizi Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.. Scrivere la oluzione generale dell equazione alle differenze x(k +) = Ax(k)+Bu(k)

Dettagli

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.

Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec. Teoria dei Sitemi Teoria dei Sitemi e del Controllo Compito A del 24 Giugno 200 Domande ed eercizi Nome: Nr. Mat. Firma: C.L.: Info. Elet. Telec.. Nel cao di itemi lineari continui tempo-varianti, la matrice

Dettagli

f n (x) 3 1. x Essendo g(x) = 3 1

f n (x) 3 1. x Essendo g(x) = 3 1 Secondo esonero di Analisi eale 6//9 a.a. 8-9 ) Studiare la convergenza in L p ((, )), p +, della successione di funzioni cos(nx) e nx f n (x) = 3. x Si vede facilmente che la successione f n converge

Dettagli

1/s. 1/s = ,43. Con questa scelta dei generatori possiamo utilizzare ancora la formula di Millman: + s

1/s. 1/s = ,43. Con questa scelta dei generatori possiamo utilizzare ancora la formula di Millman: + s 5. ipota forzata. ircuito imbolico: / / /( on la traformazione del generatore di corrente i ha lo chema eguente. / / /( Formula di Millman: dove p j, ( j ( j ( ( 5 [( ] 8 8,4. t 5 t Antitraformata: v(

Dettagli

Lezione 9. Schemi di controllo avanzati parte prima. F. Previdi - Controlli Automatici - Lez. 9 1

Lezione 9. Schemi di controllo avanzati parte prima. F. Previdi - Controlli Automatici - Lez. 9 1 Lezione 9. Schemi di controllo avanzati parte prima F. Previdi - Controlli Automatici - Lez. 9 Schema. Regolatori in anello aperto Controllo multivariabile:. Regolatori di diaccoppiamento 3. Controllo

Dettagli

APPLICAZIONI di MATEMATICA ESERCIZI parte 8

APPLICAZIONI di MATEMATICA ESERCIZI parte 8 APPLICAZIONI di MATEMATICA ESERCIZI parte 8 Esercizi teorici Es. 1.1 - Sia F razionale, reale positiva e F (0) = 0. Stabilire se è RP la funzione G(s) = F (s 24) Es. 1.2 - Sia F reale, razionale e sia

Dettagli

Controlli Automatici (AUT) - 09AKSBL. Progetto dinamico. Funzioni compensatrici elementari. Struttura di controllo con compensazione in cascata d a

Controlli Automatici (AUT) - 09AKSBL. Progetto dinamico. Funzioni compensatrici elementari. Struttura di controllo con compensazione in cascata d a Controlli Automatici (AUT) - 9AKSBL Funzioni compenatrici elementari Progetto di controllori in cacata Struttura di controllo con compenazione in cacata d a r + + e + C () + u + G() y - d y + dt + L obiettivo

Dettagli

Esercizi sulla trasformata di Fourier di distribuzioni raccolti dai temi d esame

Esercizi sulla trasformata di Fourier di distribuzioni raccolti dai temi d esame Esercizi sulla trasformata di Fourier di distribuzioni raccolti dai temi d esame Esercizio Sia T > 0 e f : R R la funzione reale T -periodica la cui restrizione all intervallo [0, T ] vale f(t) := t(t

Dettagli

ANALISI DI ANOMALIE GRAVIMETRICHE E MAGNETICHE MEDIANTE LA TRASFORMATA CONTINUA DI WAVELET

ANALISI DI ANOMALIE GRAVIMETRICHE E MAGNETICHE MEDIANTE LA TRASFORMATA CONTINUA DI WAVELET M. Fedi (1), R. Primiceri (2), T. Quarta (2) e A. Villani (2) (1) Dipartimento di Geofiica e Vulcanologia, Univerità Federico II, Napoli (2) Dipartimento di Scienza dei Materiali, Univerità di Lecce ANALISI

Dettagli

Daniela Tondini

Daniela Tondini Daniela Tondini dtondini@unite.it Facoltà di Medicina veterinaria CdS in Tutela e beneere animale Univerità degli Studi di Teramo 1 Gli indici tatitici i uddividono in: indici tatitici di poizione indici

Dettagli

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Serbatoi e tubi

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Serbatoi e tubi Coro di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 0 03 Serbatoi e tubi Dott. arco VONA Scuola di Ingegneria, Univerità di Bailicata marco.vona@uniba.it http://.uniba.it/utenti/vona/ CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE

Dettagli