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1 Indice Epidemiologia eziologica... 3 Distribuzione spaziale del rischio di mesotelioma maligno ed esposizione ambientale e lavorativa ad amianto nell'area di Casale Monferrato... 3 Approfondimenti sulla patologia da esposizione lavorativa ad amianto a Casale Monferrato.. 5 Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte... 7 Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC Studio europeo sui tumori rari Studio multicentrico italiano sull'eziologia dei tumori infantili linfoemopoietici e dei neuroblastomi (SETIL) Studio GEM: un modello per la suscettibilità genetica, fase 2: sopravvivenza dei soggetti GEM.. 16 Studio di coorti di lavoratori dell'industria della gomma Biologia molecolare dei mesoteliomi maligni Tumori dell'endometrio, alimentazione, peso corporeo e interazioni geni-ambiente: uno studio collaborativo in Italia e negli USA Fattori ambientali e suscettibilità genetica nell'eziologia dei tumori del capo collo: studio epidemiologico multicentrico europeo Indagine sui fattori di rischio per il cancro della mammella nella popolazione femminile invitata allo screening mammografico FriCaM Prevenzione dei tumori cutanei: sviluppo di un test biochimico per l'individuazione di gruppi ad alto rischio Coorte di nuovi nati basata su web. il progetto NINFEA Studio internazionale sull'incidenza di secondi tumori nei sopravvissuti a tumore infantile.. 33 GENE-RAD: studio multicentrico europeo sul rischio di tumore maligno della mammella associato a radiazione in età giovanile e caratteristiche genetiche Aggiustamento bayesiano empirico per confronti multipli Studio multicentrico italiano sulla mortalità nell obesità grave Rilevamento dello stato di integrazione di papillomavirus di ceppo 16 in lesioni cervicali pre-neoplastiche confermato con DIPS-PCR e sequenziamento Studio di coorte su pazienti affetti da obesità severa o complicata afferenti l ospedale San Giuseppe, Piancavallo Studio caso-controllo sui determinanti genetici e ambientali del tumore della vescica... 44

2 Synergy Tumore del testicolo: Studio caso-controllo in Piemonte e studi collaborativi Frequenza e infettività di HCV-RNA nei linfociti di soggetti con patologie non correlate ad HCV.. 50 Studio delle dinamiche di trasmissione della tubercolosi per stimare L impatto dell immigrazione e delle misure di prevenzione Studio europeo di coorti sugli effetti di lungo termine dell inquinamento atmosferico (ESCAPE). Centro di Torino Metilazione del DNA nel tessuto prostatico tumorale e non tumorale come marker di sviluppo e progressione del tumore della prostata MOBI-KIDS: Rischio di tumore cerebrale da esposizione alle radiofrequenze durante l infanzia e l adolescenza: uno studio multicentrico internazionale Utilizzo della metformina e rischio di tumori nella popolazione torinese Studio pilota multicentrico sugli effetti di breve termine dell inquinamento atmosferico mediante utilizzo di dati correnti di accesso in Pronto Soccorso Studio multicentrico internazionale IARC sulla mortalità dei lavoratori della gomma Studio Piccoli+: arruolamento e sorveglianza epidemiologica di una coorte nazionale di nati.. 63 Stato di metilazione di HLA-G, infezione da HPV e neoplasie cervicali: studio caso-controllo condotto su una popolazione brasiliana... 64

3 Scheda: Distribuzione spaziale del rischio di mesotelioma maligno ed esposizione ambientale e lavorativa ad amianto nell'area di Casale Monferrato Spatial distribution of the risk of malignant mesothelioma after environmental and occupational exposure to asbestos in the area of Casale Monferrato, Italy RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico Coordinamento del CPO Piemonte Studiare la relazione tra esposizione non lavorativa ad amianto e mesotelioma maligno della pleura, con approfondimento sulla distribuzione spaziale del rischio di malattia. La valutazione del rischio legato all esposizione ambientale ad amianto viene effettuata controllando per l esposizione domestica e lavorativa. I dati di base per questo studio sono stati prodotti da una serie di studi caso controllo che sono stati condotti nella zona: uno studio caso controllo di popolazione nella ASL di Casale Monferrato (casi incidenti ), un successivo studio a Casale Monferrato e nell area di Torino (studio multicentrico internazionale, casi incidenti ), un ulteriore studio relativo ai casi incidenti fino al 2006 nell'area dell'ex ASL di Casale Monferrato. I dati di base per la valutazione sono forniti dalle storie abitative dei casi e dei controlli inclusi negli studi epidemiologici caso-controllo svolti nell area di Casale Monferrato. I dati raccolti durante le interviste sono stati verificati chiedendo a tutti i comuni interessati di fornire un supplemento di indicazioni sugli indirizzi a cui hanno abitato i soggetti nello studio, con indicazioni della sezione di censimento e di altre informazioni utili per georeferenziare gli indirizzi. Le coordinate geografiche degli indirizzi vengono rilevate utilizzando sia metodi cartografici (fino al 2003) sia il GPS. Sono state testate anche le possibilità offerte dai sistemi cartografici di libero accesso su internet (es. Google Maps) che hanno dato ottimi risultati nelle analisi preliminari. La stima del rischio di mesotelioma viene condotta con metodi di regressione, in modo da controllare per l effetto di esposizione lavorativa e domestica ad amianto. La georeferenziasione è stata completata e sono state effettuate le prime analisi dei dati SCALA DEI TEMPI: Analisi dati in corso. Pubblicazione scientifiche nel STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono in corso le analisi dei dati relativi al set di casi incidenti nel periodo e dei relativi controlli. E completata la georeferenziazionedelle storie abitative dei casi e dei controlli. PRINCIPALI RISULTATI EMERSI L'indagine ha definito con la precisione attesa l'andamento spaziale del rischio di mesotelioma, che mostra un andamento decrescente con centro sullo stabilimento Eternit. Sono stati individuati alcuni clusters di casi, che potranno essere approfonditi su una serie più numerosa di soggetti. Tali clusters non sono però tali da alterare sostanzialmente l'andamento spaziale secondo un modello che considera la distanza dallo stabilimento quale il principale fattore di variazione. COLLABORATORI INTERNI: Daniela FERRANTE, Milena MAULE, Dario MIRABELLI, Marinella NONNATO, Benedetto TERRACINI 3

4 Scheda: COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso, A. Biggeri. RISORSE E FINANZIAMENTO: I precedenti studi caso-controllo hanno ricevuto finanziamenti CEE (Europa contro il Cancro), Ispesl ed AIRC. NOTE: CONNESSIONI: RT (Registro Mesoteliomi) PUBBLICAZIONI: MAGNANI C, LEPORATI M. Mortality from lung cancer and population risk attributable to asbestos in an asbestos cement manufacturing town in Italy. Occup Environ Med 1998; 55: MAGNANI C, MOLLO F, PAOLETTI L, BELLIS D, BERNARDI P, BETTA P, BOTTA M, FALCHI M, IVALDI C, PAVESI M. Asbestos lung burden and asbestosis after occupational and environmental exposure in an asbestos cement manufacturing area: a necropsy study. Occup Environ Med 1998; 55: MAGNANI C, AGUDO A, GONZALEZ CA, ANDRION A, CALLEJA A, CHELLINI E, DALMASSO P, ESCOLAR P, HERNANDEZ S, IVALDI C, MIRABELLI D, RAMIREZ J, TURUGUET D, USEL M & TERRACINI B. Multicentric study on malignant pleural mesothelioma and non-occupational exposure to asbestos. Br J Cancer 2000; 83: MAGNANI C, DALMASSO P, BIGGERI A, IVALDI C, MIRABELLI D, TERRACINI B. Increased risk of malignant mesothelioma of the pleura after residential or domestic exposure to asbestos: a case-control study in Casale Monferrato, Italy. Environ Health Perspect 2001; 109: MAGNANI C. Pleural malignant mesothelioma and environmental exposure to asbestos associated with asbestos cement production. The case of Casale Monferrato, Italy. Can Mineral 2001; 5: SILVESTRI S, MAGNANI C, CALISTI R, AND BRUNO C. The experience of the Balangero chrysotile asbestos mine in Italy. Health effects among workers mining and milling asbestos and the health experience of persons living nearby. Italy. Can Mineral 2001; 5: MOLLO F, MAGNANI C, et al. The attribution of lung cancers to asbestos exposure: a pathologic study of 924 unselected cases. Am J Clin Pathol 2002; 117: MIRABELLI D, MAGNANI C. Interaction between occupational and environmental exposure to asbestos. Epidemiologic survey. G Ital Med Lav Ergon 2003; 25: MAGNANI C. SV40, genetic polymorphism and mesothelioma. Pathological and epidemiological evidence. Med Lav 2005: 96: Magnani C, Ferrante D e Amendola P Frequenza di tumori ed esposizione ad amianto nell industria del cemento amianto. Eur.J.Oncol. 2007; 12: MAULE MM, MAGNANI C, DALMASSO C, MIRABELLI D, MERLETTI F, BIGGERI A. Modeling Mesothelioma Risk Associated with Environmental Asbestos Exposure. Env Hlt Persp 2007; 115: Dreassi E, Lagazio C, Maule MM, Magnani C, Biggeri A. Sensitivity analysis of the relationship between disease occurrence and distance from a putative source of pollution. Geospat Health. 2008; 2: Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. Cancer mortality and Incidence in a cohort of Wives of Asbestos Workers in Casale Monferrato, Italy. Environ Health Perspect. 2007; 115: Mirabelli D, Stura A, Gangemi M, Bertolotti M, Maule MM, Magnani C. Incidenza del mesotelioma maligno in Piemonte, Epidemiol Prev 2007; 31: Adesi FB, Ferrante D, Bertolotti M, Todesco A, Mirabelli D, Terracini B, Magnani C. [Mortality from pleural and peritoneal cancer in a cohort of asbestos workers, many years after start of the exposure: possible role of fibers clearance] G Ital Med Lav Ergon. 2007; 29(3 Suppl): BARONE-ADESI F, FERRANTE D, BERTOLOTTI M, TODESCO A, MIRABELLI D, TERRACINI B, MAGNANI C. Long-term mortality from pleural and peritoneal cancer after exposure to asbestos: Possible role of asbestos clearance. Int J Cancer 2008; 123: (IF 4.555) BERTOLOTTI M, FERRANTE D, MIRABELLI D, BOTTA M, NONNATO M, TODESCO A, TERRACINI B, MAGNANI C. [Mortality in the cohort of the asbestos cement workers in the Eternit plant in Casale Monferrato (Italy)] Epidemiol Prev 2008; 32: MAGNANI C, FERRANTE D, BARONE-ADESI F, BERTOLOTTI M, TODESCO A, MIRABELLI D, TERRACINI B. Cancer risk after cessation of asbestos exposure. A cohort study of Italian asbestos cement workers. Occup Environ Med 2008; 65: Sono stati presentati dati preliminari a due convegni scientifici ed alla Conferenza Nazionale Amianto. 4

5 Scheda: Approfondimenti sulla patologia da esposizione lavorativa ad amianto a Casale Monferrato Follow-up study on occupational asbestos exposure and cancer in Casale Monferrato RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio Multicentrico. Partecipazione a programma coordinato dall Istituto Superiore di Sanità Monitorare l andamento dell epidemia di mesotelioma in corso a Casale Monferrato, estendere la valutazione della frequenza di patologia da amianto tra gli ex dipendenti ETERNIT e di valutare la frazione di casi di mesotelioma attribuibile a diverse modalità di esposizione. Il programma si articola in tre progetti: il primo relativo alla sorveglianza dell epidemia di mesotelioma maligno, il secondo all aggiornamento delle coorti degli ex-dipendenti della Eternit e delle loro mogli ed il terzo alla sorveglianza della frequenza di ricoveri ospedalieri ed alle cause di ricovero tra le persone comprese nelle stesse coorti e nella popolazione generale della ASL. L attività di rilevazione periodica dei casi di mesotelioma è trattata anche nella scheda (Responsabile dr. Dario Mirabelli). Sono adottati i metodi già descritti nelle schede relative ad altri studi. In particolare: - i metodi adottati per la rilevazione dei casi e per l individuazione dei casi incidenti e per le interviste sono descritti nella scheda 4.003; - i metodi per gli studi di coorte corrispondono a quelli adottati routinariamente in queste indagini e si basano sull accertamento dello stato in vita presso le anagrafi dei comuni di residenza. L esposizione è definita in base ai dati sul periodo lavorativo e, se disponibili, sulle mansioni svolte e sui livelli di esposizione. Per la valutazione della frequenza di ricoveri, è stato effettuato un linkage nominativo con l elenco dei dipendenti Eternit e quindi sono stati calcolati i tassi di ospedalizzazione specifici per i residenti nella ASL di Casale che hanno lavorato in tale azienda e per quelli che non vi hanno lavorato. Le analisi dei dati degli studi di coorte sono condotte in modo da valutare l'andamento del rischio di patologia neoplastica con la durata di esposizione, la latenza ed il tempo dalla cessazione dell'attività in azienda. SCALA DEI TEMPI: Lo studio ha avuto inizio il 1 Settembre 2000, e l attività di rilevazione ed intervista dei casi è iniziata dal Rilevazione nuovi casi incidenti ed interviste - Attività svolta in modo continuo (collaborazione con il Registro dei Mesoteliomi Maligni del Piemonte (v. scheda 4.003). Follow-up coorti - Completato Analisi coorti - completata Analisi tassi di ospedalizzazione - Completato il linkage con le SDO e l analisi dei tassi di ospedalizzazione. Attività conclusa. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E completato il follow-up degli studi di coorte, al I dati sono stati messi a disposizione per lo studio multicentrico con altre coorti italiane, inglesi ed australiane sulla mortalità dopo latenza superiore a 40 anni e cessazione dall esposizione superiore a 30 anni. Sono state completate le analisi per le cause di morte competitive e della necessità delle opportune correzioni nelle analisi dei dati. 5

6 Scheda: Le analisi statistiche sono state completate. E' in corso la preparazione di pubblicazioni scientifiche. Per quanto riguarda il linkage con i ricoveri ospedalieri non si sono osservate differenze, se non per le malattie già associate all esposizione negli studi di mortalità e non si prevede un estensione dell attività a breve. PRINCIPALI RISULTATI EMERSI Gli studi di coorte confermano l'eccesso di mortalità tra i dipendenti dell'azienda, causato da un aumento delle morti per patologia neoplastica del polmone, della pleura, del peritoneo e per asbestosi. L'andamento del rischio di tumore polmonare e della pleura suggerisce una riduzione dopo oltre 20 anni dalla cessazione dell'attività. L'andamento della mortalità per tumore del peritoneo mostra invece un andamento in continua crescita. L'analisi dei dati di incidenza indica risultati concordanti con quelli mostrati dall'analisi di mortalità. Lo studio di coorte delle mogli dei dipendenti indica un aumento del rischio di mesotelioma pleurico ma non di tumore polmonare. Le analisi dei ricoveri mostrano un aumento dell'ospedalizzazione per patologia respiratoria ma non per le altre cause. COLLABORATORI INTERNI: Francesco BARONE ADESI, Daniela FERRANTE, Dario MIRABELLI, Marinella NONNATO, Benedetto TERRACINI COLLABORATORI ESTERNI: P. Dalmasso. COLLABORAZIONE CON ALTRI STUDI: Programma di ricerca 1% del Ministero della Sanità Impatto Sanitario dell Amianto: Epidemiologia, Fonti di Esposizione e Meccanismi Patogenetici, coordinato dal Dr. Pietro Comba dell Istituto Superiore di Sanità. RISORSE E FINANZIAMENTO: Lo studio è stato finanziato dalla ASL 21. PUBBLICAZIONI: Elencate in comune con la scheda Ulteriori pubblicazioni attese al termine del progetto. 6

7 Scheda: Incidenza, eziologia e prognosi dei mesoteliomi in Piemonte Incidence, etiology and prognosis of mesothelioma in Piedmont RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO-Piemonte Si tratta di un attività continuativa svolta per monitorare la frequenza di mesotelioma e definire la possibile esposizione ad amianto dei casi, prevista dal Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNeM), costituito presso l INAIL ai sensi del D.Lgs. 81/2008. Il Registro dei Mesoteliomi del Piemonte è il Centro Operativo Regionale del RENAM. Obiettivi: Analisi dell incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte. Raccolta di informazioni anamnestiche sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto per i casi delle aree ad alta incidenza. Misura della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno. La rilevazione per il Registro dei Mesoteliomi Maligni si svolge in due fasi: 1. Rilevazione dei casi con diagnosi istologica o citologica. La rilevazione dei casi incidenti di mesotelioma maligno della pleura e del peritoneo viene effettuata principalmente mediante ricerca attiva presso i reparti di chirurgia toracica, di pneumologia ed i Servizi di Anatomia Patologica del Piemonte. La ricerca ordinariamente è settimanale e coinvolge gli ospedali dove sono disponibili risorse specializzate nella diagnosi e trattamento del mesotelioma. Nei restanti ospedali viene effettuata una rilevazione straordinaria con cadenza periodica meno frequente (attualmente annuale). 2. Identificazione dei casi di mesotelioma non documentati da un esame isto- o citologico, sulla base dell archivio delle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) e delle certificazioni di morte. Sono selezionati dagli archivi SDO e dall archivio delle cause di morte tutti i casi con diagnosi codificata con i codici 163 e , corrispondenti rispettivamente alle neoplasie primitive della pleura e del peritoneo. Per i casi non già noti al Registro dei Mesoteliomi viene richiesta e valutata la documentazione clinica. Sono raccolte e registrate informazioni sui principali predittori della sopravvivenza: condizioni generali e comorbidità, stadio e trattamento. Ai casi viene richiesta un'intervista finalizzata a raccogliere informazioni dettagliate sulle esposizioni che possono aver determinato l'insorgenza del mesotelioma, come richiesto dalle linee-guida del ReNaM. L intervista viene effettuata se possibile durante il ricovero durante il quale è stata posta la diagnosi, altrimenti durante successivi ricoveri o a casa. Per effettuare le interviste durante il ricovero è stato istituito un sistema di rilevazione ordinaria a cadenza settimanale negli ospedali di Torino e cintura e di Casale Monferrato. Questo sistema è stato esteso ad altre aree ad incidenza elevata: attualmente sono coinvolte la ASL CN1 (Cuneo) e l Ospedale della Carità di Novara. Per tutti i casi viene periodicamente aggiornato lo stato in vita presso le anagrafi comunali, in modo da determinare la sopravvivenza dopo la diagnosi. SCALA DEI TEMPI: Attività permanente STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Rilevazione nuovi casi incidenti ed interviste Attività svolta in modo continuo nel

8 Scheda: Rilevazione sistematica degli esami istologici presso i servizi di anatomia patologica (fino al )- In corso Estrazione dei ricoveri 2009 di possibili casi dagli archivi SDO e valutazione della loro documentazione clinica - In corso Analisi tassi di incidenza di mesotelioma a tutto il Completata Studio di sopravvivenza dei casi a tutto il Completata Valutazione esposizioni dei casi a tutto il Completata Trasmissione dati a tutto il 2008 al Registro Nazionale Mesoteliomi - Completata Pubblicazione statistiche a tutto il 2008 sul sito web CPO - Completata COLLABORATORI INTERNI: Carol BRENTISCI, Manuela GANGEMI, Marco GILARDETTI, Milena MAULE, Antonella STURA COLLABORATORI ESTERNI: R. Calisti. A. Biava. L attività afferisce al Registro Nazionale Mesoteliomi, coordinato dall ISPESL. L attività afferisce inoltre al Progetto di ricerca multidisciplinare su presenza, rischio e possibile confinamento o inattivazione degli asbesti e minerali asbestiformi in alcune valli delle Alpi Occidentali (Valli di Susa e di Lanzo), Centro Interdipartimentale per lo Studio degli Amianti e di Altri Particolati Nocivi Giovanni Scansetti, per la parte inerente la valutazione del rischio di mesotelioma da esposizioni ambientali. Il RMM è stato la base per la conduzione degli studi caso-controllo descritti alla scheda e per quelli in corso, descritti alla scheda 4.023, nonché per l identificazione dei casi incidenti per gli studi descritti alla scheda Collaborano per rilevazione ed interviste a casi operatori dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro delle ASL Torino 3, Torino 4, Novara, Verbania, Cuneo 1 e Cuneo 2. RISORSE E FINANZIAMENTO: Risorse CPO Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria Finalizzata 2009 (biennale) NOTE: CONNESSIONI: Registro Tumori, Epidemiologia Clinica PUBBLICAZIONI: BRETTI S, CASTAGNETO B, CASADIO C, BETTA PG, MAGNANI C, ZAI S. Il mesotelioma pleurico: esperienze integrate. Argomenti di Oncologia 1998; 19: IVALDI C, DALMASSO P, NESTI M, MAGNANI C. Il registro dei mesoteliomi maligni del Piemonte. Incidenza nel periodo Epidemiol Prev 1999; 23: COMBA P, MAGNANI C, BOTTI C. Setting priorities for environmental protection from asbestos: ethical aspects. Epidemiol Prev 2000; 24: MAGNANI C, VISCOMI S, DALMASSO P, IVALDI C, MIRABELLI D, TERRACINI B. Survival after pleural malignant mesothelioma. A population based study in, Italy. Tumori, 2002; 88: NESTI M, MARINACCIO A, GENNARO V, GORINI G, MIRABELLI D, MENSI C, MERLER E, MONTANARO F, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, TUMINO R; ReNaM Working Group. Epidemiologic surveillance for primary prevention of malignant mesothelioma: the Italian experience. Med Lav 2005; 96: GANGEMI M, BERTOLOTTI M, MIRABELLI D, GENNARO V, VIARENGO P, MERLER E, ROBERTI S, MAGNANI C. La sopravvivenza per i casi di mesotelioma: review degli studi pubblicati. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: MIRABELLI D, CAVONE D, MERLER E, MENSI C, MAGNANI C, MUSTI M. I casi di mesotelioma maligno ad eziologia ambientale e familiare: considerazioni generali ed analisi dei dati ReNaM. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: MIRABELLI D, MAGNANI C. Regione Piemonte: Centro operativo regionale (COR) del Registro Nazionale dei Mesoteliomi. In: Marinaccio A, Cauzillo G, Chellini E et al (Eds) II rapporto del registro nazionale dei mesoteliomi. Roma, 2006 ISPESL: STURA A, GANGEMI M, MIRABELLI D. Utilità delle schede di dimissione ospedaliera per la stima dell incidenza dei mesoteliomi maligni. Epidemiol Prev 2007;31: MIRABELLI D, STURA A, GANGEMI M, BERTOLOTTI M, MAULE MM, MAGNANI C. Incidenza del mesotelioma maligno in Piemonte, Epidemiol Prev 2007;31: MARINACCIO A, BINAZZI A, CAUZILLO G, CHELLINI E, DE ZOTTI R, GENNARO V, MENEGOZZO M, MENSI C, MERLER E, MIRABELLI D, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, SCARSELLI A, TOSI S, TUMINO R, NESTI M; GRUPPO DI LAVORO RENAM. La sorveglianza epidemiologica del mesotelioma maligno in Italia: dati 8

9 Scheda: d incidenza ed esposizione ad amianto del Registro nazionale dei mesoteliomi (ReNaM). Epidemiol Prev 2007;31(Suppl 4):23-26 MARINACCIO A, BINAZZI A, CAUZILLO G, CAVONE D, ZOTTI RD, FERRANTE P, GENNARO V, GORINI G, MENEGOZZO M, MENSI C, MERLER E, MIRABELLI D, MONTANARO F, MUSTI M, PANNELLI F, ROMANELLI A, SCARSELLI A, TUMINO R; ITALIAN MESOTHELIOMA REGISTER (RENAM) WORKING GROUP. Analysis of latency time and its determinants in asbestos related malignant mesothelioma cases of the Italian register. Eur J Cancer 2007;43: MIRABELLI D, CALISTI R, BARONE-ADESI F, FORNERO E, MERLETTI F, MAGNANI C. Excess of mesotheliomas after exposure to chrysotile in Balangero, Italy. Occup Environ Med 2008; 65: CAPPIA S, RIGHI L, MIRABELLI D, CEPPI P, BACILLO E, ARDISSONE F, MOLINARO L, SCAGLIOTTI GV, PAPOTTI M. Prognostic role of osteopontin expression in malignant pleural mesothelioma. Am J Clin Pathol 2008; 130: MIRABELLI D, MERLER E. 'Environment' in cancer causation and etiological fraction: limitations and ambiguities. Carcinogenesis 2008; 29: MIRABELLI D, ROBERTI S, GANGEMI M, ROSATO R, RICCERI F, MERLER E, GENNARO V, MANGONE L, GORINI G, PASCUCCI C, CAVONE D, NICITA C, BARBIERI PG, MARINACCIO A, MAGNANI C, MONTANARO F. Survival of peritoneal malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009; 124: MONTANARO F, ROSATO R, GANGEMI M, ROBERTI S, RICCERI F, MERLER E, GENNARO V, ROMANELLI A, CHELLINI E, PASCUCCI C, MUSTI M, NICITA C, BARBIERI PG, MARINACCIO A, MAGNANI C, MIRABELLI D. Survival of pleural malignant mesothelioma in Italy: a population-based study. Int J Cancer 2009; 124: * MIRABELLI D, CAVONE D, MERLER E, GENNARO V, ROMANELLI A, MENSI C, CHELLINI E, NICITA C, MARINACCIO A, MAGNANI C, MUSTI M. Non-occupational exposure to asbestos and malignant mesothelioma in the Italian National Registry of Mesotheliomas. Occup Environ Med. 2010;67: * MARINACCIO A, BINAZZI A, DI MARZIO D, SCARSELLI A, VERARDO M, MIRABELLI D, GENNARO V, MENSI C, MERLER E, DE ZOTTI R, MANGONE L, CHELLINI E, PASCUCCI C, ASCOLI V, MENEGOZZO S, CAVONE D, CAUZILLO G, NICITA C, MELIS M, IAVICOLI S. Incidence of extrapleural malignant mesothelioma and asbestos exposure, from the Italian national register. Occup Environ Med. 2010;67:760-5 * MARINACCIO A, BINAZZI A, MARZIO DD, SCARSELLI A, VERARDO M, MIRABELLI D, GENNARO V, MENSI C, RIBOLDI L, MERLER E, ZOTTI RD, ROMANELLI A, CHELLINI E, SILVESTRI S, PASCUCCI C, ROMEO E, MENEGOZZO S, MUSTI M, CAVONE D, CAUZILLO G, TUMINO R, NICITA C, MELIS M, IAVICOLI S; RENAM WORKING GROUP. Pleural malignant mesothelioma epidemic: Incidence, modalities of asbestos exposure and occupations involved from the Italian National Register. Int J Cancer May 1;130(9): * BARBIERI PG, MIRABELLI D, SOMIGLIANA A, CAVONE D, MERLER E. Asbestos Fibre Burden in the Lungs of Patients with Mesothelioma Who Lived Near Asbestos-Cement Factories. Ann Occup Hyg Jan 12. [Epub ahead of print] Altre pubblicazioni sono elencate in comune con la scheda

10 Scheda: Alimentazione e rischi di cancro: studio prospettico EPIC Diet and risks of cancer: EPIC prospective investigation RESPONSABILE: Dr.ssa Carlotta SACERDOTE COORDINAMENTO: Studio multicentrico Europeo coordinato dall'imperial College, London. Studiare i determinanti genetici e ambientali (in particolare dietetici) delle malattie croniche in volontari residenti in 9 paesi europei. L indagine EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) è un indagine multicentrica avviata nel 1993 con lo scopo di indagare sui rapporti tra alimentazione e tumori. Si è concluso entro marzo 1998 il reclutamento di soggetti volontari in Europa, di cui circa di età anni in Italia (reclutati nelle aree di Torino, Firenze, Napoli, Ragusa e Varese) e a Torino. I volontari hanno compilato un questionario dettagliato sulle abitudini alimentari ed uno su altri fattori di rischio (vedi strumenti). E stata effettuata la raccolta di un campione di sangue di 30 cc. da ciascun partecipante, conservato in azoto liquido. I volontari, che hanno tutti firmato un modulo di consenso informato, vengono seguiti tramite le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), i registri dei tumori e i certificati di decesso per stimare i tassi di incidenza e mortalità per diverse patologie. STRUMENTI UTILIZZATI Tutti gli strumenti utilizzati sono stati validati attraverso indagini pilota. Gli strumenti sono: (a) un questionario dotato di fotografie dei piatti più frequentemente consumati, mirante a rilevare i consumi abituali dei principali cibi nel corso dell ultimo anno; (b) un questionario (differenziato per uomini e donne) su abitudini personali e altre esposizioni (fumo, esposizioni lavorative, abitudini riproduttive, patologie precedenti, ecc.); (c) le misure antropometriche (peso, altezza, altezza da seduti, circonferenze bacino e vita); (d) pressione arteriosa (due rilevazioni a riposo) e polso; (e) un campione di sangue di 30 cc., conservato in azoto liquido dopo separazione di plasma, siero, buffy coat (globuli bianchi) e globuli rossi; (f) l intervista 24-ore condotta a circa il 10% dei soggetti reclutati (1.020 a Torino, circa in tutta Italia); si tratta di un intervista estremamente approfondita su tutto ciò che è stato consumato nelle 24 ore precedenti, raccolta tramite computer. SCALA DEI TEMPI: Con cadenza biennale sono effettuati follow up di Mortalità e follow up di Incidenza per tutti i Tumori. Periodicamente sono effettuati follow up di incidenza per Diabete, Malattie Cardio e Cerebro-vascolari, Morbo di Parkinson, Artrite Reumatoide e Malattie Infiammatorie Intestinali. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: EPIC Torino collabora ad alcuni studi ad hoc su malattie croniche e acute quali: malattie cerebro e cardiovascolari (EPIC HEART), diabete (INTERACT) e malattie neurologiche (NEURO EPIC). E' stata inoltre creata a livello nazionale la collaborazione EPICOR che prevede lo studio delle cause genetiche e ambientali delle malattia cerebro e cardiovascolari e una collaborazione per lo studio della Sindrome Metabolica come fattore di rischio per i tumori. COLLABORATORI INTERNI: Laura FIORINI COLLABORATORI ESTERNI: Co-Responsabile: Paolo Vineis, HuGeF 10

11 Scheda: RISORSE E FINANZIAMENTO: L indagine è stata finanziata dalla Comunità Europea e dall Associazione Italiana per le Ricerche sul Cancro. Il richiamo della coorte EPIC è stato in parte finanziato dalla Ricerca Finalizzata della Regione Piemonte PUBBLICAZIONI: Sono stati pubblicati più di 150 articoli indicizzati su PubMed sui dati di EPIC Torino relativi ai diversi filoni di ricerca in atto. 11

12 Scheda: Studio europeo sui tumori rari Rare cancers in Europe RESPONSABILE: Prof. Franco MERLETTI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Obiettivo del progetto è identificare fattori di rischio per tumori rari ad eziologia ignota, con particolare riferimento a fattori occupazionali. Tutti i casi incidenti di 7 sedi tumorali (melanoma dell occhio, micosi fungoide, osso, mammella maschile, vie biliari maschili, timo) ed un gruppo di controlli sono stati identificati in uno studio caso-controllo di popolazione che si svolge in 9 paesi europei con 3 centri italiani. Il centro di Torino funge da coordinamento per l Italia e fornisce il principal investigator europeo per la sede tumorale osso. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: La raccolta dati è terminata nel 1998 (circa casi e controlli). Sono stati validati i dati raccolti e sono stati pubblicati a tutt oggi 16 articoli. Altri articoli sono in corso di stesura. Nel 2012 è prevista la continuazione delle analisi dei dati e della pubblicazione dei risultati. Sono ancora attesi da 3 a 6 articoli. COLLABORATORI INTERNI: Lorenzo RICHIARDI COLLABORATORI ESTERNI: Lorenzo Simonato, Enzo Merler. RISORSE E FINANZIAMENTO: Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60%MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, Compagnia di San Paolo. PUBBLICAZIONI: BEHRENS T, LYNGE E, CREE I, LUTZ JM, ERIKSSON M, GUÉNEL P, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA M, AFONSO N, STENGREVICS A, STANG A, FÉVOTTE J, SABROE S, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GORINI G, HARDELL L, AHRENS W. OCCUPATIONAL EXPOSURE TO ENDOCRINE-DISRUPTING CHEMICALS AND THE RISK OF UVEAL MELANOMA. SCAND J WORK ENVIRON HEALTH DEC 17. PII: DOI: /SJWEH [EPUB AHEAD OF PRINT] PUBMED PMID: BEHRENS T, LYNGE E, CREE I, LUTZ JM, ERIKSSON M, GUÉNEL P, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA M, AFONSO N, STENGREVICS A, FÉVOTTE J, SABROE S, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GORINI G, HARDELL L, STANG A, AHRENS W. PESTICIDE EXPOSURE IN FARMING AND FORESTRY AND THE RISK OF UVEAL MELANOMA. CANCER CAUSES CONTROL JAN;23(1): EPUB 2011 NOV 4. PUBMED PMID: BEHRENS T, LYNGE E, CREE I, SABROE S, LUTZ JM, AFONSO N, ERIKSSON M, GUÉNEL P, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA M, STENGREVICS A, FÉVOTTE J, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GORINI G, SHARKOVA G, HARDELL L, AHRENS W. OCCUPATIONAL EXPOSURE TO ELECTROMAGNETIC FIELDS AND SEX-DIFFERENTIAL RISK OF UVEAL MELANOMA. OCCUP ENVIRON MED NOV;67(11): EPUB 2010 AUG 25. PUBMED PMID: SCHMEISSER N, KAERLEV L, BOURDON-RAVERDY N, GANRY O, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GUÉNEL P, HARDELL L, MERLETTI F, ZAMBON P, MORALES-SUÁREZ-VARELA M, OLSEN J, OLSSON H, VYBERG M, AHRENS W. OCCUPATIONAL EXPOSURE TO PESTICIDES AND BILE TRACT CARCINOMA IN MEN: RESULTS FROM A EUROPEAN MULTICENTER CASE-CONTROL STUDY. CANCER CAUSES CONTROL SEP;21(9): EPUB 2010 JUN 9. PUBMED PMID: BEHRENS T, KAERLEV L, CREE I, LUTZ JM, AFONSO N, ERIKSSON M, GUÉNEL P, MERLETTI F, 12

13 Scheda: MORALES-SUAREZ-VARELA M, STENGREVICS A, SABROE S, CYR D, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GORINI G, SHARKOVA G, HARDELL L, AHRENS W. HORMONAL EXPOSURES AND THE RISK OF UVEAL MELANOMA. CANCER CAUSES CONTROL OCT;21(10): EPUB 2010 JUN 4. PUBMED PMID: VILLENEUVE S, CYR D, LYNGE E, ORSI L, SABROE S, MERLETTI F, GORINI G, MORALES-SUAREZ-VARELA M, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, KAERLEV L, ERIKSSON M, HARDELL L, FÉVOTTE J, GUÉNEL P. OCCUPATION AND OCCUPATIONAL EXPOSURE TO ENDOCRINE DISRUPTING CHEMICALS IN MALE BREAST CANCER: A CASE-CONTROL STUDY IN EUROPE. OCCUP ENVIRON MED DEC;67(12): EPUB 2010 AUG 25. PUBMED PMID: FRITSCHI L, GUENEL P, AHRENS W; EUROPEAN STUDY GROUP ON OCCUPATIONAL CAUSES OF RARE CANCERS (AUTRUP H, KOLSTAD H, KAERLEV L, SABROE S, JOHANSEN P, POULSEN S, TEGLBJAERG PS, VYBERG M, GUÉNEL P, FÉVOTTE J, ARVEUX P, BUEMI A, CARLI PM, CHAPLAIN G, DAURÈS JP, FAIVRE J, GROSCLAUDE P, GUIZARD AV, HENRY-AMAR M, LAUNOY G, MÉNÉGOZ F, RAVERDY N, SCHAFFER P, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, GOTTHARDT S, JAHN I, JÖCKEL KH, MERZENICH H, STANG A, STEGMAIER C, TIMMER A, ZIEGLER H, BALLARD T, BERTONI F, GORINI G, GOSTINICCHI S, MASALA G, MERLER E, MERLETTI F, SIMONATO L, ZAMBON P, ROGOVSKA I, SHARKOVA G, STENGREVICS A, GIBAVICIENE J, JAZUKEVICIUS L, KURTINAITIS J, POCIUTE P, ALFONSO N, COSTA-PEREIRA A, DORIA S, LOPES C, LOPES JM, MIRANDA A, SANTOS C, SANZ AGUADO MA, AURREKOETXEA JJ, BRUN C, CÓRDOBA A, MARTÍNEZ GONZÁLEZ MA, GUILLÉN GRIMA F, GUARCH R, LLOPIS GONZÁLEZ A, MARÍN B, MARQUINA A, MORALES SUÁREZ-VARELA MM, AGUINAGA ONTOSO I, MARTÍNEZ PEÑUELA JM, PURAS A, VEGA F, VILLANUEVA GUARDIA MA, ERIKSSON M, HARDELL L, LARSSON I, OLSON H, SANDSTRÖM M, WINGREN G, LUTZ JM, BELL J, CREE I, FLETCHER T, FOSS AJ.). Breast cancer in priests: follow-up of an observation made 167 years ago.eur J Epidemiol Mar;25(3): AHRENS W, TIMMER A, VYBERG M, FLETCHER T, GUENEL P, MERLER E, MERLETTI F, MORALE M, OLSSON H, OLSEN J, HARDELL L, KAERLEV L, RAVERDY N, LYNGE E. Risk factors for extrahepatic biliary tract carcinoma in men: medical conditions and lifestyle. Eur J Gastroenterol Hepatol 2007; 19: AHRENS W, MAMBETOVA C, BOURDON-RAVERDY N, LLOPIS-GONZÁLEZ A, GUÉNEL P, HARDELL L, MERLETTI F, MORALES-SUÁREZ-VARELA M, OLSEN J, OLSSON H, VYBERG M, ZAMBON P. Occupational exposure to endocrine-disrupting compounds and biliary tract cancer among men. Scand J Work Environ Health 2007; 33: MERLETTI F, RICHIARDI L, BERTONI F, AHRENS W, BUEMI A, COSTA-SANTOS C, ERIKSSON M, GUENEL P, KAERLEV L, JOCKEL KH, LLOPIS-GONZALEZ A, MERLER E, MIRANDA A, MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSSON H, FLETCHER T, OLSEN J. Occupational factors and risk of adult bone sarcomas: a multicentric case-control study in Europe. Int J Cancer 2006; 118: MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, GUILLEN-GRIMA F, MASALA G. Occupational sun exposure and mycosis fungoides: a European multicenter case-control study. J Occup Environ Med 2006; 48: LYNGE E, AFONSO N, KAERLEV L, OLSEN J, SABROE S, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, MERLETTI F, STENGREVICS A, SUAREZ-VARELA M, COSTA-PERERRA A, VYBERG M. European multi-centre case-control study on risk factors for rare cancers of unknown aetiology. Eur J Cancer 2005; 41: LUTZ JM, CREE I, SABROE S, KVIST TK, CLAUSEN LB, AFONSO N, AHRENS W, BALLARD TJ, BELL J, CYR D, ERIKSSON M, FEVOTTE J, GUENEL P, HARDELL L, JOCKEL KH, MIRANDA A, MERLETTI F, MORALES-SUAREZ-VARELA MM, STENGREVICS A, LYNGE E. Occupational risks for uveal melanoma results from a case-control study in nine European countries. Cancer Causes Control 2005; 16: MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, AURREKOETXEA JJ, MASALA G. Occupational exposures and Mycosis Fungoides. A European multicentre case-control study (Europe). Cancer Causes Control 2005; 16: MORALES-SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, AURREKOETXEA JJ, MASALA G. Occupational risk factors for mycosis fungoides: a European multicenter case-control study. J Occup Environ Med 2004; 46): GUENEL P, CYR D, SABROE S, LYNGE E, MERLETTI F, AHRENS W, BAUMGARDT-ELMS C, MENEGOZ F, OLSSON H, PAULSEN S, SIMONATO L, WINGREN G. Alcohol drinking may increase risk of breast cancer in men: a European population-based case-control study. Cancer Causes Control 2004; 15: MORALES MM, OLSEN J, JOHANSEN P, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, VILLANUEVA MA. Viral infection, atopy and mycosis fungoides: a European multicentre case-control study. Eur J Cancer 2003; 39: MORALES SUAREZ-VARELA MM, OLSEN J, KAERLEV L, GUENEL P, ARVEUX P, WINGREN G, HARDELL L, AHRENS W, STANG A, LLOPIS A, MERLETTI F, GUILLEN F. Are alcohol intake and smoking associated with mycosis fungoides? A European multicentre case-control study. Eur J Cancer 2001; 37: KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, STANG A. Medical risk factors for small-bowel adenocarcinoma with focus on Chron disease: a European population-based case-control study. Scand J Gastroenterol 2001; 36: KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GUENEL P, HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, STANG A, OLSEN J. Is there an association between alcohol intake or smoking and small bowel adenocarcinoma? Results from a European multi-center case-control study. Cancer Cause Control 2000; 11: KAERLEV L, TEGLBJAERG PS, SABROE S, KOLSTAD HA, AHRENS W, ERIKSSON M, GONZALEZ AL, GUENEL P, HARDELL L, LAUNOY G, MERLER E, MERLETTI F, SUAREZ-VARELA MM, STANG A. Occupation and small bowel adenocarcinoma: a European case-control study. Occup Environ Med 2000; 57:

14 Scheda: Studio multicentrico italiano sull'eziologia dei tumori infantili linfoemopoietici e dei neuroblastomi (SETIL) Italian multicentric study on etiological factors for childhood leukemia, lymphoma and neuroblastoma (SETIL) RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Coordinamento del progetto CPO-Piemonte Lo studio SETIL indaga in Italia sulle cause di leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in particolare campi magnetici a 50 Hz, raggi gamma, radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio ambientali quali benzene, solventi, pesticidi, fumo passivo, inquinamento atmosferico e vari agenti infettivi. L indagine costituisce la prima ricerca epidemiologica italiana in questo ambito e viene incontro a precise richieste più volte avanzate dall'opinione pubblica e dalle autorità sanitarie. La disponibilità di dati relativi alla specifica realtà italiana, potrà inoltre costituire la base per la ricerca di un consenso su scelte fondamentali per lo sviluppo. Lo studio stimerà il rischio per l esposizione ad agenti fisici (campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti), chimici (solventi, fumo passivo, inquinamento da traffico, insetticidi); esposizioni lavorative dei genitori e malattie infettive. L'analisi dei dati sarà condotta in modo da evidenziare eventuali sinergie tra i fattori di rischio. Verrà stimato, infine, quanti casi sono attribuibili a ciascuna causa. Studio caso controllo multicentrico di popolazione. Sono inclusi i bambini di età 0-10 anni con diagnosi di leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. I casi saranno rilevati con la collaborazione dell AIEOP. I controlli sono appaiati per età, sesso e regione di residenza e saranno estratti dall archivio degli iscritti al SSN. SCALA DEI TEMPI: Lo studio è iniziato grazie al contributo dell AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro). In Piemonte sono state effettuate oltre 80 interviste. La raccolta dati per l indagine epidemiologica terminerà con i casi incidenti nel 2001 e comprenderà casi (800 leucemie, 80 linfomi e 220 neuroblastomi) e in 16 regioni italiane (Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino, Friuli VG, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, e Sardegna). STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: La raccolta dati si è conclusa e sono inclusi i casi incidenti entro il ed i relativi controlli. Sono state completate la registrazione ed il controllo di qualità dei dati. Sono in corso le analisi statistiche. Sono stati completati i primi articoli scientifici, relativi ai seguenti argomenti: fumo dei genitori, esposizione personale a benzene, occupazione dei genitori. COLLABORATORI INTERNI: Tiziana CENA, Daniela FERRANTE, Marco GILARDETTI, Vanda MACERATA, Dario MIRABELLI, Alessandra RANUCCI, Assunta RASULO RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento quadriennale AIRC. Contributi CNR, MURST, ISPESL e Ministero del Lavoro. NOTE: Dimensione multicentrica: italiana 14

15 Scheda: Coordinatore C. Magnani Centri partecipanti: Collaborano all indagine l Istituto Superiore di Sanità (Laboratori di Fisica e di Igiene Ambientale), CNR (LADSEB di Padova e IROE di Firenze), Centri oncologici afferenti all AIEOP, AIEOP-FONOP di Bologna, Unità di Fisica Sanitaria afferenti a PMP o ARPA regionali, Università, ASL, Osservatori Epidemiologici Regionali, Istituti Nazionali Tumori di Genova e Milano, Istituto Burlo Garofolo di Trieste, Registri Tumori, CSPO di Firenze ed altre unità di ricerca epidemiologica CONNESSIONI: RT (Registro Tumori Infantili) PUBBLICAZIONI: Presentazioni a convegni (AIE, AIRP). SALVAN A, PONS O, ROLETTI S, ERNA M, LIGUORI F, CICCOLALLO L, GALASSI C, MILIGI L, POGGI A, CANNIZZARO S, TUMINO R, BORTOT P, POLICHETTI A, VECCHIA P, MAGNANI C FOR THE SETIL WORKGROUP. A pilot study of residential exposure to extremely low frequency magnetic fields for the Italian epidemiologic study of risk factors for childhood cancer (SETIL). In Kostarakis P and Stavroulakis P, eds. Proceedings of the Millennium Workshop on Biological Effects of Electromagnetic Fields, Heraklion, Greece, October 2000, pp Book with peer review of papers. 15

16 Scheda: Studio GEM: un modello per la suscettibilità genetica, fase 2: sopravvivenza dei soggetti GEM GEM study: a model for genetic susceptibility, phase two: GEM subjects survival RESPONSABILE: Dr. Stefano ROSSO COORDINAMENTO: Studio multicentrico Si tratta della collaborazione italiana ad uno studio multicentrico (USA, CANADA, AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA) sulla relazione tra geni, fenotipo ed esposizione alla radiazione solare nella eziologia del melanoma cutaneo. Lo studio è coordinato da Marianne Berwick dello Sloan Kettering Memorial Center di NY, USA. Alcuni tipi di geni (geni regolatori del ciclo cellulare, geni implicati nella regolazione pigmentaria e geni implicati nella riparazione del DNA) sono considerati avere un ruolo nella genesi del melanoma cutaneo. Poiché tali geni sono a bassa penetranza, si ipotizza che le loro varianti e mutazioni ad alto rischio si ritrovino nei soggetti ad alta intensità di malattia, cioè in quei soggetti che sviluppano lesioni melanocitarie multiple. Per testare questa ipotesi è stato proposto un nuovo disegno di studio caso controllo, dove i casi sono soggetti con melanoma primitivo multiplo ed i controlli soggetti con un solo melanoma primitivo. Fase 2: verrà calcolata la sopravvivenza dei soggetti reclutati durante lo studio, ed analizzata in rapporto alle variabili genetiche disponibili. Poiché la proporzione di melanomi che manifestano in modo multiplo è non superiore annualmente al 2-3% del totale dei melanomi primitivi, è necessaria una base di studio molto ampia. Questa è garantita dalla collaborazione di numerosi centri, e da un loro reclutamento pluriennale. E previsto di raccogliere i soggetti su base di popolazione; i casi (melanomi multipli) sono reclutati per 4 anni, ed i controlli (melanomi primitivi singolari) per un anno. Nel caso di Torino, il gettito previsto è di 7 casi di lesione multipla e di 150 casi di lesione singola. Ad ogni soggetto è proposta un intervista, ed è richiesto un campione di cellule prelevato attraverso lo spazzolato buccale. La fase 2 prevede un follow-up classico d esistenza in vita avviato secondo le modalità del follow-up attivo con richiesta di certificazione presso le anagrafi di residenza. Inoltre è previsto un follow-up clinico per intercettare altri melanomi multipli insorgenti nella coorte osservata ed altri tumori primari associati. SCALA DEI TEMPI: Il reclutamento di casi e controlli è stato concluso. Si stanno realizzando varie analisi dei dati raccolti. Numerosi articoli sono stati pubblicati (vedi sotto) ed altri sottoposti per pubblicazione. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Sono stati inviati i dati al centro coordinatore ed è prevista una fase d'analisi in cui il RTP è coinvolto. COLLABORATORI INTERNI: Roberto ZANETTI COLLABORATORI ESTERNI: 16

17 Scheda: M. Pippione. (Dipartimento di Dermatologia, Università di Torino). NOTE: STUDI MULTICENTRICI Si PUBBLICAZIONI: Berwick M, Begg CB, Armstrong BK, Reiner AS, Thomas NE, Cook LS, Orlow I, Kricker A, Marrett LD, Gruber SB, Anton-Culver H, Millikan RC, Gallagher RP, Dwyer T, Rosso S, Kanetsky PA, Lee-Taylor J. Interaction of CDKN2A and Sun Exposure in the Etiology of Melanoma in the General Population. J Invest Dermatol Aug 11. Rochelle Mandelcorn-Monson, Loraine Marrett, Anne Kricker, Bruce K. Armstrong, Irene Orlow, Chris Goumas, Susan Paine, Stefano Rosso, Nancy Thomas, Robert C. Millikan, Jason D. Pole, Javier Cotignola, Cheryl Rosen, Peter A. Kanetsky, Julia Lee-Taylor, Colin B. Begg and Marianne Berwick. Sun exposure, vitamin D receptor polymorphisms FokI and BsmI and risk of multiple primary melanoma. Cancer Epidemiol May 23. Irene Orlow, Pampa Roy, Anne S. Reiner, Sarah Yoo, Himali Patel, Susan Paine, Bruce K. Armstrong, Anne Kricker, Loraine D. Marrett, Robert C. Millikan, Nancy E. Thomas, Stephen B. Gruber, Hoda Anton-Culver, Stefano Rosso, Richard P. Gallagher, Terence Dwyer, Peter A. Kanetsky, Klaus Busam, Lynn From, Colin B. Begg, Marianne Berwick for the GEM Study Group. Vitamin D receptor polymorphisms in patients with cutaneous melanoma. Int J Cancer Mar 1. Thomas NE, Kricker A, From L, Busam KJ, Millikan RC, Ritchey ME, Armstrong BK, Lee-Taylor J, Marrett L, Anton-Culver H, Zanetti R, Rosso S, Gallagher RP, Dwyer T, Goumas C, Kanetsky PA, Begg CB, Orlow I, Wilcox H, Paine S, Berwick M. Associations of cumulative sun exposure and phenotypic characteristics with histologic solar elastosis. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev Olsen CM, Zens MS, Stukel TA, Sacerdote C, Chang YM, Armstrong BK, Bataille V, Berwick M, Elwood JM, Holly EA, Kirkpatrick C, Mack T, Bishop JN, Osterlind A, Swerdlow AJ, Zanetti R, Green AC, Karagas MR, Whiteman DC. Nevus density and melanoma risk in women: A pooled analysis to test the divergent pathway hypothesis. Int J Cancer KRICKER A, ARMSTRONG BK, GOUMAS C, LITCHFIELD M, BEGG CB, HUMMER AJ, MARRETT LD, THEIS B, MILLIKAN RC, THOMAS N, CULVER HA, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, ZANETTI R, BERWICK M; FOR THE GEM STUDY GROUP. Ambient UV, personal sun exposure and risk of multiple primary melanomas. Cancer Causes Control 2007 Jan 6; PMID: ORLOW I, BEGG CB, COTIGNOLA J, ROY P, HUMMER AJ, CLAS BA, MUJUMDAR U, CANCHOLA R, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, WILCOX H, BUSAM K, FROM L, BERWICK M. CDKN2A Germline Mutations in Individuals with Cutaneous Malignant Melanoma. J Invest Dermatol 2007 Jan 11; PMID: Kricker A, Armstrong BK, Goumas C, Litchfield M, Begg CB, Hummer AJ, Marrett LD, Theis B, Millikan RC, Thomas N, Culver HA, Gallagher RP, Dwyer T, Rebbeck TR, Kanetsky PA, Busam K, From L, Mujumdar U, Zanetti R, Berwick M; for the GEM Study Group. Ambient UV, personal sun exposure and risk of multiple primary melanomas. Cancer Causes Control Jan 6 BERWICK M, ORLOW I, HUMMER AJ, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, KANETSKY PA, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, WILCOX H, BEGG CB; GEM STUDY GROUP. The prevalence of CDKN2A germ-line mutations and relative risk for cutaneous malignant melanoma: an international population-based study. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev 2006; 15: KANETSKY PA, REBBECK TR, HUMMER AJ, PANOSSIAN S, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, CULVER HA, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, WILCOX H, BEGG CB, BERWICK M. Population-based study of natural variation in the melanocortin-1 receptor gene and melanoma. Cancer Res 2006; 66: MILLIKAN RC, HUMMER A, BEGG C, PLAYER J, DE COTRET AR, WINKEL S, MOHREWEISER H, THOMAS N, ARMSTRONG B, KRICKER A, MARRETT LD, GRUBER SB, ANTON CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK T, BUSAM K, FROM L, MUJUMDAR U, BERWICK M. Polymorphisms in nucleotide excision repair genes and risk of multiple primary melanoma: the Genes Environment and Melanoma study. Carcinogenesis 2006; 3: BEGG CB, ORLOW I, HUMMER AJ, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRETT LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, MITRA N, BUSAM K, FROM L, BERWICK M; Genes Environment and Melanoma Study Group. Lifetime risk of melanoma in CDKN2A mutation carriers in a population-based sample. J Natl Cancer Inst 2005; 97: BEGG CB, HUMMER A, MUJUMDAR U, ARMSTRONG BK, KRICKER A, MARRET LD, MILLIKAN RC, GRUBER SB, ANTON-CULVER H, KLOTZ JB, ZANETTI R, GALLAGHER RP, DWYER T, REBBECK TR, BERWICK MR. Familial aggergation of melanoma risks in a large sample of melanoma cases. Cancer Causes Control 2004; 15:

18 Scheda: Studio di coorti di lavoratori dell'industria della gomma Cohort mortality study on rubber workers RESPONSABILE: Dr. Dario MIRABELLI COORDINAMENTO: CPO Piemonte Nonostante l uso di diverse sostanze sicuramente cancerogene per l uomo sia stato abbandonato da tempo nella moderna industria della gomma, non è certo se il rischio di cancro sia stato completamente controllato. Alcuni studi recenti segnalano infatti il perdurare di eccessi di mortalità per diverse sedi tumorali, inclusa la vescica. E di interesse condurre studi su popolazioni occupate in stabilimenti insediati di recente. Due dei principali stabilimenti italiani di produzione di pneumatici sono entrati in funzione agli inizi degli anni 60 a Cuneo e circa dieci anni più tardi ad Alessandria. Gli SPreSAL della allora ASL 15 e 20 hanno avanzato una richiesta di assistenza nella conduzione di uno studio di coorte. Le finalità di sanità pubblica si associano a quelle scientifiche nel motivare la conduzione dello studio. MATERIALI E METODI La lista dei dipendenti ed ex dipendenti degli stabilimenti è stata creata sulla base dei libri matricola aziendali. Sono state raccolte, a cura dello SPreSAL ASL 15, le ultime residenze note in azienda dei lavoratori dimessi dallo stabilimento di Cuneo. La stessa informazione è stata fornita dalla direzione dello stabilimento di Alessandria per i lavoratori dimessi da questa fabbrica al momento della formazione della coorte. E' stato condotto l usuale follow-up per accertare lo stato in vita degli ex lavoratori, e sono state acquisite le cause di morte dei deceduti. Sono state condotte le usuali analisi della mortalità generale e causa specifica mediante confronto con una popolazione di riferimento esterna. Limitatamente ai lavoratori dello stabilimento di Cuneo sono stati identificati i casi incidenti di tumore della vescica nei membri della coorte. E' stata analizzata l'incidenza di tali tumori mediante confronto con una popolazione di riferimento esterna. E' stato condotto anche uno studio caso controllo innestato nella coorte, sui casi incidenti di carcinoma vescicale. RISULTATI La mortalità generale presenta un deficit rispetto all'atteso concentrato negli anni di osservazione durante l'attività in azienza (effetto lavoratore sano); dopo la dimissione la mortalità generale è sovrapponibile all'atteso. Il deficit di mortalità nella coorte è concentrato nelle malattie cardio-vascolari e respiratorie. La mortalità tumorale è sovrapponibile all'atteso per la maggior parte delle sedi, inclusa la vescica; si è osservato un eccesso non statisticamente significativo di tumori maligni della pleura ed uno statisticamente significativo di tumori della tiroide. SCALA DEI TEMPI: Analisi dello studio caso controllo: in corso. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: E stata eseguita l analisi della mortalità generale e causa specifica, con riferimento esterno (popolazione di riferimento: la popolazione generale piemontese). E stata eseguita l analisi dell incidenza di tumori vescicali con riferimento esterno (popolazione di riferimento: la popolazione generale torinese). COLLABORATORI INTERNI: Francesco BARONE ADESI, Daniela FERRANTE, Marco GILARDETTI, Corrado MAGNANI, Franco MERLETTI, Antonella STURA 18

19 Scheda: COLLABORATORI ESTERNI: Plinio Amendola (Master di II Livello, Università degli Studi di Torino), Roberto Calisti (ASUR Marche), Anna Maria Cacciatore (ASL 15), Anna Maria Fossati (ASL 15), Roel Vermeulen (Institute for Risk Assessment Studies, University of Utrecht). RISORSE E FINANZIAMENTO: Nel 2002 lo studio è stato finanziato da una convenzione tra ASL 15 e ASO San Giovanni Battista. L acquisizione delle diagnosi istologicamente confermate di neoplasia delle vie urinarie presso gli ospedali di Savigliano, Mondovì Bra ed Alba è stata finanziata dalla Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria Finalizzata 2002 e 2003 (del progetto è titolare l ASL 15). Lo studio caso-controllo nella coorte sulle neoplasie delle vie urinarie è stato finanziato dalla Regione Piemonte, Ricerca Sanitaria Finalizzata 2004 (del progetto è stata titolare l ASL 15). NOTE: I dati inerenti i lavoratori assunti a partire dal 1970 contribuiranno allo studio multicentrico sulla mortalità dei lavoratori della gomma avviato dall'agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC). PUBBLICAZIONI: Attese al termine del progetto. E stato sottomesso per la pubblicazione un rapporto scientifico sui risultati delle analisi di mortalità e di incidenza con riferimento esterno. 19

20 Scheda: Biologia molecolare dei mesoteliomi maligni Molecular biology of malignant mesothelioma RESPONSABILE: Prof. Corrado MAGNANI COORDINAMENTO: Studio multicentrico Analisi dei fattori di rischio genetici (polimorfismi metabolici, attivazione di oncogeni) per lo sviluppo del mesotelioma pleurico ed interazione tra fattori genetici ed esposizione all amianto. Analisi dei polimorfismi del DNA repair. Analisi GWAS. Ricerca di DNA e di antigeni del virus SV 40 a livello cellulare e serico. Lo studio si integra con la rilevazione e con la raccolta di anamnesi professionale di casi e controlli condotta dal Registro dei Mesoteliomi Maligni. Per tutti i soggetti saranno raccolti campioni adeguati di materiale biologico. Gli esami di laboratorio saranno condotti in laboratori esterni, fino alla disponibilità del laboratorio di Epidemiologia Molecolare. Sarà condotto uno studio GWAS. STATO DI AVANZAMENTO AL 31/12/2011: Lo studio è in corso dal gennaio 2001 tra i residenti nella ASL 21, con un disegno caso-controllo di popolazione. Dal gennaio 2005 lo studio è stato esteso ai residenti nella provincia di Torino, con un disegno caso-controllo ospedaliero. Nel è stata analizzata l associazione tra polimorfismi genetici di geni del riparo del DNA, esposizione ad amianto e rischio di mesotelioma, sulla base dei casi osservati tra il 2001 ed il settembre 2004 nella popolazione della ASL 21 e dei relativi controlli. L analisi, visti i risultati positivi osservati a proposito del gene XRCC1, è stata estesa ad altri geni. Nel 2007 sono state estese le analisi a tutti i soggetti inclusi nello studio caso controllo sul mesotelioma. Nel 2008 sono state estese le analisi ad altri geni, alla stima degli aplotipi, con relativa valutazione dei rischi. Sono state pubblicate una rassegna sul ruolo dei polimorfismi genetici nel mesotelioma ed un lavoro sul polimorfismo del gene NAT2, in collaborazione con l IST Genova. Lo studio GWAS è stato completato ed è in corso la validazione dei risultati. COLLABORATORI ESTERNI: IMPEGNO DI PERSONALE Il personale è quello già impegnato per la rilevazione e l intervista dei casi, con un unità a tempo definito per le interviste aggiuntive ai controlli. COLLABORATORI Collaborazioni esterne: I. Dianzani (università di Novara), M. Musti e D. Cavone (Università di Bari), G. P. Betta (Ospedale di Alessandria), G. Barbanti Brodano e M. Tognon (Università di Ferrara), G. Matullo (ISI). RISORSE E FINANZIAMENTO: Finanziamento triennale ISPESL (gestito dall Università di Bari). Finanziamento Regione Piemonte, Bando Ricerca Scientifica Applicata (DD.GG.RR del e del ). Altre richieste in corso. 20

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