IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore] Finanziario

Transcript

1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Avv. Bruno de Carolis Presidente Prof. Avv. Pietro Sirena Prof. Avv. Vincenzo Meli Avv. Michele Maccarone Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario Prof. Avv. Marco Marinaro Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 10/05/2013 dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO Con ricorso pervenuto il 25/10/2012, la ricorrente espone di avere, in data 10/08/2007, sottoscritto con l intermediario un contratto di finanziamento al consumo e di avere rilasciato a garanzia, su richiesta dell intermediario, un effetto cambiario in bianco, sottoscritto dalla medesima ricorrente e firmato per avallo da altro soggetto. In data 10/03/2008 la ricorrente sottoscriveva con il medesimo intermediario, un altro finanziamento, provvedendo ad estinguere anticipatamente il primo. Tuttavia, a fronte di numerosi solleciti, non otteneva la restituzione dell effetto cambiario e presentava perciò reclamo all intermediario. Pag. 2/6

2 La ricorrente sottolinea che, ai sensi dell articolo 3, lettera c) delle condizioni generali del contratto di finanziamento Ad avvenuto totale pagamento del debito la Società è autorizzata a distruggere i titoli se nei sei mesi successivi all estinzione del debito non ne sarà stata richiesta la restituzione. Contesta quindi l illiceità del comportamento dell intermediario, sostenendo che l effetto cambiario è stato rilasciato esclusivamente a garanzia del primo contratto, estinto nel tempo e che, dunque, esso avrebbe dovuto già essere restituito. Chiede la restituzione della cambiale o, in via subordinata, il rilascio della certificazione attestante l avvenuta distruzione della stessa. Con controdeduzioni del 29/11/2012, l intermediario resistente si oppone alla domanda, chiedendo il rigetto del ricorso. Sostiene che la garanzia rappresentata dalla cambiale è estesa anche al nuovo finanziamento. Espone, in particolare, che successivamente alla sottoscrizione del primo contratto, a fronte del quale era stata richiesta e rilasciata a garanzia la cambiale in questione, la ricorrente aveva richiesto e ottenuto un secondo finanziamento. Tale secondo finanziamento incorpora interamente il credito residuo precedente, a cui viene aggiunta un ulteriore somma richiesta a titolo di liquidità. Data la maggiore esposizione debitoria della ricorrente, oltre a richiedersi il rilascio di una fideiussione, veniva confermata la garanzia già prevista per l operazione di credito precedente. Nel mese di febbraio 2010, al fine di ovviare ad una situazione di grave morosità, il servizio contenzioso dell intermediario e la ricorrente concordavano un piano di rientro del debito con contestuale emissione di 113 effetti cambiari, che venivano regolarmente incassati fino ad agosto 2011; da settembre 2011 fino a febbraio 2012, tuttavia, i titoli presentati all incasso non venivano più corrisposti, venendo, conseguentemente, protestati da parte dell intermediario. In data 29/03/2012, l intermediario provvedeva a comunicare alla ricorrente la decadenza dal beneficio del termine. In data 11/06/2012, la ricorrente e l avallante del primo effetto cambiario presentavano reclamo all intermediario, richiedendo la restituzione di detto titolo e sostenendo l estraneità dell avallante al secondo contratto di finanziamento. Quanto all articolo 3, lettera c) delle condizioni generali del contratto, secondo cui Ad avvenuto totale pagamento del debito la Società è autorizzata a distruggere i titoli se nei sei mesi successivi all estinzione del debito non ne sarà stata richiesta la restituzione, l intermediario sostiene che tale previsione deve essere interpretata come il venir meno Pag. 3/6

3 ossia l estinzione di qualunque obbligazione debitoria, non semplicemente come chiusura virtuale del contratto. Sottolinea, infine, che anche la documentazione contrattuale relativa al secondo contratto è stata sottoscritta dall avallante, che ha dato, in questo modo, palese prova del suo avallo anche in relazione al secondo contratto di finanziamento. DIRITTO Il ricorso è meritevole di accoglimento. La materia del contendere riguarda l estensione della garanzia cambiaria costituita all atto della concessione del primo finanziamento (contratto n , del 10/08/2008) al secondo finanziamento (contratto n , del 10/03/2008). Secondo la ricorrente, con l estinzione del primo rapporto, inteso come contratto di finanziamento, la garanzia deve ritenersi venuta meno, mentre secondo l intermediario la garanzia deve ritenersi estesa anche a tale secondo contratto di finanziamento, incorporante anche il residuo debito del precedente. La questione deve essere dunque affrontata interpretando le condizioni contrattuali alla luce delle vicende relative ai due finanziamenti. A tale proposito, a margine della decisione da assumere, non può non rilevare questo Collegio, nell ambito di indicazioni fornite all intermediario ai fini del miglioramento delle relazioni con la clientela, che la richiesta o l accettazione del rilascio di titoli cambiari in bianco, sia nella data che nell ammontare, a garanzia dei finanziamenti erogati, è da ritenersi non conforme ai principi di correttezza e di buona fede cui gli intermediari sono tenuti ad attenersi nelle proprie relazioni di affari (cfr. Collegio Roma, dec., n.879 del 9 agosto 2010). Nel caso presente, per quanto la ricorrente non abbia sollevato la relativa eccezione, deve rilevarsi come l intero contesto contrattuale a fronte del quale si è richiesto ed ottenuto il rilascio di tale garanzia risulti poco trasparente. Venendo dunque al merito, la clausola 3. Eventuali garanzie delle condizioni generali di contratto relative ai finanziamenti afferma che La concessione del finanziamento può essere subordinata: a) b) c) al rilascio di effetti cambiari senza indicazione di scadenza a firma del cliente e di eventuali avallanti, all ordine della Società, per l importo corrispondente al totale da Pag. 4/6

4 rimborsare indicato nel frontespizio. Il rilascio di detti titoli deve intendersi a garanzia del contratto concluso nei termini e con le modalità indicati nel frontespizio. In deroga a quanto stabilito dalla legge cambiaria, detti effetti saranno presentati all incasso entro cinque anni dalla data di creazione. In caso di risoluzione o di decadenza dal beneficio del termine, il cliente e gli eventuali avallanti autorizzano fin d ora la Società senza alcun obbligo di preavviso od osservanza di ulteriori formalità a riempiere ed azionare gli effetti di cui sopra per il residuo capitale, eventuali penali, interessi convenzionali e di mora, spese legali ed accessorie risultanti dalle scritture contabili della Società. Ad avvenuto totale pagamento del debito la Società è autorizzata a distruggere i titoli se nei sei mesi successivi all estinzione del debito non ne sarà stata richiesta la distruzione. d) alla prestazione di idonea fideiussione. Risulta chiaro che la garanzia viene meno, con diritto del debitore di richiedere indietro il titolo cambiario, Ad avvenuto totale pagamento del debito. Ne deriva che, laddove non si sia avuta l estinzione del credito a garanzia del quale era stata rilasciata, la garanzia costituita dal rilascio di effetti cambiari in bianco deve ritenersi permanente, non avendo alcuna rilevanza il fatto che sia stato estinto il contratto dal quale il credito dell intermediario originava. Orbene, appare certo, nella vicenda in esame, che all anticipata chiusura del primo rapporto non corrispondesse l integrale pagamento del relativo debito, che era stato trasfuso nel nuovo contratto. Tale circostanza non viene contestata dalla ricorrente e può considerarsi avvalorata dalla sigla EA PRT , che sarebbe riferibile all estinzione anticipata del rapporto di cui si indica il numero, riportata nel secondo contratto. In disparte la censurabilità in termini di rispetto delle regole di trasparenza della scelta di affidare ad una sigla, anziché ad una espressa e chiara previsione negoziale, l indicazione che il secondo comprendeva anche il precedente debito residuo, ritiene dunque il Collegio che la garanzia costituita con la cambiale può ritenersi estesa a quella parte del secondo finanziamento che copriva il residuo del precedente debito. In assenza di una esplicita previsione contrattuale, nulla dimostra, invece, che le parti abbiano voluto estendere la garanzia rappresentata dalla cambiale in bianco anche alla parte nuova dell ammontare finanziato con il secondo contratto, aggiungendola alla fideiussione. Nessun ruolo, per approdare ad una contraria soluzione, può essere attribuito alla presenza, anche nel secondo contratto, della firma del soggetto che aveva assunto il ruolo di avallante della cambiale in bianco. Non si può certo affidare ad elementi deduttivi così incerti (dato anche il segnalato contesto contrattuale poco trasparente) la ricostruzione della volontà delle Pag. 5/6

5 parti (e, in particolare, del consumatore e dell avallante) di rinnovare un obbligazione cambiaria. Ciò detto, si deve però rilevare che la ricordata clausola 3, lettera c) dispone che In deroga a quanto stabilito dalla legge cambiaria, detti effetti saranno presentati all incasso entro cinque anni dalla data di creazione. Già è dubbio se tale deroga al termine legale di tre anni possa essere considerata valida (lo nega, ritenendo che si tratta di regole di ordine pubblico, la Suprema Corte: si vedano le sentt. 21 maggio 1942, n e 20 luglio 1971, n. 2341), ma anche a volere considerare il termine quinquennale di decadenza indicato nella clausola, l intermediario deve ritenersi decaduto, già al momento del reclamo, dal diritto di riempire la cambiale e metterla all incasso. In proposito, in mancanza di sua indicazione sul titolo, la data di creazione dell effetto cambiario non può che farsi coincidere con quella della nascita dell obbligazione per la quale è stata emessa a garanzia (10/08/2007). Atteso il rischio che il titolo cambiario sia comunque riempito e messo in circolazione dall intermediario, pervenendo ad un terzo di buona fede, ignaro della convenzione di riempimento (che è rappresentata dalla clausola 3, lettera c del contratto n ), ritiene il Collegio che sussista il diritto della ricorrente a vederselo restituito o ad ottenere la prova della sua distruzione. P.Q.M. Il Collegio accoglie il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6